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Lezione N 5
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Corso Open-Psy – Mariarosaria De Simone – mrdesimone@libero.it - Copyleft 2003
Il test di Rorschach
Introduzione
La sensibilità e l’accuratezza del Rorschach lo rendono idoneo ad una varietà di scopi clinici
per i quali ricerche empiriche ne hanno mostrato la validità, quali diagnosi clinica,
pianificazione e valutazione degli esiti di un trattamento, identificazione di forza e debolezze
psicologiche.
1) somministrazione
Il test di Rorschach non sarà mai somministrato all' esaminatodurante il primo colloquio.
Sarà opportuno somministrarlo durante la seconda o la terza seduta.
La posizione consigliabile affinché l' esaminatonon poggi le tavole sulla scrivania ed abbia
una sua zona di azione, è che l' esaminatosia seduto accanto all' esaminatorecon le spalle
alla scrivania, oppure una posizione ad angolo retto tra i due senza alcuna importanza se
l' esaminatosia a destra ovvero a sinistra dell' esaminatore.Le tavole andranno ordinate
preventivamente e le si consegnerà nelle mani dell' esaminatouna per volta dalla I alla X in
modo che la scritta a tergo sia leggibile, per l' esaminatore, in basso a sinistra. La
Somministrazione ha inizio con una consegna standard, data solo quando si comincia la
somministrazione e prima di dare la prima tavola nelle mani dell' esaminato,non si ripeterà
con le altre tavole."Adesso le farò vedere delle figure, e lei mi dovrà dire tutto quello che ci
vede. Non ci sono risposte giuste o risposte sbagliate. Ha tutto il tempo che vuole e quando
ha finito me le può riconsegnare" (Bohm L., 1976). Alle eventuali domande dell' esaminato
non sarà data alcuna risposta che possa condizionarlo. Per produzione si intende tutto
quello che l' esaminatodice di vedere in una tavola. Può essere che ci si trovi di fronte ad un
soggetto eccessivamente produttivo, in questo caso ci si può limitare a raccogliere le prime
dieci risposte per ogni tavola e dire: "Va bene così.".
Nel caso qualcuno dica di non vedere nulla in una particolare tavola e dovesse chiedere:
"Non vedo nulla, è possibile?" bisognerà rispondere: "Non si preoccupi" e ritirare la tavola.
Anche il non veder nulla ha importanza.
Mentre l' esaminatoproduce, l' esaminatoredovrà annotare tutto quello che l' esaminatodice,
indicando con i numeri romani la tavola che di volta in volta viene presa in considerazione,
2) prove supplementari
Le prove supplementari consistono in due prove: Pinacoteca e Seriazione.
Pinacoteca: prevede che le tavole siano ripresentate all'esaminato il quale dovrà dare un
titolo a ciascuna di esse. Si darà all'esaminato la seguente consegna: "Adesso gliele faccio
rivedere. Deve dare un titolo a ciascuna di esse come fosse un quadro”.
Dopo aver dato la consegna si ridaranno le tavole in mano all'esaminato, una per volta e
sempre in posizione diritta ed in ordine, dalla I alla X. Naturalmente per ciascuna tavola
andrà annotato il titolo dato.
III VII X
II VI IX
I V VIII
IV
Seriazione: questa prova consiste nel ripresentare le tavole all'esaminato e nel chiedergli di
ordinarle secondo le sue preferenze, da quella che gli è piaciuta di più a quella che gli è
piaciuta di meno. Innanzitutto si disporranno le tavole sulla scrivania nel modo indicato nella
figura e sempre in posizione diritta a prescindere da quella in cui sono state interpretate o
restituite, e si darà la seguente consegna: "Adesso le riguardi tutte insieme e mi dica quale
le è piaciuta di più". Dopo aver preso nota della tavola indicata dall'esaminato come quella
3) l'inchiesta: serve per siglare le risposte e di solito viene fatta in un secondo incontro. La
prima domanda da fare sarà: "Dove ha visto...(l'engramma)...?" e la seconda sarà: "Me lo
può descrivere?" e poi ancora (per le determinanti): "Cosa le ha dato l'idea di...?".
Essenzialmente l’inchiesta serve a ricevere dall’esaminato spiegazioni sui contenuti e le
motivazioni alla base delle risposte. Si chiedono chiarimenti relativi alla localizzazione (dove,
in quale parte della figura è stata localizzata la risposta) e alle determinanti delle risposta
(quali caratteristiche della figura hanno contribuito maggiormente alla determinazione della
risposta). E’ utile approfondire approfondire risposte di tipo banale ricorrente (es. alla tav. I
“le sembra di vedere qualche altra cosa oltre la farfalla?”) in modo da stimolare altre possibili
produzioni.
La siglatura richiede una conoscenza approfondita del test del Rorschach, tenendo in
considerazione che essa varia da scuola a scuola (scuola romana, metodo di Exner, ecc.) in
complessità ed articolazione. Qui prenderemo in considerazione soltanto l'"ossatura" degli
elementi.
Da prendere in considerazione per l’interpretazione, rimandando alla bibliografia per
Tipo di risonanza intima: nel protocollo finale va anche inserita la formula che esprime
relazione tra le risposte di movimento e di colore =M:C. Il TRI ci dice se esistono tendenze
all’introversione o all’estroversione e quale delle due predomina. Ci fornisce i dati
dell’affettività e del carattere del soggetto. L’ipotesi di base è che ci sono due costanti della
personalità: l’intratensività e l’extratensività.
L’intratensività indica una sensibilità per la vita interiore, per il contatto intimo, introspettivo
col Sé; rappresenta la capacità di impostare dei rapporti interni che vanno in profondità,
perché è legata alla profondità e alla ricchezza della vita interiore.
L’extratensività indica una sensibilità a tutto ciò che è esterno, facilità nell’espansione
emotiva, nell’instaurare rapporti umani. Per calcolare il TRI, si mette a confronto la somma di
tutti i movimenti umani (dove M=1 punto) con la somma delle risposte colore (dove C=1.5,
CF= 1, FC= 0.5). Da questo confronto possono emergere 5 tipi di risonanza.
I 5 tipi:
Coartato= 0 M:0 C si ha quando è zero da entrambe le parti. Indica un soggetto che ha fatto
della repressione la sua norma di vita. Un tipo di risonanza intima coartato indica inibizione e
supercontrollo dell’emotività e dell’affettività. Si può trovare nei soggetti eccessivamente
rigidi e formalisti, ma anche nei depressi.
Coartativo= si ha quando nessuno dei due termini supera l’unità
Introvertito= si ha quando M supera il valore di 1 o 2 e comunque supera C
Estrovertito= si ha quando C supera il valore di 1 o 2 e comunque supera M
Ambieguale= 3M:3C si ha quando entrambi i termini si equilibrano, cioè sono uguali o c’è
differenza ½, 1 punto. Per Rorschach il soggetto che bilancia in sé entrambe le tendenze è
l’ideale; ma potrebbe anche trattarsi di una persona che non vive un equilibrio ma un
conflitto tra le due, con pena e angoscia: ciò potrebbe caratterizzare una situazione
nevrotica.
Il TRI varia, come abbiamo visto, col variare del rapporto numerico in cui si trovano le M e la
somma delle C. È diverso se la somma delle C è fatta di FC, CF o C.
Le FC garantiscono l’affettività stabilizzata.
Le CF indicano solo la tendenza verso la stabilità affettiva.
Le C denotano un’assoluta mancanza di stabilità affettiva.
La formula secondaria, infine, è quella che esprime o la relazione esistente tra tutti gli altri
movimenti (Ma, m che valgono rispettivamente 1 punto) e le C, dove C=1.5, (C) F=1,
F (C)= 0.5.
Tale formula misura l’orientamento di base della personalità, mentre il TRI misura
l’orientamento attuale, nel senso di quello che possiamo vedere all’esterno, quello che il
soggetto manifesta più in superficie.
E’ importantissimo che le due formule risultino dello stesso tipo, in un protocollo normale. Se
sono opposte è segno di conflitto, il soggetto ha sviluppato un orientamento totalmente
opposto a quello originario, porta in sé un insieme di potenzialità che non utilizza, ma
combatte e teme.
Come si evince da quanto fin qui descritto il test Rorschach è molto complesso e articolato,
infatti dalla siglatura si possono elaborare molti altri indici (Indice Affettivo, Indice di Realtà,
Indice Lambda, Indice di Autocontrollo, Fenomeni di Shock, Fenomeni Particolari come la
Confabulazione, il Deterioramento, l’Incapacità, l’Insicurezza, la Risposta Proiettiva,
Perseverazione) ed esistono numerosissime siglature e forme di elaborazione.
Naturalmente non è questa la sede per approfondire ulteriormente tale strumento, per cui
concludo sull’importanza di tenere in considerazione il test del Rorschach, che può essere
utilizzato con una adeguata preparazione anche senza per forza dei “rorschachisti”
espertissimi, quale strumento utile per integrare informazioni di tipo formale, contenutistico e
relazionale, essenziali per una adeguata valutazione psicodiagnostica.