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Anno III, Numero 2 marzo 2011

Ripartono i P.O.N. alla Pascoli


Ben nove percorsi formativi per alunni e docenti
Anche quest’anno la nostra
scuola, nell’ambito del Pro-
gramma Operativo Nazionale
(PON), ha ricevuto i finanzia-
menti dalla Commissione
Europea e dallo Stato Italiano
per attuare sei progetti forma-
IN EVIDENZA
tivi per gli alunni e tre per i
docenti. In particolare per gli
Campagna di preven- 2 alunni delle classi quinte sono
zione nelle scuole stati avviati due percorsi di-
dattici: uno dal titolo “Menti
veloci” per la preparazione
Osservare, rilevare 3 alle gare di prontezza mate-
dati e descrivere matica e un altro dal titolo
“Let’s go English” per consen-
tire ai bambini di conseguire la
Scrivolab: storie a più 4 certificazione delle competen-
mani da raccontare 5 ze in lingua inglese. Io ed altre
due compagne della mia clas- del corso sono molto interes- ne della lingua inglese. Alla
se, seguendo il consiglio delle santi e coinvolgenti ed hanno fine del percorso è previsto
Dall’argilla… al pro- 5
nostre maestre, abbiamo scel- lo scopo di migliorare le no- anche un esame per attestare
dotto finito
to di frequentare il corso stre competenze nella lingua le competenze raggiunte.
“Let’s go English” che è tenu- inglese attraverso l’arricchi- Spero di arrivare preparata a
Piccoli poeti alla Pa- 6 to da un esperto madrelingua mento del lessico e delle questa prova e di dare il me-
scoli 7 molto simpatico ed intelligen- strutture linguistiche. Sono glio di me stessa. Ad ogni
te che si chiama Antonio Ca- molto contenta di essermi modo… I study English with
rullo e dalla maestra Maria iscritta a questo corso perché much passion because it is a
Un pomeriggio da 8 Aiello che svolge funzioni di sono sicura che, seguendo i wonderful language…
maestre tutor. Il corso è frequentato suggerimenti dell’esperto e
da altri bambini provenienti della tutor e, soprattutto,
dalle classi quarte e quinte grazie al mio impegno, diven- Nicoletta Gargiulo
Lettera alle mie mae- 8
stre della scuola: in tutto siamo terò più brava sia nella com- classe quinta sez. F
trentuno bambini. Le attività prensione che nella produzio-

Giorno della memoria,


per non dimenticare gli orrori del nazismo
Oggi è il giorno della memoria sessant'anni fa, stabilirono, seguitati, torturati e uccisi nei
che viene celebrato il 27 gen- attraverso leggi razziali, di far campi di concentramento e
naio di ogni anno per ricorda- arrestare tutti gli Ebrei e di nelle camere a gas: ma è tutto
re la liberazione dei primi rinchiuderli nei campi di lavo- tragicamente vero. Il giorno
campi di sterminio nel 1945. ro forzato, per eliminare del della memoria è stato istituito
Questo giorno è anche chia- tutto la loro razza, ritenuta proprio per ricordarci quello
mato giorno della Shoah. inferiore rispetto alla razza che è accaduto in un passato
"Shoah" è un termine ebraico bianca ariana, considerata ancora molto vicino a noi ed
che significa per l’appunto superiore e pura. Oggi a noi evitare che fatti come quelli
"sterminio". Esso si riferisce può sembrare impossibile e possano accadere ancora oggi.
ad una delle più vergognose incredibile che possano essere
vicende della storia umana, successi quei fatti e che don-
quando i regimi dittatoriali ne, uomini e bambini di un Francesca Imparato
nazisti e fascisti, poco più di intero popolo siano stati per- classe quinta sez. E
disegno di Alessia De Simone
classe quinta sez. E
2

Campagna di prevenzione nelle scuole


contro l’uso irresponsabile dei botti di fine anno
d’uso. Un botto, privo di etichetta, rimuoverli. L’incontro è poi proseguito
è illegale e potenzialmente molto con l’ingresso delle unità del nucleo cino-
pericoloso. Inoltre i fuochi pirotec- fili, protagoniste di una serie di efficaci
nici vanno acquistati solo presso esercitazioni. Un bellissimo Labrador
rivenditori autorizzati e la vendita nero, di nome Megan, ha cercato un
è vietata ai minori di 14 anni. I esplosivo che era stato precedentemente
poliziotti hanno anche fornito delle nascosto all’interno di un contenitore di
indicazioni utili per usare i fuochi alluminio, portando il conduttore a desti-
senza rischio. Innanzitutto i fuochi nazione senza alcuna esitazione. Quando
vanno accesi solo in spazi aperti e il cane si sedeva voleva dire che era stato
lontano da fonti infiammabili per- trovato l’esplosivo e l’artificiere, per
chè possono facilmente provocare premiarlo, gli regalava dei croccantini. È
incendi. Bisogna poi allontanarsi stato molto interessante vedere come un
rapidamente dopo l’accensione animale così tranquillo possa essere vera-
della miccia ed evitare ripensamen- mente d’aiuto alle forze dell’ordine.
ti, magari per posizionare meglio
l’articolo pirotecnico. È anche im- Federico Coccurullo
portante calcolare bene la direzio- Raffaella Pappa
ne del fuoco d’artificio per evitare classe quinta sez. C
che vada addosso a chi ci sta vici-
no. Se il fuo-
co d’artificio
Il 10 dicembre scorso, nell’ambito del sembra non atti-
progetto di educazione alla legalità, i varsi dopo un pri-
bambini delle classi quarte e quinte han- mo tentativo, biso-
no avuto un incontro con i poliziotti gna evitate di riav-
artificieri antisabotaggio della Polizia di vicinarsi perchè
Stato di Napoli. Scopo dell’incontro era potrebbe avere un
quello di far conoscere ai bambini l’im- innesco ritardato e
portante lavoro di questi specialisti che si ferirci gravemente.
occupano di disinnescare e disattivare Se poi si trovano
ordigni esplosivi e, in occasione dell’ap- fuochi inesplosi,
prossimarsi delle vacanze natalizie, di non bisogna toc-
spiegare ai bambini i rischi e i pericoli carli e chiamare i
legati all’esplosione dei fuochi d’artificio. vigili del fuoco o
In particolare i poliziotti hanno spiegato comunque le forze
che i fuochi pirotecnici, per essere sicuri, dell’ordine che
devono riportare l’etichetta con i consigli provvederanno a

Carnevale
C’era una volta Pulcinella
che voleva una caramella,
se la prese Arlecchino
che era un po’ birichino.

Quando venne Colombina


che era una bella signorina
Arlecchino si pentì
e la caramella restituì.

Flavia Vanacore
classe seconda sez. A
3

Osservare, rilevare dati e descrivere...


Gli alunni delle classi terze sez. A – B stanno lavorando sul testo descrittivo. Il testo descrittivo è un testo che fa vedere con le paro-
le come è fatta una persona, un animale o una cosa, specificandone le caratteristiche e gli aspetti più significativi, così da permette-
re a chi legge di farsene un’immagine il più possibile precisa e completa. La descrizione può essere oggettiva o soggettiva. La descri-
zione oggettiva ha uno scopo prevalentemente informativo e utilizza un linguaggio il più possibile preciso, tecnico,specialistico che
consente di descrivere linee, forme, colori, suoni, rumori, sapori e odori. La descrizione soggettiva, invece, ha uno scopo prevalente-
mente espressivo, emotivo e vuole esprimere sentimenti e stati d’animo attraverso giudizi, similitudini, riflessioni, commenti, impres-
sioni e ricordi.

La mia cameretta
La mia stanzetta è grande. In basso a destra ci sono i letti, sopra c’è l’armadio a ponte
dove mettiamo i vestiti e dove appendiamo i poster. A destra si trovano il mobile basso e
il cubo, dove mettiamo i giochi. A sinistra c’è il balcone e a fianco c’è un mobiletto con
sopra la lampada. In alto, al centro, c’è un bellissimo lampadario, proseguendo a sinistra
c’è la libreria con il computer e la stampante. A fianco c’è la vetrina con i cristalli e gli
argenti. Su un altro mobile c’è una grande TV. In mezzo alla stanza c’è la tavola con le
sedie dove facciamo i compiti. Sulle pareti ci sono i quadri e le nostre foto. Sono felice di
avere una stanzetta così luminosa e spaziosa!

Miriam Celentano
classe terza sez. A

Paesaggio La mia tartaruga


Il racconto “Paesaggio” descrive in A casa ho due tartarughe che vivono in un
modo preciso le cose che si vedono. acquario. Le ho chiamate una Tarta e l’altra
Davanti c’è un fiume, tra i prati pieni Ruga. La tartaruga è un animale domestico.
di fiori. A sinistra chiudono la valle Ha il corpo piccolo ed è ricoperto da un
tre barriere di montagne; a destra guscio duro che lo usa per proteggersi; ha
invece c’è una strada che va verso il quattro zampe e cammina molto lentamen-
bosco di abeti. Lontano si vede il te, ha gli occhi marroni e la sua bocca è
paese e dietro, in fondo, c’è un’altis- piccola. Le mie tartarughe mangiano gam-
sima montagna ed in basso sul giardi- beri secchi e carne macinata e vivono insie-
no del nostro albergo c’è un giardino me dal giorno che le ho comprate. La tar-
umido di rugiada. taruga è un animale che in inverno va in
letargo, in estate, invece è ben sveglia e
gioca con me. Le mie tartarughe mi piac-
Salvatore Gabriele Cioffi ciono perché quando fa caldo, le prendo
classe terza sez. A dall’acqua e le metto a terra sul terrazzo
fuori casa e gioco un po’ con loro con la
bicicletta.
Roberta Savarese
classe terza sez. A

Peter DESCRIVERE UN ANIMALE


Presentazione Di quale animale si tratta?
In estate ho conosciuto un cane che si chiama
Peter. È grande e robusto, il suo pelo è nero e È un animale domestico?
pulito, i suoi occhi sono neri, il suo muso è Ha un nome proprio?
imbronciato quando il padrone se ne va e lo Vive con te? È un animale che hai conosciuto dal vero o
lascia da solo. Peter ha un odore gradevole, dai libri e film?
però si gratta sempre. Quando accarezzo Peter
mi sembra di toccare un prato verde perché lui
Aspetto fisico Com’è il suo corpo?
è morbido e soffice. Peter è un cane tranquillo
e quando cammina è silenzioso ed elegante. Da che cosa è ricoperto?
Quando incontro Peter mi sento subito felice, Quante zampe ha? Come sono i suoi occhi?
giochiamo tanto tempo insieme con la palla, mi Ha il becco o la bocca? Fa dei versi?
sono affezionata molto a lui e lui si è affezionato
Abitudini e modi di Dove vive? Di che cosa si nutre?
molto a me. comportarsi È una preda o un predatore?
Vive in gruppo o è solitario?
Roberta Savarese È giocherellone?
classe terza sez. A
Conclusione Perché ti piace? Perché lo vorresti?
4

Scrivolab: storie a più mani da raccontare


Il percorso didattico, messo in atto nelle ore del laboratorio di scrittura creativa, ha offerto agli alunni un’ulteriore opportunità per
sviluppare il piacere di scrivere ed ha richiesto il loro coinvolgimento su più fronti: quello cognitivo, emozionale e non ultimo quello
delle abilità sociali. In una prima fase del progetto, la lettura della fiaba musicale “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev è servita da
stimolo creativo, perchè è stata fatta in una duplice interpretazione: formale-simbolica ed immaginativa. In una seconda fase
progettuale, gli alunni sono stati impegnati inizialmente in attività di scrittura individuale ed in un secondo momento in attività di
scrittura cooperativa, dove ognuno ha potuto esprimere se stesso, condividere con gli altri e operare delle scelte per la stesura del
testo collettivo. In questa prima parte del laboratorio, gli alunni hanno messo tutto il loro impegno nello stabilire le basi del “lavorare
insieme” e lo hanno dimostrato con la stesura di tre storie che hanno voluto far conoscere a tutti gli altri alunni del circolo con la
pubblicazione su questo numero del giornalino scolastico.

cielo terso e limpido. I due di Frank Albert Queen la grossa lastra di


bambini si avvicinarono ad marmo era spostata. Ora Queen si vole-
una fatina e le chiesero va vendicare, e la sua vendetta doveva
aiuto per la loro mamma ricadere su Coal Jean Grey, il vecchio
tanto malata. La fatina li sindaco che anni prima l’aveva cacciato
condusse dalla fata regina da “Dovunque”. Il fantasma era diretto a
di Fatilandia che commossa casa di Grey, la sete di vendetta lo perse-
dalla triste storia diede a guitava. Quando l’ultima luce della casa di
Francesco una pozione Grey si spense cominciò l’operazione
magica. Così, i due piccoli “Vendetta”. Queen si introdusse nella
coraggiosi bambini corsero camera da letto di Grey che dormiva
velocemente verso casa, come un sasso e si accorse che sul co-
diedero alla mamma una modino aveva una bomboletta spray per
dose di quella preziosa l’asma. Guarda un po’ il caso … proprio
medicina e in breve tempo quella notte un attacco d’asma colpì
lei guarì. Nonostante la Grey. Albert non poteva sprecare quell’-
povertà, la tristezza per occasione, ma come sfruttarla? Poi una
incanto svanì dai loro cuori lampadina si accese. Frank sostituì l’ag-
e ritrovarono la felicità, geggio per l’asma con un potentissimo
perché la ricchezza più spray al peperoncino e disse sussurrando:
grande è e rimarrà sempre - Povero Grey ... vedrai, vedraiiiii! Nella
l’amore di una mamma. bocca di Grey, con un solo spruzzo, si
scatenò un incendio che lo costrinse per
Gli alunni della classe giorni e giorni a placare il bruciore be-
quinta sez. F vendo litri e litri d’acqua. L’operazione
“Vendetta” era andata a buon fine: Frank
Albert Qeen aveva avuto la sua vendetta.
Era riuscito a fare il suo ultimo scherzo, il
Operazione più riuscito di tutti.

Fatilandia “Vendetta” Gli alunni della classe


Siamo nel 1936 e nella piazza della città di quinta sez. B
C’erano una volta due bambini molto
poveri. Il più grande di loro si chiamava “Dovunque” Frank Albert
Francesco, il più piccolo Enrico. I due Queen stava tendendo
bambini erano sempre felici perché ave- l’ennesima trappola al si-
vano l’amore della loro mamma. Purtrop- gnor Lobont, una delle sue
po un giorno la mamma s’ammalò e loro “vittime” preferite. Il sinda-
non furono più gli stessi. Erano sempre co Coal Jean Grey si accor-
molto tristi. Un giorno, una folata di ven- se di lui e lo convocò nel
to portò un biglietto nel loro giardino. suo ufficio. – Albert, ora
Francesco lo lesse: “Se a Fatilandia arrive- hai superato il limite! Ades-
rete, la felicità ritroverete”. Accanto al so basta, ti esilierò nella
biglietto, misteriosamente, trovarono città di “Qualunque”, alme-
anche una mappa che conduceva in quel no lì non avrai nessuno a
luogo. Francesco ed Enrico si avventura- cui fare i tuoi stupidi infan-
rono sulla strada per Fatilandia nella spe- tili scherzi. - No, non a
ranza di trovare una soluzione al proble- “Qualunque”, in qualsiasi
ma della loro mamma. Lungo la strada posto ma non lì. Ma il sin-
trovarono tanti ostacoli: sabbie mobili, daco fu irremovibile. Gli
stregoni neri, orchi, serpenti… Nono- anni passarono … e lì Al-
stante tutto riuscirono a trovare Fatilan- bert morì dopo una vita
dia, un posto meraviglioso, pieno di bel- solitaria e infelice. Ombre
lissime fate che volavano allegre di qua e scure cadevano sul cimite-
di là e che vivevano in castelli costruiti ro della città di
sulle nuvolette bianche di un bellissimo “Qualunque”. Sulla tomba
5
passiti, ovunque c’e-
Un giorno da eroe rano trappole per
animali e al posto
Un giorno d’inverno, tre fratelli, Marco, delle variopinte far-
Luca e Raffaele erano soli in casa e si falle volavano insetti
stavano annoiando, perché fuori pioveva velenosi. Nei pressi
e non potevano giocare all’aperto. del bosco c’era il
Ad un tratto a Marco venne un’idea castello dove abitava-
geniale: avrebbero giocato a nascondino no l’orco e la strega;
in casa. Marco, seguito dal suo cane Mac- l’orco era a guardia
chia, scelse come nascondiglio la soffitta, del castello e fu di-
luogo al quale nessuno poteva accedere stratto da Macchia
per ordine dei genitori. Lì tutto era stra- che lo attirò verso
no, Marco si guardava intorno, tutto una trappola posta
sembrava vecchio di mille anni. Poi s’ac- nel bosco. L’orco ci
corse di un baule pieno di vecchi giocat- cascò. Velocemente,
toli tra i quali s’intravedeva un libro dall’- Marco e la fata entra-
aspetto misterioso. Marco soffiò sulla rono nel castello e si
copertina polverosa e come per magia diressero verso l’an-
dal libro uscì una fata bellissima e lumi- tro della strega dove
nosissima. La fata raccontò a Marco che lei era intenta a
viveva felice nel suo mondo con il suo mescolare in un
folletto aiutante. Ma qualche giorno pri- grande calderone una
ma una brutta strega ed un orco lo nauseabonda pozione
avevano rapito per farle dispetto e lei magica. Marco prese
era triste perché da sola non poteva alla sprovvista la
salvarlo. Una profezia, infatti, diceva che strega e con uno
solo il cuore puro di un bambino poteva spintone la buttò nel
sconfiggere il male e liberare il folletto. calderone bollente.
La fata chiese a Marco di aiutarla e lui Poi liberarono il
subito accettò. Marco e Macchia insieme folletto che contento
alla fata entrarono nel libro. In un attimo riabbracciò la fata e ringraziò Marco e passato e che Luca e Raffaele ancora
furono trasportati in un ambiente molto Macchia. La missione era compiuta e cercavano il suo nascondiglio.
piacevole. C’erano fiori colorati e farfalle potevano ritornare a casa soddisfatti. La
di ogni varietà, ma presto quel paesaggio fata li aiutò a compiere il viaggio di ri- Gli alunni della
cambiò e si ritrovarono in un bosco torno nel libro e quando giunsero a casa classe quinta sez. A
dove tutto era diverso. I fiori erano ap- Marco si accorse che il tempo non era

Dall’argilla … al prodotto finito


1. Torneatura e For- 4. Decorazione
matura La fase decorativa è caratterizzata nel
La prima fase della lavora- dare stile alle creazioni con tonalità di-
zione della ceramica consi- verse di colori.
ste nel dare forma alle
5. Seconda Cottura e Invecchia-
creazioni e questo avviene
mento
attraverso due percorsi La seconda cottura è la fase più impor-
importanti: la torneatura e tante dove tutto ciò che viene cotto alle
la modellazione. temperature stabilite acquisisce lucentez-
2. Essiccazione e Prima za e luminosità esaltando così colori e
Cottura forme.
Il secondo passo da esegui- Gli alunni delle classi seconde
re dopo la modellazione, e
che precede la prima cot-
tura, è l'es-
siccazione,
Quest’anno, in occasione della festa del ovvero ogni pezzo dopo
Santo Natale, con l’aiuto delle nostre avere preso forma viene
mamme e delle nostre maestre, abbiamo lasciato ad espellere tutta
realizzato dei fantastici presepi in cerami- l'acqua contenuta nell'argil-
la e quando sarà totalmen-
ca che poi abbiamo venduto durante la te asciutto passerà alla
manifestazione “Un Natale … di solida- prima cottura nel forno.
rietà” organizzata presso la nostra scuola
il 21 dicembre scorso. Nell’ambito delle 3. Smaltatura
attività del laboratorio “Fantasticando” Finita la prima cottura tutti
i pezzi vengono smaltati e
abbiamo imparato le fasi che occorre ritoccati prendendo una
seguire per produrre un buon manufat- colorazione bianca. Finita
to: la smaltatura i pezzi sono
pronti per essere decorati.
6

Piccoli poeti alla Pascoli


La poesia è una forma di comunicazione con la quale si manifestano agli altri momenti di vita vissuti, emozioni provate. La mente
sa interpretare le emozioni, sa organizzare le nostre percezioni, sa individuare relazioni, sa costruire schemi e sa muoversi anche al
di fuori di essi. Attraverso il linguaggio poetico si impara a poco a poco a conoscersi come si è fatti "dentro" e questo serve per
acquisire sicurezza, fiducia in se stessi e per costruire la propria identità. Provare a scrivere una poesia non è altro che saper legge-
re la nostra mente, saper ascoltare la voce del nostro io interiore, saper percepire le nostre emozioni e sensazioni, saper sognare,
riuscire ad essere "grandi" pur amando le piccole cose. "Fare poesia" è guardare la realtà con occhio diverso, con sensibilità e pro-
fondità di sentimenti, è esprimere ciò che si prova con un linguaggio particolare. Con il linguaggio poetico si impara ad usare la
fantasia con la quale possiamo modificare la realtà a nostro piacere. Con la poesia si impara a creare qualcosa di bello e si impara
ad apprezzare quello che di bello ci propongono gli altri. Si scrive di getto quando si vivono emozioni forti in positivo o in negativo,
quando invece la vita scorre tranquilla la vena poetica sembra in letargo. La poesia è un atto creativo con il quale si vuole manife-
stare in versi una determinata visione del mondo.

Se io fossi … Io sono …
Nessuno sa …
Se io fossi… erba
Nessuno sa che … riempirei la Terra Io sono divertente e giocherellone
forse se si chiudono gli occhi di alberi e di frutti gioco sempre col pallone
si possono ammirare e darei silenzio sono bravo a saltare
cose stupende. e pace a tutti. ma non tanto a studiare
sono molto dispettoso
Se io fossi… acqua ma quando gioco sono silenzioso.
inonderei la Terra
per bloccare la guerra Alberto Cioffi
e, riunirei gli uomini quarta A
per farli stare insieme.
Io sono …
Se io fossi… nube
farei gioire i bambini, Io sono come un pila
li farei saltare su di me. perché non mi stanco mai.
Io sono come un ghepardo
Se io fossi …vento perché sono molto agile.
Nessuno sa che …
distruggerei le armi, Io sono come una volpe,
magari giocando farei volare i bambini,
perché sono molto astuto.
tutti diventano più buoni. farei sparire tutte le tempeste
Io sono come un cuore
Nessuno sa che … e lascerei solo un perché sono molto tenero.
se hai fantasia, bellissimo mondo.
Leonardo Aiello
tutto si avvera. Giuseppe Mottola quarta B
Nessuno sa che … quarta A
io e te, Il tempo
amica del cuore, Se io fossi … Osservo il cielo
saremo protettrici per vedere se c’è il sole,
di un mondo migliore. Se io fossi il vento ma ci sono nuvole sparse
Gilda Persico spazzerei via e io sono infelice
quarta A tutti i pensieri brutti, perché il cielo non è sereno
rinfrescherei i paesi molto caldi. e non vedo la luce del sole.
Viaggerei dai monti alle spiagge
per portare un po’ di fresco. Flavio Campanella
Pulirei tutti i paesi dalle guerre quarta D
e porterei molta felicità.
Marina Noemi Terracciano
quarta B
7

Estate L’allegria
Sento una gioia nel cuore L’allegria, l’allegria
in ogni momento di questa stagione è stare sempre in compagnia
da sola o in compagnia tanto felici
questa calda estate mi da’ allegria. con gli amici
Tuffi, nuotate e pizze di sera tutti contenti
fanno di me una bimba serena e sorridenti,
colori, odori, sapori rendono unici spesso in cerca di novità
Una nuova vita questi momenti gustando molte bontà.
ed esaltano tutti i miei sensi. È sempre festa da noi,
A Franceschina,
la birichina Annachiara Dilengite se volete venire anche voi.
fra un po’ arriverà un fratellino, quarta D Grazia Sorrentino
forse anche lui un po’ birichino! quarta C
Chissà se sarà bello, La mia stella
e un po’ cicciottello,
o sarà bruno Ho visto una luce lassù Il poliziotto
e un po’ a digiuno! nel cielo sempre più blu; Ma chi sei?
Beh! come sarà sarà.. la stella più bella sei tu. Con quell’uniforme
l’importante che arriverà! Anche se piove, fa freddo mi fai paura
e c’è il vento, la tua luce ma poi scopro
Francesca Di Palma è sempre un evento. che sei mio amico,
quarta D Non serve bussola, carta o binocolo, che mi aiuti
e mi aiuterai sempre.
per vedere la tua luce basta
Hai stretto un patto,
Desidero un cane solo un bel telescopio.
aiutare tutti.
Tu sei la mia stella, la stella polare Ti posso cercare sempre
Desidero un cane quando mi sento un po’ giù e so che mi risponderai
per dargli da mangiare mi affaccio e ti vedo brillar di giorno e di notte.
e subito andare a giocare. sempre più. Uniti, gli uni con gli altri,
ci date sostegno e rifugio.
Desidero un cane Francesco Buonocore
per donargli tanto amore, quarta D Marika Riccardi
e dopo andare a giocare a pallone. quinta F

Desidero un cane
per dargli una casa
molto bella e profumata.
Simona Cozzolino
quarta A

Gli occhiali
I miei occhiali sono gialli
come le piume dei pappagalli
mi aiutano a vedere meglio da lontano
e grazie a loro tutto stano
sono i miei amici inseparabili
e con loro tutti gli oggetti sono inquadrabili.
Roberto Richiello
quarta D
8

Un pomeriggio da maestre
Il 23 febbraio scorso abbia- premendo il pulsante colo-
mo trascorso un pomeriggio re di riempimento. I bambi-
a scuola insieme ai bambini ni erano davvero molto
di prima che svolgono il bravi. Ce n’erano alcuni che
laboratorio di informatica in si erano divertiti addirittura
orario extracurriculare con a scrivere ogni parola di un
la maestra Maria Aiello, che colore diverso. Solo qual-
è anche la nostra maestra di cuno aveva difficoltà a tro-
matematica e di inglese. È vare i pulsanti sulla barra
stata un’esperienza davvero degli strumenti perché non
entusiasmante che ci piace- aveva ancora memorizzato
rebbe ripetere ancora. L’oc- le icone giuste. La maestra
casione ci è stata offerta allora ci ha chiesto di aiu-
dalla maestra Maria che, al tarli. Così ci siamo sedute
termine delle attività didatti- accanto ai bambini che
che, ci ha detto che quel avevano difficoltà e abbia-
pomeriggio doveva restare a mo fornito loro tutte le
scuola per il laboratorio di spiegazioni necessarie per
informatica con i bambini di portare a termine la conse-
prima. Allora noi, senza gna. Quando tutti avevano
pensarci su neanche due completato il lavoro li ab-
volte, le abbiamo chiesto se potevamo dopo averci presentate ai bambini, ci ha biamo anche aiutati ad eseguire la proce-
ritornare dopo pranzo perché ci sarebbe detto che la lezione del giorno riguarda- dura giusta per salvare il file nella cartella
piaciuto partecipare alle attività per ve- va il programma Word. I bambini dove- che ognuno di loro aveva creato, nella
dere cosa avrebbero dovuto imparare i vano trascrivere una breve filastrocca di precedente lezione, sul desktop del pro-
bambini in quella lezione. La maestra ci carnevale utilizzando i comandi principali prio computer. Ci siamo sentite delle
da detto che, se ci faceva davvero piace- della barra di formattazione. Infatti, dopo vere maestre e l’esperienza è stata così
re tornare a scuola e se le nostre mam- aver digitato il testo, dovevano apporta- emozionante che abbiamo già chiesto alla
me erano d’accordo, potevamo andare a re tutte le modifiche necessarie per ab- maestra di andarla a trovare anche mer-
trovarla. E così è stato. Verso le 15.00 ci bellirlo, quindi cambiare carattere, di- coledì prossimo.
siamo recate a scuola nel laboratorio di mensione e colore. Poi dovevano inseri-
informatica al primo piano. I bambini re il titolo con il WordArt e completare
stavano tutti seduti davanti ai computer il tutto con tanti coriandoli colorati uti- Martina Arpino
a lavorare. La maestra, quando ci ha lizzando, dapprima il pulsante forme, e Elisabetta Cipriano
viste, ci ha accolto con grande festa e, poi la tavolozza dei colori che viene fuori classe quinta sez. F

Lettera alle mie maestre


Care maestre,
ancora pochi mesi da trascorrere insieme, poi
dovrò lasciarvi perché l’anno prossimo andrò
alle medie. Se questo mi rende felice perché
vuol dire che sto crescendo dall’altra parte,
però, mi riempie il cuore di tristezza. Mi dispiace
lasciare i compagni con i quali ho trascorso cin-
que anni meravigliosi e, soprattutto, mi dispiace
lasciare voi alle quali sono molto affezionata
perché mi avete sempre capito e voluto bene.
Spero tanto di trovare nella nuova scuola delle
professoresse comprensive e disponibili come
voi. Resterete per sempre nel mio cuore …
quel cassetto dove mi piace conservare tutti i
miei ricordi più belli e che ogni tanto aprirò per
sentirne il dolce profumo …

Marika Riccardi
classe quinta sez. F

Pubblicazione scolastica a cura del 1° Circolo Didattico di Vico Equense


Impaginazione e grafica: docente Maria Aiello
Dirigente Scolastico: dott.ssa Debora Adrianopoli
Via Sconduci n. 12 - 80069 (NA)
Tel/Fax 0818015730
E-mail: naee198002@istruzione.it
Sito web: www.primocircolovico.gov.it
Blog: www.primocircolodidattico-vicoequense.blogspot.com

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