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Biosegnalazione

L proteine di membrana hanno svariate funzioni, una tra queste è quella di essere dei recettori e
legarsi a particolari glicandi e scatenare una serie di risposte intracellulari, mettendo in contatto
l’esterno e l’interno della cellula. Altre proteine hanno la funzione di enzimi, andando ad attivare o
accelerare certe reazioni, come la fosforilazione ossidativa. Altre ancora svolgono la funzione di
vettori facendo passare determinate sostanze attraverso la membrana cellulare.
La bio-segnalazione indica la capacità delle cellule di ricevere e/o rispondere a segnali provenienti
dall’esterno e/o dall’interno dell’organismo. Il punto di contatto tra le cellule e l’esterno nasce da
stimoli, che passano attraverso ipotalamo, ipofisi, ghiandole endocrine e giungere poi ai tessuti
bersaglio, oppure passare dall’ipotalamo direttamente nel midollare del surrene e infine ai tessuti
bersaglio.
Le ghiandole sono delle strutture in grado di secernere sostanze, possono essere endocrine o
esocrine, le prime riversano i propri prodotti, solitamente ormoni direttamente nel sangue; le
seconde sono invece ghiandole come le mammarie e le sudoripare.
Gli stimoli sono di varia natura e origine, come dolore o esercizio fisico o ancora ipoglicemia, in ogni
caso uno stimolo avviene al cambiamento di un ambiante o alla modificazioni interne
dell’organismo, che andando a influenzare il SNC, che amplifica e porta il segnale fino ai tessuti
bersaglio. Le molecole segnale hanno diversi raggi di azione.

Messaggeri chimici o molecole segnale


Trasmettono segnali all’interno delle cellule e sono secreti da una cellula in risposta ad uno stimolo
specifico, andando a colpire una cellula bersaglio, a cui si legano a un recettore per portare una
risposta. A seconda della sede di partenza del segnale, si avranno anche diversi messaggeri, ad
esempio se parte dal SN si parlerà di neurotrasmettitore come l’adrenalina. L’esercizio fisico produce
moltissime molecole segnale, come quelle che richiedono continuo apporto di ATP, andando a
richiedere energia e aumentare quindi il metabolismo.

Cellule bersaglio
Le cellule bersaglio ricevono un segnale, che viene trasmesso all’interno della cellula, attivando delle
reazioni all’interno di esse, andandone a modificare quindi il comportamento della stessa, non
essendo la cellula un essere pensante ma che reagisce all’interazione tra molecole. Una molecola
segnale extracellulare influenza il comportamento cellulare, legandosi ad un recettore, che attivano
vie di segnalazione intracellulare che andranno ad attivare a loro volta delle proteine bersaglio e una
risposta cellulare.

Molecole segnale
Molecole che possono legarsi ad una recettore ed esse possono essere:
 Proteine: non possono passare la membrana ma devono legarsi ad un recettore che
riconosca tale molecole e la lega, ad esempio l’insulina
 Amminoacidi : non possono passare la membrana ma devono legarsi ad un recettore che
riconosca tale molecole e la lega, ad esempio l’adrenalina
 Ormoni liposolubili: passano la membrana senza avere bisogno di un recettore, ma una volta
entrati all’interno della cellula si legano ad un recettore all’interno del citoplasma
Le proteine recettore conferiscono alla cellula la capacità di rispondere a segnali provenienti
dell’esterno o l’interno dell’organismo. La secrezione nasce da uno stimolo, la cellula che secerne i
messaggeri chimici, che possono legarsi al recettore di membrana formando il complesso recettore-
ligando, oppure passare se liposolubili direttamente all’interno della cellula e legarsi ad un recettore
intracellulare. In questo momento si ha poi una trasduzione del segnale e una risposta. La risposta
cambia sulla base del tipo di messaggio che arriva. Tutti i messaggi che si fermano a livello della
membrana attivando una serie di risposte intracellulari che andranno poi ad attivare una risposta
cellulare; tendenzialmente uno stimolo del genere andrà a creare sempre una risposta di tipo
metabolico con eventi quindi a breve termine. In caso di stimoli trasportati da messaggeri chimici
liposolubili, come molti ormoni, la risposta è molto più a lungo termine, entrando in gioco anche
processi più lunghi come la sintesi di nuove sostanze.

Trasduzione del segnale


I recettori sono delle antenne in grado di captare il segnale in arrivo, mentre la trasduzione è la
decodifica dell’informazione del segnale captato in linguaggio biochimico, la risposta cellulare
dipende poi dalla decodifica dei diversi segnali contemporanei e della loro integrazione, andando in
varie direzioni come l’espressione genica, la proliferazione, la migrazione, la secrezione e persino la
variazione del flusso metabolico (anabolismo e catabolismo).

Quando il segnale si ferma a livello dei recettori di membrana, la risposta è molto veloce e
solitamente interviene nelle attività catalitiche di enzimi già presenti nella cellula.

Nel caso di risposte più a lungo termine (da minuti a ore), in cui si ha la produzione e l’aumento di
proteine, come nel caso degli ormoni liposolubili, un caso di semplice comprensione è il ciclo
mestruale, causato da ormoni, con risposte molto lente e cicliche nel tempo.

Regolazione della glicemia


La concentrazione di glucosio nel sangue è sotto stretto controllo, i valori normali sono tra i 60 e i
110 mg per 100 ml di sangue, valore che oscilla continuamente. Se i valori sono iperglicemici, si va
incontro al coma. Per mantenere la glicemia costante lontano dai pasti si hanno due tipi di riserve:
il glicogeno, un polisaccaride di riserva, più precisamente un polimero di glucosio presente
nell’organismo per rilasciare glucosio quando necessario; glucogenesi, via metabolica che porta alla
produzione di nuovo glucosio. Il glicogeno è un polisaccaride di glucosio utilizzato come riserva
energetica, presente nel fegato e nel muscolo, il muscolo tiene per se il glicogeno e non lo rilascia
neanche in casi di ipoglicemia in quanto utilizzato per la contrazione muscolare, mentre il fegato
controlla la glicemia, per cui viene liberato attraverso la demolizione del glicogeno attraverso la
glicogenolisi, rilasciando glucosio in circolo nel sangue. Il messaggero incaricato di avvisare di
eccesso di glucosio è l’insulina, un ormone, in caso contrario invece, in caso di ipoglicemia, viene
stimolata una ghiandola (pancreas) che secerne l’ormone glucagone. Questo è il motivo per cui sono
molto importanti i pasti intermedi tra quelli principali, oltre che la colazione, pasto molto importante
perché provenienti da un digiuno notturno, quindi è importante rialzare i livelli di glicemia. Per
quanto riguarda invece lo stimolo che va a colpire le cellule del pancreas, è uno stimolo fisiologico,
che nasce dall’esigenza di abbassare o alzare i livelli di glucosio all’interno del sangue, mentre dal
SNC viene lo stimolo che porta alla secrezione da parte della corteccia surrenale dell’adrenalina, che
va a controllare la glicemia. La differenza in questo caso è la natura dello stimolo, il primo è di natura
fisiologica, mentre il secondo deriva dall’esterno, creando una situazione interna di stress,
aumentando un rilascio di glucosio, che ossidando e producendo più energia.
Insulina e glucagone sono quindi due messaggeri, due proteine molto piccole, riconosciute come
ormoni peptidici, prodotti dal pancreas in risposta alle variazioni di glucosio nel sangue (stimolo),
questi due ormoni sono l’uno antagonista dell’altro, per cui appena viene secreto uno, avviene
anche per l’antagonista andando ad equilibrare i livelli di glicogeno nel sangue. Il pancreas è una
cellula endocrina rilasciando questi due ormoni, ma ha anche una funzione esocrina secernendo
degli enzimi digestivi. Quando aumentano i livelli di glucosio nel sangue, vanno a stimolare il
pancreas, che produce insulina andando ad aumentare l’assorbimento del glucosio da parte sia del
tessuto muscolare che di quello adiposo. All’inverso, bassi livelli di glicemia vanno a stimolare il
pancreas nel rilascio di glucagone, che agisce sul fegato andando a rilasciare glucosio in circolo, che
continuerà ad essere distribuito alle cellule, soprattutto a quelle del cervello, in quanto alimentate
solamente da questo tipo di molecola, infatti in casi di molto bassi livelli di glicemia, il glucosio viene
indirizzato quasi totalmente al cervello, smettendo di fornirlo all’apparato muscolo scheletrico.
L’insulina è un ormone che viene secreto dal pancreas in risposta ad un’iperglicemia, per cui la sua
azione/messaggio è di tipo ipoglicemizzante, e per fare ciò stimola l’assorbimento del glucosio
all’interno delle cellule, oltre che la glicogenosintesi, andando ad aumentare le scorte di glicogeno e
stimola persino la sintesi di acidi grassi, visto che tutto il glucosio in eccesso diventa grasso.
Il glucagone viene secreto dal pancreas in risposta a una situazione di ipoglicemia, per cui è un
ormone iperglicemizzante stimolando la glicogenolisi (demolizione del glicogeno), la gluconeogenesi
(sintesi del glucosio) e la mobilitazione di acidi grassi da parte del tessuto adiposo andando ad
utilizzare quelle riserve di energia, utilizzate maggiormente dal muscolo scheletrico che può
utilizzarli come fonte di energia, mentre il glucosio viene mandato al cervello.

Adrenalina
L’adrenalina viene secreta in risposta ad uno stimolo nervoso e va ad agire su fegato muscoli e
cuore, aumentando la produzione energetica, e viene secreta solamente per induzione esterna in
risposta ad un segnale di pericolo. È un ormone derivante da un amminoacido, secreta dalla ghiadola
surrenale in condizione di stress, ed è un ormone iperglicemizzante.

Recettori di membrana
Il flusso metabolico e dei nutrienti energetici nasce dalla capacità della cellula di interagire con gli
stimoli interni ed esterni, con velocità adeguate alle necessità energetiche del momento. Per tutte le
molecole che non sono in grado di permeare la membrana ed entrare all’interno della cellula, sono
necessari dei recettori, che possa legare alla molecola segnale e trasmettere il messaggio all’interno
della cellula, che si tradurrà con l’amplificazione stessa del messaggio e una risposta cellulare.
Esistono svariate modalità con cui avvengono queste segnalazioni, quando si parla di recettori di
membrana essi possono rispondere in altrettante modalità. Sulla membrana si trovano dei recettori,
la cui apertura è legata ad una molecola segnale, che permette agli ioni di passare all’interno della
membrana (recettori annessi ai canali ionici), esistono recettori accoppiati a proteine G, con un
meccanismo di azione più complesso, e recettori legati ad enzimi.

Recett ori canali ionici


Per quanto riguarda questo tipo di recettori, il meccanismo è molto semplice, il canale è chiuso in
assenza di ligando e viene aperto attraverso il legame con il ligando. Un esempio tipico è il recettore
dell’acetil-colina. La modifica del potenziale di membrana ha effetto sui recettori.

Recett ori proteine G


I meccanismi di azione dei recettori legati alle proteine G hanno come effetto l’attivazione di secondi
messaggeri, che a sua volta nasce dall’attivazione di enzimi. Es. Il recettore si lega ad una molecole
segnale di adrenalina, che a sua volta va ad attivare la proteina G, che si stacca dal recettore con il
legame del ligando che stacca la proteina G, che va ad attaccarsi ad un enzima, l’adenilato ciclasi, che
porta alla trasformazione di ATP in AMP ciclico, che aumentando di concentrazione nel citoplasma
funge da secondo messaggero. Il cAMP è un modulatore allosterico, per cui andrà ad attivare altri
enzimi con il meccanismo di regolazione allosterica, andandosi a legare ad un sito allosterico, ciò
avrà un effetto di attivazione o inibizione sull’enzima al quale è andato a legarsi l’AMP ciclico. Ciò che
può avvenire, ad esempio è l’attivazione di una proteina chinasi, che attraverso il legame con il
cAMP, passa da forma attiva a forma inattiva, dal momento che la proteina chinasi, presente
all’interno della cellula, costituita da 4 subunità, 2 regolatorie e 2 catalitiche, il legame del
modulatore cAMP, sulle 2 subunità regolatorie provoca il distacco e la regolazione delle subunità
catalitiche, per cui l’attività di questa proteina chinasi, andrà a sua volta ad influenzare un altro
enzima sino ad arrivare all’enzima bersaglio e di conseguenza alla risposta cellulare. Di fatto abbiamo
una effetto di amplificazione in relazione all’effetto dell’adrenalina sulla gliconìgenosintesi,
attraverso la produzione e l’attivazione del cAMP, funzionando da secondo messaggero, andrà a
modulare l’attività della proteina chinasi, la quale una volta attiva andrà a regolare l’enzima che
attiva la glicogenolisi, la glicogenofosforilasi. La risposta cellulare innescata dal messaggio
trasportato dall’adrenalina è quella di rilascio di unità di glucosio dal glicogeno.

Recett ori enzimati ci


Esistono anche dei recettori a doppia faccia, con la faccia esterna legano il ligando e attraverso il
legame con il messaggero, vanno ad attivare la faccia interna dello stesso recettore, esposta al
citosol e responsabile dell’attività catalitica, provocando una risposta cellulare. Un esempio sono
l’insulina e il suo recettore, che attraverso la fosforilazione, andranno a provocare degli effetti
intracellulari. Il recettore dell’insulina è una struttura molto complessa, per cui l’insulina si lega sulla
porzione sterna nel suo sito specifico, questo legame si trasmette sino alla parte citosolica del
recettore stesso, il quale andrà a fosforilare una proteina specifica, indicata come proteina bersaglio
che una volta attivata andrà a produrre gli effetti all’interno della cellula, abbassando il livello della
glicemia.

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