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presentazione del progetto

indice

sintesi del progetto

Schede dei teatri - spettacoli

Contatti
Invitro è una stagione teatrale on demand: sette spettacoli, messi in scena
appositamente da sette teatri cooperativi lombardi, disponibili online e fruibili
attraverso computer, smartphone e tablet. Gli utenti scelgono se acquistare gli
accessi per una singola opera teatrale oppure l’intero abbonamento (7 spettacoli)
on line per la durata della stagione (6 mesi).

Invitro
o è un esperimento cooperativo al quale hanno aderito i teatri milanesi
Teatro dell’Elfo, Teatro del Buratto, MTM Manifatture Teatrali Milanesi, Teatro
Menotti, Teatro della Cooperativa, Teatro Magro di Mantova e Industria Scenica
di Vimodrone. Il progetto è nato nell’ambito delle iniziative di innovazione digitale
promosse da Fondazione Pico, Digital Innovation Hub di Legacoop, e nello
specifico dal nodo territoriale di Pico Lombardia, con Legacoop Lombardia e
Coopservizi, in collaborazione con partner appartenenti al mondo cooperativo
lombardo: Genera, Gnucoop, Hagam, Multimagine e Smart.

I Teatri Cooperativi Lombardi (e non solo) vivono da tempo una situazione


economicamente complicata a causa di diversi fattori, che l’emergenza sanitaria
ha accentuato.

Invitro
o vuole essere uno strumento utile per affrontare il presente e, al contempo,
un’occasione per ripensare il futuro. Nella visione a lungo termine - dopo la
fase Invitro,
o, di sperimentazione - c’è la costituzione di una piattaforma teatrale
cooperativa permanente dove i Soci saranno i teatri, i partner e gli utenti, sviluppata
attraverso una proposta di stagioni teatrali online allargando il modello a livello
nazionale.

Alla piattaforma è abbinata una campagna di raccolta fondi a favore dei


lavoratori dello spettacolo (il 5% sugli incassi - vendita di spettacoli e
abbonamenti,sponsorizzazioni). Le imprese e gli enti interessati a sostenere il
progetto sono i benvenuti: diventare sponsor/partner di Invitro
o significa sostenere
la cultura, aderire ai valori della cooperazione e supportare una categoria di
lavoratori oggi in difficoltà.

sintesi del progetto


STAGIONE
Teatro Menotti

FAR FINTA DI ESSERE SANI

APRILE-SETTEMBRE Teatro del Buratto

Janis take another

2021 little piece of my heart

Teatro della Cooperativa

NOME DI BATTAGLIA LIA

MTM - Manifatture Teatrali Milanesi

CYRANO SULLA LUNA

Teatro dell’Elfo

mary, una sarta per SHAKESPEARE

Teatro Magro

SN1604 | Corpo Celeste

Industria Scenica

WEBULLI

SOLO ONLINE SU
spettacoli e teatri Promosso da
www.invitro.coOP
partner tecnici Con il supporto di

partner di progetto C 100% R 15 C 0% R 150


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355 C 485 C

SERVIZI LOGISTICI
Far finta di essere sani
Il Teatro Menotti ha compiuto da poco quarant’anni di attività teatrale ed è
uno dei luoghi più amati di Milano. Il Teatro Menotti non solo è un centro
di produzione e programmazione di spettacoli, ma un luogo familiare in cui
Teatro Menotti

incontrarsi, socializzare e dialogare.

Nel 2018 il teatro ha rischiato di chiudere e la compagnia Tieffe Teatro, che dal In concerto
2010 gestisce la sala di via Menotti, ha accettato la sfida di provare a difendere in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
uno spazio cittadino, impegnandosi economicamente, e non solo, con sguardo con Andrea Mirò, Enrico Ballardini e i Musica da Ripostiglio
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
fiducioso al futuro. È iniziata così la prima campagna di raccolta fondi destinata adattamento e regia Emilio Russo
a salvare un teatro, una grande mobilitazione che ha coinvolto enti e istituzioni produzione TieffeTeatro
del territorio, personaggi della cultura e dello spettacolo, ma anche tantissime
persone. La svolta è arrivata con un mecenate, il Trust Filippo Perego di Cremnago,
attivo in importanti progetti di solidarietà e iniziative culturali, che ha acquistato
il teatro garantendo fino al 2036 lo svolgimento delle attività teatrali. Il teatro è
Sono passati quasi 50 anni, ma lo spettacolo del signor G è ancora
diventato Teatro Menotti Filippo Perego. Il 24 febbraio 2020 il Teatro Menotti ha
terribilmente d’attualità. Stupisce e rincuora il fatto che Gaber sia
chiuso le porte per più di tre mesi a causa del Coronavirus e un minuto dopo la
riuscito ad anticipare i tempi, a raccontare la realtà come pochi altri al
mezzanotte del 15 giugno è stato il primo teatro in Italia a riaprirle.
mondo, ma – allo stesso tempo – di andare oltre.

Una versione in forma di concerto dello spettacolo Far finta di essere


sani di Giorgio Gaber, monologhi e canzoni per riscoprire quel percorso
narrativo con cui Gaber e Luporini nel 1973 affrontavano i temi universali
del disagio sociale e generazionale, puntando l’attenzione sull’essere
schizoide dell’uomo contemporaneo. Da una parte pronto agli slanci
ideali, dall’altra tenuto a terra dal proprio egoismo e dai finti bisogni
materiali. Temi e contenuti quanto mai attuali in questo tempo post
Covid.

invitro
Sul palcoscenico Andrea Mirò, artista eclettica come pochissimi altri
in Italia e Enrico Ballardini, attore, musicista e cantautore. Le musiche
sono arrangiate dalla travolgente band Musica da Ripostiglio, presente
da anni sui palchi dei festival di jazz e sui palcoscenici teatrali di tutta
Italia.
Nato nel 1975, il Teatro del Buratto – oggi cooperativa sociale - ha da sempre
orientato la produzione in direzione di un “teatro totale”, dove alle consuete JANIS Take another little piece
Teatro del Buratto

tecniche d’attore si accompagna una ricerca nel teatro d’animazione (pupazzi,


oggetti, forme) secondo le tecniche più diverse.

Grazie al costante lavoro di confronto con il mondo della scuola, delle reti
of my heart
associative e istituzioni che si occupano di riqualificazione professionale delle
Ideazione: Luca Cecchelli
fasce più deboli, riesce ad adempiere con sempre maggior completezza e Testo, video e regia: Davide del Grosso
articolazione al proprio mandato come Centro di Produzione per l’infanzia e i Luci: Marco Zennaro
giovani. All’attività di produzione si affianca anche un’intensa attività di ospitalità In scena: Marta Mungo e Davide del Grosso
con rassegne per bambini, famiglie e scuole, che si svolge dalla stagione Direttore di produzione: Franco Spadavecchia
2017/2018 nella nuova casa, il Teatro Bruno Munari, struttura del Comune di
Milano che lo ha affidato in gestione attraverso un bando di evidenza pubblica.

Continua inoltre a gestire il Teatro Verdi, dove propone una stagione per il pubblico Take another little piece of my heart è un viaggio alla scoperta di
di giovani e adulti. Il Buratto promuove anche lo storico festival Segnali (punto una delle più grandi figure del rock and roll, Janis Joplin, seguendo
di riferimento nazionale del nuovo teatro per l’infanzia e i giovani) e IF Festival l’intuizione che a cinquant’anni dalla sua scomparsa possa essere
Internazionale di Teatro di Immagine e Figura. Nel 2015 il Buratto è stato insignito un’interlocutrice straordinaria per le nuove generazioni.
dell’onorificenza dell’Ambrogino d’Oro da parte del Comune di Milano.
Sulla scena un’attrice e un attore evocano, in un dialogo metateatrale,
il mondo della Joplin attraverso articoli, pagine intime di diario, lettere
e ovviamente musica. Lo sguardo non è tanto però storiografico,
quanto connesso al contemporaneo. Janis appare come un emblema
dell’adolescenza, smontando il mito di eccessi e sregolatezze della
rockstar dalla voce inarrivabile per riconsegnarlo a una dimensione
più umana. Una teenager di straordinario talento che, coltivando il
desiderio di essere vista e amata dal mondo, corre il rischio di essere
fagocitata tanto dal mercato, quanto dai propri eccessi.

invitro
Una little girl blue che, nel suo sapersi incamminare verso il futuro con
incertezza e speranza, con rischio e desiderio, sembra l’avanguardia
di ogni gioventù.
nome di battaglia lia
Teatro della Cooperativa
Drammaturgia contemporanea, impegno civile, memoria storica e una comicità
mai fine a se stessa sono da sempre la cifra stilistica del Teatro della Cooperativa. MEDAGLIA COMMEMORATIVA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
Un teatro di qualità, legato all’idea di “Teatro d’Arte per tutti”, capace di far
testo e regia Renato Sarti
dialogare generazioni differenti, di valorizzare il potenziale creativo dei nuovi
con Marta Marangoni, Rossana Mola, Renato Sarti
talenti e di accogliere attori ed artisti di diverse nazionalità, attento ai bisogni e musiche originali Carlo Boccadoro
alle istanze delle periferie, come quella in cui il Teatro ha la sua sede dal 2002: il video BUZZ 2001
combattivo quartiere di Niguarda. produzione Teatro della Cooperativa
con il patrocinio di
La sala di via Hermada, dedicata alla partigiana Gina Galeotti Bianchi (nome Associazione Nazionale Partigiani Italiani
di battaglia “Lia”) che ospita il teatro fin dalla sua nascita è di proprietà della Associazione Nazionale Ex Deportati
Società Cooperativa Abitare, da sempre grande sostenitrice del teatro grazie Istituto Nazionale Ferruccio Parri
alla comunanza di intenti. Le produzioni del teatro, molto spesso firmate dallo Federazione Italiana Associazioni Partigiane
Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia
stesso fondatore e direttore Renato Sarti, si caratterizzano per la volontà di far
emergere realtà sociali e umane poco conosciute, dimenticate, a volte distorte
dall’informazione mediatica e di raccontare la “grande storia” tratteggiandola All’interno della grande pagina della Resistenza, il quartiere di Niguarda
attraverso le “piccole storie”. a Milano e le donne dei suoi cortili ebbero un ruolo particolare. Niguarda
si liberò il 24 aprile 1945, con un giorno di anticipo sul resto d’Italia.

E fu proprio in quel giorno che si consumò uno degli episodi più tragici
della liberazione della città: colpita al ventre da una raffica di mitra
di un gruppo di nazisti in fuga, moriva – incinta di otto mesi – Gina
Galeotti Bianchi, nome di battaglia “Lia”, una delle fi gure più importanti
del Gruppo di Difesa della Donna. Quest’ultimo vantava a Milano ben
quarantamila aderenti, di cui oltre tremila attiviste: assisteva i militari
abbandonati da un esercito allo sbando; aiutava economicamente le
famiglie in cui il marito, o il padre, era nei lager o in carcere; era parte
integrante dei Gruppi Volontari della Libertà e del comitato cittadino

invitro
del C.L.N.; organizzava manifestazioni; forniva staffette; stampava “Noi
Donne”, un foglio clandestino precursore del movimento femminista.

Nome di battaglia Lia nasce da un attento lavoro di ricerca e raccolta di


testimonianze dirette del nostro recente passato: Renato Sarti costruisce
un testo che, usando le parole di Lia e delle sue compagne di lotta,
racconta degli eroismi anonimi delle donne, in una realtà quotidiana
fatta di famiglie da accudire nella fame e nelle malattie, senza però
dimenticare quelle “piccole cose” che in quegli anni bui rendevano più
lieve la vita.
Cyrano sulla luna
MANIFATTURE TEATRALI MILANESI, abbreviato MTM, è un progetto artistico
che nasce nel 2015 da due poli produttivi molto importanti del sistema teatrale
TEATRALI MILANESI
milanese, operanti da 40 anni a livello locale e nazionale: la Fondazione Palazzo
MTM MANIFATTURE

Litta per le Arti Onlus, a sua volta fondata nel 2009 da alcuni soci della Cooperativa
Teatro Litta-Teatro degli Eguali, e la Cooperativa Quelli di Grock. produzione Manifatture Teatrali Milanesi

MTM è un progetto artistico e operativo aperto che vuole inaugurare a Milano di Luca Chieregato
un nuovo percorso e nuove modalità per produrre cultura e spettacolo dal regia Luca Chieregato, Pietro De Pascalis
vivo. Svolge il suo programma di spettacoli e iniziative culturali in 3 sale teatrali con Pietro De Pascalis
cittadine: Il Teatro Leonardo in Piazza Leonardo da Vinci, il Teatro Litta e la Sala scene e costumi Anna Bertolotti
disegno luci Monica Gorla
la Cavallerizza in Corso Magenta 24, diventando così unico esempio a Milano – consulenza musicale Gipo Gurrado
insieme al PiccoloTeatro – di multisala teatrale con una dislocazione in differenti
distretti urbani della città. MTM rappresenta una novità storica nel panorama del
sistema teatrale milanese perché guarda al futuro, all’allargamento delle fasce
di pubblico alle quali rivolgersi, alla pluralità dei linguaggi, delle culture, delle Abbiamo preso Cyrano, quello del naso, quello dell’apostrofo rosa tra
poetiche, integrando le economie di singoli soggetti e progetti che altrimenti, le parole ti e amo, quello di Rossana, il poeta spadaccino, e l’abbiamo
perseverando in un’ostinata solitudine, esaurirebbero il loro percorso, in un mandato sulla Luna. Lui ha sempre sognato di andarci, lassù. Ora
contesto economico globale sempre meno favorevole. che è morto da poco, le sue parole ancora sfiorano l’eco dell’aria... e
finalmente è arrivato lì. Lei, la Luna, non lo riconosce e fa domande
bambine: che cos’è il teatro? E la verità? Cos’è il vento? Hai amato
davvero?

A riascoltarla così, questa storia, non sembra nemmeno la stessa. A


riannodare il filo tessuto dalle parole, una per una... Le parole, appunto.
Quante parole, in amore.

Cyrano ripercorre tutta la sua storia, naviga lieve nella memoria e


ricorda, dimentica, rivive. In scena c’è solo lui, Cyrano; gli altri sono

invitro
fantasmi, ombre, guizzi di luce. A fargli compagnia c’è una luce di
Luna, una Terra azzurra immersa nel buio da spiare da lontano, e le
sue parole.
Mary, una sarta per Shakespeare
Il Teatro dell’Elfo è stato fondato nel 1972 da un gruppo di attori che ancora
oggi costituiscono l’anima della cooperativa e lo guidano: Corinna Agustoni,
Teatro dell’Elfo

Ferdinando Bruni, Cristina Crippa, Elio De Capitani, Ida Marinelli e Luca Toracca,
a cui si sono aggiunti Elena Russo Arman e Francesco Frongia.

Nel 2010 ha inaugurato la nuova sede, il novecentesco Elfo Puccini di corso scritto diretto e interpretato da Elena Russo Arman
Buenos Aires, sostenendo i costi di progettazione del restauro e ripensandolo suono di Giuseppe Marzoli
radicalmente come Teatro d’arte contemporanea. Le tre sale, dedicate a luci di Giacomo Marettelli Priorelli
voce registrata Francesco Gagliardi
Shakespeare, Fassbinder e Bausch, esemplificano il manifesto artistico e produzione Teatro dell’Elfo
programmatico dell’Elfo: la pratica convinta della drammaturgia contemporanea,
la programmazione interdisciplinare, la compattezza del nucleo artistico e il
lavoro con e per le nuove generazioni di artisti e di spettatori. Il Teatro dell’Elfo
è oggi una ‘fabbrica’ che produce arte e teatro (non un negozio o una vetrina),
una ’casa’ aperta alla città dove incontrarsi e condividere pensieri ed emozioni,
Il testo è ambientato all’epoca di Elisabetta I d’Inghilterra. C’è grande
è anche la prima istituzione teatrale italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di
attesa per il nuovo spettacolo di Sir William Shakespeare in scena al
Impresa Sociale nel 2011.
Globe, il famoso teatro di Londra. Il più grande interprete del teatro
elisabettiano, Mr Goodwin, è appena entrato in scena tra le ovazioni
del suo adorante pubblico. Dietro le quinte resta la sua sarta tuttofare,
Mary, il cui sogno è interpretare la parte di Giulietta, che ormai conosce
a memoria, pur sapendo che non lo potrà mai fare perché è una donna,
e le donne non possono recitare.

Attraverso lo sguardo ironico e scanzonato di Mary, Elena Russo


Arman offre agli spettatori un modo diverso di scoprire il gioco teatrale,
i mestieri di chi sta “dietro le quinte”, la magia del palcoscenico. È un
testimone privilegiato che, da un punto di osservazione particolare
- un camerino ingombro di oggetti di scena - rievoca i più celebri

invitro
Ph: Laila Pozzo

successi del Bardo, le cui storie fanno sognare da secoli spettatori di


tutto il mondo e di tutte le età.
SN | 1604 corpo celeste
Teatro Magro nasce a Mantova sotto la direzione artistica del regista Flavio
Cortellazzi. Attento ai temi della contemporaneità, il team ha creato e sviluppato
un’offerta culturale multidisciplinare, divulgativa, sociale ed educativa. La sua
attività si muove tra spettacoli e performance teatrali; performance per enti pubblici nulla-tutto si crea, si distrugge, si trasforma
Teatro Magro

e società private, come evoluta forma spettacolare conforme alle specifiche


esigenze del committente e realizzabile anche in contesti tradizionalmente non
deputati alla cultura; laboratori teatrali, nelle scuole di ogni ordine e grado, per produzione Pantacon
regia Flavio Cortellazzi
adulti, dilettanti e professionisti, persone diversamente abili; progetti territoriali in con Elia Grassi
coordinamento con enti territoriali sia nazionali, sia internazionali. scenografie, musiche, costumi Teatro Magro
video e allestimento tecnico Zero Beat
Ogni creazione di Teatro Magro è il risultato di un lavoro di équipe in cui soci grafica e foto Barbara Rondini
e collaboratori uniscono le proprie competenze e i propri percorsi formativi consulenza scientifica e distribuzione Alkémica Cooperativa Sociale onlus
in modo sinergico, dando origine a un prodotto che si caratterizza per l’alta con il contributo di Fondazione Cariplo
qualità e la cura del dettaglio, per la ricerca di innovazione e per l’attenzione
alla contemporaneità, uniti alla simultanea capacità di mantenere e restituire il
proprio stile. Uno stile fatto di un’estetica, unica, ben definita e immediatamente Nell’universo sono emersi molti fenomeni affascinanti: mostruosi
riconoscibile, e soprattutto di una sostanza: essenziale, pulito, che arriva dritto buchi neri del peso di un miliardo di soli che mangiano le stelle e
al contenuto. MAGRO. vomitano getti di gas; stelle di neutroni che ruotano su se stesse mille
volte al secondo, la cui materia è compressa a un miliardo di tonnellate
per centimetro cubo; particelle subatomiche così inafferrabili che
potrebbero penetrare anni luce di piombo solido; onde gravitazionali
il cui flebile passaggio non lascia alcuna impronta percettibile.

Un punto microscopico brilla, poi un altro, poi un altro: è l’impercettibile,


è l’enorme. Questo lumicino è un focolare, una stella, un sole, un
universo; ma questo universo è niente. Ogni numero è zero di fronte
all’infinito. L’inaccessibile unito all’impenetrabile, l’impenetrabile

invitro
unito all’inesplicabile, l’inesplicabile unito all’incommensurabile:
questo è il cielo. In un universo infinito, qualsiasi cosa possa essere
immaginata potrebbe esistere da qualche parte. Nulla-Tutto si crea,
si distrugge, si trasforma.
Di fronte al mare stupito dallo stupore.
Io.
Un universo di atomi.
Un atomo nell’universo.
WEBulli
Industria Scenica nasce nel 2012 con l’idea di progettare e realizzare percorsi
Industria Scenica

che integrano le arti performative con il sociale, la formazione con lo sviluppo


personale e ricreativo del singolo e della collettività. Negli anni è rimasta coerente
con il suo percorso, creando progetti di drammaturgia di comunità e producendo
spettacoli teatrali a partire da tematiche sociali. Per farlo si serve di uno spazio di Serena Facchini ed Ermanno Nardi
storico e alternativo, una balera rigenerata situata nel centro storico di Vimodrone con Marzia Gallo ed Ermanno Nardi
(MI). supervisione drammaturgica e registica Renata Ciaravino
progetto video Elvio Longato
produzione Industria Scenica con il supporto produttivo di
L’Everest - Spazio alla Cultura dal 2014 ospita una Stagione Teatrale e una Next Laboratorio delle Idee - Regione Lombardia
Stagione di Teatro Scuola, è una delle sedi del Centro di Residenza “Intercettazioni” con il sostegno del Ministero della Cultura, Fondazione della Comunità
di Regione Lombardia e offre ai cittadini serate danzanti, corsi e laboratori, Bresciana, Fondazione ASM
mostre e seminari. Industria Scenica, inoltre, lavora su progetti di peer e media con il patrocinio di Amnesty International Italia
education, percorsi di formazione teatrale e video, visite di tourism theatre.
Spettacolo finalista al FIT/Fringe L’altroFestival di Lugano 2014
Spettacolo selezionato per InScena! di New York 2015
Spettacolo semifinalista In-Box Verde 2017
Spettacolo vincitore del Bando Teatro delle Differenze 2018

Anna ha 14 anni, fa le superiori in una cittadina alle porte di Milano.


Ha una migliore amica, ha anche un ragazzo. È carina, è popolare.
Un giorno si fa un video per il suo fidanzato. Ma quel video inizia a
saltare da uno schermo all’altro.

Il bullismo a scuola c’è sempre stato, come anche il bisogno di farsi


notare. Ma come sono cambiati oggi questi fenomeni tra social network
e nuove tecnologie? Oggi gli “schiaffi” sono diventati intangibili, sono

invitro
video pubblicati online, messaggi anonimi, foto rubate, false identità.
Fisicamente fanno meno male, ma quanto feriscono nell’anima?

WEBulli indaga i fenomeni di cyberbullismo e sexting, ossia gli atti


di bullismo e molestia e lo scambio di contenuti espliciti di carattere
sessuale effettuati tramite i nuovi media digitali. Il video si incrocia con
il teatro diventando elemento fondamentale in scena, fungendo da
scenografia, da scansione temporale degli eventi e da parte integrante
della narrazione.
Promotori
Fondazione PICO è il Digital Innovation Hub per la trasformazione digitale
cooperativa, riconosciuto dal Network impresa 4.0 del Ministero dello Sviluppo
Economico (MiSE); è un progetto di Legacoop realizzato con il contributo di
Coopfond.

PICO Lombardia è il Nodo territoriale della Fondazione di riferimento per


imprese, cooperative e stakeholder della regione.

É la struttura regionale di Legacoop, associazione che, da oltre 135 anni,


riunisce oltre quindicimila imprese cooperative, attive in tutte le regioni e settori
per creare sviluppo, mettendo al centro persone e territorio. L’associazione
promuove la cultura cooperativa sostenendo il protagonismo economico,
sociale e civile delle imprese cooperative aderenti e il loro modello di sviluppo
sostenibile.

Società di consulenza aziendale che si rivolge principalmente a imprese ed enti


cooperativi. È nata nel 1974 nell’ambito del sistema di Legacoop Lombardia.
Gnucoop sviluppa applicazioni web e mobile per aiutare
PARTNER TECNICI le organizzazioni non-profit a gestire facilmente le loro
informazioni e i loro dati.

Impresa di comunicazione, sviluppa progetti di comunicazione


unendo competenze, tecnologie, ascolto del cliente e dei
mutamenti culturali.

Azienda di Bergamo che si occupa di ripresa, produzione e


montaggio video.

Genera è una società che investe in imprese che operano


nell’ambito dell’innovazione e dell’economia cooperativa.

Società mutualistica per artisti, è aperta a tutti: freelance, artisti


visivi, lavoratori dello spettacolo, musicisti. PARTNER DI PROGETTO
con il supporto di

con il supporto di

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SERVIZI LOGISTICI

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Con il contributo di
CONTATTI
info@invitro.coop

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