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250 g di zucchero

30 ml di acqua

30 ml di succo di limone

due cucchiai di miele

Si mettono tutti gli ingredienti in un pentolino antiaderente, amalgamandoli bene tra loro per portarli a
ebollizione. Una volta raggiunto il bollore, si abbassa la fiamma al minimo e si lascia il composto sul
fuoco per circa 10-15 minuti, fino a quando non assume un bel colore ambrato. In questa fase bisogna
prestare massima attenzione affiché il composto, mentre bolle, non debordi, dal momento che togliere
lo zucchero sciolto dai fornelli non è affatto un’operazione piacevole.

A questo punto è importante lasciar raffreddare il tutto completamente; potrebbe volerci un’oretta o
anche più. Ovviamente la Cera Araba è concepita per poter essere utilizzata anche dopo giorni dalla sua
preparazione, non necessariamente il giorno stesso! Al momento del suo utilizzo, basterà inumidirsi le
mani con dell’acqua e lavorare un po’ l’impasto per renderlo più morbido. Per conservarla è sufficiente
riporla in un sacchetto di plastica in frigorifero e, se si indurisce troppo, si può anche passare qualche
secondo al microonde.

L’unica vera accortezza da seguire è quella di far raggiungere alla cera la giusta consistenza: è questo il
limite della preparazione fatta in casa. Fermo restando il dosaggio consigliato degli ingredienti, se la
ceretta risulta troppo appiccicosa vuol dire che deve essere tenuta sul fuoco ancora un po’. Se invece si
rapprende e diventa troppo dura, è necessaria l’aggiunta di un po’ di acqua o di succo di limone.

Una volta raggiunta la giusta consistenza, è il momento di formare la caratteristica pallina, che è la vera
peculiarità della Ceretta Araba. Si stende sulla parte del corpo da depilare, ben pulita ed asciutta, e si
strappa in senso contrario alla ricrescita dei peli, per vederli finalmente andare via. Il movimento risulta
però leggermente diverso da quello effettuato con la ceretta tradizionale: quest’ultima infatti viene tirata
via in modo lineare mentre per la Cera Araba, il movimento più efficace è quello leggermente rotatorio.
ccorrente:

4 tazzine da caffè colme di zucchero bianco

1 tazzina da caffè colma di succo di limone filtrato

Una pentola alta, preferibimente di alluminio

Un’asciugamano o un panno inumidito e una vaschetta d’acqua

Una volta in pentola, gli ingredienti vanno scaldati a fuoco lento fino al primo bollore. La cottura deve
procedere, sempre a fuoco lento, per 10 minuti a orologio.

Meglio puntare un timer e mescolare di tanto in tanto!Trascorsi i dieci minuti di cottura a fuoco lento, la
sokkar assume un colore ambra intenso.

Spegnete il fuoco.

Togliete la pentola dal fornello e lasciarla raffreddare per una decina di minuti, poi ponetela in un
tegame con due dita d’acqua fredda. Aiutatevi con un cucchiaio per testare la consistenza. Quando la
sokkar opporrà una certa resistenza, allora potrete manipolarla. Toglietevi gli anelli e tenete a portata di
mano il panno inumidito. Quando avrete staccato tutta la sokkar dalla pentola, formate più palline e
tenetele su un piatto di ceramica o una terrina di vetro. Cosí com’é, scura e semi solida, la sokkar non
strapperà nemmeno un pelo. Ha bisogno di essere lavorata: appiattite una pallina tra le dita e poi tiratela
alle due estremità. Noterete che è elastica e filamentosa.
Ripiegatela su se stessa e ripetete l’operazione più e più volte, finché non cambia colore e consistenza.
Inumidite le mani di tanto in tanto se necessario. Deve assumere un
colore oro ed essere morbida e appiccicosa. É proprio “l’appiccicume” a catturare il pelo. Questa ceretta
va stesa contropelo e tirata nel senso di crescita, per questo non stressa il bulbo pilifero e i capillari.

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