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C.R.PinR.

forma
rivista semestrale del centro regionale progettazione e restauro

5/6
2008

Regione Siciliana • Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione

C.R.PinR.
forma
on line
www.centrorestauro.sicilia.it
FORMAZIONE
F
SUI MANUFATTI BRONZEI
Fusione, rinettatura, tecniche di patinatura e aspetti conservativi

Stefania Agnoletti*

el corso del seminario sono state illustrate le tecni-

N che di patinatura del bronzo che costituiscono l’ul-


timo trattamento che viene eseguito sulla superfi-
cie di una scultura, qualora si voglia dare una valenza
cromatica diversa da quella che la lega ha naturalmente.
Per comprendere il senso di una finitura e il substrato sul
quale viene applicata sono state trattate le varie fasi di
lavorazione che portano alla realizzazione di un manufat-
to scultoreo partendo dalla descrizione delle due princi-
pali tecniche fusorie adottate sin dall’antichità: il metodo
diretto, secondo il quale si modella la cera sull’anima di
terra e alla fine non si ha salvo il modello, e il metodo
indiretto secondo il quale si parte da un modello, realiz-
zato in vari materiali (creta, cera, gesso, legno), che può
essere conservato. La lega impiegata può avere una com-
posizione diversa che influirà sul risultato della patinatu- Copia del David del Verrocchio, Fonderia Marinelli (Barberino Val
d'Elsa, Firenze). Passaggio con la spugna imbevuta di acqua duran-
ra se effettuata chimicamente: sono perciò state indicate
te la patinatura chimica a fiamma
in sintesi le caratteristiche delle leghe più frequentemen-
te adottate dall’antichità all’epoca moderna. Dopo la
fusione la superficie del bronzo deve essere accuratamen- lucentezza, che li proteggevano con bitume perchè non si
te rinettata in modo da eliminare i canali di colata, gli alterassero, che effettuavano trattamenti con oli che pro-
sfiatatoi, le creste di fusione e i chiodi distanziatori; oltre ducevano col tempo una patina scura e avevano a dispo-
a ciò può essere necessario intervenire per effettuare sizione molte sostanze chimiche per ottenere varie colo-
alcune riparazioni realizzando tasselli e saldature. La razioni anche se difficilmente, per le sculture, ricercava-
lavorazione prosegue con la levigatura che potrà essere no gamme diverse dai bruni. Nel corso del seminario
portata a più livelli a seconda che si voglia una superficie sono stati portati alcuni esempi di ciò che si può ottenere
liscia o scabra: in passato si usavano pietre di varia impiegando le tecniche qui citate e dell’uso che vari arti-
durezza e sabbie di diverse granulometrie, oggi i tempi si sti di diversa epoca ne hanno fatto; alcune sequenze foto-
sono abbreviati grazie all’uso della sabbiatura e delle grafiche hanno cercato di rendere la complessità della
mole, ma resta comunque una fase che richiede molto patinatura normalmente effettuata nelle fonderie con
tempo. Affrontando l’argomento della patinatura si è cer- l’ausilio della fiaccola per ottenere le colorazioni brune
cato di capirne le ragioni da un punto di vista tecnico ed ed alcune tonalità di verde, che sono le cromie più utiliz-
estetico. La superficie del bronzo dopo la fusione e la zate nella produzione statuaria anche contemporanea.
rinettatura può non risultare omogenea per la presenza di Dal punto di vista conservativo col termine patina viene
riparazioni, il bronzo poi varia il suo colore in conse- definito lo strato eterogeneo che si forma sulla superficie
guenza di reazioni chimiche ed elettrochimiche che si del bronzo in conseguenza dell’esposizione agli agenti
verificano una volta che il metallo è in contatto con l’am- esterni; questo strato non sempre conterrà informazioni
biente ma, oltre a queste ragioni pratiche, dare un colore sui costituenti la patinatura originaria: sarà molto diffici-
al bronzo può essere un preciso intendimento estetico. Le le, per esempio, nel caso di una scultura esposta in ester-
tecniche per patinare una superficie metallica comporta- no, più possibile nel caso di un bronzo conservato in
no lo svolgimento di reazioni chimiche prodotte con trat- ambiente confinato. Dobbiamo però tenere presente che
tamenti effettuati a caldo oppure a freddo e a moderata eventuali puliture drastiche possono avere cancellato
temperatura che, mediante l’azione di sali e acidi, danno testimonianze della finitura originale e che, per esempio
luogo alla formazione di composti con diverse colorazio- nel caso dei bronzetti, a volte sono state effettuate per esi-
ni. Si può, altrimenti, ottenere una patinatura mediante la genze conservative o estetiche nuove patinature i cui
stesura di un film con caratteristiche di trasparenza, cor- componenti possono essere simili a quelli impiegati in
posità e composizione estremamente variabile a seconda origine. Le indagini analitiche di cui oggi possiamo dis-
dell’effetto che si vuole ottenere. Già dall’antichità sono porre sono un supporto essenziale per ricavare le infor-
ben conosciuti questi diversi metodi e sono vari gli mazioni utili per una buona conservazione del manufatto
accenni ai trattamenti di superficie che possiamo rintrac- e per uno studio tecnologico attendibile.
ciare nelle fonti: sappiamo così che gli antichi lucidava-
no periodicamente alcuni manufatti perchè mantenessero * Opificio delle Pietre Dure, Firenze.

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