Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
E’ il 1981.
Alla Casa Bianca si è da poco insediato un ex attore hollywoodiano. In Cina
stanno per aprire la prima fabbrica di Coca Cola e, in California, una ditta che ha
per simbolo una mela è pronta a rivoluzionare la vita di milioni di persone, con un
oggetto, ancora misterioso, chiamato personal computer.
E’ difficile immaginare cosa attenda il mondo da lì ai successivi trent’anni.
Ma quando lo sceneggiatore Chris Claremont e il disegnatore (nonché coautore
dei testi) John Byrne decidono di mettere in scena il futuro degli X-Men, gli
stupefacenti supereroi mutanti della Marvel Comics, non hanno dubbi a
immaginarsi un domani cupo e terribile, ambientato (curiosa coincidenza, con il
senno di oggi) nel 2013.
LA STORIA
CLAREMONT TOUCH
Lo stesso effetto narrativo spiazzante per il lettore affezionato viene ribadito con la
scelta di inquadrare, in una delle prime tavole ambientate nel futuro, un cimitero in
cui spiccano le lapidi di molti X-Men e altri celebri eroi Marvel. Oggi, dopo decine
di supermorti celebri- da Superman a Capitan America – l’escamotage può
sembrare fin troppo abusato ma, nel 1981, una vignetta del genere rappresentava
un enorme shock visivo (anticipato peraltro, come spesso accade nei comic book
da una copertina altrettanto disturbante).
https://www.lospaziobianco.it/xmen-giorni-futuro-passato/ 2/6
16/3/2021 Una X sul sole: Giorni di un futuro passato – Lo Spazio Bianco
LA LEGGE DI MURPHY-XAVIER
Se, infatti, ne La saga di Fenice Nera, Claremont e Byrne avevano già utilizzato la
dimensione della ‘morte’ – in quel caso con lo sconvolgente suicidio
dell’eroina Jean Grey – per scardinare uno degli assunti positivi della narrativa
popolare (“gli eroi non muoiono mai”), nella presente saga ucronica si spingono
addirittura oltre.
Raccontando al lettore di come i suoi beniamini siano condannati a un futuro
tetro, gli autori riscrivono il mood caratteristico del mondo Marvel. Non che
nelle vicende di Spider-Man, Fantastici Quattro & Co. mancassero gli accenti
drammatici ma il “sorridente” Stan Lee e gli artefici creativi della Casa delle Idee,
avevano – fino ad allora – mantenuto un tono sostanzialmente positivo ed
ottimista, se volete figlio del clima kennediano degli anni Sessanta in cui la Marvel
era nata.
https://www.lospaziobianco.it/xmen-giorni-futuro-passato/ 3/6
16/3/2021 Una X sul sole: Giorni di un futuro passato – Lo Spazio Bianco
E’ curioso, in questo senso, notare come un altro dei personaggi cardine della
vicenda sia la veggente cieca Destiny, affiliata alla Confraternita dei Mutanti
Malvagi. Come nella tragedia greca antica, la figura dell’indovino, capace di
vedere cose che agli altri sono negate, fungeva da simulacro dei dubbi del
pubblico, così i dialoghi tra Destiny e
l’amica Mystica,sulla credibilità o meno delle sue
premonizioni, fungono da simulacro dei dubbi che il
lettore affezionato si trova a vivere di fronte ad una
saga tanto cupa.
Ma davvero le cose sono destinate ad andare così
male?
Gli X-Men possono cambiare questo futuro?
Si è soliti sottolineare come uno degli elementi più fascinosi nell’affresco dipinto
da Claremont stia nella costante ridiscussione del confine tra “bene” (vs)
“Male” con personaggi come Jean Grey, Magneto, Rogue – e perfino
Ororo/Tempesta – che si trovano a fare la spola tra un estremo e l’altro. In realtà,
se andiamo a ricostruire le storyline nel loro andamento complessivo, ci
accorgiamo che per quanto i “giri di valzer” siano ampi, i personaggi – come
tipicamente accade nelle soap opera – alla fine tornano al punto di partenza. Ma
non si può nemmeno negare che di queste “odissee” emotive – ne è un esempio
ancora Kitty Pride – i protagonisti finiscano per portare le cicatrici, fisiche e
psicologiche.
https://www.lospaziobianco.it/xmen-giorni-futuro-passato/ 5/6
16/3/2021 Una X sul sole: Giorni di un futuro passato – Lo Spazio Bianco
Pur muovendosi nell’alveo della narrativa popolare, l’autore non ha mai rinunciato
a perseguire una vocazione morale come scrittore e, dopo tutto, in storie
come Giorni di un Futuro Passato l’accento drammaturgico non è sulla “X” della
testata, quanto sul “Men” dopo il trattino.
Bibliografia dell’articolo
“Uccidere gli eroi: Riflessioni sul nuovo fumetto americano dei supereroi”
Daniele Barbieri
“La soap-opera mutante: gli incredibili X-Men”
Luca Scatasta in:
I mille volti del supereroe
Brolli, Daniele (a cura di), Star Comics, Perugia, 1991
“X-istential X-Men: Jews, Supermen, and the Literature of Struggle”
Jesse Kavadlo in:
X-Men and philosophy
Rebecca Housel, J. Jeremy Wisnewski (a cura di), Wiley, Hoboken, 2009
Bam! Sock! Lo scontro a fumetti. Dramma e spettacolo del conflitto nei comics
d’avventura
Valentina Semprini, Tunué, Latina, 2006
https://www.lospaziobianco.it/xmen-giorni-futuro-passato/ 6/6