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N.

3 Novembre 2020

Garbugli
2 Indice

2 La distanza della didattica


di Claudio Nicosia

6
6 Itaca
di Alessio Imparato

10
Per un'archittettura compost e
immanente
di Gaia Sirchia e Giulia Angeloni

14
La via del rifugio
di Valerio Schettini

10 18 I nostri consigli

14

18
Indirizzo: Via Orazio Console, 80

Mail: associazionesemiretta@gmail.com
Mail

Pagina Facebook: Semiretta

Pagina Instagram: semiretta_


Semiretta:
chi siamo, le nostre idee, i nostri progetti

S
emiretta è un’associazione di promozione sociale che opera nel Municipio IX di Roma.
Nasce dall’incontro di ragazze e ragazzi negli spazi sociali di Spinaceto, con l’obiettivo
di dare vita a nuovi poli aggregativi e prendere parte in diverse iniziative sul territorio
romano: eventi culturali, laboratori, assemblee e attività di sostegno allo studio. L’auto-
gestione, la solidarietà, l’egualitarismo sono i principi fondamentali che vengono messi in pratica
quotidianamente.
“La Casetta” è la sede principale delle attività, un locale libero e autogestito in cui tutte e tutti han-
no la possibilità di esprimersi e adoperarsi per esso. In questo luogo, universitarie e universitari,
lavoratrici e lavoratori si incontrano per studiare, lavorare, organizzare attività e stare insieme. “La
Casetta” è un luogo aperto, dove chiunque può venire e sentirsene parte, condividendo le proprie
idee e le proprie passioni.
Il progetto Garbuglio nasce in un periodo difficile della nostra storia. La quarantena ci ha costretti
nelle nostre case, bloccando eventi e attività. Per questo, abbiamo pensato a un altro modo per
stare uniti e dare voce a chi sente il bisogno di esprimersi, e abbiamo deciso di creare uno spazio
virtuale anch’esso autogestito. Chiunque può inviare prodotti come testi, poesie, disegni, foto, re-
censioni ed altro, così da formare un vero e proprio “garbuglio” di idee e informazioni. Siete tutte e
tutti invitati a prendere parte attiva a questo progetto!

Garbugli 1
La distanza della didattica: lettera ad uno studente ai
tempi della didattica a distanza
di Claudio Nicosia

C
a ro studente, di individui onesti e leali. Già nel 1950, diversi campi del sapere e dell’esperien-
grazie per la pazienza che met- Calamandrei ci metteva in guardia dal za. Ora io mi chiedo caro studente, che
terai nel leggere questi miei rischio che l’idea di una scuola come genere di scuola possa mai essere quella
pensieri sparsi ma che sento di elemento centrale della vita pubblica e che ha come scopo principale l’intratte-
doverti indirizzare, dovunque tu ti trovi democratica del Paese fosse in abbando- nimento di qualche milione di studenti
ora, e in qualunque momento tu ti trove- no, in favore dell’idea di una scuola come ogni giorno? Questo concetto è tornato
rai a leggerli. privilegio, o dal pericolo dell’affermarsi di estrema attualità negli ultimi mesi, e
Voglio innanzitutto chiederti scusa, scu- di un’idea di una scuola supermarket-a- ha animato il dibattito parlamentare, dei
sa per non aver mai apprezzato abba- zienda. gruppi whatsapp di genitori e docenti e i
stanza nel corso degli anni, di cui seppur Mi sento di voler approfondire con te que- talk televisivi da marzo.
mantengo un dolcissimo ricordo, il valo- sto aspetto, attraverso degli esempi a noi Con grande rammarico (ma forse senza
re di un’istituzione chiamata scuola. In più prossimi. stupirci nemmeno tanto) abbiamo appre-
questi mesi ho ripreso in mano alcune Susanna Tamaro, nel suo breve saggio so la notizia che la scuola tra i vari servizi
letture il cui lavoro mi ha permesso di “Alzare lo Sguardo. Il diritto di crescere, il essenziali garantiti costituzionalmente è
riflettere sul momento che la scuola si dovere di educare”,
educare ”, propone una stimo- stata retrocessa d’ufficio in Serie B.
trova a vivere in Italia. lante riflessione su come la scuola sia Beh avresti le giuste ragioni nel replicar-
Nell’utilizzo del termine scuola, voglio alla costante ricerca di novità, nel senso mi “si ma che grande novità, negli ultimi
qui rifarmi al pensiero ed alle parole di consumistico/capitalistico del termine, anni hanno tagliato più alla scuola che ad
Piero Calamandrei (probabilmente non per stimolare i propri studenti, nei più ogni altro Ministero eccetto che la Sani-
ne avrai mai sentito parlare il che rende
manifesto il declino morale della scuola
pubblica e laica, che non è in grado di
mantenere vivo il ricordo di chi ha lotta-
to per difenderla). In un celebre discorso
pronunciato al III Congresso dell’Asso-
ciazione in difesa della scuola nazionale
(ADSN) nel 1950, contenuto nella raccolta
“Per la scuola”,
scuola”, Calamandrei paragona la
condizione umana a quella della vallisne-
ria, una pianta che in primavera si alza
dalla melma alla ricerca del sole che gli
consentirà di fiorire e di esprimere la sua
piena bellezza e vitalità. A questo serve la
democrazia, a permettere ad ogni uomo
di avere la sua parte di sole e dignità. Ma
è la scuola che permette la formazione

2 Garbugli
“Educare, dal latino e-ducere,
è intraprendere un viaggio,
un viaggio metafisico che ci
conduce ad acquisire la capacità
di ragionamento e il complesso
di valori, emancipazione della
condizione di selvaggi.”

tà pubblica”. Come con i tagli alla sanità a distanza (DAD) e a metodi di insegna- di ragionamento e il complesso di valori,
pubblica ci siamo trovati con un sistema mento ibridi hanno svuotato un concetto emancipazione dalla condizione di sel-
sanitario non attrezzato ad affrontare di scuola, già estremamente impoverito. vaggi. Ritornano nella mia mente scri-
questa pandemia, ci ritroveremo con una La scuola è stata ridotta ad un prodotto vendoti, le parole “ingannevoli”, rivolte
società non attrezzata ad affrontare la audiovisivo, in alcuni casi registrato, da da Ulisse ai suoi compagni di (s)ventura
complessità delle sfide che ci aspettano, cui accedere comodamente dal cellulare “O frati” dissi, “che per cento milia / peri-
grazie ai tagli alle risorse. Anche qui ri- o dal PC (nel migliore dei casi). Lo spa- gli siete giunti a l’occidente / a questa tanto
porto la riflessione di Piero Calamandrei, zio di apprendimento fisico e sociale si piccola vigilia / d’i nostri sensi ch’è del ri-
il quale, nel già citato testo, afferma come è ridotto all’interazione tramite video- manente / non vogliate negar l’esperienza, /
la prima tra le ricette a disposizione per camera o chat, ai messaggi mandati sul di retro al sol, del mondo sanza gente. / Con-
istituire scuole di partito vi sia proprio gruppo di classe o alla email contenenti siderate la vostra semenza: / fatti non foste
l’impoverimento dei bilanci destinati gli elaborati richiesti dal singolo docente. a viver come bruti, / ma per seguir virtute e
alla pubblica istruzione e l’ignorare i bi- Non metto in dubbio caro studente l’im- canoscenza”.
canoscenza ”. Caro studente, la scuola è un
sogni delle scuole pubbliche. Tutto que- pegno profuso dai docenti e dalle scuole viaggio, devi lasciarti condurre verso il
sto a vantaggio delle scuole private. Solo nel cercare di rendere “sostenibile” que- sapere, verso la virtù. Quanto è complica-
pochi giorni fa, è stato pubblicato “l’At-At- sta modalità di apprendimento per tutti to intraprendere questo viaggio, salpare
lante Eduscopio 2020”
2020”, della Fondazione voi. verso la conoscenza, attraverso lo scher-
Agnelli, che compie una statistica delle Ma vedi, la scuola non è trasferimento di mo di un PC o il nostro cellulare.
migliori scuole superiori del nostro Pae- conoscenza, la scuola è incontro, incon- Qualcuno ha definito pasionarie le tue
se, che premia le scuole – aziende mag- tro con un autore che ci cambierà la vita colleghe che in questi giorni di nuove
giormente virtuose. Se ti capitasse di vo- durante gli anni della nostra crescita; è limitazioni alla didattica decidono scien-
ler curiosare quali fossero i migliori Licei scoperta facendosi travolgere durante la temente di seguire le lezioni davanti alla
Classici di Milano troveresti, con sdegno “Diario del Primo Amore”
lettura del “Diario Amore ” di Le- propria scuola. Siete davvero tanti, a gri-
ma non tanta meraviglia di Calamandrei, opardi, dedicandolo inconsciamente alla dare insoddisfazione e sdegno, verso una
che le prime tre posizioni sono occupate compagna che siede al banco accanto a classe dirigente che non vi permette di
da tre licei privati. noi; è curiosità, quell’insaziabile deside- viaggiare verso la conoscenza, di prende-
Ma mentre l’impoverimento dei bilan- rio di conoscere, di chiedere, di appro- re in mano le chiavi della nostra società.
ci è una ricetta che i Ministri di vario fondire. “Posso solo dir loro che essi dovranno
colore hanno saputo mettere in pratica Educare
ducare,, dal latino e-ducere, è intrapren- tenere in tale onore le leggi degli uomi-
con una diabolica abilità, da far invidia dere un viaggio, un viaggio metafisico ni da osservarle quando sono giuste (cioè
a Guido Gonella, il ricorso alla didattica che ci conduce ad acquisire la capacità quando sono la forza del debole). Quan-

Garbugli 3
“Caro studente, la scuola è un
viaggio, devi lasciarti condurre
verso il sapere, verso la virtù.”
do invece vedranno che non sono giuste tra un branco di scimmie cannibali e un questa mia riflessione sono si sono quasi
(cioè quando sanzionano il sopruso del gruppo di esseri umani? Noi abbiamo ac- esauriti. Non ti nascondo che voi avete di
forte) essi dovranno battersi perché sia- quisito, attraverso il processo educativo, fronte una sfida incredibile oggi. Avete il
no cambiate.” Queste le parole usate da la capacità di discernere il bene del male, dovere di nutrirvi da voi, di abbeverarvi
Don Milani in una lettera rivolta ai giu- la ragione dal torto. Questa capacità non dalla fonte della conoscenza e del sape-
dici nel 1965, in riposta all’accusa di apo- è qualcosa di innato. La apprendiamo du- re senza un Maestro
Maestro,, che possa guidarvi
logia di reato per aver invitato a disertare rante l’intero nostro viaggio, e ci consen- e consigliarvi adeguatamente. Non ti
la leva militare obbligatoria. Avete fatto te di prendere scelte senza sottomettere saprei dire se io sarei stato all’altezza di
proprie le parole di Don Milani, rifiutan- la ragione al talento (passione). questa sfida, ma posso consigliarti di non
do di obbedire ad una legge (DPCM per Ma questa scuola, vituperata ed impove- sprecare neanche un attimo, del tempo
l’esattezza) che mette nero su bianco che rita, toglie soprattutto la passione. Mas- che hai per la scuola. Scuola è sapere,
la vostra crescita, la vostra conoscenza è “L’ora di lezione: per
simo Recalcati in “L’ora scuola è passione, scuola è amore e anche
subordinata alle attività commerciali e un’erotica dell’insegnamento”,
dell’insegnamento”, un testo che se provano a dirti che non in questo mo-
produttive. inviterei ogni scuola a regalare ai primini mento non devi amare, non hai il diritto
Proprio come Etienne della Boétie nel suo ogni anno, ci parla di insegnamento come di innamorarti del Foscolo o del Primo
“Discorso sulla servitù volontaria”,
volontaria”, parla di passione amorosa, una passione che tra- Principio della Termodinamica, non la-
piaceri che appannano la vista e che con- sferisco sul docente, animato dall’amo- sciare che la passione per la conoscenza
sentono ai tiranni di avere la meglio sul re per la conoscenza. Un insegnamento possa essere spenta da qualche vile sel-
popolo instupidito ed invaghito dai più per essere tale deve generare trasporto, vaggio in nome della sopravvivenza del
frivoli dei passatempi materiali, così allo passione erotica, “amore che si indirizza al capitalismo.
stesso modo ci ritroviamo ora nella para- sapere”.. Abbiamo quindi una situazione
sapere”
dossale situazione di un Paese che con- in cui l’oggetto amato è il sapere, nel sen- Nota per il lettore:
lettore: questa lettera non deve
sente di prendere anche a te studente uno so più pure del termine, e l’amante è lo essere letta come una mia critica nei con-
spritz o di vedere i tuoi amici all’aperto, studente che cerca in ogni modo di pos- fronti delle disposizioni governative per
ma non di consumare l’unico piacere che sederne di più. Questo trasporto è reso prevenire e contrastare la diffusione del
non ti dovrebbe essere mai tolto: il piace- quasi impossibile dalla distanza e dal Covid-19, ma solo come una riflessione
re dell’educazione. Siamo arrivati ad un medium tecnologico, che non amplifica attorno all’approccio alla didattica in
punto di non ritorno e non ci siamo arri- le potenzialità di conoscenza svilendone questo Paese.
vati ora. Da tempo oramai abbiamo smes- la forza emotiva e passionale. Mi ricordo
so (come società e come Paese) di pensare ancora oggi la passione che suscitava in
che educare le future generazioni, o clas- me la lettura e l’approfondimento della
se dirigente, fosse la priorità della scuola. Commedia,, non vedevo l’ora di tornare a
Commedia
Ci siamo convinti di poter farne anche a casa e ripetere la lezione io stesso, tanto
meno. Ma non ci siamo resi conto che l’e- era forte il trasporto emotivo. Non saprei
ducazione ci consente di prendere scelte, dirti cosa susciterebbe in me leggere oggi
attraverso un insegnamento non di cono- la storia di Paolo e Francesca su Zoom.
scenza ma di valori. Qual è la differenza Caro studente, il tempo e lo spazio di

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“Un insegnamento per
essere tale deve generare
trasporto, passione erotica,
“amore che si indirizza al
sapere””
Itaca
di Alessio Imparato

L’umanità si nasconde in pensieri e in una falsa mimica


stitica
di una spiegazione fisica
trascende nella metafisica
dove la strada è criptica
non segue una ritmica
e sarà un’odissea per ritrovare in se stessi la propria Itaca
ma non cedere alla musica
se proviene
da sirene
è frutto di illusioni vere
comunica
ricchezze in mezzo alle macerie
issa le vele
tappa le orecchie ai tuoi compagni,all’albero maestro legati con catene
continua il tuo viaggio
alla scoperta del mondo sconosciuto ed ogni suo paesaggio
la sua bellezza ed ogni suo lato malvagio
lo vivrai non sarai solo di passaggio
tornerai per la tua Penelope più saggio
dotato di intuizione,pazienza sapienza e molto più coraggio
ti riconoscerà Telemaco pure se sei ridotto uno straccio
sarà una nuova primavera come i fiori che sbocciano di maggio
alla scoperta di dove sei o ciò che sei
come fece quel gruppo di achei
aspettando di ritornare da lei
sfidando chi gioca con la tua vita come l’ira degli dei

Il tuo destino senti che cigola


ma cosa hai visto la?
cose che non immagineresti mai
hai appreso
non ti sei mai arreso
con la speranza di approdare di nuovo sulla tua isola.

Accecherai ciclopi che poi confondi


se ti chiede chi lo ha ferito tu nessuno gli rispondi
e sarai sfuggito anche a questa
ad ogni abominio
con il dominio

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della propria testa
alla scoperta di nuovi posti e contaminazioni
incontrando anche streghe con magie nere
e pozioni
non sapendo le sue vere
intenzioni
avrà trasformato i tuoi fedeli compagni in porci
te li farà guardare e ti sedurrà senza che te ne accorgi
ma di un alone di ricordi ti avvolgi
per scordarti di lei non basta il giro di un milione di orologi
e rifarai le valigie
fuggendo via anche dalla maga circe
sei forgiato di esperienze e nulla ormai ti sconfigge
ma la tua terra dov’è la tua amata dov’è
è tessere di giorno ed a scucire di notte quella tela aspettando te
e ci son voci che un gruppo di pretendenti vuole prenderla in sposa diventando
uno di loro re
ma l’amore non si può pretendere
lei continua ad attendere
non si vuole arrendere
non ti vuole perdere
e arriverai
anche se invecchiato
farai pagare il loro peccato
li sconfiggerai
perché con la terra di nessuno e con i sentimenti della sua amata hanno giocato

Il tuo destino senti che cigola


ma cosa hai visto là?
cose che non immagineresti mai
hai
appreso
non ti sei mai arreso
con la speranza di approdare di nuovo sulla tua isola

E tu chi sei? nessuno


e tu chi sei? nessuno
chi sconfisse gli dei
realmente
dal regno dell’Ade alla furia di Nettuno
usando la propria mente
caccerai via ogni oscuro pretendente,
è la terra di nessuno
e non la terra del niente,
lotta per il tuo futuro
anche se non sei nessuno.

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Per un’architettura compost e immanente.
Contro un’estetica del fallimento.
di Gaia Sirchia e Giulia Angeloni

Q
uando ci si interroga sul tema talismo necessita dei processi urbani per al riscaldamento globale che il processo
del costruito
costruito,, purtroppo ancora assorbire il continuo eccesso di capitale, di cementificazione comporta. Coloro
oggi, si ricade in una logica an- ciò ha portato ad un abusivismo edilizio, che ragionano e si impegnano nella co-
tropocentrica oramai inammis- ad un consumo di suolo, ad un estratti- struzione di spazi d’uso e/o di consumo
sibile. L’interesse primario in un progetto vismo sfrenato di risorse naturali, allo non possono e non sono più giustificati/e
edile è spesso riposto in logiche di consu- smaltimento non responsabile di scorie a non prendere in seria considerazione
mo e profitto e ancora troppo poco sensi- e alla costruzione di opere spesso morte questi problemi, oggi non più procrasti-
bile nei confronti della sostenibilità am- ancor prima di nascere. Queste ultime nabili.
bientale. La domanda è: come possiamo hanno segnato profondamente persino Un lavoro molto interessante, grazie al
pensare di costruire rifugi, ambienti che le aree naturalistiche protette o vincolate quale abbiamo iniziato ad interrogarci
vorremmo chiamare “case”, in un mondo per tutela paesaggistica (alcune a rischio sul tema, è il progetto del collettivo Al-
che sembra non avere più spazio per la sismico e idrogeologico), contribuendo terazioni Video che prende il nome di
nostra sopravvivenza? Come possiamo, ad una drastica riduzione del verde e alla, Incompiuto Siciliano.
Siciliano. Lo studio nasce dal-
nella quotidiana catastrofe ecologica a sempre maggiore, frammentarietà del la catalogazione e dalla mappatura delle
cui assistiamo, pensare di poter abitare territorio. Il consumo di suolo è un pro- strutture rimaste incompiute a partire
senza prendere in considerazione l’am- blema ambientale, per il terreno danneg- dal dopoguerra sino ad oggi. L’Incompiu-
biente umano e non umano tutto? A che giato in ogni istante dall’attività umana e to Siciliano,
Siciliano, dopo dieci anni di ricerca sul
punto siamo, quali criticità e quali spunti perché crea isole di calore, contribuendo territorio, culmina nella pubblicazione
riflessivi emergono oggi con urgenza, per
e da poter immaginare un nuovo modo
di costruire-abitare più ecosostenibile e
meno antropocentrico? Una problemati-
ca reale e più che mai necessitaria della
nostra attenzione – come ci ricorda Da-
vid Harvey ne Il capitalismo contro il diritto
alla città – è quella di un sistema basato
sulla continua ricerca di profitto, che ha
tessuto le perfette condizioni per far sì
che “le curve logistiche di crescita della
produzione capitalistica corrano più o
meno parallele alle curve logistiche del
tasso di urbanizzazione della popolazio-
ne mondiale”. Con questo si intende che
il continuo plusvalore prodotto da tale
sistema, ha trovato un perfetto alleato
nell’urbanizzazione incessante. Il capi-

8 Garbugli
di Incompiuto
Incompiuto.. La nascita di uno Stile (Hum- l’ISPRA (Istituto Superiore per la Prote- pieno di vita e di proprie significazioni,
boldt Books, 2018), che vede la collabo- zione e la Ricerca Ambientale) e quan- molto di più quei non-luoghi di transito e
razione di Marc Augé, Gabriele Basilico, to riportato dal Magazine Wise Society,
Society, consumo che dominano la scena del con-
Marco Biraghi, Davide Giannella, Filippo osservando i dati riferiti solo al 2019, le temporaneo come centri commerciali,
Minelli, Leoluca Orlando, Antonio Ricci, coperture artificiali hanno rivestito cir- aeroporti, stazioni, autostrade. Tale vita-
Salvatore Settis, Robert Storr, Paul Virilio ca 16 ettari al giorno, parliamo di 2 metri lità rinata spontaneamente nel non-fini-
e Wu Ming. Il testo intende identificare quadri al secondo. Il cemento che si in- to, non è inquietante in sé, ma solo per
l’incompiutezza delle opere abbandonate serisce nel paesaggio in modo così inci- l’umano che la esperisce come perdita di
con la nascita di uno stile tutto proprio, sivo e radicale sembra essere l’emblema controllo, di familiarità ogni qual volta si
fatto di un’estetica e un’etica espressione dell’uomo contemporaneo che mette al ritrova a contatto con il diverso. L’abban-
di architetture della modernità. Solo il mondo monumenti senza alcuna respon- dono degli avamposti, l’assenza di consu-
comune di Giarre, in provincia di Cata- sabilità ambientale, ma spinto soltanto mo compulsivo, siano una via d’accesso
nia, da cui prende il nome l’intero pro- dall’entusiasmo creativo del liberismo. ad una zona che apre nuove possibilità.
getto, presenta uno svariato numero di Per queste ragioni se un’opera resta in- Impariamo che non siamo essenziali
opere non-finite che si estende su 300 compiuta, non si parla esclusivamente di all’ambiente, dunque, se vogliamo conti-
ettari di terreno. Come si è già detto, se una potenziale funzione sottratta ai cit- nuare a farne parte, dobbiamo iniziare a
la produzione e la progettazione di spazi tadini, questione già in sé gravissima, ma pensarci come alleate/i di esso. Le opere
diventa asservita ad un sistema basato su è il segnale di un’inquietante assenza di senza progetto, il cemento armato, che
logiche di profitto, le conseguenze appa- responsabilità etica rispetto a tematiche con il deterioramento assorbe i segni
iono inevitabilmente disastrose. Stando globali allarmanti. del tempo generando infinite sfumatu-
all’aggiornamento del 2018 dell’anagrafe re di colori, la vegetazione che avanza
delle opere incompiute ne risultano, sul spontanea e l’esilio dell’umano, fondano
territorio italiano, ancora più di 500, di L’abbandono punto di accesso alla uno stile originale e promettente. Queste
cui solo nella Regione Sicilia se ne regi- selva? strutture abbandonate a loro stesse gene-
strano più di 150 ed esclusivamente su rano arte e vita. Sono forme essenziali,
questa Regione si parla di importi pari L’umano, davanti al costruito non-finito
non-finito,, scarne, grigie e tutte analoghe, sono si-
a circa 500 milioni di euro. Il tema del- si trova solo a monte dell’opera, poi ne è gnificazioni di un tempo del fallimento,
la penisola ricoperta da calcestruzzo e bandito, scompare, ne avvia il processo ma, allo stesso tempo, mostrano un pun-
asfalto conta ormai una vasta letteratura, L’abbandono,, ci dice
ma non ne fa parte. L’abbandono to di accesso alla selva
selva:: quel luogo che do-
ma se può servire a farci un’idea ancora Incompiuto,, è sicuramente un mezzo
l’Incompiuto
l’ vremmo proteggere nel nostro costruire,
più chiara della gravità della situazione, per mostrare e sensibilizzare quanto una zona che, in quanto soglia, apre alle
chiamiamo in causa altri dati: secondo uno spazio senza l’umano sia comunque alleanze, mantiene il conflitto - quello tra

Garbugli 9
umano e natura - sempre attuale e, allo e per dare un punto di accesso alla sel- invernali e in caso di pioggia. Una volta
stesso tempo, ci riporta a pensarci come va ma, nel 2020 servono proposte, kit e arrivato il giorno, la tenda si può sgonfia-
una parte di esso. Dobbiamo considerar- istruzioni per imparare a con-vivere con re non ingombrando più lo spazio. In un
ci attorici/ori attuali del conflitto nella tutte le altre specie visibili e meno visibi- panorama urbano in cui sembra inevita-
natura, non come nemiche/i di essa né li, a capire i loro linguaggi e ascoltarli per bile muoversi a slalom tra edifici ed asfal-
come vincitrici/ori su essa. La risposta riuscire a sopravvivere in un ambiente to, dove si lotta per trovare degli spicchi
che la selva ci mostra non è un aut aut, o ormai troppo danneggiato. di verde, abbiamo un esempio di come la
umano o natura, piuttosto una congiun- Tra le risposte responsabili alle proble- società contemporanea debba adattarsi
zione di queste due forze. matiche del costruire troviamo una cor- e trasformare anche buste di plastica in
Cosa vuole comunicarci, quindi, questo rente architettonica sempre più famosa, materiale da costruzione pur di trovare
spazio da cui siamo state/i esiliate/i e che nota come Architettura Parassita.
Parassita. Abbia- soluzioni a dei bisogni urgenti.
sopravvive senza di noi? Anzi vive, vive mo visto come gli scenari urbani siano Le risposte da generare, le costruzioni
libero? Le opere incompiute oltre a resti- basati sulla continua nascita di nuove da ideare e creare devono essere pensa-
tuirci una storia fallimentare del modo costruzioni, sulla costante demolizione te in modo temporaneo e parassitario:
di costruire a partire dalla rivoluzione di aree verdi. Tale modello di architettu- su sé stesse, per sé stesse, per la collet-
industriale e della posizione che l’uma- ra, anche in modo provocatorio, sceglie tività e non per il profitto di pochi. Avere
no si è dato nella natura, ancora oggi ci di instaurare dei legami parassitari con la pretesa di dirsi eterne e non solo per
parlano. Sembra dicano come una rifles- i corpi edilizi già esistenti. Come fosse l’umano ma per tutto l’esistente vivente,
sione puramente estetica, un’ammirazio- un vero parassita, il corpo nuovo, nasce stiamo vedendo sulla nostra pelle a cosa
ne sommessa e quasi compiaciuta della ed esiste esclusivamente sfruttando l’e- ci ha portato. Basta cemento, basta eter-
propria storia siano il vero fallimento del lemento urbano già presente - impianti- nità: ricicliamo, riutilizziamo, compo-
nostro tempo. La vera sconfitta, la si ha stico o architettonico che sia- per soddi- stiamo, assembliamo e smontiamo nella
quando non si tiene conto, non si dialo- sfare nuovi bisogni della società. Come necessità di un presente che potrebbe
ga e non si agisce per e con gli “scheletri riporta Sara Marini, architetto e docen- velocemente cambiare. Arretriamo, sia-
di cemento”. Stiamo parlando di territo- te dello IUAV di Venezia: “l’Architettura mo responsabili, pensiamo a ciò che la-
ri presi, violentati, abusati e poi dimen- Parassita è il riflesso di un ripensamento sciamo e a ciò che invadiamo. Solo così
ticati. Il non-finito non dovrebbe essere del valore dei territori e della necessità potremo dire di non aver fallito ancora.
estetizzato, bensì riciclato, questa volta che la città cresca su sé stessa e non più
con l’ascolto di tutte le parti chiamate in “paraSITE”” del designer
oltre”. L’opera “paraSITE
causa. americano Michael Rakowitz è un ottimo
esempio. L’artista ha osservato come mi-
gliaia di persone ogni notte siano costret-
R icicla. Riutilizza. Monta e smonta. te a vivere senza un riparo ed esp oste ai
Assembla e smembra climi più avversi e come, allo stesso tem-
po, esistano moltissime strutture abban-
Non accontentandoci dell’abbandono, donate che l’Amministrazione dovrebbe
vorremmo concludere mostrando come preoccuparsi di riattivare. Rakowitz ha
negli ultimi anni in architettura si sia- scelto di non aspettare, ma di trovare
no pensate soluzioni che, piuttosto che una soluzione, per quanto temporanea,
essere prodotto dell’arretramento dell’u- più rapida ed economica possibile. La
mano, riescano a generare alleanze con struttura in questione è mobile e leggera
il proprio passato e a costruire realtà e consiste in una tenda-sacco a pelo gon-
pluritemporali. Spazi dove tutti i tempi fiabile, realizzata in un materiale plasti-
esistono insieme e soprattutto dove la so- co (dal costo di meno di 5 dollari) che ter-
stenibilità ambientale e civile non si tra- mina con un grosso tubo, agganciabile
duce in costose facciate verdi su edifici ai palazzi esistenti per fornire un riparo
verticali o nel totale abbandono d’uso e al riposo notturno dei senzatetto. Il tubo
nella conseguente rinascita di altre for- viene collegato al bocchettone del siste-
me di vita. Quello che si tenta di fare è di ma di riscaldamento/condizionamento
rilanciare un’idea di costruire e abitare degli edifici che emette nell’ambiente
che rispecchi l’urgenza del presente. Il l’aria in eccesso. L’aria che esce permette
lavoro di Alterazioni video è sicuramen- alla tenda di gonfiarsi riscaldando il ri-
te fondamentale per mostrare il conflitto fugio per la notte, molto utile per i mesi

10 Garbugli
“Basta cemento, basta
eternità: ricicliamo,
riutilizziamo, compostiamo,
assembliamo e smontiamo
nella necessità di un presente
che potrebbe velocemente
cambiare.”
La via del rifugio
di Valerio Schettini

I
l titolo ("Le due strade" ndr.) scelto dal poeta sembra indicare la tematica per una
chiave di lettura della poesia.
In quest’ottica, volendo leggere la poesia in chiave allegorica, “ le due strade” “Tra la miseria umana e la
sono personificate nell’Amica del poeta, sua coetanea, e la “piccola” Graziella
che spunta dall’alto, improvvisamente, in sella ad una bicicletta. felicità, può esistere un piccolo
La forza vitale che sprigiona Graziella conduce il poeta a considerazioni sulla gioventù rifugio celato sotto le foglie dei
come portatrice sana di felicità e serenità.
nostri sensi. Talvolta basta una
Felicità che sarebbe un rimedio, o anche solo un palliativo, per accettare serenamente
Gozzano*.
la morte che è un elemento costante nella poetica di Gozzano* folata di vento per tornare ad
La luce emanata da Graziella getta, però, un’ombra sull’Amica del poeta: “Da troppo essere felici.”
tempo bella, non più bella tra poco”.
Il poeta con una crudeltà espressiva implacabile elenca tutti i difetti fisici della sua
“vecchia” amica.
La sensazione è che la bellezza fisica sia solo un pretesto, che induce a riflessione più
profonde.
Il Poeta sembra rivedersi mentre descrive i difetti fisici della sua amica, ma si percepi-
sce che quello che è invecchiato, forse irrimediabilmente, è lo spirito umano, indurito
negli anni.
Da qui le due strade. Un crocevia. Due rette che si incrociano in un punto soltanto:
questo.
L’incontro avviene senza preavviso e termina altrettanto rapidamente. La felicità arri-
va, si presenta, rimonta sulla bicicletta e vola via.
A l poeta e al lettore rimangono tante riflessioni, spesso amare e severe che in parte si
dissolvono quando dice:

“- Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l’amore -


che importa? Giunge al cuore il buono odor dei boschi:”

Questo pensiero, forse illusorio, ma certamente di consolazione indica un sentiero


mediano tra le due strade. Tra la miseria umana e la felicità, può esistere un piccolo
rifugio celato sotto le foglie dei nostri sensi. Talvolta basta una folata di vento per tor-
nare ad essere felici.

* La tematica della morte è così ricorrente nel Poeta per via della tubercolosi che venne diagnosticata a G.
Gozzano quando aveva diciotto anni.

12 Garbugli
Le due strade (G. Gozzano)

Tra bande verdi gialle d’innumeri ginestre forse la buona via saresti al mio passaggio,
la bella strada alpestre scendeva nella valle. 32 un dolce beveraggio alla malinconia.

Andavo con l’Amica, recando nell’ascesa O bimba, nelle palme tu chiudi la mia sorte;
4 la triste che già pesa nostra catena antica; discendere alla Morte come per rive calme,

quando nel lento oblio, rapidamente in vista discendere al Niente pel mio sentiere umano,
apparve una ciclista a sommo del pendio. 36 ma avere te per mano, o dolce sorridente!

Ci venne incontro; scese. “Signora! Sono Grazia!” Così dicevo senza parola. E l’Altra intanto
8 sorrise nella grazia dell’abito scozzese. vedevo: triste accanto a quell’adolescenza!

“Graziella, la bambina?” - “Mi riconosce ancora?” Da troppo tempo bella, non più bella tra poco,
“Ma certo!” E la Signora baciò la Signorina. 40 colei che vide al gioco la piccola Graziella.

La piccola Graziella! Diciott’anni? Di già? Belli i belli occhi strani della bellezza ancora
12 La Mamma come sta? E ti sei fatta bella! d’un fiore che disfiora e non avrà domani.

“La piccola Graziella, così cattiva e ingorda!...” Al freddo che s’annunzia piegan le rose intatte,
“Signora, si ricorda quelli anni?” - “E così bella 44 ma la donna combatte nell’ultima rinunzia.

vai senza cavalieri in bicicletta?” - “Vede...” O pallide leggiadre mani per voi trascorse-
16 “Ci segui un tratto a piede?” - “Signora, volentieri...” ro gli anni! Gli anni, forse, gli anni di mia Madre!

“Ah! ti presento, aspetta, l’Avvocato, un amico Sotto l’aperto cielo, presso l’adolescente
caro di mio marito... Dagli la bicicletta.” 48 come terribilmente m’apparve lo sfacelo!

Sorrise e non rispose. Condussi nell’ascesa Nulla fu più sinistro che la bocca vermiglia
20 la bicicletta accesa d’un gran mazzo di rose. troppo, le tinte ciglia e l’opera del bistro

E la Signora scaltra e la bambina ardita intorno all’occhio stanco, la piega di quei labri,
si mossero: la vita una allacciò dell’altra. 52 l’inganno dei cinabri sul volto troppo bianco,

Adolescente l’una nelle gonnelle corte, gli accesi dal veleno biondissimi capelli:
24 eppur già donna: forte bella vivace bruna in altro tempo belli d’un bel biondo sereno.

e balda nel solino dritto, nella cravatta, Da troppo tempo bella, non più bella tra poco,
la gran chioma disfatta nel tocco da fantino. 56 colei che vide al gioco la piccola Graziella.

Ed io godevo senza parlare, con l’aroma - O mio cuore che valse la luce mattutina
28 degli abeti, l’aroma di quell’adolescenza. raggiante sulla china tutte le strade false?

- O via della salute, o vergine apparita, Cuore che non fioristi, è vano che t’affretti
o via tutta fiorita di gioie non mietute, 60 verso miraggi schietti, in orti meno tristi.

Garbugli 13
Tu senti che non giova all’uomo soffermarsi, Volò, come sospesa la bicicletta snella:
gittare i sogni sparsi per una vita nuova. 92 “O piccola Graziella, attenta alla discesa!”.

Discenderai al niente pel tuo sentiere umano “Signora! arrivederla!” Gridò di lungi, ai venti:
64 e non avrai per mano la dolce sorridente, di lungi ebbero i denti un balenio di perla.

ma l’altro beveraggio avrai fino alla morte: Graziella è lungi. Vola vola la bicicletta:
il tempo è già più forte di tutto il tuo coraggio. - 96 “Amica! E non m’ha detta una parola sola!”.

Queste pensavo cose, guidando nell’ascesa “Te ne duole?” - “Chi sa!” - “Fu taciturna, amore,
68 la bicicletta accesa d’un gran mazzo di rose. per te, come il Dolore...” - “O la Felicità!”

Erano folti intorno gli abeti nell’assalto E seguitai l’amica, recando nell’ascesa
dei greppi fino all’alto nevaio disadorno. 100 la triste che già pesa nostra catena antica.

I greggi, sparsi a picco, in gran tinniti e mugli


72 brucavano ai cespugli di menta il latte ricco;

e prossimi e lontani univan sonnolenti


al ritmo dei torrenti un ritmo di campani.

- Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l’amore -


76 che importa? Giunge al cuore il buono odor dei boschi:

di quali aromi opimo odore non si sa:


di resina? di timo? e di serenità?... -

Sostammo accanto a un prato e la Signora china


80 baciò la Signorina, ridendo nel commiato:

“Bada che aspetterò, che aspetteremo te;


si prende un po’ di the, si maledice un po’...”

“Verrò, Signora, grazie!” Dalle mie mani in fretta


84 prese la bicicletta. E non mi disse grazie.

Non mi parlò. D’un balzo salì, prese l’avvio;


la macchina il fruscìo ebbe d’un piede scalzo,

d’un batter d’ali ignote, come seguita a lato


88 da un non so che d’alato volgente con le ruote.

Restammo alle sue spalle. La strada, come un nastro


sottile d’alabastro, scendeva nella valle.

14 Garbugli
I NOSTRI CONSIGLI

Manifesto Convivialista
di Stefano Giuliani

“Questo piccolo libro è l’esito, provviso- Trovo molto interessante questo testo
rio, di una serie di discussioni condotte da perchè credo riesca a portare facilmente,
un anno e mezzo a questa parte in seno a un grazie anche alla sua stesura, alla com-
gruppo di una quarantina di autori franco- prensione del tema trattato, divenendo
foni, esponenti di numerose correnti di pen- un ottimo strumento di dibattito per chi
siero e di azione, che tentano di disegnare i cerca nel presente di dare nuova forma
contorni di un altro mondo possibile.” ad un futuro che si fa sempre più criptico.

Così si apre il Manifesto convivialista,


un testo molto breve (circa 70 pagine) ep-
pure estremamente denso di informazio-
ni e di pensiero.
Diviso in cinque capitoli più premessa,
Nome: “Manifesto Convivialista, di-
introduzione e postfazione, il manifesto
chiarazione di interdipendenza”
Anno di pubblicazione: 2013 si apre con un elenco di problematiche
del contemporaneo, definite come mi-
nacce del presente, che vanno dalla crisi
sociale, ecologica ed economica, passan-
do per la preoccupazione di catastrofi na-
turali e artificiali per poi arrivare al ter-
rorismo, alle mafie e alla finanza sempre
più influente a livello socio-politico. Se
tutte queste minacce fossero risolte, l’u-
manità si aprirebbe ad un fiorente futu-
ro; tecnologie e mutualismo a sorreggere
e innervare l’individuo nella sua creazio-
ne e realizzazione personale. Importante
però per l’assemblea è sviscerare e risol-
vere la minaccia fondamentale che fa da
base a tutte le altre: come gestire la rivali-
tà e la violenza tra gli esseri umani?
Esaudita la necessità di un fondo dot-
trinale condivisibile (capitolo II), il terzo
capitolo si apre all’ipotesi del Conviviali-
smo cioè:

“tutto ciò che nelle dottrine esistenti,


laiche e religiose, concorre alla ricerca dei
principi che permettono agli esseri umani di
rivaleggiare e di cooperare al tempo stesso,
nella piena coscienza della finitezza delle ri-
sorse naturali e nella preoccupazione condi-
visa per la cura del mondo.”

15 Garbugli
I NOSTRI CONSIGLI

Canti di lotta
di Stefano Giuliani

1948, in una Italia post-bellica, il Mae- Nel 1962 a Milano, Roberto Leydi e Gian-
stro Giorgio Nataletti presso l’Accade- ni Bosio fondarono Il Nuovo Canzoniere
mia Nazionale di Santa Cecilia di Roma Italiano,, un collettivo di musicisti che
Italiano
costituisse il Centro Nazionale di Studi ripropose canti di lotta e tradizionali re-
di Musica Popolare (CNSMP). Iniziò così gistrati sul campo oppure reinterpretati.
una ricerca sistematica, in forte ritardo Tra di loro, Giovanna Daffini, mondina e
rispetto a quanto avvenisse nel resto del cantante, denunciò la situazione socioe-
mondo, dei repertori musicali tradizio- conomica delle mondine. Tra le più famo-
nali e popolari, concentrandosi nel meri- se incisioni Sciur padrun da li beli braghi
dione, in linea con le contingenti ricerche bianchi,, Addio Lugano bella.
bianchi bella. A questo grup-
demoantropologiche. I dibattiti nati dal- po si deve l’affermazione di Bella ciao
la lettura di Osservazioni sul folklore,
folklore, pre- come canzone simbolo della Resistenza
sente tra gli scritti del carcere ad opera di italiana. Oltre alla pubblicazione mu-
Antonio Gramsci, incentrarono la visione sicale, il gruppo portò in teatro svariati
sulla società italiana in un rapporto dua- spettacoli, il più famoso è sicuramente Ci
lista tra cultura popolare, o subalterna, e ragiono e canto con la regia di un giovanis-
cultura borghese, o egemonica, poste in simo Dario Fo nel 1965.
una relazione di forte conflittualità e an- A Bologna nel 1967 nasce Il Canzoniere
tagonismo. La canzone popolare divenne delle Lame,
Lame, nell’allora quartiere Lame
lentamente anche canzone sociale e di oggi Navile. Nati dallo scioglimento dei
lotta. Nel 1957 a Torino, prende forma il Cantacronache, tra il ’67 e ’87 presenta-
gruppo Cantacronache
Cantacronache,, il quale oltre alla rono oltre mille concerti sia in Italia che
ricerca e alla pubblicazione di canti del- all’estero. Oltre alla produzione artistica,
la resistenza, canti socialisti, anarchici e il Canzoniere delle Lame, è anche archi-
giacobini, componeva canti inediti con- vio musicale del canto popolare. Molto
centrati su tematiche politiche e sociali. materiale è presente sul canale Youtube
Youtube..
Tra gli incisi più famosi troviamo Per i
morti di Reggio Emilia e La Zolfara,
Zolfara, resa poi
famosa dalla celebre reinterpretazione di
Ornella Vanoni la quale diede inizio ad
un filone della canzone italiana denomi-
nata Canzoni della Mala.
Mala.
Eco affermò che:

“Se non ci fossero stati i Cantacronache e


quindi se non ci fosse stata anche l’azione poi
prolungata, oltre che dai Cantacronache, da
Michele L. Straniero, la storia della canzone
italiana sarebbe stata diversa. Poi, Michele
non è stato famoso come De André o Guccini,
ma dietro questa rivoluzione c’è stata l’opera
di Michele: questo vorrei ricordare.”

Garbugli 16
I NOSTRI CONSIGLI

Il vizio della sincerità


di Andrea Fiore

Mi è stato chiesto se volevo scrivere un avversato) molte correnti letterarie, tra- Confessare i propri peccati è un po’ un
breve consiglio di lettura per Garbuglio. endo da queste moniti e ispirazioni. I suoi perdonarseli. Ammettere il proprio nar-
Ero tentato di dire no, quindi ho risposto temi prediletti (sarebbe meglio dire chio- cisismo, lungi dall’attenuarlo, rafforza
di sì. Ogni occasione per scuotersi dalla di fissi) sono il sesso, l’identità ebraica, la invece ancora di più la convinzione della
pigrizia va colta al balzo, prima di ave- figura dell’Autore (con la A maiuscola), il propria superiorità: a differenza degli al-
re il tempo di trovare scuse. A rischio di rapporto tra realtà e finzione e, soprattut- tri, almeno io lo dico! L’amor proprio, scac-
spazientire i curatori della rivista, non to, sé stesso (anche quando scrive di altri, ciato dalla porta, rientra dalla finestra. Il
parlerò di un solo libro ma di un autore; e scrive sempre di sé). Ciò che contraddi- patibolo si è trasformato in palcoscenico.
oltre che un invito sarà anche un avverti- stingue l’opera di Philip Roth è il suo stile Sia chiaro, questo non vale affatto solo
mento, come se si trattasse di un flacone confessionale, ai limiti dell’ostentazione per l’autore, ma anche per noi. C’è un
da non ingerire. di sé, cui egli si attiene con nevrotica ca- certo piacere nel leggere le meschinità
Philip Roth è un romanziere americano, parbietà. Scrivere ciò che non si vorrebbe altrui e riconoscervisi: il piacere di con-
di origine ebraica (è importante), nato dire è la sua missione. fondere l’ammettere di avere un proble-
nel 1933 e morto nel 2018. Esordisce nel Da un po’ di tempo a questa parte avevo ma con l’affrontarlo.
1959 e pubblica il suo ultimo libro nel perso piacere nel leggere narrativa, pre- A Philip Roth, insomma, non interessa
2010, dopo una carriera di rara prolificità ferendogli invece la saggistica. La situa- la verità, ma dirla.
dirla. La sua sincerità non è
(anche per questo non mi azzardo a con- zione si è sbloccata quest’anno proprio spassionata; e il suo esibizionismo neces-
sigliare un solo libro). Come suggerisco- grazie ai suoi romanzi, alcuni dei quali sita di un pubblico. Qui entriamo in gio-
no le date, la sua opera ha attraversato (e avevo già letto in passato ma a cui stavol- co noi. L’autore non è in cerca di giudici,
ta mi sono approcciato con piglio fameli- quanto di complici: ci dirà chi è, chi sia-
co, divorandone uno dopo l’altro. Non ne mo, e noi lo staremo a sentire; in cambio
apprezzavo solo la scrittura e l’intreccio, della nostra attenzione, ci darà la possi-
ma leggendoli trovavo confermate le mie bilità di auto-assolverci. Chi rifiuterebbe
fisime e rafforzate le mie idiosincrasie. un accordo così vantaggioso? Non è dav-
Soprattutto mi ritrovavo a giudicare lui vero un caso che i suoi personaggi non
(e quindi me) con maggiore indulgenza. imparino nulla (se non che non c’è niente
Questa sensazione mi ha messo in guar- da imparare) e che restino graniticamen-
dia, perché da un romanzo vorrei sentir- te ancorati al loro punto di partenza (o
mi messo in discussione, non confortato. che vi ritornino dopo mille peripezie),
A un certo punto mi sono posto il proble- tanto afflitti quanto in fondo compiaciuti
ma del perché lo stessi leggendo; e non dei loro limiti. A ben vedere, è lo stesso
perché non mi piacesse, ma perché mi anche per i noi lettori. Forse questa con-
piaceva troppo.
troppo. sapevolezza è il massimo che la sua opera
All’inizio, Philip Roth ci attira grazie al può concederci - a patto di non illudersi
suo senso dell’umorismo, alle sue osses- che sia abbastanza.
sioni (su tutte, il sesso) e al suo talento nel
tratteggiare con poco personaggi vividis-
simi. Ma già da subito ci ritroviamo in-
vischiati nella sua rete di bugie, ammis-
Nome: Philip Roth sioni e sensi di colpa; e non ci dispiace
Professione: Scrittore affatto. Si crea un rapporto morboso tra
Anno di nascita: 1933 noi e l’autore, tanto più forte perché se-
greto ed esclusivo (con chi altri potrem-
mo parlare di certe cose?). Però faremmo
bene a dubitare di chi è troppo sincero.

17 Garbugli
I NOSTRI CONSIGLI

When they see us


di Giulia Pappalardo

In questo ultimo anno abbiamo speri- di diverse campagne, per poi trovare il Temi sui cui ancora oggi, sebbene non sia
mentato sulla nostra pelle cosa voglia suo epilogo nella sentenza che ha visto il 1989, dobbiamo riflettere perché la sto-
dire vedere la nostra libertà restringersi e Kevin, Antron, Korey, Yusuf e Raymond ria ci insegna che ogni momento storico
la nostra vita stravolgersi da un momento colpevoli e condannati. La vicenda è stata identifica il suo nemico pubblico; il di-
all’altro. E’ stata una sensazione nuova, riaperta nel 2002, quando il vero colpevo- ritto non può essere soggetto a strumen-
per la quasi totalità della popolazione le della violenza sessuale ha confessato, talizzazioni e deve guardare ai fatti nel
mai provata, frustrante, nonostante i ri- riabilitando la vita ormai compromes- loro valore o disvalore, non alle persone,
trovi sui balconi per cantare canzoni na- sa dei protagonisti di questa vicenda. Si altrimenti il rischio è quello di portare
zional popolari e i vari slogan arcobaleno tratta sicuramente di uno degli errori avanti il c.d. “Diritto penale del nemico”.
dell’Andrà
Andrà tutto bene.
bene. più vergognosi commessi dalla polizia di E siamo i noi i primi a doverne prende-
È stato frustrante, soprattutto perchè la New York e dal sistema giudiziario ame- re consapevolezza per poter riconoscere
causa di questo isolamento domiciliare è ricano nel suo complesso. quanto questa dinamica sia tutt’ora pre-
un qualcosa che si trova al di fuori e al di Non credo si tratti di spoiler in questo sente e mal celata nei discorsi populisti
sopra di noi, rispetto a cui non si può fare caso svelare l’epilogo della vicenda, in del politico di turno in cerca di voti.
nulla, se non limitarsi a seguire le misure quanto al di là della storia in sé, che si Vedete When they see us, us, entrate nella
che sono state prescritte in nome di una può trovare su Internet o leggere nei storia di ingiustizia di questi ragazzi, ne
solidarietà ritrovata. Frustrante. giornali del tempo, quello che viene nar- uscirete forse indignati, ma consapevoli.
Ho scelto proprio di partire da questa pa- rato nella serie è qualcosa che va oltre i Ah, quasi dimenticavo …
rola per presentarvi e consigliarvi “When fatti: essi nella loro brutalità sono solo lo Troviamo un inedito Donald Trump, che
they see us”, mini-serie scritta e diretta strumento per arrivare a focalizzarsi su- non perse neanche quella volta l’occasio-
da Ava DuVernay, distribuita da Netflix, gli effetti che un errore del genere possa ne per rimanere in silenzio, e tuonò con-
che per quanto mi riguarda è perfetta- generare sulle vite dei singoli coinvolti, e tro questi ragazzi minorenni, invocando
mente in grado di esprimere a pieno il su quelle delle loro famiglie. a gran voce per loro la pena di morte (non
sentimento della frustrazione. O almeno L’ansia giustizialista di identificare a consentita, in quanto gli autori di reato
questo è quello che ho provato io la pri- tutti i costi un colpevole in barba a ogni erano dei minori) e prodigandosi affin-
ma volta che ho sentito parlare di questa diritto per placare esigenze di “sicurezza chè questo suo appello finisse sulle prime
storia. sociale”, l’uso distorto dei mass-media e pagine di giornali e TV.
La mini-serie americana, infatti, parte la caccia compulsiva di notizie dei gior- E cosa avrai mai detto dopo che le verità
da un caso di cronaca nera avvenuto in nalisti senza il rispetto delle vite umane è venuta fuori ?
America alla fine degli anni ’80,’80, che ha coinvolte, il razzismo, l’esperienza carce- “Trump non ha intenzione di scusarsi
visto coinvolti dei giovanissimi ragazzi raria del sex offender, questi sono alcuni con i Cinque di Central Park”.
afro-americani, accusati di essere stati dei temi che vengono toccati in “When Buona visione.
gli autori dello stupro avvenuto ai danni they see us”.
di una giovane ragazza nel parco centra-
le di New York, meglio conosciuti come
“Central Park Five”.
i “Central Five”. I ragazzi, che si tro-
vavano nella notte in questione a Central
Park, ognuno con la propria compagnia
di amici, non appena identificati, sono
stati condotti in commissariato, qui in-
terrogati senza scrupoli e torturati fino
ad ottenere la loro confessione, contro
la loro volontà, ma soprattutto contro
la verità. Il processo è stato intenso, ha
coinvolto la società tutta, con il sorgere

Garbugli 18
B I B L I O G RA F I A A RT I C O L I

La distanza della didattica La via del rifugio

• Recalcati Massimo, L’ora di lezione, per un’erotica • W. Vaccari, La vita e i pallidi amori di Guido Gozzano,
dell’insegnamento, Torino, Einaudi, 2016; Omnia editrice, Milano, 1958;
• Tamarro Susanna, Alzare lo sguardo, il diritto di cresce- • V.M. Nicolosi, Guido Gozzano, Gobetti, Torino, 1925;
re, il dovere di educare, Milano, Solferino, 2019; • M. Guglielminetti, La “scuola dell’ironia”. Gozzano e i
• Don Lorenzo Milani, La scuola della disobbedienza, Mi- vincitori, Firenze, Leo S. Olschiki, 1984.
lano, Chiarelettere, 2015;
• Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Milano,
Mondadori, 2017;
• Etienne de la Boétie, Discorso sulla servitù volontaria,
Milano, Chiarelettere, 2015;
• Calamandrei Piero, Per la Scuola, Palermo, Sellerio edi-
tore Palermo, 2008;
• Calamandrei Piero, In difesa della libertà della scuola,
Palermo, Sellerio editore Palermo, 1994;
• Civicattiva, Sondaggio Civico sulla Didattica a Distanza
ai tempi del Covid-19, 2020;

Per un’architettura compost e immanente

• Incompiuto. Nascita di una stile-The birth of a style,


Humboldt Books, giugno 2018. Testi di:Alterazioni Vi-
deo, Marc Augé, Marco Biraghi, Davide Giannella, Fi-
lippo Minelli, Leoluca Orlando, Antonio Ricci, Salvatore
Settis, Robert Storr, Paul Virilio, Wu Ming;
• “Il capitalismo contro il diritto alla città. Neoliberalismo,
urbanizzazione, resistenze.” Di David Harvey, Editore:
Ombre Corte (25 febbraio 2016);
• https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/suolo-e-terri-
torio/il-consumo-di-suolo/i-dati-sul-consumo-di-suolo;
• https://www.domusweb.it/it/architettura/2010/05/10/ar-
chitettura-parassita.html;
• https://www.artwave.it/architettura/urbanlandscape/
architettura-in-movimento-cinque-esempi-di-struttu-
re-temporanee/;

19 Garbugli

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