In seguito la donna accompagnerà Dante nell'ultima parte del viaggio, in Paradiso, come già preannunciato
da Virgilio in Inf., I, 121-123. La funzione di Beatrice nella terza Cantica sarà analoga a quella di Virgilio
nelle prime due, ovvero di guida e maestra di Dante. Il rapporto tra i due sarà però naturalmente molto
diverso: Dante si riferisce a lei col termine donna, carico di significati stilnovisti, e Beatrice avrà spesso nei
confronti del discepolo un atteggiamento severo, rimproverandogli molte volte la sua ignoranza in materia
dottrinale. Significativo è poi il fatto che nel Paradiso Beatrice smentisca varie volte delle affermazioni di
carattere scientifico fatte da Dante soprattutto nel Convivio, a cominciare da quella riguardante la natura
delle macchie lunari (II, 61 ss.). Ciò significa che la teologia rivelata è superiore alla filosofia umana e che ci
sono argomenti riguardo ai quali la sola ragione umana è insufficiente senza la fede (discorso analogo è
quello di Virgilio in Purg., III, 34-45).
- Nel Canto XXXI del Paradiso, infine, Beatrice lascia il posto a una terza guida che accompagnerà Dante
nell'ultima parte del viaggio e alla visione di Dio: è san Bernardo, che il poeta vede improvvisamente accanto
a sé appena giunto nell'Empireo. Il santo invita Dante a guardare nella candida rosa dei beati, dove Beatrice
ha ripreso il suo scanno.
Purgatorio - Canto XXX (Apparizione di Beatrice, sparizione di Virgilio, rimproveri di Beatrice a Dante)
e un di loro, quasi da ciel messo, e uno di loro, come fosse inviato dal cielo,
’Veni, sponsa, de Libano’ cantando “Vieni, mia sposa, dal Libano” cantò
gridò tre volte, e tutti li altri appresso. tre volte a voce alta, e gli altri dietro di lui.
Tutti dicean: ’Benedictus qui venis!’, Tutti dicevano: «Benedetto colui che viene»,
e fior gittando e di sopra e dintorno, e gettando fiori sulle loro teste e intorno,
’Manibus, oh, date lilïa plenis!’. «Spargete gigli a piene mani».
Io vidi già nel cominciar del giorno Io vidi in terra l’inizio del giorno
la parte orïental tutta rosata, e la parte orientale divenir rosa,
e l’altro ciel di bel sereno addorno; e l’altra parte del cielo vestirsi d’azzurro;
e la faccia del sol nascere ombrata, e la faccia del sole nascere in ombra,
sì che per temperanza di vapori stemperata dai vapori del mattino
l’occhio la sostenea lunga fïata: e si poteva guardarla anche a lungo:
E lo spirito mio, che già cotanto Ed il mio spirito, che già da tanto
tempo era stato ch’a la sua presenza tempo era stato senza provare meraviglia
non era di stupor, tremando, affranto, alla sua presenza, né stupore, fremito o logorìo,
sanza de li occhi aver più conoscenza, senza poterla vedere con gli occhi,
per occulta virtù che da lei mosse, per un suo misterioso potere,
d’antico amor sentì la gran potenza. sentì la gran potenza dell’antico amore.
per dicere a Virgilio: ’Men che dramma per dire a Virgilio: «Meno di una goccia
di sangue m’è rimaso che non tremi: di sangue m’è rimasta che non trema:
conosco i segni de l’antica fiamma’. riconosco i segni dell’antico amore».
Ma Virgilio n’avea lasciati scemi Ma Virgilio non aveva lasciato traccia
di sé, Virgilio dolcissimo patre, di sé, Virgilio dolcissimo padre,
Virgilio a cui per mia salute die’ mi; Virgilio cui m’ero affidato per la mia salvezza;
Quasi ammiraglio che in poppa e in prora Come un ammiraglio che da poppa a prora
viene a veder la gente che ministra va a vedere gli equipaggi che guidano
per li altri legni, e a ben far l’incora; le navi minori, e l’incoraggia a far bene;
vidi la donna che pria m’appario vidi la donna che prima mi apparve,
velata sotto l’angelica festa, velata dalla festa angelica, guardare verso di me che
drizzar li occhi ver’ me di qua dal rio. ero da questa parte del fiume.
Tutto che ’l vel che le scendea di testa, Sebbene il velo che le scendeva dalla testa,
cerchiato de le fronde di Minerva, cerchiato dalle foglie dell’albero di Minerva,
non la lasciasse parer manifesta, non la facesse apparire chiaramente,
"Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. «Guardami bene! Sono io, proprio io Beatrice.
Come degnasti d’accedere al monte? Come hai osato salire fino all’Eden?
non sapei tu che qui è l’uom felice?". Non sapevi è un posto solo per l’uomo felice?».
Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; Abbassai gli occhi nel fiume limpido;
ma veggendomi in esso, i trassi a l’erba, ma vedendovi la mia immagine, guardai l’erba,
tanta vergogna mi gravò la fronte. tanta era la vergogna che m’appesantì la fronte.
Così la madre al figlio par superba, Nel modo in cui una madre appare severa al figlio,
com’ella parve a me; perché d’amaro così lei sembrò con me, perché si amareggia
sente il sapor de la pietade acerba. del sapore della pietà severa.
Tanto giù cadde, che tutti argomenti Per questo visitai il limbo,
a la salute sua eran già corti, e a colui che l’ha condotto fin qui,
fuor che mostrarli le perdute genti. porsi, piangendo, le mie preghiere.
Per questo visitai l’uscio d’i morti, La gran volontà di Dio sarebbe violata,
e a colui che l’ ha qua sù condotto, se passasse il Lete e un tal cibo
li preghi miei, piangendo, furon porti. gustasse senza pagare alcun prezzo
Alto fato di Dio sarebbe rotto, di pentimento che faccia spargere lacrime».
se Letè si passasse e tal vivanda
fosse gustata sanza alcuno scotto