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BAROCCO TRIONFANTE 

 
Bernini è l’artista protagonista del barocco trionfante. L’arte barocca ha un’accezione 
negativa che ci viene data dai neoclassici, che consideravano il barocco come “la peste del 
gusto”.  

Viene considerato come il primo grande linguaggio di massa a diffusione capillare, parte da 
Roma, con Bernini come principale interprete (vive 80 anni e lavora per 7 papi) era il 
committente più importante del mondo. Morta la sua “generazione”, il barocco si è diffuso in 
tutto lo Stato della Chiesa, in tutta Europa.  

Il barocco trionfante è l’espressione della Chiesa controriformata, cioè dopo la riforma 


protestante e 50 anni dopo il concilio di Trento, a Roma si afferma questo movimento; dove 
la Chiesa cattolica fa vedere che trionfa su quella protestante, e lo fa soprattutto attraverso le 
immagini dell’arte, perché questo era stato uno degli oggetti del contendere in sede del 
concilio di Trento, con i protestanti. Là dove i protestanti rifiutano le immagini nelle chiese, 
i cattolici ribadiscono l’importanza delle immagini come strumenti didattico-educativi. 
L’immagine dev’essere chiara, coinvolgente, suscitare emozioni, convincere e consolidare la 
fede. 

E’ una strategia della Chiesa Cattolica per affermare la propria supremazia per distinguersi 
dalla protestante.  

Le volte barocche sono un trionfo, le più belle sono  


-Il trionfo del nome di Gesù 
-Il trionfo di Sant’Ignazio  
-Il trionfo della Divina Provvidenza  

Dal titolo si capisce una roba spettacolare che stupisce, che suscita emozione, che lascia a 
bocca aperta.  

In realtà quando si chiude il Concilio di Trento c’erano due correnti, quella pauperista, che 
predicava una riforma della chiesa attraverso un ritorno alla povertà; invece la corrente 
aristocratica voleva far vedere la ricchezza, lo sfarzo e la grandezza della Chiesa Cattolica. 

Il primo Papa che da il via a questa strategia è Urbano VIII Barberini, che nel 34 fa fare il 
Baldacchino di San Pietro a Bernini, alto 30 metri, sopra all’altare e la tomba di San Pietro 
che sta sotto.  

Bernini nasce nel 1598 a Napoli, ma nei primi anni del 600 la famiglia si trasferisce a Roma, 
perciò la sua formazione è interamente romana, in gran parte data dal padre che era uno 
scultore, però a Roma viene ispirato comunque anche da altri artisti, come ad esempio 
Michelangelo.  

IL RITRATTO DI PROSERPINA 
Questa scultura si trova nella Galleria Borghese a Roma, perché Bernini, poco più che 
ventenne riceve un incarico di 5 opere da Scipione Borghese, che era un collezionista d’arte.  
Plutone (dio degli inferi) rapisce Proserpina (figlia di Demetra) e se la porta negli inferi, la 
madre scopre che la figlia è stata rapita e chiede a Giove di liberarla; ​così ella poté ritornare 
in superficie, a patto che trascorresse sei mesi all'anno ancora con Plutone. Demetra fece 
così calare il freddo ed il gelo durante i mesi in cui la figlia era assente come segno di dolore, 
per poi far risvegliare la natura per il ritorno di Proserpina sulla terra. (MITO DELLE 
STAGIONI). Bernini introduce la forma “aperta”, bisogna girarci attorno per vederla da tutti 
i punti di vista,si vedono 5 sculture in una. Plutone ha una forza dinamica, ha appena 
agguantato Proserpina, ma le sue mani affondano già nella carne viva di quest’ultima; lei si 
dimena e cerca di allontanarlo (mano sul volto) e piange. Girandoci attorno si può notare 
anche Cerbero, il cane a tre teste.  
 
APOLLO E DAFNE 
Abbandono del linguaggio titanico michelangiolesco.  
Anche quest’opera esprime una violenza, Apollo si innamora della ninfa Dafne che però non 
corrisponde il suo amore, lei fugge, lui la insegue, e nel momento in cui la prende lei chiede 
al padre di trasformarla in una pianta di alloro. Girandoci intorno si vede il diverso livello 
della metamorfosi in atto. Bernini ha questa capacità di rendere i materiali veri, la carne viva, 
il movimento, le trasformazioni, la vita palpitante. Bernini ha altre strategie rispetto a quelle 
di Michelangelo.  

Quando Carlo VIII diventa Papa gli commissiona varie opere. 

L’ESTASI DI SANTA TERESA 


E’ un’opera che si trova nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, Santa Teresa è su una 
nuvola in cielo, un angelo appare alla Santa e la colpisce con una freccia infiammata 
dell’amore di Dio: Teresa trafitta, muore durante l’estasi (momento di comunione con Dio), 
Bernini coglie il momento esatto in cui il serafino sta sollevando lo scapolare e la santa 
abbagliata dallo splendore di Dio offre il suo corpo al dardo dell’amore divino. E’ un cielo, e 
si vedono i raggi dorati, a destra e a sinistra ci sono i palchetti con i committenti che si 
affacciano e guardano l’estasi (teatro berniniano). Si vede l’integrazione tra le arti: bronzo 
dorato, marmi policromi, elementi dipinti, stucchi…  

IL BALDACCHINO DI SAN PIETRO 


30 metri, in mezzo alla Basilica di San Pietro, sotto la cupola di Michelangelo, opera 
monumentale, ma molto leggera. Bernini si ispira ai baldacchini del 600 sui quali venivano 
portati i santi in processione, realizza quattro colonne tortili (a spirale) che sorreggono una 
trabeazione curvilinea da cui pendono delle frange in bronzo, che ricordano le stoffe.  
Alcune sono mosse, per dare l’idea di movimento reale e alternativamente ci sono delle api 
sopra (simbolo dei Barberini) sopra la trabeazione dai quattro angoli partono quattro volute a 
dorso di delfino, che rendono più leggera la struttura 
 
LA TOMBA DI URBANO VIII 
Il papa è seduto in cima a una piramide marmorea e sul sarcofago c’è uno scheletro che si 
alza.  

Nel 1700 si affermano il neoclassicismo e l’illuminismo in opposizione al barocco trionfante 


nelle chiese (espressione del clero) e al rococò nelle regge (espressione della nobiltà). 
L’illuminismo seppellisce definitivamente l'ancien régime che c’era stato nel 600, 
rappresentava l’assolutismo monarchico del Re Sole e il dogmatismo religioso, che si 
manifesta all’ennesima potenza nelle scienze(Galilei), l’arte diventa artificio, spettacolo. La 
rivoluzione scientifica del 600 è il superamento del sistema aristotelico, la visione 
geocentrica viene sostituita dalla visione eliocentrica, che porta alla visione dell’infinito. 

Il 700 è un secolo di moltissimi cambiamenti, si apre con la morte del Re Sole (1714) 
(massima espressione dell’assolutismo monarchico) e si chiude con la Rivoluzione francese 
(1789).  

Il superamento dei limiti e l’integrazione fra le arti sono le due caratteristiche principali. Per 
potenziare l’immagine che deve “disorientare” chi guarda Bernini usa tante arti diverse tra di 
loro (pittura, scultura, decorazioni, affreschi, marmi policromi)  

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