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33 Lungo la parete della navata destra nella Basilica di San Gavino, si conserva un grande
blocco di marmo, che era uno stipite di porta di un edificio romano, reimpiegato come
architrave in una modesta chiesa bizantina, ubicata non lontano dalla stazione
ferroviaria. Al centro c’è una croce, simbolo del trionfo contro gli infedeli, dal cui
braccio orizzontale pendono le lettere a e w (alfa e omega). L’iscrizione bizantina consta
di sette righe la cui traduzione, data dal Motzo, è la seguente: Vinca la fortuna del re e dei
Romani. Te, unico trionfatore, di tutta la terra abitata Signore, distruttore dei nemici Longobardi e
degli altri barbari (riconosciamo). Per terra e per mare era travagliato lo Stato, quando le navi e le armi
dei Barbari mossero sui Romani. Ma tu, Costantino, con la saggezza del tuo comando armatoti contro,
dimostrasti allora ai sudditi il divin verbo che rasserena il mondo. Perciò della vittoria i simboli offre, di
tutta la terra abitata al Signore, Costantino il molto lodato console e duca, (per) la rovina dei tiranni
Longobardi e degli altri Barbari armatisi per asservire questa a Te fedele isola dei Sardi. La data
esatta dell’iscrizione e della guerra cui si riferisce non trova concordi gli studiosi.
Dovrebbe orientativamente appartenere alla seconda metà del VII secolo. Da A.
Mastino, C. Vismara, Turris Libisonis, 1994, pp. 68-69. Cfr. anche L. Pani Ermini, Ancora
sull’iscrizione bizantina di Turris Libisonis, 1989.
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