Nelle immagini è possibile osservare il testo liturgico con i segni di notazione
adiastematica posti sopra.
Adiastematica perché non indica l’altezza delle note e perciò non è possibile risalire con precisione a quali note si fa riferimento, né al modo ecclesiastico utilizzato.
Questo tipo di notazione richiedeva una memorizzazione antecedente da parte del
sacerdote e serviva solamente a ricordargli l’andamento generale della melodia; doveva quindi indicare se essa procedeva per moto ascendente, discendente o misto.