Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Docsity Riassunto Around The Clock Fabbri
Docsity Riassunto Around The Clock Fabbri
1
e il relativo disco l’espansione commerciale di questa impresa è impressionante, tra il 1895 e il 1899
vengono aperte quattro filiali in altrettanti stati europei e i suoi prodotti raggiungono quasi ogni paese
d’Europa. A metà del primo decennio del 900 il fonografo a cilindri è diffuso solo nelle zone rurali degli
USA mentre il grammofono a dischi ha già conquistato le classi medie urbane distinzione che trova
riscontro nei repertori incisi. Il titolo che ha fatto la fortuna del fonografo dilaga anche su disco: il
fischiatore Atlee, le coon songs, gli afroamericani Syncopated Dociety Orchestra. Già in questi primi anni si
notano quei tratti che distingueranno la popular music e l’industria musicale fino ai giorni nostri: si
producono maggiormente quei dischi che “ suonano meglio”; predominano le forme brevi; la canzone ha un
ruolo dominante. Il disco dilaga immediatamente fuori dal paese in cui era stato inventato: da questo si
evince facilmente come le musiche popolari si siano sviluppate quasi contemporaneamente in varie parti del
mondo avendo comunque un segno comune con quello che per il resto del secolo sarebbe stato il paese che
più di tutti avrebbe esportato la sua popular music, gli Stati Uniti d’America.
La canzone napoletana.
In quanto musica popolare si è creato, fin da Medioevo, uno stretto legame tra le diverse culture con cui
Napoli e il meridione in generale sono venute a contatto. notevoli sono le relazioni tra canto popolare
napoletano e opera. Per capire il ruolo anticipatore della canzone napoletana nei confronti della popular
music basta pensare all’efficacia con cui la strofa narrativa prepara al ritornello breve e curvilineo,
dimostrando che uno dei modelli principali della canzone è già perfettamente delineato; anche a Napoli,
però, bisogna aspettare gli ultimi decenni del secolo perché la produzione di canzoni assuma i connotati
della modernità. Il segnale della nuova stagione viene identificato con il successo di Funiculì funiculà del
1880, canzone composta per richiamare l’attenzione dei napoletani sulla funicolare del Vesuvio: gli
intellettuali hanno immediatamente riscontrato la sua popolarità e la sua influenza sull’opinione pubblica.
Quando nel 1882 viene fondata la SIAE a Milano, si comprende che i tempi sono maturi per l’affermazione
definitiva della canzone anche in Italia. Fra i compositori ricordiamo: l’abruzzese Francesco Paolo Tosti per
l’influenza che il suo stile ha esercitato in tutta la canzone italiana “melodica” del 900; Mario Costa; Ernesto
De Curtis che inaugura la generazione di compositori di canzoni popolari formatisi alla scuola di altri autori
di canzoni, quindi fuori dalla tradizione orale o familiare; Giovanni Capurro che scrive il testo di ‘O sole
mio il cui trionfo ne fa un professionista della canzone. È ben chiara tra i sopracitati e i poeti la differenza
tecnica, di contesto, qualitativa, fra i versi destinati alle canzoni e quelli destinati, invece, alla pagina scritta.
Ferdinando Russo trova un forte impedimento alle sua ambizioni poetiche nel confronto con l’autore di
canzoni Di Giacomo: suscita forte scandalo con presunte nostalgie borboniche e simpatie malavitose; il suo
realismo è lontano dall’eleganza di Di Giacomo. Libero Bovio è spesso presentato con erede diretto e
continuatore della poetica di Di Giacomo: ha aspirazioni letterarie ma in realtà è un professionista moderno
della canzone. la carriera di Bovio si pone a cavallo tra il XIX e il XX secolo (tra la belle époque, il
primo conflitto mondiale e il relativo dopoguerra, gli anni del fascismo) istituendo una continuità stilistica
che sfida le grandi trasformazioni politiche, sociali e culturali di quell’arco di tempo.
Il rebetico.
La grande guerra segna un ovvio spartiacque nella storia della popular music. Nei paesi balcanici le guerre si
svolgono ininterrottamente dagli anni 10: nel pieno di questa tragedia nasce uno dei generi più longevi e
interessanti del 900, il rebetico. In Grecia un colpo di stato promosso da Eleftherios Venizelos aveva posto
fine alla politica di neutralità della monarchia ellenica. Venizelos inviò una missione militare a Smirne,
ma presto la politica greca precipitarono: l’esercito ellenico dovette affrontare una disastrosa ritirata che
culminò nel 1922 con l’incendio di Smirne. I profughi si trasferiscono nel Pireo: alcuni non parlano greco e
moltissimi devono adattarsi ad una vita marginale dove si sviluppa criminalità e bullismo. È in questo
ambiente che nasce un genere influenzato da elementi orientali con struttura modale basata sui dromi,
introduzioni strumentali. Spesso nelle canzoni si sente nominare un “derviscio” che è un fumatore di
hashish: droga, ubriachezza, carcere vengono rimproverati si rebets dalle loro donne, protagoniste di molte
canzoni e della scena. Questa musica circola a lungo prima di venire riconosciuta con un nome univoco: il
rebetico. quando questo avviene la musica è già cambiata: gli elementi orientali e quelli della musica di
4
Smirne sono penetrati nel tessuto malavitoso perdendo alcuni connotati; il canto è sillabio accompagnato da
chitarra, bouzouki e baglimàs. Al primo periodo appartengono Andonis Diamantidis, Rita Abatsi; al periodo
della fioritura e dell’ufficializzazione appartengono Antenos Delias e soprattutto Markos Vamvakaris;
Sotiria Bellou è considerata la più grande cantante del rebetico, venerata al pari di Maria Callas e onorata
con funerali di Stato.
Il Kabarett.
Se si pensa alla scena musicale, teatrale e letteraria della Germania dopo la Grande Guerra, il rifermento più
immediato è quello del Kabarett le origini risalgono a metà 800 per influenza diretta dei cabaret parigini;
venivano offerti spettacoli di canzoni e balli popolari da cui, più tardi, deriverà il genere del varietè. Tra i
protagonisti di questo spettacolo ci sono gli umoristi che per il loro sguardo critico all’attualità vengono
considerati i precursori del kabarett. C’è già alle sue origini quel fermento della trasformazione radicale che
investirà la musica colta nei due decenni che seguono le cui connessioni con il mondo volgare della chanson
sono fondamentali. Il primo locale viene aperto nel 1901 da Ernst von Wolzogen con il nome di Uberbrettl,
ma chiude nel 1903 tra il 1901 e il 1905 nascono a Berlino una quarantina di Kabarett. C’è spazio per una
vena letteraria dirompente e originale, nella quale si impegna anche Christian Morgenstern. Ben presto la
moda del Kabarett si diffonde anche in altre città e vengo aperti nuovi locali: negli anni della guerra verrà
aperto il Cabaret Voltaire a Zurigo, ritrovo per gli intellettuali rifugiatisi in Svizzera. A guerra finita il clima
in Germania è incandescente: nel 1919 Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht vengono uccisi dai militari e
questo aprirà un periodo di duri confronti. Gli intellettuali e il pubblico del Kabarett non si sottraggono certo
all’analisi critica degli avvenimenti d’attualità la canzone del Kabarett è da sempre attenta alla società e
alla politica nelle quali trova continuamente nuovi argomenti. Tra i musicisti uno dei più noti è Friederich
Hollander che, però, è più noto per le musiche del film L’angelo azzurro: verrà costretto da nazismo
all’emigrazione e proseguirà la sua attività ad Hollywood. Sulla fine degli anni venti lo scontro sociale
coinvolge anhe istituzioni di musica “alta” e musicisti che fino ad allora hanno coltivato le innovazioni
derivate dall’esaurimento del linguaggio tonale tardoromantico: Eisler e Weill. Entrambi sono sensibili al
clima musicale del Kabarett, del jazz e della popular music; il primo sarà uno dei teorici più influenti della
canzone politica, il secondo emigra negli USA e diventerà un acclamato compositore di commedie musicali.
Con il nazismo gli artisti del Kabarett cominciano ad essere perseguitati: attori e scrittori sono costretti
all’esilio mentre i locali vengono chiusi. Il cabaret si rivela un mezzo utile e veloce per la propaganda
antifascista: nei paesi d’accoglienza tutti i loro spettacoli ruotano intorno alla situazione in Germania. Anche
a Praga e in Austria i locali seguono lo stesso destino verso la censura e la chiusura. Gli unici che
sopravvivo, almeno fino alla metà degli anni 40, sono i Kabarett aperti a Londra.
5
avere delle parti in cui venivano inserite delle canzoni ma il protagonista Al Jonson e altri due attori
improvvisarono dei dialoghi prima e dopo le canzoni che vennero registrate e inserite. I primi film sonori
usano un sistema basato sul sincrono tra pellicola e grandi dischi: il cinema di questo genere resta una novità
e il cinema deve attendere che la tecnica si stabilizzi (Blackmail di Alfred Hitchcock viene realizzato in
versione muta e sonora). I due tipi di cinema convivranno per qualche anno fino all’affermazione definitiva
del sonoro su pellicola aprendo così un nuovo settore per l’industria cinematografica e musicale. La storia
della musica per il cinema inizia nei primi del 900 poiché le proiezioni in muto venivano comunque
accompagnate da un pianoforte: non mancano, oltre alle improvvisazioni, partiture scritte appositamente per
un determinato film, come accade per Birth of a Nation (1915) di Griffith. È anche questo uno dei passaggi
della divisione tra musica popolare e musica colta. L’industria cinematografica ha bisogno di compositori
dotati di un mestiere solidissimo e li trova nei musicisti europei che lasceranno un segno indelebile sul
linguaggio della musica da film, efficacissima nell’istituire associazioni fra elementi del discorso musicale e
immagini. una volta codificate, queste associazioni, restano nell’enciclopedia semantica degli ascoltatori
e nel vocabolario dei musicisti. I grandi successi iniziano con Cimarron, King Kong, è nata una stella e
Casablanca. Tra i compositori più eminenti troviamo Franz Waxman, tedesco e emigrato negli USA nel
1934: collabora con Fitz Lang e con i fratelli Marx. Tra gli artisti delle generazioni successive, che hanno
ricevuto l’influenza dei primi pionieri della musica da film, abbiamo Adolph Deutsch (inglese che lavorerà
principalmente per Broadway) e Bernard Herrmann (nato a New York, portato a Hollywood da Orson
Welles).Nino Rota (collabora con i maggiori registi italiani del neorealismo Fellini, Zeffirelli, Coppola,
Visconti), Ennio Morricone (che sarà principalmente autore di colonne sonore per i film Western) e, infine,
Henry Mancini (che tra le altre comporrà le colonne sonore di Colazione da Tiffany e La pantera rosa).
6
Voci e musiche alla radio.
L’invenzione decisiva degli anni 20 fu la radio, dopo la prima guerra mondiale l’invenzione di Marconi
poteva trovare applicazioni civili e pubbliche. Se in America la radio si avvia verso la librera concorrenza, in
Europa si creava un monopolio pubblico. Nonostante sia poco chiaro come guadagnare con la radio è subito
ben chiaro il suo potere sull’informazione, quindi si capisce bene come il suo sviluppo sia da subito sotto i
riflettori, al contrario dello sviluppo in sordina e artigianale che avrà il disco. Le prime trasmissioni
risalgono all’autunno del 1920 dalla stazioni di Marconi in Cornovaglia. Nel giro di due-tre anni le stazioni
radiofoniche in USA sono quasi seicento e si ha la nascita della NBC; in Inghilterra la BBC viene fondata
nel 1922; in Italia la URI è DEL 1924. Le stazioni radio si basavano sugli abbonamenti e quelli della BBC
nel 1926 era già più di un milione. Quasi tutte le stazioni USA avevano lo stesso programma: le trasmissioni
duravano dalle 18 a mezzanotte e l’ultima ora era dedicata alla musica da ballo. La radio è fin da subito un
concorrente micidiale per il disco gli interessi economici della musica non sono più solo a legati ad una
sola industria e questo causerà conflitti legali ed economici tra le parti. È la natura commerciale della radio a
scatenare tutto: la radio impara che il pubblico può essere fidelizzato tramite la formazione di programmi
basati su un certo format e sulla trasmissione di un certo genere di musica (la più usata è la popular music).
Di conseguenza autori ed editori accusano la radio di aver danneggiato con l’offerta di “musica gratis” il
mercato discografico. Nel frattempo si apre un altro fronte e nel 1929 appare la figura del disc jokey
fantini che cavalcano un disco portandolo al successo. Questi programmi hanno una vasta approvazione dal
pubblico e danneggiano ulteriormente l’industria discografica oltre a minacciare l’attività di molti musicisti.
Si crea, poi, la controversia tra l’ASCAP (associazione dell’industria editoriale della Tin Pan Alley) e la
BMI (associazione delle radio) che, vinta da quest’ultima, determinerà la fine della longeva Tin Pan Alley.
Altra controversia è quella legata al caso dei dj accusati di prendere denaro per favorire un disco pittosto che
un altro: quando l’agitazione finisce i cantanti solisti sono pronti a prendere il ruolo dei grandi divi della
musica.
Il dopoguerra negli USA: dal rhythm & blues al rock ‘n’ roll.
Una delle realizzazioni della tecnica tedesca che gli Alleati mettono a disposizione dopo la vittoria del 1945
è il registratore a nastro commercializzato già dalla AEG/Telefunken nel 1937: sia le radio che gli studi di
registrazione si dotano di questa nuova tecnologia di incisione. ora si poteva registrare quante più volte
un pezzo per poi montarne e frammenti migliori in un’unica canzone, senza consumare le lacche costose
si abitua il pubblico ad una perfezione esecutiva innaturale con la quale si confronterà inevitabilmente le
perfomance durante i concerti. Nel 1948 vengono lanciati i primi dischi microsolco a 33 giri, nel 1949
vengono lanciati, invece, i 45 giri ragioni economiche, logistiche e estetiche decreteranno la vittoria del
33 giri, ma negli USA entrambi ricevono un grande successo di pubblico. Oltre alla varietà di musica
proposta è notevole la qualità del suono con l’abbondanza di basse frequenze massimizzate dall’invenzione,
nel 1951, del basso elettrico da parte di Leo Fender che contribuisce a creare una nuova estetica timbrica
suggerendo una fisicità immediata dell’esperienza musicale. Alla fine degli anni 40 l’ampio rimescolamento
della popolazione dovuto all’economia di guerra aveva portato i bianchi nelle zone a prevalenza nera e i neri
nelle zone a prevalenza bianca. Il race records prende definitivamente il nome di rhythm & blues (come
pochi anni prima l’hillbilly era diventato country & western.) Le orchestre tradizionali entrano in crisi
lasciando campo libero ai crooners tutti di origine italiana; nei locali si alternano organici più piccoli che
usufruiscono dell’amplificazione e sfruttano gli strumenti elettrici per diminuire il numero dei musicisti.
Sono le etichette più piccole e sostenute dalle radio che fanno conoscere questo nuovo genere. La Chess di
Chicago è una di queste e produrrà, tra gli altri, Muddy Waters che inventa uno stile che verrà ereditato dal
rock-blues. Un’altra etichetta indipendente è l’Atlantis che produrrà Ruth Brown. I responsabili principali
sono i dj che non si fanno problemi ad usare espressioni gergali conquistando e fidelizzando così vaste fette
di pubblico. La radio, in un’America ancora segregata, è ascoltata da tutti: la maggior parte di quelli che
acquista dischi r&b sono bianchi. Sarà il dj Freed ad utilizzare nel 1951 per la prima volta il termine,
sessualmente compromesso, rock ‘n’ roll nella sua trasmissione radiofonica.
8
Il trionfo del rock ‘n’ roll.
Un’indagine approfondita rivela che il termine rock ‘n’ roll viene usata per rendere meno esplicita al
pubblico bianco la provenienza afroamericana del r&b. Il fatto di nominare diversamente un genere
contribuisce a crearne uno nuovo. Bill Haley inizia con il c&w, per poi passare al r&b e infine nel 1955
raggiunge il successo con Rock Around The Clock; con il gruppo The Comets diventa molto famoso anche
in Europa. Ma è Elvis Presley ad apparire subito come l’incarnazione di un sogno: un cantante bianco con
un timbro e un feeling da “negro”, ma i suoi meriti sono sulla sua abilità di interpretare il giovanotto
sovraeccitato e il seduttore romantico. Per la RCA Elvis incide, tra gli altri, Heartbreak Hotel che compie il
“salto” nelle tre classifiche principali. Altro nome da ricordare è quello di Chuck Berry che nel 1955
raggiunge il primo posto nella classifica r&b e che avrà un’influenza fondamentale sulla popular music da
allora in poi. E poi Little Richard e Ray Charles, Carl Perkins e Jerry Lee Lewis. In generale sono ancora in
atto quelle trasformazioni che hanno individuato e prodotto, per la prima volta nella storia, un pubblico e un
mercato specifico. il pubblico giovanile suggerisce un format.
L’estate dell’amore.
Nella seconda metà degli anni 60 si accelera il processo di innovazione che aveva visto coinvolti soprattutto
i gruppi inglesi. È un periodo fortunato per l’industri discografica nel 1966 escono Blonde on Blonde il
doppio album di Dylan, Eleanor Rigby dei Beatles e Aftermach degli Stones, è anche l’anno di Good
Vibrations dei Beach Boys che contiene per la prima volta suoni elettrici dati dall’Electro-Theremin; le
stesse tecniche verrano usate dai Beatles per Strawberry Fields Forever e Penny Lane. Nel 1967 il rock
viene innalzato al ruolo impegantivo e scomodo di opera d’arte e nascono i primi festival di musica
popolare: il Monterey International Pop Music Festival i cui partecipanti sono lo specchio della nuova
controcultura hippy (Janis Joplin, Jefferson Airplane, Jimi Hendrix Expirience, Who, Byrds, Simon &
Garfunkel) un pubblico di 50 mila giovani partecipa alla Summer of love; l’altro avvenimento è la prima
trasmissione non sperimentale trasmessa in mondovisione Our World nella quale la BBC offre l’opportunità
pionieristica ai Beatles che presentano All You Need Is Love, ma è chiaro che questa festa segni la fine di
un’epoca piuttosto che un inizio.
12
Canzone politica e canzone d’autore, intorno al ’68.
Il sessantotto si estende in Italia fino alla metà degli anni 70; in campo musicale si posso ritrovare due
ondate, gli anni 60 e i cantautori della “prima generazione” e gli anni 70 con la “seconda generazione”. La
storia di quegli anni vede un conflitto ideologico animato da posizione diverse che, però, continuano a
intrecciarsi la produzione discografica di quel periodo può essere specchio di questa dialettica: Giovanna
Marini, Fabrizio De Andrè (vena amara, non conformista), Francesco Guccini, i Nomadi, Equipe 84, Gaber
(svolta politica, autoanalisi collettiva che identifica i limiti della pulsione politica della società italiana),
Jannacci (simile a Gaber), Battisti anche in collaborazione con Mogol (cantautore, antiintellettuale che
guarda con sospetto l’impegno politico di sinistra, testi radicati nel pop e nel soul, voce da ragazzo di
strada), Claudio Baglioni, Franco Battiato e Antonello Venditti (accostabili per comuni esordi), Francesco
De Gregori, Lucio Dalla (figura dominante della popular music in campo internazionale), Riccardo
Cocciante, Angelo Branduardi, Edoardo Bennato, Eugenio Finardi, Renato zero. gli artisti stranieri come
Simone & Garfunkel, Cat Stevens, Lou Reed influenzeranno non poco i loro colleghi italiani.
Cantautori in Europa.
La canzone latinoamericana è determinante per la nascita di nuovi generi in Spagna: durante la dittatura di
Franco cominciano a nascere forze di resistenza culturale, che in campo musicale trovano un’espressione
originale nella nuova canzone spagnola. nasce dall’unione di forze diverse all’interno del paese. Per
quanto il movimento prenda nomi diversi nelle varie regioni spagnole, ma per quanto siano diversi gli esiti
stilistici, tutti condividono obbiettivi e influenze: tra i primi, quello di offrire una cronaca realistica della
situazione contemporanea testimonia l’inquietudine di quella generazione; rivendicare la propria identità
culturale legata alla ricerca delle radici e del folklore la nuova canzone viene concepita come un progetto
intellettuale e culturale di ampio respiro, aperto sia alla collaborazione con altre discipline artistiche sia alle
influenze musicali straniere. Per la Catalogna nel 1959 nasce la Nova Cançò, il cui obbiettivo era la
13
creazione e diffusione di musiche in catalano a scopo culturale e di resistenza; il protagonista principale era
il gruppo Els Setze Jutges: non saranno mai un vero gruppo musicale ma più un collettivo di artisti con un
basso livello di professionalizzazione. D’altro canto una delle figure di maggior successo era Raimon che
con la vittoria nel Festival de la Canciòn Mediterrànea di Barcellona segna una svolta per la Nova Cançò che
venne trasformata in un fenomeno di massa. Tuttavia i membri del collettivo si trovano sempre più divisi di
fronte alle sfide della popolarità. Negli anni 60 e nel decennio successivo la Nova Cançò si stabilizza e
Raimon con altri artisti più giovani seguono la strada della professionalizzazione. Nei Paesi Baschi le attività
della Kanta Berri iniziano nel 1960. In Galizia il gruppo Voces Cibes prende spunto dall’esperienza di
Raimon: viene duramente colpito dalla repressione politica e il collettivo si scioglie nel 1972. In Castiglia la
nascita della nuova canzone è influenzata d Paco Ibanez assieme a Michele L. Straniero. In Andalusia il
gruppo Manifesto Canciòn del Sur rappresenta la nuova canzone (si scioglie nel 1976). In Francia gli anni
60 e 70 sono caratterizzati dagli sviluppi della Chanson e dall’influenza del Beat e del Rock: la continuità
ideale con il decennio precedente è incarnata da Barbara: è erede della teatralità di Brel e negli anni è
sempre più vicina ad un’immagine di se stereotipata e autocaricaturiale. Allo stesso ambiente appartiene
Georges Moustaki, egiziano naturalizzato francese. Nella Germania divisa del secondo dopoguerra la
nascita di una canzone impegnata è ostacolata dal ricordo che il regime nazista aveva fatto della canzone
popolare; con la costruzione del muro di Berlino la situazione si complica rendendo più difficili i rapporti tra
i movimenti musicali delle due Germanie. Ad ovest nasci il Liedermacher con Franz Josef Degenhardt e
Hannes Wader entrambi acclamati cantautori dalla fine degli anni 60 e per tutto il decennio successivo. In
URSS vediamo la vicenda di Vladimir Vysotskij che diventa famosissimo anche se i suoi dischi non
vengono mai pubblicati (le sue canzoni circolano clandestinamente). Nello stesso tempo, in Grecia, sono da
ricordare quelle figure, come Stelios Kazantzidis e Dionysis Savvopoulos, che colmano il periodo della
transizione dal tardo rebetico alla canzone d’arte.
18