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- U
no bottom-up che consiste nel registrare ed analizzare i dati per rendersi conto se
uno stesso sguardo o segnale della testa hanno sempre lo stesso significato.
- U
no top-down che parte dall’immaginare quali siano i principali tipi di informazioni
che un conduttore di orchestra necessita di comunicare ai musicisti e per ognuno di
questi capire quale sguardo o segnale della testa/facciale può essere più efficace.
La partitura considerata tiene di conto solo del significato letterale dei segnali, cosa
piuttosto insoddisfacente. In accordo con un modello di comunicazione basato su
scopi e credenze il senso letterale di una frase può essere ricostruito dal significato
delle sue parole e della sintassi. Lo scopo letterale di una frase è costituito dal
contenuto performativo e dal proposizionale. Il performativo riguarda ciò che il
Mittente intende far fare al Destinatario (richiesta, informativo..) e riguarda anche la
relazione tra I due. Il contenuto propositional riguarda le informazioni date o chieste.
Ogni frase ha anche però un sovrascopo e lo scopo diviene solo un mezzo per
raggiungere il sovrascopo. Il sovrascopo, anche quando comunicativo, ossia fatto per
essere inteso, non è mai esplicito, ma deve essere colto per inferenza. Può inoltre
essere idiomatico o creativo, idiomatico quando il percorso da significato diretto ad
indiretto è cristallizzato (lo stesso in ogni contesto), creativo quando necessita di
inferenze legate al contesto.
Non solo le frasi, ma anche i gesti, gli sguardi, la postura possono essere atti
comunicativi e dunque hanno scopi e sovrascopi idiomatici e creativi (es. alzare le
mani -> sovrascopo idiomatico “Mi arrendo” / Guardare l’interlocutore -> cercare
complicità, incutere timore, riferirsi a qualcosa di se stessi.. a seconda del contesto).
Serve dunque una partitura a due strati: sia il significato letterale che quello indiretto
sono scritti e classificati per il significato che per la funzione. Questa nuova partitura
è stata applicata a Totò e ai discorsi politici.
Una versione adattata della partitura a due strati è stata applicata all’analisi dei
segnali della testa/facciali del Conduttore. Due differenti conduttori (Bruno Aprea
and Massimo Freccia) sono stati registrati mentre conducevano la nona sinfonia di
Beethoven ed è stata trascritta la partitura di ogni sguardo/movimento della testa.
Aprea
I movimenti della testa e lo sguardo sono trascritti in linee parallele. Su ogni linea
sono trascritti e rappresentati su linee parallele. Su ogni linea vengono descritti tre
aspetti del segnale: direzione, movimento e, possibili combinazioni. Viene descritto
in che direzione sono rivolti la testa e gli occhi (in alto, in basso, destra e sinistra,
dietro l’orchestra verso il coro..); il tipo di movimento (fermo, cenno di assenso,
fronte corrugata..); e, qualche volta, se il segnale è combinato con altri. Ogni aspetto
di ogni segnale è descritto e classificato attraverso tre colonne: nella prima viene
scritta la descrizione del segnale, nella seconda e nella terza la formulazione verbale
letterale ed indiretta e viene classificato l’atto comunicativo come Informazione,
Domanda o Richiesta. Nella quarta colonna viene scritto il significato globale che
deriva dall’unione con gli altri segnali.
Le info su chi deve suonare sono solitamente veicolate dall’uso deittico sia della testa
che dello sguardo. Aprea comunica poi info sulle “aperture” un attimo prima che ciò
avvenga, sollevando le sopracciglia (“Sono in una posizione di allerta” -> “Sii in
allerta” -> “Preparati ad iniziare”).
One more information tyically provided by head, face and gaze is about expression.
Here of course facial expression is the most apt way to exhibit the emotions that the
Conductor feels or pretends to feel, and that he is calling for in players, so they can
display them in their music. The Conductor, for instance, by raising the inner parts of
his eyebrows shows sad, then meaning "play a sad sound”.
Ciò riguarda la qualità del suono, ma talvolta il conduttore informa anche riguardo a
come produrre i suoni, suggerendo le tecniche (es. Direttore del coro -> bocca
arrotondata per dire “suonate con la bocca arrotondata” -> “Producete un suono più
soffice”)
Segnali di feed-back: approvare (chiudere gli occhi ed annuire, oppure testa obliqua
in posizione rilassata) o disapprovare (chiudere gli occhi ma aggrottare la fronte ed
aprire la bocca in un espressione disgustata) il modo di suonare.
Significati diretti ed indiretti sono collegati tra di loro da inferenze del tipo:
Sono allarmato -> Il suono è troppo forte -> Suona più piano
Anche in questo caso, come nella comunicazione verbale, alcuni significati indiretti
sono idiomatizzati (es. quando il Direttore annuisce per dire “mi piace questo suono,
continuate così”). Se prendiamo invece il segnale degli occhi chiusi, che
generalmente significa “sono concentrato”, può essere inteso come “Preparatevi ad
iniziare” o “Suonate piano”, a seconda dei contesti.
La partitura a due strati aiuta a risolvere alcuni problemi teorici. Per prima cosa
l’ambiguità dei segnali. Per esempio, annuire significa sia “Inizia adesso” che
“Continua così”. Già da una prima partitura, ossia un’analisi attenta dei segnali,
scopriamo che il primo significato è veicolato da un segno di assenso più veloce. Il
significato indiretto ci aiuta ulteriormente, perché lo stesso segnale può avere lo
stesso significato ad un livello letterale ma due o più significati ad un livello indiretto
(esempio degli occhi chiusi).
http://host.uniroma3.it/docenti/poggi/cursitopdf/conductor.pdf