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THE LEXICON OF THE CONDUCTOR’S FACE

Un esempio interessante di comunicazione multimodale é come la comunicazione in


una modalità riesca a dare info su cosa può essere fatto in altre modalità. É il caso del
conduttore d’orchestra.
Deve comunicare info su ritmo, timbro ecc e lo fa con gesti, espressioni facciali,
sguardo. Le informazioni visuali sono utilizzate dagli altri per capire come produrre
quelle acustiche.
Nel 1999 è stato portato avanti uno studio sulla forma delle mani e sui significati.

In questo lavoro viene studiato lo sguardo, i movimenti della testa e le espressioni


facciali e la loro funzione comunicativa per dimostrare che sono molto sistematici e
che è possibile scriverne un lessico (associare ogni segnale ad un preciso significato).
Per creare questo lessico possono essere utilizzati due diversi approcci:

- U
no bottom-up che consiste nel registrare ed analizzare i dati per rendersi conto se
uno stesso sguardo o segnale della testa hanno sempre lo stesso significato.
- U
no top-down che parte dall’immaginare quali siano i principali tipi di informazioni
che un conduttore di orchestra necessita di comunicare ai musicisti e per ognuno di
questi capire quale sguardo o segnale della testa/facciale può essere più efficace.

In questo articolo vengono usati entrambi i punti di vista.

Sezione 2: procedura top-down


Sezione 3/4: procedura di trascrizione ed analisi della comunicazione multimediale
chiamata "the musical score" (partitura) della comunicazione vocale, gestuale,
facciale e corporea
Sezione 5: adattamento della trascrizione all’analisi di alcuni frammenti per rendersi
conto se i segnali ipotizzati nella prima parte sono effettivamente utilizzati nella
realtà
Sezione 6: lessico delle espressioni facciali del Conduttore
Sezione 7: discussione di alcuni problemi generali nella teoria della comunicazione
che riguardano la polisemia e l’evoluzione diacronica dei segnali

2. Segnali e significati nel volto del Conduttore

In questa sessione viene adottato l’approccio top-down, un approccio non empirico


ma deduttivo. Ci si chiede: quali sono I significati che il Conduttore ha bisogno di
comunicare. Possono questi significati essere trasmessi solo con lo sguardo, la testa
ed il viso, senza scomodare I gesti? E quali sono queste espressioni? Ci sono
informazioni che non possono essere comunicate in questo modo?
Un Conduttore deve sia suggerire ai musicisti come dovrebbero suonare e dare loro
un feedback su come lo stanno facendo. La prima cosa viene fatta all’inizio, prima di
suonare, ma anche nel mentre, per indicare qual è l’azione immediatamente
successiva. Il Conduttore comunica chi deve suonare guardando i musicisti e quando
suonare o cantare alzando le sopracciglia prima dell’inizio e con un cenno del capo
nel momento dell’inizio.
Poi può comunicare quale suono vuole dai vari musicisti: quale melodia, quale ritmo,
velocità, altezza ed espressione. Può chiedere un “piano” alzando le sopracciglia, per
un “forte” corrugando la fronte. Poi può suggerire come produrre il suono da un
punto di vista tecnico e poi dare un feedback annuendo o scuotendo il capo.

Utilizziamo adesso l’approccio bottom-up

3. The "musical" score

Nella comunicazione multimodale I differenti segnali interagiscono tra loro in modi


complessi per dare il significato completo. Ma come sono distribuiti I significati nelle
varie modalità? La comunicazione multimodale può essere vista come un concerto di
molti strumenti che suonano insieme: seguendo questa metafora musicale, è stata
elaborata una procedura per trascrivere, analizzare, e classificare i segnali (partitura).
I segnali espressi in cinque differenti modalità sono riportare su linee parallele:
verbale, prosodico (ritmo, pause, intensità, intonazione), gestuale (movimenti di mani
e braccia), facciale (movimenti di mani e occhi, sguardi, sorriso ed altre espressioni
facciali), corporeo (movimenti di trono e gambe, utilizzo dello spazio, prossemica…).
Ogni segnale può essere descritto in modo discorsivo e classificato in base ad una
tipologia (es. sguardo deittico, gesto iconico), poi il significato può essere espresso
verbalmente. Infine vengono trovati I parallelismi di significati con signals di altre
modalità: ripetitivo, aggiuntivo, dissociato, contrastante..

4. Significati diretti ed indiretti: partitura a due strati

La partitura considerata tiene di conto solo del significato letterale dei segnali, cosa
piuttosto insoddisfacente. In accordo con un modello di comunicazione basato su
scopi e credenze il senso letterale di una frase può essere ricostruito dal significato
delle sue parole e della sintassi. Lo scopo letterale di una frase è costituito dal
contenuto performativo e dal proposizionale. Il performativo riguarda ciò che il
Mittente intende far fare al Destinatario (richiesta, informativo..) e riguarda anche la
relazione tra I due. Il contenuto propositional riguarda le informazioni date o chieste.
Ogni frase ha anche però un sovrascopo e lo scopo diviene solo un mezzo per
raggiungere il sovrascopo. Il sovrascopo, anche quando comunicativo, ossia fatto per
essere inteso, non è mai esplicito, ma deve essere colto per inferenza. Può inoltre
essere idiomatico o creativo, idiomatico quando il percorso da significato diretto ad
indiretto è cristallizzato (lo stesso in ogni contesto), creativo quando necessita di
inferenze legate al contesto.

Non solo le frasi, ma anche i gesti, gli sguardi, la postura possono essere atti
comunicativi e dunque hanno scopi e sovrascopi idiomatici e creativi (es. alzare le
mani -> sovrascopo idiomatico “Mi arrendo” / Guardare l’interlocutore -> cercare
complicità, incutere timore, riferirsi a qualcosa di se stessi.. a seconda del contesto).

Serve dunque una partitura a due strati: sia il significato letterale che quello indiretto
sono scritti e classificati per il significato che per la funzione. Questa nuova partitura
è stata applicata a Totò e ai discorsi politici.

5. The score of conducting a score

Una versione adattata della partitura a due strati è stata applicata all’analisi dei
segnali della testa/facciali del Conduttore. Due differenti conduttori (Bruno Aprea
and Massimo Freccia) sono stati registrati mentre conducevano la nona sinfonia di
Beethoven ed è stata trascritta la partitura di ogni sguardo/movimento della testa.

Aprea

I movimenti della testa e lo sguardo sono trascritti in linee parallele. Su ogni linea
sono trascritti e rappresentati su linee parallele. Su ogni linea vengono descritti tre
aspetti del segnale: direzione, movimento e, possibili combinazioni. Viene descritto
in che direzione sono rivolti la testa e gli occhi (in alto, in basso, destra e sinistra,
dietro l’orchestra verso il coro..); il tipo di movimento (fermo, cenno di assenso,
fronte corrugata..); e, qualche volta, se il segnale è combinato con altri. Ogni aspetto
di ogni segnale è descritto e classificato attraverso tre colonne: nella prima viene
scritta la descrizione del segnale, nella seconda e nella terza la formulazione verbale
letterale ed indiretta e viene classificato l’atto comunicativo come Informazione,
Domanda o Richiesta. Nella quarta colonna viene scritto il significato globale che
deriva dall’unione con gli altri segnali.

-> “I am in an alert position" (an Information),


"I ask you to be ready" (a Request).
Significato completo -> richiesta

"You, wind instruments, play soft and gently” -> richiesta

Il fatto di combinare i movimenti di diverse parti del corpo non è ridondante, ma


serve a sottolineare l’importanza di determinate azioni.

6. Il lessico del volto del Conduttore (Tavola 4)


La tavola è un insieme di corrispondenze tra segnali facciali e significati, come
risultato dell’incrocio tra procedura top-down approach (sezione 2) e partitura
(sezione 5).

Le info su chi deve suonare sono solitamente veicolate dall’uso deittico sia della testa
che dello sguardo. Aprea comunica poi info sulle “aperture” un attimo prima che ciò
avvenga, sollevando le sopracciglia (“Sono in una posizione di allerta” -> “Sii in
allerta” -> “Preparati ad iniziare”).

Un’altra informazione riguarda il suono da produrre: sollevando il viso o


abbassandolo il volto oppure velocizzando o rallentando i movimenti della testa. Vari
segnali indicano l’altezza del suono (es. fronte aggrottata -> “Suona forte”, scuotere
leggermente la testa -> “Suona piano” idiomatizzato)
Un altro modo per modificare il suono è fra un’espressione “disgustata” (“Che suono
spiacevole”).

One more information tyically provided by head, face and gaze is about expression.
Here of course facial expression is the most apt way to exhibit the emotions that the
Conductor feels or pretends to feel, and that he is calling for in players, so they can
display them in their music. The Conductor, for instance, by raising the inner parts of
his eyebrows shows sad, then meaning "play a sad sound”.
Ciò riguarda la qualità del suono, ma talvolta il conduttore informa anche riguardo a
come produrre i suoni, suggerendo le tecniche (es. Direttore del coro -> bocca
arrotondata per dire “suonate con la bocca arrotondata” -> “Producete un suono più
soffice”)
Segnali di feed-back: approvare (chiudere gli occhi ed annuire, oppure testa obliqua
in posizione rilassata) o disapprovare (chiudere gli occhi ma aggrottare la fronte ed
aprire la bocca in un espressione disgustata) il modo di suonare.

7. Significati indiretti e creatività delle espressioni facciali

Significati diretti ed indiretti sono collegati tra di loro da inferenze del tipo:

Ti sto indicando -> Mi rivolgo a te -> Preparati ad iniziare


Sono in allerta -> Sii in allerta -> Preparati ad iniziare

Sono allarmato -> Il suono è troppo forte -> Suona più piano

Anche in questo caso, come nella comunicazione verbale, alcuni significati indiretti
sono idiomatizzati (es. quando il Direttore annuisce per dire “mi piace questo suono,
continuate così”). Se prendiamo invece il segnale degli occhi chiusi, che
generalmente significa “sono concentrato”, può essere inteso come “Preparatevi ad
iniziare” o “Suonate piano”, a seconda dei contesti.
La partitura a due strati aiuta a risolvere alcuni problemi teorici. Per prima cosa
l’ambiguità dei segnali. Per esempio, annuire significa sia “Inizia adesso” che
“Continua così”. Già da una prima partitura, ossia un’analisi attenta dei segnali,
scopriamo che il primo significato è veicolato da un segno di assenso più veloce. Il
significato indiretto ci aiuta ulteriormente, perché lo stesso segnale può avere lo
stesso significato ad un livello letterale ma due o più significati ad un livello indiretto
(esempio degli occhi chiusi).

I significati indiretti allargano il range di quelli che possono essere veicolati.


Due delle regole di inferenza che possono essere sfruttate per sviluppare nuovi
significati sono “indicare”, che sposta il significato dal soggetto alla persona indicata
e l’“imitare” (mirroring), che è ricorso (es. esprimendo un’emozione il conduttore
può chiedere di provare la stessa emozione e dunque suonare in quel modo). Il
mirroring è usato un po’ in tutti i tipi di comunicazione (es. una madre per dare da
mangiare al figlio apre la bocca istintivamente).
La funzione primaria del linguaggio è di influenzare altre persone in modo da fargli
fare ciò che vogliamo e questa funzione è così importante che avviene anche in
maniera indirettamente.

http://host.uniroma3.it/docenti/poggi/cursitopdf/conductor.pdf

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