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Monologo di Manu

Quando ero bambina, ogni tanto arrivava mia nonna, e con espressione solenne mi
diceva: ‘Stai attenta bambina…che gli uomini vogliono soltanto quella cosa la’…
Allora io guardavo mia mamma, per capire, e lei mi faceva: ‘La nonna ha ragione! Gli
uomini vogliono soltanto quella cosa là!’…Oh, non mi ha mai detto che cosa però!…E
allora io ho iniziato a domandarmi ‘Cosa vorranno, cosa vorranno?’
Poi sono cresciuta. Ero una ragazzina…e una mia amica mi fa: ‘Ho fatto l’amore…’…
‘L’amore?’ penso io…’E come si fa?’…e lei ‘(con voce tipo segreto) ‘Guarda, io sapevo
solo che i bambini nascono dalla pancia, no?...E allora lui, col suo coso ha cominciato
a spingere, a spingere, a spingere…solo che adesso ho tutto l’ombelico
infiammato…’
Da quel giorno, io giravo per strada sempre attenta, sospettosa…cacciavo via i
ragazzi…sempre con le mani sulla pancia per coprirmi l’ombelico.
Il fatto è che una volta non si parlava mai di sesso in casa, figurati. Per dire…mia
mamma il di dietro lo chiamava ‘sedere’ e il davanti lo chiamava ‘sedere davanti’. Un
po’ impressionante, no?
Non si parlava e quindi si sapeva poco. Io per esempio sono nata per errore. Mio
papà e mia mamma hanno fatto l’amore quando avevano 20 anni. Erano convinti
che per restare in cinta occorresse arrivare a quel momento, avete capito quale,
‘nello stesso preciso secondo’…se lei niente, e lui anche 10 volte…tutti tranquilli e
beati che non c’è nessun problema.
Poi sono cresciuta, sono diventata donna, e un giorno ho capito che mia mamma e
mia nonna avevano ragione. Crescendo, io ho sempre sperato di incontrare il mio
principe azzurro, l’uomo che mi avrebbe ascoltata, capita, e protetta. Poi invece ho
dovuto accettare la realtà…gli uomini da noi vogliono una cosa sola…e che sarai
mai!?...La cosa curiosa semmai è che il più delle volte, quando ce l’hanno non hanno
idea di cosa farsene (o ‘ di come si usa’)
Il problema è che uomini e donne sono pianeti distanti, universi inconciliabili…
Ma la colpa è anche nostra…cioè, la meniamo sempre che vogliamo un uomo
sensibile, un uomo che sappia ascoltarci, capirci, che sia dolce, tenero,
comprensivo…e poi ci mettiamo con della gente che…che gli mancano solo tibie
incrociate sulla fronte con la scritta veleno…dai, lo capisci subito che uno così non
potrà mai, mai essere l’uomo giusto, che ti capisca, che ti ascolti… Ma allora
com’è?...E’ che ti innamori del primo che capita…Alle volte ti innamori di gente che
non ti è neanche simpatica…va che è brutto…ma non ci si può far niente…è così.
E poi litigi, scontri…Ma per forza, siamo troppo diversi.
La sintesi di tutto questo l’ho avuta un po’ di anni fa. Ero disperata perché ero stata
lasciata da uno…pianti, crisi…e un giorno entra la mia vicina di casa, le spiego la
situazione e lei mi fa: (con cadenza veneta) ‘Ma non me sarei mai aspettata de
vederla coì…per un uomo???...Ma (ride)…l’è inutile piangere, disperarsi…l’è inutile
cercar di capirsi e andar d’acordo fra uomini e donne...perché mariti e mogli…non
s’è neanche parenti!’………E’ così!
Il fatto è che siamo diversi in tutto…psicologicamente, biologicamente…possiamo
sforzarci di creare un’intimità condivisa…anche nella sessualità dico…capirsi,
ascoltarsi…ma il fatto è che per quanto ci sforziamo…con tutto l’amore, con tutta la
passione, la tenerezza…in realtà…non potremo mai condividere e sapere, mai, cosa
prova l’altro...in quel momento là…quello là…quello carino……noi donne non lo
sapremo mai quello che gli uomini provano in quel momento là…e gli uomini non
sapranno mai quello che noi donne proviamo…quel paio di volte l’anno…….bisogna
rassegnarsi.
Ma in questo senso bisogna dire che quelli che in fondo non si rassegnano solo loro,
gli uomini. Loro vorrebbero in qualche modo saper controllare il nostro piacere…
conoscerlo…sono un po’ come dei pionieri…ci tengono moltissimo a esplorare
territori inesplorati. Se no come si spiegherebbe l’incaponimento con cui gli uomini
si accaniscono per scovare a tutti i costi…il nostro…punto G? Per chi si fosse distratto
negli ultimi decenni, il punto G sarebbe quel punto in cui si concentrerebbe…il
piacere erotico femminile. E in fondo io capisco perché gli uomini ne siano così
attratti. Perché per loro, l’idea che quella cosa complicatissima, misteriosa e
inafferrabile, che va sotto il nome di ‘piacere erotico femminile’, si possa
concentrare in un pulsante, che basta che lo trovi, lo schiacci, e olè!...dev’essere un
grande sollievo. Il problema è che il maschio lo vuole assolutamente trovare da solo
il tuo punto G. Vuoi mettere? (fa il maschio compiaciuto) ‘L’ho trovato, eh!’…per lui
è un po’ come ’La ricerca del Sacro Graal’… è come trovare…’L’araba fenice’…’l’arca
perduta’…dev’essere Lui a trovarlo!...Ma…sarebbe utile invece ascoltare le
indicazioni di lei…che poi non sarebbero tanto diverse da quelle che ti da quando gli
gratti la schiena…’un po’ più giù, un po’ più su, un po’ più in qua, un po’ più in la’…. E
poi, anche se accetta, e provi davvero a dargli le indicazioni, non è semplice…l’uomo
si sa, è preciso, razionale…(fa la situazione) (Lei:) ‘Amore…ecco, io direi di provare…
un po’ più a destra…’ (Lui, nervoso:) ‘La mia o la tua di destra?’…..Ve lo sconsiglio, è
un’ impresa titanica. Per cui non è incomprensibile che dopo alcune mezz’ore che
l’uomo sta cercando e cercando, la donna se ne esca con un ‘Uuuuu…amore…mi sai
che l’hai trovato!...No, per forza, ti giuro, perché ho provato un piacere intenso, mai
provato…fin troppo…guarda, fin troppo intenso…ti direi, guarda, bravissimo, però
per me va bene così, bravissimo, l’hai trovato, è stato bellissimo, però per me basta
così, ciao buonanotte amore, bravo…aaaahhhh!
Come avrete notato io fin’ora non ho mai usato la parola…sì, insomma, la parola che
si usa per indicare appunto il massimo punto di piacere…ma non è per delicatezza o
pudore che non l’ho nominata…è che proprio quella parola lì non mi piace…è una
parola orribile. Com’è possibile inventare una parola così brutta, per indicare una
cosa…così bella?
Orgasmo. Non so, sembra il nome di un orco. Bambino, ora fai la nanna, da bravo se
no chiamo…l’Orgaaaasmoo!!!
Che poi noi donne, la maggior parte, quando facciamo l’amore la prime volte...non
sentiamo nulla. Ed è lì che impariamo quell’arte che ci sarà molto uitle nella vita.
L’arte…di fingere.
Purtroppo, cari ometti, sappiate che moltissime donne fingono. Fingono perché non
vogliono darvi un dispiacere. E per non sentirsi inadeguate. E voi, poveri, siete
impreparati, e ci cascate sempre.
Ma oggi io ho deciso…di svelarvi…il segreto. Come scoprire se la vostra donna finge:
quando una donna raggiunge...’l’orgasmo’…le pupille si dilatono….e le dita dei piedi,
zac, si tendono!
Ecco. Adesso lo sapete. Anche se in realtà credo di avervi rovinato i vostri prossimi
rapporti. Già vi vedo la prossima volta, poveri uomini… appena lei farà ‘ Aaaahh..?’
Voi subito: ‘Apri gli occhi, fa vedere i piedi, apri gli occhi, i piedi…!’
Molte donne infatti vogliono fare l’amore al buio, perché lo sanno che è più facile
fingere…ma attente che da oggi, quando meno ve lo aspettate…tac…lui vi accende
una torcia in faccia e ‘Fa vedere le pupille! E i piedi?....Aaah! Stai fingendo eh?!!!’ E
siete fregate.
Per ovviare a questo problema, negli Stati Uniti cos’hanno pensato di fare? Di
insegnare alle donne a rilassarsi per godere con gioia i loro rapporti?...Ma certo che
no…gli americani sono avanti, si sa…Hanno aperto delle palestre, ve lo giuro, per
insegnare alle donne a fingere meglio. Tu vai lì, bella tranquilla, con la tua tuta e il
tuo materassino, e la maestra ti spiega come devi muoverti, cosa devi ansimare, ti
insegnano a tendere bene le dita dei piedi e, giuro, vi insegnano…a dilatare le pupille
artificialmente. Gli Americani, eh! Il bello è che ti dicono che se riesci a fingere bene
l’orgasmo per tre anni di seguito,…poi lo raggiungi per davvero. Ohhh.
E comunque anche gli uomini, poverini, hanno i loro problemi col sesso. Hanno…
l’eiaculazione precoce da super emozione, l’impotenza temporanea da super
eccitazione, il blocco eiaculandi, l’angoscia della vagina dentata…vi giuro…ci sono dei
ragazzi che prima del primo rapporto d’amore, son lì nervosi che pensano ‘E se poi
quando lo metto dentro, lei non me lo da più indietro???’…ci sono, ci sono…
Tornando invece un attimo sulle parole…Com’è che la maggior parte le parole che
riguardano il sesso, soprattutto di noi donne, sono parole brutte, svilenti, che
tendono a devalorizzare, a schiacciare la bellezza della sessualità, della complessità
della nostra natura sessuale…
Mestruazioni. Che bella parola eh?...(la dice con difficoltà e con smorfie schifose)
Mestrrrruuuuazzioni….come si fa a concepire un termine tanto astruso e
impronunciabile?...Immaginate una ragazzina, le prime volte…’Ti vedo un po’ strana,
cos’hai?’…’Eh, mi sono iniziate le mestur…le mestrau…le mostrua…le mestruba……le
mie cose! Ho le mie cose.’…Ecco come è nato ‘le mie cose’…per forza dai…Meno
male che poi una va in menopausa. Sì, ma anche qui…’menopausa’…ma che parola
eh?...(riflettendoci) ’Meno…..pausa’… mi state forse dicendo che mi riposerò ancora
meno di adesso??? E allora ditelo, è una congiura!
Però, noi donne abbiamo la nostra rivincita. Se prendiamo in esame le due parole
più usate, più famose, per indicare gli organi genitali, femminile e maschile, ecco che
in realtà, queste due parole, quando vengono utilizzate per indicare altre cose, nella
vita di tutti i giorni…assumono dei valori…molto differenti fra loro… non so spiegare
il perché…ma una delle due viene usata per indicare tutto ciò che di buono e di bello
ci succede nella vita…tipo…’Che figata!’…o ’Che roba figa!’…e ci si ritrova subito in
un mondo di entusiasmo, di bellezza....ecco, l’altra parola invece, viene sempre
usata esattamente per l’opposto…’Che cazzata!’…’ o ‘E che cazzo…’…e subito ci si
ritrova sprofondati in un universo triste, avvilente, perdente. Tant’è che hanno
dovuto per forza prendere in prestito l’altra parola, la nostra, e con una certa
violenza grammaticale, modificarla per tentare di trasferire anche al maschile un po’
di positività …e cos’ hanno inventato? ‘ Che figo!’…che è una forzatura, no…ma
hanno dovuto farlo per forza, perché da ‘cazzo’ non veniva niente di buono. Mi
riferisco alla parola eh, non all’organo…dal quale qualcosa di positivo in effetti può
anche venire. Comunque nel linguaggio di tutti i giorni è proprio così…e la differenza
si amplifica se usiamo gli accrescitivi…vogliamo nascondere la differenza che c’è fra
‘Che figone!’ e ‘Che cazzone!’? E’ li da vedere, dai…E qualcosa vorrà dire no? Eh. Il
linguaggio, quello semplice, di tutti i giorni, racconta la realtà. E’ come nelle
barzellette, no…che descrivono la realtà…con ironia, ma la realtà.
Allora…C’è un uomo che un giorno trova per terra la lampada del genio. La sfrega,
esce il genio e gli fa: ‘Puoi esprimere tre desideri’…E lui: ‘allora…aspetta,
vediamo...Vi sono!...voglio diventare il più intelligente di tutti’…e il genio ‘nessun
problema…fatto’ …e l’uomo si ritrova a risolvere la settimana enigmistica da cima
fondo, a fare il cubo di rubik con una mano sola, capisce finalmente la teoria della
relatività e addirittura… messo davanti ad una lavatrice...non solo trova il pulsante
per accenderla, ma si rende perfino conto che una volta che la lavatrice ha finito, la
roba che c’è dentro bisogna stenderla…allora va dal genio egli fa: ‘genio, voglio
continuare ad essere intelligente, ma come secondo desiderio, voglio diventare
anche colto’…’Nessun problema...fatto’… e lui allora si legge tutti i trattati più difficili
di fisica, di chimica…gli danno il Nobel per la matematica, per l’economia, la
medicina…allora torna dal genio e gli fa: ‘genio, voglio continuare ad essere
intelligente e colto, ma come terzo desiderio voglio anche essere…intuitivo’…’fatto…
nessun problema…però poi non lamentarti…quando ti verranno le mestruazioni’.
Eppure non c’è niente da fare. Gli uomini sono assolutamente convinti di essere
superiori. Anche quello più aperto, più sensibile…alla fine, sotto sotto, anche lui
pensa che alla donna, in fondo, manchi qualcosa. Provate a chiedere ad un uomo
che sta diventando padre ‘Preferiresti che sia maschio o femmina?’…Lui, con tutta la
convinzione che riuscirà a metterci, vi dirà ‘Ma è uguale, l’importante è che sia
sano’…ma in quel momento, voi non ve ne accorgete, lui sta incrociando le dita, e
sta rivolgendo una preghiera muta al suo dio, maschio, chiedendogli
umilmente…’Sano sì…ma già che ci siamo, fai che sia Maschio!’.
Ma se poi invece, quel giorno fatidico, l’infermiera esce dalla sala parto e dice: ‘ E’
una femminuccia! Tutta il suo papà!’… lui fa quel sorriso di circostanza, per
sembrare felice…ma dentro pensa: ‘Femmina?...Quindi…niente calcio…niente
stadio…niente birra insieme quando sarà grande…niente barzellette sporche sul
sesso……Femmina….bambole ovunque…la danza classica…il tutù rosa…le scarpette
rosa…le trecce…coi nastrini rosa…e le mestruazioni!...E tutti quei ragazzi che se la
vorranno (accenna ad un gesto di ‘scopare’, ma la parola rimane in gola)…bisognerà
avvertirla che i maschi vogliono una cosa sola!’. E siccome sta pensando a tutto
questo…guarda l’infermiera e senza accorgersi dice…’Una femmina? Davvero?...Ma
è sana almeno?’.
Non c’è niente da fare. Uomo e donna sono due universi inconciliabili. Ma dico…da
dover viene questa antica incompatibilità? Che sembra appunto…antropologica,
genetica…
Devo dire che la Bibbia sembra davvero darci una risposta a questo quesito.
Come è andata?
Un giorno dio decide di creare l’uomo e di metterlo nel paradiso terrestre. Che
doveva essere un gran bel posto, no? Adamo praticamente era il padrone di un
mondo perfetto, creato apposta per lui. Ogni giorno poteva scoprire cose nuove,
godere dei frutti della natura...ma poi senza stress, tranquillo, rilassato…eppure…
eh…Adamo non è perfettamente felice…perché sente che nonostante tutto…gli
manca qualcosa…qualcosa che non c’è, ovviamente…e quindi è qualcosa a cui lui
non è in grado di dare un nome….però…ascoltando bene le sue sensazioni…ecco
che, diciamo dall’inconscio, sente affiorare qualcosa…un colore…che lui subito
associa a questa cosa che gli manca…e questo colore è...il rosa. Adamo avverte
chiaramente la mancanza di qualcosa...di rosa.
E Adamo questa mancanza, non l’avverte tanto la sera o il pomeriggio, no, lui
l’avverte soprattutto…la mattina, appena sveglio…E’ li che sta facendo colazione…la
natura che si fa in quattro per renderlo felice, compiacerlo, gli uccelli cantano, le
acque scorrono, la luce del sole che lo bacia e lo riscalda…eppure lui, proprio in quel
momento, sente una profonda mancanza, la mancanza di questo qualcosa…di rosa…
che lo rende inevitabilmente infelice.
Dopo un po’, ovviamente Dio se ne accorge e decide di intervenire: ‘Non è bene che
l’uomo sia solo’ (Lella costa fa la voce di Berlusconi – vediamo…in tal caso
aggiungerò le battute che lei fa dire al Dio-Berlusconi, che sono divertenti) ‘Adamo
sente la mancanza di qualcosa di rosa e io…la creo per lui’…e traaac! Dio crea la
Donna. Ma sbaglia. Perché in realtà decifra male il desiderio di Adamo. O meglio,
senza dubbio prima o pio Adamo avrebbe anche desiderato la donna…ma la verità è
che Adamo non sentiva affatto la mancanza della Donna…Quel qualcosa di rosa che
tanto ardentemente bramava avere al suo fianco, in quelle splendide mattine nel
paradiso terrestre…in realtà era semplicemente…la Gazzetta dello Sport.
Esiste anche un altro racconto che spiega, secondo me perfettamente, l’origine di
questo disequilibrio universale fra uomo e donna…che si rifà in qualche modo
sempre alla tradizione Biblica, ma mi sembra un po’ più…plausibile, diciamo…
Si narra…che un essere supremo, che tutto conosceva e che conteneva in se tutte le
cose, decise un giorno di creare…l’Universo…e tutto ciò che vi abita. E si narra…che
un giorno, ad opera compiuta, quest’essere supremo abbia posato lo sguardo,
compiaciuto, sull’opera ultimata e sulle due creature più importanti sulle quali aveva
infuso la vita. E le abbia trovate vicine. Lui addormentato, e lei invece intenta a
scrutare…un frutto che teneva in una mano. Un frutto di un certo albero di mele, nei
confronti del quale, l’essere supremo sembrava nutrire una puntigliosa predilezione.
E dunque l’essere supremo si rivolse a lei…
Essere Supremo - (con sospetto) ‘Eva, che fai, con quella mela in mano?’
Eva - ‘Ma no niente….Stavo pensando…ma tu hai mai fatto caso a come cadono le
mele? Secondo me cadono, perché c’è una forza che le attrae. Non è che cadono
così. Cadono perché la terra esercita una forza di…che non so se chiamare di
attrazione o di gravità…non so neanche se sia universale…devo ancora capirla
questa cosa…magari butto giù uno schema e poi ne riparliamo, dai…’
Essere Supremo - ’ Eva, non avere fretta. Ci vorranno alcuni millenni prima che tutto
questo lo capisca anche Adamo’
Eva - ’Scusa…chi?’
Essere Supremo - ‘ Come chi? Adamo. Quello che ho creato dopo di te. Quello lì che
dorme’.
Eva – ‘Ah, alla fine lo hai chiamato Adamo? Carino…anche se…non vorrei sembrarti
prevenuta, non è che io ce l’abbia con lui…però, finché dorme va tutto bene…
quando è sveglio….faccio un po’ fatica…perché, non solo non mi dà mai una mano in
niente, ma in qualche modo mi ostacola o disfa proprio quello che faccio io…perché
è irruento, non è attento…e poi mangia, mangia, non sai quanto mangia…
probabilmente è convinto che le risorse del pianeta siano inesauribili…ma non è
cattivo, eh…è solo un po’…infantile, ecco…è un po’ un bambinone…infatti gli piace
molto giocare…uno dei suoi giochi preferiti è quello di prendere a calci le cose
rotonde…ma non è il suo gioco preferito…il suo gioco preferito è trastullarsi per ore
con quel…quel coso che ha fra le gambe…ah, con quello ci passa le giornate…ma non
hai idea come gli piace…lo guarda…e ci parla…lo misura…te l’ho detto è un
bambinone…mi da solo un po’ fastidio che si comporta come se tutto gli fosse
dovuto, ecco…si sente il padrone del mondo…e questa cosa lui la pensa davvero…e
dice che dipende dal fatto che lui è stato creato per primo…però, visto che in realtà
sono stata io ad essere creata per prima, mi domandavo come mai lui pensa questo,
invece…Com’è questa storia? Come mai ha questa idea bizzarra?’
Essere Supremo – ‘In realtà…Eva…gliel’ho detto io…perché…avevo paura di come
l’ avrebbe presa, sai com’è…insomma devo ammettere che non mi è venuto
benissimo…però Eva, lui ha una forza fisica nettamente superiore alla tua, e questa
cosa ti sarà indispensabile nella vita…e per fargli fare quello che vorrai tu, ecco…tu
dovrai solo ripetergli che lui è il più bello, il più bravo, il più forte, il più intelligente…
ed è indispensabile che continui a credere che sia stato creato per primo. Non sai
quanto ci tiene. Se sapesse la verità…anderebbe a rotoli tutto il nostro progetto.
Quindi Eva, io ti sto vincolando con un giuramento formale ed eterno. Adamo non
dovrà mai venire a sapere la verità. Tutto quello che ti ho rivelato, deve
rigorosamente restare un segreto…fra noi ragazze (o Donne).

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