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NOTA Il P, Giuseppe Gianfranceschi, S. J. nel primo centenario della sua nascita 11 21 febbraio 1976 si coneludevano in Arcevia (Ancona) Ie cele- brazioni del primo centenario della nascita del P. Giuseppe Gian- franceschi, S.J., gid professore e rettore della Pontificia Universita Gregoriana, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze cNuovi Lincei» e primo direttore della Stazione Radio Vaticana. MRP. Pedro Arrupe, preposito generale della Compagnia di Gest, nella sua lettera gratulatoria al sindaco della citta lo definiva come ‘un uomo che ha dedicato V'intera sua vita di studio e di lavoro al culto delle scienze fisiche, facendone uno strumento di servizio fila Chiesa nei vari incarichi direttivi e didattici che gli furono ‘affidati », affermando che «la Compagnia di Gesit lo ricorda tra i suoi figli pit illustri degli ultimi decenni », Riteniamo pertanto che isulti nell'interesse di questo periodico riportare, alquanto ritoccata, Ja commemorazione da noi Jetta in quella circostanza e che fu poi seguita da altre due xelazioni, quella del P. Enrico da Rovasenda, OP, direttore di cancelleria della Pontificia Accademia delle scienze, su: P. Gianfranceschi scienziato, e quella del P, Sabino Maffeo, S.J. direttore tecnico della Radio Vaticana, su: P. Gianfranceschi ¢ ta fondazione della Radio Vaticana. Il P. Giuseppe Gianfranceschi, nato appunto ad Arcevia il 21 febbraio 1875, entrd nel noviziato dei gesuiti in Castelgandolfo (Roma) alleta di 21 anai il giorno 12 novembre 1896, Con questa decisione egli troncava i suoi legami con la famiglia, col mondo fe con gli studi gia brillantemente iniziati presso 1a Facolt& di Inge- gneria dell'UniversitA di Roma e condotti fino al principio del quarto anno; e obbediva docile alla chiamata di Dio dedicandosi genero- samente ad una prospettiva i vita di santita ¢ di apostolato, 566 FILIPPO sBLAGGt, 8-1 EP, GHANRAKCRSCH, 6: sor filosofici, come « Memorie dell'Accademia dei Linceis, «Il nuovo Cimento», «Archimede», «La Civilta Cattolica », « Gregorianum », «Rivista di filosofia neoscolastica», gli « Atti della Societa Italiana ‘per il Progresso delle Scienze », e soprattutto gli Atti della Pon- tificia Accademia delle Scienze » ¢ « Scientiarum Nuncius Radiopho- nicus». Lielenco delle pubblicazioni del P, Gianfranceschi! com. prende circa 150 titoli, che si possono dividere in cinque gruppi principali: 1, lavori dj elettrofisica; 2, lavori di acustica, fra. cu riginali ricerche sull'analisi delle curve acustiche delle vocali ¢ consonanti e per lo studio del corista campione; 3. lavori sulla ro- tazione della terra, con esperimenti e misure della deviazione dei gravi in caduta; 4, lavori di ottica; 5. studi di astronomia, Si oceupd anche ripetutamente delle allora recenti teorie della relativita e dei quanti, traducendo in italiano fin dal 1909 Ia memoria di Min- Aowski, Spazio e tempo, proponendo al Congresso internazionale ei fisici @ Como (1927) una sua formula originale sulla distribu. zione dell'energia nello spettro del corpo nero e pubblicando mw merose memorie critiche 0 divulgative, In questi suo! lavori si alternano relazioni di ricerche sperimen- tali, eseguite sia presso Istituto di fisica di Via Panisperna, sia presso I'fstituto Massimo e il gabinetto di fisica della Gregoriana ‘con attrezzature da Iui_ stesso ingegnosamente costruite, e discus: sioni di fisica teorica, Esse gli valsero ben presto una fama inter nazionale, testimoniatagli da scienziati di tutto il mondo nei con fressi scientifici a cui frequentemente prendeva parte, e indussero 1 S.P. Benedetto XV a nominarlo nel 1921 presidente della Ponti- ficia Accademia delle Scienze « Nuovi Lincei », carica che gli fu con- fermata dal successivo Pontefice Pio XI con T'incarico di preparare il rinnovamento dell'ccademia, compiuto poco dopo la morte di Gianfranceschi dat suo successore P. Gemelli, i II P. Gianfranceschi non costitui una figura di scienziato emi- Divenuto Gemlta, l glovane Glntranceschi dove assoggeb tarsi al lango periodo Al provs-e-formmzione ebe ln Compe dl Gest impore af svol candidal, proprio in vista dl questa formas tone vasia © profonda il nostro Giuseppe venae presto in contain Gon In Pontificia Universit Oregoriana, che allora aveva It sua fede proveisoria nel Palnszo Borromeo in Via del Seminaeo, non lontano dal grandioso Collegio Romano da cui aveva emigrato per Te vcende del 181 Nel novembre, dunque, del 189 el licrsse per Ia prima volta alrUniversith Gregorian ella Facolth el Flosofa e conscgil Ie Inurea in losis nel hglio 190. Terminal! git studl Alot), eg fHorese 1 euol stud! al[Universith i Roma, paasaoso perb alla he colth di Selene, dove consegul In nurea ln znatematice ¢ Bala nal 1904, Tuttavia, gl dalfanno precedente { Superior! lo avevano dent rato allsttuto Massimiliano Massimo, press le Terme dl Dioce Zano, dove cominci ll suo Insegnamento. della matematica, Nel fovetnbre 1905, ef tornd alla Greqorlana,incaricato per un ann delfinsegnamento di fislce-chimiea © Fiske matematia, i Vogliamo subito notare che in questo stesso periodo, insieme agli studi ¢ allinsegnsmento, il giovane Giantranceschi ‘bbe am | he la giola di dediarst alla realizarione del suo alto ideale dl | fpostolao, sopeattutto eon 4 glovanl, apostolate che sons in | fequito, durante tutto 41 periodo del suo insegnamento, press. Wi | Be: Gregan uriatetet cine dace ipranil a colare I'Associazione degli Esploratori Cattolici Italiani (ASCI), di cul fu prima Commissario ccclesiastico © pol Assstene,eclese Stico generate dal 1918 al 1928 ratanto al imponeva la necessith i completare Je sua formal sone ecclesiasticn con lo studio della teolgia che tied = Valen tburg in Olanda nel 1906 © completd nei tre anni successh alle Gregoriana, dove fi ordinato sacerdote nel 1908 © dove eonsegdl pure ia taurea tn Sacra Teologia ‘nel 1910 Terminata coal Ia un formarione scintiica © religion con ul ulterire anno al terza probarione a Castlgandolf, IP. Glanfraty cesch! ritorn® alfineegnamento delle scenze: matematica, fisiea, ck tice, astronomia, geologa,alternando le. scuole dellTtituto, Mas Simo e quell della Gregoriana; dal 1912 al 1919 tu anche asistente presso Hsttuto di fisien dellUniversita dl Rome, dove, consegtl In ibera docenza nel 1914. S Lielenco pit, completo delle pubblicazion del P. Gianfranceschi_ si ba in Acta Pontificiae Academiae Scientiarum Novi Lyncas 504. Nello stesso fascicolo, dedicato alla sessione straordin 18 novembre 1834 per la commemorazione del defunto presidente, & cot fenuta una commemortzione del prof L. Loxamor (pp. 506514). Cf, at ‘he il faseicolo dedicato al P. Gianfranceschi da Sefentiarum Numclus Radiophonicus 34 (1934), con una commemorazione di P. Crenorrt (pp. 7- 10) © una di P. SaLvruccr (pp. 1018), e Topuscolo di C. AxsoLuct Mani, P. Giuseppe Gianfranceschi S.7., Arcevia 1985, che riporta il discorso p10" runciato nel trigesimo della morte nella collegista di S. Medardo, Brevi Aecrologi furono dedicati allepoca da Sint Unuy 10 (1934) 2, 41.46% Liber Annuals, Pont. Univ. Gregor. (Roma 138). §567; Civiltd ‘Cattolica 8 (1934) TH, 213214. Negli elenchi delle pubbifeazioni, oltre vari articoli ‘minori, non é rigortata un’ampia dispensa: Leziont di mineralogia (2 vol. pp. 216 © 251), da Tui curata nel 1895, quando era stndente di ingesneria allUniversith di Roma. Insegnamento apostolato perd non esaurivano tutta Vattivith del P. Gianfranceschi, giacché fin dai primi anni si dedicd all'attivita di ricerca sperimentale ¢ di scrittore in vari periodici scientifici ¢ 568 TILAPPO SBLYAGE, S.1 nente, tale ciot da dover essere ricordato nella storia della fisica per apporti decisivi, Tuttavia, 1 suoi studi criticl e, ancor pit, Te sue ricerche sperimentali, soprattutto sulla caduta dei gravi, Ia de. terminazione grafica delle curve delle onde sonore e alcune appli- ceazioni sulla trasmissione delle microonde compiute insieme a Gu. glielmo Marconi presso Ia Radio Vaticana, contribuirono al progres: so della scienza nei circa 3 anni della sua attivita scientifica, dalla memoria per la Reale Accademia dei Lincel: La velociia det joni prodotti da una fiamma (1905) fino alla vigilia della sua morte, ‘Accenneremo anche che il P. Gianfranceschi non si limit ai soli problemi scientific, oggetto diretto del suo insegnamento e del- Ja sua attivita, bensl si interess pure agli aspetti filosofici con. nessi con la scienza, sia sotto i punto di vista epistemologico, che di quello della filosofia della natura. Bgli, infatti, in vari suoi seritt iaffermd il diritto e il dovere della scienza di oltrepassare la pura deserizione dei fenomeni, per ricercarne le cause nella natura stessa e strutiura intima dei corpi. «E’ proprio della nostra natura in- tellettiva il tendere a questa conoscenza pitt completa © piit vera, ‘come lo & il risalire dalla conoscenza delle cose che pud attingere ‘con i suoi sensi fino a quelle a cui non giungono i sensi e sono solo oggetto della mente; ¢ nella coordinazione delle cause risalire dalle cause immediate e visibili a quelle mediate fino alla suprema, Ma il raggiungimento della scienza delle cause & anche una necessiti pra- fica, perehé solo quando si conosea il processo completo delle sue- cessioni di cause ¢ di effetti possibile una completa e scientifica applicazione delle forze naturali »*. Tl nostro studioso era cosi spontaneamente portato ad occu: parsi anche dell'altro aspetto filosofico in connessione con la scien za, clo® Ia filosofia della natura; glacché per lui « ogni scienziato deve essere anche filosofo », ciod deve cercare di stabilire «i prin- cipi pitt generali che Vntelletto riscontra nella natura stessa delle cose nell'astrazione della sua sintesi». Questi principi metal ne comprendono due fondamentali: la composizione dei corpi di materia prima e forma sostanziale e quella di sostanza ¢ accidente (© proprieta o forme secondarie). Il P. Gianfranceschi, quindi, di- stingueva chiaramente fra principi © costitutivi fisici della materia principi metalisici; © vedeva percid tra fisica e metafisica una complementazita fruttuosa, anzi ineliminabile per la mente umana, che deve spingersi oltre Ia ricerca fisica delle cause prossime fino alla ricerca della Causa Suprema, Per questo in tutti i suoi trattati scientific! troviamo una con clusione, che sgorgava naturale e spontanea dalla sua mente e dalla’ 7 Sulle attuati teorie della fisica, in Atti della Societa Italiana per it Progresso delle Scienze XV (1921) pag. 32. Ibid, pag. 3, 569 sua anima di scienziato, di credente e di sacerdote: « La fisiea spe- rimentale ha fatto grandi progressi e ne fara tuttavia, © ne vediamo gid applicazioni grandiose. Ma la natura delle cose sfugge sempre alle nostre ricerche nonostante i tentativi del genio. E’ ben piccola In nostra mente dinanzi alle meraviglie dell'universo, Ammiriamo Jn grandezza del Creatore e uniamo la nostra voce all'inno di gloria che a Lui innalza il creato»s. E ancora: «Questa materia che ci circonda e che ei appare cosi inerte quali mizabili edifici e quali stupendi meccanismi nasconde nel segreto delle sue parti pitt cole! F’ la sapienza del Creatore che ci si rivela nelle meraviglie che ha diffuso tanto negli astri che si librano nei cieli immensi, come nei corpuscoli che si agitano negli spazi infinitesimi»®, In: fine: « Questo rapido sguardo nelle profondita della materia neal ultimi suoi clementi riempie 'animo dello studioso di un‘ammira- ione grandiosa dellopera della creazione, non meno dello sguardo che si spinge a scrutare le meravigtie nascoste nelle profondita dei cieli. Gli atomi come i cieli narrano la gloria di Dio, e le leggi della natura rivelano Vopera delle Sue Mani »*, ueste frasi non sono una vuota declamazione, una semplice parata esterfore, e neppure un'abdicazione allo spirito scientifico; esse sono invece 'espressione di un'intima convinzione, di una fede sincera, per nulla scossa, anzi rinvigorita dalle conascenze acqui- site nei pili vasti campi della scienza e delle sue teorie pitt pro- gredite e pili moderne, Sono insieme Tespressione di quello spi= Tito di apostolato, specialmente verso la gioventi, che come abbia- ‘mo visto, fu la prospettiva vitale del P. Gianfranceschi fin dall'ini zio della sua vita religiosa. 11 1926 segna una svolta decisiva nella vita del P, Gianfrance- schi; infatti egli, pur continuando fino alla morte Tinsegnamento alla Gregoriana e la ricerca scientifica teoretica, veniva da allora impegnato pitt direttamente nell'attivita direttiva ‘e amministrativa. 11 5 luglio di queli'ano egli era nominato dal M.R.P, Generale dei Gesuiti Rettore Magnifico della Pontificia Universita Gregoriana; & prima del termine del suo Rettorato il S. Padre Pio XI lo nomi nava primo Direttore della Stazione Radio Vaticana, Crediamo di sommo interesse per conoscere Yanimo con cui il P. Gianfranceschi assumeva il nuovo carico di Rettore, riferire Ja Caritli di fisica cotermporanca (Roma 1882) pag. 267. B”unvopera ‘muova © non una nuova edizione dellopera citata alla nota seguente, come a aleuni & stato detto. 28 © a fisiea dei corpuscoli (Roma 1920) pag. 254 © Appunti di fisica elementare (Roma 1921) pag, 372, n sto FILIPPO sBLVAcr, 8.1 lettera con cui il 20 luglio 1926 egli annunziava Ja sua nomina ai rettori e superiori dei collegi e istituti romani, che mandavano i loro alunni alla scuola della Gregoriana; « NelVassumere Tuficio impostomi di Rettore di questa Pontificia Universita Gregoriana, sento tutta la gravita dell'incarico e tutta la responsabilita che vi ® annessa. L'Universit Gregoriana in tre secoli di vita ha accu. mulato gloriose tradizioni che il corpo insegnante col suo Rettore mo Acbitori verso Sua Divina Maesta, verso la S. Sede del Vicario di Gesit Cristo, verso gli Eccmi Presuli ¢ Rev.mi Superiori che ci hanno affidato e ci affidano i loro giovani, e verso gli alunni stessi che frequentano Je nostre scuole. E noi vogliamo con tutte le no- stre forze e con ogni nostro sacrificio lavorare perché queste giuste aspettazioni di tutti non siano defraudate, e i nostri giovani alumni trovino qui, insieme a quella sodezza di dottrina e a quello spirito i santa romanita che sono sempre stati Ia lode di questo Pont ficio Ateneo, anche quel progressivo sviluppo di insegnamento ¢ di corredo scientifico che si conviene al progredire della cultura in ‘mezzo ai popoli. La nuova sede, che con la generosita del Sommo Pontefice ¢ col contributo di tutto il mondo, si va rapidamente pre- parando, contribuira splendidamente, come a ragione speriamo, alle ampliate esigenze e ai successivi continui miglioramenti, Ma per tutto questo, dopo Taiuto di Dio benedetto e il favore del Sommo Pontefice, noi facciamo asegnamento su Loro, Illustri € Reverendi Signori Rettori, Direttori, Superiori dei Collegi ecclesiastici ¢ degli studentati religiosi, perché con Ia Loro fiducia, col Loro incorag: giamento, col Loro consiglio, vogliano alutarci in questo compito cosi grave e cosl vasto. Ea questo, in modo speciale, @ diretta questa mia, ad esprimere cio’ il desiderio che una sempre pit in- tensa comunicazione si stabilisca tra Loro, a cui @ affidata Yedu. cazione e Ia formazione dei giovani che frequentano questa no- stra Universita, e la direzione stessa dell'Universita, mentre da parte mia intendo fare veramente tesoro dei suggerimenti che da Loro potranno venirci. E avanti tutto domando aiuto delle Loro pre- ghiere perché da Dio datore di ogni bene ci venga copiosa la grazia per assolvere degnamente il nostro compito », In questa lettera avrete notato Vaccenno alla nuova sede del- Universita Gregoriana; di fatto jl nome del P. Glanfranceschi co- me Rettore rimane particolarmente legato a questo evento impor tantissimo nella storia dell'Universita. I primi lavori di demolizio- ne € di sterro erano iniziati da circa otto mesi, ma alla nomina del nuovo Rettore non erano ancora terminati. Pertanto tutti i lavori della nuova costruzione, dalle fondamenta fino al compimento del- TCE, Sint Unum, 3 (1927) pp. 193-194. ALP, 6, GLANPRANCESCA, 8,3, sm. Yedificio, furono effettuati sotto il rettorato del P, Gianfranceschi, Ed eli ebbe il piacere ¢ Vonore di presenziare alla benedizione del Ja prima aula H] 21 dicembre 1929 e successivamente, il 6 novem- bre 1930, alla solenne inaugurazione della nuova sede, con Ia parte- cipazione dell'Em. Card. Gactano Bisleti, legato del Papa, del Ge- nerale della Compagnia di Gest, P. Wlodimir Ledéchowski e nu- ‘merosi Cardinali, Vescovi e autorita civili ed ecclesiastiche. Nel suo discorso il Rettore Magnifico, dopo aver ringraziato il Santo Padre e tutti coloro che avevano concorso alla realizzazione del Yopera ¢ dopo aver protestato l'intenzione ferma di proseguire nella ‘via aperta da S. Ignazio al Collegio Romano e confermata da tanti Romani Pontefici, concludeva: « Eseguendo fedelmente questo pro- ‘gramma, di cui Sua Santita per mezzo dell'Eminenza Vostra ci ha fracciato Je linee maestre, noi speriamo di poter rendere un utile servizio non solo alla Chiesa, ma anche all'umanita, mandando da questa Roma apostoli della verita e della carita nelle varie parti del mondo, di questo mondo che oggi pit che mai cerca I'unione, Ja pace, la verita, ma che non potra mai trovarle se non in quel Divino Maestro e Salvatore, che solo é la Via, la Verita e la Vita Pochi giorni dopo che questa cerimonia aveva coronato lim- peeno religioso ed umano del Rettore Gianfranceschi, e precisamen: te il 25 dello stesso mese di novembre, veniva annunziata la nomina del nuovo rettore. Il P. Gianfranceschi, infatti, come abbiamo gia fndicato, ancora prima di cessare dal suo rettorato, era stato chia- ‘mato dalla fiducia del Sommo Pontefice Pio XI ¢ dalla stima di Guglielmo Marconi ad assumere Ja carica di primo divettore della Stazione radiotelegrafica vaticana, carica che doveva assorbire tutta Yattivita dei suoi ultimi anni. Tuttavia, II rettorato del P. Gianfranceschi rimane legato anche fad un altro avvenimento che non possiamo non ricordare prima di concludere questa commemorazione. Infatti il 1° aprile 1928, il Generale Umberto Nobile veniva personalmente alla Gregoriana ad invitare il P. Gianfranceschi a far parte della spedizione polare del- Vaeronave «Italia» in qualita di Cappellano dell'equipaggio e di osservatore scientifico. Non vogliamo ricordare tutte le glorie e mol- to piit le tristi vicende di quell'eroica spedizione, che i pit anziani i not ancora vivamente ricordano. 1! P. Glanfranceschi, con grande su rammarico, non poté prendere parte allultimo e pit impor ante volo tragicamente concluso, Dalla nave «Citta di Milano, ancorata nella Baia del Re nelle isole Svalbard, il P. Gianfrance- schi segui prima con gioia Yannuncio del lancio della croce bene. detia dal S. Padre sul Polo Nord ¢ pertecipd poi a tutta V'ansia * CE, Linauguracione della nuova sede, Pontificia Universita Gregoria- rma (Roma 1930) pag. 36. si ILIPPo SBLYscc, 5.1 angosciosa della catabtrofe, delle febbrili ricerche e del ritorno det hattfraghi; la sua presenza fu ai non piccolo conforio in. quelle tragiche circostanze con le parole della fede, Fassidua proghiera ¢ Ia celebrazioné del Sacrifcio Eucaristico. La notte del 31 luglio, alle 23,0, glunse a Roma il gruppo degli scampati col Generale No. bile e il P. Gianfranceschi, che accolto dal ViceRettore, profes: sori ¢ studenti della Gregoriana rientrd immediatamente nella sua Sede di Vin del Seminario. «La mattina appresso, nota ‘un diario dellepoca, eali era di nuovo in mezzo a noi nel disimpenno ordh nario del suo uficio di Rettore>®, La parteciparione del P. Gian. Franceschi alla spedizione polare ® un po" il simbolo di tutta Ia sua vita: vila di scienaiato, ma insieme ed indissolubilmente vita di Sacerdote © di apostolo, come era stato il suo ideale fin dal mo. mento in cui si era dedicato a Dio nella Compagnia di Gest, vite ai servizio non solo alla Chiesa, ma anche allumanita, fino alla Sua morte prematura che lo colse il 9 iuglio 1934 a solo 59 ann, lasciando di lui un'ndelebile memoria in tutti quelli che ebberg Ja fortuna di eonoscerio e di beneficiare della sua scienza © della sun carita, "Po SFLVAGGI, S.J. 9 CF, Sint Unum, 4 (1928) p, 316, RECENSIONES EXEGESIS. Encyclopedia. of Archacotogical Excavations in the Holy Land, Vol. 1, Editor of the English Edition: MicuAEL AVE-Youu, London: Oxford University Press, pp. MS6W7. £ 9.00, Maintaining the same high standards of technical excellence and scientific competence which ‘characterized the initial publication, this Successor ‘volume, also arranged alphabetically, goes from boda to eruselem, Within these limits one will find a’ treatment of such im: portant sites as Gezer, Gibealh, Hazor, Hes, Jericho, and Jerusalem as fhe capstone. Note that the pagination is ‘continuous with volume I The method of presentation alms at assembling the data under such general headings as Identification, History, and Excavations, all adding tp to a very good diachronic and synchronic picture of the site. In some cases, such as Gezer and Hazor, the authors have thought It ‘necessary (0 add headings like Stratigraphy and Topography. For every Site a brief bibliography, composed of preliminary and, where. possible, Gefinitive publications, will help the reader who wishes to pursue the topic, further ‘The quality and authority of this publication are assured by entrusting most of the epiries to the directors of the latest excavations at the site Accordingly, Yadin writes on Hszor, Dever on Gezer, Hor on Heshbon, Prichard on Gibeon, de Vaux on, Tell el-Far’a, Kenyon, Mazar and Av-Yonah on Jerusalem, The mention of the lastnamed is a poignant reminder of archaeology’s loss through hhis untimely death;” the same. is true of the late R. de Vaux and now, most recently, Y. Aharoni. As for fxrlier excavations, which give perspective to the developing science of Holy Land archaeology, the notes, diaries, and records of the pioneer fatchacologists have furnished. the information, ‘The book is handsomely illustrated, both pictures and plans being closely. aligned with and explanatory of the text. The reviewer had fen the Heroditim dozens of times’ while travelling south from Jeru- Salem; but the aerial view of the site on p. 503 is simply breathtaking, About a dozen spectacular color plates enrich the volume and on these Thave one small critical comment to make. ‘They have not been situated fn the place where they are elther described or referred to and so. the feader might lose the value of the iustration. Specifically, in a future iltion there should be a brief reference on p. 379 to the illustrations ‘opposite pp, 397 and M9; on p. 6B a reference to the illustration ‘opposite p. 532; and on p. 626A a reference to the illustration opposite PMG, On p- 257 B should not the reader be advised that the goblet is Miagaifcentiy illustrated facing p. 340? Finally, on p. 348 the identifying Thuimbers somehow fail t0 appear on the general plan of the Eboda ‘acropolis.

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