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AUSILI

Non è detto che tutti gli ausili tornano utili, e non è detto che il paziente li utilizza bene, e
soprattutto non è detto che noi siamo stati capaci di insegnare in modo adeguato al paziente
l’utilizzo corretto dell’ausilio.
Gli ausili sono strumenti tecnologici che consentono di superare certe barriere all'accessibilità, o di
compensare certe limitazioni funzionali ai fini di facilitare o rendere possibili determinate attività
della vita quotidiana.

E’ definito ausilio quindi, qualsiasi dispositivo, attrezzatura o prodotto acquisito commercialmente ,


modificato o personalizzato, usato per aumentare e migliorare le capacità funzionali di individui con
disabilità.
Oltretutto un ausilio per essere tale deve:
-Corrispondere a specifici bisogni di un utente;
-Essere compatibile con le capacità dell’utente;
-Svolgere funzioni di importanza per la vita quotidiana della persona;
-Non compensare la menomazione;
-Massimizzare l’attività e la partecipazione;
Chiameremo poi una tecnologia ausilio quando questa è specificamente utilizzata per compensare
limitazioni funzionali, facilitare la vita indipendente, e far sì che le persone anziane e le persone
disabili possano realizzare le loro piene potenzialità. Tale termine non si applica quindi solo a
tecnologie progettate specificamente per le persone disabili: si estende anche a quelle tecnologie di
uso comune che, organizzate in modo opportuno, possono diventare quando necessario di ausilio a
chi ha una disabilità.
Ovviamente ci sono ausili ad alta e bassa tecnologia.

Secondo uno Studio prospettico osservazionale.


Senza una rivalutazione dei pazienti dimessi, dopo un intervento, la maggior parte di questi non
utilizza l’ausilio idoneo o utilizza gli ausili in modo inappropriato aumentando il rischio di caduta.
ORTESI
L’Ortesi è un ausilio utilizzato per migliorare (aumentare) una funzione e non per sostituirla.
La Protesi invece è un ausilio che provvede alla sostituzione di una funzione (es:dispositivi per la
comunicazione).
CORSETTO E IPERCIFOSI NELL’ANZIANO
L’ipercifosi età-correlata è una condizione che compromette la mobilità, incrementa il rischio di
caduta e frattura.
E’ stato dimostrato che l’utilizzo di un’ortesi, (qualcosa che aiuta a svolgere una funzione) aumenta
la forza muscolare del tronco, migliora la postura e l’equilibrio in stazione eretta in pazienti con
fratture vertebrali dovute a osteoporosi (1/4 delle donne over 50). Inoltre grazie alla riduzione del
dolore e a una maggiore autonomia si ottiene una migliore qualità di vita. L’uso di un’ortesi può
quindi rappresentare un’opzione terapeutica non-farmacologica efficace nei casi di osteoporosi con
frattura vertebrale. E’ possibile ottenere un maggiore beneficio dell’associazione corsetto ed
esercizio.
Nonostante l’assenza di un’evidenza scientifica sull’efficacia e sicurezza, il corsetto è ampiamente
utilizzato per il trattamento del mal di schiena e per prevenirne eventuali complicanze.
ORTESI RIGIDE sono utilizzate in caso di fratture vertebrali recenti, il loro scopo è quello di
-prevenire l’aggravamento dello schiacciamento vertebrale
-fornire un sostegno efficace;
-fornire una buona immobilizzazione e un discreto scarico meccanico.

I limiti principali sono:


-Rigidità
-Poco tollerati negli anziani fragili, poco adattabili in caso di grave cifosi ipotrofia muscolare
-Metabolismo dell’osso

Le ORTESI SEMI RIGIDE E ORTESI ELASTICHE E DINAMICHE sono utilizzate per via
dell’azione meccanica che esercitano, perché diminuiscono il carico de rachide dorsale e lombare,
inoltre determinano una diminuzione delle sollecitazione da parte di movimenti vertebrali
incongrui e correzione delle curve vertebrali lordotiche e cifotiche.
Cingendo il basso addome e il tronco, si determina un aumento della pressione intra-addominale
con conseguente aumento della pressione idrostatica: poiché la cavità peritoneale contiene liquidi
non comprimibili, le forze componenti indotte, non potendo fuggire verso il bacino, si riflettono
verso l’alto provocando una diminuzione del carico sul rachide.
In generale, comunque, i corsetti dorso-lombari, ben accettati dai pazienti, hanno una scarsa
funzione di sostegno e forniscono un certo beneficio al paziente per la sensazione di protezione che
trasmettono, per l’azione di mantenimento di una certa temperatura corporea a livello muscolare e
probabilmente perché aumentano le capacità propriocettive.
Nella scelta dell’ausilio va fatta una certa attenzione perché l’ausilio è parte integrante dell’iter
abilitativo-riabilitativo della persona;
l’indicazione dell’ausilio deve scaturire dal dialogo tra specialista, fisioterapista e tecnico
ortopedico, che insieme valutano come l’ausilio possa compensare il deficit o la disabilità e
migliorare la partecipazione della persona alla vita familiare e sociale, in natura, qualità e durata..

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