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Settimanale di Preghiera Domenica 25 ottobre 2020 30^ settimana tempo ordinario anno XXII n.

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Non di solo Pane

30^ La lampada della fede richiede di essere ali-


mentata di continuo, con l’incontro cuore
Tempo a cuore con Gesù nella preghiera e
nell’ascolto della sua Parola.
Ordinario Papa Francesco
Apostolato
della preghiera
Il tempo è uno stupendo regalo che Dio ci fa.
Egli ne domanderà il conto esatto.
Ma non temere, Dio non è un cattivo padrone.
Non ci dà nessun lavoro senza offrirci i mezzi per compier-
lo. Si ha sempre il tempo di fare ciò che Dio ci dà da fare.
Quando ti manca il tempo per eseguire tutto,
fermati qualche istante e prega.
Poi stabilisci l'impiego della tua giornata sotto lo sguardo di
Dio.
Ottobre Tralascia ciò che lealmente sai di non poter portare a termi-
ne, anche se gli uomini vi insistono e non comprendono,
Primo venerdì 02/10
perché Dio non te lo dà da fare.
Tu non hai, quindi, mai troppo lavoro da compiere.
Quando hai scoperto ciò che Dio desidera vederti fare,
allora lascia tutto e dedicati interamente a questo compito,
Dio ti aspetta là, in quel momento,
in quel posto e in nessun altro luogo.
(Michel Quoist)

Un abbraccio di qualcuno che ci ama


Si ha spesso paura di sottolineare troppo la bontà e E’ l’amore folle di Dio che si consuma da-
la misericordia di Dio. Ci si affretta subito a richia- vanti agli occhi dell’uomo, anzi nelle mani
mare anche la sua giustizia, la sua severità, come se dell’uomo peccatore, nell’intimo del suo
avessimo paura che, se si metterà troppo l’accento cuore, dove lo fa uomo nuovo e gli restitui-
sull’amore di Dio, l’uomo non sentirà la premura di sce realmente la possibilità di vivere la novità
una vita diversa, nuova, più retta, più decisamente (cfr. Col 3,10).
morale. Il vangelo insegna invece che l’uomo cam-
La persona, toccata in maniera così viva
bia la sua vita , la sua mentalità, si converte al bene
dall’amore, riesce a lasciare la mentalità
non perché viene sgridato, rimproverato, punito,
dell’uomo vecchio, riesce a pensare da uomo
ma perché si scopre amato nonostante sia un pec-
nuovo, ad entrare nella creatività di
catore. E’ un momento di intenso amore quando la
un’intelligenza d’amore, libera.
persona vede ad un tratto tutto il suo peccato,
quando l’uomo percepisce se stesso come peccato- E’ trovarsi nell’abbraccio che brucia nel pec-
re ma all’interno dell’entusiasmante abbraccio di catore la testardaggine e il suo ancorarsi die-
qualcuno che lo ama (…….). tro alle proprie fissazioni (cfr. Ef 4,22-24) (M.
I. Rupnik, “Gli si gettò al collo”, Roma 1997,51-
Dio, attraverso il sacrificio del suo Figlio, ricapitola
53).
in sé l’umanità, amando l’uomo ferito.

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 2
I santi del giorno: San Miniato di Firenze, marti-
re ; beato Carlo Gnocchi, sacerdote.

“La speranza è come il cielo di notte; non c’è angolo


così oscuro in cui l’occhio che si ostini non finisca per
scoprire una stella.” (Octave Feuillet)
Domenica
Ottobre
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Parola di Dio Il Santo del giorno: san Gaudenzio


in briciole Quando un pastore sa mettere la propria parola al servizio della potenza
del Vangelo diventa una porta aperta per i propri fedeli verso il cuore di
Dio. Così fu per san Gaudenzio, ottavo vescovo di Brescia, che fu mae-
stro nella predicazione, come dimostrano gli otto Sermoni trascritti su
Amare davvero!
Pagina curata da Don Luciano richiesta dei suoi stessi uditori. La biografia è incerta, ma conosciamo la
sua ritrosia ad accettare la cattedra episcopale, vinta solo dall'insistenza
“...Se prendi in pegno il mantello
del tuo prossimo, glielo renderai dei bresciani, che lo volevano successore di Filastrio. Quando venne e-
prima del tramonto del so- letto si trovava in Terra Santa assieme a una delegazione inviata dal Papa,
le…..” (Es 22,20-26)
così quando rientrò portò con sé delle reliquie, destinate a diventare il
Già nell’Antico Testamento le cuore della basilica che lui intitolò al "Concilio dei Santi". Accettò il mi-
leggi riguardanti la carità erano nistero episcopale anche grazie all'intervento di sant'Ambrogio, che lo
scrupolosamente definite da ordinò nel 390. Morì tra il 411 e il 412.
Dio. Il motivo è semplice: da
sempre l’amore ha affascinato
l’uomo, ma spesso esso è stato
frainteso. Per questo Dio chia-
Vangelo Mt 22,34-40
risce subito cosa significhi dav-
vero amare qualcuno. Il presti- In quel tempo, i fari-
to, il rispetto e l’accoglienza sei, avendo udito che
dei più bisognosi: questo signi-
Gesù aveva chiuso la
fica amare davvero. Solo quan-
bocca ai sadducèi, si
do si vive con questa disposi-
zione interiore, continuamente riunirono insieme e
e concretamente attenti ai bi- uno di loro, un dot-
sogni degli altri, allora si ama. tore della Legge, lo
Altrimenti, ci si illude di vivere interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual
una religiosità che, invece, è è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore
solo disimpegno dai reali pro- tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con
blemi della realtà. Per quanti,
tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamen-
ancora oggi, la fede è qualcosa
to. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo
che è fuori dalla realtà, mentre
invece Dio ci provoca conti- come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono
nuamente a prenderci cura de- tutta la Legge e i Profeti».
gli altri?

Non di solo pane Trentesima settimana del tempo Ordinario - Numero 961 pagina 3
“Cerca il tuo Dio nel cuore del tuo prossimo.” meditazione curata da don Luciano

Dice il grande Agostino: di te sta nel cuore di ogni


“Ama e fa ciò che vuoi”. creatura.
Perché dall’amore dipendono La amerai, per questo: non
la legge e i Profeti. ti sarà più estranea.
Se vogliamo il bene L’amore è fatto di piccole
dell’altro in un modo così cose, di gentilezze, di atten-
consapevole, convinto e sin- zioni, di bicchieri d’acqua e
cero, disinteressato, come se condivisione di pane, di oc-
volessimo il nostro, allora chi negli occhi alla ricerca
qualunque cosa faremo sarà del cuore.
giusta. Non è difficile. Ama e fa ciò
“Amerai il Signore tuo Dio Siamo fatti per essere felici, che vuoi.
con tutto il tuo cuore, con per cercare ciò che ci armo-
nizza pur nella differenza.
tutta la tua anima e con tut-
Cerca il tuo Dio nel cuore
ta la tua mente”.
del tuo prossimo e nessuno
ti sarà più straniero; perché
il Dio che custodisci dentro

Preghiamo la Contemplo: Quelli che soffrono


Parola
Non li devo mai perdere di vista secco per le noie che mi reca; mi
Signore, donaci di ri- perché sono i portabandiera. Sono tengono sveglio per attendere il mo-
conoscere nei testimo- loro che mi insegnano la strada più mento in cui anch’io soffrirò.
ni dei nostri giorni le sicura per la salvezza: quella del do- Devo andar a bere ad ogni sua ferita
tracce della tua pre- lore. Se vogliono passarmi avanti, perché il Signore l’ha segnata a lui
senza fra noi. Fa’ che devo cedere il posto, perché mi fan- per alleggerire il peso del mio cam-
ascoltando la tua paro-
no luce. mino. Devo anche per me. Non mi
la e fondando la no-
stra vita sulla tua roc- Se mi fanno inciampare non è colpa devo meravigliare, se alle volte mi
cia possiamo sostene- loro, ma mia perché non li ho servi- appaiono egoisti quelli che soffro-
re l’assalto e il peso ti bene. no, perché con certi pesi sulle spalle
dell’incredulità e Devo considerarli un segno efficace devono pensare troppo a quello che
dell’indifferenza e di- della presenza di Dio, perché il dia- portano. D’altra parte sono certo
ventare strumenti do- volo non si nasconde mai sul letto che camminano con Dio, anche se
cili ed efficaci del tuo di un ammalato. Devo sopportare non lo dimostrano, la sofferenza
progetto d’amore per anche i suoi lamenti perché mi ren- tien lontano il diavolo più che
la salvezza di tutti gli de vantaggioso il suo sentiero, che l’acqua santa.
uomini. appartiene anche a me. Guai se mi (Giovanni Antonioli)

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 4
Santi del giorno: Santi Luciano e Marciano,
martiri (III sec.); sant'Alfredo il Grande, re.

“Quando ti irriti troppo, quando provi sentimenti


negativi, pensa che la vita dell’uomo non dura che un
Lunedì
Ottobre
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momento.” (Marco Aurelio)
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Il Santo del giorno: san Folco Scotti
Parola di Dio
in briciole Città rivali: una storia comune in Italia, che, però, ritrova
la propria unità alla luce del Vangelo e dei suoi valori fon-
damentali. Una concordia tessuta anche grazie alla testi-
monianza di pastori santi come san Folco Scotti di Piacen-
Comportarsi come veri fi- za e Pavia. Piacentino nato intorno al 1165 nella famiglia
gli della luce degli Scotti - originaria dell'Irlanda, terra identificata se-
Pagina curata da Don Luciano V. M. condo l'usanza dell'epoca come patria degli "Scoti", scoz-
zesi -, Folco entrò a 20 anni tra i canonici regolari di
“Fratelli siate benevoli gli uni verso gli Sant'Eufemia. Una volta completati gli studi a Parigi rien-
altri, misericordiosi, perdonandovi a vicen-
da….” (Ef 4,32-5,8) trò in patria e venne eletto priore di Sant'Eufemia, canoni-
co e arciprete della Cattedrale. Nel 1210 divenne vescovo
San Paolo ci fa riflettere su un
aspetto importante della nostra di Piacenza e sei anni più tardi fu destinato alla "rivale"
vita di fede. Ci sono dei peccati, Pavia, lavorando sia per la pace tra le due città che per l'ar-
quale l’impurità sessuale e monia tra le diverse fazioni che dividevano le comunità
l’avarizia, che pur sembrando locali. Morì nel 1229.
molto diversi tra loro, in realtà
hanno una radice comune. Egli li
chiama peccati d’idolatria. Per-
ché? Il motivo è semplice: quan-
do nella nostra vita scegliamo un Vangelo Lc 13,10-17
valore, anche buono e santo co-
me la nostra corporeità e la capa- In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno
cità di possedere dei beni, e lo di sabato. C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da
assolutizziamo, ne abbiamo fatto diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare dirit-
un idolo. Qualcosa cioè al quale ta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla
sacrifichiamo tutto e tutti e che tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò
ha preso, nella nostra vita, il po- e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù
sto di Dio. Ciò è importante per- aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse
ché il rischio è presente anche in alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dun-
noi: come fare perché sia Dio e que venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli
solo lui, il re della nostra esisten- replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi
za? E’ necessario essere vigilanti slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeve-
e pronti a rovesciare tutti quegli rarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera
idoli che, progressivamente, ten- per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame
tano di occupare il suo posto. nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi
Solo così ci comporteremo come avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte
veri figli della luce. le meraviglie da lui compiute.

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 5
Passa ancora, Gesù! meditazione curata da don Luciano Vitton Mea

Ti lodo, Signore, perché calde, sole in fronte.


mi hai liberata, hai tolto il Prima o poi tutti faccia-
peso che opprimeva le mie mo esperienza di una tri-
spalle schiacciandomi a stezza che ci opprime, ci
terra e lasciandomi curva, schiaccia, ci incatena.
senza vita. Passa ancora, Gesù,
A lungo ho supplicato chiama con voce forte! Ci
perché allungassi la tua sia ridata la libertà dei figli
mano, volgessi il tuo di Dio, di attraversare la
«Donna, sei liberata dal- sguardo e mi rendessi di nostra vita leggeri, miseri-
la tua malattia». Impose le nuovo leggera, il passo cordiosi ed attenti; parole
mani su di lei e subito contento nel venire incon- buone nel cuore e sulle
quella si raddrizzò e glori- tro a te. labbra, sguardi gentili, ma-
ficava Dio. Ora mi sento come un ni caritatevoli, un’anima
palloncino che vola verso che canta, libera,
il cielo, un passero che si nell’amore.
riposa dentro al vento: os-
sa cave, buone ali, piume

Preghiamo la Contemplo: Gli atei


Parola

Ciò che più appare in questi nostri portano Dio come sotto un velo,
Signore, rendici ca-
paci di accogliere la fratelli è l’incapacità di un sorriso non hanno molto conforto, però se
tua visita e di speri- veramente armonioso. Fanno gran- si pensa che quando arriveremo e
mentare, nella fede, di feste, grandi rumori, ma manca- lo vedremo e tutto sarà bello, è una
l’efficacia della tua no di un certo palpito di gioia au- grande cosa. Forse sarà triste più
parola e, guariti dalla tentica. Hanno tutto, ma mancano della loro la nostra strada, ma la
potenza di questa di tutto, perché non hanno Dio. meta è totalmente diversa.
stessa parola, possia- Anche loro mi servono perché Dobbiamo aver tanto rispetto per
mo esserti graditi di- mettono in evidenza ciò che signi- loro perché essi soffrono tanto,
ventando testimoni fica non credere in Dio. Dio li aiuterà. Il cieco del vangelo
gioiosi di quella fede Non mancano a loro soldi, né ap- ha visto per essersi lavato (Gv 9,7).
che fa “alzare al cielo partamenti comodi, né lauti pranzi, Le loro lacrime potranno ottenere
mani pure”. però manca Dio. Il povero che cre- il prodigio.
de, anche se ha tutte le disgrazie (Giovanni Antonioli)
può, nell’oscurità, attendere. E’ ve-
ro che anche quelli che credono

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 6
Sant'Evaristo, papa dal 97 al
Santi del giorno:
105; san Gaudioso di Abitine, vescovo

“L’amore rimane la sola forza che trasforma ogni


individuo in una persona straordinaria e
Martedì
Ottobre
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insostituibile.” (F. Alberoni)
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Il Santo del giorno: beato Bartolomeo di Breganze
Parola di Dio
in briciole Saper amministrare i beni che ci sono affidati è un compito
che i cristiani sono chiamati a svolgere alla luce dei valori
del Vangelo. Così quando il vescovo beato Bartolomeo di
Breganze si trovò praticamente a "governare" la sua Vicen-
Vivere un atteggiamento di za, seppe far crescere la comunità coltivando la giustizia e la
amore totale e definitivo ricerca della verità, difendendo anche la Chiesa locale dalle
Pagina curata da Don Luciano V. M.
indebite ingerenze. Era nato nel 1200 a Vicenza e aveva
“”...così anche i mariti hanno il dovere di
amare le proprie mogli come il proprio studiato a Padova, entrando poi nell'Ordine dei Predicatori,
corpo…..” (Ef 5,21-33) quando san Domenico era ancora in vita. Predicatore tra
La parola “sottomissione” ci sor- l'Emilia e la Lombardia, si trovò poi al servizio di due Papi.
prende e ci spiazza, perché siamo Nel 1253 era vescovo di Limassol, Cipro e nel 1255 fu tra-
abituati a vederne l’aspetto nega-
tivo di sfruttamento e violenza. sferito alla diocesi di Vicenza, ma da qui fu cacciato da Ez-
Le cronache attuali sono piene di zelino da Romano. Sulla via del ritorno dall'esilio, ricevette
fatti di violenza e sfruttamento in dono a Parigi dal re una spina della Corona di Cristo: su
anche negli ambienti familiari.
Questa parola ci apre un orizzon- di essa a Vicenza fece edificare una chiesa detta della Sacra
te inaspettato: la nostra vita è Corona. Autore di numerose opere, morì nel 1270.
chiamata a partecipare dell’amore
di Cristo per la Chiesa e
l’umanità. Anche gli affetti sono
trasfigurati e ricevono la dignità e
l’intensità, la solidità e la fecondi-
tà dell’amore di Cristo. Al ricordo
del Battesimo, il “lavacro
dell’acqua”, si aggiungono le im- Vangelo: Lc 13,18-21
magini per rappresentare la pre-
mura affettuosa di Cristo nel suo In quel tempo, diceva Gesù:
amare la Chiesa e tutta l’umanità.
E’ questo uno dei brani fonda- «A che cosa è simile il regno
mentali per la riflessione sul sa-
cramento del Matrimonio, nel di Dio, e a che cosa lo posso
quale gli sposi sono chiamati ad paragonare? È simile a un
amarsi con la stessa sottomissio-
ne premurosa, delicata e forte granello di senape, che un
che ha animato Cristo in ogni uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un
incontro e fino alla croce. La sot-
tomissione ci sorprende proprio albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i
perché ci riconosciamo invitati a
vivere questo atteggiamento di suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare
amore totale e definitivo e ci vie- il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e
ne data la possibilità di averne la
forza ogni volta che ci accostia- mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievita-
mo all’Eucaristia, nella quale sia- ta».
mo trasformati in “una carne so-
la” con Cristo e tra noi.

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 7
“Chi sei tu, seme di vita che cadi nella mia terra?” a cura di don Luciano

Quando tu, Signore, mi privato dalla sua origina-


hai ricondotto mi sem- ria bellezza di donna.
brava di sognare.
Chi sei tu, seme di vita
Allora la mia bocca, con che cadi nella mia terra
quella della gente pre- sgraziata?
sente, si è aperta al sorri-
Chi sei tu, forza rigene-
so di esultanza per tutte
rante che ti nascondi in
le meraviglie da e com-
questa massa di carne e
piute in me.
«A che cosa posso paragona- di ossa che sono io?
re il regno di Dio? È simile Il mio corpo creato, ge-
Si, grandi cose hai fatto
al lievito, che una donna pre- meva e soffriva
Signore per me, mi hai
se e mescolò in tre misure di nell’attesa, come doglie
colmato di gioia, la gioia
farina, finché non fu tutta di parto, io, donna
del regno.
lievitata». schiacciata dalla mia sof-
ferenza.

Il mio corpo straziato,

Preghiamo la Contemplo: Chi attende


Parola Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)

Padre, donaci di fissa- Ne trovo sempre e anch’io mi metto i limiti della materia.
re gli occhi su Gesù e in coda con coloro che attendono. Io vivo per attendere il grande dono,
di contemplarlo per Attendono a uno sportello d’ufficio, quel dono che è l’attesa inconscia di
comprendere meglio alla fermata di un treno, alla stazione. tutti, ma che nessuno vede.
il tuo cuore e l’amore C’è chi attende sempre una piccola Io devo godere di essere in coda per
con cui hai amato noi speranza che fa continuamente rina- l’attesa di questo dono, non devo im-
scere la vita. pazientirmi, ma devo trasmettere il
che siamo piccoli e Non sempre sono le grandi speranze: mio desiderio a tutti e devo ricevere
fragili. Donaci di la nascita di un bimbo, la guarigione da tutti le vibrazioni dello stesso desi-
comprendere il tuo della mamma, il ritorno del babbo. derio.
cuore per capire il Spesso sono piccole attese, come Nessun desiderio qui sulla terra è per-
nostro stesso cuore e quelle di un giocattolo, di un bicchie- fettamente attuato; le attese rimango-
il cuore di quelli che re di vino, di un pane al burro. Però no mai completamente attuate, per-
ci sono affidati, so- in tutta questa attesa c’è lo sguardo ché il Dono Perfetto non è ancora
prattutto il cuore di umano che va oltre qualcosa che toc- arrivato. Devo procurare di lasciar
chi soffre e di chi vive chiamo con mano. Lo sguardo che sempre il posto a questo Dono che
allarga l’orizzonte e che riesce a scor- arriverà: il Dono cerca solo il posto
senza speranza. gere qualcosa che non tocchiamo. dove venire.
Devo allenare questo sguardo fino a (Giovanni Antonioli)
portarlo oltre il creato, a vedere oltre

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 8
Santi del giorno: San
Fedele di Como, martire;
san Ferruccio di Magonza, martire.

“Tutto potrebbe essere migliore, ma tutto


potrebbe essere peggiore. Quindi va tutto
Mercoledì
Ottobre
30^ settimana tempo ordinario
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bene!” (Henri Duvernois)

TO
I Santi del giorno: Simone e Giuda
Parola di Dio Non c’è esclusione nel cuore di Dio, dove nessuno è la-
in briciole sciato ai margini tranne coloro che rifiutano il suo amore.
Un messaggio, questo, che deve “infiammare” il mondo e
che non è “buonista”, perché richiede a tutti un impegno
concreto, ogni giorno. Ce lo ricordano i santi Simone e
Giuda, apostoli, ricordati oggi dal Martirologio. Del primo
Diamo il nostro contributo sappiamo che era di Cana ed era soprannominato “lo zelo-
per il regno di Dio ta”, forse perché prima di unirsi a Gesù aveva appoggiato
Pagina curata da Don Luciano V. M. il progetto antiromano proprio degli zeloti. Giuda, invece,
“Fratelli, voi non siete più stranieri né è chiamato Taddeo, soprannome che significa
ospiti, ma siete concittadini dei santi e “magnanimo”. Per la tradizione entrambi furono martiriz-
familiari di Dio…” ( Ef 2,19-22) zati (Simone in modo particolarmente cruento). Mentre
San Paolo ci ricorda che la no- per il Vangelo di Giovanni Giuda pose una domanda a
Gesù durante l’ultima cena: perché si era manifestato a
stra fede si fonda sulla testi-
loro e non al mondo? Chi lo ama, fu la risposta, conosce
monianza degli apostoli. Un lui e il Padre.
piccolo gruppo di uomini co-
me noi, con pregi e difetti, che
hanno avuto la grazia di vivere
con il Maestro e di ascoltare la Vangelo Lc 6,12-19
sua parola, di assistere alla sua In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò
morte e di essere testimoni tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i
della sua risurrezione. Gesù ha suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di
affidato loro il compito di an- apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andre-
nunciare quello che avevano a, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Mat-
visto e sentito perché, attraver- teo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota;
so la loro testimonianza, anche Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il tra-
noi potessimo incontrare e co- ditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante.
noscere il Salvatore. Infatti Di- C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da
o sceglie di aver bisogno tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidò-
dell’uomo per portare avanti il ne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro
suo progetto di salvezza. Que- malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri ve-
sto ci fa capire come tutti pos- nivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui
siamo dare il nostro contributo usciva una forza che guariva tutti.
per il regno di Dio. Anche noi,
come Simone e Giuda Taddeo,
possiamo essere uno strumen-
to prezioso nelle mani di Dio
per la salvezza dei fratelli.

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 9
“Eppure ci hai chiamato apostoli….” a cura di don Luciano Vitton Mea

senza riflettere a quello dati a rappresentarti in


che facevi! mezzo alla gente.
Hai visto che compagnia Il mio compagna di viag-
siamo? gio, Giuda ti chiederà un
Senza andare a giudicare giorno come mai tutto
gli altri, penso a me stes- ciò sia capitato e la rispo-
“Quando fu giorno, chiamò a sé i so: un simpatizzante degli sta sarà che tutto è frutto
suoi discepoli e ne scelse dodici, ai zeloti, avvezzi a compiere dell’amor gratuito del Pa-
quali diede anche il nome di apo- azioni sovversive contro i dre tuo, che entra con te
stoli….” romani. E mi fai stare vi- nella nostra storia, cam-
cino a Matteo, il pubblica- biandola completamente,
no, che riscuote le tasse e ci donerà lo Spirito San-
Scusa, maestro, ma se non
per l’impero…. to per mantenere viva in
sapessi che hai passato la
noi questa novità.
notte in colloquio con Di- Eppure ci hai chiamato
o penserei che ci hai scelti apostoli, cioè inviati, man-

Contemplo: Quelli che arrivano in ritardo


Preghiamo la
Parola
Sono parecchi quelli che arrivano siasi ora della notte; guai se non
“Chi è come il Signo- in ritardo per abitudine perché si sono lì ad attenderlo!
re, nostro Dio, che credono proprietari del tempo, Gesù, nella sua carità, non disde-
siede nell’alto e si chi- quelli che sono sempre pronti a gna di paragonarsi al ladro in
na a guardare sui cieli
mettere alla prova la pazienza degli quanto è colui che calcola di più
e sulla terra? Solleva
dalla polvere il debo- altri. Alcuni arrivano in ritardo sulla nostra poca attesa.
le, dall’immondizia perché hanno l’asma, altri perché Quelli che arrivano in ritardo mi
rialza il povero” (Sal sono troppo vecchi, altri ancora danno modo di essere ancora là
113,5-7): chiedo al perché sono stati colti da un inci- quando verrà l’unico che merita di
Signore la grazia di
dente. Tutti mi devono servire per essere atteso.
agire come lui in fa-
l’attesa di Dio; egli arriva sempre (Giovanni Antonioli)
vore dei poveri.
in ritardo perché io non lo attendo
mai abbastanza. Può venire a qual-

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 10
Santi del giorno: San Zenobio di Sidone,
martire; sant'Onorato di Vercelli, vescovo.

“ Non c’è niente di più forte al mondo della


Giovedì
Ottobre
30^ settimana tempo ordinario
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dolcezza.” (Han Suyin)
TO

Il santo del giorno: beata Chiara Luce Badano


Parola di Dio La beata Chiara Luce oggi ci fa un piccolo grande dono:
in briciole con la sua storia ci ricorda che l'affanno quotidiano ha poco
senso se non è vissuto in una prospettiva più grande. Nella
prospettiva dell'amore che supera ogni deformità dell'uma-
Il Vangelo della pace na esistenza, dalle nostre sciocche debolezze personali fino
Pagina curata da Don Luciano V. M. alla malattia più terribile. Chiara Luce oggi ci dice ancora:
volate alto con Dio, ma amate chiunque vi si accosti. Era di
“Fratelli, rafforzatevi nel Signore e nel
vigore della sua potenza...”. (Ef 6,10-20)
Sassello, in provincia di Savona e diocesi di Acqui, nata il 29
ottobre 1971, solare, sportiva, amante della vita e rispettosa
Non si deve dimenticare che la di chi la vita la conosceva bene, come gli anziani. Focolari-
vita cristiana è una lotta; e non na, a 16 anni ebbe i primi segni della malattia che la porta-
si può lottare se non avendo le rono alla morte il 7 ottobre 1990, non senza aver riempito
armi giuste e una corretta stra-
di luce numerosi cuori.
tegia per vincere. Siccome la
nostra battaglia è contro il dia-
volo, è evidente che la nostra
difesa deve essere fondata su
armi spirituali. Tra tutte quelle
di cui parla Paolo una è parti-
colarmente importante per noi Vangelo Lc 13,31-35
oggi: il vangelo della pace. In-
In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli:
fatti, oggi uno degli obiettivi
«Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
del demonio è proprio quello
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io
di farci perdere la pace di Dio,
scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il
attraverso il peccato,
terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario
l’inquietudine, la lontananza
che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cam-
della sua grazia. Contro questo
mino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori
attacco è necessario propagare
di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che
il più possibile la parola di Ge-
uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te:
sù che ha come effetto princi-
quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una
pale, nella nostra vita, proprio
chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
la pace. E’ quella pace di cui
Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti
parla il Signore, quando dice
che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte:
che egli la dona in pienezza e
“Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
che essa ha un effetto total-
mente diverso da quella che dà

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 11
“Signore, tu sei per noi rifugio e forza...” pagina curata da Don Luciano

dando consapevolmente significhi il rifiuto, cono-


a offrire la tua vita. sci l’insulto, l’angoscia ed
Come una chioccia ci il disprezzo, il sapore a-
proteggi all’ombra delle maro della morte.
tue ali; con la tua Parola Possiamo fidarci di te
ci esorti a non cadere che ci hai mostrato la
nella trappola delle volpi via.
furbe, maliziose, dalla All’ombra delle tue ali
lingua di miele e dai den- siamo sicuri, camminia-
La Croce di Gesù, culmi- ti aguzzi. mo con te verso la vita.
ne del rifiuto, culmine All’ombra delle tue ali ci
dell’amore. dai rifugio: ali aperte,
Quale tenerezza in que- spalancate sulla croce.
sta immagine della Signore, tu sei per noi
chioccia che ripara i pul- rifugio e forza, riparo
cini con il suo stesso sempre vicino nelle an-
corpo, mentre stai an- gosce perché sai cosa

Contemplo: Quelli che sono alloggiati male


Preghiamo la
Parola Sono quelli che mi sono più vicini dove passare la notte. Ed è pro-
nell’attesa del paradiso. Un bel ap- prio così. Coloro che non hanno
Esulti sempre Si-
partamento comodo, con l’aria un appartamento comodo non si
gnore la tua Chiesa, condizionata, col bagno, col giar- attaccano alla terra. Rimangono
sostenuta dal ricor- dino dà l’impressione di essere an- distaccati anche senza fare il voto
do dei santi aposto- cora nel paradiso terrestre. Un po- di povertà. Sono veramente gli e-
li, e fedele alla dot- vero a stento ha dove ripararsi. semplari di questo distacco dalla
trina e all’esempio Quando uno non ha da coprirsi comunità e dalla ricchezza. Chi
dei suoi primi pa- per difendersi dal sonno, non ha vuol, dar l’esempio di un vero di-
stori, proceda sicu- un focolare per scaldarsi, una tazza stacco deve provare almeno un
ra sotto la loto gui- di brodo per la cena dei suoi bam- tempo a non aver casa.
bini, quando non ha un letto per (Giovanni Antonioli)
da e protezione.
riposarsi, non si sente soddisfatto
e “installato”.
E’ famoso quel verso che diceva:
vola sempre l’uccello che non sa

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 12
Santi del Giorno: San Marciano di Siracusa, ve-
scovo e martire; san Gerardo di Potenza. vesco-

“Folle l’uomo che va ad attingere al mare,


dimenticando la fonte all’interno della sua
Venerdì
Ottobre
30^ settimana tempo ordinario
30
dimora.” (A. Silesius)
TO

Il Santo del giorno: san Germano di Capua


Parola di Dio La testimonianza di san Germano di Capua risveglia la nostalgia
in briciole per guide e amministratori carismatici in grado di tracciare la rotta
nella vita pubblica grazie a una notevole profondità umana e spi-
rituale. Nato nel V secolo in una famiglia ricca, decise di donare i
Dare amore e affetto a chi propri beni ai poveri per ritirarsi a vita ascetica. Nel 516, però,
ci viene affidato venne scelto come vescovo di Capua, dove si fece apprezzare per
Pagina curata da don Luciano saggezza e autorevolezza. Proprio queste doti lo fece scegliere da
papa Ormisda come proprio inviato a Costantinopoli per una
“E’ giusto, del resto, che io provi questi
sentimenti per tutti voi, perché vi porto missione molto delicata: la ricucitura dello scisma provocato dal
nel cuore….”. patriarca Acacio. Il suo lavoro ebbe una felice riuscita e la divisio-
(Fil 1,1-11) ne venne superata. Ritornato a Capua visse da asceta fino alla
Sin dai primi versetti di questa morte nel 541.
lettera ai cristiani di Filippi e-
merge la sollecitudine e
l’amore che Paolo ha nei con-
fronti della comunità che Dio
gli ha affidato. Questo dice
una cosa importante: quando Vangelo : Lc 14,1-6
ci vengono affidate delle per-
Un sabato Gesù si recò
sone la prima cosa che Dio ci
chiede, al di là delle competen- a casa di uno dei capi
ze o delle capacità, è l’amore e dei farisei per pranzare
l’affetto. Le persone hanno ed essi stavano a osser-
bisogno di sentire che c’è qual-
cuno che vuole loro bene. At- varlo. Ed ecco, davanti a
traverso il nostro affetto, esse lui vi era un uomo ma-
possono sperimentare e capire lato di idropisìa. Rivolgendosi ai dottori della Legge e
l’amore di Dio. A cosa serve
ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di saba-
saper organizzare o gestire
perfettamente attività e gruppi to?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì
di persone se poi non si tra- e lo congedò. Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o
smette loro l’amore di Dio? La un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in
misericordia e l’accoglienza
incondizionata sono il messag- giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a
gio più eloquente che possia- queste parole.
mo dare e in tal mondo il mes-
saggio di Cristo trova posto
nel cuore delle persone.

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 13
“Signore, insegnami a porre l’uomo al centro delle mie scelte” a cura di don Luciano

chi….solamente doman- circostanza, senza paura


di. di andare controcorren-
te; insegnami la tua santa
Crei imbarazzo senza
astuzia, la tua capacità di
timore perché lo fai per
verità nell’amore, nella
il bene vero dell’uomo,
carità.
di quello che ti chiede
aiuto e di coloro che non Per riuscire a guardare
sanno di aver bisogno di l’altro con il tuo sguardo,
La mia anima danza, sor-
te. Prendi tutti nella tua pensare a lui con il tuo
ride, batte le mani, Si-
rete, con un colpo di cuore, andargli incontro
gnore, quando ascolto
vero maestro. con il tuo amore.
brani come quello del
vangelo odierno. Due cose ti chiedo mio Guida i miei passi sulla
Signore: insegnami a strada che hai tracciato
Colpisci al cuore
porre l’uomo ed il suo per me.
l’ipocrisia con uno stile
bene al centro delle mie
unico: non punti il dito,
scelte, sempre, in ogni
non mortifi-

Preghiamo
Contemplo: Perché è il Paradiso
la Parola
Questo mio fratello, che per dimensione nuova, che li fa diven-
Padre Santo, nella l’istinto è l’inferno, deve diventare tare creature di paradiso.
carne assunta da
il mio paradiso per la fede. Infatti C’è però sempre il pericolo di
Cristo , tuo Figlio,
il credente non guarda l’uomo dal- guardare gli uomini dalle solite
hai posto il cardine
della nostra salvez- le finestre, ma dal suo intimo. E’ finestre e di non tener conto della
za; nel lavacro nell’intimo che s’accende la luce luce intima.
dell’acqua e dello della grazia e può trasfigurare il Allora bisogna montar di guardia
Spirito ci rigeneri a nostro fratello. e, ogni volta che viene un’ombra,
vita nuova: donaci Ricordate la luce del Tabor? (mt vuol dire che abbiamo guardato
di comprendere 17,1-9; Mc. 9,2-10; Lc 9,28-36). dalla finestra e la colpa è nostra.
con quale amore ci Faceva tutto bello anche a Pietro, Se guardiamo con la fede, tutto è
hai amato e reso così attaccato alla terra com’era. paradiso, perché tutto è luce.
tuoi figli. La fede dona agli uomini anche (Giovanni Antonioli)
più antipatici e indisponenti una

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 14
I santi del giorno: Sant'Antonino di Milano,
vescovo; sant'Alfonso Rodriguez.

“Non cercate di diventare uomini di successo.


Cercate di diventare uomini di valore.” (Albert
Sabato
Ottobre
30^ settimana tempo ordinario
31
Einstein)
TO

I santi del giorno: beato Cristoforo di Romagna


Parola di Dio
in briciole Un pastore della Romagna che portò nelle "Gallie" il
francescanesimo, dal quale restò affascinato all'età di 40
anni. Il beato Cristoforo di Romagna, nato nel XII seco-
lo, era parroco forse a Cesena (anche se in questa comu-
nità pare che il culto sia arrivato in un'epoca tardiva) ma
Vangelo: Lc 14,1.7-11 decise di lasciare tutto per seguire il carisma di san Fran-
Un sabato Gesù si recò a casa cesco che andava diffondendosi. Entrò quindi nell'Ordi-
di uno dei capi dei farisei per ne dei Frati Minori e all'inizio si dedicò ai lebbrosi, viven-
do un'esistenza essenziale e austera. Fu poi mandato Ol-
pranzare ed essi stavano a os-
tralpe per predicare contro gli albigesi. A Chaors nella
servarlo. Diceva agli invitati Guyenne fondò un convento francescano, il primo di una
una parabola, notando come serie in terra francese. Quando morì nel 1272 proprio a
sceglievano i primi posti: Cahors, probabilmente era centenario. Il suo culto fu de-
finitivamente confermato dopo il processo tra il 1902 e il
«Quando sei invitato a nozze
1905.
da qualcuno, non metterti al
primo posto, perché non ci sia
un altro invitato più degno di Medita:
te, e colui che ha invitato te e
Ho messo in pratica quanto Gesù aveva suggerito al banchetto
lui venga a dirti: “Cédigli il po-
dello scorso sabato e mi sono seduto all’ultimo posto. E lì so-
sto!”. Allora dovrai con vergo-
no rimasto: il padrone di casa non mi ha invitato a salire!
gna occupare l'ultimo posto.
Ci sono rimasto male all’inizio, perché confesso di essermi
Invece, quando sei invitato, va'
comportato così per avere un posto d’onore, ma poi ho co-
a metterti all'ultimo posto, per-
minciato a riflettere: di certo Gesù non voleva dare un consi-
ché quando viene colui che ti
glio di furbizia mondana, non si cura di queste cose. Ho capi-
ha invitato ti dica: “Amico, vie-
to allora che c’era in ballo qualcosa di più profondo, che aveva
ni più avanti!”. Allora ne avrai
a che fare con un altro banchetto, quello del cielo. Era un invi-
onore davanti a tutti i com-
to ad essere umili, a non ricercare un onore fasullo.
mensali. Perché chiunque si
Così, alla fine devo dire che sto bene qui in fondo, tra persone
esalta sarà umiliato, e chi si u-
senza pretese e che sono contente di scambiare parole con
milia sarà esaltato».
semplicità, condividendo non solo le pietanze ma soprattutto
la propria umanità.

Non di solo pane Trentesima settimana Tempo Ordinario - Numero 961 pagina 15
Scheda del n°923
di Non di solo Pa-
ne

Sussidio di preghiera per la famiglia

Coordinatrice
Fiorella Elmetti
Anno XXII - n. 961
Redazione
Domenica 25 ottobre 2020 don Luciano Vitton Mea,
Chiuso il 15/10/2020 don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Numero copie 950
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio
Stampato in proprio
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
333/3390059
don Luciano Ideato da
don Luciano Vitton Mea

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 I Santi del Giorno
 Tutte le opere di San Agostino
 I racconti di un pellegrino russo
 L’Imitazione di Cristo
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