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Clément Janequin

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Clément Janequin è uno dei più rappresentativi maestri della chanson

francese del Rinascimento. Le sue chansons godono del grande favore del

pubblico in tutta Europa: un pezzo come La guerre (imitazione musicale

della battaglia di Marignano) sarà oggetto di numerosi arrangiamenti e

imitazioni per oltre un secolo.

La vita e la produzione

Come per tanti altri maestri del Cinquecento, non abbiamo molti

documenti sulla giovinezza e sulla formazione di Janequin. Con ogni

probabilità nasce a Châtellerault, una cittadina che sorge fra Poitiers e

Tours. La data va fissata verosimilmente intorno al 1485; se ne troverebbe

conferma nella dedica in versi alla regina di Francia che apre gli Octante

deux pseaulmes de David (pubblicati nel 1559), dove lo stesso Janequin si

dipinge “en pouvre vieillesse vivant” (“vivendo in povera vecchiaia”). Tale

espressione ben si adatterebbe infatti a un uomo di quasi 75 anni. È poi

interessante il riferimento alla povertà perché questa caratteristica segna


tristemente tutta la vita del compositore.

Si suppone ragionevolmente che Janequin abbia ricevuto istruzione

musicale nella sua città natale, presso la cantoria del duomo. Ma il primo

dato certo risale al 1505, quando lo troviamo a Bordeaux in qualità di

clericus al servizio di Lancelot du Fau, importante umanista investito di

numerose cariche ecclesiastiche, e che dal 1515 diverrà vescovo di Luçon.

Bordeaux

Dopo la morte di Lancelot (1523), Janequin entra al servizio di Jean de

Foix, arcivescovo di Bordeaux. Essendo ormai diventato prete, può ricevere

dal suo protettore diverse piccole prebende, che però, pur sostenendolo,

sembra non riescano a sollevarlo veramente da un perdurante stato di

necessità.

In questo periodo, comunque, la sua attività di compositore conosce una


felice intensificazione, anche grazie a stimolanti rapporti di collaborazione

artistica (in particolare con Eustorg de Beaulieu, poeta e musico).

Agli anni di Bordeaux risalgono alcune fra le più note chansons descrittive

di Janequin, in particolare La guerre. Questi pezzi vengono pubblicati a

partire dal 1529 in raccolte collettive dall’editore Pierre Attaignat, a Parigi,

e ottengono un’entusiastica reazione di pubblico.

Dopo la morte di Jean de Foix (1529), Janequin cerca nuove sistemazioni.

Il passaggio da Bordeaux nel 1530 di Francesco I, che dopo la pace di

Cambrai, può liberare i figli tenuti prigionieri in Spagna dà a Janequin

l’occasione di offrire al re la chanson celebrativa Chantons, sonnons

trompetes. In seguito a ciò egli potrà esibire il titolo di “chantre du roy”;

titolo prestigioso che però, a quanto sembra, rimane privo di

riconoscimenti economici.

Angers

Dal 1531 Janequin lascia Bordeaux per trasferirsi ad Angers, nella cui

cattedrale ricopre peraltro, già dal 1527, il titolo di cappellano. Qui vive il

fratello Simon e per questo si pensa che sulla decisione di Janequin di

trasferirsi in questa città possa aver inciso anche il desiderio di avvicinarsi

ai familiari. Tuttavia i rapporti di Janequin con i propri parenti saranno

così burrascosi da sfociare in lunghe e aspre contese legali.

Per quattro anni, fino al 1537, egli è maestro di musica presso la scuola dei

chierici della cattedrale e ricopre altri piccoli incarichi ecclesiastici. Ma di


questi anni è rilevante soprattutto il consolidarsi della sua fama come

compositore di chansons. A Parigi, Pierre Attaignant continua a pubblicare

le sue musiche, stampandone quattro raccolte (1533, 1536, 1538, 1540); e

da Lione gli fanno eco i volumi di chansons di un altro editore, Jacques

Moderne (1540, 1544, 1549).

Musica e poesia

Ad Angers Janequin collabora col poeta Germain Colin che gli fornisce le

parole per diverse chansons; tuttavia la paternità di vari testi intonati da

Janequin è certamente da attribuirsi a lui stesso.

Come altri compositori cinquecenteschi, specialmente di formazione

ecclesiastica (e ricordiamo il caso esemplare di Orazio Vecchi), Janequin ha

infatti dimostrato in diverse occasioni di padroneggiare dignitosamente

l’arte poetica; inoltre, dato che i testi delle sue chansons sono, per circa due

terzi, di autore ignoto, talvolta è ipotizzabile il suo intervento poetico.

Janequin presta certamente attenzione alla poesia francese del suo tempo,

come testimonia il rapporto privilegiato che intrattiene con alcuni fra i

maggiori poeti del Cinquecento: Clément Marot, innanzitutto; e poi Pierre

de Ronsard, Joachim Du Bellay e Jean-Antoine de Baïf (fondatori nel 1549

dell’Accademia della Pléiade, che propone una rinascita della poesia

francese basata sui modelli dell’antichità classica).

Jean-Antoine de Baïf
Versi che celebrano Clément Janequin

Verger de musique

Dov’è che non si sente risuonare Janequin,

Janequin che fa così bene inseguirsi le voci,

Che inebria con piacevole nettare coloro che ascoltano

E costringe i loro spiriti ad abbandonare i corpi?

Testo originale:

Où est-ce qu’on n’oit point Jannequin résonner

Jannequin qui si bien fait les voix s’entre-suivre

Que d’un plaisant Nectar les oyans il enyvre

Et contreint leus esprits les cors abandonner?

J.A. de Baïf, Verger de musique, XVI sec.

Baïf rende omaggio a Janequin con alcuni versi inclusi nel Verger de

musique; Ronsard non è da meno: nella prefazione a una raccolta di

Chansons (1560), il poeta cita Janequin fra i più eccellenti musici del suo

tempo, discepoli del grande Josquin Desprez (ma in realtà notevolmente

differenziati fra di loro quanto a generazioni), fra i quali si trovano Jean

Mouton, Adrian Willaert, Jean de Richefort, Jean Maillard, Claudin de

Sermisy, Pierre Moulu, Jacquet de Berchem, Pierre Certon, Jacques


Arcadelt e Orlando di Lasso.

Janequin compare anche in un elenco simile, ma alquanto più ampio (sono

citati una sessantina di compositori franco-fiamminghi più l’italiano

Costanzo Festa), che si trova nel prologo al quarto libro di Gargantua et

Pantagruel di François Rabelais, composto fra il 1548 e il 1552.

Il rapporto profondo di Janequin con Ronsard (il quale aveva una grande

passione per la musica, e la teneva in somma considerazione estetica) è

testimoniato anche dal fatto che, nel 1552 il poeta pubblica infatti il primo

libro degli Amours, con un’appendice di dieci brani polifonici su suoi testi.

Quattro ne sono gli autori: Goudimel, Certon, Muret, e, appunto, Janequin.

Parigi

All’epoca della pubblicazione degli Amours Janequin si trova a Parigi, dove

si è trasferito definitivamente già dal 1549. Nella capitale egli può

rinsaldare i rapporti con la corte: nel 1555 può dichiararsi effettivamente

“chantre ordinaire de la Chapelle du roi”, e nel 1577 può addirittura

vantarsi della rarissima onorificenza di “compositeur ordinaire du roi”. Ma

sembra che anche in questo caso alle onorificenze non siano corrisposti

adeguati compensi economici, anche in ragione delle difficili condizioni

delle casse reali. Il 18 gennaio Janequin detta il suo testamento e poco

tempo dopo si spegne, mentre la sua musica guadagna sempre più fama e

rispetto in tutta Europa.

Bilancio critico
Benché Janequin pubblichi anche due messe, due libri di salmi a quattro

voci, e tre raccolte di chansons spirituali, sono le oltre 250 chansons

profane che fanno risaltare il suo nome nella vita musicale cinquecentesca.

Il variegato corpus delle sue chansons può essere ricondotto ad alcuni

filoni principali (corrispondenti grossomodo alle fasi della sua biografia). Il

più famoso è il filone delle chansons celebrative, che comprende pezzi di

dimensioni insolitamente ampie per la musica profana dell’epoca, e

prevalentemente anteriori al 1529. Fra esse spicca Escoutez tous gentilz

Galloys (nota come La guerre), che sembra essere un’imitazione musicale

della battaglia diMarignano (trionfo militare di Francesco I). Dopo

un’introduzione narrativa, le voci si sbizzarriscono a imitare in onomatopea

i suoni e i rumori di una battaglia: cannoni, fucili, trombe, grida, ecc. È un

pezzo, di immediata fruibilità e piacevolezza, che gode di straordinaria

fortuna di pubblico, e sarà oggetto di numerose riduzioni strumentali oltre

che di tante imitazioni nei decenni a venire.

Altro famoso esempio di questo filone è Resveillez vous, cueurs endormis,

nota come Chant des oiseaux, dove l’imitazione in onomatopea riguarda i

più svariati canti degli uccelli; o, ancora, Gentilz veneurs, allez en queste,

nota come La chasse.

In questi pezzi Janequin non ricerca ricchezza modulativa (non agisce cioè

in profondità sulla struttura compositiva), ma il suo obiettivo è la varietà

sonora (al livello quindi della superficie compositiva). La dialettica di

questi pezzi è limitata alla combinazione di alcuni gradi modali principali,

per ricreare a livello di elaborazione artistica una certa semplicità sonora


della natura (canto degli uccelli) o di attività umane organizzate (corni da

caccia, trombe militari).

Come ha notato Edward E. Lowinsky (1961), Janequin aderisce così a

quella tendenza alla semplificazione del contrappunto cinquecentesco che

sfocerà nella nascita del sistema tonale.

In altri filoni Janequin mostra però di seguire anche differenti direzioni

creative. Diversi pezzi presentano carattere decisamente lirico (come nelle

citate intonazioni di Ronsard). Altri invece inseguono una vena affettuosa

di sapore popolaresco (come Ce moys de may). O, ancora, si trovano

chansons, come Au joly jeu du pousse avant, dove lo stretto gioco di

imitazioni sincopate allude ai doppi sensi di un testo decisamente sapido e

ammiccante.

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Testo su Cinquecento - Musica

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