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-LEZIONE 2-
COMUNICARE
Comunicare dal latino communis= che appartiene a tutti “mettere qualcosa in comune con gli
altri”. L’atto della comunicazione ha lo scopo di trasmettere a qualcuno informazioni e messaggi.
Anche la comunicazione non efficiente è un tipo di comunicazione. Rifiutare di comunicare è
comunicare che non si vuole comunicare.
Esistono caratteristiche fondamentali che sono comuni a ogni atto comunicativo. La relazione tra
chi parla e chi ascolta è sempre bilaterale, nel senso che riguarda. Entrambi si relazionano al
messaggio.
La teoria della comunicazione ha inoltre a che fare con la sociologia (formazione e conformazione
alle norme sociali del linguaggio), l’estetica (accuratezza della forma), psicologia (relazioni
interpersonali svolte attraverso gli atti e gli eventi comunicativi) ecc.
Claude Shannon e Warren Weaver, in ambito matematico, avevano elaborato nel 1949 una
teoria della comunicazione basata sugli esperimenti di trasmissione elettrica di informazioni.
Il linguista Roman Jakobson ha individuato sei aspetti fondamentali che sono alla base di tutte
le forme di comunicazione, comprese quelle che utilizzano un linguaggio non verbale.
- Un mittente
- Un messaggio
- Un destinatario
- Un contesto
- Un contatto/un canale (connessione fisica/non fisica, fra mittente e destinatario, che consenta
loro di stabilire la comunicazione e mantenerla.
3 TIPOLOGIE DI MESSAGGI
Mario Rossi e la sua giornata tipo: l’obiettivo è capire la relazione tra i messaggi esterni
(comunicazione) e il personaggio.
• Consapevoli e volute
• Consapevoli e subite
• Inconsapevoli e subite
Centinaia, migliaia di relazioni con organizzazioni complesse (aziende, brand, politici, banche)
La gestione consapevole dei vari sistemi di relazione è il vero scopo delle attività di
comunicazione ed in particolare delle RP.
Focus: accrescere il valore della relazione (quella consapevole e voluta ha sicuramente più
valore).
STAKEHOLDERS
Gli Stakeholders sono i portatori di interesse, to hold a stake che significa detentore della posta in
gioco. Sono di due tipi:
• EXTERNAL:
• Società, Governo (leggi), Banche (finanziamenti), Shareholders (azionisti)
• Influencer
• Concorrenti
• Fornitori (Suppliers)
• INTERNAL:
• Dipendenti
• Manager
• Proprietari
Tramite l’effetto Teezer “To teez=stuzzicare” si genera un effetto a sorpresa (lettera spedita a
casa)
• ASSUNTO DI BASE: non esiste nessuna comunicazione efficace senza un’analisi preventiva
dei pubblici e che tenga conto dei singoli obiettivi organizzativi da raggiungere.
IL PROCESSO
1. 2. 3. 4.
1. ASCOLTO:
- Envisioning
- Obiettivi perseguiti
- Analisi variabili
2. PROGETTAZIONE:
- Obiettivi e strategia
- Target
- Contenuti chiave
3. ATTUAZIONE:
- Trasferimento dei contenuti
4. ASCOLTO:
- Misurazione e valutazione dei risultati
1. VISION
- L’identità
La vision deve essere esplicita e deve essere condivisa con l’intera organizzazione a tutti i livelli.
2. MISSION
- Obiettivi strategici
- Natura prodotti/servizi
- Responsabilità sociale
3. VALORI GUIDA
4. STRATEGIA
STAKEHOLDER ATTIVI
-Ascolto diretto.
Gli stakeholder attivi sono soggetti interessati a relazionarsi direttamente e in maniera pull con
l’organizzazione perché consapevoli delle conseguenze (positive o negative) che possono
produrre sull’organizzazione nel raggiungimento dei suoi scopi principali (missione, visione, valori,
strategia, …) e sui suoi obiettivi specifici.
È normale che gli stakeholders, le cui aspettative siano state prese in considerazione nella fase di
definizione degli obiettivi, supportino l’attuazione di quelle decisioni o, perlomeno, riducano la loro
opposizione.
STAKEHOLDER POTENZIALI
Gli stakeholder potenziali diventano attivi e pertanto interessati a relazionarsi direttamente con
l’organizzazione, quando diventano effettivamente consapevoli delle conseguenze prodotte
dalle loro azioni/comportamenti/opinioni sul raggiungimento delle finalità generali e degli obiettivi
specifici dell’organizzazione.
Obiettivo è far migrare gli stakeholders potenziali per farli diventare attivi, comunicando
con loro in modalità prevalentemente push.
La differenza tra i due stakeholders è la comunicazione, una è push (per i potenziali) e una è
pull (attivi): si cerca di portare i potenziali ad attivi (la migrazione). Lo sforzo di push è 10/20 volte
maggiore rispetto alla pull. Sono molto più importanti gli stakeholder attivi, perché bisogna
cercare di mantenere il loro interesse sempre rivolto verso di noi (i potenziali anche se sforzo può
essere anche che non diventi attivo).
ISSUE ANALYSIS
Si tratta poi di identificare anche quei soggetti che con le loro opinioni e comportamenti
possono orientare i pubblici finali di una organizzazione (utenti, consumatori e elettori): sono gli
opinion leader.
INFLUENZATORI DI SINTESI
Chi sono?
Soggetti che hanno notevole potere e/o capacità di influire sulle dinamiche delle:
- Variabili
- Destinatari finali
che influenzano il raggiungimento degli obiettivi
Attirando la loro attenzione con modalità push (ma garantendo la migrazione verso canali
interattivi pull), con-vincendoli (e non persuadendoli) a orientare le variabili, le opinioni e i
comportamenti degli altri, incentivandoli a diventare stakeholder attivi
- Fiducia
- Controllo
- Impegno
Identificare quei contenuti che, qualora condivisi dallo stakeholder/influente, potrebbero agevolare
il raggiungimento degli obiettivi modificando opinioni, atteggiamenti, comportamenti e decisioni.
LA STRATEGIA OPERATIVA
Definire modalità/strumenti/risorse per cominciare con gli influenti e con gli stakeholder,
sviluppando e potenziando i diversi sistemi relazionali.
POST-TEST