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Una delle più importanti domande che l'essere umano

si pone è: "Perché?"

A seguito del pensiero di Aristotele e san Tommaso d'Aquino


ci sono quattro modi per rispondere a

questa domanda, chiamate tradizionalmente le quattro cause.

Pensate ad un tavolo in legno in una camera da pranzo.

Perché il tavolo si trova in questa maniera?

Adesso, la prima risposta potrebbe far riferimento al


falegname che ha fatto il tavolo.

Egli è la causa efficiente.

In generale, la causa efficiente è un agente


o una cosa che porta a qualcosa.

Questo è quanto la maggioranza delle persone pensa


quando sente la parola "causa".

Infatti, la parola "efficiente" deriva dal termine


latino "per fare".

La causa efficiente è quello che produce una cosa


o l'effetto.

La seconda risposta alla domanda: "Perché il tavolo


si trova in questa maniera?" è la causa materiale

del tavolo -- il legno.

Questo potrebbe fare una grande differenza nella


qualità e nelle proprietà del tavolo.

Il mogano è elegante, mentre il pino è più semplice;


il bambù è leggero, mentre la quercia è pesante e resistente.

Ma c'è una terza ragione del perché il suo tavolo si


trova in questa maniera.

È la forma, o la struttura, o il disegno del tavolo.

Questa è quello che noi chiamiamo la causa formale.

Adesso per mezzo della forma, l'Aquinate intende più della


forma fisica di una cosa; egli si sta riferendo

all'essenza o la natura di una cosa, quello che le


permette di essere ciò che è.

Ora, l'Aquinate pensa che tutte le cose naturali hanno


una forma intrinseca o essenza.

La forma, essenza, o natura di un leone si trova


nella posizione nella quale un leone è il tipo di

animale che è, e questa forma o natura è propria


quella che si trova nel leone.

Oltre a questo, l'Aquinate identifica alcune forme


che sono al di fuori, o estrinseci
ad una cosa.

Egli chiama questi idee, o un esemplare.

Pensate, per esempio, al disegno di un tavolo.

Inizia tutto nella mente del falegname quando rifletto


su ciò che egli andrà a fare, e questa idea

lo guida nella sua attività.

Egli non vedo il legno a caso, ma segue


il suo disegno.

Infatti, è qualcosa della legge metafisica che


ogni atto di una causalità efficiente è guidata

da qualche causalità formale.

Adesso questa idea, o esemplare, diventa anche la


misura del lavoro del falegname.

Un apprendista falegname potrebbe dire: "Beh, questo


tavolo non è venuto cosi come doveva

essere," e con questo significa sia la sua attività


di fare un tavolo, la sua

casualità efficiente, qualcosa è andato stolto, oppure


che la materia è stata in qualche maniera difettosa così che

non gli permise di realizzare l'idea che egli aveva


del tavolo.

Questo ci porta alla quarta ragione per la quale


il tavolo si trova in quella maniera.

La quarta causa è di estrema importanza,


ed è chiamata la causa finale perché essa

si riferisce al fine ultimo o alla ragione


di quella cosa.

A che cosa serve un tavolo?

In questo caso, serve per la cena.

Non possiamo spiegare a pieno una cosa fino a quando


non sappiamo la ragione per la sua esistenza.

Ora, naturalmente, il falegname avrebbe potuto avere


altri motivi per fare un tavolo, come lo è

guadagnare dei soldi, ma questo scopo umano non rientra


nella finalità intrinseca o la ragione per l'esistenza del tavolo.

La causa finale dell'esistenza del tavolo, strettamente


parlando, non si riferisce al motivo personale

del falegname, a ciò che il tavolo serve.

Ora, l'Aquinate pensa che queste quattro cause


possono essere applicate come analogia a tutto
ciò che esiste nella creazione, e quindi offrono una via forte
per spiegare la ragione dell'esistenza delle cose.

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