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GAZZETrA MUSICALE DI NAPOLI 5

ze d'arti, che racchiude quel vetusto asi- Maestro e celebrato Giovanni Pacini , altri co- st'ultimo, e chiuse il suo discorso con non me-
lo, ove Dante riparò, dove tanti Re han- noscevano che lo inarrivabile Listz compiaceva- dicate , ma amare parole , che solo per euere
no tomba, ed ove infine rurono cooservo- si di dare l'ultima mano di perfezione a questa vere , I' uditorio le accolse con fragorose salvé -
lc le scienze, le lcllere, le arti e quanto (!ileUa figlia di Eulerpe, ma non sapendo a che Ji . applausi, i quali furono cootiAua\i, e Yivissi-
più di sapienza fra noi ha sede) ha la de- attribuire se a timidezza, se a modestia , se a ~1, e per l'elogio, e per _le poesie, e per la ma-
deficienza di circostanze , ben pochi eran quei gica '!'elodia. Cosi Roma, prima in ogoi cosa, fe-
gnazione di ricortlarsi di una nullità, qua- che avevano udilo tasteggiarle il piano. Vincen- steggiò per mezzo della Accademia dei Quiri&i, il
le io sono , inviandomi uno dei più belli zo Bellini , questo magico nome scosse I' iner• fausto rit~rno delle spoglie mortali di Beftini alil
e dotti lavori (Te Deum etc) che in folto 1.ia , vinse la timidezza in questa quadrilustre soa Catania, condotte da quell'altro luminare del-
di Musica chiesastica vanti la nostra età!? donzella; e il 30 Ottobre ultimo passalo, quando la musica italiana, e membro della midesima Ac-
si, mollo Rev. Padre, io m'inchino a tan- i Quiriti solennizzarono il ritorno in Sicilia de· cademia Giovanni Pacioi.
ta sapien1a, al mio illustre concitt;ulino , gli avanzi mortali del cigno di Catania, allora H. Pr.
e me le professo gratissimo per tanta im- fu che un Pubblico colto, numeroso, udi suona· · (Dall' .Arpa)
meritata estimazione , on<le fui onorato. re Maria Gioii , e la vidde a capo della dire-
Bisogna pur dire, che su quel monte, ove zione di quella fP-sta musicale. Oggi moltissimi
aria purissima si respira, ed ove un sole l'hanno udita a suonare, tra i quali erano que- ACCADEMIA
roggionte illumina quello storico edifizio, sli uomini, e non pochi, che stanchi di vivere,
non si appagano se nòo dei loro spropositi, ep- Data domenica 19 Jlar%o dall11 signora
il soffio di Dio si manifesta a larga mano pure, questi compresi , rimasero tolti mutoli ,
su coloro , che sono chiamati a meditare con le ciglia inarcate ascollando quella superba
le sue grandi opere , ed onorarle , cd a e meravigliosa interpretazione alle divine note FILOM11N A TAGLIAFllD.IU
pregare per l'umana miseria! Ella, Rispet- della Norma. Maria Giuli ha un tocco cosi in-
tabilis~imo 1\lacstro, è fra gli eletti, elet- s!uuante. cosi preciso, che nel suo tasteggiare La concertista suonò una Fantasia a 4
tissirno: ond'è che la di lei composizione s~ mostra vigorosa e tenera insieme nella pas- mani di Cerimele sulla Stella di Napoli
racc hiude qu ella grandezza e venustà di sione, nel sentimento, nell'amore. Non temo di iosi~me al M. ~enzel: accompagnò il, fa-
conccllo, che dal Cielu solo polern esser- cadere nell'esagerato,se i cento testimoni almeno gottasta Caccava10 , ed eseguì la fantasia
meco l'hanno udita, e si sono vedute più d' u- sull' .Erna!li di Golinelli. l n tutti e tre g Ii
le ispirala. sperimenti ottenne plausi.
Non mancherò al certo di adoprarmi per na p_ersona agitarsi , più d' un ciglio ad asciu-
garsi, e le musiche di Bellini, mentre suscita- Di questa Signorina parlammo altra volta
fare gustare la prelodala di lei composi- in queste pagine , ed ora andiam lieti di
zione oi devoti Aretini, i quali fostrggian• no on fremito pietoso nel cuore, allora che be-
ne si eseguiscono, fan cambiare in accenti d'i- vederla progredita sensibilmente nello stll·
do il Gran Guido ammireranno del pa- ra , e d'indignazione quando vengono eseguite sen- dio del Pianoforte e nell'arte musicale .Ne'tre
ri chi lo seguiva nelle orme del vero bel- za convenienza. Quei due provetti uomini Mi- mento~ati pezzi diè splendida pruova neU'uoo
lo, del sublime. · chelangiolo Lanci e Gaetano Ciucci la donaro- e nell _altra, mostrando quel sentimento ne-
Mi prendo la libertà d' inviarle un e- no dei loro spiritosissimi improvvisi, rimerìtan- cessario tanto nel suonare a solo che nel-
semphire dei Cenni Biografici del Padre do convenicntemtnte nell'illustre allieva il cele- l' accompagnare.
del 1\Jusica lc moderno linguaggio, che pre- bre Ungherese maestro Listz. Oltre alla fanta- Fecero corona alla beneficiata la signo-
go gradire in contrassegno di mia altissi- sia sulla Norma , Maria Giuti diresse e fece rina dilettante Eleonora d'O-oicli.o che can-
mo stima. parte in un sestetto sulla Beatrice di Tenda, e tò con quel sentimento che la rende una
Racromandandomi alle di lei orazioni , in un quartelto sulla S011nambula, e nell' uno, speciale interpetre del bel canto l'aria dei
e nell'altro si udi una precisioue più unica che Puritani ed una romanza di Rossini » La
cd olferendole la mia debole servitù in promessa » - l' artista De Bassini eh' e-
ciò che può valere , passo a segnarmi cou rara, ma i nomi del Kuon, dei Furino , e dei
Lucidi sono abbastanza noli nei fasti musicali, segui. mirabilmente e con l' onore del bi1
o~scquioso sentito rispetto. la romanza di Mercadante nell' op. I nor-
Di lei molto llevercndo Padre sicchè furono degni compagni della distintissima
Direllrice. Diresse altresl I~ grande aria rlel manni a Parigi- il tenore sig. Caracciolo
ed illustre llaestro baritono coi cori nell'opera Beatrice di Tenda, ohe cantò bene la romanza del Bravo -
D, Placido Abela Cilssinese esegu ita da un dil ettante, che, se fortuna sarà e finalmente il Caccavaio eh' eseguì una
Umilissimi) e Dmo Servo per arridergli , fra qualche anno ci glorieremo sua fantasia per fagotto sulla Leonora. la
G. Paciui d1 far conoscere che è na\o in Roma. Diè ter- quale produsse un eclat di evviva. Chi non.
mine alla festa musicale il bellissimo coro della sente · suonare quest' artista non può mai
P. S. Se Ella a,·e~se a darmi notizia Straniera. Se il numerosissimo uditorio usci credere quale strumento sia il fagotto e
'. come 11011 ne dubito ) sulla vita di Guido cntusi~sta dalla grande sala per l' ottima mu- cosa diventi sotto le dita ed if labbro di
il rettificare qu~lche errore su quanto scrissi sica urli la, non lo fu meno per le tenerissime, tanto esecutore. Il Caccavaio ci dà sem-
'l ui di lui conto, io la supplico II rnlermi e \'ibrale poesie, che in vario metro cantarono, pre il diritto di proclamarlo suonatore nu-
fa vorire , e mi perdoni. il Pri ncipe annuale del!' Accademia Commend. mero uno.
Cap(lgrossi. I' ,1jut. dei Dragoni Pontiflcii Emi. I maestri Bonamici e Valenza sedettero
liani, il conte Erminio Me\loni de' Vecchis, il a P. F. con quell' arte che li contraddi-
cavaliere rlott. Pietro Galli, il r.omrnend. Gio- Jtingue.
UNA FESTA vanni De TorrP.ntrros, il siculo can. D. Salva- Il Piano era èlel negozio del Pèter • or•
tore Petronio Rosso, il calabro D. Luigi Tri- _mai accreditatissimo per la bontà esclusi-
A VINCENZO BELLINI pepi , la signorina Teresa Petrozzi , e Carlo va de' suoi ungheresi strumenti.
Gtoq;i, e Tane redo Garroni. e Raffaele Mero),
Ali' Accademia dc'Quirili in Roma li in dialetto siciliano, e il giovane Enrico Bar-
beri Bor~hioi. Ciò che per altro ferm6 l'atten-
. l. Acca~e_mia Jei Quiriti è nata faua per s11i-
aomi ni .' e cose_. ~on appena si conobbe
zio ne dell' uditorio fu il vibratissimo , e com- Decreto del Ministro di Francia.
t1,ire movf'nlissimo elogio declamato con viva ener~ia
che le ~poghc m_ort;1l1 ~i Vince nzo Rellioi, do- dal Segretario Generale dell'Accademia cav. U-
po _venttnove anni , venivano restiluitc alla sua Per la in1tituzione detl' insegnameuto mu•
baldo M. Solostri. Fece dei giusti paralleli tra sicate ne' Mcei e nelle 1euole normali.
na tiva C_atania , volle feste ggiarne la ricorrenza la lettrratura, la pitlura, e la musica italiana,
r. on i:nusica rlel IMe_desimo ~faesLro , con geulil i Pose ali' apice di queste tre classi, Dante, Mi-
poc ~ie, e con forlnto elogio. chelangelo, e Rossini, c(Ulle rinnovatori, od in• Art. 1. 0 L'insegnamento dt!lla musica è
Era de.~ tempo c_hc . giungeva ali' orecchio il ventor\ de1le . tre grandi categorie , e quindi a obbligatorio per tutti gli allievi delle scuole
no rue dell 11lus~re p1an1sta Maria Gluli, ma El- p~rfaz1onaton del!~ favella , pittura , e melodia normuli primarie, come pure del canto (er ·
la nascondevasi fra le pareli domestiche. Taluni v1dde con sana critica Petriltca, Raffaele e Bel- mo per gli allievi cattolici, e del canto re-
1 , re 1
·anri esser dcssa nepote a quel venerando lini. Vetme inollre ad intessere le. cesta di que- ligioso per quelli degli altri culti.
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