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Carlo Magno, re dei Franchi, unificò l’Europa sotto il Sacro romano impero. Entrando così nel mito
Il racconto di Genesio, il cortigiano Il racconto di Wynfrith, il cavaliere
accomando la mia anima alle va, dallo scriptorium dove allora ero impe- nore a Carlo, re guerriero, luce cava sugli impervi sentieri di quei monti.
tue mani, o Signore». Con que- gnato, udivo la sua stridula voce discutere Un re di del popolo franco. Ci ha la- Ma nulla potrà velare il ricordo del terrore
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ste parole dei Salmi il nostro con il cancelliere e i ministri su quali doves- gran valore sciati un comandante corag- che portammo fra le truppe di re Desiderio
pio imperatore si è congedato. sero essere le rendite delle sue terre o sul- Il prezioso busto gioso e infaticabile, avveduto e e di suo figlio Adelchi, dileguatesi al nostro
Il ricordo corre a tempi miglio- le norme per il reclutamento degli eser- reliquiario di generoso. Sotto la sua guida arrivo come brina al sole. Noi cavalieri a
ri, a quando fui avviato agli studi che mi citi. Con l’arcicappellano, invece, si Carlo Magno gli eserciti benedetti dal Signore han- rompere le file nemiche, e i rudi contadini
hanno portato qui, nella cancelleria reale. consigliava circa il troppo libero con- nella cattedrale no esteso le terre di re Pipino a set- della fanteria a completare l’opera. Solo Pa-
Questo palazzo di Aquisgrana, dove oggi il tegno e i troppi amanti delle sue fi- di Aquisgrana tentrione, a oriente e a meridione. via resistette al nostro assedio per otto me-
gelo dell’inverno è nulla in confronto a quel- glie, le “reali colombe”, dalle qua- (oggi Aachen). Non avevo vent’anni quando, sot- si, ma dovette cedere e le terre italiche en-
La prima lo dei cuori, non esisteva ancora. Il seguito li non si separava quasi mai e che to l’ala protettrice del conte mio trarono nel dominio di Carlo, difensore del-
cappella del re peregrinava di terra in terra: Carlo mai volle concedere in moglie. padre, seguii per la prima volta la fede e dei successori di Pietro.
La Cappella amava controllare di persona gli interessi A quanti ricevimenti ho as- il sovrano in battaglia; e ora Avevo dovuto impegnare l’equivalente
palatina di dei suoi domini, così si errava tra contee e sistito, da quando i miei inca- che ne ho quasi 60 ancora mi di 20 vacche per provvedere al mio equi-
Aquisgrana. Qui marchesati, tra sedi vescovili e abbazie. Du- richi di amministratore sono vedo, inesperto cavaliere, paggiamento: la brunia, l’elmo, lo scudo, i
c’era la cappa rante l’inverno si viaggiava meno, ma le gior- divenuti più importanti, con varcare le Alpi per dare la calzari di ferro, la lancia, la spada lunga e
(mantello) di nate erano ugualmente dense di impegni. la moltitudine di familiari, caccia ai presuntuosi Lon- quella corta. Ma fu uno sforzo ben ripagato,
san Martino, da Talvolta, all’alba, mi destava lo scalpiccio amici, funzionari e amba- gobardi che avevano osa- perché il nostro sovrano teneva alla sua ca-
cui “cappella”.
dei cavalli dei suoi uomini più fedeli, i pala- sciatori a prendervi parte! to minacciare le terre di valleria più che a ogni altra cosa, e provve-
tini, pronti ad accompagnarlo nelle battute E c’ero anche quel Na- papa Adriano. deva poi a ricompensarla ampiamente, di-
di caccia cui raramente rinunciava. Allora tale di 14 anni fa, a Ro- Sudavo sotto la pe- stribuendo parti del bottino o gratificando-
Sovrano superstar: eroe indugiavo sull’uscio e vedevo il nostro so- ma, quando il pontefi- sante brunia coperta di ci con qualche donazione di terre. Fu così
vrano montare a cavallo vestito con i sem- ce lo incoronò impera- placche di ferro, scin- che i miei possedimenti in Austrasia au-
guerriero, saggio, santo... plici panni dei guerrieri franchi e avvolto in tore. Il re non fu con- tillanti al sole estivo, mentarono rapidamente, e con essi la mia
un mantello azzurro scuro. Quando rientra- tento della cerimonia, e il mio cavallo fati- devozione verso Carlo. Lo seguii in quasi
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N ell’anno Mille, difensore della
Ilreèmorto!
l’imperatore fede e dei deboli,
sàssone Ottone III un re-santo (continua su fondo viola) (continua su fondo verde)
fece aprire il sepol-
cro di Carlo Magno
guerriero in nome
di Cristo. E santo, Aquisgrana, 28 gennaio 814: si spegne il
ad Aquisgrana.
Secondo le fan-
165 anni dopo la
“visita” di Ottone fondatore del rinato impero romano.
tasiose cronache
dell’evento, il
III, Carlo lo divenne
davvero. Ci pen- Quattro personaggi-simbolo della società
corpo appariva
intatto ed emanava
sarono l’antipapa
Pasquale III e carolingia ricordano gli anni del suo regno.
un intenso profumo l’imperatore Fede-
(caratteristica dei rico Barbarossa, Il racconto di Gerberto, il contadino Il racconto di Dagulfo, il chierico
santi). che volle così
Re beato. Gli sto- ribadire la sacralità abate ha detto che il nostro prietà dei monaci, a io accolga rium che un giorno sarebbe diventato il luo-
rici hanno faticato del proprio titolo. re e imperatore Carlo è cala- mietere il loro grano, tra le ani- go delle gioiose fatiche di alcuni di noi. Dis-
non poco a distin- Da quel momento to nella fossa. Ci ha detto di a riparare i loro stec- me elette se poche parole, si limitò a leggere ciò che
guere il Carlo si moltiplicarono le pregare per la sua anima e cati, a tagliare la loro quella del stava scritto sulla porta: «Qui siedono colo-
Magno reale dal reliquie attribuite a
suo mito. Fin dai Carlo e le leggende perché il Signore illumini i legna o a fare la birra nostro re ro che copiano il testo delle Sacre Scritture.
primi anni seguiti sulle sue gesta. suoi tre figli che ora ci governeranno. Noi che berranno alla men- e imperatore Carlo, Essi devono guardarsi dall’usare parole po-
alla sua morte – Epico. Dall’XI preghiamo allora per il re dei Franchi, che sa. Non siamo servi! Ma giunta da poco al suo co meditate, in modo tale che anche la loro
scossi dalle dispu- secolo, durante la non abbiamo mai visto, e che ci ha imposto la nostra vita è forse me- cospetto dopo 46 anni di mano non erri a causa della loro sventatez-
te per l’eredità riconquista cristia- di non lavorare la domenica, anche se è una no dura e miserabile della saggio governo. Alla sua za. Essi devono sforzarsi di scrivere libri pri-
imperiale – l’epoca na della Spagna bella giornata e il fieno è pronto per la mie- loro? Mia moglie corre die- devozione alle Scritture e vi di errori e di condurre la loro penna sulla
carolingia fu infatti musulmana e della titura o l’uva per la vendemmia. È lui che ha tro agli animali, tosa le pe- alla sua lungimiranza di re- giusta via». In quel momento l’emozione e la
descritta come una Terrasanta, Carlo concesso a noi poveri coloni di non fare la core e prepara i panni di lana stauratore della vera fede tenera età non mi fecero comprendere il
sorta di “età diventò anche un guerra, anche se poi ci scuce due soldi d’ar- per l’inverno, che qui in Neu- devo i piaceri di una vita tra- vero significato di quell’ammonimento.
dell’oro”, in cui do- illustre precedente
minavano giustizia, cui rifarsi: tra il gento all’anno per le sue truppe. E preghia- stria morde come un cane rab- scorsa per gli ultimi due de- In quel tempo ero rozzo e ignorante, odo-
legalità e prospe- 778 e l’811 aveva mo anche perché i suoi successori chiedano bioso. E i miei figli? Quelli che il cenni nella quotidiana copia dei ravo ancora della terra che mio padre la-
rità. Il primo a infatti combattuto meno tributi all’abate, e perché l’abate chie- Signore ha concesso che vivesse- Sacri Testi, delle parole dei Pa- vorava e che avrebbe voluto che anch’io la-
diffondere questo gli Arabi in Spagna. da a noi, uomini liberi, meno giornate di du- ro non erano più alti di un cane dri della Chiesa, delle leggi e delle vorassi. Per fortuna la vicinanza del villaggio
mito fu Eginardo, Fu così che nella ra fatica per i suoi campi. Che il Signore ci pastore quando hanno iniziato a se- storie degli antichi. all’abbazia, e la buona disposizione nei miei
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buttare intere giornate a dissodare le pro- denuncerò le sue malefatte a quei gran si- ranti chierici e ci portò di fronte allo scripto- funzionari dello Stato potevano essere qua-
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e malvagi idolatri del nord. Ci vollero qua-
di Baghdad un elefante di nome Abul si trent’anni e fiumi di sangue per piegare
l’orgoglio di quelle tribù devote ai demo-
Abbas, che Carlo accudiva di persona ni e per far risplendere sulle loro terre il
sole della cristianità, ma alla fine anche il
terribile Widuchindo accolse la parola di
Nostro Signore. Ero a Verden quando de-
capitammo più di 4 mila dei loro: fu il re in
A un passo persona a dare inizio alle esecuzioni.
dal divino Fino a che le forze me lo hanno con-
Il trono, al sentito non mi sono sottratto alla convo-
piano superiore cazione alle armi che giungeva in prima-
della Cappella vera, anche se le mie terre spesso recla-
palatina, stava mavano che le governassi da vicino. Car-
sotto un grande lo ci chiamava all’assemblea generale del
mosaico che
ritraeva Cristo. regno e ci indicava i pericoli che lo insi-
diavano, quindi comunicava gli ordini per
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Così Carlo
“dominava” la
corte, come
mediatore tra
Dio e gli uomini. Conti e marchesi?
Conversione
forzata Li ha inventati lui
Carlo Magno
sottomette i
ribelli sàssoni
Tproprietà
utto l’impero
carolingio era
personale
cui nome
deriva il
termine conte. Era
guidati dal del sovrano. Una lui ad amministrare
guerriero proprietà affidata in il comitatus
Widuchindo, gestione a persone (“contea”), la circo-
in un quadro di fiducia, i fideles, scrizione giuridico-
del XIX secolo. che in cambio si amministrativa
Lo stesso anno, occupavano della di base in cui era
Widuchindo si riscossione delle frazionato l’impero.
convertì al imposte e del Prima, in epoca
cristianesimo. reclutamento delle longobarda, i compiti
truppe, che poi del conte erano
Glossario... magno guidavano nelle svolti dal duca (dal
campagne militari. latino dux, “condot-
Austrasia: regione comprendente Gestori. Questo tiero”), un titolo
gnori che ogni anno arrivano all’abbazia
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all’incirca gli attuali Paesi Bassi, il
Belgio e la Germania nord-orientale. Dodici mesi di fatiche dicendo che il re li manda per fare pace legame di fedeltà tornato in auge nel
Manoscritto carolingio conservato personale portò alla Trecento. Nelle aree
Brunia: corazza a scaglie cucita su un tra i litiganti e per sorvegliare che tutto va- comparsa di un’ari- strategiche, come
giaccone di cuoio. a Salisburgo (Austria). Riporta da bene nel suo regno; sempre che quello stocrazia militare quelle di confine,
Cancelleria: segreteria che gestiva i lavori agricoli, mese per mese. non li porti dalla sua parte con regali e i cui titoli sono col gli amministratori
la corrispondenza imperiale. favori. tempo passati a governavano un
Manso: fondo agricolo, parte di una Se il Signore mi darà un’altra vita sarò indicare i gradi della territorio più esteso
grande proprietà terriera, affidato a nobiltà europea. È il chiamato “marca”,
una singola famiglia di affittuari. monaco o fattore, oppure uno di quei
mercanti grassi che vedo alle fiere ven- caso del comes, dal da cui marchese.
Neustria: regione comprendente la
Francia nord-occidentale e Parigi. dere pelli da conciare, calde pezze di lana
Scriptorium: stanza dei monasteri o o splendenti spade di ferro. Che cosa ci re-
sta dopo giornate di lavoro lunghe quan- si analfabeti. Così mi ritrovai immerso
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delle corti dove si redigevano a mano
testi sacri o giuridici. to il corso del sole? Una pancia mezza nella grammatica, nella retorica e nella
piena, ossa rotte che non ci si riesce quasi dialettica dei latini; imparai a leggere e
a svestire per andare a dormire, qualche scrivere con una nuova e chiara grafia la
organizzata come se fosse il papa a pren- qualcuno dice che si esercitasse notte- soldo da spendere al mercato; e questo loro lingua: la lingua del papa e della Bib-
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dere il mio signore sotto la sua ala, e non tempo, ma senza frutto. solo se il padre Cielo ci dà buon tempo, al- bia, ma anche quella delle leggi, della fi-
il contrario. Ma non ci badò poi troppo. Giunta la primavera, arrivava il tempo trimenti ci sono fame e lacrime. losofia e della poesia. Un giorno, lo so, la
Come non badava ai medici di corte che dell’azione, e tutti eravamo chiamati a Ma basta: è maggio, e domani è dome- scrittura di Carlo sarà usata da tutti.
gli rimproveravano l’amore per gli arrosti. prodigarci per organizzare l’assemblea nica, e dopo la messa balleremo e cante- Separando nei testi dei codici antichi il
Quante volte invece l’ho sentito infer- generale, cui partecipavano i grandi del remo sul sagrato, e il prete non ce la farà a grano dei passaggi autentici dalla crusca
vorarsi con il dotto Alcuino e con i maestri regno: conti e marchesi, vescovi e abati. cacciarci via questa volta. Siamo buoni degli interventi indebiti, mi resi conto di
giunti da tutte le terre del suo dominio. Vedo ancora giungere al loro seguito le cristiani, e vogliamo solo un po’ di gioia. quanta ignoranza avesse regnato tra i co-
Con loro discettava sulla Bibbia, ed erano truppe che il re avrebbe guidato contro i Speriamo di ascoltare uno di quei canto- pisti degli ultimi secoli e di quanto ridico-
riunioni attorno al fuoco, al fresco riparo nemici che mai ci sono mancati. Che gior- ri girovaghi che incantano con melodie lo fosse il latino del vecchio prete del vil-
di alberi frondosi o nelle calde acque del- nate faticose ed esaltanti! Carlo affron- dolci e narrano le imprese dei nostri anti- laggio, zoppicante e sgrammaticato, buo-
le sorgenti termali di Aquisgrana. Eppure, tava come un padre severo questioni am- chi padri, quelli che l’abate chiama “dia- Imperatore architetto no solo per impressionare i poveri coloni.
in tanti anni, non l’ho mai visto vergare al- ministrative e conflitti personali, poi indi- voli senza Dio”. Dicono che anche re Car- Carlo Magno supervisiona i lavori del Allora, e solo allora, rilessi con occhi nuo-
tro che il monogramma con cui siglava cava al suo popolo la strada per la gran- lo amava ascoltare queste storie. Pace al- duomo di Aquisgrana, opera del suo vi la scritta dello scriptorium, cui ormai
gli atti ufficiali: il re non sapeva scrivere, e dezza e partiva alla testa dei suoi soldati.❏ la sua anima. ❏ architetto di fiducia, Oddone da Metz. potevo accedere, e compresi che un buon
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Nel segno la campagna. Poi, i suoi conti conduceva-
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di Karolus no le truppe divise in armate, per aggirare
i nemici e stringerli in una morsa micidia-
Una pergamena le. Come dimenticare la campagna contro
dell’802 redatta
con la scrittura Tassilone e i suoi Bàvari, rapida come il
“carolina”, che fulmine? O le spedizioni a oriente con-
ispirò poi i primi tro gli Àvari e la conquista della loro for-
stampatori. tezza, il Ring, scrigno di infinite ricchezze
Sotto, la “firma” che spedimmo ad Aquisgrana su 15 carri?
(signum) del re: Che i figli dell’imperatore sappiano me-
il monogramma ritarsi una discendenza tanto illustre, per
è formato dalle il bene del popolo di Dio. ❏
consonanti
di Karolus.
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espressione per esercitare il proprio ruo-
lo benefico, che la parola – quella di Dio
soprattutto, ma anche quella dell’impe-
ratore – è meno potente se non è tra-
smessa e compresa nella sua forma au-
tentica. ❏
SAPERNE DI PIÙ
Sulle tracce dell’imperatore
Era analfabeta, ma firmava con il suo Carlo Magno. Un padre per l’Europa,
monogramma i documenti importanti. Alessandro Barbero (Laterza).
Carlo Magno, Matthias Becher (Il Mulino).
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