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20/4/2020 ACCADEMIA in "Enciclopedia Italiana"

Accademie moderne.

Accademie italiane. - L'Accademia si svolse e si affermò nel suo significato e nella


sua funzione specifica moderna in Italia nell'età del Rinascimento, prima quale
libera congrega erudita, e poi come associazione vera e propria di dotti con certe
norme e leggi fisse, con lo scopo precipuo di coltivare disinteressatamente le
discipline letterarie o scientifiche o le belle arti, con organamento e attività
propria: tali le accademie permangono tuttora, più o meno immutate ed eguali da
per tutto, in corporazioni nazionali più o meno vaste e comprensive di lavoro
intellettuale e collegiale, senza limitazione specialistica o fine pratico immediato.

Nei principali centri politici e culturali d'Italia, verso la metà del sec. XV, dalle
nuove condizioni di vita intellettuale e sociale, determinatesi col rifiorir degli studî
greco-romani, dalla frequenza di spiritose brigate e di convegni eruditi attorno ai
dotti umanisti e ai generosi mecenati, dalla più vivace corrispondenza epistolare e
dalle periodiche dispute in pubblico e in privato, sbocciò l'accademia moderna,
orientandosi in Firenze, dapprima, col Chorus Academiae Florentinae, e poi
specialmente con la Platonica del Ficino, verso l'ellenismo e la filosofia, volgendosi
ben presto, a Roma con la Pomponiana, a Napoli con l'Alfonsina o
del Panormita (divenuta poi la Pontaniana), a Venezia con l'Aldina, verso
l'archeologia e la filologia.

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