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20/4/2020 ACCADEMIA in "Enciclopedia Italiana"

Tale la storia schematica dell'Accademia propriamente detta, secondo la tarda


partizione dei cinque periodi: partizione non ancora nota, infatti, né a Cicerone né
a Varrone, che conoscono solo un'Accademia antica, fondata da Platone, e
un'Accademia nuova, fondata da Arcesilao. Nei secoli seguenti non mancarono
filosofi, di varia tendenza, ma per lo più eclettica o moderatamente scettica, che si
dissero accademici: ma la funzione dell'Accademia, come centro di studî, si ridusse
grandemente. Essa ebbe un'energica ripresa soltanto sul principio del quinto
secolo d. C., quando, con gli scolarchi Plutarco e Siriano e soprattutto, poi, col
loro scolaro e successore Proclo (vissuto dal 410 al 485), la dottrina neoplatonica,
già elaborata da Plotino, in Roma, nel terzo secolo d. C., raggiunse, nella scuola
d'Atene, le sue estreme formulazioni, confinanti con la teologia e con la teosofia:
secondo l'indirizzo che, attraverso gli scolari Ammonio, Asclepiodoto, Damascio e
Simplicio, si mantenne poi sostanzialmente immutato fino al giorno in cui, nel
529, l'imperatore Giustiniano soppresse, con la scuola d'Atene, l'ultimo grande
centro di elaborazione e di diffusione del pensiero antico.

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