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la rosa , necessaria Della tua ala laboriosa si consolano #vespri delusi se pure senza pridore tu abusi del’innocenza di una rosa. Nel:tuo tremore si riposa la mia noia, fiduciosa ronza attorno a un'immagine chiusa. La pazietiza forse rischiosa ché talvolta si spegne un fiore nella notte e il fradicio odore ti eccita curiosa. Ma susciti dentro la stanza Varia di tanta vacanza amica pungente e pia. Cosi cara é la tua molestia che stasera con me ti fa festa la mia efimera poesia. n.21 settembre 1998 ‘LEONARDO SINISGALLI L. 5.000 Sommanio 2 14 16 19 21 24 27 28 Sulla soglia Vinedito Due poesie di Pasquale Sica Due poesie di Paola Rago i saggio I traduttori letterari sono forse degli angeli? di Louis Bonalumi poeti del Novecento Fisarmonica Rossa di Franco Matacotta nel ventennale della scomparsa di Gianluca Paciucci proposte Carmen Matute: coscienza di donna di Tiziana Masucci vortere Casa Elena (per un'estetica del lupanare in Spagna) di J. L. Borges a c. di Lucio Sessa invito alla lettura Domenico Campana: La stanza dello scirocco di Adriano Napoli in memoriam Nota su Luigi Compagnone (con due epigrammi inediti) di Marco Amendolara versi per versi Oronzo Liuzzi, Antonio Spagnuolo fine millennio Porte invisibili: il forse, la domanda, l'identit fuori dall’Occidente Dall’umano al subumano di Luca Zolli detti di luce Dopo il diluvio (Eliot, Vannucci, Char) a c. di Nicola Sguera visioni La parola, l’opera di Lgo Simeone i poeti della rosa Marco Amendolara: un’oasi terrestre di Adriano Napoli recensioni ceditoriale Sulla sogfia di Luca Rano Sulla soglia del secolo che finisce, con le mille contraddizioni che ancora 'accompa- sgnano, le guerre, le assurde uccisioni, quasi la banalitA di morticon cui ogni giomo entriamo in contatto, senza che ancora siano risolti quegli “enigmi tormeatosi" che da sempre lo compongono, ci sono ancora parole che servano? O non rimane che il di Grantoca Pactucct del PCUS) e alla nascita dinuove e forse definitive pest. -Ho perduto tutto (tranne il conforto della donna caralmente cantata nel Gan- _zoniere d amore) wwol dire essereartivatialla fine diun ciclo: aver fatto tabula rasa e/0 aversubito un processo di spossessamet to. Bun'operazione di filosafi innovatori liberarsidel sapere delle epoche passate per costruire il nuovo partendo da zero. Solo che, nel nostro caso, a procurarela perdita ciha pensato la storia, spazzando via ogni cosa. A ogni tabula rasa, comunque ofte- ruta, segue sempre una rifondazione 0 almenoun desiderio che simuove in que- sto senso. E proprio l'ultima poesia del Canzoniere damore(pitiesatamente della sezione della raccolta con questo titolo; il volume é poi completato da un gruppo di“Altre poesie”, site tra 1959 ¢ 11962) cida indicazioni in proposito: «..non mi basta la terra / non mi basta V'aria / non mi basta qui su la sopra dove / non mi pocli del Novecenlo basta la parola /e nemmeno il pensiero/ hosete ditutto e di pid /hho desiderio di oltre avanti / pitt non mi basta vivere>. Vansia di questo testo chiaramente me- tafisica!. Ogni spazio@ angusto. La terrae Varia che, nella dottrina aristotelica degli ‘elementi occupano i post pit bassie quel- Ii intermedi (ma non le altezze dei cieli, dove regnail fuoco), sono insufficient, cost pure la parolae il pensiero (da quilla per- lita della poesia, della ragione, della vita). Questa ansia ‘religiosa’ si basa sul mecca- nismo della tabula rasa: -Ho sete di tutto “perché” ho perduto tutto. Questa ‘poesia della perdita’ (o della tabula rasa o dello spossessamento)& ri tracciabile in Matacotta come in altri pro- tagonisti della storia letteraria del periodo tra la fine del secondo conflito e Vimme- diato dopoguerra (in Ungareti in Saba, in Fortin). Allora fu necessario ripanire da capo dopo il nero ventennio che aveva istupidito icorpi e le coscienze condan- nandolial silenzio oall ovazione. Cosi scri- ve Matacotta in La pietd (primo testo di FR che prendiamo in esame):....Abbiamo perduto tutto / Perduto mani occhi pa- role / Il nostro cuore é distrutto /E ab- biamo vergogna del sole-. Vale appena softolineareilambiamento dorizzontiche subisce questa espressione trent'anni dopo. dal ‘noi’ collettivo del 45, al"io’ (che pud diventare un ‘noi due’) delle ultime poesie. Pid interessante é scoprire accentianaloghi in altre composizioni di Matacotta. Uno (Frithjof Schuon, Dal Divino all umano Edizioni Meditertance, p.24). Cogliamo incidentalmente Poccasione per scusarci nei confronti del novantunen- ne Schuon, verso il quale nutriamo una ofondissima ammirazione, e nei con- onti anche del suo traduttore per le Me- diterrance Jannaccone, peraver scorto un supposto errore in un'immagine da lui evocata, mentre il suo modo conciso € sovrassaturo di immagini significative di esprimersi aveva tratto in inganno noi. C. —____]t ros meeesaria 2158 = 2198 spiegheremo su tale questionea suotem- po, La scienza moderna nella sua suppo- sta oggettivit’ non @ da meno. Gliscien- Ziti riescono sempre, tranne owiamente lodevolieccezioni, ad evitare qualinqueal- lusione a realt3 che trascendono l'ordine fisco. Cosi ad esempio nel caso delle gua- rigioni miracolose nelle quali gli oggett vissimi scienziati giungonoa negare 'evi- denza, cercando di evocare supposte ca- pacita diautoguarigione e perdendod'un sol colpo tutta la loro obbiettivita. Qual- uno ha giustamente parato nei confronti della scienza modema e della sua suppo- sta obbiettvit di sentimentalita congelata ed il sentimento in questione é untostilita ignorante ¢ caparbia verso il Sacro, questo con lodevoli eccezioni, ripetiamo. Lo spi ritismo e tutti gli esperimenti sullo psichi- ‘smo umano e sulla cosiddetta metapsichi- ‘canon sono certo di un altro ordine di realti ¢lasciano 'uomo comunquee sem- pre staccato dal suo principio divino asse- condando cost la sua vertiginosa cada, anziaggravandola perchésiparanodinanzi all sua coscienza morente le ombre di una immaginazione onirica incoerente e sfal- data che l'uomo decaduto é portato i mediabilmentea scambiare per una real trascendente e spirituale, mentre si perde ‘soltanto nel mondo delle larve. B possiby le riconoscere tale smarrimento nell'arte surrealista. Questa pseuclorealta cifa pen- saread una identit} lontana eallincoeren- zadiun‘idea simile. ‘Non riusciamo a trovare altro senso aduna associazione di idee cost astrusa specie se si considera che l'uomomoder- noavendo perso il senso della sua identi teomorfica dovrebbe tomare a ragionare pi semplicemente e naturalmente su que- sta senza cercare cavill ed inutili compli- cazionilinguistiche che rischiano solo di aggiungere confusione a confusione ed in ultima analisiad eludere la sola cosa ne- cesar. ett di luce Parlare del fare; ma in realtAesiste “la parola” non ‘le parole”. Lopera castifuiscela parola e dun- «que, allintemo diessa, il suo contenuto. Allo stesso modo della parola, Popera ha un valo- re nsito che quello di parlare/comunicare all'uo- ‘mo. a parola parlaall'voma, non parla agli uomini: nel senso che parla/comunica all uome che si pone insuoascolto. Loperaparola, inole, peressere tale, rnon traduce la societa perché 'operaparola non lo fa mai. La societa si pone sempre rispettoall opera come istigatrice e come suggeritrice coatta di funzione. 'operaparola non la rappresenta mai perché seo facesse si porrebbe sotto un profilo ftizio diassoluta ‘omologazione, di airoce unijformitd. la societa vuole ifletersi nell opera espessole conno- tazioni di questa si basano sulla sovrapposizione del significantesul significato, opera, {questo motivo, non si pué costituire come un concetto che, in un processo immaginario, renda validi gl argomenti di una publica accusa insieme agliargomenti della difesa allo stesso modo; sirenderebbe cos! vera una posizione in cui entrambi i concett ci giustizia - edunque di veri, divengano confusi ‘Quando la socict ammette storicamente una considerazione dell Arte che @, insieme, dichiarazione della sua scomparsa e dichiarazione della sua non sussistenza - del fatto che siassistealla sua scomparsa e dunque, non dichiarandola pid contemporaneamente, mor- te-,sicommette un “inciampo storico” che giustifica qualunque cosa e, dunque, ogni ‘gudizio eseticosullopera. ‘Siveda come un'opera che traduca tutto cié e auscultila societa, si ponga in un mec- canismo perverso votato allom ‘comune: si vuole proporre un sistema in cui tage rabies. ppossibilt alltuomo di contemplarsiin una maniera differente, ssia come weariabile costante, Yoperaparola si pone sotto forma di vera rivoluzio~ ne, Ilpotere rivoluzionatio, oa, & dato dal suo silenzio; dal suo non appartenere, dal suo ‘essere muta e dal non partecipare alla voce della societa. Esser ferma a guarcare, ora,@ a Sta unica dmensione possible: enessa esse il suo poteerivoluionato. atl a oo dipole daft nel esgoocl Ae psc cl FARE Yascolta, la guarda, € fuomo ifatica nel segno del FARE FARE prol €de1 FARE uriopera cheat ciscomenl, non delle come manual antgtanale ‘ené come estetica dellattuale sullattualita che giustifica lopera sottraendo la mano.che ha compiuta. Ilfareéil verosenso della parolaopera perché si presenta come attrezz0 per compieria ma anche come essenza - essere stesso dell’ opera. Cosi facendo si evitera la possi caduta nel potere autonome della material del benchéil fare attale sfondi su ten fee” che divert, prima ettura, evepo'allavola 8 i acasualta attualmente viene razionalizzata in una sorta di prestidigitazione tra signi ficanti: epidermide e non sostanza del punctum dell opera troppe volte o del tutto: cato da essa, opera noné certamente significante. opera non é mai sé dicenza, dizione disse stessa, dichiarazione di un suo valore attraverso delle parole avulse da essa. ‘Lopera non rappresenta una montagna dichiarando semplicemente la sua unicitAine- dita dicendo: «questa é la mia montagnab. Un valore fondato sul significante non é nient’altro che un‘opera dedicata a chi la richiede, un attore che ringraziail pubblico senza che il sipario si chiuda mai, senza che gli spettatorismettano diapplaudire, Invece lopera ha bisogno della sua icastcitaeitastiké arte di rappresentare), i presen- tare in se stessa la sua parola in una forma che sia rappresentativa di se stessa e nello 28 {a rosa necewaria 2138 ‘stesso tempo riflettente. L'opera si porn in una “Porta Regale” oltre la cui sogia avvenga a magia/rappresentazione dellicona immagine, avvenga cioe, sotto forma di potere n- flessivo, un INCONTRO con 'uomo che la vede, lascolta, Perché ci poniamoallo spec- ‘chio per conoscerci enon per riconoscerci Non ne avremmo bisogno. La nostra imma- ‘gine che cerchiamo quella della conoscenza. Siveda allora come oggetto della rappresentazione non esista pid. Ecome dire: guardal C@ un punto invisible... noinonlo possiamo vedere, ‘non lo possiamo circoscrivere cercando i soi limit perché @ invisbile. soggettosi perde continuamente perché@ inesistente, perchénonce, perch potebe essere perfino i muro non contapiiocontaappena, Tadeoteodlavrthalencase danse Chestimmaginasencaasapritd Eppure, si cerca sempre ditrovare un “perimetro” al soggetto, Unintomomatematico, dicostruirgl una forma precisa, sapendo con certezza che “si” in quel punto, che sié stabilito cid che non pud essere visto. opera, allora, non rappresenta per farsi riconoscere e il uo soggetio si muove con- ‘inuamente ispetad une vert che s cerca: non sisooprind mala real una veta pertute Laveriisanasemprenucid. opera noné, ancora, perimetro e neanche esigenza ci dare un perimetroal soggetto, perché questo significherebbe dare ilimitialla contemplazione di tun‘opera che si vuole ridurrea immagine. Ilsoggetto, non presentandosi, si mostra allintemo del suo “intomo matematico" il Iuogo cio’ diappartenenza di e380 conil suo essere ¢ con la realta. ;parOla veritiera possiede la veritA in questo luogo unicoe non duplice che & anche la rappresentazione, trasfigurazione di se stessa. Allora la forma estetica sorgera dal fondale per sollevarsi, emergere, rendersiicastica tradurre una verita “ampollare” che forse produrra, cerchera INCONTRO, perché foperaé dentro il mistero dll ncontr dell'uomo con I'uomo a cui essa sirivolge. Non pid tautologia, Non pid ammiccamento. ‘Non pile parole ches vuole” seni die, prontead orecetueche le ascokano perchéle hanno loro stesse pronunciate ma finalmente, forse, la verta della parola. La parola vera, ‘vera; perché opera non sia pid gioco di contemporaneita, non sia pid giustificazione dell attuale attraverso Fironia del prendersi gioco ¢ farsi gioco delle stesse parole di chi aascolta, di chile cerca, di chile provoca edi chi vuole specularmente ascoltare se stesso inuna éco tranquillzzante, rasserenante ma senza fine. 1.Georg achne da una eter ala dasa catable exomoal novembre 153 2 Gaastppe evlacquas propos del cancrenon detutroo spermenta dela eos poesia Paul Cen. Queso contest ess fal smpegnoimeqponsbidermeniesante rl eres Baba del necro lingsteoe wuole evisre alte cao anche [fas sobrits dela manual rigang oa supersize del potereautonomo del concecto materia gust. In Pal Calan, Za fore dapat Eau 99S Guta Aparato cw iano, 1956 Gulla poli porte iano, 5: cullaume apolar cp.c Space deo pc {a rosa necessaria_ 2148 Nel libro d’esordio di Marco Amen- dolara, Mistert di Seymour(Altritermini, 1989), la fioritura di immagini preziose ¢ ialgida sensualita @ segnata nel contem- pod un’allucinata eallucinante sensazio- ne di consunzione e di morte Cll teschio siincrina nella ramifica /Tdeologia, ilter- rore da avvento / allo smeraldo ferito, mosaico in mille / pezzi, corpo esausto che rivela se stesso), Contro putrefazio~ ne e contro tempo, lo sguardo sulle cose @ un incantesimo, un sorilegioaffidato al ritmo e alla musica per tentare un ultimo tis pericltante Io siriflette come in uno spec- chio, @ Narciso, che -nuota alla ricerca / Dell’angelo liberatore- ma che «giammai loincontra- Le cose sono i frammenti diuna bel- lezza languente e rimpianta in cui Narciso vorrebbe ancora riconoscere il suo volto. Nel libro suecessivo, Stelle e devianze (la Fabrica felice, 1993), lacifra visionaria, metafisica, eastraente della problematica delo in Semouernon asc wacce. La nuova insegna della scrittura di Amendolara é la poesia d’occasione: -La grande poesia @ tutta d’occasione I... Noi, senza progetto, Jadri d’occasioni, / come vedi, siamoan- cora qui ad amarla, / a tradirla», scrive Renzo Paris, non a caso scrttore predilet- todal nostro. Illibro si contraddistingue fin dal tito- Join senso ambivalente. Catullianamente, Jatenerezza si coniuga alla violenza in un ‘unico abbraccio, finoa che praticamente bile distinguerle. Gliamici, tutto il mondo affettivo dell'autore vengonoa convito dailuoghi in cu il suo sguardo ha saputo incontrarli e comprenderli. Lios sessione deltio det primo libro sitrasferi- sce nel!inquieta ricerca dellaltro. I poeta & 2198 “parola e sguardo”, .Non & come voce scrittura @ pid santa /e puttana...@ dichi in parola e in sguardo vive /le indecenze ele stelle, le forze / che il centro dime hanno aperto /alla fuga. Beli affaccia su- glial le proprie immagini interiori, che incamandosi nell altro sifanno domanda, ricerca, rinnovamento Ma i giomisi sono rinnovati nella ricerca-). A noi sembra che ‘Amendolara non voglia edificare un fa- lansterio, una cita ideale, che al contrario questa ricerca sia fisica e collocabile in un‘oasiterrestre, naturale, con le sue cad cita e le sue precarieta (e cosa c’é di pid naturale, temestre precario dell amicizia?). La svolta diquesta raccolta é insomma ilrecuperodiuna dimensione camale, cor- porale in cui, non senza confltualita ean- gosce, riconoscere il senso e il valore dit ‘ogni gesto che altrimenti, come nella rac- colta precedente, si disperderebbe in im- magini ‘ma vane. Tidettato poetico denota perizia,rigo- re, inezza. Non mancano costratt sintat- ticidisquisita eccentriciti: «il corpo san se- bastiano erabianco, che richiama alla men- testilemi danteschi Gil porco Sant Anto- nic» di Par XX/X, 124) in genere della lingua antica.[risultati migliori della rac- colta siverificano laddove Fintonazione lin- guistica, senza effusivismi, sifa “vertica- Je", “ascensiva’,trasfigurando le parole in ‘un caribetto danzato insieme da malizia e jnnocenza, come in questo Fantasmi 2 ‘aro amore ti scrivo... (a. ©. di C. Gagliardo e G. Spaini), ‘Mondadori, 1998 Alforigine diquesto volume c’é una mostra organizzata nella primavera’97 al castello i Belgioioso. Ad essa hanno partecipato decine di scrtiori e poet accettando i esporre le lettere d'amore che da chissa quanti anni tenevano nascoste nel cassetto oche hanno serito per occasione. Visto il sucoesso della manifestazione il suo curatore Guido Spaini ha pensato di raccogiiere i testi in un libro, da lui curato assieme alla giornalista Chioca Gaglardo. E poi intervenuta Gabriella Ungarell (editor Mondadori che ha deciso con able ‘massa e occhio clinico di farne un volume a pit ampio respiro: ha cas! situatoin apertura i saggi tanto gradevol e curios quanto ser dei curator, che si svluppano attorno ad una serie diriferimenti ad epistolar del passato e dei nostri giomi, epistolai virtuale ‘parallel, avotte insospettabili. Seguono le lettere di 31 famosi autori contemporanei, dai cannibal aia cal poeta nabolic so a purtoppo| inevitabili melensi (pochi, ma imman- i). ‘Un volume nato da un’occasione mondana ma non mondano che, avvalendosi dinomi ‘non certo di secondo piano, ci presenta un panorama molto vasto delle infinite maniere in Cui sipud confessare o professare un amore. Quasi sempre lungi dal essere retoric (esi ssacche taluni argomenti sembrano addirtturaattrare a retorica) gl autor si esibiscono in testi soprattutto grotteschi e sarcastici, oppure scrivono a una gatta, all'estate, a un licantropo o alla propria macchina da scrivere. E scopriamo ad esempio che non solo Stendhal, Cocteau ¢ Sartre, come si legge nei saggi introdultivi, avevano ilpanico da banalité’. Ma uno scrittore non dovrebbe essere un sicuro manipolatore del inguaggio? i, mail manipolatore @ un conoscitore, che sa come le parole siano pietre ed al tempo ‘stesso demoni guizzanti. Certo della sezione con dizionarietto ed affini non sentivamo certo il bisogno, ma forse ‘sembrava funzionale al carattere di manuale dato al libro. Queso libro non conferma ancora una volta che il vero amore fa paura, @ che lo si ma ‘schera con operazioniletterarie: al contrario,c’8 chi dimostra di aver colto 'ammpiezza del Cconcetto di Amore (proprio quello con la maiuscola) e di aver capito che non occorre cade~ re disarmati davanti ai grand sentiment ma occorre dimostrarsi degni di ess! imbracciando le proprie armi ‘Sandro Montalto G jacomo Casanova, 200 anni di invidia ‘Questtanno ricorre il duecentesimo anniversario della morte di Giacomo Casanova, ‘awenuta nel 1798 al castello di Dux in Boeri. Chi non conosce quest’eroe? E chinon ha ‘provato per lui e peril suo personaggio ammirazione o invidia (0 ambedue)? Chinon potes- se tentare diimitare questo personaggio pud consolarsi approfittando dei numerosi volu- midi uscita recente 0 imminente a lui dedicat. Fraiititol, molt e forse troppi, segnaliamo li demone di Casanovaci Angelo Mainardi (perla romana Tre Editor) che spicca pera visione esoterica, oscura e pili misteriosa del Celebre libertino. Non manca nulla: cabalistca, ri iniziaticl, pedofiia.. Una lettura inte- ressante per tutti, anche.e soprattutto per gi scettici che ammireranno la seriet& del lavoro (che pud esistere a prescindere dall'argomento). Una lettura che mescola fat reali ed ‘episod romanzeschi, con al centro autentica Histoire de ma vie, cos| comenella storia enella leggenda si mescolano uomo e mito. Curiosissimo é anche il volume Cento note per Giacomo Casanova a Venezia (Neri Pozza editore) di Riccardo Selvatico, approfondito e divertente studio sotto forma di lames meen 28 ie | apparato dinote alle Mémories, privo del testo analizzato per contenere tutto in un vo- ume ragionevole. Opera che sideve ad un ingegnere veneziano appassionatosi al gran- de amatore per caso, figia di una lunghissima e maniacale ricerca in archiv di ogni gene- re. Fra notizie incerte dovute a comprensibil difetti della memoria di Casanova e abbellimenti da scritore, Selvatico ha ricostruito con quasi assoluta precisione le vicen- de narrate e ne ha fornito nomi, luoghi, precisazioniindispensabil. Per chi ama ilibr pid curiosi,invece, segnaliamo Casanova, un goloso libertino di Naudin, Toesca, Vigliardi, Paravia e Fasoll (Canal & Stamperia editrice, Venezia) © I menu della seduzione. A tavola con Casanova di Hyppolite Romain (Mondador) che riportano uno 72 ¢ altro 46 ricette original del tempo di Casanova, chissa se vera- ‘mente afrodisiache, che possono inizare il lettore ad un piacere alternativo. Motte poi le biografie valide ed interessanti pubblicate negli ultimi anni da vari editori. Come tutti personaggiche crediamo di conoscere ormai bene, Casanova merita un’attenta lettura cche riserverdi non poche sorprese e demolira pit di un pregiudizio. L'uomo-scrittore-po- eta-musicista-alchimista-bibliotecario amico di grandi personaggi come Voltaire, Goldonio Rousseau, pud venire alla luce in tuto i suo splendore, ma siaallettore sfatare leleggende. S.M. alvatore Sabariani (1805-1854) , Giuseppina Luongo Bartolini, I Chiostro 1998, £. 15.000. Fondendo ricerca storica e invenzione fantastica, la Bartoli Luongo aggiunge - dopo la piece su Niccold Franco - un altro tassello ad una storia ideale di Benevento e al suo percorso creativo di scrittrice, poetessa, saggista e storica (imminente un lavoro sulla ‘comunita ebraica nella citta dal titolo Da via della Giudecca al Serralium alla Shoah). licontesto storico & quello della “primavera dei popo', i 1848, che anche a Benevento Vide esponenti della media borghesia e alcuni notabil ungimirantilottare perle libert. Protagonista del“melodramma” & Salvatore Sabariani nei gioriin culiltentativo insurre- zionale fallisce per la gelosia delfamante, causa del'arresto dei congiuratie della loro tra ica fine. La reata storica si contamina con rintreccio della Tosca pucciniana, soprattutto nelVinvenzione finale. «I personaggi[..emergono da un intreccio di possibilta- come “possibile” é ogni es- stenza umana - colioro carattere, nella dimensione eroica che li stigmatizz®. E rientrano in quella schiera di uomini, fermi nel volto e negli occhi, che seppero generosamente anti- vedere, a costo della vita, un domani migliore, un futuro diverso per la propria citta e per la nazione», Questo anche il senso dell'epigrate del libro ripresa dalla conclusione dei Sepoleri Ugo Foscolo: la poesia ha il compito di serbare la memoria degli erol. E Sabariani appare ‘obile figura, mossa da ait ideali civil, come emerge anche dall'appello a cittadini Bene- ventani: «L'ora é giunta per rivendicare inostri rt, la nostra liberta a lungo tempo infre~ rata... Non pi oppressor; bando al soprusi,alleingiustize, alle deferenze [..- Oh, si, fratelil! Scuotiamo indegno torpore, rinfranchiamo i nostri animi alldea di un pid lieto awerire, protestando piena garanzia alla iberta e alla proprieté diciascun citadino, con- fondiamo i nostri volticol sacro bacio d'amore». I!lavoro dela Bartolini Luongo, oltre che da esigenze poetiche, é vivificato dalintento “civile”diridare ad una citta la sua memoria storica, «e fuori di essa, non pud che trovare lincertezza di un processo di crescita comu- ne». NS. ‘a rosa necessaria 2150 2 Ja rosa necessaria -rivista di scritturee arti Anno VI- settembre 1998-N. 21 supplement Messago dogg n 24°98 dito da eDimedia s., « via Vanvitelli26-82100 Benevento ‘Comitato di redazione-Vincenzo Pellegrini, Luca Rando, Nicola Sguera, Pre-press:eDimedia sel. ‘Stampa: Microprint-via Pirandello #82100 Benevento ‘Un numero costa & 5.000 (amretrato il doppio) Pericevere 4 numeri della rivistainviare L. 18,000, sul ccp n, 12415824 intestatoa Messiggio dogg eDimedia,via Umberto n. 36, 82100 Benevento, (causal: Ia rosa necessaria), Lacollaborazione é su invito. manoscritt non sirestituiscono. iettore ie GIUSEPPE DE LUCIA Direzione Redazione ‘Amministrazione Via Umberto 1,36 52100 Benevento Tel./Fax 0824/21722 |Autorizzazione del Tribunale| di Benevento n. 34 Q edito da | mm | ai

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