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Francesco: no alla curiosità superficiale nei mezzi di comunicazione

Nel messaggio per la Quaresima, il Papa guarda all’incontro di giovani economisti ed imprenditori
ad Assisi dal 26 al 28 marzo: «Serve un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale»

Papa Francesco

PUBBLICATO IL

24 Febbraio 2020

CITTÀ DEL VATICANO. Il Papa mette in guardia dal «chiacchiericcio» che, «dettato da vuota e
superficiale curiosità», ai nostri giorni «può insinuarsi anche in un uso fuorviante dei mezzi di
comunicazione», in un passaggio del Messaggio annuale per la Quaresima. Il testo è incentrato
sull’importanza, per la conversione del cristiano, di sperimentare la misericordia di Dio. Ne
discende la necessità di condividere i propri beni con i più bisognosi, scrive Francesco, che ricorda
l’incontro di giovani economisti e imprenditori programmato ad Assisi dal 26 al 28 marzo per
«contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale».

Il Messaggio per la Quaresima, che quest’anno va da mercoledì prossimo, 26 febbraio, a Pasqua,


che cade il 12 aprile, è intitolato con un versetto della seconda lettera di San Paolo ai Corinzi: “Vi
supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20).

«Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della
Chiesa e del mondo», il tempo di Quaresima, definito dal Papa come uno «spazio offerto al
cambiamento di rotta», esprime «la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di
salvezza con noi. In Gesù crocifisso, che “Dio fece peccato in nostro favore” questa volontà è
arrivata al punto di far ricadere sul suo Figlio tutti i nostri peccati, fino a “mettere Dio contro Dio”,
come disse Papa Benedetto. Dio infatti ama anche i suoi nemici. Il dialogo che Dio vuole stabilire
con ogni uomo, mediante il Mistero pasquale del suo Figlio, non è come quello attribuito agli
abitanti di Atene, i quali “non avevano passatempo più gradito che parlare o ascoltare le ultime
novità”», prosegue il Papa citando gli Atti degli Apostoli. «Questo tipo di chiacchiericcio, dettato da
vuota e superficiale curiosità, caratterizza la mondanità di tutti i tempi, e ai nostri giorni può
insinuarsi anche in un uso fuorviante dei mezzi di comunicazione».

Parole che assumono un peso particolare nel frangente attuale, marcato dal diffondersi in Italia del
nuovo Coronavirus di origine cinese: «Il contesto attuale domanda una riflessione sul modo di
trasmettere le informazioni, particolarmente in un contesto di crisi non solo sanitaria ma di crisi
con conseguenze economiche, finanziarie, di relazioni internazionali», ha detto in conferenza
stampa monsignor Bruno Marie Duffé, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo
Umano integrale, in risposta alle domande dei giornalisti. «Abbiamo bisogno di un’etica di
informazione: è possibile fare molta informazione, ma cosa produce: paura? Angoscia? O fiducia e
collaborazione internazionale? È una sfida molto importante». Anche il cardinale Peter Turkson,
prefetto del Dicastero, ha sottolineato l’importanza di una informazione corretta.

Alla conferenza stampa di presentazione del messaggio del Papa è intervenuta anche la presidente
dell’ospedale pediatrico di proprietà della Santa Sede Bambino Gesù, Mariella Enoc, che, oltre a
fare il punto sul Coronavirus, ha annunciato che per la Quaresima il nosocomio andrà in alcuni
campi rom per l’ormai prossimo Mercoledì delle Ceneri: «Il Bambino Gesù visita dei bambini, porta
salute», ha detto. «Certamente in questi campi rom l’unico gesto che posso fare, dato che non
conosco la lingua, è l’abbraccio, ma anche far sentire che noi andiamo non come benefattori ma
come persone che con loro vogliono fare un percorso. I poveri devono essere non beneficiari ma
benefattori. Se la Quaresima fosse solo fare qualche opera buona, per quanto importante, non
sarebbe venuta nessuna conversione dentro di noi».

Papa Francesco, nel messaggio, scrive che chi crede nell’annuncio di Gesù «respinge la menzogna
secondo cui la nostra vita sarebbe originata da noi stessi, mentre in realtà essa nasce dall’amore di
Dio Padre, dalla sua volontà di dare la vita in abbondanza. Se invece si presta ascolto alla voce
suadente del “padre della menzogna” si rischia di sprofondare nel baratro del nonsenso,
sperimentando l’inferno già qui sulla terra, come testimoniano purtroppo molti eventi drammatici
dell’esperienza umana personale e collettiva. In questa Quaresima 2020 vorrei perciò estendere ad
ogni cristiano quanto già ho scritto ai giovani nell’Esortazione apostolica Christus vivit: “Guarda le
braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per
confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa.
Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai
rinascere sempre di nuovo”».

Prima che essere «un dovere», in questo senso, la preghiera «esprime l’esigenza di corrispondere
all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene. Il cristiano, infatti, prega nella
consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma
ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la
durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a Lui e alla sua volontà», afferma il Pontefice.

Una conversione che ha delle implicazioni, ossia «sentire compassione per le piaghe di Cristo
crocifisso presenti nelle tante vittime innocenti delle guerre, dei soprusi contro la vita, dal
nascituro fino all’anziano, delle molteplici forme di violenza, dei disastri ambientali, dell’iniqua
distribuzione dei beni della terra, del traffico di esseri umani in tutte le sue forme e della sete
sfrenata di guadagno, che è una forma di idolatria», è la conclusione di Jorge Mario Bergoglio.
«Anche oggi è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei
propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale
all’edificazione di un mondo più equo. La condivisione nella carità rende l’uomo più umano;
l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo
spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia. Per questo motivo,
nella Quaresima del 2020, dal 26 al 28 marzo, ho convocato ad Assisi giovani economisti,
imprenditori e changemakers, con l’obiettivo di contribuire a delineare un’economia più giusta e
inclusiva di quella attuale. Come ha più volte ripetuto il magistero della Chiesa, la politica è una
forma eminente di carità. Altrettanto lo sarà l’occuparsi dell’economia con questo stesso spirito
evangelico, che è lo spirito delle Beatitudini».

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