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Responsabilità del direttore

lavori e del progettista di impianti


di evacuazione fumi.
Conseguenze in caso di incendio.

Avv. Marco Grotto


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Responsabilità civile
•  Art. 1667 c.c.
[I]. L'appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi
dell'opera. La garanzia non è dovuta se il committente ha accettato l'opera e
le difformità o i vizi erano da lui conosciuti o erano riconoscibili, purché, in
questo caso, non siano stati in mala fede taciuti dall'appaltatore.

[II]. Il committente deve, a pena di decadenza, denunziare all'appaltatore


le difformità o i vizi entro sessanta giorni dalla scoperta. La denunzia
non è necessaria se l'appaltatore ha riconosciuto le difformità o i vizi o se
li ha occultati.
[III]. L'azione contro l'appaltatore si prescrive in due anni dal giorno
della consegna dell'opera. Il committente convenuto per il pagamento può
sempre far valere la garanzia, purché le difformità o i vizi siano stati
denunziati entro sessanta giorni dalla scoperta e prima che siano decorsi i
due anni dalla consegna.

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Responsabilità civile

•  Art. 1668 c.c.

[I]. Il committente può chiedere che le difformità o i vizi siano


eliminati a spese dell'appaltatore, oppure che il prezzo sia
proporzionalmente diminuito, salvo il risarcimento del danno
nel caso di colpa dell'appaltatore.

[II]. Se però le difformità o i vizi dell'opera sono tali da renderla


del tutto inadatta alla sua destinazione, il committente può
chiedere la risoluzione del contratto.

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Responsabilità civile
•  Art. 1669 c.c.
[I]. Quando si tratta di edifici o di altre cose immobili
destinate per la loro natura a lunga durata, se, nel corso di
dieci anni dal compimento, l'opera, per vizio del suolo o per
difetto della costruzione, rovina in tutto o in parte, ovvero
presenta evidente pericolo di rovina o gravi difetti, l'appaltatore
è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi
causa, purché sia fatta la denunzia entro un anno dalla
scoperta.
[II]. Il diritto del committente si prescrive in un anno dalla
denunzia.

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Responsabilità civile
•  Cassazione civile, sez. II, 06/12/2017, n. 29218
In tema di contratto di appalto, il vincolo di responsabilità solidale fra
l'appaltatore e il progettista e direttore dei lavori, i cui rispettivi
inadempimenti abbiano concorso in modo efficiente a produrre il danno
risentito dal committente, trova fondamento nel principio di cui all'art. 2055
c.c., il quale, anche se dettato in tema di responsabilità extracontrattuale, si
estende all'ipotesi in cui taluno degli autori del danno debba rispondere a
titolo di responsabilità contrattuale.
Nella specie, in applicazione dell'enunciato principio, la S.C. ha confermato
la sentenza di merito, che aveva riconosciuto la responsabilità solidale del
progettista e direttore dei lavori e dell'appaltatore per i difetti della
costruzione che avevano determinato infiltrazioni d’acqua, ponendo a
carico del primo l’identica obbligazione risarcitoria del secondo, avente ad
oggetto le opere necessarie all’eliminazione dei vizi ed all’esecuzione
dell’”opus” a regola d’arte.

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Responsabilità civile

•  Cassazione civile, sez. II, 09/11/2017, n. 26552

L'ipotesi di responsabilità regolata dall'articolo 1669 del c.c. in


tema di rovina e difetti di immobili ha natura
extracontrattuale e, conseguentemente, nella stessa possono
incorrere, a titolo di concorso con l'appaltatore che abbia
costruito un fabbricato minato da gravi difetti di costruzione,
tutti quei soggetti che, prestando a vario titolo la loro opera nella
realizzazione della cosa, abbiano contribuito, per colpa
professionale (segnatamente il progettista e/o il direttore dei
lavori), alla determinazione dell'evento dannoso, costituito
dall'insorgenza dei vizi in questione.
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Responsabilità civile

•  Cassazione civile, sez. II, 12/06/2014, n. 13410

Qualora il danno risentito dal committente di un contratto di


appalto sia ascrivibile alle condotte concorrenti dell'appaltatore
e del direttore dei lavori (o del progettista), entrambi sono
solidalmente responsabili del danno, a nulla rilevando la
diversità dei titoli cui si ricollega la responsabilità. Il
danneggiato – pertanto – può rivolgersi indifferentemente
all'uno o all'altro, per il risarcimento dell'intero danno.

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Responsabilità civile
•  Tribunale Savona, 08/03/2018
La responsabilità dell'incendio avvenuto in un cantiere, ove
operavano diversi imprese appaltatrici, causato da un difetto di
installazione della canna fumaria (nella specie: da una falla
apertasi nella canna fumaria), non va attribuita all'impresa che
si è occupata di eseguire lavori diversi dall'installazione della
canna fumaria, ma a quella che si è effettivamente occupata
della realizzazione e della successiva installazione della canna
fumaria poiché, in fase di montaggio, avrebbe dovuto rilevare il
danneggiamento subito dalla canna fumaria che ha originato la
falla.

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Responsabilità civile
•  Tribunale Savona, 08/03/2018 (motivazione)
… il consulente tecnico d’ufficio, all'esito di accertamenti peritali
effettuati sulla scorta delle acquisizioni istruttorie, con argomentazioni
logiche e congruamente motivate a cui può farsi quindi rinvio, ha
ascritto la responsabilità per l’incendio all’installatore («dalla
documentazione agli atti e in particolare dalla documentazione
fotografica prodotta da parte attrice ... risulta che l’incendio di cui si
tratta è stato causato da una falla apertasi nella canna fumaria in
acciaio inossidabile in prossimità del tavolato in legno del tetto; la
responsabilità dell’incendio va attribuita all’installatore che in fase di
montaggio avrebbe dovuto rilevare il danneggiamento subito dalla
canna fumaria che ha originato la falla»)…
> ruolo essenziale del CTU

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Responsabilità civile

•  Art. 1102 c.c.

[I]. Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune,


purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli
altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto.
A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni
necessarie per il migliore godimento della cosa.
[II]. Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa
comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti
idonei a mutare il titolo del suo possesso.

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Responsabilità civile

•  Artt. 1102, 1117, 1120 c.c.

Tribunale Arezzo 07/03/2018, n. 279

Tribunale Modena 10/10/2017, n. 1774

T.A.R. Bolzano, sez. I, 22/02/2018, n. 62

T.A.R. Ancona, sez. I, 01/08/2017, n. 648

T.A.R. Firenze, sez. II, 28/10/2015

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Responsabilità PENALE
•  Art. 423 c.p.
[I]. Chiunque cagiona un incendio è punito con la reclusione da tre a
sette anni.
[II]. La disposizione precedente si applica anche nel caso d'incendio
della cosa propria, se dal fatto deriva pericolo per la incolumità
pubblica.
•  Art. 449 c.p.
[I]. Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nel secondo comma
dell'articolo 423-bis, cagiona per colpa un incendio, o un altro
disastro preveduto dal capo primo di questo titolo, è punito con la
reclusione da uno a cinque anni.

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Responsabilità PENALE
•  Art. 43 c.p.

[I]. Il delitto:

è colposo, o contro l'intenzione, quando l'evento, anche se preveduto, non è


voluto dall'agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o
imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

> ruolo delle norme tecniche

•  Art. 113 c.p.

[I]. Nel delitto colposo, quando l'evento è stato cagionato dalla cooperazione
di più persone, ciascuna di queste soggiace alle pene stabilite per il delitto
stesso.

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Responsabilità PENALE
•  Cassazione penale, sez. IV, 09/04/2015, n. 22793 (motivazione)

… Al prevenuto si contesta, quale artigiano incaricato dai proprietari, di avere installato


un camino, con sistema di evacuazione dei fumi della caldaia a legna realizzato in
violazione delle norme tecniche in vigore, così da cagionare l'incendio della abitazione
dei richiamati committenti, quale conseguenza della infiammazione della fuliggine.

La Corte di Appello riferiva che l'incendio era scaturito dalla tubazione della stufa a legna;
che detta stufa era stata installata nel locale cucina, senza la realizzazione della canna
fumaria in conformità alle norme vigenti, con l'uso di materiali inadeguati e senza la
predisposizione della coibentazione della condotta utilizzata per l’evacuazione dei fumi
della combustione…

Il ragionamento della Corte di Appello muove dal rilievo che sia la stufa a legna che quella
a gas avevano gli scarichi non a norma, per la mancanza di coibentazione e la non
corretta installazione…

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Responsabilità PENALE
•  Cassazione penale, sez. IV, 13/06/2013, n. 28960 (motivazione)

Il Tribunale di Camerino, con sentenza 14 febbraio 2006, ha condannato


Z.T. per il delitto di cui all'art. 449, in relazione all’art. 423 c.p., per aver
cagionato per colpa (in concorso con altra persona giudicata separatamente)
un incendio che si era sviluppato il … nell'abitazione di M. L.; in particolare
all'imputato era stato addebitato di aver realizzato una canna fumaria
priva dei richiesti requisiti di isolamento termico tanto che, essendo stata
la canna fumaria sistemata a contatto con materiali infiammabili, ne era
scaturito l'incendio che aveva gravemente danneggiato sia l'edificio che
l'abitazione…

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Responsabilità PENALE
•  Cassazione penale, sez. IV, 13/07/2011, n. 34379

… la Corte ha confermato le responsabilità del costruttore di una palazzina


e dell'installatore di una stufa per l'incendio scoppiato in un condominio e
attribuito al cattivo funzionamento di una stufa a legna, di proprietà di una
condomina, che era stata collegata ad una canna fumaria che risaliva fino al
tetto condominiale; al costruttore della palazzina era stato contestato
l'incendio colposo per non aver provveduto adeguatamente alla
coibentazione della canna fumaria, mentre all'installatore della stufa era
stato contestato il fatto di non aver adeguatamente valutato la
compatibilità tra l'impianto e la distanza del condotto di evacuazione del
materiale combustibile…

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Responsabilità PENALE
•  Cassazione penale, sez. IV, 13/07/2011, n. 34379 (motivazione)

Al S., nella qualità di titolare della ditta costruttrice della palazzina


condominiale, veniva contestato di avere colposamente dato causa
all'incendio, avendo predisposto e posto in essere una inadeguata
coibentazione-isolamento della canna fumaria nella parte in cui questa
veniva a contatto con il legno del sottotetto e del tetto in violazione del
D.P.R. 22 dicembre 1970, n. 1391, art. 7 e del punto 4.2.2 della
normativa UNI. Al C., quale installatore dello stubotto, era, invece,
contestato, di non avere adeguatamente valutato la compatibilità
dell'impianto e la distanza del condotto di evacuazione dal materiale
combustibile o infiammabile al fine di prevenire con idonee coibentazioni ed
isolamenti ogni tipo di incendio domestico in violazione della normativa
sopra indicata…

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Responsabilità PENALE
•  Cassazione penale, sez. IV, 23/09/2009, n. 39959 (motivazione)

G.G. veniva tratto a giudizio per rispondere del reato di cui agli artt. 113 e
449 c.p., secondo la seguente contestazione: perché quale amministratore del
condominio sito in …, concorreva, con R.I., Z.M. e V.A. – il R. quale legale
rappresentante della pizzeria …, lo Z. quale incaricato dal R. del
riposizionamento della canna fumaria della pizzeria, il V. quale tecnico
incaricato, a dire del R., di verificare la corretta esecuzione del lavoro – a
cagionare, per colpa, un vasto incendio, al tetto e sottotetto dello stabile del
predetto condominio, che si propagava all'intero edificio…

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Responsabilità PENALE
•  Art. 589 c.p.

[I]. Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la
reclusione da sei mesi a cinque anni.

•  Art. 590 c.p.

[I]. Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la
reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a 309 euro 3.

[II]. Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della
multa da 123 euro a 619 euro; se è gravissima, della reclusione da tre mesi a
due anni o della multa da 309 euro a 1.239 euro.

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Responsabilità PENALE
•  Cassazione penale, sez. IV, 10/02/2009, n. 20395

Nella specie, si verteva in ipotesi di lavori edilizi effettuati non a regola d'arte,
tali da avere determinato l'occlusione di una canna fumaria, con
conseguente rilascio nell'ambiente di monossido di carbonio in
concentrazione così elevata da avere cagionato il decesso di uno degli
occupanti; erano stati condannati per il reato di omicidio colposo, tra gli
altri, i tre operai che avevano eseguito i lavori; la Corte, con l'affermazione di
cui in massima ed evidenziando come l'istruttoria avesse dimostrato che tutti
e tre avevano avuta la consapevolezza delle plurime lesioni provocate, ha
rigettato il motivo di doglianza basato sul rilievo che non sarebbe stato
accertato, in sede di merito, chi dei tre operai avesse materialmente posto in
essere la condotta lesiva della canna fumaria.

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Responsabilità PENALE
•  Culpa in eligendo > art. 8 del D. M. 11/01/2007, n. 37

[I]. Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di


trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli
impianti indicati all'articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate ai sensi
dell'articolo 3.

[II]. Il proprietario dell'impianto adotta le misure necessarie per conservarne


le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia,
tenendo conto delle istruzioni per l'uso e la manutenzione predisposte
dall'impresa installatrice dell'impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature
installate. Resta ferma la responsabilità delle aziende fornitrici o distributrici,
per le parti dell'impianto e delle relative componenti tecniche da loro
installate o gestite.

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Responsabilità PENALE
•  Culpa in eligendo > art. 15 del D. M. 11/01/2007, n. 37

[II]. Alle violazioni degli altri obblighi derivanti dal presente decreto si
applicano le sanzioni amministrative da euro 1.000,00 ad euro 10.000,00 con
riferimento all'entità e complessità dell'impianto, al grado di pericolosità ed
alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione.

[VII]. Sono nulli, ai sensi dell'articolo 1418 del Codice Civile, i patti relativi
alle attività disciplinate dal presente regolamento stipulati da imprese non
abilitate ai sensi dell'articolo 3, salvo il diritto al risarcimento di eventuali
danni.

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Responsabilità PENALE
•  Culpa in eligendo > art. 20 del D. Lgs. 16/06/2017, n. 106

[I]. Il costruttore, il direttore dei lavori, il direttore dell'esecuzione o


il collaudatore che, nell'ambito delle specifiche competenze, utilizzi
prodotti non conformi agli articoli 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 del
regolamento (UE) n. 305/2011 e all'articolo 5, comma 5, del presente
decreto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 4.000
euro a 24.000 euro; salvo che il fatto costituisca più grave reato, il
medesimo fatto è punito con l'arresto sino a sei mesi e con
l'ammenda da 10.000 euro a 50.000 euro qualora vengano
utilizzati prodotti e materiali destinati a uso strutturale o a uso
antincendio.

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Responsabilità PENALE
•  Culpa in eligendo > art. 20 del D. Lgs. 16/06/2017, n. 106

[II] Il progettista dell'opera che prescrive prodotti non conformi a


quanto previsto dall'articolo 5, comma 5, del presente decreto o in
violazione di una delle disposizioni in materia di dichiarazione di
prestazione e marcatura CE di cui agli articoli 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 del
regolamento (UE) n. 305/2011 è punito con la sanzione
amministrativa pecuniaria da 2.000 euro a 12.000 euro; salvo che il
fatto costituisca più grave reato, il medesimo fatto è punito con
l'arresto sino a tre mesi e con l'ammenda da 5.000 euro a 25.000
euro qualora la prescrizione riguardi prodotti e materiali destinati
a uso strutturale o a uso antincendio.

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Responsabilità PENALE

•  Art. 22 del D. Lgs. 09/04/2008, n. 81 – Obblighi dei


progettisti

[I]. I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti


rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute
e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e
tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di
protezione rispondenti alle disposizioni legislative e
regolamentari in materia.

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Responsabilità PENALE

•  Art. 23 del D. Lgs. 09/04/2008, n. 81 – Obblighi dei


fabbricanti e dei fornitori

[I]. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la


concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di
protezione individuali ed impianti non rispondenti alle
disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di
salute e sicurezza sul lavoro.

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Responsabilità PENALE

•  Art. 24 del D. Lgs. 09/04/2008, n. 81 – Obblighi degli


installatori

[I]. Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di


lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza,
devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro,
nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.

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Responsabilità PENALE
•  Art. 57 del D. Lgs. 09/04/2008, n. 81 – Sanzioni per i progettisti, i
fabbricanti, i fornitori e gli installatori

[I]. I progettisti che violano il disposto dell’articolo 22 sono puniti con


l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da 1.500 a 6.000 euro.

[II]. I fabbricanti e i fornitori che violano il disposto dell’articolo 23 sono


puniti con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 10.000 a 40.000
euro.

[III]. Gli installatori che violano il disposto dell’articolo 24 sono puniti con
l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro.

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Grazie per l’attenzione

Avv. Marco Grotto

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www.studiolegalefuringrotto.it

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