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ALLOFONO è un fono senza valore distintivo, non può creare coppie minime
FONO suono
FONEMA unità minima non dotata di significato ma di valore distintivo, unità minima di seconda
articolazione
MORFO ogni elemento di significante segmentabile in una parola
MORFEMA unita minima dotata di significato e di valore distintivo, unità minima di prima articolazione
UNIVERSALE IMPLICAZIONALE mette in relazione due o più proprietà linguistiche in un rapporto di
implicazione per cui se x allora y. Nella classificazione delle lingue da un punto di vista tipologico
sintattico serve per individuare somiglianze
MORFEMI AMALGAMA sono quei morfemi che si sono formati da due morfemi distinti in + il = nel
MORFEMI CUMULATIVI sono quei morfemi che svolgono più funzioni p.e. snell+i i maschile plurale
ALLOMORFO due o più mordi con lo stesso significato lup+i uom+ini
DVANDA un morfema composto con due teste navetraghetto
SUPLETTIVISMO radicali diversi in una serie morfologicamente omogenea es. fegato epatico
OMONIMIA lessema con stesso significante ma significato diverso es. vite intesa come pianta e come
utensile
POLISEMIA lessema con stesso significante e significato correlato es. esecuzione -di pena -azione
es. artistica
ANTINOMIA lessemi che sono contrari caldo freddo
CONTRADDITORI lessemi opposte es. vero falso
SINONIMIA lessemi che hanno significante diverso e stesso significato
OMOGRAFIA lessemi che si scrivono allo stesso modo ma che hanno significato diverso pésca
pèsca
ACCORDO due parole che hanno la stesse categorie flessioni
REGGENZA quando un nome è retto da un verbo
FRASE MARCATA in cui il soggetto non coincide con il tema (ciò di cui si parla)
dislocata a -destra -sinistra, passiva, focalizzata, scisse
LINGUISTICA
studio scientifico del linguaggio umano
LINGUAGGIO UMANO
proprietà
discretezza = elementi si distinguono gli uni dagli altri per esistenza di limiti precisi
doppia articolazione
morfemi = il significante è scomponibile in unità che sono ancora portatrici di significato
es. libr-o
fonemi = le unità di prima articolazione sono a loro volta scomponibili in unità più piccole non
dotate di significato
es.l-i-b-r-o
ricorsività = possibilità di costruire frasi sempre nuove, inserendo in una frase data un’altra frase e
così via in teoria all’infinito
dipendenza dalla struttura = il senso di una frase è il risultato delle relazioni e interdipendenze che
ogni elemento ha con gli elementi vicini ma anche con quelli più lontani all’interno della frase
SEGNO LINGUISTICO
segno = entità dotata di significante e significato
p.e. libro
significante = forma sonora, espressione
significato = rappresentazione mentale, concetto, contenuto
caratteristiche del segno
⁃ distintività
⁃ arbitrarietà (associazione tra significante e significato) non esiste una legge di natura che
determini l’associazione tra significato e significante ma la relazione è determinata in base a
una convenzione sociale
triangolo semiotico significato, significante, referente
⁃ biplanarità, due facce, significato e significante
Agrammaticale = non significa scorretto, (la linguistica non è disciplina normativa) ma mal formato per
il parlante nativo
ASTRATTO CONCRETO
ideale, teorico reale, individuale
(Saussure
Langue Parole
lingua teorica
preesiste agli individui e sopravviverà ad essi esecuzione linguistica
realizzata dall’individuo
sociale concreta
(Jackobson)
Codice (p.e. codice Morse) Messaggio
insieme di potenzialità concreto
(Chomsky)
Competenza Esecuzione
tutto ciò che l’individuo sa linguisticamente tutto ciò che l’individuo fa
linguisticamente
Frase Enunciato
SINTAGMATICO
rapporti tra elementi in-praesentia = co-presenti
concatenazione di parole e lettere che si concordano per genere e numero
PARADIGMATICO
rapporti tra elementi in assenza
tra elementi che possono comparire uno alla volta in un certo contesto, es. questo, quel, il non
possono comparire insieme davanti a un nome, appartengono a un paradigma, se uso questo libro
non posso usare anche questo quello libro
SINCRONIA
rapporto tra elementi simultanei
DIACRONIA
rapporto tra elementi attraverso il tempo
p.e studio del cambiamento linguistico è diacronico
CODICE
segni linguistici costituiscono il codice della lingua
LINGUA E DIALETTI
italiano
standard
regionale
locale
scritto
parlato formale
parlato informale
dialetto di koinè - capoluogo provincia - locale
sono diversi registri linguistici
DIALETTO
è sistema linguistico
lingua propria di un numero limitato di parlanti che convive con un’altra lingua dagli usi più estesi
ha sistema fonologi, morfologico, sintattico
(lingua è dialetto con letteratura importante)
differenza tra lingua e dialetto è di tipo socioculturale non linguistico
CAP 3
CLASSIFICAZIONE DELLE LINGUE
come si possono classificare le varie lingue?
⁃ numero di parlanti
⁃ genealogica = quando derivano da stessa lingua madre
⁃ tipologica morfologica / tipologica sintattica = una o più caratteristiche comuni
⁃ areale = sono parlate in una stessa area geografica
GENEALOGICA
concetto di famiglia linguistica = unità genealogica massima si suddivide in - gruppi - sottogruppi
genealogia=/geografia
⁃ indoeuropea
⁃ afro-asiatica o camito-semitica
⁃ uralica
⁃ sino-tibetana
⁃ nigerkordofaniana
⁃ altaica
TIPOLOGICA MORFOLOGICA
⁃ isolante = mancanza quasi totale morfologia (cinese) i nomi non si distinguono né per caso
né per genere né per numero, la forma verbale è unica
⁃ agglutinante = ogni parola contiene tanti affissi quante sono le relazioni grammaticali (turco)
⁃ flessivo = flessione molto ricca (italiano) flessione nominale e del verbo
⁃ polisintetico o incorporante = una sola parola può esprimere relazioni espresse da una
frase intera in italiano
Non esistono tipi linguistici puri
SISTEMI DI SCRITTURA
ideografico - logografico = ad ogni simbolo corrisponde un concetto
sillabico = utilizzazione fonetica determinò passaggio del logografico al sillabico - a un segno
corrisponde un gruppo di suoni
alfabetico = a ogni segno corrisponde un suono
FONETICA
che cos’è IPA
alfabeto fonetico internazionale
apparato fonatorio
insieme delle strutture anatomiche che l’uomo utilizza per parlare, polmoni, laringe - corde vocali,
cavità orale
come si classifica un suono?
modo di articolazione, punto di articolazione, sonorità
classi di suoni
consonanti, vocali, semiconsonanti o approssimanti
cos’è una coppia minima?
coppie di parole che si differenziano per un suono nella stessa posizione
es. pane - cane
c’è differenza tra fono e fonema?
fono = suono, aspetto fisico dei suoni - fonetica
fonema = si individua con la prova di commutazione se crea almeno una coppia minima il fono è
fonema - (fonologia)
due foni che hanno valore distintivo sono detti fonemi
UNITA’ MINIMA DI SECONDA ARTICOLAZIONE
UNITA’ MINIMA CON VALORE DISTINTIVO
fonema = astratto - langue - competenza
fono = concreto - parole - esecuzione
che cos’è un allofono?
allofono è un fono che non ha carattere distintivo, per esempio sono allofoni n naso, ɱ anfora, ŋ
anguria.
allofoni non possono formare coppie minime
suoni semplici o geminati
geminati sono le doppie
dittongo
combinazione di vocali e approssimanti
iato
due vocali appartenenti a sillabe diverse
sillabe
unità prosodica di organizzazione dei suoni
sillaba = attacco (consonante) + rima (nucleo + coda)
coda (consonante)
C
sillaba chiusa = finisce con consonante
sillaba aperta = finisce con vocale
accento
proprietà delle sillabe
prosodia
intonazione, ritmo, durata, accento del linguaggio parlato
segmenti
divisione della parola per fonemi
tipi di assimilazione
totale regressiva = in + ragionevole - irragionevole
totale progressiva = mondo - monno (romanesco)
parziale regressiva = in + probabile - improbabile
parziale progressiva = dog + s - dogs
tratti distintivi
lunghezza, accento, intonazione, tono
MORFOLOGIA
è lo studio delle struttura interna delle parole
accordo reggenza?
accordo se due parole hanno le stesse categorie flessionali (genere, numero, caso)
reggenza quando un nome è retto da un verbo
classificazione funzionale
morfemi lessicali radice = informazione lessicale
morfemi derivazioni affisso = suffisso, prefisso (ogni morfema che si combina con una radice)
morfemi flessionali del nome: genere/numero del verbo: modo/tempo
classificazione posizionale
morfemi lessicali legati
morfemi lessicali liberi mai, sempre, oggi, domani, e, o, ma, più
morfemi grammaticali
morfemi cumulativi = svolgono più funzioni es. snell+”i“ (sia maschile che plurale)
morfemi amalgama = nel = in + il
suffissazione?
-zion- -ment- -ier- -tor- -bil- -os -ezz- -ist- -al- -tiv- -il-
suffissi valutativi
diminutivi -in- -ell- -ucci-
accrescitivi -on-
peggiorativi -acci-
prefissazione?
ge- in- irr- ill- ri-
cos’è il suplletivismo?
quando in una serie morfologicamente omogenea si trovano radicali diversi che intrattengono
rapporti semantici senza evidenti rapporti formali
p.e. acqua - idrico, fegato - epatico
cos’è la flessione?
forma flesse di parole che oltre a significato lessicale hanno uno o più significati grammaticali
flessione nominale
genere
numero
caso (nei pronomi)
LESSICO LESSICOLOGIA
MORFEMA - PAROLA - SINTAGMA - FRASE
MORFEMA - PAROLA da memorizzare
SINTAGMA - FRASE costruiti tramite regole
DIZIONARIO
a livello di langue
sono contenuti i LEMMI = ENTRATE LESSICALI (non parole flesse)
CALCHI grattacielo - skyscraper
PRESTITI
⁃ ADATTATI parole italiane a tutti gli effetti es. algebra
⁃ NON ADATTATI conservano forma estranea es- leader, film, sport
SINTASSI
si occupa di come si compone una frase
struttura gerarchica - rappresentazione ad albero
parole contenuto e parole funzione?
parole piene contenuto (lessicale)
parole vuote funzione (grammaticale)
SN sintagmi nominali
SV sintagmi verbali
SA sintagmi aggettivali
SP sintagmi preposizionali
FRASE O ENUNCIATO
è un gruppo di parole (sintagmi) che esprime un senso compiuto
composta da:
TESTA
VERBO
ARGOMENTI (obbligatori)
CIRCOSTANZIALI (non obbligatori)
livello sintattico SOGGETTO (chi concorda con verbo) PREDICATO VERBALE
(azione)
livello semantico AGENTE (chi compie l’azione) AZIONE
quel ragazzo mangia la pizza
PAZIENTE (chi subisce l’azione)
ESPERIENTE (chi esperisce)
es. a Pietro piacciono i fiori
livello comunicativo
dal punto di vista dell’emittente
TEMA (ciò di cui si parla) REMA (ciò che predico del
tema)
livello comunicativo
dal punto di vista del ricevente
DATO NUOVO
TIPI DI FRASE
complessità
⁃ semplice
⁃ complessa (+ frasi)
⁃ coordinate (e)
⁃ subordinate
rapporto dipendenza
⁃ principali
⁃ subordinate
⁃ argomentali
⁃ soggettive
⁃ completive
⁃ interrogative ind.
⁃ circostanziali
⁃ relative
⁃ restrittive
⁃ appositive
modalità
⁃ dichiarative
⁃ interrogative -si/no -who/what/which/where/when
⁃ imperative
⁃ esclamative
polarità
⁃ affermative
⁃ negative
diatesi
⁃ attive
⁃ passive
segmentazione o marcatura
⁃ FRASI NON MARCATE sono di uso comune
soggetto e tema (ciò di cui si parla) coincidono il bambino rincorre la palla
⁃ FRASI MARCATE
soggetto e tema non coincidono
⁃ disolcate
⁃ sx es. la palla (tema ciò di cui si parla compl. oggetto), la
rincorre il bambino (rema ciò che predico del tema)
⁃ dx es. la prendi una fetta di torta
⁃ a tema sospeso questo Signore, Dio gli ha toccato il cuore
⁃ passive la palla è rincorsa dal bambino
⁃ scisse è il bambino che rincorre la palla
⁃ focalizzate Gianni ho visto ieri non Paolo (fuoco è punto di maggiore
salienza comunicativa della frase)
VERBI
VALENZA metafora della chimica per dire che i verbi hanno bisogno di essere accompagnati da altri
elementi, gli argomenti
avalenti o zerovalenti (non hanno argomento) tutti quelli relativi al tempo es. piove
monovalente (intransitivo) es. camminare
bivalente (transitivo) es. mangiare
trivalenti es. dire, dare
PRONOME DI 3A PERSONA
cotesto extralinguistico
DEISSI
riferimenti alla realtà esterna
es. io , tu, egli, oggi, domani
⁃ personale
⁃ spaziale
⁃ temporale
⁃ sociale
⁃ testuale
CATEGORIE FLESSIONALI
parti
⁃ variabili
⁃ flessionali
⁃ genere
⁃ numero
⁃ caso
⁃ tempo
⁃ persona
⁃ modo
⁃ invariabili
SEMANTICA E PRAGMATICA
SEMANTICA = studio del significato delle espressioni linguistiche
PRAGMATICA = studio del modo in cui il linguaggio influisce sul significato, uso delle frasi letterale e
non letterale
ATTI LINGUISTICI
LOCUTIVI dal pto di vista linguistico es. Gianni ha telefonato?
ILLOCUTIVI intenzione con cui viene pronunciata frase es. Gianni ha telefonato? domanda
PERLOCUTIVI effetto che si vuole provocare es. Gianni ha telefonato? ottenere risposta
MASSIME DI GRICE
principio di cooperazione
quantità = contributo informativo né più né meno
qualità =non dire ciò che si sa essere falso
modo = non essere ambigui
relazione = attenersi al contesto e alle indicazioni dei parlanti
SOCIOLINGUISTICA E DIALETTOLOGIA
sociolinguistica studia relazione tra lingua e società
linguistica teorica sociolinguistica
langue parole
ASSI DI VARIAZIONE LINGUISTICA
DIASTRATICA sull’asse verticale per stratificazione sociale
DIATOPICA sull’asse orizzontale nelle differenze dialettali
DIAFASICA variazioni che dipendono dal livello di formalità
DIAMESICA variazioni che dipendono dal mezzo di comunicazione
COMUNITA’ LINGUISTICA = insieme di tutte le persone che parlano una determinata lingua e ne
condividono le norme di uso
REPERTORIO LINGUISTICO collegato all’insieme di codici che il parlante è in grado di
padroneggiare - code switching = commutazione di codice
COMPETENZA COMUNICATIVA capacità di utilizzare la lingua nei modi appropriati alle varie
situazioni
PIDGIN = lingua occasionale che nasce quando due gruppi devono comunicare e non hanno lingua
in comune,
⁃ finalità strumentale
⁃ codici semplificati
⁃ lessico ridotto
CREOLO = quando nasce nuova generazione che ha come madre lingua il pidgin,
⁃ risponde a serie allargata di necessità comunicative
⁃ base francese
⁃ base inglese
⁃ presentano affinità strutturali
LA TRASFORMAZIONE DELLE LINGUE
METODO COMPARATIVO = confronto tra le lingue se sono genealogicamente apparentate
INDIVIDUARE SERIE DI CORRISPONDENZE SISTEMATICHE TRA FONEMI
⁃ ANTENATO COMUNE es. latino lactem -italiano latte spagnolo leche -francese lati
MUTAMENTO
studio diacronico
mutamento avviene per economicità e chiarezza
MUTAMENTO
assimilazione
lacte - latte
quarto proporzionale
conferisce regolarità alla lingua es. parlo:parlatore=sviolino:x.
In questo caso si creano variazioni fonetiche che sembrano dare un'apparente irregolarità alle leggi
fonetiche.
MUTAMENTO MORFOLOGICO
⁃ grammaticalizzazione di -mente es. con mente serena - serenamente
MUTAMENTO LESSICALE, SEMANTICO
⁃ restringimento
⁃ ampliamento
⁃ metafora
⁃ metonimia
⁃ sineddoche
⁃ iperbole
NEONATI
PARADIGMA DELLA SUZIONE NON NUTRITIVA
la forza con cui il B succhia è funzione della sua attenzione, vengono fissati sensori al succhiotto per
rilevare variazioni durante l’ascolto di B di un input linguistico
DAL 6 MESE
PARADIGMA DELLA PREFERENZA NELL’ORIENTAMENTO DELLA TESTA
se il B rivolge lo sguardo verso direzione da cui proviene lo stimolo
ETA’ PRESCOLARE
uso di vignette con soggetti e oggetti, si è scoperto che frasi sul soggetto sono comprese prima di
quelle sull’oggetto
NO PROCESSO DI IMITAZIONE PASSIVA DEGLI ADULTI aprito-aperto
6 MESI
LALLAZIONE = sequenze sillabiche CV
10 MESI
POINTING = correlazione tra oggetto e parola
PROTOPAROLE = associazioni stabili tra suono/significato del tutto personali es. dadda per indicare
quando vuole qualchecosa
12-18 MESI
OLOFRASTICA = frase con un’unica parola pronunciata con diverse intonazioni a secondo
dell’intenzione
PRIME PAROLE = gatto solo riferito al suo gatto maggioranza di nomi, qualche verbo, pochi aggettivi
ESPLOSIONE DEL VOCABOLARIO = una volta possedute 50 parole,
SOVRAESTENSIONI SEMANTICHE es. usare cane per qualsiasi animale (B conosce bene
differenza tra animali ma fa fatica a pescare parola giusta
TELEGRAFICA = ancora latte
L2
PERIODO CRITICO per sviluppo del linguaggio (ragazzo selvaggio dell’Averno)
ESPOSIZIONE ALLA LINGUA/COMPETENZA LINGUISTICA esiste relazione diretta
L1 < 5 anni
L2 < pubertà per apprendere come madre lingua, accento
dotazione di partenza
L1 L2
povertà dello stimolo L1
istinto del linguaggio grammatica universale
grammatica universale grammatica universale L1
L2 errori
interferenza di L1 con L2
sviluppo se chi impara riesce a partire da grammatica universale senza la sua L1
processo di acquisizione L2
interlingua = lingue provvisorie
comprensione > produzione
fossilizzazione nell’interlingua = raggiunto scopo, mancanza di motivazione
NEUROPSICOLOGIA
⁃ studio della relazione tra fenomenologia e basi nervose delle funzioni cognitive
⁃ associazione di certo numero di sintomi costituisce la sindrome
LINGUE STORICO-NATURALI
⁃ complessa miscela di natura e cultura
⁃ caratterizzate da:
⁃ uso del canale vocale per la produzione
⁃ uso del canale uditivo per la comprensione
⁃ doppia articolazione
⁃ fonemi (n. limitato < 40) più piccola unità linguistica non dotata di significato
ma di valore distintivo
⁃ morfemi (n. illimitato) più piccola unità linguistica dotata di significato
⁃ frasi formate da catene di morfemi (in teoria n. infinito)
MEMORIA
MEMORIA A BREVE TERMINE E MEMORIA DI LAVORO
quantità limitata, per un tempo tempo da alcuni secondi a qualche minuto
MEMORIA E LINGUAGGIO
Memoria non dichiarativa, implicita matura più precocemente di quella esplicita
L1 e L2 sono memorizzati in sistemi differenti della memoria
L1 - legata maggiormente alla memorizzazione implicita
L2 - legata maggiormente alla memorizzazione esplicita
LINGUISTICA
fonetica
morfologia
semantica
sintassi
pragmatica
SCRITTURA ALFABETICA
ad un segno viene associato un suono o fonema (grafema-fonema)
TRATTO DISTINTIVO
⁃ la più piccola differenza tra due fonemi
⁃ entità astratta
⁃ descrivono i movimenti muscolari necessari per raggiungere una particolare conformazione
del tratto vocale per produrre il fonema
⁃ SONORI
⁃ OCCLUSIVI
⁃ FRICATIVI (COSTRITTIVI)
⁃ AFFRICATI
⁃ NASALI
⁃ LIQUIDI
LETTURA
⁃ traduzione di codice visivo (ortografico) - in codice uditivo (fonologico) che diventa
semanticamente significante
⁃ come avviene?
DOPPIA VIA
⁃ via semantico-lessicale (relazione tra sistema semantico, accesso
ortografico, uscita fonologica)
⁃ via non lessicale (conversione grafema-fonema)
DISLESSIA
⁃ E’ un disturbo di apprendimento della lettura che colpisce bambini con intelligenza
normale, frequentemente si associa a difficoltà nella scrittura.
⁃ cause sconosciute
⁃ CLASSIFICAZIONE
⁃ dislessia profonda (nomi letti più facilmente dei verbi, errori visivi, incapacità
di leggere le non-parole, entrambi sistemi -doppia via- danneggiati)
⁃ dislessia superficiale (leggono correttamente le non-parole e quelle con
ortografia regolare)
⁃ dislessia fonologica (deficit nella lettura delle non-parole e parole
sconosciute)
SCRITTURA
⁃ capacità di organizzare in sequenza
⁃ movimenti fini
⁃ controllo motorio
⁃ integrazione tra
⁃ visivo-spaziale
⁃ cinestesica
⁃ sistema neuro-funzionale del linguaggio
DISGRAFIA
⁃ disturbi della scrittura conseguenti a lesioni cerebrali
CLASSIFICAZIONE
⁃ disgrafia profonda (difficoltà scrittura delle non parole)
⁃ disgrafia superficiale (danno alla via lessicale)
⁃ disgrafia fonologica (danno alla via non lessicale)
CALCOLO
⁃ capacità che include, linguaggio, memoria, percezione, rappresentazione dello spazio, del
corpo e funzioni esecutive
⁃ utilizzo di sistema di simboli
⁃ logografico numeri arabi
⁃ fonografico
ACALCULIA
⁃ disturbi del calcolo conseguenti a lesioni cerebrali
CLASSIFICAZIONE
⁃ anaritmetia difficoltà nelle fondamentali operazioni aritmetiche
⁃ alessia incapacità di scrivere e leggere i numeri presentati nell’emicampo
sinistro, possono scrivere spontaneamente e sotto dettatura
⁃ acalculia spaziale allinemanto delle cifre in modo sbagliato
AFASIA
⁃ alterazione della comprensione e produzione del linguaggio conseguente a lesioni cerebrali
localizzate nell’emisfero sinistro, che compare successivamente all’acquisizione del
linguaggio
⁃ ALTERAZIONI DI TIPO
⁃ quantitativo
⁃ aumento o riduzione nel ritmo di produzione rispetto ai valori medi
⁃ qualitativo
⁃ neologismo (produzione di parole impossibili da riconoscere)
⁃ parafrasia fonetica (sostituzione di fonemi all’interno della parola)
⁃ parafrasia semantica (parola inappropriata ma semanticamente collegata al
contesto)
⁃ parafrasia verbale (parola inappropriata nel contesto che non ha somiglianza
fonetica o semantica)
⁃ anomia (incapacità di reperire una parola)
⁃ circonlocuzione (uso di frase per sostituire parola mancante)
⁃ conduite d’approches (autocorrezione fino ad arrivare a parola corretta)
⁃ ecolalia (tendenza a ripetere parole dell’interlocutore)
⁃ perseverazione (ripetizione involontaria di sillabe, parole)
⁃ stereotipia (uso ripteuto di parole o frasi)
⁃ agrammatismo (impoverimento della struttura sintattica)
⁃ paragrammatismo (uso errato di morfemi)
⁃ gergo fonetico (alterazione dell’eloquio)
⁃ difficoltà articolatorie
⁃ SINTOMI IN CONCOMITANZA
⁃ aprassia gestuale (incapacità di eseguire su imitazione gesti)
⁃ aprassia costruttiva (deficit nel disegnare e copiare figure)
⁃ agnosia digitale (incapacità di collegare alle dita il loro nome)
⁃ TEST STANDARDIZZATI prendono in considerazione i molteplici piani delle lingue storico-
naturali
⁃ livello fonologico, in uscita generando suoni e entrata discriminazioni e identificazione
suoni
⁃ livello semantico, abilità di comprendere e produrre parole con funzione semantica
⁃ CLASSIFICAZIONE SINDROMICA
⁃ ELOQUIO RIDOTTO
⁃ Afasia globale
⁃ Afasia di Broca
⁃ Afasia transcorticale motoria
⁃ Afasia transcorticale mista
⁃ ELOQUIO FLUENTE
⁃ Afasia di Wernike
⁃ Afasia di conduzione
⁃ Afasia transcorticale sensoriale
⁃ Afasia anomica
AFASIA E BILINGUISMO
⁃ RECUPERO
⁃ selettivo, solo una lingua migliora
⁃ successivo, prima una e poi l’altra
⁃ antagonistico, al miglioramento di una corrisponde il peggioramento dell’altra
⁃ Reazioni afasiche nei poliglotti
⁃ Switching, passaggio più o meno frequente da una lingua all’altra
⁃ Mixing, mescolamento di più lingue all’interno della stessa frase
⁃
PRAGMATICA
codice linguistico deve essere integrato con informazioni del contesto
comunicazione costituita da
⁃ parte grammaticale
⁃ parte contestuale
esempi
⁃ metafora
⁃ inferenza
⁃ ironia e sarcarsmo
⁃ presupposizione
⁃ cambiamento codice linguistico
⁃ formule di cortesia