La mia famiglia proviene da Tomislavgrad, un piccolo comune situato al Sud-ovest di Bosnia
ed Erzegovina. Tomislavgrad è stato da sempre un comune povero nel quale non c'era mai lavoro e perciò molti venivano costretti ad andare a cercarlo altrove. Nell'autostazione centrale c'è anche un monumento che commemora i cosìdetti „gastarbajter“, la gente che lascia la propria famiglia e va a lavorare all'estero. Mio nonno paterno è uno di loro. Siccome lui è il più grande di 9 figli, ha dovuto lavorare fin da bambino per appoggiare una famiglia così grande. Lui ha aiutato i suoi fratelli ad emigrare all'estero: due sono andati in Australia, uno in Austria, due sorelle si sono trasferite in Croazia con i mariti. Vedo i miei zii ogni anno al pranzo che i miei nonni organizzano al Ferragosto. Vengono tutti tranne quelli che vivono in Australia. Loro, li ho visti solo una volta, 9 anni fa quando hanno visitato la Bosnia. Oggi, la situazione nel comune è peggiorata. Anche io ho vissuto a Tomislavgrad, però quando avevo 8 anni i miei genitori hanno deciso di trasferirsi con noi a Zagabria per ragioni politici, economici, d'istruzione, ecc. Tutti i miei amici d'infanzia si sono trasferiti in Germania. La situazione è critica e, purtroppo, nessuno fa niente per cambiarla. Io veramente spero che nel futuro i giovani non dovranno lasciare le proprie case e trasferirsi nei paesi stranieri solo per avere una vita normale.