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CORSO DÌ SPECIALIZZAZIONE PER

GIUDICI FEDERALI

Specialità : Trofeo “ S. Uberto ”


Gare per “ Cani da Ferma ”

Autori : Angelo Cammi - Natale Tortora


Gli autori
ANGELO CAMMI è nato a Castell’Arquato (PC) il 25 febbraio 1945.
Dal 1979 svolge l’attività di Esperto Giudice ENCI, nell’ambito delle prove di
lavoro per Cani Da Ferma razze inglesi.
E’ presidente della Delegazione Società Italiana Setters di Piacenza dal 1980.
Svolge un’intensa attività divulgativa del setter inglese.
Si è occupato di informazione e formazione degli Aspiranti Giudici Federali.

NATALE TORTORA è nato a Reggio di Calabria il18 maggio 1957.


Dal 2000 svolge l’attività di Esperto Giudice ENCI, nell’ambito delle prove di lavoro
per Cani Da Ferma razze inglesi.
E’ presidente della Delegazione Società Italiana Setters di Reggio Calabria dal 1996.
E’ Consigliere Nazionale della Società Italiana Setters.
Si è occupato di informazione e formazione degli Aspiranti Giudici Federali.
1)-Introduzione
Abbiamo accettato volentieri di far parte della Commissione Tecnica
del
CORSO DÌ SPECIALIZZAZIONE PER GIUDICI FEDERALI
Merito essenziale della Federazione Italiana Della Caccia del suo
Illustre Presidente, Gian Luca Dall’Olio e del Vice Presidente
Tonino D’angelo.
Negli ultimi anni si è assistito ad un reciproco avvicinamento tra
il mondo della caccia e quello della cinofilia, dovuto a motivi di
ordine pratico e ad una sorta di attrazione che ha contraddistinto
e non da oggi queste due dimensioni.
La strategia globale della Federazione Italiana della Caccia,
è orientata da sempre, al raggiungimento di risultati diffusi
allo scopo di:

– promuovere l’agonismo sportivo tra gli


associati e concorrere all’educazione venatoria
del cacciatore;
– rafforzare, integrare e migliorare la formazione
dei Giudici Federali, su tutto il territorio.
Prenderemo in esame, alcuni temi maggiormente attinenti
alla formazione del Giudice Federale nel Trofeo “S. Uberto”
e alle gare per Cani da Ferma.
1. Comportamento del Giudice Federale;
2. Nozioni di Zoognostica Canina;
3. Le prove di Lavoro per cani da Ferma sulla base dei
Regolamenti ENCI;
4. Gli standards di Razza;
5. La Relazione del Turno Trofeo S. Uberto;
6. Parametri di valutazione nel Trofeo “S. Uberto”.
7. Distinguo Conclusivi.
1. Comportamento del Giudice Federale

E’ indubbio, che per svolgere la funzione di Giudice, bisogna conoscere


e rispettare scrupolosamente le norme regolamentari emanate
dalla FIDC, nonché gli standards di lavoro delle varie razze canine
utilizzati nelle varie specialità (cani da cerca, cani da seguita, cani da
ferma).
Quindi, il Giudice, attraverso “le norme” ha il DOVERE di valutare se il
comportamento, del Cacciatore e del Cane, è conforme ad un regolamento e ad
uno standard di lavoro di una razza canina.
Con la sua opera, dovrà trasmettere ai concorrenti, mediante giudizi sereni, obiettivi
e competenti, la consapevolezza della funzione educativa e naturalistica
dell’attività venatoria facendo intendere con chiarezza anche l’effettiva
importanza del loro ausiliare
Il cacciatore, il conduttore, ha il DIRITTO di poter individuare attraverso la
RELAZIONE del Turno, gli elementi di giudizio dai quali è scaturito il punteggio
o la qualifica assegnatogli.
1. Comportamento del Giudice Federale

Appare, quindi, evidente che anche il giudice federale è tenuto a


rispettare con il massimo scrupolo gran parte delle seguenti
norme contenute nel codice deontologico cui sono soggetti gli
esperti giudici dell’ENCI:
• l’organizzazione di una manifestazione costituisce per i comitati
organizzatori un impegno assai gravoso; è compito dell’esperto giudice
di collaborare per favorirne il successo;
• il superamento dell’esame formativo non è che il primo gradino della
carriera. Continuare a studiare la razza e/o la disciplina ed
approfondirne conoscenza e le problematiche è parte del dovere
dell’esperto giudice;
• il giudizio è esclusivamente tecnico ed obiettivamente impersonale.
Pertanto, l’esperto giudice mai dovrà essere influenzato o condizionato
da rapporti di amicizia od inimicizia;
1. Comportamento del Giudice Federale

• l’esperto giudice ha l’obbligo di giudicare rispettando


scrupolosamente i regolamenti e gli standards di lavoro delle varie
razze canine per le quali è chiamato a giudicare. Egli deve sempre
svolgere la sua opera rispettando le regole deontologiche più ortodosse
nei riguardi dei colleghi;
• anche nel caso che l’opinione dell’esperto giudice su un soggetto sia
estremamente negativa, questa dovrà essere espressa in modo non
offensivo per il conduttore;
• l’esperto giudice non deve sollecitare con nessun mezzo l’invito a
prestare la sua opera nelle varie manifestazioni;
• l’esperto giudice deve compilare con sobrietà e terminologia tecnica
adeguata le relazioni sui giudizi emessi, deve qualificare e classificare i
cani giudicati compilando i vari documenti regolamentari;
1. Comportamento del Giudice Federale

• l’esperto giudice non deve criticare in pubblico l’operato dei suoi


colleghi;
• l’esperto giudice impossibilitato a recarsi a giudicare in manifestazioni
per le quali era stato designato, deve darne tempestiva comunicazione,
motivandone al Comitato organizzatore;
• un esperto giudice non deve mai essere in ritardo nel raggiungere il luogo
della manifestazione né deve abbandonare la manifestazione stessa prima
di aver completamente espletato i compiti che gli erano assegnati
•deve evitare di fumare, utilizzare il telefono cellulare e consumare
bevande alcoliche durante lo svolgimento della manifestazione;
• studio, trasparenza ed integrità sono le premesse per ottenere fiducia e
credibilità. L’esperto giudice non perseguirà il consenso e né temerà la
disapprovazione quando sarà certo di aver operato con intransigente
onestà.
2 IL CANE DA FERMA
Il cane da ferma ha una funzione specifica che trova adeguato supporto
da una confacente costruzione.
A prescindere dalla specificità delle razze, nel senso che ogni razza ha
prerogative adatte a sviluppare il lavoro proprio previsto dallo standard,
l’apparato scheletrico va conosciuto per capire meglio le convergenze fra
morfologia e lavoro.
Infatti nessuna parte anatomica del cane da ferma è fine a se stessa,
ma tutto converge per il miglior sviluppo del lavoro che, per il cane
da ferma è quello di trovare e fermare la selvaggina in
collaborazione con il cacciatore-conduttore.
conduttore
Sulla base di questo concetto principale e primario, passiamo all’analisi
dell’apparato scheletrico e delle parti anatomiche del cane.
A tal fine, con l’aiuto dell’eccellente pubblicazione di Giuseppe Solaro,
pubblicato dall’ENCI, con il titolo “Sunto delle Lezioni di Zoognostica
Canina” cercheremo di capire meglio le parti che maggiormente
interessano il cane da ferma e le diversità delle razze nell’esprimere
l’andatura.
2.1 L’EZOOGNOSIA o ZOOGNOSTICA
L’ezoognosia o Zoognostica è quel ramo della Zootecnica che si occupa
dello studio della conformazione esterna e delle forme degli animali
domestici allo scopo di giudicare ed apprezzare il loro valore
funzionale, tanto dal lato produzione lavoro, come quello della
riproduzione ed anche solamente da quello estetico.

L’ezoognosia occupandosi solamente delle forme esteriori non può da


sola dare un giusto apprezzamento del soggetto in esame, e, perciò,
per una grande quantità di razze canine che esplicano un lavoro,
l’esame esteriore deve essere completato dalla prova delle
attitudini, poiché non è sufficiente per la valutazione di un cane
ch’esso sia ben costruito esteriormente e rispondere ai caratteri
etnici della razza, quando le sue condizioni fisiologiche e psichiche
fossero deficienti o nulle.
2. 2 CLASSIFICAZIONE DELLE RAZZE
La classificazione avviene secondo la funzione e l’impiego.
Le razze canine vengono suddivise in quattro gruppi:
1. LUPOIDE - longilineo, testa con muso a punta e orecchie dritte
(assomigliano al Lupo);
1. BRACCOIDE - tronco nel quadrato, testa dolicocefala “stretta e lunga”,
orecchie cadenti (tutte le razze da caccia e di statura media);
3. MOLOSSOIDE - massiccio, pesante, testa grande, labbro e giogaia abbondanti
(Mastini);
4. GRAIOIDE - Levrieri.

2.3 INDICE CORPORALE


In base all’indice corporale (lunghezza del tronco x 100 : circonferenza toracica),
tutti i cani sono suddivisi in:
1. BRACHIMORFO - tipo brevilineo, raccolto tipo bulldog;
2. MESOMORFO - tipo mediolineo (razze da caccia in genere);
3. DOLICOMORFO - tipo levreroide.
2.4. Dello scheletro in generale del cane
Il cane come tutti i nostri mammiferi domestici, appartiene al tipo dei
vertebrati, cioè il corpo è formato da un asse composto di tanti
segmenti riuniti longitudinalmente detti vertebre.
Il tronco, forma in avanti un rigonfiamento che chiamasi testa, all’indietro
termina in punta (coda) : al tronco sono unite delle appendici dette arti
od estremità, distinte in anteriori o toraciche, e in posteriori o
addominali.
Lo scheletro dunque si divide in TESTA, TRONCO, ed ESTREMITA’: esso è
composto complessivamente da 228 a 232 ossa.

La tavola dentaria e composta da 42 denti di cui:


• 12 Incisivi;
• 04 Canini;
• 16 Premolari;
• 10 Molari.
SCHEMA RIASSUNTIVO DELLO SCHELETRO DEL CANE
REGIONI DEL CORPO DEL CANE

1. Tartufo 18 . Occhio 27. Dorso 37. Tarso 51. Carpo


2. Canna nasale 19. Muso 28. Lombo o Rene 41. Piede Post. 52. Tubercolo carp.
4. Fronte 20. Labbro 29. Groppa 42. Ginocchio 53. Avambraccio
5. Occipite 22. Gola 30. Coda 45. Sterno 55. Braccio
6. Nuca 23. Collo Marg. inf. 33. Coscia 48. Torace 56. Spalla
7. Collo marg. sup. 24. Petto 34. Gamba 49. Piede anter. 57. Anca
8. Orecchio 26. Garrese 36. Metatarso 50. Metacarpo
REGIONI DELLA TESTA DEL CANE

G. Solaro

1. Tartufo 13 . Occhio
2. Canna nasale 14. Seni Frontali
4. Fronte 19. Muso
5. Occipite 21. Labbro
6. Nuca 22. Gola
7. Collo marg. sup. 23. Collo Marg. inf.
8. Orecchio 24. Giogaia
2.5 TESTA

La testa nei Braccoidi è DOLICOCEFALA (Stretta e Lunga).


La testa del cane è composta di 27 ossa (10 del cranio e 17 della faccia) si
divide in due grandi regioni:

Regione craniana o cranio;


Regione facciale o faccia o muso.
Le descrizioni ufficiali della razza “BRACCOIDE” portano la lunghezza
della testa a 4/10 dell’altezza al garrese.
Esempio: Altezza al Garrese cm 60  Lunghezza totale testa = cm 24
Di cui cm 12 per Regione Craniana e cm 12 per Regione Facciale
Nell’Epagneul Breton la Regione facciale misura due quinti del totale
della testa, ed è corta.
Nella testa il comportamento degli assi longitudinali superiori del
cranio e del muso fra di loro noi lo denomineremo
PARALLELISMO, o CONVERGENZA, o DIVERGENZA

PARALLELISMO , quando gli assi longitudinali superiori del cranio e


del muso sono fra di loro paralleli “Setters, Collies Terriers, e di
cani di compagnia” (fig. 1);

G. Solaro
• CONVERGENZA, quando l’asse longitudinale superiore del cranio
incontra l’asse longitudinale superiore del muso determinando
esteriormente un angolo concavo più o meno ottuso “Pointers,
Boxer, Bull-dogs ecc.” (Fig. 2);

G. Solaro
DIVERGENZA, quando l’asse longitudinale superiore del muso,
incontrando l’asse longitudinale superiore del cranio forma, secondo
l’espressione geometrica, esternamente un angolo maggiore di un angolo
piatto, cioè determinando esternamente un angolo all’opposto del
concavo

G. Solaro

“Bracco Italiano, Spinone Italiano, Griffon à poil dur, di cani da ferma


tedeschi, segugi ecc.” (Fig. 3);
• La Testa presenta misure in larghezza che sono in rapporto alla sua
lunghezza: Perciò ogni razza ha il suo INDICE CEFALICO TOTALE che
è il suo rapporto fra la sua larghezza e la sua lunghezza
• LARGHEZZA x100 : LUNGHEZZA = INDICE CEFALICO

G. Solaro

• Questo Indice Cefalico Totale nelle razze da ferma dovrebbe essere sempre
inferiore a 50. Oltre questa misura la testa è considerata larga e perciò difettosa.
Dottor Ergon: Non è la massa ponderale e il volume che fanno il cervello di classe,
ma la fine architettatura delle cellule che lo compongono e l’intreccio superiore
dei collegamenti nervosi.
MANDIBOLA. La mandibola o mascella inferiore, che noi sappiamo già composta da
due branche, in moltissime razze, e specialmente nei cani da ferma, deve avvicinarsi alla
linea retta; più la sua linea di profilo e ricurva, specie nella sua parte posteriore, più si
avvicina al cane da presa e al cane selvaggio.

Più la mandibola è ricurva, più sarà corta e di spessore esagerato, il che accompagna
sempre una testa grossolana con arcate zigomatiche larghe con conseguente difetto nei
cani dolicocefali.

G. Solaro

La mascella superiore poi nei cani dolicocefali deve combaciare perfettamente con la
mandibola nella sua parte orale, cioè le due mascelle debbono essere di uguale
lunghezza. In pratica gli incisivi dell’arcata superiore, coprono toccandola la faccia
esterna degli incisivi della mandibola in modo da formare una forbice,
“ORTOGNATISMO”
• Si può verificare che la mandibola o la mascella superiore siano una
meno lunga dell’altra. In tali casi, è bene chiarire che quella più corta
è rimasta deficiente di sviluppo in lunghezza.

G. Solaro

• Perciò diremo PROGNATISMO,


PROGNATISMO il raccorciamento della mascella
superiore rispetto alla mandibola. Tale differenza non deriva da un
fatto di degenerazione, come lo è la depigmentazione
Diremo ENOGNATISMO,
ENOGNATISMO il raccorciamento della mandibola
rispetto alla mascella superiore. Da evidenziare che l’enognatismo
è un difetto quasi sempre – per non dire sempre congenito e il
raccorciamento della mandibola si deve ad un fatto degenerativo.

G. Solaro
2.6. COLLO
Nel collo avremo da considerare la lunghezza, il volume, il profilo e i suoi
attacchi.
Nella terminologia scientifica di meccanica animale, il collo con la testa
viene denominato:
BILANCIERE – CEFALO – CERVICALE
La lunghezza del collo deve essere in rapporto all’altezza al garrese o alla
lunghezza della testa: nelle normali razze da lavoro la lunghezza del collo
deve essere uguale alla lunghezza della testa o al meglio la sua lunghezza
deve raggiungere i 4/10 dell’altezza al garrese.
Di notevole importanza che il collo sia lungo per il cane galoppatore,
perché agisce come bilanciere in modo da portare il centro di gravità in
avanti, e per rendere maggiormente instabile l’equilibrio del corpo,
poiché l’instabilità dell’equilibrio dà la misura della velocità
2.7 IL TRONCO
Tutti i cani da Lavoro – e non solo i cani da caccia – devono
possedere un costato ampio, profondo e disceso a livello del
gomito. Contenendo organi vitalissimi quali i polmoni
(respirazione) e il cuore (circolazione), il costato deve essere
molto sviluppato, per dar modo a questi organi di funzionare
agevolmente.
GARRESE
In tutti i quadrupedi il garrese ha grande importanza rispetto
all’andatura.
Esso deve essere alto ed elevato rispetto al livello del dorso.
Il Garrese alto è generalmente accompagnato da spalle oblique, che
sono una ottima conformazione per la facilità delle andature.
DORSO
In tutte le razze canine i profili superiori del tronco si riducono a tre:
concavo Il dorso dei cani da lavoro non
al convesso, al retto ed al concavo.
deve essere insellato. Il dorso convesso è prerogativa dei levrieri.
La conformazione del dorso è strettamente legata alle andature
proprie del soggetto o della razza.

GROPPA E BACINO (Riferito ai cani da caccia)

L’importanza di questa regione è data dai muscoli, dalla larghezza e


dall’inclinazione-
La sua lunghezza dovrà essere proporzionata al rene a cui è fissata
attraverso la colonna vertebrale.
2.8. ARTI ANTERIORI
SPALLA
La spalla nei trottatori e galoppatori deve essere forte e ben fornita di muscoli.

Nei cani veloci la spalla deve essere ben muscolosa, ma i suoi muscoli non
debbono esser voluminosi, bensì lunghi e ben netti l’uno dall’altro, privi
insomma di grasso e di tessuto cellulare sottocutaneo.
Tanto nel trottatore quanto nel galoppatore la spalla deve
essere lunga e ben inclinata.
La spalla deve essere lunga in tutti i cani per i seguenti motivi:
essendo lunga la scapola, lunghi saranno i muscoli ad essa inerenti, perciò
maggiore estensione di contrazione, e perciò aumento di ampiezza del passo.
Perciò più una scapola sarà lunga, maggiore sarà la sgambata; e all’opposto una
spalla corta, che generalmente è diritta, riduce l’oscillazione dell’arto, e
perciò passo corto.
Oltre alla lunghezza, in una buona spalla si deve ricercare una giusta inclinazione,
che varia da 45-55° sull’orizzontale.
Questa inclinazione, con quella dell’omero, determina l’angolo scapolo-omerale.
L’omero deve essere considerato in rapporto alla sua lunghezza e alla sua
direzione.
BRACCIO O OMERO
• Un buon omero è normalmente inclinato – non è mai troppo lungo, in quanto che
favorisce una oscillazione più lunga dell’arto, una più lunga sgambata; ma la sua
lunghezza sarebbe inutile se la spalla fosse corta e diritta.
• L’omero deve presentare una inclinazione sull’orizzontale fra i 60° e 70°.
• Nel massimo della sua estensione l’omero arriva quasi a mettersi sull’asse della
scapola: ora se l’omero è diritto, l’angolo scapolo-omerale è più ottuso, e l’omero
avra una corda più corta da percorrere, cioè passo più corto. Se invece fosse
troppo inclinato, la parte anteriore del tronco si troverebbe spostata troppo in
avanti e il cane tenderebbe a cedere o cadere.
• Un buon punto di riferimento per misurare la giusta inclinazione dell’omero, lo si
trova nella punta del gomito che deve trovarsi, in linea generale, sulla
perpendicolare calata dalla punta posteriore alla scapola.
AVAMBRACCIO
Esternamente l’avambraccio deve presentare una linea retta verticale,
sulla perpendicolare abbassata dalla punta della spalla, l’arto visto di
fronte: la sua sezione trasversale è ovale nei cani da ferma, mentre in
linea generale nei segugi l’avambraccio è rotondo, prototipo il fox-
hound.
L’ossatura dell’avambraccio deve essere forte, sul margine posteriore deve essere
ben visibilmente staccato nella sua parte inferiore un tendine, che determina la
scanalatura carpo-cubitale.
Se questo tendine è ben staccato, denota un grande sviluppo all’indietro dell’osso
pisiforme, sul quale quello si inserisce: il pisiforme agisce come braccio di leva
e il suo sviluppo favorisce lo scarto del tendine agevolando la flessione della
regione carpo-metacarpiana.
Perciò in un soggetto sano, più la scanalatura carpo-cubitale sarà marcata,
maggiore sarà la potenza dell’avambraccio. Questa scanalatura è inoltre indizio
di distinzione e di sangue.
2.9 ARTI POSTERIORI
Siamo tutti a conoscenza come il galoppo del cane sia dato da una
sequela di salti.
Sarà utile perciò spiegare subito il comportamento nel galoppo dell’arto
posteriore del cane.
Nel cane veloce osserviamo che, in stazione normale, gli angoli femoro-tibiale e
tibio-metatarsico sono chiusi, e l’arto rappresenta nel galoppo un sistema di
molle chiuse che si apre, e il tronco viene in tal modo proiettato in alto e in
avanti nello scatto dell’apertura fulminea di tutti questi angoli.
COSCIA - In confronto ad altri animali anche veloci, la coscia del cane è molto
lunga, forma un raggio ben distinto e si stacca molto bene dal tronco.
La coscia tanto di un cane trottatore come di un galoppatore deve essere lunga,
poiché questa lunghezza favorisce l’ampiezza della sua oscillazione nei due
movimenti di estensione e flessione.
Inoltre la sua maggior lunghezza porta più in basso l’articolazione femoro-tibiale
e perciò chiude maggiormente quest’angolo, qualità favorevole per lo scatto.
COSCIA
L’inclinazione, dall’alto in basso e dall’indietro in avanti, sulla orizzontale oscilla fra i
70°-75° e ripete press’a poco l’inclinazione del suo omologo arto anteriore, cioè
l’omero.
Maggiormente che nella spalla e nell’omero, i muscoli della coscia devono essere
ben sviluppati e salienti ed essenzialmente lunghi, e ben divisi gli uni dagli altri.

2.10 OSSATURA
L’ossatura tanto nel cane trottatore quanto nel galoppatore, deve essere forte,
proporzionata alla mole dell’animale, ma non deve essere esagerata:
l’esagerazione dell’ossatura è quasi sempre indizio di rachitismo.
L’osso spongioso, in apparenza grande e robusto, è sostanzialmente debole.
L’ossatura non deve essere debole e piccola, insufficiente per sopportare un
tronco poderoso nel trottatore (vedi bracco italiano) o per sostenere un resistente
galoppo nel galoppatore (vedi pointers, setters, ecc.) .
L’ossatura debole accompagna spesso un petto stretto, un costato piatto e denota
poca forza e poca resistenza.
MEDIO STAT VIRTUS
3)- LE PROVE DÌ LAVORO PER CANI DA FERMA

Le prove di lavoro per cani da ferma sono il mezzo più efficace per
segnalare stalloni e fattrici idonei a quanti si interessano di
allevamento, ed ai cacciatori stessi che usano il cane da ferma per
sola propria soddisfazione.
Le prove sul terreno, classiche e pratiche, su selvaggina naturale,
determinano il censimento ufficiale degli esponenti più tipici
dell’allevamento nazionale ed internazionale.
Il compito delle prove, dunque, non si limita al controllo delle doti
basilari: cerca ed olfatto-ferma, bensì:
• Fanno il punto della classe media di ciascuna razza;
• Denunciano le deviazioni;
• Eccitano l’emulazione fra le scuderie e procacciano nuovi
proseliti.
LE PROVE DÌ LAVORO PER CANI DA FERMA

Sono scuola e spettacolo;


spettacolo

Scuola: insegnano e abituano a servirsi delle doti dell’ausiliario in


modo razionale;
Spettacolo: consentono di godere ed ammirare manifestazioni di
di educazione, di virtuosità ed eccellenza di talune doti
naturali selezionate in un convegno di soggetti al di
sopra della media;

Il cane da ferma nella molteplicità della sua funzione, rappresenta


un animale di pregio assoluto con una serie di valori da rafforzare
con la funzione e da trasmettere nella selezione difficilmente
riscontrabili in altri animali allevati in cattività.
Ne vengono citati alcuni come segue:
LE PROVE DÌ LAVORO PER CANI DA FERMA

COSTRUZIONE-MORFOLOGIA:
Va conosciuta nelle parti essenziali dalla classificazione delle razze, agli indici,
corporale e cefalico. La identificazione delle regioni con relative basi ossee, i
raggi ossei con le loro angolazioni e funzioni.
In questo contesto ciò che va massimamente considerato sono le
interazioni fra una regione e la sua incidenza sulla funzionalità del
complessivo.
TEMPERAMENTO-PSICHE:
La centrale operativa, quella che trasmette gli ordini per i diversi passaggi
funzionali, è la PSICHE, che il dott. Ignazio Barbieri, indica come insieme di
interagenti avendo specifiche connotazioni operative a seconda della razza.
Per meglio esprimere questo concetto, è opportuno fare riferimento al diverso
modo di esprimersi di cani da ferma di diverse razze nelle varie fasi del loro
lavoro.
Tutti avvertono, filano, fermano, accostano o guidano ma CON ESPRESSIONI
SOSTANZIALMENTE DIFFERENTI (ognuno ha il temperamento tipico della
propria razza).
LE PROVE DÌ LAVORO PER CANI DA FERMA
CARATTERE:
E’ questa invece una caratteristica psichico - morale comune a tutte le razze, in
quanto preposta ai comportamenti verso l’esterno (in particolare verso l’uomo)
più che nei confronti del lavoro.
Schivo, aggressivo, mordace, timido, giocherellone, ecc. (tutti i cani di qualsiasi
razza possono avere queste peculiarità caratteriali).
LA MENTALITA’:
E’ SINONIMO DI TEMPERAMENTO-
IL MOTORE:
Termine improprio ma spesso usato per identificare un soggetto con tenuta e
fondo ad un certo livello. Potrebbe più opportunamente essere sostituito da
ANIMUS.
INIZIATIVA – AVIDITA’ E INTELLIGENZA:
Sono le prerogative di un soggetto che può definirsi dotato delle migliori doti di
un cane da ferma, compresa la disponibilità a capire e mettere in atto
l’addestramento.
Sono le basi, AUTENTICI VALORI ASSOLUTI, per un cane da ferma.
LE PROVE DÌ LAVORO PER CANI DA FERMA
LE NOTE DEL CONCORSO
Sono i profili operativi delineati per valorizzare prestazioni diverse per ambiente
e selvaggina.
Cani appartenenti alla medesima razza, possono eccellere in prestazioni che
prevedono azioni che hanno i medesimi obiettivi ma sviluppate secondo una
scala dei valori che cambia posizione, valorizzando di volta in volta, quelli che la
specifica nota prevede. I valori di base sono:
AZIONE: – (cerca, collegamento, ubbidienza, equilibrio, metodo, ecc.).
Per essere più chiari si può definire l’azione un importante contenitore che
presiede una serie di comportamenti che fanno capire in primis l’aderenza alla
nota in corso e che dimostrano la predisposizione a svolgere al giusto livello il
mestiere del cane da ferma;
STILE:
Stile viene considerato quello del movimento e dei comportamenti espressi nel
contatto con l’emanazione.
RENDIMENTO:
La capacità del cane di arrivare con concretezza e decisione alla conclusione con
la ferma su un selvatico.
LE PROVE DÌ LAVORO PER CANI DA FERMA

Nessun elemento va considerato fine a se stesso, tutto deve


convergere all’obiettivo primario ed unico che è “LA
REALIZZAZIONE”.
Senza questa non vi è risultato né in prova né carniere a caccia.
Un ottimo stile nel movimento con ferme rare non può
rappresentare un modello da segnalare.
I regolamenti esplicitano tutta questa materia in maniera tale da
indicare come obiettivo l’evidenziazione dei migliori per segnalarli
alla riproduzione.
LA SELEZIONE, quindi, è il concetto a cui tendere in ogni
manifestazione cinofila.
4. CANI DA FERMA – STANDARDS DÌ RAZZA

SETTER INGLESE POINTER SETTER IRLANDESE SETTER GORDON

Gli standards dei cani descrivono le caratteristiche morfologiche e di


lavoro di ogni razza. Presentano il tipo ideale di cane, come questo
dovrebbe essere, come i suoi estensori lo hanno voluto e creato.
Resta quindi inteso che la conoscenza dello standard è basilare.

BRACCO ITALIANO SPINONE ITALIANO KURZHAAR EPAGNEUL BRETON


Lo standard di lavoro del
SETTER INGLESE
(Sintesi)

L’andatura è di galoppo spigliato, elegantissimo, veloce, non impetuoso, radente.


Ciò significa che il setter inglese nella sua caratteristica andatura deve assecondare ogni più lieve ondulazione del terreno.
• Non c'è peggiore visione d'un setter che procede sgroppando o che agita continuamente la coda in cerca.
• Ma è soprattutto nella psiche che il setter inglese si distingue da tutti gli altri cani e specialmente dal pointer.
• Nel galoppo. la testa è portata appena sopra alla linea orizzontale, in conseguenza della linea superiore parallela al
terreno. Il corpo teso, alla ricerca continua dell'emanazione, danno nei migliori soggetti l'impressione di un'andatura
veloce, ma sempre attenta. La coda del setter inglese è portata secondo il prolungamento della linea renale, meglio se
più bassa. Se invece è più alta nuoce allo stile e alla velocità. Deve essere assolutamente tesa e ben ferma, in ogni
momento.
• Ai nostri giorni, l'ampiezza di cerca, per il setter inglese, ha raggiunto le grandi estensioni che una volta erano esclusivo
repertorio del pointer, anche se il percorso è meno rettilineo e più serpeggiante.
• La differenza degli atteggiamenti che precedono la ferma tra il pointer ed il setter fanno sì , anche a parità di naso, che
quello fermi più lungo, consapevole che la azione eretta e prepotente non gli consentirebbe di troppo avvicinare il
selvatico, mentre questo sa che la sua azione insidiosa e celata gli permette di maggiormente osare.
• Quando il selvatico, al giungere del conduttore, tenta di allontanarsi pedonando, il setter inglese lo segue
preoccupandosi di mai perdere il contatto, senza volontariamente abbandonarlo, per ritrovarlo nel vento, facendosi ora
serpe, ora pantera; allungandosi spesso inverosimilmente, sfoggiando le più svariate pose che l’orgasmo, quasi
voluttuoso, del momento impone al suo corpo flessuoso e plastico.
• Si osservi che l’azione di “gattonata” è sempre tanto bassa e strisciante quanto il setter ha timore di essere visto dal
selvatico /terreno scoperto). Quando, per contro è assistito da buon vento, decisamente favorevole, e da vegetazione
sufficientemente sviluppata, allora tutto il lavoro è più alto e le ferme sono in piedi, con gli arti appena flessi.
Lo standard di lavoro del
POINTER
(Sintesi)

• L'andatura è di galoppo impetuoso, allungato, velocissimo, con tendenza a grande costanza di ritmo e
direzione rettilinea.
• La linea dorsale resta diritta, solo la renale si inarca verso il basso e scatta come molla mentre gli arti posteriori si
protendono indietro al massimo in poderosa sgroppata.
• Il portamento di testa e di naso è alto, dominatore, in conseguenza della sua costruzione che esprime linea superiore
rampante.
• La coda è portata secondo il prolungamento del rene, ma più alta, e nella galoppata rettilinea oscilla solo dall'alto in
basso.
• La cerca incrociata si svolge lungo ampie diagonali rettilinee, ben spaziate l'una dall'altra. Entrando in un lieve effluvio, devia la cerca verso
l'origine presumibile; talvolta incrociando serrato, tal'altra con puntata decisa ma senza troppo rallentare il galoppo.
• Persuaso che si tratta di falso allarme, riprende la corsa come sopra descritta. Testa e naso sempre alti.
• Quando, per contro, s'accorge che l'effluvio porta al selvatico, parte in "filata" (talora facendolo precedere da un breve arresto subitaneo)
con decisione sicura, "a colpi di spada", con tempi di galoppo riunito inframmezzato da rallentamenti e riprese di trotto serrato o di passo
fremente, e di galoppo ancora, per concludere in un arresto subitaneo, di scatto, come se avesse urtato contro una barriera a noi invisibile:
"la ferma".
Eretto, statuario, il collo proteso quasi facente linea con la testa, la canna nasale orizzontale o ben montante, le narici dilatate, gli occhi
sbarrati, demoniaci, le orecchie erette al massimo, i muscoli salienti, un arto anteriore sovente in completa flessione, ed un uno posteriore
sovente dimenticato inverosimilmente indietro, talora pervaso il corpo da un fremito nervoso che si traduce in vibrazioni lievissime,
involontarie alla punta della coda rigidissima, o leggermente arcuata in basso (mai in alto).
• E così, resta immobile, con espressione di certezza inesorabile.
• Se poi si trova d'improvviso a ridosso del selvatico, il che per lui costituisce un'incidente spiacevole, ferma definitivamente di scatto, con la
testa meno alta, diretta verso il presunto rifugio del perseguitato; talvolta (nei ritorni a cattivo vento) compie per aria una giravolta di 180
gradi e cade come può, ma statuario, già irrigidito quando ancora è in aria e resta come si trova. In questo caso, e solo in questo, talvolta
ferma a terra o accosciato, come conseguenza dell'irrigidimento della ferma e dell'istintivo ritirarsi, per sentirsi troppo a ridosso del
selvatico.
Lo standard di lavoro del
SETTER GORDON
(Sintesi)

• E' un cane robusto, resistente alla fatica, intelligente. In ogni tempo le sue qualità di naso sono state
riconosciute ed apprezzate dai cacciatori e dagli sportivi.
• Egli è costruito per sviluppare un galoppo potente ma senza alcun appesantimento.
• Il suo galoppo dovrà essere continuo ma calmo un po’ saltellante, con falcate regolari. La testa è
portata alta e parallela all' orizzonte.
• Al momento in cui il cane percepisce una emanazione certa, esegue una rimonta a passo rapido
rallentando progressivamente, ben eretto sugli arti avanza con prudenza (*) e decisione fino a fermare
con sicurezza.
• La ferma deve essere rigida, ben eretta, collo ben teso, la testa sul livello della linea dorsale. Il
posteriore qualche volta può essere leggermente rialzato o più raramente appena abbassato rispetto al
garrese, la coda ben dritta sulla linea dorsale. In guidata il Setter Gordon è incollato all' emanazione ben
dritto sugli arti, con calma e con movimento uniforme si mantiene il più possibile alla stessa distanza
dalla selvaggina.

(*) la prudenza è un pregio, il sospetto è un difetto e come tale sempre penalizzabile con l’eliminazione
Lo standard di lavoro del
BRACCO ITALIANO
(Sintesi)

• L'andatura è di trotto lungo e serrato, tollerato qualche breve tempo di galoppo nei ritorni, sul
terreno già ispezionato, od all'inizio del turno ed in caso di estranee eccitazioni.
• È evidente che in lui la preoccupazione del compito olfattivo è in primissimo piano, e la soluzione dei vari
quesiti che nei grandi galoppatori è data quasi d'istinto, richiede in lui un processo mentale complesso
che è facilmente leggibile nella sua bella maschera di «ragionatore».
• La cerca è diligentissima ed allietata da un moto trasversale quasi continuo del mozzicone di coda; ed il
portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per avere ben alta la testa con la canna nasale
fortemente inclinata sull'orizzonte (verso terra).
• Entrando in un lieve effluvio rallenta gradatamente l'andatura e rimonta verso l'origine presunta con
grande prudenza, testa alta come sopra descritta, di passo, senza altra manifestazione se si eccettuano le
orecchie erette al massimo e la coda immobile un po' cadente.
• Accortosi che si tratta d'un falso allarme, senz'altro prosegue riprendendo il portamento e l'andatura
abituale.
• Se per contro s'avvede che l'effluvio porta al selvatico, rallenta sempre maggiormente, così che gli ultimi
passi sono lentissimi, tastando spesso con la zampa prima di posarla e questo come per tema di far
rumore.
• E quando ferma irrigidisce la coda, risollevandola. Questa in ferma ed in cerca è portata orizzontale o
leggermente più bassa o leggermente più alta.
Lo standard di lavoro dello
SPINONE ITALIANO
(Sintesi)

 "L'andatura" è di trotto lungo e serrato, assai svelto, pur rotto da brevi tempi di galoppo; tollerato
qualche breve tempo di galoppo nei ritorni, sul terreno già ispezionato od all'inizio del turno ed in caso
di estranee eccitazioni.
 La cerca è diligentissima ed allietata da un moto trasversale quasi continuo del mozzicone di coda; ed
il portamento è ben eretto, con il collo poco proteso, per aver ben alta la testa con la canna nasale
inclinata sull'orizzonte ( verso terra)

 Entrando in lieve effluvio rallenta gradatamente l'andatura e rimonta verso l'origine presunta con gran
prudenza, testa alta come sopra descritta, di passo senza altra manifestazione se si eccettuano le
orecchie erette al massimo e la coda immobile un po' cadente.

 Accortosi che si tratta di un falso allarme, senz'altro prosegue, riprendendo l'andatura abituale .

 Se per contro s'avvede che l'effluvio porta al selvatico, rallenta sempre maggiormente, così che gli
ultimi passi sono lentissimi, tastando spesso con la zampa prima di posarla, e questo come per tema
di far rumore. E quando ferma, irrigidisce la coda, risollevandola. Questa in ferma ed in cerca è portata
orizzontalmente o leggermente più bassa o leggermente più alta.
Lo standard di lavoro del
KURZHAAR
(Sintesi)

Azione esuberante. Galoppo continuo, energico ma non impetuoso.

 Spinta del posteriore vigorosa e senza scatto accompagnata da leggere rampate dell’anteriore; falcata
piuttosto raccolta; orecchio in movimento, collo proteso, testa alta e mobile che dimostra una padronanza
olfattiva redditizia, pronta ad avvertire la minima emanazione; canna nasale tendente all’orizzontale. Coda
portata leggermente in basso con movimento orizzontale continuo e vivace. Cerca diligentissima e molto
ampia a diagonali rettilinee.
 Quando durante la cerca ha l’errata impressione del selvatico, rallenta gradatamente l’andatura
portandosi al trotto, orecchie erette, collo proteso; rimonta la sorgente di emanazione con leggera
inflessione degli arti, incrociando serrato ed attentissimo. Supera l’incertezza, riprende deciso l’andatura
abituale con scatto quasi rabbioso.
 L’azione subisce un freno graduale per cui sollecitamente dal galoppo passa al trotto quindi, dopo qualche
tempo di passo, essa si conclude nella immobilita’ assoluta. Testa alta, canna nasale orizzontale,
orecchio retratto, occhio ardente, collo tutto fuori.
 Corpo flesso sugli arti con un anteriore generalmente più avanzato. Talvolta il corpo e’ eretto e
frequentemente uno degli arti sollevato.
 Quando e’ certo della presenza del selvatico. Con immediata contrazione abbassa il corpo sugli arti flessi,
testa alta, collo proteso, procede cauto ma deciso, aspirando fremente l’effluvio. Talvolta ferma di scatto.
Lo standard di lavoro
DELL’EPAGNEUL BRETON
(Sintesi)

Andatura. – Galoppo energico, composto e continuo con rapido susseguirsi di falcate


raccolte e scattanti come si addice a un brevilineo. Nel complesso un insieme di
movimenti briosi e spumeggianti.
Portamento di testa. – Testa portata alta, al di sopra della linea dorsale, mobile nel vento per
svolgere un’ adeguata azione esplorativa.
Cerca. – La cerca dovrà adeguarsi alla natura del terreno, estendendo e restringendo il raggio
d’azione per svolgere un lavoro utile. Dovrà essere avida, continua e attenta.
Ferma . – Ferma di scatto o dopo rapido e deciso accertamento. Sempre in posizione eretta.
Quando invece si trova a ridosso del selvatico la ferma è fulminea e in qualunque posizione, con
lo sguardo rivolto alla sorgente di emanazione. Se durante la cerca avverte emanazione recente,
rallenta l’andatura e rimonta la sorgente di emanazione attentissimo, per poi riprendere l’andatura
consueta con scatto rabbioso.
Guidata. – Deve essere spontanea, fluida, decisa ma prudente. Rallenta e si ferma a ogni sosta
del selvatico.
Recupero e riporto. – Il soggetto deve dimostrare spiccata attitudine al riporto che dovrà essere
eseguito prontamente.
Difetti. – Galoppo radente o lungo, ferma schiacciata, guidata a strappi o strisciante.
5. La relazione del turno Trofeo S. Uberto (sul cane)
Il lavoro del giudice si esplica in una relazione scritta e nei riferimenti finali.
Gli elementi pregnanti che dovranno essere obbligatoriamente trattati nella relazione del
turno sono:
• Meccanica del movimento (galoppo o trotto, sua efficienza e tipicità);
• L’azione e la cerca;
• Le reazioni al contatto col selvatico (incontro e conclusione).
La relazione deve rappresentare la sintesi del lavoro svolto dal cane in quel turno.
Deve evidenziare altresì i pregi e i difetti, riportare la qualifica, e/o l’eliminazione.
Trattandosi di prove di caccia, va attribuita particolare importanza all’avidità, allo
sviluppo della cerca e/o alle eventuali carenze all’ubbidienza, alla sicurezza sulla
emanazione e sulla ferma nonché, nelle fasi che la precedono e la seguono.
Per il “S. Uberto”, cosi come per le gare su selvaggina senza sparo, va sempre tenuto
in debita considerazione il comportamento consono alla razza cui appartiene e la
correttezza al frullo e sparo.
Agli elementi di valutazione di cui sopra, riguardo l’attribuzione dei punti a
disposizione per la prestazione del cane, nel trofeo S. Uberto, va considerato anche il
riporto/recupero quale elemento indispensabile.
5.1. Meccanica del movimento (galoppo o trotto, sua efficienza e tipicità).

L’andatura è tipica della razza, la velocità è comune alla costruzione ed


alle disposizioni di ciascuna razza, in armonia col loro compito.

L’andatura è la maniera di muoversi sul terreno, non il tempo


di percorrerlo.
Galoppo spinto, contenuto, trotto lungo , serrato, pigro, non sono che
diverse fasi (marce) di una stessa andatura. Anche il passo, anche l’ambio,
sono andatura.
Il nostro compito è quello di discernere il pregio o il difetto, in virtù delle
caratteristiche definite negli standard di razza.
5.2 AZIONE
Tutti i cani da ferma, degni del nome, devono porre in evidenza massima
determinazione, iniziativa, coraggio, azione sciolta, spontanea senza soste e
divagazioni, pur restando in grado, in ogni istante di rispondere ai richiami
del conduttore.
Nel lavoro di coppia, il cane dovrà dimostrare la capacità di scambiare con
regolarità il terreno, senza fare mai riferimento all’altro concorrente

5.3.CERCA
A titolo esemplificativo e non esaustivo: - ampiezza e profondità dei lacets,
regolarità, metodicità, esploratività, pregio venatorio, sul vento, sul terreno etc.
A condizionare, ad imporre, il metodo di cerca sono:
la selvaggina, il terreno e il vento.
Di metodo si potrà parlare solo dopo che si sarà parlato di collegamento: una
cerca non collegata, non risulterà utile né proficua. Il collegamento andrà
preteso senza che il conduttore sia costretto a ricorrere a soverchi richiami
all’ordine andrà apprezzato se serenamente esibito dal cane o ottenuto dal
conduttore con la sola gestualità.
Il Terreno
Un buon giudice dovrà essere in grado di valutare e apprezzare ogni
cambio di passo che avesse ad essere suggerito dal terreno – oltre
che dal vento - , anche nel corso dello stesso turno di prova.
Altamente apprezzabile sarà la capacità di adattamento
mantenendo il collegamento.

Il Vento
A chi giudica in prova spetta il compito di constatare se un cane
sappia “star sul vento” con costanza di impegno olfattivo e,
soprattutto, se sappia trattarlo, sia in occasione dell’incontro, sia
quando si tratti di interpretare emanazioni, a selvatico non più
presente o di pedina.
Inutile dire che l’intensità del vento influisce pesantemente sul
portamento di testa e sull’atteggiamento complessivo del cane che
appaia determinato a servirsene.
5.4 Le reazioni al contatto con il selvatico
Il compito delle prove non si limita al controllo delle doti basilari: cerca ed
olfatto- ferma. Il metodo di cerca e di approccio del selvatico, con qualche
variante, è istintivo (detto comune “senso del selvatico”)

Nella cerca il cane stimola le risorse dinamiche e psico-temperamentali,


fornisce l’indice della validità fisica e dell’astuzia.

Con la ferma invece, “SOLIDA ED ESPRESSIVA” il cane connette, deduce e


dimostra il raziocinio e la capacità a cacciare.

Quando il selvatico, al giungere del conduttore, tenta di allontanarsi


pedonando, il cane lo segue preoccupandosi di mai perdere il contatto,
senza volontariamente abbandonarlo, per ritrovarlo nel vento.
In tutte le fasi, gli atteggiamenti, sono espressi secondo il proprio stile di razza.
5.5 Il Consenso
Razze inglesi
Nelle prove per i cani delle razze inglesi il consenso deve essere sempre eseguito
spontaneamente, salvo nelle prove di caccia e nelle gare attitudinali su quaglie ove
è tollerato a comando.

Razze Continentali
Anche per i cani di razze continentali il consenso spontaneo è altamente desiderabile
Per queste razze è però tollerata l’esecuzione del consenso a comando in tutte le
prove (con il nuovo regolamento ENCI, queste razze disputano in coppia solo prove
su quaglie).
In ogni caso il conduttore non potrà legare né trattenere il cane in consenso, che dovrà
rimanere corretto ed espressivo, sino alla conclusione dell’azione del cane in ferma.
5.6 La Correttezza al frullo e allo sparo
In prova, qualsiasi sia la specialità il cane dovrà essere perfettamente corretto al frullo
e allo sparo che sarà sempre eseguito dal conduttore (ad eccezione delle prove su
selvatico abbattuto nelle quali c’è lo sparatore ufficiale).
5.7 Il Riporto nelle prove su selvatico abbattuto
Allo sparo, da parte dello sparatore Ufficiale, il cane deve restare corretto.
Il riporto dovrà essere eseguito a comando. E’ tollerata con penalizzazione
la partenza del cane alla caduta del selvatico.
Il mancato riporto del selvatico morto porta alla eliminazione .
Nelle prove in cui vige il regolamento ENCI, il cane, che esegue il riporto in
modo scorretto, ovvero con esitazioni, soste o lasciando cadere la
selvaggina, potrà essere eliminato.
Il vistoso danneggiamento della selvaggina riportata sarà sempre motivo
di eliminazione.
Comunque il riporto deve considerarsi concluso nel momento in cui il
cane dispone il selvatico nelle mani o ai piedi del conduttore, che deve
rimanere fermo al suo posto.
Nell’attuale regolamento F.I.D.C. Trofeo “S.Uberto” le citate
irregolarità, non saranno oggetto di eliminazione, ma penalizzeranno
gravemente il punteggio da assegnare per la prestazione del cane .
5.8 - La relazione del turno Trofeo S. Uberto (sul cacciatore).

Il lavoro del giudice si esplica in una relazione scritta e nei riferimenti finali.

Gli elementi pregnanti che dovranno essere obbligatoriamente trattati

nella relazione sul “comportamento del Cacciatore” sono:

 Correttezza, educazione venatoria e sportività: max 20 punti;

 Sicurezza e abilità: max 20 punti

Più precisamente, la vostra relazione si dovrebbe obbligatoriamente

comporre dei seguenti elementi, sempre trattati sobriamente e

succintamente:
5.9 CORRETTEZZA ED EDUCAZIONE VENATORIA

La correttezza e l’educazione venatoria del cacciatore si esprime


attraverso comportamenti consoni alla osservanza delle leggi
nazionali e regionali sulla caccia e nel modo di misurarsi anche in
rapporto all’ambiente. (A titolo esemplificativo e non esaustivo):
1. L’annotazione sul tesserino venatorio prima del turno di gara e subito dopo aver
incarnierato un capo di selvaggina, se stanziale, oppure alla fine del turno se
trattasi di selvaggina migratoria;
2. La valutazione delle distanze che, a norma di legge, gli consentono lo
svolgimento di un normale esercizio venatorio e, in particolare del proprio turno
di gara;
3. Il rispetto per le colture e per la proprietà altrui;
4. Il rapporto che si instaura con il cane e il modo di condurlo. Sono valutate le
reazioni nel caso di propri errori e di errori del cane.
5.10. - SPORTIVITA’
La sportività del cacciatore si esprime: (a titolo esemplificativo e non esaustivo)

1. Quando riesce ad instaurare un corretto rapporto con la selvaggina,


inserita nel più vasto ambito naturale, ed il proprio cane;
2. Il modo di comportarsi nei riguardi dei giudici, organizzatori e altri
concorrenti;
3. Non sparando a selvatici imbroccati, pedinanti o al covo o fuori tiro;
4. Non sparando in direzione del pubblico, astanti o giuria seppur a grande
distanza;
5. Abbattere un selvatico e non recuperarlo;
6. Lo stato della selvaggina incarnierata, in quanto la giuria deve verificare
che non sia stata danneggiata dal tiro;
7. E’ altresì valutato che la selvaggina abbattuta non subisca inutili
sofferenze.
5.11- SICUREZZA E ABILITA’
La sicurezza e l’abilità del cacciatore si intende:
• L’osservanza delle norme di sicurezza nello svolgimento del turno di gara al fine
di non nuocere a se stesso e agli altri e tutto il bagaglio tecnico messo in atto per
il miglior esito del turno di gara:
• (A titolo esemplificativo e non esaustivo)

1. Il modo di portare il fucile procedendo da soli o in vicinanza della giuria o degli


addetti alla gara;
2. Il controllo dell’interno delle canne ogni volta che si carica l’arma;
3. Lo scaricare l’arma ogni qual volta che si è costretti ad affrontare ostacoli o
comunque terreni insicuri, o quando il proprio cane riporta, al piede, il selvatico
abbattuto;
4. In ordine alle difficoltà, il comportamento del cacciatore, che per un sollecito
reperimento del selvatico decida oculatamente di svolgere il proprio turno di
gara in zona boscosa o comunque accidentata;
5. L’idoneità del tipo di cartuccia e strozzatura del fucile che si intendono usare in
rapporto al selvatico che si sta cacciando.
6. Parametri di valutazione nel Trofeo “S.Uberto”;
Presupposto fondamentale dunque, per la assegnazione del
punteggio, è l’individuazione e la trascrizione di tutti gli
elementi citati.
Purtroppo, ahinoi, dobbiamo prendere atto che troppo spesso nelle
relazioni risulta carenza o totale assenza di linguaggio tecnico,
incoerenza nei PARAMETRI DÌ VALUTAZIONE tra quanto descritto
e il punteggio assegnato, con spiacevoli discordanze che si
avvertono troppo spesso a fine prova tra i vari concorrenti.
Una relazione composta in modo esaustivo evita, spiacevoli
discordanze e fornisce corretti parametri di valutazione.

L’acume del giudizio sta nel vedere le differenze tra le cose più somiglianti “G. Solaro”
(A titolo indicativo e non esaustivo) :

Cacciatore:
Cacciatore Sollecito al Turno. Abbigliamento consono. Buona la
conoscenza del regolamento S. Uberto e delle norme Venatorie. Ecologo.
Rifiuta selvatico fuori tiro. Ottima scelta di tempo. Buono il portamento
dell’arma. Cartucce e strozzatura delle canne appropriate. Abile nella
scelta del terreno .Incita spesso il proprio cane.
L’analisi degli elementi di valutazione trascritti:
1. Sollecito al Turno. – Correttezza - (spesso il concorrente tarda a presentarsi al turno di gara);
2. Abbigliamento consono. – Sportività - (non è raro vedere concorrenti con abbigliamento non idoneo, dalle
calzature al gilet, spesso impacciati al momento di incarnierare la selvaggina);

3. Buona la conoscenza del Regolamento S.Uberto e delle norme venatorie. (il modo
di presentarsi alla giuria, i dettagli forniti sul tipo di arma, sul numero di cartucce utilizzate)- Sportività (la prescritta annotazione sul
tesserino venatorio) - Educazione venatoria ;

4. Ecologo. Educazione venatoria;


5. Rifiuta selvatico fuori tiro. Sportività;
6. Ottima scelta di tempo. Sportività;
7. Buono il portamento dell’arma. Sicurezza;
8. Cartucce e strozzatura delle canne . Abilità;
9. Abile nella scelta del terreno. Abilità;
10.Incita spesso il proprio cane. Abilità.
Proviamo a trasformare in qualifiche gli elementi di valutazione
descritti nella relazione, al fine di ripartire il punteggio previsto dal
regolamento Trofeo “S. Uberto”.

Correttezza Educazione Venatoria e sportività Max 20 punti


Sicurezza e abilità …………………………….…........… Max 20 punti

Qualifiche e punteggi Max

Buono .……………………………… Max 10 punti


Molto Buono ….………………… Max 15 punti
Eccellente …………………………. Max 20 punti
Questo, orientativamente, il risultato dagli elementi di valutazione descritti nella nostra relazione.

Parametri di Valutazione Qualifica Punti Punti


Imperizia Uso e maneggio dell'arma
Grave Danneggiamento Selvatico
Interruzione Mancata raccolta bossolo
Elimin. Zero Zero
del Turno Mancate annotazioni Tesserino Venatorio
Maltrattamento del cane
Non rispetto delle colture
Sollecito al Turno Ecc. 20
Abbigliamento consono Ecc. 20
Correttezza, Buona la Conoscenza del regolamento S. Uberto e delle
Educazione norme venatorie
M.B. 10 18
Venatoria e
Ecologo (Rispetto delle colture, raccolta bossolo) Ecc. 20
sportività
Rifiuto del selvatico fuori tiro – Ottima scelta di tempo Ecc. 20
Totale 90 :5
Buono il portamento dell’arma M.B. 10
Idoneità cartucce e strozzatura delle canne Ecc. 20
Sicurezza e 14
Abile nella scelta del terreno Ecc. 20
Abilità
Incita spesso il proprio cane Buono 05
Totale 55 :4
6.1. Parametri di valutazione del cane da ferma
Presupposto fondamentale dunque, per l’assegnazione del
punteggio, è l’individuazione e la trascrizione di tutti gli
elementi citati.
Purtroppo, dobbiamo prendere atto, che anche nella stesura delle
relazioni sul cane, risulta carente o assente un appropriato
linguaggio tecnico.
Altrettanta è l’incoerenza nei PARAMETRI DÌ VALUTAZIONE tra
quanto descritto e la qualifica attribuita o, nel caso di prove S.
Uberto il punteggio assegnato.
Una relazione composta in modo esaustivo evita, spiacevoli
discordanze e fornisce corretti parametri di valutazione.
Proviamo dunque, a redigere una Relazione sulla base degli
argomenti trattati precedentemente e, quindi, applicando le
“NORME” standards e note del concorso.
Trofeo S. Uberto
Selvaggina utile : Quaglie liberate
Ausiliare: SETTER INGLESE 1^ Ipotesi

• Avvio corretto. (al comando del conduttore) Azione valida per iniziativa e continuità.
(dimostrando la predisposizione a svolgere al giusto livello il mestiere del cane da ferma e senza necessità
di incitamenti da parte del conduttore).
• La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno con lacets di giusta ampiezza e
profondità. (Trattandosi di caccia su quaglie, la cerca deve essere bene estesa ai lati del terreno
dall’estrema dx all’estrema sx, e viceversa, non molto profonda, in condizioni di buon vento una
profondità di circa 10 mt potrebbe essere ottimale).
• Avverte, risale e ferma eretto e con sufficiente espressione. (La massima aderenza alla
razza, deve essere espressa non dal movimento, bensì dal contatto con il selvatico. Un setter inglese, che
fermi con una postura eretta e priva di espressione, non potrà mai essere qualificato eccellente).
• Riporto sollecito e in piuma. (Un Cane da caccia a qualsiasi razza appartenga, DEVE riportare la
selvaggina abbattuta. Un riporto poco sollecito o con selvatico non in piuma dovrà essere penalizzato).
• Andatura sufficientemente composta, con galoppo sollevato, in linea, portamento
di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il selvatico risente di
oscillazioni. (In sostanza, un setter inglese “ordinario”. Manca di radenza, non ha un buon portamento
di testa e di coda. Il soggetto dunque, con queste peculiarità, non potrà mai essere qualificato eccellente).
• Corretto al Frullo e Sparo. (Trattandosi di selvaggina liberata, è utile che un cane resti immobile
all’involo del selvatico).
Questo, orientativamente, il risultato dagli elementi di valutazione descritti nella nostra relazione 1^ Ipotesi.

Parametri di Valutazione Qualifica Punti Punti


Avvio corretto, Azione valida per iniziativa e continuità Eccellente 30
La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno con lacets di giusta Eccellente
30
ampiezza e profondità
Avverte, risale e ferma eretto e con sufficiente espressione Molto Buono 20
Riporto sollecito e in piuma Eccellente 30
Andatura sufficientemente composta, con galoppo sollevato, in linea, 25
portamento di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il Buono 10
selvatico risente di oscillazioni
Corretto al Frullo e Sparo Eccellente 30

Quindi ai fini del trofeo S. Uberto, trasformando le singole qualifiche in punteggio


150
avremmo punti 25 (30+30+20+30+10+30) = 150 : 6 = 25
In conclusione, in presenza di Trofeo S. Uberto, nella valutazione complessiva è possibile
attribuire la qualifica di ECCELLENTE
Per contro in presenza di una prova attitudinale o ancor più classica su quaglie, la qualifica da
attribuire è “MOLTO BUONO”.

Qualifiche e punteggi : Buono Max 10 punti; Molto Buono Max 20 punti; Eccellente Max 30 punti.
Trofeo S. Uberto
Selvaggina utile : Quaglie liberate
Ausiliare: SETTER INGLESE 2^ Ipotesi

• Avvio corretto. (al comando del conduttore) Azione valida per iniziativa e continuità.
(dimostrando la predisposizione a svolgere al giusto livello il mestiere del cane da ferma e senza necessità
di incitamenti da parte del conduttore).
• La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno con lacets di giusta ampiezza e
profondità. (Trattandosi di caccia su quaglie, la cerca deve essere bene estesa ai lati del terreno
dall’estrema dx all’estrema sx, e viceversa, non molto profonda, in condizioni di buon vento una
profondità di circa 10 mt potrebbe essere ottimale).
• Avverte, ferma eretto e con sufficiente espressione. (La massima aderenza alla razza, deve
essere espressa non dal movimento, bensì dal contatto con il selvatico. Un setter inglese, che fermi di
scatto e,con una postura eretta e priva di espressione, non potrà mai essere qualificato eccellente).
• Riporto sollecito e in piuma. (Un Cane da caccia a qualsiasi razza appartenga, DEVE riportare la
selvaggina abbattuta. Un riporto poco sollecito o con selvatico non in piuma dovrà essere penalizzato).
• Andatura sufficientemente composta, con galoppo sollevato, in linea, portamento
di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il selvatico risente di
oscillazioni. (In sostanza, un setter inglese “ordinario”. Manca di radenza, non ha un buon portamento
di testa e di coda. Il soggetto dunque, con queste peculiarità, non potrà mai essere qualificato eccellente).
• Corretto al Frullo e Sparo. (Trattandosi di selvaggina liberata, è utile che un cane resti immobile
all’involo del selvatico).
Questo, orientativamente, il risultato dagli elementi di valutazione descritti nella nostra relazione 2^ Ipotesi.

Parametri di Valutazione Qualifica Punti Punti


Avvio corretto, Azione valida per iniziativa e continuità Eccellente 30
La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno con lacets di giusta Eccellente
30
ampiezza e profondità
Avverte, ferma eretto e con sufficiente espressione Buono 10
Riporto sollecito e in piuma Eccellente 30
Andatura sufficientemente composta, con galoppo sollevato, in linea, 23
portamento di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il Buono 10
selvatico risente di oscillazioni
Corretto al Frullo e Sparo Eccellente 30

Quindi ai fini del trofeo S. Uberto, trasformando le singole qualifiche in punteggio


140
avremmo punti 23 (30+30+10+30+10+30) = 140 : 6 = 23
In conclusione, in presenza di Trofeo S. Uberto, nella valutazione complessiva è possibile
attribuire la qualifica di ECCELLENTE
Per contro in presenza di una prova attitudinale o ancor più classica su quaglie, la qualifica da
attribuire è “MOLTO BUONO”.

Qualifiche e punteggi : Buono Max 10 punti; Molto Buono Max 20 punti; Eccellente Max 30 punti.
Trofeo S. Uberto
Selvaggina utile : Fagiani
Ausiliare: POINTER 3^ Ipotesi

• Avvio corretto. (al comando del conduttore) Azione valida per iniziativa e continuità.
(dimostrando la predisposizione a svolgere al giusto livello il mestiere del cane da ferma e senza necessità
di incitamenti da parte del conduttore).
• La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno, di giusta e profondità. (Trattandosi
di caccia su fagiani, la cerca deve essere svolta con metodo, cioè non è importante la regolarità sul
terreno da dx a sx , quanto il come viene esplorato, il terreno,dai Bordi di boscaglia, ai cespugli. La
profondità, non deve essere eccessiva, qualche puntata-licenza va bene, la cerca a cacciavite non è utile.
• Avverte, risale e ferma con ottima espressione. (La massima aderenza alla razza, deve
essere espressa non dal movimento, bensì dal contatto con il selvatico. Il pointer, che fermi con una
postura poco eretta o con poca espressione, non potrà mai essere qualificato eccellente).
• Riporto sollecito e in piuma. (Un Cane da caccia a qualsiasi razza appartenga, DEVE riportare la
selvaggina abbattuta. Un riporto poco sollecito o con selvatico non in piuma dovrà essere penalizzato).
• Andatura sufficientemente composta, con galoppo poco sollevato, in linea,
portamento di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il selvatico
risente di oscillazioni. (In sostanza, un Pointer “ordinario”. Manca di Impeto , poco sollevato, non
ha un buon portamento di testa e di coda. Il soggetto dunque, con queste peculiarità, non potrà mai
essere qualificato eccellente).
• Corretto al Frullo e Sparo. (Trattandosi di selvaggina liberata, è utile che un cane resti immobile
all’involo del selvatico).
Questo, orientativamente, il risultato dagli elementi di valutazione descritti nella nostra relazione 3^ Ipotesi.

Parametri di Valutazione Qualifica Punti Punti


Avvio corretto, Azione valida per iniziativa e continuità Eccellente 30
La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno con lacets di giusta
Eccellente 30
ampiezza e profondità
Avverte, risale e ferma con ottima espressione Eccellente 30
Riporto sollecito e in piuma Eccellente 30
Andatura sufficientemente composta, con galoppo poco sollevato, in linea, 27
portamento di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il Buono 10
selvatico risente di oscillazioni
Corretto al Frullo e Sparo Eccellente 30

Quindi ai fini del trofeo S. Uberto, trasformando le singole qualifiche in punteggio


160
avremmo punti 27 (30+30+30+30+10+30) = 160 : 6 = 27
In conclusione, in presenza di Trofeo S. Uberto, nella valutazione complessiva è possibile
attribuire la qualifica di ECCELLENTE
Per contro in presenza di una prova attitudinale o ancor più classica su quaglie, la qualifica da
attribuire è “MOLTO BUONO”.

Qualifiche e punteggi : Buono Max 10 punti; Molto Buono Max 20 punti; Eccellente Max 30 punti.
Trofeo S. Uberto
Selvaggina utile : Fagiani
Ausiliare: POINTER 4^ Ipotesi

• Avvio corretto. (al comando del conduttore) Azione valida per iniziativa e continuità.
(dimostrando la predisposizione a svolgere al giusto livello il mestiere del cane da ferma e senza necessità
di incitamenti da parte del conduttore).
• La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno, di giusta e profondità. (Trattandosi
di caccia su fagiani, la cerca deve essere svolta con metodo, cioè non è importante la regolarità sul
terreno da dx a sx , quanto il come viene esplorato, il terreno,dai Bordi di boscaglia, ai cespugli. La
profondità, non deve essere eccessiva, qualche puntata-licenza va bene, la cerca a cacciavite non è utile.
• Avverte, risale e ferma con poca espressione. (La massima aderenza alla razza, deve essere
espressa non dal movimento, bensì dal contatto con il selvatico. Il pointer, che fermi con una postura
poco eretta o con poca espressione, non potrà mai essere qualificato eccellente).
• Riporto sollecito e in piuma. (Un Cane da caccia a qualsiasi razza appartenga, DEVE riportare la
selvaggina abbattuta. Un riporto poco sollecito o con selvatico non in piuma dovrà essere penalizzato).
• Andatura sufficientemente composta, con galoppo poco sollevato, in linea,
portamento di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il selvatico
risente di oscillazioni. (In sostanza, un Pointer “ordinario”. Manca di Impeto , poco sollevato, non
ha un buon portamento di testa e di coda. Il soggetto dunque, con queste peculiarità, non potrà mai
essere qualificato eccellente).
• Corretto al Frullo e Sparo. (Trattandosi di selvaggina liberata, è utile che un cane resti immobile
all’involo del selvatico).
Questo, orientativamente, il risultato dagli elementi di valutazione descritti nella nostra relazione 4^ Ipotesi.

Parametri di Valutazione Qualifica Punti Punti


Avvio corretto, Azione valida per iniziativa e continuità Eccellente 30
La Cerca è bene impostata nel vento e sul terreno con lacets di giusta
Eccellente 30
ampiezza e profondità
Avverte, risale e ferma con poca espressione Molto Buono 20
Riporto sollecito e in piuma Eccellente 30
Andatura sufficientemente composta, con galoppo poco sollevato, in linea, 25
portamento di testa non bene sull’orizzontale. La coda a contatto con il Buono 10
selvatico risente di oscillazioni
Corretto al Frullo e Sparo Eccellente 30

Quindi ai fini del trofeo S. Uberto, trasformando le singole qualifiche in punteggio


150
avremmo punti 25 (30+30+20+30+10+30) = 150 : 6 = 25
In conclusione, in presenza di Trofeo S. Uberto, nella valutazione complessiva è possibile
attribuire la qualifica di ECCELLENTE
Per contro in presenza di una prova attitudinale o ancor più classica su quaglie, la qualifica da
attribuire è “MOLTO BUONO”.

Qualifiche e punteggi : Buono Max 10 punti; Molto Buono Max 20 punti; Eccellente Max 30 punti.
7. Distinguo Conclusivi:
Si è detto che per svolgere la funzione di Giudice, bisogna conoscere e rispettare
Scrupolosamente le “norme” regolamentari emanate dalla FIDC, nonché gli
standards di lavoro delle varie razze canine.

Nella proiezione delle quattro prove di lavoro si è voluto evidenziare come


determinati parametri siano standard comuni, che ogni razza deve
rispettare; ad esempio nello specifico, l’avvio, l’azione, la cerca, la
correttezza al frullo e sparo.
Per contro altri parametri risultano propri di una specifica razza, e come tali
non possono che differire; si consideri ad esempio la meccanica del
movimento e il modo di affrontare il selvatico.
Volendo trasferire tali ultime concettualità ai casi analizzati, si riporta la
formulazione della 1^ ipotesi in termini di galoppo del setter inglese,
raffrontato con la tipicità dello stesso elemento nella 3^ ipotesi applicata
al pointer.
:
Si noterà come ciò che per il setter inglese è elemento di possibile
valutazione negativa, come un galoppo “sollevato”, lo stesso
parametro di meccanica è parte dello standard positivo di un pointer.
Ulteriori differenze tra le due razze si riscontrano negli atteggiamenti che
precedono la ferma. A parità di naso il pointer consapevole che la sua
azione eretta e prepotente non gli consentirebbe di avvicinare troppo il
selvatico ferma più lungo, mentre il setter inglese sfrutta un agire
insidioso e celato per osare maggiormente nel contatto con il selvatico.

Meritevole di citazione lo scritto di:


Giuseppe Solaro
“Il Giudice deve possedere la scienza del teorico, l’abitudine del
pratico e il tatto dell’osservatore.”

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