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“caos deterministico”
Nell'antichità si distinguevano i fenomeni che
obbedivano a leggi stabilite e quelli casuali,
ribelli ad ogni legge, imprevedibili. Il caso
aveva un senso oggettivo; ciò che era caso per
qualcuno lo era per tutti, perfino per gli dei.
All'inizio del '900, Poincaré introduce una
nozione di caso (oggi caos deterministico) per
nulla ribelle ad alcuna legge. Per esempio, si fa
girare un ago attorno a un perno su un
quadrante diviso in cento settori, di colore rosso
e nero. Si scommette e, se si ferma su un settore
rosso, si vince, altrimenti si perde. Tutto
dipende dall'impulso dato all'ago.
Ma basta che vari di pochi millesimi perchè si
fermi su un settore nero invece che rosso.
Differenze che il senso muscolare non
percepisce. È impossibile prevedere cosa farà
l'ago appena lanciato, e si conta solo sul caso.
Migliorare la
previsione
richiederebbe uno
sforzo sovrumano!
Notare la taglia finita del bersaglio.
Nulla di casuale eppure appare tale, come
nel moto delle bocce in un biliardo, delle
quali non si può prevedere la posizione,
dopo solo poche sponde e poche collisioni.
Inoltre, seguendole nel tempo: