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Luce
Definizione
Indice di rifrazione
Principio di Huyghens
Principio di Fermat
Riflessione e rifrazione
Riflettanza delle superfici
Interferenza
Assorbimento e scattering
Luce polarizzata
Effetti quantistici
Esperimenti
Grandezze radiometriche
Grandezze fotometriche
Filtri
Colorimetria
Luce, arte e colore
Visione La luce è una forma di energia, rivelabile con Teoria delle particelle
Illuminazione l'occhio, che può essere trasmessa da una
posizione ad un'altra a velocità finita. Teoria ondulatoria
La luce visibile è una piccola porzione di tutto
lo spettro delle radiazioni che va dai raggi
cosmici alle onde radio.
Sono state proposte due teorie complementari
per spiegare come la luce si comporta e come
si propaga.
Lightning Encyclopedia > Luce > Definizione
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Luce Per il principio di Huyghens, teorizzato dal Il gesuita italiano Francesco Grimaldi
Definizione fisico olandese Cristian Huygens (1629-95): In (1618-1663) fu tra i primi a notare che, quando
Indice di rifrazione ogni istante, qualsiasi punto di un fronte d'onda la luce del Sole entrava in una stanza scura
Principio di Huyghens puo' essere considerato come sorgente attraverso un buco piccolo, l'immagine che si
Principio di Fermat puntiforme di onde sferiche. Questo significa formava sulla parete opposta era molto più
Riflessione e rifrazione che la luce, proprio come fa l'acqua, subito grande di quanto ci si sarebbe potuto
Riflettanza delle superfici dopo aver traversato delle fenditure tende aspettare.
Interferenza subito ad "allargarsi". Il principio di Huyghens è alla base del
Assorbimento e scattering fenomeno della diffrazione.
Luce polarizzata
Effetti quantistici
Esperimenti
Grandezze radiometriche
Grandezze fotometriche
Filtri
Colorimetria
Luce, arte e colore
Visione
Illuminazione
glossario bibliografia credits
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Luce La riflessione e la rifrazione sono due fenomeni Le leggi matematiche che regolano questi due
Definizione fisici che sono alla base di come percepiamo il fenomeni sono sorprendentemente semplici,
Indice di rifrazione mondo. ma permettono di ricavare la struttura di quella
Principio di Huyghens che viene chiamata ottica geometrica.
Principio di Fermat
Riflessione e rifrazione riflessione diffusa
Riflettanza delle superfici
Interferenza riflessione mista
Assorbimento e scattering
riflessione speculare
Luce polarizzata
Effetti quantistici rifrazione
Esperimenti
Grandezze radiometriche
Grandezze fotometriche
Filtri
Colorimetria
Luce, arte e colore
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Lightning Encyclopedia > Luce > Riflessione e rifrazione
Riflessione diffusa
Nella riflessione diffusa, contrariamente a La legge della riflessione diffusa è detta
quanto avviene nella riflessione speculare, anche legge Lambertiana dal nome del fisico
ogni raggio incidente viene spezzato e riflesso Lambert che per primo la definì.
in tutte le direzioni, con una distribuzione
sferica che è indipendentemente dalla
direzione del raggio incidente. La riflessione
diffusa si ottiene con superfici opache.
Riflessione mista
La riflessione mista si ha quando sono
presenti contemporaneamente una
componente di riflessione speculare e una di
riflessione diffusa. Il raggio incidente viene
spezzato in tutte le direzioni, ma con una
distribuzione che non è sferica (come nella
riflessione diffusa) ma dipende dalla direzione
del raggio incidente. In funzione della
superficie del materiale, si può ottenere una
maggiore rilevanza della componente riflessa
o di quella diffusa.
Lightning Encyclopedia > Luce > Riflessione e rifrazione
Riflessione speculare
Nella riflessione speculare, ad ogni raggio
incidente che colpisce la superficie,
corrisponde un solo raggio riflesso. Se
chiamiamo angolo di incidenza l'angolo
formato dal raggio e la normale alla superficie
e angolo di riflessione quello formato
dalla normale e dal raggio riflesso, la legge La riflessione speculare si ottiene con
della riflessione speculare stabilisce che: superfici lucide e spacchiate.
La rifrazione
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Produrre l'arcobaleno
Materiali necessari: Una bacchetta di vetro
oppure lo stelo di un calice di vetro
Descrizione: Esporre la bacchetta ad un
raggio di luce, uno spettro colorato apparirà
su uno schermo posto dalla parte del raggio
luminoso. Lo spettro prodotto approssimerà
l'arcobaleno perché la bacchetta di vetro
approssima il massimo diametro della sfera.
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Sintesi additiva
Si parla di sintesi additiva dei colori quando si
aggiungono al nero una serie di colori diversi:
è il fenomeno che si ottiene utilizzando ad
esempio lampade colorate, o nel monitor del
computer, che visto con la lente di
ingradimento appare essere fatto da tre
diversi tipi di fosfori. I tre colori di base sono
generalmente blu, verde e rosso.
Lightning Encyclopedia > Luce > Colorimetria
Sintesi sottrattiva
Si parla di sintesi sottrattiva quando si
mescolano i colori alla maniera delle vernici.
In questo caso ogni strato di colore sottrae al
bianco certe lunghezze d'onda, per condurci
al colore finale.
E' quello che accade nella pittura, nella
stampa, nelle stampanti a getto di inchiostro.
I tre colori di base sono solitamente il ciano, il
magenta e il giallo.
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Vitruvio nel De Architectura lo descrive con precisione, facendo capire che si tratta della
realizzazione della pittura sull'intonaco di calce e sabbia ancora fresco, che asciugandosi fissa i
colori.
Nella pittura romana la maggioranza dei pigmenti sono di origine minerale: i gialli, i rossi, gli
scuri, certi verdi vengono ottenuti per decantazione, e talvolta calcinazione, di terre naturali che
contengono vari ossidi di metallo. Altri sono di origine vegetale: alcuni rosa, il nero, ottenuto
spesso a partire dal nerofumo, da ossa o da legno. Altri ancora sono fabbricati artificialmente a
partire da minerali che contengono un metallo raro: è il caso del rosso vermiglione o del blu. Il
rosso vermiglione, che fornisce il rosso più caldo e luminoso, non è sfortunatamente un colore
stabile, e creò quindi sin da subito ai romani problemi di conservazione.
Dice Vitruvio: "Quando il vermiglio viene applicato sugli intonaci delle sale chiuse, conserva il
suo colore senza alterazioni. Ma, nei luoghi aperti, vale a dire nei peristili o nelle esedre e altri
dello stesso genere in cui il sole e la luna possono far penetrare la loro luce o i loro raggi,
quando il luogo dipinto di vermiglio viene raggiunto, il colore si altera e perdendo la propria virtù
diventa nero" (Vitruvio, De Architectura, VII, 9.2).
è questa una delle prime descrizioni nella storia di quello che abbiamo chiamato effetto
fotochimico. Il rimedio, suggerito dallo stesso Vitruvio, era quello di intonacare il colore con uno
strato di cera fusa.
Le pareti dipinte dell'epoca romana possono sembrare troppo vivaci e troppo crude. Ma non si
deve dimenticare che l'illuminazione naturale era debole, con piccole aperture e porte che
davano sui cortili interni, e che l'illuminazione artificiale delle lampade a olio era scarsa.
La vibrazione della luce era quindi particolare e il numero ridotto dei mobili conferiva al
pavimento, alle pareti e al soffitto il ruolo più importante.
Lightning Encyclopedia > Luce > Luce, arte e colore
I colori a disposizione degli artisti all'epoca erano quelli ottenibili con le miscele dei pigmenti
disponibili. La preparazione dei pigmenti poteva basarsi su molte sostanze, sia naturali sia
artificiali. Alcuni colori erano facilmente disponibili ed economici, ma altri erano assai rari e
costosissimi: un esempio tra questi è il famoso blu oltremare -così chiamato poiché era stato
trovato solo in Afghanistan- che veniva estratto dai lapislazzuli e che arrivava a costare più
dell'oro.
Nel tardo medio evo tale colore era riservato al manto della Vergine, e il suo utilizzo era descritto
a parte nel contratto firmato dal pittore. Il rosso poteva spesso essere ottenuto con il vermiglio
oppure con la lacca rossa.
La lacca rossa è estremamente sensibile alla luce, e può cambiare completamente colore a
causa di un'errata esposizione.
Nell' "Incoronazione della Vergine" di Lorenzo Monaco, la pala d'altare eseguita dall'artista per la
chiesa del convento di Santa Maria degli Angeli di Firenze, il manto della Vergine era
originalmente di un profondo rosa malva, mentre ora appare bianco.
Si deve notare comunque che i pittori medievali erano dei profondi conoscitori dei pigmenti che
usavano, andando spesso alla ricerca di nuove sostanze, come fece Ugolino di Nerio quando,
per la pala di altare della chiesa di Santa Croce di Firenze, decise di ricorrere invece che al blu
oltremare all'azzurrite, a causa della sua particolare tonalità verdastra.
Nel trattato del Cennini si parla anche del cangiantismo, della scelta cioè di colori che avevano
la proprietà di cambiare il loro aspetto a seconda della luce che li colpiva.
Come si vede l'aspetto dell'illuminazione era tutt'altro che secondario anche per i pittori
medievali.
Un altro testo di sicuro interesse per chi desidera conoscere di più sull'uso dei pigmenti utilizzati
nella tempera a uovo è il trattato "Della Pittura" di Leon Battista Alberti che sviluppò e
approfondì molte delle tematiche del Cennini.
Lightning Encyclopedia > Luce > Luce, arte e colore
La pittura a olio
Nella prima metà del 400 si verificò un cambiamento di grande importanza per ciò che riguarda
la pittura, avente grande importanza anche nella protezione delle opere d'arte: l'introduzione
della pittura a olio.
Tale innovazione si diffuse immediatamente nel nord Europa, anche se le recenti analisi hanno
confermato che i pittori olandesi del 1420, quali Van Eyck e Campin, continuarono a usare uno
sfondo fatto con tempere a uovo, per ricorrere all'olio nella parte finale del dipinto.
I pigmenti sintetici
Dal punto di vista della storia dell'arte, e anche dal punto di vista della protezione delle opere
museali, una data di sicura importanza è rappresentata dal 1704, in cui viene realizzato il primo
pigmento sintetico, il blu di Prussia.
Il blu di Prussia sostituì presto molti pigmenti naturali. Anche il Canaletto già nel 1720, utilizzò
tale colore per i suoi dipinti.
Furono però i primi trent'anni del 1800 a portare ad una crescita dei pigmenti sintetici realizzati,
grazie alla scoperta di cobalto, cromo, cadmio e alla sintesi del blu oltremare artificiale.
La realizzazione di questi colori, e la possibilità di conservarli in tubetti, consentì una grande
facilità nel dipingere all'aperto, contribuendo a cambiare in maniera sicuramente decisiva la
storia della pittura.
Gli impressionisti furono tra i principali innovatori della pittura. Se fino a quel momento la
maggior parte delle opere pittoriche venivano realizzate in studio, ora la luce degli spazi aperti
cominciava ad assumere un'importanza preminente. Non a caso proprio gli impressionisti furono
tra i primi a cominciare a preoccuparsi dell'illuminazione che doveva essere utilizzata
nell'esposizione delle loro opere.
Lightning Encyclopedia > Luce > Luce, arte e colore
Furono soprattutto gli impressionisti a capire l'importanza dell'ambiente espositivo per il pieno
apprezzamento delle opere d'arte, e a rivoluzionare il tradizionale modo di presentare i dipinti.
Alla prima esposizione impressionista del 1874 un orario di apertura serale permetteva di
comparare l'effetto delle opere illuminate artificialmente con quello osservato negli orari di
apertura diurna.
Anche Degas e Van Gogh dedicarono attenzione al tema dell'illuminazione artificiale.
Oggi
La grande disponibilità attuale di nuove sorgenti luminose ha reso ancor più interessante il tema
dell'illuminazione museale.
Non è facile scegliere quindi la lampada adatta ad ogni tipo di opera.
L'epoca moderna ha introdotto nuove problematiche di estrema importanza nella conservazione
delle opere d'arte, non solo per l'utilizzo dei materiali pittorici, ma soprattutto per la realizzazione
di sempre nuovi materiali di restauro.
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La retina
La retina è il tessuto sensibile alla luce che
sta sul fondo del nostro occhio.
Tutta questa zona è cosparsa da cellule
fotorecettrici, tranne nella zona in cui si
innesta il nervo ottico, il cosiddetto punto
cieco.
La retina può essere in un certo qual modo
considerata un preprocessore nel nostro
sistema di visione.
Lightning Encyclopedia > Visione > Fisiologia dell'occhio
Il punto cieco
La zona della retina in cui confluiscono gli Fissate il numero tre usando un solo occhio e
assoni delle cellule gangliari viene detta stando molto vicini allo schermo e cominciate
papilla ottica o punto cieco e si trova a circa ad allontanarvi. A un certo punto il disco giallo
15 gradi dalla fovea. Si tratta di una zona sparirà. Ripetete questo esercizio fissando
della retina che non può inviare al cervello il numeri diversi, e notate la diversa distanza a
segnale corrispondente, come mostra cui avviene la sparizione. La sparizione del
l'esempio seguente. disco si verifica quando la sua immagine va a
cadere nella papilla ottica.
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Ametropie
Quando l'immagine di un oggetto che vediamo Le ametropie possono essere risolte grazie
non va a cadere sulla retina, ne risulta all'utilizzo di occhiali, lenti a contatto o
un'immagine sfuocata. Questo può essere operazioni di chirurgia refrattiva.
dovuto a tutta una serie di problemi visivi,
quali la miopia, l' ipermetropia, l' astigmatismo
e la presbiopia.
Lightning Encyclopedia > Visione > Acuità visiva
Ametropie e arte
I problemi visivi possono sicuramente aver Il particolare allungamento delle figure di El
influenzato l'opera di grandi pittori, anche se Greco fu attribuito da alcuni studiosi all'
non vogliamo certamente ridurre le scelte astigmatismo. La scoperta, fatta con tecniche
artistiche a decisioni obbligate da problemi di ottiche, che i lavori preparatori presentavano
salute. le giuste proporzioni fa pensare che
Certo è che quando si osserva un'opera l'allungamento delle figure fosse un
giovanile di Turner fatta nel 1821 e la si espediente stilistico per indicare l'ascesa
confronta con un'opera fatta in tarda età nel mistica.
1844 viene il dubbio che il cambio stilistico sia
dovuto anche in parte alla difficoltà di
distinguere i dettagli.
Per ciò che riguarda Monet abbiamo la
certezza che verso il 1922 egli soffriva di
cataratta, al punto da dover essere operato.
Questo spiega in parte la differenza tra il
ponte giapponese dipinto nel 1899 e il ponte
giapponese del 1922.
Anche in Rembrandt si assiste a un
cambiamento nei colori e nei dettagli, tra un
quadro giovanile e uno fatto in età avanzata.
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La luce incidente
Il colore di un oggetto dipende criticamente
dalla radiazione che vi incide sopra. Infatti se
un oggetto magenta (il magenta è il colore
che si ottiene sommando rosso e blu) viene
colpito da una radiazione bianca, che
contiene cioè tutti i colori, egli rifletterà il rosso
e il blu. Ma se la sorgente che lo illumina non
contiene il blu, l'oggetto non potrà rifletterlo e
quindi assumerà un'apparenza rossa.
Comunque è sempre necessario tener conto
della costanza di colore.
Lightning Encyclopedia > Visione > Visione del colore
Gli sfondi
Il colore dipende dallo sfondo su cui viene
presentato, come vediamo in questi esempi.
Gli sfondi
Il colore dipende dallo sfondo su cui viene
presentato, come vediamo in questi esempi.
Gli sfondi
Il colore dipende dallo sfondo su cui viene
presentato, come vediamo in questi esempi.
Gli sfondi
Il colore dipende dallo sfondo su cui viene
presentato, come vediamo in questi esempi.
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Figure impossibili
Alcune figure risultano evidentemente
impossibili per il nostro sistema visivo.
Figure bistabili
Alcune figure possono essere "bistabili". A sinistra il cubo di Necker: quale è la faccia
anteriore?
Il nostro cervello cioè le può interpretare in Al centro una sedia su cui sedersi o un tetto
due modi diversi, anche se la figura non sotto cui ripararsi?
cambia. E infine, si sale o si scende?
Lightning Encyclopedia > Visione > Illusioni ottiche
Ombra
Qui possiamo vedere l'importanza delle ombre
sulla nostra percezione: la palla fa sempre la
stessa traiettoria, ma l'ombra la fa apparire
sempre diversa. Questo ci fa capire anche
come l'illuminazione possa cambiare
completamente la percezione di una scena.
Lightning Encyclopedia > Visione > Illusioni ottiche
Ombra
Qui possiamo vedere l'importanza delle ombre
sulla nostra percezione: la palla fa sempre la
stessa traiettoria, ma l'ombra la fa apparire
sempre diversa. Questo ci fa capire anche
come l'illuminazione possa cambiare
completamente la percezione di una scena.
Lightning Encyclopedia > Visione > Illusioni ottiche
Ombra
Qui possiamo vedere l'importanza delle ombre
sulla nostra percezione: la palla fa sempre la
stessa traiettoria, ma l'ombra la fa apparire
sempre diversa. Questo ci fa capire anche
come l'illuminazione possa cambiare
completamente la percezione di una scena.
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A seconda dei periodi storici, il suo uso era legato alle risorse reperibili; la fiamma era
generalmente alimentata da grassi – animali o vegetali – o cera d'api, disponibili in forma solida
o fluida.
Fino alla prima metà del XIX secolo, la sorgente più diffusa era costituita dalla lampada ad olio;
le principali sostanze comburenti erano l'olio di colza e quello di balena.
Nella seconda metà del secolo, studi, scoperte ed invenzioni portarono alla progressiva
diffusione del gas e, successivamente, dell'elettricità.
L'uso del gas poneva una serie di problemi, legati principalmente alla sicurezza ed alla qualità
dell'illuminazione, condizionata da restrizioni legate alla forma ed alle proprietà degli apparecchi.
L'applicazione di tali sistemi consentì comunque l'illuminazione di molte città, cambiando per
sempre le abitudini ed i modi di vita dell'uomo, facendo della notte uno spazio integrativo al
giorno.
Le limitazioni imposte dall'uso del gas, unite alla progressive acquisizioni sull'elettricità e sulle
sue potenzialità, portarono, allo scorcio del secolo, ad un'ulteriore mutamento nei sistemi di
illuminazione.
Era stato sperimentato che un filamento di carbone sospeso fra due poli in un'ampolla di vetro
poteva diventare incandescente al passaggio della corrente elettrica, emettendo luce; il
problema maggiore era costituito dalla limitata durata del dispositivo.
Nel 1878, in Inghilterra, sir Joseph Swan riuscì a concepire una lampadina in grado di bruciare
per circa due ore, mentre nel 1879, in maniera del tutto autonoma, l'americano Thomas Alva
Edison riuscì a costruire una sorgente in grado di funzionare per circa 40 ore.
A partire dai primi anni del XX secolo, la lampadina divenne immediatamente il mezzo di
illuminazione più diffuso, soppiantando in maniera drastica tutti gli altri; gli studi per
incrementarne ed estenderne le proprietà continuarono incessantemente.
Modifiche apportate alla forma - spiralizzazione (1913) e doppia spiralizzazione (1933) – ed al
materiale costituente il filamento – dal 1907, tungsteno – nonché l'introduzione di un gas inerte
all'interno del bulbo (1913), consentirono l'incremento della potenza e delle caratteristiche della
luce, in special modo della sua efficienza.
Dal 1959, l'introduzione nel bulbo di una miscela di sostanze alogene diede origine alle sorgenti
alogene, caratterizzate da proprietà e prestazioni migliori in relazione alla durata, alla quantità ed
alla qualità dell'emissione.
Nel 1910, fecero la loro comparsa sul mercato sorgenti di genere differente, non più basate sui
metodi di funzionamento tradizionale, ma sul principio della scarica in gas ad alta tensione.
Inizialmente, esse vennero principalmente impiegate per le insegne luminose e,
successivamente, per uso stradale ed industriale (lampade ai vapori di sodio a bassa pressione,
1932; a vapori di mercurio, 1935; ai vapori di sodio ad alta pressione, 1965); queste tecnologie
furono soggette ad ulteriori studi ed applicazioni, che ne incrementarono notevolmente le
caratteristiche prestazionali e, soprattutto, le qualità cromatiche, fino ad arrivare alle lampade al
sodio ad alta pressione a luce bianca (1993).
Dal 1936, si erano cominciate a diffondere le lampade fluorescenti tubolari che, grazie alla loro
efficienza ed alla varietà cromatica, riscontrarono un grandissimo successo a partire dal
dopoguerra. La loro tecnologia fu nel tempo integrata da migliorie relative alla composizione
delle miscele fluorescenti ed alle metodologie operative del sistema.
Negli anni Ottanta, per dare un contributo al problema energetico, furono immesse sul mercato
le lampade fluorescenti compatte, inizialmente concepite in modo da costituire un'alternativa alle
tradizionali fonti di illuminazione di interni.
Negli anni Sessanta, si sviluppò una nuova tipologia di sorgenti a scarica, le lampade ad
alogenuri metallici, basate sull'introduzione nel tubo di scarica di piccole quantità di miscele di
vapori di alogenuri metallici.
Usate inizialmente per l'illuminazione di impianti sportivi, furono anch'esse soggette nel tempo a
modifiche, operate al fine di migliorarne le prestazioni qualitative e quantitative.
Negli anni Novanta, infine, hanno fatto la loro comparsa sul mercato le lampade ad induzione,
basate sul principio dell'induzione elettromagnetica, contrassegnate da una durata eccezionale.
Lightning Encyclopedia > Illuminazione > Le sorgenti
Le tipologie di sorgenti
Le sorgenti artificiali possono essere sostanzialmente ricondotte a due gruppi,
contraddistinti dalla diversità del loro principio di funzionamento.
Nelle sorgenti a filamento, che corrispondono alla più antica applicazione pratica
dell'elettricità, la corrente passa attraverso un filamento di tungsteno spiralizzato posto
entro un bulbo di vetro, che contiene gas inerte o del vuoto; Il filamento si scalda
rapidamente e diviene incandescente, emettendo un ottimo flusso luminoso introno ai
2500-2700°C.
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Emissione asimmetrica
L'emissione asimmetrica si ha quando il flusso
viene indirizzato in una direzione prestabilita,
asimmetrica rispetto all'asse verticale
dell'apparecchio illuminante. Questo può
essere il caso ad esempio degli apparecchi
con emissione indiretta da installare a parete,
per i quali è necessario indirizzare il flusso
principalmente verso la parte centrale del
soffitto.
Una categoria particolare di apparecchi
asimmetrici sono i cosiddetti "wall-washer"
che, installati a soffitto, sono destinati ad
illuminare la superficie verticale della parete.
Lightning Encyclopedia > Illuminazione > Caratteristiche di emissione luminosa
Emissione batwing
L'emissione batwing (letteralmente ad "ala di
pipistrello") prende il nome dalla tipica forma
della curva fotometrica. Essa è molto usata
negli ambienti di lavoro, nelle scuole e negli
uffici per limitare i riflessi indesiderati. È
caratterizzata dal fatto di proiettare la maggior
parte del flusso nelle direzioni laterali piuttosto
che verticalmente. Questo consente di
sistemare gli apparecchi in posizione laterale
rispetto ai posti di lavoro, anziché
verticalmente sopra di essi. Poiché come è
noto le superfici speculari riflettono la luce in
una direzione simmetrica rispetto a quella
della luce incidente, questa disposizione fa sì
che gli eventuali riflessi (prodotti ad esempio
dalla superficie della carta patinata) vengano
proiettati in una direzione laterale e dunque
non colpiscano l'occhio dell'osservatore.
Lightning Encyclopedia > Illuminazione > Caratteristiche di emissione luminosa
Emissione darklight
L'emissione darklight (letteralmente "luce Questo tipo di emissione è molto riposante
scura") si ha quando la luminanza per angoli perché limita al massimo gli abbagliamenti:
superiori a 60° rispetto alla verticale è l'osservatore infatti non viene mai colpito
inferiore a 200 cd/mq. Un apparecchio direttamente da luminanze di rilievo. Inoltre,
illuminante darklight, installato a soffitto e essa è usata negli ambienti di lavoro con
osservato secondo il normale angolo di video terminali, perché riduce la luminanza dei
visuale di un osservatore, appare appunto riflessi prodotti dalla superficie dei monitor.
"scuro" perché la luminanza relativa all'angolo Più adatti a questo ultimo scopo sono tuttavia
di osservazione è molto bassa. gli apparecchi con emissione BAP.
Lightning Encyclopedia > Illuminazione > Caratteristiche di emissione luminosa
Emissione BAP
L'emissione BAP si ha quando la luminanza
per angoli superiori a 50° è inferiore a
200cd/mq. L'obiettivo è quello di concentrare
tutta l'emissione in un angolo ristretto,
limitando al massimo la luminanza nelle
direzioni laterali in modo che l'apparecchio,
osservato dal normale angolo di visuale,
appaia "scuro". Il criterio è analogo a quello
usato anche negli apparecchi darklight, ma
con un angolo ancora più ristretto.
Questo tipo di emissione è particolarmente
adatto per la illuminazione di ambienti di
lavoro dotati di video terminali. La superficie
del video è fortemente riflettente, con
comportamento speculare. La maggior parte
del flusso viene convogliata entro un angolo
ristretto, e dunque viene riflessa dal monitor
verso il basso e non arriva all'occhio
dell'osservatore.
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Luce Progettare la luce significa ideare una In altre parole, la luce viene sempre più spesso
Visione situazione di illuminazione ed individuare tipo, usata come uno dei materiali a disposizione
Illuminazione caratteristiche, quantità e dislocazione di tutti dell'architetto per definire gli spazi, enfatizzare i
Le sorgenti gli apparati che dovranno concorrere a crearla: volumi, creare atmosfere, trasmettere
Caratteristiche delle sorgenti apparecchi di illuminazione, lampade, messaggi, comunicare sensazioni. Questo ha
Apparecchi di illuminazione accessori, gruppi di alimentazione, filtri, griglie, favorito la nascita di una nuova professionalità,
Caratteristiche di emissione schermi, apparati di regolazione e controllo che non è più quella strettamente legata alla
luminosa ecc. fredda applicazione di regole prestabilite, ma
Il progetto di illuminazione integra competenza tecnica e creatività e,
Fino a non molto tempo fa, il progetto di soprattutto, interagisce, affiancandoli, con gli
Illuminazione architettonica
illuminazione veniva visto per lo più come altri professionisti coinvolti nel processo di
Illuminazione degli ambienti di
strumento necessario a garantire la progettazione.
lavoro
funzionalità di un ambiente. In tutti i manuali si
Illuminazione commerciale
parlava quasi esclusivamente di illuminazione
Illuminazione museale
legata alla attività (per lo più lavorativa) che si
Illuminazione di esterni
doveva svolgere in un certo ambiente, come se
Normative
al di fuori dell'ambito strettamente funzionale la
luce non avesse altrettanto bisogno di essere
progettata.
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Luce Nella illuminazione di esterni assume Ancora, occorre tenere presente che gli
Visione particolare importanza la luminanza restituita interventi in esterni sono solitamente più critici
Illuminazione dalle superfici piuttosto che l'illuminamento da di quelli in interni: ogni errore appare con
Le sorgenti cui sono colpite. grande evidenza, poiché manca il contributo
Caratteristiche delle sorgenti Di norma in esterni non devono essere svolte delle interriflessioni, che solitamente negli
Apparecchi di illuminazione attività particolari, se non quelle di semplice ambienti interni attenua le mancanze di una
Caratteristiche di emissione transito, per le quali sono sufficienti valori di progettazione non perfetta.
luminosa illuminamento molto bassi. Inoltre, occorre
Il progetto di illuminazione tenere presente che in esterni qualsiasi
Illuminazione architettonica superficie illuminata viene apprezzata
Illuminazione degli ambienti di dall'occhio in relazione allo sfondo del cielo e
lavoro dell'ambiente circostante che è buio. In queste
Illuminazione commerciale circostanze, bastano valori molto bassi (anche
Illuminazione museale pochi lux) per ottenere buoni risultati.
Illuminazione di esterni Particolare importanza assume invece la
Normative luminanza restituita da una superficie, che, a
parità di illuminamento, varia secondo la
riflettanza del materiale.
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Luce Esistono numerose norme e raccomandazioni, In Italia, gli enti preposti a redigere norme
Visione a livello nazionale e internazionale, che danno tecniche inerenti l'illuminazione sono l'UNI
Illuminazione prescrizioni sia sugli aspetti strettamente (Ente Nazionale di Unificazione) e il CEI
Le sorgenti illuminotecnici, che sulla sicurezza elettrica (Comitato Elettrotecnico Italiano): il primo,
Caratteristiche delle sorgenti degli apparecchi illuminanti. nell'ambito della propria attività normativa che
Apparecchi di illuminazione si estende a tutti i settori, detta norme relative
Fra i principali organismi internazionali che alle applicazioni della illuminotecnica, mentre il
Caratteristiche di emissione
dettano raccomandazioni inerenti gli aspetti secondo detta norme relative agli aspetti
luminosa
illuminotecnici, ricordiamo il CIE (Commission elettrotecnici e alla realizzazione di apparecchi
Il progetto di illuminazione
Internationale Eclairage). Le raccomandazioni e impianti.
Illuminazione architettonica
del CIE spesso vengono recepite a livello
Illuminazione degli ambienti di
nazionale e assumono valore di norma. Nella bibliografia sono riportati i riferimenti alle
lavoro
più importanti norme UNI relative alle
Illuminazione commerciale
applicazioni di illuminotecnica
Illuminazione museale
Illuminazione di esterni
Normative
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Accensione e riaccensione
Alimentatore elettronico
Angolo di apertura del fascio luminoso
Anomalie nella visione del colore
Astigmatismo
Attacchi (classificazione)
Azione fotochimica
Esistono anomalie nella visione del colore sia In Italia tali anomalie vengono detto
di origine cerebrale come congenite. Quelle Daltonismo. Essendo anomalie genetiche
cerebrali possono verificarsi quando il legate al cromosoma X esse colpiscono il 4%
soggetto subisce un danno alla zona del degli uomini e lo 0,04% delle donne.
cervello deputata al riconoscimento e Paradossalmente vi sono situazioni in cui le
all'analisi dei colori. Più comuni sono le persone affette da deficienza dei colori
anomalie congenite della visione dei colori, possono avere dei vantaggi rispetto agli
caratterizzate da un'anormale capacità di osservatori normali: sono quelle circostanze in
eguagliare certi colori e dall'impossibilità di cui il colore è più un effetto di mascheramento
distinguere colori che appaiono assai che un'informazione in più. Ad esempio nella
differenti per un soggetto normale. Tali seconda guerra mondiale i soggetti dicromati
problemi sono dovuti a un comportamento gravi venivano spinti a prestare sevizio sui
non regolare da parte dei fotopigmenti bombardieri, proprio per la loro capacità di
dell'occhio. Il soggetto può ad esempio avere vedere attraverso i camuffamenti colorati e di
nessun cono ricettore, o averne un solo tipo, non farsi distrarre da quelle che, agli occhi
oppure due rispetto ai tre delle persone degli osservatori normali, sarebbero apparse
dotate di visione normale. Oppure un configurazioni cromatiche ingannevoli.
soggetto può avere tre tipi di fotorecettori, ma Per riconoscere chi ha anomalie nella visione
uno di questi può comportarsi in maniera dei colori vi sono numerosi test.
diversa dal comportamento atteso. In questo
caso non si parla di veri dicromati, ma solo di
tricromati anomali. I nomi delle anomalie
variano a seconda del numero e del tipo di
fotorecettori assenti.
Astigmatismo top
Questa tabella però non tiene conto del fatto che non tutte le radiazioni sono ugualmente
dannose: l'ultravioletto è ad esempio assai più energetico rispetto all'infrarosso
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Candela
Candela/mq
CIE
Colori soggettivi
Compito visivo
Condensatore
Contrasti di colore successivi
Coordinate cromatiche
Corpo nero
Costanza del colore
Curva fotometrica
Candela top
Candela/mq top
CIE top
Viene detto compito visivo quella porzione di Per quanto tale concetto sia indispensabile
superficie sulla quale l'utente di un impianto di per ottenere un impianto di illuminazione ben
illuminazione svolge la propria attività visiva. progettato, pure esso va integrato con
Ad esempio, in un ufficio il compito visivo è concetti più generali, quali la sensazione
costituito dalla superficie della scrivania e/o generale che si può percepire da una
da quella del monitor; in una galleria d'arte il ambiente, indipendentemente dalla
compito visivo è la superficie del quadro o il osservazione di una superficie limitata dello
volume dell'oggetto in esposizione. spazio.
Uno dei principali obiettivi di un impianto di
illuminazione ben progettato è quello di
garantire che sul compito visivo l'attività possa
svolgersi nelle migliori condizioni.
Condensatore top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Dalton, John
Diffusori
Dimmer
Dispersione
Dispositivo di innesco
Distribuzione spettrale dell'energia
Diffusori top
Dimmer top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Escher
Escher top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Una superficie con riflessione speculare (o All'atto pratico, per ottenere un buon fattore di
mista con una forte componente speculare), resa del contrasto, si agisce soprattutto sul
riflette la luce da cui viene investita in tipo e la disposizione dei corpi illuminanti, in
direzione simmetrica rispetta a quella modo da evitare il più possibile che la luce
incidente. Nella direzione del riflesso, il colore incidente sul compito visivo abbia direzione
originario non è più percepibile: diventa specularmene simmetrica rispetto a quella
visibile solo la sorgente luminosa riflessa dalla dell'osservatore.
superficie. Il risultato è quello che si verifica
ad esempio quando si osserva una pagina di
carta patinata, illuminata da una sorgente
posta in posizione specularmene simmetrica
rispetto a quella dell'osservatore: una
porzione della pagina si comporta come uno
specchio e non è più leggibile.
Il matematico francese Pierre de Fermat Fermat non ebbe mai il tempo di scrivere
(1601-1665) fu detto il principe dei dilettanti, questa dimostrazione, che in realtà mise alle
in quanto si dedicò alla matematica corde generazioni di matematici dopo di lui, e
nonostante svolgesse un lavoro nel campo la dimostrazione di quello che è stato
giuridico. chiamato "l'ultimo teorema di Fermat" è stata
Oltre al principio del tempo, di fondamentale trovata solo recentemente con tecniche
importanza sono i suoi studi sulla teoria dei matematiche assai complesse.
numeri e quelli di geometria analitica.
Curiosamente il suo nome è rimasto legato al
fatto che di un teorema relativo alla teoria dei
numeri egli scrisse a margine di un libro di
averlo dimostrato, ma di non poter riportare
l'elegante dimostrazione perché troppo lunga
per il poco spazio a disposizione.
Fotopigmenti top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Illuminamento
Indice di resa cromatica
Intensità luminosa
Ipermetropia
Illuminamento top
Ipermetropia top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Gruppo di apparenenza: sorgenti a scarica Le prime, in uso dagli anni '30, sono state
Rappresentano una categoria particolare, soggette, nel corso degli anni, ad una
poiché la scarica elettrica avviene all'interno sensibile riduzione delle dimensioni e ad un
di un tubo di vetro rivestito internamente da notevole miglioramento delle prestazioni.
una miscela di polveri di fosforo. Le seconde si sono sviluppate più di recente
La differenza di potenziale fra i due elettrodi e sono caratterizzate da un'ampia versatilità,
eccita gli atomi del gas, inducendo garantita dalla forma; per favorirne la
un'emissione energetica in parte sotto forma diffusione e l'applicazione, alcuni modelli sono
di luce, in parte di radiazioni ultraviolette; dotati di accessori di funzionamento
queste ultime, eccitano a loro volta i fosfori miniaturizzati, contenuti all'interno delle stesse
che rivestono il tubo, inducedo la sorgenti.
fluorescenza.
Il tipo e la composizione della miscela di
fosfori determina le caratteristiche cromatiche
della luce, sia in termini di qualità che di resa;
si passa da prestazioni scadenti a ottimi
risultati.
Principali vantaggi sono una buona efficienza,
la lunga durata (circa 8000 h) e la forte
luminosità.
I tempi di accensione e riaccensione, sebbene
non immediati, sono comunque brevi;
l'impiego di ausiliari elettronici, inoltre, rende
possibile la regolazione del flusso luminoso.
Le lampade fluorescenti si dividono, in base
alla loro forma, in lineari e compatte.
Lente top
Nella tabella che segue sono riassunti i livelli Normalmente, non si riporta un unico valore,
di illuminamento consigliati per alcune attività, ma una gamma di valori entro cui ci si può
estratti dalle norme e raccomandazioni muovere, in funzione delle condizioni
vigenti. specifiche.
Lumen top
Luminanza top
La luminanza esprime il rapporto fra l'intensità È quello che accade, ad esempio, quando si
emessa in una certa direzione e l'estensione mette un globo di vetro opalino intorno ad una
della superficie emittente. Si indica con la lampada nuda o ad una candela: l'intero globo
lettera L e si misura in candele al metro diventa luminoso; la superficie emittente
quadro (abbreviazione: cd/mq). Nella aumenta e dunque la luminanza diminuisce, e
definizione della Luminanza si tiene conto non con essa diminuisce la sensazione di fastidio
della estensione reale della superficie provocata sull'occhio.
emittente, ma della sua "superficie apparente"
cioè dell'estensione che appare Come l'intensità, anche la luminanza è una
all'osservatore dal suo punto di osservazione. grandezza vettoriale.
La superficie apparente corrisponde alla
superficie reale moltiplicata per il coseno
dell'angolo sotto il quale la superficie viene
osservata.
Lux top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Miopia
Miopia top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Ottica geometrica
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Parallasse
Posizione di funzionamento
Presbiopia
Parallasse top
Parallasse da movimento
Lo spostamento laterale, di tutto il corpo o
della testa, cambia la posizione relativa degli
oggetti posti a distanze diverse. Ad esempio
quando ci troviamo in A percepiamo la casa a
destra dell'albero, mentre se ci spostiamo in B
la situazione è ribaltata.
Questo permette al cervello di dedurre la
distanze degli oggetti.
Può variare in relazione al tipo di lampada, Mentre alcune lampade possono assumere
alla tipologia di attacco, alle caratteristiche delle configurazioni spaziali pressoché
termiche ed alle vibrazioni. universali, altre sono soggette a limitazioni di
Tale parametro, ipotizzando un campo di montaggio ben definite.
rotazione di 360°, indica il settore geometrico
entro cui la sorgente è in grado di funzionare
al massimo delle sue prestazioni.
Presbiopia top
La presbiopia corrisponde alla diminuzione Per questa ragione in età avanzata non si è
della capacità dell'occhio di percepire oggetti più in grado di vedere nitidamente oggetti
vicini. La causa è un indurimento del vicini, come è richiesto ad esempio per la
cristallino che aumenta con l'avanzare dell'età lettura.
e che impedisce di mettere a fuoco oggetti a
distanze diverse.
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Reattore
Regolatore di tensione
Rendimento
Resa di colore e opere d'arte
Retina e colore
Riflessione diffusa
Riflessione mista
Riflessione speculare
Riflettanza
Riflettore
Rifrattore
Rifrazione
Reattore top
Rendimento top
Riflettanza top
Riflettore top
Un riflettore è un componente ottico che Oltre al profilo, molto importante ai fini del
riflette la luce dalla quale viene investito. In un comportamento di un riflettore è il suo
apparecchio di illuminazione, il suo scopo è trattamento superficiale. In funzione delle
quello di intercettare la parte di emissione caratteristiche superficiali, si possono
della lampada che verrebbe indirizzata dalla ottenere riflessioni di tipo diverso:
lampada verso una direzione non desiderata
(ad esempio verso il retro della lampada), e Riflessione speculare, ottenuta con
rifletterla nella direzione desiderata. superfici lucide o specchiate
Riflessione diffusa, ottenuta con
Il comportamento di un riflettore è determinato superfici opache o granulose
principalmente dal suo profilo. I profili più Riflessione mista, ottenuta con
comuni sono quello circolare, parabolico, superfici leggermente satinate.
ellissoidale e iperbolico. Essi sono molto usati
perché facilmente rappresentabili sotto forma
di equazione matematica, e perché
corrispondono ad i più usati modelli di
distribuzione luminosa.
Rifrattore top
Rifrazione top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Schermo
Sensibilità dell'occhio
Sistema C-gamma
Solido fotometrico
Sorgenti a filamento
Sorgenti a scarica
Schermo top
Sistema C- top
Con la sigla C- si indica il più diffuso fra i
sistemi di coordinate usati per individuare
univocamente la direzione di una intensità
luminosa, attraverso una coppia di coordinate.
Nel sistema C- , lo spazio ha un "polo"
corrispondente al centro della sorgente
luminosa, e un asse (o asse polare)
corrispondente alla retta uscente dal polo e
perpendicolare al piano da illuminare (cioè
all'asse ottico principale dell'apparecchio)
Con la coordinata C si individua, fra gli infiniti
piani che ruotano attorno all'asse polare,
quello su cui giace la direzione desiderata,
indicandone l'angolo che esso forma con un
piano di riferimento. Convenzioni precise
stabiliscono quale debba essere il piano di
riferimento in funzione della tipologia di
apparecchio.
La coordinata (gamma) indica invece
l'elevazione della direzione che si intende
individuare, rispetto all'asse polare. Gli angoli
gamma vanno da 0° (direzione verticale verso
il basso) a 180° (direzione verticale verso
l'alto).
Sorgenti in cui l'emissione luminosa viene Tale gruppo è articolato in una serie di
prodotta dall'eccitazione di un gas, sollecitata sottogruppi: lampade fluorescenti, lampade ai
da una forte scarica elettrica; il loro vapori di mercurio, lampade agli alogenuri
funzionamento è imprescindibile dall'uso di metallici, lampade a luce miscelata, lampade
dispositivi ausiliari. ai vapori di sodio, lampade ad induzione.
La corrente viene applicata a due elettrodi
posti in un corpo trasparente contenente il
gas; ad un certo valore critico, l'arco elettrico
che si innesca fra di loro induce la
ionizzazione degli atomi di gas che, nel corso
del processo, scaricano l'energia sotto forma
di radiazioni visibili, ultraviolette ed infrarosse.
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Temperatura di colore
Test per la visione del colore
Trasformatore
Trasformatore top
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Uniformità
Uniformità top
In alcuni casi è necessario garantire che i Quando non è legata ad una compito visivo
valori di illuminamento su una certa superficie particolare o ad una superficie limitata,
abbiano la massima uniformità. Questo è l'uniformità non è necessariamente un
necessario soprattutto su compiti visivi legati obiettivo da perseguire. In molti casi una
allo svolgimento di attività lavorative , perché illuminazione troppo uniforme estesa su un
il continuo sbalzo fra valori diversi di intero ambiente può risultare troppo piatta e
luminanaza e di illuminamento durante lo indesiderata.
svolgimento di una attività porterebbe ad un
affaticamento dell'occhio.
Solitamente, l'uniformità viene espressa
tramite il rapporto fra il valore di illuminamento
minimo e quello medio sulla superficie. Per
una buona uniformità sul compito visivo, tale
rapporto deve essere possibilmente non
inferiore a 0,8.
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Volt top
Il Volt (V) è l'unità di misura stabilita dal
Sistema di misura Internazionale per
quantificare la differenza di potenziale
elettrico.
Si definisce come la differenza di potenziale
esistente fra gli estremi di un conduttore in cui
è liberata la potenza di 1 watt quando
all'interno di esso scorre una corrente pari ad
1 ampere.
top
ABCDEFG HIJKLM NO PQ RST UVXYWZ
Watt
Watt top
top
AA.VV. Quaderno AIDI, Corso base di Parma novembre 1994
illuminotecnica per interni
G.Smith, D.A.Atchison The eye and visual optical Cambridge University Press,
instruments Cambridge 1997