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Cultura per i Beni Culturali kermes

Associazione per il Restauro


del Patrimonio Artistico Italiano
Il Tabernacolo dei Linaioli la Madonna col Bambino e nella faccia su tavola” dell’Angelico e dalla più
del Beato Angelico. interna, a fondo oro, delle due ante i consueta tecnica della produzione dei
Alcune note sulla tecnica Santi Giovanni Battista e Marco. La dipinti su tavola del Quattrocento fio-
e sul restauro faccia esterna delle stesse, invece, rentino. Si può affermare, per esem-
presenta i Santi Marco e Pietro. La pio, che la costruzione della struttura
È attualmente in restauro presso il ripetizione del San Marco, evidente lignea è molto diversa da quella di una
Laboratorio della Fortezza da Basso per la presenza dell’attributo icono- normale tavola d’altare e così gli stra-
dell’Opificio delle Pietre Dure, diretto grafico del leone, è dovuta al suo ruolo ti pittorici, soprattutto quelli delle due
da Bruno Santi, il grande Tabernacolo significativo per la committenza. L’a- ante dipinte sulle due facce. Probabil-
dei Linaioli del Beato Angelico. Vista la spetto monumentale, meno elegante mente l’insieme era destinato ad avere

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grande importanza dell’opera d’arte in forse, ma certo più rinascimentale caratteri tecnici connessi con la sua
oggetto e del progetto di studio ad delle figure di santi che l’Angelico funzione, esigenze diverse rispetto alla
esso strettamente correlato, ora che ci dipinge sulle ante del tabernacolo, normale produzione dei dipinti e per
avviciniamo alla sua conclusione ci possono essere considerate una sua questo sia il legnaiolo, sia il pittore,
sembra opportuno fare il punto della risposta alle ricerche innovative dei hanno cercato di proporre soluzioni
situazione, presentando le operazioni grandi scultori del primo Quattrocen- specifiche, pur restando nel solco
effettuate ed i risultati ottenuti. to a Firenze, tra cui appunto Ghiberti della consolidata tradizione operativa
Il restauro del Tabernacolo dei Linaio- e Nanni di Banco, che trovano nel fiorentina. D’altronde, che nella pittu-
li, reso possibile dal generoso contri- cantiere di Orsanmichele, così come ra fiorentina del tempo vi fosse una
buto dell’ARPAI, si inserisce all’inter- in quello di Santa Maria del Fiore e del certa dose di sperimentalismo che,
no di un progetto più ampio di colla- Battistero, alcune delle loro più alte dallo stile alle ricerche sulla prospetti-
borazione e intervento di più Settori espressioni. va, si sia applicato anche alle scelte
del nostro Istituto. Il tabernacolo mar- I tre scomparti di predella raffigurano tecniche, ci è stato più volte dimostra-
moreo del Ghiberti è stato infatti già l’Adorazione dei Magi e due Storie di to dalle osservazioni compiute duran-
oggetto di restauro da parte del Setto- san Marco, la Predica di san Pietro te gli interventi di restauro.
re dei materiali lapidei dell’OPD, al (alla presenza di san Marco) e il Mira- Tra le tecniche di indagine impiegate
tempo diretto da Annamaria Giusti, colo del corpo di san Marco e sono sull’opera dell’Angelico, possiamo per
mentre il Settore di climatologia e sopravvissuti alla modificazione della prima citare la radiografia, eseguita
conservazione preventiva interverrà al struttura originaria della predella. con la tecnica dell’unica esposizione e
momento della ricollocazione in Il tabernacolo presenta particolarità su una sola lastra, messa a punto
museo dell’opera d’arte. costruttive ed aspetti specifici tali che proprio da questo Istituto e, grazie
Nella tavola centrale sono raffigurati lo differenziano dai normali “dipinti alla collaborazione dell’INOA di Firen-
ze, la riflettografia digitale a scanner.
Altre indagini ormai di routine sono le
riprese fotografiche ad alta definizione
in luce visibile, luce radente, infraros-
so bianco-nero, infrarosso falso colo-
re, nonché in fluorescenza UV, costi-
tuendo una prima serie di indagini
dalle quali far partire i successivi
approfondimenti, anche per mezzo di
microprelievi, secondo le necessità
che ne risultano.
Riguardo la tecnica artistica del taber-
nacolo, è stato possibile comprendere
le modalità di costruzione del suppor-
to ligneo in pioppo: la parte centrale è
molto diversa da una normale tavola,
vedendo la presenza di due tavolati,
uno disposto verticalmente sul davan-
ti ed uno, parziale, in orizzontale sul
retro, connessi con chiodi. I due poi
sono solidamente strutturati con la
pesante costruzione della cornice
perimetrale e con un piano d’appoggio
in basso. La qualità dell’esecuzione è
elevata, come si rileva dal fatto che le
teste dei chiodi di collegamento infissi

Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, particolare


della Madonna in trono col Bambino in falso
colore IR e in radiografia Rx.

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Angelico, Tabernacolo dei Linaioli, particolare


della Madonna in trono col Bambino in
fluorescenza UV e in luce normale.

ridipinture e patinature. Di particola-


re importanza è stata così la pulitura
che ha consentito di recuperare non
solo una migliore lettura della policro-
mia dell’Angelico, ma anche un più
consistente valore plastico delle figu-
re, soprattutto dei quattro santi nelle
due ante.
I lavori di restauro saranno presumi-
bilmente completati entro la prossima
estate e si sta programmando, su ini-
ziativa del direttore del Museo di San
Marco, Magnolia Scudieri, una pre-
sentazione nel prossimo mese di
dicembre, corredata, come di consue-
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to, da un volume di studi.

Una più ampia trattazione dell’argo-


mento si trova in: P. Bracco, M. Ciat-
ti, L. Landi, F. Martusciello, Il proget-
to di conservazione del Tabernacolo
dei Linaioli: anticipazioni in corso d’o-
pera, in “OPD restauro”, n. 19 (2007),
2008, pp. 127-144.
dal davanti, sono state infossate e ritrovata in opere di questo periodo, La direzione dei lavori è di Marco
chiuse con piccoli tasselli lignei, in infine, è stata utilizzata in alcuni stru- Ciatti e Cecilia Frosinini. Le ricerche
modo da isolare la pellicola pittorica menti musicali degli angeli. La foglia storico-artistiche sono effettuate da
dalle possibili alterazioni del ferro e finemente macinata è stata utilizzata Magnolia Scudieri. I restauratori che
dalla presenza della tela al di sotto per realizzare l’effetto di riflettanza partecipano al progetto sono: Paola
della preparazione. Lo strato pittorico per distinguere lo strumento dal Bracco, Ottavio Ciappi, Ciro Castelli,
è molto sottile e, stranamente, poco fondo dorato a guazzo. Mauro Parri, Andrea Santacesaria,
radio-opaco nei carnati, tanto da Secondo la tradizione, prima degli Caterina Toso, Luisa Landi, Elisabet-
lasciare una debole impronta nella strati pittorici di finitura superficiale ta Bianco. Le indagini fisiche sono
lastra, il che indica ovviamente uno sono presenti dei sottofondi cromatici. eseguite da Alfredo Aldrovandi, Otta-
scarso impiego di bianco di piombo. Al di sotto dei carnati è impiegata una vio Ciappi, Natalia Cavalca, Ezio Buz-
La predella, originariamente costituita sottile stesura di verdaccio a base di zegoli; le indagini chimiche da Gian-
da un tavolato intero, si trova oggi bianco di piombo e terra verde, steso carlo Lanterna, Carlo Lalli, Romina
divisa nei tre scomparti. rapidamente abbozzando i volumi Bonaldo, Monica Galeotti. La docu-
L’osservazione della ripresa digitale a delle teste, dei piedi e delle mani e che mentazione fotografica è a cura di
scanner in Infrarosso e di quella digi- diventa molto più chiaro e diluito al di Fabrizio Cinotti, Sergio Cipriani e
tale in Infrarosso bianco-nero ha sotto delle figure della Madonna e del Annette Keller. Si ringraziano poi:
mostrato che il pittore ha impiegato Bambino per differenziare i loro car- Gabriella Incerpi, per la documenta-
solo raramente un materiale assor- nati da quelli maschili più scuri. Nelle zione trovata riguardo i precedenti
bente nell’Infrarosso (p.es. nero di predelle invece, non si riscontra un restauri; l’Istituto Nazionale di Ottica
carbone) per la realizzazione dell’un- fondo cromatico verde: talvolta si sono Applicata (INOA); Claudio Seccaroni,
derdrawing. Nelle ante, il disegno dei notate pochissime leggere pennellate, Pietro Moioli (ENEA); Riccardo Fal-
santi è eseguito con incisioni che sot- acquerellate e appena accennate, ciai, Bruno Radicati, Cosimo Trono
tolineano l’andamento di alcune pie- quasi trasparenti. Per quanto riguar- (IFAC-CNR).
ghe e di alcuni punti di costruzione. da la pellicola pittorica una considera-
Le due tecniche (incisione e disegno zione d’obbligo riguarda l’estrema sot- Marco Ciatti
preparatorio) sono state utilizzate in tigliezza degli strati pittorici, con sfu-
maniera diversa senza quindi la pos- mature create per mezzo di finissime
sibilità di ricostruire regole precise di pennellate giustapposte. Tale caratte-
esecuzione. ristica ha portato considerevoli conse-
Si trovano nel tabernacolo tutte le tec- guenze sia a causa del naturale invec-
niche di doratura: la doratura a guaz- chiamento dei materiali, che tendono
zo, a missione e l’oro steso a conchi- ad aumentare la propria trasparenza,
glia, dimostrazione di una qualità tec- sia a causa di precedenti interventi di
nica e formale estremamente elevata. pulitura, provocando effetti più o
La prima è impiegata nei fondi oro, meno evidenti di indebolimento della
nelle cornici e per alcuni dettagli di consistenza del modellato e forti alte-
grandi dimensioni (p.es. la chiave e il razioni cromatiche.
libro di san Pietro; la cintura e la spil- I problemi conservativi del tabernaco-
la della Vergine). La doratura a mis- lo erano di duplice natura: struttura-
sione è stata invece adottata per rea- li, con alcune gravi fratture nel tavola-
lizzare le decorazioni delle vesti dei to principale, dovute anche alla parti-
santi e degli altri personaggi sacri. La colare tecnica costruttiva, ed estetiche
doratura a conchiglia, raramente con la presenza di molte ed estese

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