del Patrimonio Artistico Italiano Girolamo Mazzola Bedoli, STATO DI CONSERVAZIONE E INTERVENTO un precedente restauro, diretto da Annunciazione, olio su tela DI RESTAURO Sergio Ortolani, è documentato nel cm 157x228, Museo di Capodimonte, Anche se dal punto di vista stretta- 1938) ha rivelato la presenza di ritoc- Napoli mente conservativo il dipinto non pre- chi e stuccature più antichi, le cui La tela raffigurante l’Annunciazione di sentava particolari problemi, si è deci- sovrapposizioni fanno leggere una Girolamo Mazzola Bedoli (Viadana, so di intervenire per recuperarne la vicenda conservativa particolarmente Mantova, 1500 circa-Parma, 1569), leggibilità, compromessa da una ver- travagliata. proviene dall’altare maggiore della nice di restauro bruna e ossidata e da La successione insistita di puliture chiesa di Santa Maria Annunziata di ridipinture invadenti che ne alterava- parziali e maldestre ha impoverito il Viadana, dove fu acquistata nel 1713, no profondamente la preziosa lumino- colore, che è risultato in alcune parti come opera del Parmigianino, da Fran- sità. diminuito e soprattutto abraso dal-
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cesco Farnese, duca di Parma. La tela, a trama stretta, è giuntata al l’impiego di mezzi meccanici, anche se Seguendo la sorte della prestigiosissi- centro in senso longitudinale da una varie stesure per loro natura delicate, ma collezione farnesiana, l’opera fu cucitura, ed è saturata da uno strato eseguite con resinato di rame – come trasferita a Napoli nel 1734, quando sottile di preparazione di intonazione il libro e le leggere velature che dise- Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta grigio-rosata che accorda cromatica- gnano il motivo decorativo del cuscino Farnese e di Filippo V di Spagna, mente la pittura, condotta con campi- – sono ancora integre nelle loro strati- divenne re di Napoli. All’inizio del ture nitide completate da velature. ficazioni. Novecento, il dipinto perse l’attribuzio- La prima fase della pulitura, con la Probabilmente il circolo vizioso degli ne a Parmigianino a favore del Mazzola rimozione dell’ultimo intervento (con- interventi ha inizio con il passaggio Bedoli, attribuzione condivisa poi da dotto da Edo Masini nel 1961, ma già del dipinto, nel 1713, dalla chiesa di tutta la critica successiva. Questi fu Viadana alla collezione Farnese: al di uno dei più convinti e raffinati inter- sotto delle sovrammissioni di diver- preti della singolarissima “maniera” sa natura e datazione, il restauro del Parmigianino, di cui fu cugino e più antico appare la ridipintura dal quale prese il cognome. Il quadro del perimetro, che va a com- di Capodimonte colpisce per la ricer- pletare parti ca di effetti luministici che delineano dalla configurazione rego- forme preziose di luci e ombre in lare e simmetrica, mai una originale ambientazione nottur- finite o appena abboz- na dell’Annunciazione. La preziosità zate perchè dovevano dei tessuti, l’eleganza dei gioielli, la essere coperte dalla levità dei panneggi trasparenti, cornice che decora- caratterizzano il dipinto come uno va l’altare. dei più belli della produzione del La pulitura, neces- Mazzola Bedoli. Considerata opera sariamente selettiva, della maturità dell’artista, è da colle- condotta con solven- garsi al soggiorno a Mantova del pit- ti (alcool etilico, tore e allo studio dell'opera di Giulio ammonio idrato) e a Romano. bisturi ha ridimen- Al Metropolitan Museum di New sionato i vecchi York, è esposta una piccola tavola, interventi invasivi e anch’essa centinata, pressoché iden- lasciato il rifacimen- tica al dipinto di Capodimonte, sulla to più antico, per quale si sono proposte varie ipotesi. quanto scurito e Potrebbe trattarsi di un bozzetto alterato, particolar- autografo del Parmigianino da cui mente resistente. Mazzola Bedoli avrebbe tratto la tela, Le lacune sono state ovvero di un’opera dello stesso Bedo- risarcite con gesso li; sembrerebbe invece da respingere di Bologna e colla l’ipotesi, già formulata dalla critica, lapin, e l’integrazio- di una derivazione dalla pala del ne, condotta in Bedoli eseguita dal van Winghe: l’os- maniera mimetica servazione del dipinto di Capodi- con pigmenti in pol- monte nel corso del restauro ha vere e vernice retou- infatti consentito di rilevare numero- cher, ha chiuso si pentimenti, che attestano come, tutte le mancanze, e rispetto alla stesura definitiva, la accordato con legge- raffigurazione fosse in origine più re velature i rifaci- prossima a quella della tavoletta menti antichi, senza americana, confermando così la fun- camuffarli. Il dipinto zione di bozzetto di quest’ultima. è stato verniciato Marina Santucci con resina mastice. Giulia Zorzetti