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Indice

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Condizioni d’Uso
Come affrontare la timidezza.
Come gestire i pensieri insicuri
Come aumentare l ’ autostima e la fiducia in se stesse
Esci dalla tua zona di comfort
Esercizi per superare la timidezza
Come mostrarti sicura anche quando sei imbarazzata
Come accettare se stesse
Ognuno di noi ha dei pregi. Come riconoscerli e metterli a frutto nelle
relazioni sociali
SECONDA PARTE
Come adottare un comportamento anti-timidezza, per conquistare un
ragazzo
La formula magica: sostenere lo sguardo e sorridere
Come far nascere un rapporto d’amore
Scegli un look vincente per conquistare!

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Condizioni d’Uso

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Questo e-book non intende sostituirsi a qualsiasi
trattamento medico o psicologico, se sospetti o sei a
conoscenza di eventuali disturbi fisici o psicologici
sei invitato ad affidarti a un trattamento specifico
adeguato.

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Come affrontare la timidezza.

La prima cosa da sapere, per affrontare al meglio la


timidezza, è che non si tratta di una malattia. Pur
non essendo una patologia però è da considerarsi un
disturbo che può creare notevole disagio. Esso è
multifattoriale: ha origini biologiche a volte
ereditarie, psicodinamiche, ossia legate alle vicende
personali e connesse all’ambiente oltre che all’
epoca e alla cultura a cui si appartiene, pertanto,
sociologiche.
Nei casi più gravi può portare a complicanze
psicologiche, a depressione o anche alla dipendenza
da sostanze stupefacenti o dall’ alcool. Rimanendo
ancorati a realtà meno estreme, potrebbe contribuire
a relegare l’individuo che ne soffre alla solitudine.
Ognuno di noi, fin dal grembo materno, sviluppa
caratteristiche genetiche ed individuali proprie che
prescindono l’ambiente in cui cresceremo,
l’educazione che ci impartiranno o l’orientamento
sessuale. La timidezza fa la sua comparsa
abbastanza precocemente, sin dalla prima infanzia.
Contrariamente al colore degli occhi, ad esempio,
particolare che non possiamo modificare
intenzionalmente se non applicando delle lenti
colorate, la timidezza, essendo un tratto della

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personalità, la possiamo benissimo gestire, dominare
e infine anche farla scomparire totalmente dalle
nostre vite. Basilare è considerarla per quello che è e
non permettere ad essa di prevaricare sul nostro
quieto vivere. Possiamo farla scomparire
spontaneamente o grazie ad esperienze, incontri e
vicende che ci permettano di superare tale stato.
Esempi eclatanti in questo senso sono rappresentati
dai successi in campo professionale, sportivo o
scolastico. Dobbiamo sempre tenere ben presente
che siamo noi a dirigere le nostre esistenze e a non
lasciare che sia un aspetto del nostro carattere a
farlo. L’imbarazzo, l’impaccio, la goffaggine, la
ritrosia, l’ansia, l’esitazione e l ’ eccessivo pudore
sono sensazioni che vive il timido costantemente
come una condanna. Ricordate quanto appena detto:
siamo noi a scegliere come vivere la nostra vita.
Ribadisco questo concetto perché se non prendiamo
coscienza pienamente di ciò e non lo facciamo
nostro non possiamo precedere nel nostro cammino,
quello che ci permetterà di vincere sulla timidezza.
Non credo che a nessuno piaccia essere schiavizzato,
pertanto mettiamoci all’opera per far sì che la
timidezza da punto debole diventi punto di forza. Lo
so cosa state pensando, che sia più facile a dirsi che
a farsi.
Ovvio che, per chi timido non è, non sussiste alcun

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problema ma, con un po’ di empatia anche chi non
vive sulla propria pelle questa, chiamiamola
difficoltà emotiva, può immaginare come ci si possa
sentire. Non a caso, da sempre, questo aspetto della
personalità e oggetto di studi, esperimenti e
statistiche da parte di specialisti del settore:
psicologi, neurologi e psichiatri. Non ci mancherà,
quindi, materiale da cui prendere spunto o partire
per mettere in pratica ciò che teoricamente è già
stato analizzato. Un comportamento è una scelta che
consciamente noi compiamo, a volte, però non è così
semplice applicare questa deduzione elementare.
Entrano in gioco fattori personali e oserei dire
congeniti che spingono l’individuo a scegliere
inconsciamente un dato atteggiamento. Sembra
facile pensare di affrontare una certa situazione in
modo pragmatico ma, quando non si hanno le
capacità di farlo ciò non avviene spontaneamente.
Appurato questo, nonostante la constatazione sembri
scontata, la bella notizia è che ci si può riuscire.
Come? Lavorando su se stessi in modo proattivo.
Comunemente utilizzati come sinonimi, è bene fare
un distinguo anche tra introversione e timidezza.
Stiamo parlando di due concetti differenti tra loro
che spesso vengono accumunati. Introverso è colui
che è portato a chiudersi nel proprio mondo interiore
per motivi diversi che possono essere: o un egoistico

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ed esclusivo interesse verso se stessi; o, a volte, per
timidezza; o perché diffidente oppure ostile nei
riguardi degli altri e dei rapporti sociali.
Non sempre il timido è anche introverso, così come
l’introverso non è per forza di cosa timido. Per
preparaci ad affrontare la timidezza in modo
eccellete serve sia chiaro quanto appena affermato.
Associare la timidezza solo a peculiarità negative è
scorretto, infatti chi ne soffre, spesso, sviluppa altre
importanti e lodevoli qualità, il timido è
particolarmente empatico e capace di ascolto,
inoltre, rimanendo frequentemente in ombra, è un
acuto osservatore. Il suo bisogno di venire accettato
ed amato lo porta ad essere altruista e sensibile alle
esigenze altrui, rendendosi così disponibile a
ricoprire ruoli o mansioni non particolarmente
gradite ad altri.
Riassumendo, per affrontare al meglio la
timidezza:
1) Non dobbiamo considerare la timidezza
una malattia.
2) Il termine timidezza non ha una
definizione univoca, solitamente designa tutte
quelle forme di inadeguatezza che si possono
avvertire in presenza di altre persone, ossia, una
spiccata tendenza a mantenersi in ombra e ad
evitare di prendere qualsiasi iniziativa. E’ un

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ostacolo nelle interazioni sociali, nonostante ci
sia il desiderio di affrontare tali relazioni ma è
un ostacolo raggirabile.
3) Siamo noi che gestiamo la nostra vita e
che esercitiamo il potere di scegliere come
comportarci
4) Il timido non è necessariamente un
asociale, pertanto non permettiamo ci
etichettino come tali
5) Mettendo in pratica giusti consigli si può
sconfiggere la timidezza
6) Alla timidezza sono associati anche pregi
e non solo difetti
7) Chi nasce timido può decidere di cambiare
e smettere di esserlo

Ora che abbiamo delineato i sette punti chiave che ci


permettono di considerare la timidezza per quello
che è, possiamo procedere nella conoscenza di ciò
che ci porterà a saperla affrontare e gestire in modo
tale che non ci condizioni negativamente nei
rapporti sociali.

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Come gestire i pensieri insicuri

William Shakespeare scriveva: “Sappiamo ciò che


siamo ma non quello che potremmo essere” così
come la persona timida è consapevole di esser tale
ma non sa quello che potrebbe diventare senza la
timidezza a bloccarla. Purtroppo il più delle volte
siamo noi stessi a porci dei limiti. I pensieri negativi
sono il nostro “freno a mano”.
Il sistema nervoso periferico innesca quelle
manifestazioni fisiche come il rossore, lo sguardo
verso il basso, la sudorazione eccessiva e battito
accelerato che rende facilmente individuabile il
soggetto timido oltre, ovviamente, al suo stesso
comportamento. Prendiamo, ad esempio, una
ragazza timida. In un contesto di socializzazione,
cercherà di evitare il contatto visivo durante uno
scambio verbale, oltre ad essere riluttante già a
dialogare. Ciò avviene in quanto tende a
sottovalutare le proprie capacità di eloquio o dubita
di suscitare sufficiente interesse per gli argomenti
che intende trattare. In casi come questo è evidente
quanto, una bassa autostima, contribuisca a limitare
un possibile miglioramento riguardo a come
approcciare cercando di accantonare la timidezza.
Bisogna, quindi, tenere sotto controllo tutti quei

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pensieri negativi che tendono a danneggiare questa
fase di socializzazione. Come farlo?
Intanto, come prima cosa, bisogna volerlo, senza la
forza di volontà non si arriva ad alcun risultato.
Nessuno al posto nostro potrà cambiare un tratto
della nostra personalità se non siamo noi a
permetterlo, quindi, smettiamo di fare le vittime e di
dare le colpe a chi ci sta intorno. Iniziamo a
migliorare il nostro modo di pensare e di
conseguenza di agire. Non crediamo basti
concentrarci perché questo accada come per magia,
purtroppo, non è così.
Ci vuole impegno e dedizione, è un percorso
impervio e lungo ma, alla fine, la soddisfazione sarà
grande. Quando si immagina una persona timida la
si associa sempre a qualcuno che sta zitto e in
disparte, niente di più sbagliato. il timido può
adottare due stili comportamentali opposti:
sottomissione o aggressività. Oltre ad essere colui
che arrossisce spesso e ripetutamente chiede scusa,
l’individuo timido può manifestare anche tratti
opposti, ossia: atteggiamenti spavaldi, provocatori o
di esuberante simpatia. In quest’ultimo caso si
nasconde dietro un atteggiamento falsamente
estroverso per reagire al proprio senso di
inadeguatezza e insicurezza. Capita spesso, infatti,
di trovare persone che si comportano così e si

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dichiarano timidi. A tale affermazione le persone
reagiscono dubitando o ridendoci sopra, in realtà,
può corrispondere a verità. Il fatto è che,
abitualmente, come pocanzi detto, si tende ad
associare, alla persona timida, ritrosia e riservatezza
e non il contrario.
Ad ogni modo, sia che si manifesti in un modo o in
un altro ciò che accumuna queste persone è la
convinzione che qualsiasi cosa facciano, gli altri
siano pronti a giudicarle negativamente, inoltre, il
loro comportamento cambia radicalmente in casa in
un ambiente familiare, infatti, i timidi si comportano
normalmente.
Da numerosi studi fatti su gruppi di bimbi in età
scolare, infatti, si evince che coloro che vengono
considerati timidi non lo sono con i propri genitori e
con le persone con cui hanno confidenza. Noi ci
occuperemo principalmente di chi manifesta la
propria timidezza chiudendosi in se stesso e
soprattutto vorremmo essere di aiuto alle ragazze
che, a causa di questo loro tratto caratteriale, si
precludono la possibilità di vivere a pieno la vita.
Torniamo, quindi, ad occuparci di come controllare i
pensieri che provocano insicurezza, facendo alcuni
esempi che ci aiutino a controllarli e possibilmente
ad eliminarli:

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Esempio 1
Una ragazza si trova in coinvolta in una
discussione di classe, pur potendo argomentare
con proprietà di linguaggio e competenza, si
astiene dall’ intervenire, nonostante questo le
farebbe ottenere un buon voto, a causa della sua
timidezza che le fa pensare di non essere in
grado di intervenire in modo adeguato al
dibattito.
Ella si penalizza sottovalutando le sue capacità
solo perché prova vergogna ad alzare la mano
ed il tono di voce. Teme che le compagne
possano contrastarla o mettere in dubbio ciò
che vorrebbe sostenere. Alla fine, continuando
a procrastinare su quando e se fare il suo
intervento, suona la campanella. Non ha
ottenuto il bel voto che avrebbe meritato.
Come avrebbe dovuto reagire la ragazza
dell’esempio qui sopra? Avrebbe dovuto avere
più fiducia in se stessa, farsi forza della
consapevolezza della sua preparazione e far
leva su quello per accantonare la timidezza e
azzardare il suo intervento. Come riuscirci?
Bisogna concentrare la propria attenzione sugli
obiettivi che vogliamo raggiungere e non agli
ostacoli che ci creiamo per non arrivarci.

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Immaginiamo di avere un percorso da
intraprendere per arrivare ad un premio.
Durante il tragitto dobbiamo guidare ponendo
attenzione ad alcune buche che intralciano il
nostro cammino. Cosa faremmo fosse un
gioco? Eviteremmo le buche per arrivare prima
alla meta, focalizzando la nostra attenzione
all’arrivo e nel contempo stando attenti a non
cadere nelle buche.
Ecco! E’ quello che dobbiamo sforzarci di fare
anche nella quotidianità. Focalizzare
l’attenzione sugli obiettivi e concentrarci su
come raggiungerli, evitando, intelligentemente,
qualsiasi cosa ci ostacoli al compimento di tale
missione. I propri obiettivi, spesso,
rappresentano sogni o speranze, per cui il
pensiero che formuliamo verbalmente è:
“vorrei tanto che ...” ma a questo segue un
pensiero negativo, a volte, anche inconscio, che
in realtà dice: “Si, lo vorrei tanto ma so che è
impossibile”.
L’ostacolo, quindi, che preclude la riuscita
dell’azione non ha nulla a che vedere con
limitazioni o accadimenti esterni, è dato dalla
mancanza di fiducia che quello che si desidera,
possa verificarsi davvero, pertanto se per primi
non crediamo alla riuscita di una cosa,

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sicuramente, quella cosa, non riuscirà. La
differenza la fanno il perpetrarsi delle abitudini,
che guidano le nostre azioni, e non il reale
desiderio. Chiunque di noi può ardentemente
desiderare un cambiamento ma se non
convertiamo i pensieri in azioni, perché si attui,
il cambiamento non avverrà.
L’ aveva ben compreso Einstein che, infatti,
affermava: “follia è ripetere la stesa cosa
ancora e ancora aspettandosi un risultato
diverso!”. Come fare allora ad abbandonare le
vecchie abitudini e a cambiare, in meglio, le
azioni? Ecco qui tre ottimi suggerimenti da
seguire:
1) non farti influenzare dal passato
2) cambia le tue azioni
3) concentrati sul vivere meglio
Ricordati che il passato è passato e non tornerà
più, devi concentrarti sul presente. Quello che ti
ha fatto soffrire un tempo deve servirti da
lezione per non ripetere gli stessi errori oggi. A
tal proposito, riporto qui di seguito un altro
esempio, che spero, possa aiutare ragazze
timide a cambiare i propri pensieri penalizzanti:

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Esempio 2

Una ragazza, particolarmente timida, non riesce


a socializzare con le colleghe d’ufficio,
purtroppo è convinta che la colpa sia da
imputarsi al suo sovrappeso che la fa sentire
inadeguata a quel gruppo di persone così alla
moda e attraenti.
In realtà, in questo caso, il soggetto in
questione ha sempre avuto pensieri negativi e
limitanti riguardo la propria fisicità. Siccome
tendiamo, nella sta grande maggioranza dei
casi, a pensare che se abbiamo fallito una volta,
falliremo ancora, così la ragazza dell’esempio
crederà che essendo, da sempre, in sovrappeso,
lo sarà per sempre. Niente di più sbagliato.
Con il passar del tempo, il nostro cervello,
comincia a creare un collegamento sempre più
stretto tra credenza, aspettativa e realtà, quindi,
si convince che qualsiasi cosa faremo non
cambierà nulla. Serve interrompere questo
legame così che, il passato, smetterà di
determinare il futuro.
La nostra amica, fin da piccina, soffriva di
timidezza e per questo motivo si rifugiava nel
cibo per trovare in esso consolazione al suo
disagio. Negli anni, questa cattiva abitudine, le

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ha fatto accumulare chili superflui che le hanno
condizionato, ulteriormente e in modo ancor
più negativo l’esistenza, accentuando il suo
senso di inadeguatezza. Quale suggerimento
darle allora per aiutarla a migliorare la sua
situazione?
Abbandonare l’immagine che ha di se, di obesa
fallita, refrattaria ai cambiamenti e sostituirla
con un atteggiamento positivo, proattivo e
fiero. Pensare come se già fosse magra, imporsi
l’obiettivo di raggiungere un tal peso forma e
ragionare come se già l’avesse raggiunto e
debba solo mantenerlo.
Deve credere in se stessa e nelle sue capacità di
potercela fare. Dovrebbe anche cominciare a
cambiare tante piccole e grandi cose, ad
esempio, dalle cattive abitudini alimentari
all’andare a fare shopping come se indossasse
abiti di misura più piccola a quella attuale, con
la convinzione che presto li potrà indossare.
Iscriversi in palestra o andare a correre,
lasciando l’ozio a dormire sul divano. In
sintesi, metti in pratica quello che diceva
Gandhi: “La vita non è aspettare che passi la
tempesta, ma imparare a ballare sotto la
pioggia”. Non fosse chiaro il concetto: reagisci,
agisci e immagina.

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Desidera qualcosa di diverso e migliore per te e
muoviti per ottenerlo. Quando l’azione inizierà
a portare i suoi risultati, vedrai come sarà più
facile crederci. Nel frattempo utilizza le
tecniche di visualizzazione, immaginati già
come se il tuo obiettivo sia raggiunto. Osservati
allo specchio e guarda come, giornalmente, il
tuo corpo sta cambiando forma, apprezza i
miglioramenti e rafforza il tuo impegno per
conseguire il tuo risultato finale.
Non arrenderti! Sono sicuro che con la forza di
volontà, il sacrifico e l’impegno costante si
arrivi alla meta. Essere soddisfatti di se, aiuta
l’autostima e di conseguenza anche le relazioni.
Numerosi studi hanno confermato che i pensieri
possono tramutarsi in fatti, per cui, quello che
pensi, sarà quello che ottieni. Se si vogliono
gestire i pensieri negativi, quindi, bisogna
smettere di pensarci. Rimpiazziamoli con altri
nuovi e positivi che supportino la propria
trasformazione. Un ottimo esercizio, in tal
senso è: appena ci si accorge di pensare a
qualcosa di negativo, notalo e rimpiazzalo
all’istante.
Cambierà, di conseguenza anche il proprio
stato d’animo. Tornando alla ragazza di questo
esempio, una volta che rimuoverà le sue

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vecchie credenze, agendo in modo attivo,
cambierà anche il suo approccio nelle relazioni
sociali. Ottenendo una fisicità più accettabile si
sentirà meno intimidita nel relazionarsi.
Non dimentichiamoci che la timidezza non è
una malattia e pertanto si può gestire.
Arriviamo così al terzo ed ultimo punto:
riuscire a vivere meglio. Solo se lo desideriamo
veramente e ci applichiamo per apporre dei
cambiamenti concreti, atti a modificare vecchie
e dannose abitudini, riusciremo ad ottenere che
le cose svoltino in positivo e ci facciano vivere
come abbiamo tanto sperato.

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Come aumentare l ’ autostima e la
fiducia in se stesse

Innanzi tutto cos’è l’autostima? Lo dice la parola


stessa: è una stima, ossia, una valutazione di ciò che
penso di me. Di conseguenza se ci diamo un alto
valore, parleremo di alta autostima, viceversa, si
tratterà di bassa autostima.
Già alla fine dell’800, lo psicologo William James,
fu tra i primi a rendersi conto che individui con
scarse abilità sembravano dotate di incrollabile
sicurezza di sé, mentre altri, stimati e ritenute
persone valide, diffidavano delle proprie qualità. In
effetti non basta darsi valore per dimostrare di
esserlo, la componente individuale gioca un ruolo
fondamentale e ci caratterizza. La scrittrice Anais
non diceva: “non vediamo le cose per come sono ma
per come siamo”. Ci sono diverse teorie riguardo
all’origine dell’autostima e una delle più accreditate
sostiene che la stima di sé nasca dal confronto tra
l'immagine che ognuno ha di se e l'immagine di ciò
che vorrebbe essere, pertanto, più il "come siamo" è
lontano dal “come vorremmo essere” tanto più ci si
sente persone di minor valore e si prova bassa stima
di se.

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La persona timida, temendo sempre di non essere
all’altezza, di venire mal giudicato, è un classico
esempio di soggetto con bassa autostima. Abbiamo
numerose volte sostenuto però che si può cambiare
atteggiamento migliorandosi e accrescendo la
fiducia in se stessi e di conseguenza anche
l’autostima.
Tanto per cominciare dobbiamo tener presente che
la condizione di bassa stima di se non è una
condizione permanente, si possono passere solo dei
periodi in cui avvertiamo questo disagio ed altri no.
Allora che fare per limitare al massimo i periodi
“no”? Chi vive con una bassa autostima ha la
sensazione di perdere il controllo dei propri stati
d’animo sentendosi mancare le forze e la
determinazione necessari a raggiungere i propri
obiettivi.
Per migliorare la propria autostima, quindi, è
fondamentale occuparsi dei seguenti aspetti:
1) Prefiggersi dei valori in cui credere e su
cui basare la propria vita
2) Riconoscere le proprie emozioni e far leva
su quelle positive, che ci aiutano a superare i
momenti di difficoltà, e non a dar peso a quelle
distruttive
3) Percepire la nostra vera immagine e non

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quella che tendiamo a sabotare con buoni
propositi senza reale impegno (tipo: voglio
dimagrire, ma poi non cambio abitudini
alimentari e faccio una vita sedentaria), in
poche parole: essere sinceri con se stessi e non
colpevolizzarsi troppo o troppo poco.
L’autostima deve essere per noi come la spia della
benzina per l’auto, quando segna rosso, è troppo
bassa. Quando cala ci avvisa che stiamo inseguendo
desideri altrui trascurando quelli che sono i nostri
reali bisogni. Dicevamo che al primo punto ci sono i
“valori”, questi ultimi sono le porte di accesso agli
stati emotivi che vogliamo provare.
Quante volte vediamo persone che lavorano solo per
necessità, con svogliatezza e a fatica, mentre se si
dedicano alle loro passioni si trasformano in esseri
carichi di energia?
Oppure come un lato della personalità, come la
timidezza, riesca a privare la persona del coraggio di
socializzare? Vivere seguendo i propri valori
significa agire coerentemente con quello che,
secondo ognuno di noi, è importante nella vita per
provare una maggiore soddisfazione in quello che si
fa e di conseguenza una maggior sicurezza e
sensazione di armonia con il nostro io interiore. Non
tutti abbiamo gli stessi valori, quindi, la domanda
principale da porsi è: “cos’è importante per me?”

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solitamente le risposte sono sempre le stesse: la
salute, l’amore, la famiglia, i figli, il lavoro, i soldi,
il successo e via così. Bisogna però distinguere tra
valori “mezzo” e valori “fine”.
Ad esempio la famiglia e i figli sono mezzi per
arrivare al fine che è ottenere e dare amore, così
come il lavoro è il mezzo per arrivare al fine di
avere sicurezza economica, successo, realizzazione
professionale.
Per migliorare il rapporto con se stessi pertanto
anche aumentare l’autostima e la fiducia in se stessi
bisogna fare una scala di valori, quelli basilari e
quelli che lo sono meno e in base a questa affrontare
la vita. Riallacciandoci al nostro tema conduttore: se
una ragazza, a causa della propria timidezza, ha una
bassa autostima e manca di fiducia in se stessa, è un
esempio di come si possano sperimentare emozioni
negative affidando la possibilità di stare bene a
decisioni prese da altri. Qui si torna a gamba tesa al
clou del problema: cosa fare per alzare l’autostima e
la fiducia in se stessi?
Gli esempi possono essere molteplici perché
molteplici sono le cose che si possono fare, inoltre,
il valore delle stesse varia per ognuno di noi.
Esempio 1
Se una ragazza fatica ad integrarsi in una compagnia

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perché la sua timidezza la relega ad un ruolo di
“comparsa”, inoltre, con il suo look pare voglia
nascondere la sua fisicità per passare ancor più
inosservata all’interno del gruppo, cosa dovrebbe
fare per alzare la sua autostima e la fiducia in se
stessa? Il mio consiglio è valorizzarsi, smettere di
nascondersi in un abbigliamento informe e
anonimo.
Non temere di apparire per quello che è, o per
timore del giudizio altrui, privarsi della sua
femminilità o di esprimere il proprio gusto estetico.
Una ragazza deve sentirsi libera d’ indossare ciò che
la faccia star meglio, a proprio agio. Ovviamente,
stiamo parlando di situazioni riguardanti il tempo
libero. Diamo il via, quindi, al cambio di look! Se
solitamente, la nostra amica dell’esempio, vestiva
solo di nero diamo una svolta con un tocco di colore.
Oppure possiamo dare un taglio ai capelli e magari,
anche in questo caso, cambiarne il colore. A volte
basta anche un piccolo cambiamento per farti
affrontare meglio una giornata. L’autostima va
alimentata come il fuoco. Non ti piaci più? Fai
qualcosa per cambiare! Che sia un cambio di stile
nel tuo abbigliamento, che sia una nota di colore, o
un nuovo tagli di capelli, agisci non stare lì ferma a
commiserarti!

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Esempio 2
Sei una ragazza cicciottella e non fai che lagnarti dei
tuoi rotolini di grasso che ballonzolano ovunque?
Iscriviti in palestra o vai a correre oppure, se
preferisci, lasciati travolgere delle danze, che siano
latine o d’altro genere poco importa, l’importante è
muoversi!
Agire! Agire! Agire! Questa è la parola d’ordine.
Fare accresce la stima di se, ovviamente più
facciamo cose che si avvicinano ai nostri valori, o ai
fini per raggiungerli, e meglio staremo. Inutile è la
commiserazione, l’arenarsi sul passato, sugli errori e
i fallimenti.
Esempio 3
Sei laureata, preparata culturalmente e ambisci ad
ottenere un lavoro che ti realizzi. Per colpa della
crisi economica globale ti stai accontentando di fare
qualsiasi cosa pur di mantenerti. Dopo una serie di
lavoretti umili, poco impegnativi e per nulla
gratificanti, ti si offre un’opportunità unica ma
bisogna esserne all’altezza, l’insicurezza ti assale e
temi di non essere in grado di sostenere lo stress che
tale impegno richiederebbe, cosa fai? Rinunci a
priori? No!
Non devi lasciare che la fiducia in te stessa ti
abbandoni e che prevalga la bassa stima che hai di

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te. Rifletti sulle tue reali potenzialità e focalizza i
tuoi valori, concentrati sulle emozioni positive che
possano aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo e non
farti sopraffare da quelle distruttive. In ultima
analisi, prendi coscienza della vera immagine di te,
di quello che sei e che sai di valere e dimostralo,
quindi, accetta l’incarico e la sfida con te stessa e le
tue debolezze. Con caparbietà ed impegno vincerai
su quest’ultime ottenendo un enorme soddisfazione!
Riassumendo i punti cardine per accrescere
l’autostima e la fiducia in se stessi, sono dati dalle
“5 A”:
- Ascolta – la vocina interiore che ti parla e
ti consiglia, è la tua coscienza che vuole aiutarti
- Accetta – accogli e riconosci i tuoi limiti e
non pretendere di essere wonder woman
- Affronta – affronta le tue responsabilità e
non delegare o peggio dare colpe agli altri
- Afferma – datti il giusto ed onesto valore
- Agisci – passa all’azione a smetti di
procrastinare il cambiamento per timori
infondati

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Esci dalla tua zona di comfort

Definiamo, prima di tutto, cosa si intende per “zona


di comfort”: è una condizione nella quale una
persona agisce in uno stato per così dire neutro,
senza ansia, utilizzando un numero limitato di
comportamenti per garantire un livello costante di
prestazioni, solitamente evitando qualsiasi azzardo o
rischio. Al suo interno si vive tranquilli, è un
territorio conosciuto, pertanto ci si muove senza
paura.
E‘ la condizione che solitamente adottiamo tutti per
il nostro “tranquillo vivere”. Abituarsi però a questa
staticità emozionale è controproducente, fa mancare
il così detto “sale della vita”, tutto assume un
grigiore di routine e piattezza, e il minimo
cambiamento può destabilizzare come un terremoto.
In quest’ottica si perdono opportunità ed occasioni e
ogni cosa viene vista come negativa e problematica.
Al di fuori della zona di comfort è difficile
prevedere, a certe azioni, quali conseguenze o
comportamenti non usuali possano seguire. Uscendo
dalla propria “normalità” temiamo di commettere
errori, così come di soffrire o anche di fallire, ma
abbiamo anche detto che rimanerci senza mai tentare
ad espandersi oltre è riduttivo e limitante se

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vogliamo vivere pienamente la vita. Oltre, fuori
della zona di comfort vi è un’altra area, detta: zona
di apprendimento. Qui ci troviamo in una situazione
di cui non abbiamo una conoscenza completa ma in
cui andiamo per interesse, con coraggio e per
apprendere, indica la volontà di migliorarsi e
accrescere le proprie esperienze. In ultima analisi
troviamo la zona ancora più esterna, definita di
stress o di panico. In questa zona tutto ci fa paura, il
livello di stress è altissimo e la frustrazione è
paralizzante, qui non avviene apprendimento.
Per crescere e migliorarsi è necessario uscire dalla
propria zona di comfort, questa capacità si affronta
con coraggio e assumendosene i rischi. Questo
spiega come mai, ci sono persone che arrivano al
successo pur avendo meno capacità di altre.
Quest’ultime hanno saputo andare oltre e rischiare.
A questo punto ci si chiede come sia possibile,
allora, trovare il coraggio di uscire dalla propria
zona di comfort. Basta seguire alcuni determinanti
fattori:
1) Avere chiaro un obiettivo da raggiungere
2) Obiettivi audaci attraggono e coinvolgono
persone audaci e spesso concrete, determinate e
vincenti
3) Non temere di chiedere aiuto e sostegno
4) Non farsi abbattere da piccoli fallimenti o

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porte chiuse in faccia
5) Fidarsi del proprio istinto
In sintesi per un cambiamento bisogna andare oltre i
propri limiti, al di là della propria zona di comfort
appunto, serve uscire dai propri schemi mentali e
comportamentali.
Qui di seguito riporto alcuni piccoli consigli che
possono tornare utili nella vita quotidiana:
1) Cambiare abitudini
2) Cercare di avere interessi nuovi e svolgere
attività diverse
3) Forzarsi di adottare anche un linguaggio
migliore per esprimersi, formulando le frasi in
modo diverso, utilizzando parole positive e non
distruttive.
Esempio 1
Ti piacerebbe viaggiare, andare all’estero ma non hai
il coraggio di farlo per paura di non riuscire a
comunicare in un paese dove non sai la lingua? In
realtà i tuoi timori sono superabili, basta avere il
coraggio di affrontare le cose.

In questo caso, se proprio ti mancano le nozioni di


base della lingua del luogo, o un'altra che potrebbe
venirti in aiuto, acquistando un dizionarietto, di
quelli con le frasi tipiche da turista, te la potresti

28
cavare benissimo, oppure con i classici gesti.
Insomma, bando alle scuse e ingegnati! Uscire dalla
propria zona di comfort, per chi come in questo
caso, vorrebbe viaggiare ma si pone il limite della
lingua, significa affrontare questo “ostacolo”,
trovare le soluzioni più idonee per arrivare ad avere
quel pizzico di sicurezza che basterà a portarti a fare
le valigie e a partire.

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Esempio 2
Sei stata eletta rappresentante del comitato
studentesco di cui fai parte, la cosa ti lusinga ma hai
una paura incredibile di parlare in pubblico, al solo
pensiero di farlo ti si secca la gola, ti manca il
respiro e inizi a sudare freddo. In questo caso, la tua
zona di comfort cerca di proteggerti da una
situazione che interpreta come pericolosa, ma che in
realtà, non lo è, infatti parlare in pubblico non è
assolutamente pericoloso, né tantomeno doloroso.
Questo senso di timore, te lo trasmette la paura, la
stessa che ti trattiene. Come riuscire ad affrontare il
discorso da fare in pubblico, quindi, uscire dalla tua
zona di comfort?
Bisogna esercitarsi giornalmente a parlare ad alta
voce. Dapprima da sola, davanti allo specchio,
alzando gli occhi e guardandosi dritte nei propri
riflessi davanti a noi, poi man mano che si riesce ad
acquisire disinvoltura, iniziare a parlare davanti a
qualche famigliare, poi anche a qualche amico,
infine, a un piccolo gruppo di persone dove ci
saranno anche sconosciuti. Il balzo finale sarà
affrontare la platea. Ricordati che ogni step ti porterà
sempre più vicino ad uscire dalla tua zona di
comfort, pertanto ti migliorerà.
Ogni situazione in cui non ti senti felice, richiede un
balzo in avanti. Progredendo andrai oltre i “paletti”

30
della tua mente, nuovi orizzonti si spalancheranno di
fronte a te. Potrai, finalmente, riuscire ad andare
oltre i tuoi soliti schemi mentali e anche quelli che la
società è solita impostare. Per ottenere dei
cambiamenti positivi nel tuo futuro, il primo balzo
che dovrai fare sarà quello dentro di te, per capire
dove risiede la paura che ti blocca. Trovato il fulcro
dei tuoi timori, si dovrà agire per scioglierlo. Lo si
può fare con esercizi atti a renderti più consapevole
e capace, in modo da riuscire ad affrontare ciò che
dovrai.

31
Esempio 3
I tuoi amici ti hanno sempre detto che sei una fifona.
Tu sei consapevole di esserlo ma non hai idea di
come poter superare tutte queste piccole e grandi
paure. Non sei mai stata temeraria ma vorresti
veramente provare ad esserlo.
Un grande scossone potrebbe dartelo trovare il
coraggio di fare qualcosa che ti possa dare una
scarica di adrenalina mai pensata, ne tanto meno
provata, prima: un lancio con il paracadute. Osare
d’infrangere una barriera così, come sarebbe quella
di affrontare un salto nel vuoto, ti darebbe
sicuramente una grande carica per riuscire, anche in
futuro, ad essere meno paurosa.
Si, perchè il “trucco” sta nel fatto che superata la
paura, o una sfida, ci si sente più forti, anche nella
propria vita quotidiana. Teniamo ben presente che
ognuno di noi ha dei propri limiti, quindi, l’azzardo
è contemplato ma sempre in modo consapevole,
senza rischiare di entrare nella propria “zona di
panico”, nel senso che se sei cardiopatico,
l’adrenalina ad altissimi livelli, come un lancio con
il paracadute può farti salire, è meglio evitarla.
Questa è la reale consapevolezza di cosa sia la
propria “zona di panico”.
Gli obiettivi su cui focalizzarsi devono essere oltre

32
la nostra zona di comfort ma realizzabili senza
mettersi nei guai per incoscienza o negligenza. Per
qualcuno, un’esperienza estrema potrebbe essere
dormire sotto le stelle, questo per dire che per
“estreme” non si devono intendere solo cose super
avventurose alla Indiana Jones o rocambolesche alla
007.
La mente ed il corpo viaggiano all’unisono. Se ti
senti bene, sarai felice, avrai un bell’aspetto e anche
la tua postura sarà più dritta, al contrario, risulterai
curvo su te stesso e tutto il tuo fisico esprimerà la
tua condizione interiore da infelice. Questo è bene
non dimenticarlo mai. Uscire dalla zona di comfort è
anche mantenere in buona salute il proprio fisico,
solo così potremmo fare dei balzi oltre la nostra
zona di comfort, essendo la salute, come abbiamo
appena detto, strettamente collegata al benessere
mentale e viceversa. Migliorando la tua salute e
anche il tuo fisico, accrescerai la fiducia in te stessa.
La sicurezza con cui prendi decisioni, è alimentata
dall’energia del tuo intuito, quindi, agisci per
migliorare la tua forma fisica così da reindirizzare
l’energia, che scorre in te, nelle giuste direzioni. Per
mettere in pratica quanto appena detto si possono
fare degli esercizi della postura. Lo yoga è una delle
pratiche più conosciute in questo senso. Avendo
differenti età e abilità fisiche, aiutati con la mente,

33
concentrandoti nell’esercizio che andrai a compiere.
Ad esempio se non riesci ad allungarti, fino a
toccare con la punta delle dita la punta dei piedi,
tenendo le gambe tese, ripeti mentalmente: “Sono
flessibile e forte e ci riuscirò”, queste parole ti
aiuteranno a superare i tuoi limiti. Sappi che ogni
volta che superi i tuoi limiti fisici, la tua mente
riceve grande forza. Anche fare abitualmente
quindici minuti di stretching può aiutarti a
migliorare la tua abilità intuitiva, in quanto,
allungare e distendere il corpo è ottimo per aprire
anche la mente.

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Esempio 3
Sei pigra e non hai mai voglia di fare attività fisica,
tanto dato che non sei in sovrappeso pensi di non
averne bisogno. Niente di più errato. L’attività fisica
non serve solo a dimagrire. Mantenere in movimento
il proprio corpo è un toccasana anche per la mente
ed il nostro equilibrio psicologico. Bisognerebbe
sempre ricordare l’importanza della sanità
dell'anima così come quella salute del corpo, come
cita la locuzione latina: “Mens sana in corpore
sano”. Ti do alcuni consigli per abbandonare la
pigrizia ed uscire alla tua zona di comfort facendo
qualche semplice esercizio per aiutare il tuo fisico a
star meglio:
1) Prenditi del tempo e crea un’ambiente
accogliente, magari, con della musica
gradevole come sottofondo.
2) Non serve fare esercizi difficili o
pretendere prestazioni da atleta
3) Inizia la tua sessione stando in piedi e
allungando le braccia verso l’alto
4) Controlla sempre il respiro, non deve
essere mai affannato ma profondo e calmo
5) Esegui anche piccoli movimenti di
allungamento degli arti, seduta o sdraiata a terra
tenendo la schiena ben dritta. Permetti
all’energia del terreno di fluire attraverso la

35
spina dorsale fino alla sommità della testa.
6) In alternativa a questi semplici esercizi di
stretching o per integrarli, fai una bella
passeggiata, possibilmente in un parco. Per
almeno quindici minuti, cammina a passo
costante con le braccia e le spalle indietro ed il
petto infuori. Questa postura ti farà sentire più
calma e percepirai uno stato di maggior relax
anche a livello mentale.
Riassumendo: abbiamo detto che non serve fare
qualcosa di eccezionale per uscire dalla propria
“comfort zone”, bensì l’importante è capire, innanzi
tutto, da cos’è rappresentata la nostra personale zona
di com fort, ossia, quali siano quelle cose che
facciamo abitualmente, la nostra routine.
Solo uscendo dai soliti schemi mentali e abitudini, si
cresce. Appurato questo, abbiamo anche detto che è
bene porsi degli obiettivi e di conseguenza agire per
raggiungerli, focalizzando la nostra attenzione su di
essi, senza farci frenare dalle nostre paure. Ora, qui
di seguito voglio darti dei piccoli consigli per uscire
da quelle che spesso, sono le “cattive abitudini” che
ci impediscono di migliorarci e, pertanto di uscire
dal “già vissuto” per esplorare nuove realtà ed
imparare.
1) Quello che mangiamo ci dà energia ma,
spesso, sottovalutiamo che sempre ciò che

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ingeriamo può influenzare il nostro stato
d’animo e farci, persino, cambiare umore. Il
mio primo consiglio, quindi, consiste
nell’iniziare a mangiare cibi che danno vitalità.
Fai colazione solo dopo aver bevuto un
bicchiere d’acqua tiepida, dopo di che, mangia
frutta di stagione per iniziare al meglio la
giornata. Ascolta il tuo corpo e nutriti se senti
lo stimolo della fame. Cerca di distinguerlo
dall’ abitudine e dalla golosità. Mastica con
calma e assapora ciò che mangi. Non esagerare
mai con le porzioni ed i condimenti,
privilegiando sempre quelli naturali. I migliori
suggerimenti vengono da noi stessi ma, ormai,
non siamo più abituati ad “ascoltarci”, veniamo
continuamente sommersi da stimoli che ci
confondono ed ingannano i nostri sensi. Uscire
dalla zona di confort, significa anche imparare
ad ascoltare le proprie reali esigenze.
2) Ricordati di essere gentile, ringrazia
sempre chi lo è con te e non dimenticare mai
che far del bene, porta bene. I gesti buoni fanno
bene allo spirito e arricchiscono di energia
positiva.
3) Prefissati, di tanto in tanto, di affrontare
una sfida. Niente di impossibile ma che sia però
impegnativa. Per superare se stessi bisogna fare

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un po’ di fatica e sacrificio, altrimenti non si
esce dalla propria comfort zone. Ad esempio
puoi importi di iniziare a studiare una lingua
straniera difficile, chessò, il giapponese. Piano
piano, magari solo qualche termine, poi qualche
frase poi, magari, t’inscrivi ad un corso.
4) Prova ad accettare un invito al di fuori dai
tuoi schemi. Ad esempio, quella tizia
dell’università che ascolta musica new age, ti
ha chiesto più volte se fossi interessa ad andare
ad un concerto con lei? Accetta! Allargare la
propria cerchia da conoscenze, frequentando
persone fuori “dal solito giro” è un’ottima
opportunità per imparare nuove cose.
5) Sono anni che sei fidanzata e vorresti
andare a convivere ma lui non te lo chiede?
Bene, chiedilo tu a lui ed assumetene i rischi.
Non lasciare però che il discorso si fermi ad
una richiesta verbale, agisci: inizia a cercare
una casa e coinvolgilo nella ricerca.
6) Vorresti fare una vacanza ma non vuoi
fare le solite cose, con le solite amiche?
Iscriviti ad un viaggio alternativo, organizzato
con perfetti sconosciuti, conoscerai posti e
vivrai situazioni diverse da quelle che già ti
aspetti.
7) Scegli degli esempi da seguire. Ammiri

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qualcuno in particolare? Cerca di emularlo,
prendi spunto per migliorarti.
8) Valorizzati anche fisicamente, cerca di
capire cosa farebbe risaltare i tuoi punti di forza
e cosa no ed adotta un look che metta in luce
solo i primi. Esalta la tua femminilità con buon
gusto. Non temere di osare, cambia e stupisci.
Ad esempio sei una tipa da jeans, maglietta e
scarpe da tennis, osa, almeno per una volta, esci
una sera in abito lungo e tacchi alti.
9) Annota sul tuo smartphone o dove
preferisci gli obiettivi che vorresti raggiungere
e i passi da compiere per arrivarci. Spunta man
mano quelli già fatti. Così facendo ti renderai
conto che tanti tuoi sogni si saranno trasformati
in realtà, acquisirai più fiducia nelle tue
capacità e sarai in grado di uscire, sempre più
spesso, dalla tua comfort zone perché ci
prenderai gusto a superare te stessa.
10) Hai una passione da che eri piccola ma non
hai mai osato crederci perché non ti sei mai
sentita particolarmente talentuosa? Iscriviti ad
un corso per approfondirla. Ad esempio
strimpellavi la chitarra ma non osavi andar oltre
a quello? Bene, internet è pieno di corsi a cui
potersi scrivere per migliorare le proprie
capacità: agisci! Oppure raduna altre amiche o

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amici che hanno la tua stessa passione e fate
qualcosa insieme, inerente e quell’ interesse,
magari, potreste pure fondare un nuovo gruppo
musicale.
11) Impara a non guardare e basta quello che ti
circonda ma osserva. Se ti appassiona la
fotografia, scatta delle foto e poi soffermati sui
dettagli. E’ un ottimo esercizio per allenarsi a
porre attenzione ai particolari. Da piccole cose
si possono ricavare grandi emozioni.
12) Per ampliare la zona di comfort ti serve un
obiettivo preciso. Ti piace ballare e vai a
lezioni di danza? Va bene ma non basta.
Lanciati una sfida: iscriviti ad una gara di ballo.
Così sarai costretta a metterti alla prova, ad
impegnarti e svilupperai un atteggiamento
mentale positivo atto a raggiungere un risultato.
Non serve essere dei professionisti per
gareggiare, ci sono manifestazioni anche per
dilettanti. Arrivare al traguardo prefissato ti
darà la stessa soddisfazione.
13) Trova del tempo solo per te stessa, fatti un
giro per la tua città e concediti qualcosa di
carino, anche solo un caffè in un bar che ti
piace. Farsi delle coccole fa star meglio.
14) Organizza qualcosa di strano con gli amici.
Ad esempio potreste organizzare una cena al

40
buio. Solo pochissime candele a rischiarare
quello che sarà il vostro pasto, in modo che
sarete costretti ad amplificare tutti i sensi.
Sicuramente i gusti e i sapori ne risulteranno
esaltati.

41
Migliora le tue abilità sociali

Per migliorare le proprie abilità sociali bisogna


innanzi tutto sapere di cosa si sta parlando. Per
abilità sociali (o Social Skills) s’intendono quelle
capacità comunicative e comportamentali che
utilizziamo quando ci troviamo ad interagire o
confrontarci con gli altri. Se non si hanno queste
capacità si avranno difficoltà in numerose situazioni
della vita di ogni giorno. Fondamentale importanza,
nell’acquisizione delle abilità sociali, ce l’ha
l’educazione, infatti, le abilità sociali non sono
innate o tendenze caratteriali, ma sono frutto
dell’apprendimento. Tuttavia, sarebbe riduttivo dar
la colpa a chi non ci ha educato adeguatamente ad
avere delle buone abilità sociali. Diversi fattori
possono giustificare le difficoltà in tale ambito. Ad
esempio se fin da piccoli non abbiamo avuto modo
di osservare gli adulti che avevamo intorno, o
magari gli stessi, preposti alla nostra educazione,
anch'essi avevano difficoltà a confrontarsi in
situazioni sociali; ad oggi non avremo queste abilità.
Anche la carenza di rinforzi positivi, intesi come
contatti sociali validi, da parte dell’ambiente dove
s’è cresciuti, può aver determinato queste difficoltà.
La timidezza può raggiungere un’intensità tale da
impedire al soggetto l’utilizzo, totale o parziale,

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delle proprie abilità. Cosa posso fare, allora, per
migliorare le mie abilità sociali? Dato che abbiamo
appurato che sono capacità che si possono
apprendere con uno specifico training è possibile
migliorarle e affinarle. Se da soli pensiamo di non
riuscirci, magari solo leggendo un manuale di self
help ed esercitandosi, possiamo sempre seguire un
seminario sull’argomento o partecipare ad un gruppo
finalizzato allo sviluppo e/o all’incremento delle
proprie competenze sociali.
Ad esempio l'abilità a iniziare e mantenere una
conversazione o la capacità di risoluzione dei
conflitti, oltre all’acquisizione di modi personali per
affrontare le situazioni interpersonali temute. Il
gruppo rappresenta un ambiente “protetto”,
all’interno di esso, le persone possono imparare e
modificare i propri approcci comunicativi e di
conseguenza la rappresentazione di sé.
Sperimentando rapporti sociali con gli altri membri
del gruppo e utilizzando i feedback sul proprio
comportamento si comprende come migliorarsi nelle
interazioni con gli altri. Di seguito farò degli esempi
in modo che risulterà più chiara l’azione da
intraprendere.

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Esempio 1
Sei in compagnia dei tuoi amici e non riesci mai ad
inserirti nei loro discorsi, a dibattere su nulla, a dire
la tua su qualsivoglia argomento. Per migliorare
questo aspetto, di una delle abilità sociali qual è
saper conversare, è fare esercizio con chi ti capita.
Ovvio che tu non debba esagerare, da non sembrare
una squilibrata. Inizialmente basta trovare il
coraggio di fare anche una semplice domanda a
chiunque possa darci un ‘ informazione. Ad
esempio: arrivi alla fermata del pullman e non sai se
è già passato. Chiedi ad un altro passeggero, in
attesa, se sa se il pullman è già passato. Sembra una
sciocchezza banale ma per molti rappresenta una
difficoltà. Sforzarsi a fare, ogni giorno, domande
così ad estranei può aiutarti ad essere sempre più
sicura di te e sciolta nel colloquiare. Parla con
qualcuno con cui normalmente non faresti
conversazione, come un tuo vicino di casa che
incroci per caso all’ingresso del palazzo. Inventati
una cosa da chiedergli o, se hai la possibilità, prendi
spunto dal contesto. In caso il vicino avesse un cane,
chiedi come si chiama, che razza è e sforzati di fare
conversazione utilizzando quell’argomento.

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Esempio 2
Ovunque si trascorra del tempo durante la giornata,
che sia la scuola, l’ufficio, la fabbrica o in giro per
spese, può servire interagire. Non sfuggire
all’interazione, parla con le persone durante le tue
attività quotidiane. La comunicazione è uno
strumento potente. Ti sentirai sempre più a tuo agio,
più tempo trascorrerai conversando col prossimo. Il
confronto delle proprie idee con quelle altrui, è
fondamentale per sentirsi parte di una comunità. Un
consiglio utile per riuscire in questo intento è quello
di essere rilassata e informale.
La gente apprezza la compagnia di chi sta bene con
se stesso. Riconosci quelle piccole cose che riesci a
trasmettere al prossimo e fanne un tuo punto di
forza, utilizzandole per approcciare o semplicemente
per interagire. Devi rimanere te stessa e non recitare,
forzatamente, una parte ma nel contempo devi
sforzarti di andare oltre ciò che ti blocca.

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Esempio 3
Ti accorgi di frequentare persone depresse e
negative che ti abbattono invece di risollevarti il
morale? Persone che non sono da esempio e stimolo
a migliorare le tue carenze sociali? Il mio consiglio
spassionato è: mollale!
Circondati di belle persone. Cerca tra i tuoi
conoscenti e amici coloro che hanno un carattere
forte in grado di sostenerti e che condividono i tuoi
interessi. Cerca di parlare con chi ti può aiutare a
migliorare e lascia perdere chi non fa che lamentarsi.
Le persone positive ed ottimiste ti sapranno
consigliare e supportare se chiederai loro aiuto.

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Esempio 4
Documentati, leggi, informati sull’argomento
relativo alle competenze e abilità sociali. Ne troverai
a centinaia e sicuramente comprenderne i contenuti
non farà che aiutarti nell’intento successivo di
passare alla pratica e di affrontare concretamente
quelli che sono i tuoi personali limiti.

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Esempio 5
Quando vai ad una festa ti senti sempre un palo che
sorregge il soffitto? Non osi ballare perché ti
vergogni e te ne stai li da sola facendo finta di
scrutare l’orizzonte? Sappi che così non farai che
allontanare la gente da te. Stai vicino agli altri e
approfitta di qualsiasi occasione per cercare di
scambiare due parole. Non si riesce a migliorare le
proprie abilità sociali se non se ne hanno, mi
risponderai. Bisogna allenarsi per crearsele, quindi,
avanzare per gradi. Ad esempio, potresti comprare
un libro sul linguaggio del corpo e iniziare a mettere
in pratica qualche buona postura. Successivamente,
potresti leggere una guida sulla buona conversazione
e impratichirti con una tua compagna di scuola, con
la quale non sei solita parlare. Rafforza le tue
competenze sociali, un passo per volta,
pazientemente.

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Esempio 6
Per socializzare non bisogna isolarsi. Non hai amici,
quindi, pensi di dover passare una vita in solitudine?
No, le persone si incontrano per caso e solo dopo
nasce l’amicizia. Hai una passione? Coltivala! Ti
piace cucinare? Iscriviti ad un corso per chef
dilettanti o iscriviti ad una delle tante trasmissioni e
reality sull’argomento. Avrai così occasioni a non
finire per fare nuove amicizie e condividere ciò che
vi accomuna. Le persone comunicano o per dovere o
se sono invogliati a farlo. Se la cucina è la tua
passione, allora parla di quello, delle tue ricette
preferite, dei piatti che ti riescono meglio, fai
domande al tuo interlocutore per conoscere i suoi
gusti. Le conoscenze si fanno quasi sempre così,
spesso è frequentando gruppi di persone con
interessi in comune, che si trovano gli amici.
Per concludere questo argomento, ti elenco una serie
di brevi ed efficaci punti a cui ispirarti per affrontare
il tuo cammino verso il miglioramento delle tue
future abilità sociali:
1) Non demordere, ricordati che con la
pratica, tutto diventa più facile.
2) Fi dal tuo risveglio sii positivo, ripeti a te
stesso che sarà una buona giornata e conserva
un atteggiamento proattivo ed ottimista fino a
sera.

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3) Sii te stesso senza preoccuparti di piacere
e venire accettato dagli altri. Dimostrerai la tua
vera natura e darai così possibilità di farti
conoscere per quello che sei.
4) Ricorda che per rafforzare le tue
competenze sociali non devi concentrarti solo
su come ti comporti con gli altri. Prendi
coscienza anche di come le altre persone
trattano te. Cerca di essere amichevole, così da
invogliare il prossimo a interessarsi a te.
5) Se hai una passione coltivala in modo da
avere degli interessi da condividere con altri.
6) Non abbassare lo sguardo quando sei tra la
gente, mantieni il contatto visivo e sorridi. Le
persone apprezzano chi sorride.
7) Non dare troppo peso a quello che la gente
pensa di te. Fai il tuo dovere a prescindere dalle
critiche.
8) Non fuggire dal contatto fisico, se pensi
sarà apprezzato, offri un abbraccio di conforto
ad un collega, un amico o un conoscente che è
depresso o triste.
9) Non nascondere la tua personalità quando
parli con qualcuno. Non devi recitare e neppure
devi temere di non ritenerti all'altezza del tuo
interlocutore.
10) Ricordati che quando offri il tuo sostegno

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morale a una persona in difficoltà, ne conquisti
la fiducia.

51
Esercizi per superare la timidezza

Facciamo il punto della situazione: abbiamo detto


che la timidezza non è una malattia, pertanto, si può
gestire, migliorare e addirittura riuscire ad
accantonare in un angolino del nostro essere. Non è
altro che un disagio interiore che si manifesta,
quando siamo in presenza di estranei, con una sorta
di goffaggine esteriore.
Non a caso troviamo molti personaggi dello
spettacolo che, proprio per affrontare questa loro
peculiarità personale, si sono dedicati alla loro
professione. Il timido, solitamente, teme le “prime
volte” più di chi timido non è, infatti, è stato
dimostrato che superato l ’ impasse iniziale, man
mano che frequenta una data persona o gruppo, le
sue difficoltà tendono a diminuire anche se,
purtroppo, se non si esercita a migliorarle,
continueranno a limitarlo nei rapporti sociali e di
aggregazione. Abitualmente cosa scatena la
timidezza? Numerosi studi e statistiche sono state
fatte a riguardo. Ve ne riporto una in modo da aver
ben presente quali siano le situazioni più comuni:
1) gli sconosciuti (70%)
2) le persone dell’altro sesso (64%)
3) parlare in pubblico (73%)

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4) trovarsi in un gruppo numeroso (68%)
5) avere uno status inferiore a quello dei
propri interlocutori (68%)
6) sentirsi inferiore a vario titolo (56%)
Dalle stesse ricerche è anche emerso che, i timidi,
manifestano il loro disagio con numerosi segni
comportamentali che li caratterizzano nelle loro
relazioni sociali:
1) parlano meno spesso
2) sorridono in misura minore
3) guardano meno negli occhi gli altri
4) impiegano maggior tempo a rispondere o a
rilanciare la conversazione
5) nei loro discorsi sono frequenti le pause di
silenzio
6) sono meno espressivi
Quotidianamente sono due, in particolare, le
situazioni che penalizzano chi soffre di timidezza:
1) tutte le volte che devono assumere
un’iniziativa relazionale
2) tutte le volte che debbono mettersi in
causa, parlando delle loro emozioni
In queste condizioni, il timido tende a
sopravvalutare le difficoltà e a sottovalutare le
proprie capacità. In pratica si blocca per una
sottovalutazione di se stesso. Arriviamo, quindi, ai

53
nostri esercizi per superare l ’ impasse iniziale.
Innanzi tutto è necessaria una profonda motivazione
al cambiamento. La persona deve prendere
coscienza del suo atteggiamento e volerlo veramente
cambiare.
Occorre tanta pazienza, impegno e un pizzico di
coraggio. Come avevo già detto all’inizio: senza
volontà non si arriva ad alcun risultato.
Gradatamente si deve iniziare ad affrontare proprio
quelle cose o situazioni che, generalmente, si
temono. Questo rappresenta, indubbiamente, il
primo passo da fare, ossia: riconoscere onestamente
quali esse siano e successivamente iniziare ad
affrontarle cambiando il proprio approccio alle
stesse. Concretamente si usano tecniche differenti
per fare questo e una delle più usate è la tecnica
dell’esposizione. Essa si basa sul principio che per
far passare la paura, la persona timida, dovrà
affrontare la situazione che gli provoca difficoltà e
paura, proprio perchè la situazione in se, spesso, non
è pericolosa. Questo accade, ad esempio quando,
normalmente, capita di trovarsi accanto ad uno
sconosciuto e serva chiedergli qualcosa, come una
banale informazione. Per procedere nei nostri
esercizi è basilare capire che non bisogna più
ragionare nello stesso modo. Cambiare comporta
diversificare anche i pensieri. Abbandoniamo

54
considerazioni generalizzate del tipo “sono timida”,
per sostituirle con domande come: dove, quando,
come, con chi, mi sento timida? In questo modo
sarai in grado di delineare una sorta di scaletta delle
situazioni che ti creano imbarazzo e di conseguenza
riuscirai meglio ad affrontarle in modo proattivo.
Poniamo il caso che tu debba sistemare tutto un ’
appartamento messo a soqquadro, come agiresti?
Sicuramente se pensassi di farlo tutto in una volta,
saresti sopraffatta dalla mole di lavoro e magari ti
abbatteresti, forse, rinunciandovi.
Organizzandoti, prendendoti del tempo, e
dedicandoti ad una stanza alla volta però, certamente
saresti in grado di portare a termine tutto il riordino.
Devi fare lo stesso con te stessa. Serve, una volta
individuata la tipologia specifica delle situazioni che
ti creano ansia, stilare una scaletta di questo tipo:
1) cercare di analizzare i pensieri che
accompagnano le situazioni che ti creano
disagio.
2) modificare il modo di pensare in quel dato
momento.
3) sottoporti, più volte possibile, a quelle
situazioni fonte di ansia per aumentare la tua
padronanza sulle stesse.
Adesso, siamo pronte a passare agli esercizi pratici:

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Esercizio 1
Fai uno schemino dove riporterai le situazioni che ti
mettono in imbarazzo per la tua timidezza, creandoti
ansia. Dai una scala di valori, partendo da zero, che
corrisponde all’assenza di angoscia e a una
situazione mai evitata, a dieci che corrisponde ad
una forte angoscia, quasi una crisi di panico e a un
esitamento sistematico. La via di mezzo sarà
rappresentata dal cinque, sarà un ’ ansia significativa
ma ancora sopportabile e una tendenza ad evitare la
situazione in causa, abbastanza frequente. Dopo aver
compilato lo schema dovrai affrontare le situazioni
elencate tenendo presente queste direttive:
1) Dopo aver individuato, ad esempio, il
problema nella situazione: “andare al cinema da
sola e fare la fila”
2) cerco di capire quali pensieri
accompagnano data situazione: “si vede che
sono sola mentre tutti vanno al cinema in
coppia o con gli amici, mi sento fuori luogo e
nervosa, se gli altri mi guardano mi vergogno a
tal punto che vorrei sparire …
3) cerco di modificare questo modo di
pensare, con: “non sarò certo l’unica sul
pianeta, alla quale è capitato, di andare al
cinema da sola. Se osservo con attenzione sono
sicura di vedere altre ragazze non

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accompagnate. Ho tutto il diritto di uscire da
sola senza farmi condizionare da quello che
penseranno gli altri. Non siamo più nel
medioevo e poi non è detto che tutti guardino
me. Me ne frego e ci vado, voglio vedere quel
film. Eventualmente mi sentissi troppo a
disagio tornerò a casa.
Esponendoti di più, cambierai il tuo modo di pensare
e passerai ad essere, da spettatrice, a protagonista
della tua vita.

57
Esercizio 2
Anche parlare con le persone, più o meno
sconosciute, può essere un problema ma cerca di
essere più precisa. Ti intimidisci davanti alle persone
che hanno più autorità di te? O di più davanti a
quelle che trovi attraenti? Oppure ogni volta che sei
presa in causa a scuola o al lavoro? Più precisa sei a
valutare questi aspetti e più facile sarà identificare il
fattore scatenante e lavorare per cambiarlo e
migliorarti. Il secondo esercizio, quindi, verterà sul
capire in quali situazioni cresce maggiormente
l’imbarazzo. Anche in questo caso è bene annotarsi
e dare un valore alle varie situazioni in modo da
affrontarle, una alla volta e ripetutamente, fino a
superarle ed infine depennarle dalla lista.

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Esercizio 2
Riprogrammare la mente. Quando ci troviamo in
certe situazioni, istintivamente reagiamo per come
siamo stati abituati a reagire. Ad esempio: se a te
fanno ribrezzo le lucertole e te ne trovi una a pochi
centimetri dal piede, istintivamente fai un balzo e ti
allontani schifata. A questo punto come cambiare il
tuo atteggiamento?
Non è che dà un attimo all’altro potrai farti piacere
quello che per tutta la tua vita non t’è mai piaciuto,
giusto? A noi non interessa neppure che a te
piacciano o meno le lucertole, qui si tratta solo di
voler cambiare approccio alla situazione,
modificando i pensieri legati a questo
comportamento prestabilito, diciamo già
programmato nel tuo cervello.
Riflettici un attimo: veniamo "programmati" sin da
bambini per reagire a certe situazioni, come: tenerci
alla larga dagli sconosciuti, dai posti in cui
potremmo farci dal male, dagli animali pericolosi e
così via. Reagiamo, quindi, per come abbiamo
memorizzato, sia giusto reagire, ossia, percependo il
contesto e rispondendo in un modo che ci viene
naturale, come se fosse un ' impostazione predefinita
della nostra mente. Questa reazione però non è detto
sia esatta o adeguata alla circostanza in atto,
potrebbe essere errata. Tornando al nostro esempio

59
della lucertola, ricorda che a te non piace e ti
allontani disgustata dal rettile ma, un'altra persona,
potrebbe desiderare addirittura avere un animale così
come animale domestico. Funziona allo stesso
modo, quando una persona timida si trova a contatto
con della gente (stimolo), questa risponde in maniera
innata con la timidezza. La verità è che puoi
cambiare questa reazione riprogrammando il
cervello. Qui di seguito ti darò dei consigli su come
riuscire a farlo:
1) mettiti in discussione e verifica la validità
delle tue ragioni. Noterai che avrai acquisito
come tue alcune credenze, ma in realtà non ci
hai mai riflettuto in modo analitico, per
accertarti siano fondate.
2) esigi il massimo da te stessa e imponiti di
cercare di fare l ‘ opposto di quello che hai fatto
finora quando ti intimidisci. Nel momento in
cui la timidezza ti assale, probabilmente, ti
rifugi nel silenzio o ti eclissi dagli altri, perché
questa è sempre stata la tua reazione predefinita
e non immagini nemmeno di fare diversamente.
A questo punto dovresti andare in direzione
contraria. Quando la timidezza si fa sentire,
mettiti in gioco e, per esempio, parla con gli
altri. Inizialmente anche questo sforzo ti
causerà disagio e vorrai evitarlo ma, te lo

60
ribadisco, se userai queste emozioni come
innesco per andare oltre i tuoi limiti, ti
rafforzerai e il risultato sarà una migliore
socializzazione e una sconfitta alla timidezza.
Più forte sarà la paura che ti provoca la
situazione, più sarai motivata a essere esigente
nei tuoi confronti. Dopo diversi tentativi, ti
renderai conto che le emozioni e i pensieri
negativi saranno d'impulso per pretendere di
più da te stessa e sconfiggerli, per sostituirli
con azioni positive, volte a superare
l’imbarazzo che il contesto ti crea ... anzi,
meglio dire, ti creava.

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Esercizio 4
La classica situazione che può trasformarsi in fonte
di stress per una persona timida è doversi trovare a
parlare con persone sconosciute. Come affrontare
proattivamente questo contesto?
la timidezza ti assale perché pensi che, se esprimerai
il tuo punto di vista e per giunta lo vorrai sostenere,
ti metterai “sotto i riflettori” e quindi nascerà l ’
imbarazzo. Questo accade perché ti concentri solo tu
te stessa, quindi, suggerimento principe, in questo
caso, è: sposta la tua attenzione sugli altri. Vedrai
che, quando lo farai, smetterai di pensare solo a te.
L’ ovvia conseguenza sarà che smetterai anche di
preoccuparti di cosa penseranno riguardo a ciò che
dici. Ti suggerisco un paio di punti per riuscire a
focalizzare, sugli altri, la tua attenzione:
1) sii empatica, ossia cerca di immedesimarti
in ciò che prova il tuo interlocutore. Quando
riusciamo a calarci “nei panni” altrui, capiamo,
proviamo compassione, nei confronti degli
altri, smettiamo immediatamente di essere
esclusivamente noi stessi il centro dei nostri
pensieri. Utilizziamo le nostre capacità mentali,
per comprendere il prossimo, ci fa sviare i
pensieri negativi che, altrimenti, ci
assalirebbero. Ognuno di noi ha i suoi
problemi, certo non tutti della stessa entità, ma

62
quello che per me può rappresentare un enorme
ostacolo, magari, per un altro è una bazzecola.
E ‘ bene ricordare che tutti stiamo combattendo
la propria battaglia per vivere meglio possibile,
tenerlo a mente ti consentirà di ricordarti che
chiunque potrebbe meritare le tue attenzioni.
2) Nel caso in cui non dovessi riuscire a
sentirti così empatica, in sintonia con qualcuno,
prova almeno ad immaginare cosa potrebbe
passagli per la mente. Non pretendo tu possa
essere una veggente e legger nelle menti altrui,
ti faccio un esempio per spiegarti cosa intendo:
tu ti preoccupi sempre di venir accettata, ben
vista, di piacere. Vuoi che il tuo look piaccia
sempre a chi avrai intorno. Rifletti: credi,
veramente, che a tutti possa interessare come ti
vesti? O come ti trucchi? Sii obiettiva! Non
sono tutti lì ad osservarti per giudicare come
appari, avranno altro a cui pensare, non credi?
Sappi che gli schemi di pensiero sono
abitudinari e contagiosi: una volta che inizi a
seguirne uno, non riuscirai più a smettere. In
sintesi: cambia i tuoi schemi e cambierai anche
il modo di vedere e dar peso alle cose.
Fregatene di più dell’opinione della gente!

63
Esercizio 5
Immagina il successo. Visualizza nella tua mente
una di quelle situazioni che ti fanno intimidire.
Adesso, nel tuo cervello cerca di visualizzarti sicura
di te, mentre agisci con determinazione, senza
esitazioni ne vergogna. Ad esempio devi fare un
discorso in pubblico durante una conferenza?
Immagina la situazione nei dettagli, guarda nella tua
mente ciò che accadrà come se vedessi un film, e
osservati sicura mentre sali sul pulpito per
declamare il tuo discorso. Ripeti, spesso, questo tipo
di visualizzazioni per assaporarne la sensazione che
ti trasmettono, di capacità, gratificazione e successo.
Ovviamente varierai i contesti. Se ripeterai,
quotidianamente, specialmente al mattino, questo
esercizio, ti renderai conto dei benefici che ne
deriveranno sul lato pratico, ogni qual volta ti
troverai ad affrontare nuove sfide con te stessa. Non
a caso, gli atleti professionisti o i manager di grandi
aziende, adottano questa tecnica, della
visualizzazione, per caricarsi prima di un ‘
importante gara o incontro, questo per sentirsi più
sicuri di se e riuscire meglio a raggiungere gli
obiettivi che si sono prefissati.
Quindi, a questo punto, direi che tentar non nuoce,
no? Per riuscirci veramente, ti dovrai esercitare con
costanza, coinvolgi tutti i sensi per visualizzare il

64
meglio possibile una situazione che presto dovrai
affrontare realmente. Immaginati felice, capace e
determinata. Se ti servirà essere simpatica, loquace,
brillante, prova a concentrati su qualche episodio
divertente e cui poterti ispirare per saperti
comportare, oppure utilizzalo come aneddoto da
raccontare. Suscitare simpatia aiuta, di sicuro, ad
agevolare la conversazione e anche a “rompere il
ghiaccio” qualora tu ne abbia bisogno. Pensa a cosa
dire e cosa fare. In questo modo, sarai pronta a
tempo debito.

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Esercizio 6
Usa il tuo corpo per comunicare. La postura è
importante e trasmette, a chi ti è intorno, dei
messaggi. Se stai bella dritta e sorridente, trasmetti
sicurezza in te stessa e predisposizione verso gli
altri. Prova a notare: una persona triste e ricurva,
spesso, verrà trattata nello stesso modo in cui si
presenta.
In questo caso con commiserazione, se al contrario ti
poni con il sorriso, apertamente e alla mano, i tuoi
gesti lo trasmetteranno e il riscontro degli altri sarà
analogo. Non dimenticare mai che il corpo comunica
con il suo linguaggio, fatto di movenze, posture e
sguardi. Impegnarsi a controllare il nostro fisico,
non darà solo risultati di miglior “apparenza”, ma
anche di “sostanza”. Sono stati fatti a numerosi studi
sull’argomento e ne è risultato che, se si adotta una
buona postura: sguardo alto e fiero, spalle dritte e
braccia lungo i fianchi, si inganna anche il cervello.
Un atteggiamento esteriore così modifica la
percezione del tuo status, facendoti sentire assertiva
e più sicura. Non dimentichiamo inoltre che, sentirsi
meglio con se stessi, riduce anche lo stress. L’
esercizio in questione, quindi, consiste nel renderti
conto di come ti poni fisicamente.
Se vai ad un aperitivo con le amiche, non scegliere
l’ultimo posto in fondo al bancone del bar, e non

66
nasconderti, appollaiandoti su uno sgabello, dietro il
vaso che contiene le cannucce, ingobbendoti per
eclissarti meglio. Stai in mezzo al gruppo, dritta e
fiera, osserva chi hai intorno e sorridi. Questo vuol
dire prender coscienza della propria fisicità e usarla
anche per comunicare. Il messaggio è: “sono qui e
mi sto divertendo, sto bene”. Quando sei in mezzo
agli altri, percepisci le tue posizioni e modificale per
ingannare anche il tuo cervello, in modo, che ti
faccia stare meglio. Esercitati sempre, anche quando
sei a casa da sola, impara a “sentire” il tuo corpo.
Questo ti aiuterà ad usare meglio la tua immagine
esteriore. Nel tempo, migliorerà, notevolmente, la
tua sicurezza e le tue abilità sociali.

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Esercizio 7
Quando si deve imparare una lingua straniera o si
deve recitare, cosa si fa? Spesso, oltre a studiare, si
seguono corsi, si ascoltano tutor che ripetono frasi
con la giusta pronuncia, o anche ci si registra,
mentre ripetiamo la parte, per sentire se
pronunciamo correttamente i dialoghi. Bene, devi
utilizzare la registrazione anche per migliorare le tue
capacità espressive. Capita frequentemente che
quando ascoltiamo la nostra voce registrata, non ci
piaccia, stentiamo pure a riconoscerla, questo perché
raramente ci ascoltiamo. Un eccellente esercizio,
quotidiano, è quello di impratichirsi con se stessi.
Immaginati di intrattenere una conversazione con
qualcuno, in realtà sei da sola. Registra la tua voce
mentre parli.
In questo modo ti renderai conto di come la utilizzi,
dei cali di tono, del volume, delle titubanze, dei
vuoti di silenzio, se si incrina e dell’intonazione.
Vedrai quante cose scoprirai e dovrai correggere.
Magari sei convinta di parlare ad un volume normale
e, in realtà, quasi sussurri ed è per questo, allora, che
spesso sei costretta a ripeterti. Lavorare su se stessi
attraverso la registrazione della propria voce,
inizialmente, ti parrà ridicolo, ma credimi, i
miglioramenti saranno notevoli.
Come fossi un ’attrice imparerai a modularla in

68
modo adeguato e a correggere la tua intonazione,
inoltre, questo esercizio svilupperà le tue capacità di
eloquio, in quanto, ti costringe a non ripeterti e a
trovare argomentazioni da trattare. Visto che si sola
se non sei tu a parlare chi lo farà? Devi abituarti ad
ascoltare te stessa e ad amare il tuo modo di
esprimerti.

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Esercizio 8
Impara a non paragonarti agli altri. Questo
atteggiamento è infantile e deleterio. Essendo
timida, tenderai a sminuirti e a non ritenerti mai
all’altezza. Le capacità altrui ti parranno come una
minaccia e questo non farà che accentuare la tua
timidezza.
Compararsi agli altri è inutile, ci sarà sempre chi è
meglio di te, così come chi è peggio. Usa la tua
energia per cose per migliorati, sei tu che convivi
con te stessa per tutta la tua vita, pensa a te! Sappi,
se può aiutarti, che ognuno ha dei punti deboli, e
anche chi ti sta intorno può soffrire di bassa
autostima. Non pensi sia il tuo caso? Prova a
chiedere a chi, trai tuoi parenti o amici sicuri e
estroversi, se non è così. Ti accorgerai che anche chi
ostenta grande padronanza, ha dei lati deboli. Ad
ogni modo ho appena detto che non serve perder
tempo a far paragoni, quindi, chiudiamo qui
l’argomento.

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Esercizio 9
Non sottovalutarti. Ognuno di noi ha dei pregi e dei
difetti, tutto sta nel riconoscerli. Anche tu avrai delle
qualità da poter mettere in risalto. Scopri quali sono
e mettile in primo piano. Pensa a quello che sai, a
quello che ti riesce meglio fare e a quello che hai
conseguito e abbandona l’abitudine di fissarti sul tuo
aspetto, su come parli o su quello che indossi. Tutti,
come ho già detto, hanno dei difetti.
La differenza tra te e chi vive senza timidezza è che
sposta la propria attenzione altrove e, probabilmente,
ha un livello di accettazione di se più alto del tuo.
Non c'è un solo motivo valido per cui, le tue
difficoltà, debbano isolarti, non saranno certamente
più gravi di quelle di molti altri. Là fuori c’è gente
che aveva il tuo stesso problema e l’ha affrontato in
modo vincente, anche tu puoi farcela!
Concentrati su ciò che c’è di buono in te, ti
accorgerai che hai tanto da offrire, in qualsiasi
situazione ti troverai. Hai le capacità di riuscirci, hai
valide risorse e competenze per risolvere qualunque
problema, conversazione o circostanza ti coinvolga.
Prendi coscienza di questa cosa e ti sentirai più
incline ad essere partecipe alle relazioni sociali.

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Esercizio 10
Evidenzia i tuoi punti di forza, ciò che potrebbe
renderti competitiva a livello sociale. Non tutti sono
catalizzanti, vamp, leader o dominanti, questo non
vuol dire non possedere competenze interpersonali.
Sai ascoltare? Sei un acuto osservatore? Avrai di
certo una caratteristica a cui sei più incline, magari,
non ci hai mai pensato. Prenditi del tempo e
pensaci. Individuati i tuoi punti di forza, sappi che
questi ti daranno un vantaggio.
Ad esempio, se sei una buona ascoltatrice,
probabilmente saprai intuire, prima di chi non lo è,
chi ha un problema e vuole sfogarsi. In questo caso,
chi avvertirà questa necessità, avrà bisogno di te.
Qui, devi farti avanti, senza temere, aiuterai quella
persona e tu ti sentirai sicuramente meglio per averlo
fatto. Basta che ti avvicini e che chiedi cosa c'è che
non va, vedrai che, magari dopo un attimo di
esitazione, si sfogherà con te. Non dovesse farlo,
non avrai comunque fallito, sei stato “coraggioso” a
farti avanti ed ad offrire il tuo supporto. Magari, si
confiderà con te un'altra volta. In ogni compagnia di
amici, o gruppo, ogni individuo ricopre un suo
ruolo, questo avviene più o meno consciamente.
Forse tu ancora non ne sei consapevole ma anche tu
ne hai uno. I tuoi punti di forza, certamente,
aiuteranno a completare le dinamiche di un gruppo.

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Esercizio 11
Anche se sei timida non vuol dire tu debba essere
infelice, fredda, introversa ed insoddisfatta. Si tende
a credere che le persone con un carattere estroverso
siano più apprezzate e ben volute di chi non lo è, e
di conseguenza, siano più felici. Non è così. Ognuno
di noi ha i suoi problemi, a prescindere dal carattere.
Sappi che anche le stars possono essere infelici. Non
classificare le persone, quindi, con etichette. Come
non piace a te che te ne affibbino, non affibbiarne
neppure tu agli altri. Emulare lo stile di un'altra
persona, magari per essere accetta dalla stessa, come
fanno, a volte, i giovani studenti per farsi includere
in un dato gruppo, non consente di accrescere come
individui. Conformarsi alla massa, senza avere una
propria ideologia o carattere, solo per timore di
venire esclusi, è a dir poco sciocco e
controproducente per la propria felicità.
Solo rimanendo se stessi e cercando di mostrarsi per
la propria unicità, si potrà godere a pieno della
quotidianità. Nell’esistenza di ognuno capitano così
tante cose che cercare di vivere la vita di qualcun
altro, non ti farebbe assaporare la tua, inoltre, chi ti
assicura che la vita altrui sia meglio di quella che
potresti vivere rimanendo nei tuoi panni? Impara a
stare al passo con te stessa e ciò che stai vivendo.
Abbi le tue idee e sostienile, fai tua la tua vita.

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Quando la scuola, l’università, o le colleghe
d’ufficio non saranno più parte del tuo quotidiano,
se non avrai sviluppato capacità di adattamento,
interessi e opinioni personali, cosa farai? Inizia fin
da ora, quindi, ad averne.

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Esercizio 12
Una buona abitudine è quella di tenersi informati. A
te, che sei timida, servirà ancora di più. Perché?
Semplicemente ti aiuterà a non rimanere senza
argomenti. Essere, costantemente, informati su
svariate tematiche, aiuta.
Ad esempio: se ti hanno invitato ad una festa,
informati su che tipo di evento è, come è più
indicato vestirsi, che genere di musica suoneranno
ed infine cerca qualche argomento che potrebbe
interessare i possibili invitati ad una festa di quel
genere, in modo che, dovesse capitarti di
colloquiare, sapresti di che parlare.
Non hai idea di nulla di tutto ciò che ho elencato, no
problem, pensa alla tua serie tv preferita, all’ultimo
libro letto, agli ultimi fatti di cronaca. Essere curiosi,
interessati a ciò che accade intorno a noi è un ottimo
modo per rimanere in contatto con la realtà che
viviamo, e qualora gli altri dovessero tirare in ballo
una di queste tematiche, sarai pronta e preparata per
intervenire e dire la tua. Non serve tu faccia colpo,
mostrandoti acculturata e super informata, non è
questo il tuo obiettivo, il tuo scopo dovrà essere
quello di riuscire ad unirti a una conversazione.
Non devi sembrare ciò che non sei, non andrai ad
una festa per tenere, di certo, un discorso, bensì

75
scambiare qualche chiacchera con chi capiterà,
pertanto, sii amichevole e mantieni un tono leggero,
quando ti capiterà di parlare con qualcuno. Ricorda
l’esercizio numero sette, registra la tua voce! Dopo
di che lasciati andare e sii te stessa, rilassati e goditi
la serata.

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Esercizio 13
Quando incontriamo per la prima volta qualcuno ed
iniziamo a fare conversazione, non ce ne accorgiamo
neanche ma seguiamo pressappoco lo stesso schema,
suddividendo in quattro fasi la comunicazione. Tra
poco ti dirò quali sono in modo da semplificarti la
vita, insegnandoti come affrontarle una dopo l’altra.
Quando le avrai assimilate, conversare ti verrà più
semplice e naturale. In sintesi, questi sono i quattro
punti a cui fare riferimento:
1) Iniziare a discorrere con una frase
d’apertura. In questa fase, solitamente, si rompe
il ghiaccio, parlando del più e del meno.
2) Ci si presenta, capita spesso infatti, di
iniziare a chiaccherare con qualcuno senza
prima dire chi si è, solo dopo, seguono le
presentazioni.
3) In questa terza fase, avrete la possibilità di
trovare un punto di contatto con il vostro
interlocutore, un argomento del quale possiate
parlare entrambi.
4) In conclusione ci si saluta e, in quest’
ultima fase, si dicono frasi inerenti a questo
momento. Ad esempio, si fissa un altro
appuntamento, ci si dice che si sentirà presto, si
fa un riassunto di quanto detto durante la
chiaccherata o ci si scambiano i numeri di

77
telefono. In poche parole, si termina la
conversazione, con una serie di informazioni
reciproche.

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Esercizio 14
Sii intraprendente e cerca di iniziare tu a conversare.
Ricordati ciò che potresti raccontare inoltre non
dimenticare che se hai superato quell’esame
difficilissimo, hai vinto quella gara durissima, hai
svolto quel compito impegnativo e via così … cosa
vuoi che sia iniziare a parlare con qualcuno? Ad
esempio potresti iniziare commentando una cosa
banale come il ritardo del bus e dire: "Questo
pullman è sempre in ritardo". Solitamente, in casi
come questo, chi è presente al momento della tua
esternazione, interverrà dicendo la sua a riguardo.
Utile, in caso nessuno dica nulla, aggiungere un
dettaglio per evitare che la conversazione diventi
sterile e s’interrompa. Tipo: “solo di recente, il
pullman, tarda sempre, sarà per quei lavori in corso,
per caso lei sa se ne avranno ancora per molto? In
questo modo, la o le persone presenti si sentiranno
prese in causa e inizieranno a dialogare, facendo
fluire la conversazione. Ecco, a questo punto, avrai
“rotto il ghiaccio”! Brava, vedrai che la prossima
volta ti verrà ancora più naturale dire qualcosa prima
degli altri.

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Esercizio 15

Questo esercizio si ricollega strettamente al


precedente perché presuppone tu ti sia esercitata e
sia pronta a “rompere il ghiaccio” per prima.
Prendiamo ancora l’esempio della festa. Sei arrivata
nel locale dove si sta tenendo una festa, conosci solo
poche persone e neppure benissimo, cosa fai? Primo
consiglio pratico che ti do è quello di non isolarti ma
di stare dove c’è più gente (solitamente è la zona
bar).
Con aria distratta potresti chiedere a chi ti è vicino
una qualsiasi banalità, del tipo: sai a che ora inizia a
suonare il dj? O sai chi suona stasera? Oppure hai
visto il festeggiato? Cose così ... giusto per vedere
se, a chi ti sei rivolta, coglie lo spunto e inizia a
conversare con te. Non temere, in questo contesto,
non sei lì per esercitarti, quindi, non devi rivolgerti
ad una persona a caso, scegli chi t’interessa di più,
una ragazza se miri maggiormente ad avere un ‘
amica con cui parlare o un ragazzo carino se vuoi far
colpo e ti piacerebbe conoscere un papabile
fidanzato.
Non occorre soffermarsi a lungo, non deve essere un
discorso ma uno scambio di battute, qualche minuto,
non deve scendere un silenzio imbarazzante, quando

80
la conversazione langue, saluti e ti allontani.
Durante questi eventi non serve cercare di disquisire
chissà su quali argomenti, basta che ti avvicini a
capannelli di persone e ti renderai conto che si
dicono un sacco di cavolate e banalità, sciocchezze e
pettegolezzi. Vedi tu come comportarti, sei alla festa
per divertirti, quindi inserisciti pure, intervenendo ai
discorsi frivoli o, se preferisci, trova qualcuno con il
quale parlare di cose più interessanti.

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Esercizio 16
Non porti verso gli altri in modo troppo artificioso o
forzato, rischi di sembrare un po’ fuori di testa. Sii
naturale, cerca di avere un aspetto piacevole ma non
troppo egocentrico, piuttosto meglio semplice e alla
mano (che non vuol dire sciatto e trascurato). Usa
anche il tuo corpo, assumendo una postura che
mandi un messaggio amichevole a chi ti è vicino, di
apertura e disponibilità al contatto, e non viceversa
di chiusura.
Ricordi l’esercizio numero sei? Non incrociare le
braccia e tieni la testa alta, non abbassare lo sguardo
a terra ma guardati intorno con disinvoltura. Non
tenere sempre il cellulare in mano scorrendo i
messaggi a caso, tanto per far finta di avere da fare,
se ti darai una mossa, poi i messaggi, a qualche
nuova conoscenza, li manderai veramente. Se
adotterai un atteggiamento di chiusura, anche con il
corpo, stai pur certa che nessuno verrà a parlarti,
penseranno tu non voglia venir disturbata.
Guardati in giro e osserva come si comportano gli
altri, pensa a chi vorresti avvicinarti e a come fare
per farlo in modo naturale. Cosa esprimono i corpi e
volti di chi hai intorno? Vedrai che noterai individui
che t’ispirano simpatia e altri no, paragonati alle loro
posture e vedi se la tua rientra tra i primi o i secondi
e, ovviamente, modificala in caso non corrisponda a

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quella di cui vuoi fare parte.

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Esercizio 17
Sorridi spesso. Non come un ebete! Impara ad
utilizzare il sorriso, in modo naturale. A chi
piacciono le persone dallo sguardo truce ed il viso
imbronciato? A nessuno. Porsi in modo amichevole,
suscita il sorriso ed invoglia l’avvicinamento, inoltre
sorridere offre un ottimo spunto per iniziare a
parlare con chiunque, amico o sconosciuto che sia.
Mostrandoti sorridente, dimostri di essere socievole
e di aver voglia di fare amicizia, è un modo
primitivo di trasmettere un messaggio che indica che
sei inoffensiva. L’essere umano è nato per stare con
i suoi simili, in gruppi. Chiunque si può proporre,
senza imporsi, l’aggregazione fa parte della vita di
tutti. Interagire accresce l’esistenza di ognuno di noi,
quindi, non precluderti questa possibilità rimanendo
in disparte.

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Esercizio 18
Ascolta il tuo corpo e i segnali che ti manda, non
estraniarti da te stesso. Quando ti prende l’ansia
perché ti trovi in mezzo a un gruppo di gente,
probabilmente, ciò accade perché vieni assalito da
pensieri negativi che insinuano il dubbio riguardo a
come ti stai comportando o a quello che stai
dicendo, facendoti sentire fuori luogo.
Questa sensazione orrenda ti farebbe venir voglia di
nasconderti in un angolo. Capita a tanti, non ti
preoccupare, come ti ho detto numerose volte,
bisogna “allenarsi” con costanza, quindi, all ' inizio
è normale. Se però questo nervosismo persiste, fatti
queste domande:
1) Sto respirando bene? O sono affannata? Se
si, controlla il tuo respiro cercando di
rallentarlo inspirando ed espirando lentamente,
vedrai che subito dopo anche il corpo si
rilasserà.
2) Ora che sei rilassato, domandati se hai un
atteggiamento di apertura, se sei tranquillo. Se
ti accorgi di non esserlo prova a cambiare
posizione del corpo e ad assumerne una più
comoda.

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Esercizio 19
Ti ho consigliato più volte di essere un pochino
temeraria, “lanciarti” per iniziare a parlare con
qualcuno o per esercitarti a non temere di rivolgere
la parola quando ti serva, come può capitare quando
hai bisogno di chiedere un ‘ informazione a
chicchessia.
Quello che però non ti ho mai detto è che per
esercitarti debba frequentare o fare cose che non ti
piacciono o che esulano dai tuoi interessi. Per
esempio se non sei una tipa da rave party, non ci
devi andare, obbligatoriamente, per socializzare. L ‘
esercizio che sto per esporti, infatti, verte a questo:
scegliere ciò che ti interessa.
Non provare a sconfiggere la timidezza negli
ambienti che non sopporti, sarebbe solo un supplizio
e non ti sarà di alcun aiuto. Nell’esercizio undici ti
ho detto quanto sia importante vivere la propria vita
e non quella degli altri, quindi, non uniformarti a
quello che fanno tutti. Se a te non piace un dato tipo
di festa, non ci andare. Preferisci andare a trovare
tua nonna? Bene, vai da lei e fregatene. La nonna è
un esempio estremo, diciamo che preferiresti una
serata al cinema con un ‘ amica, ok, allora vada per
il film.

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Esercizio 20
Prendi coscienza dei tuoi progressi. Siamo arrivati
alla fine dei nostri esercizi. Mi auguro, veramente di
cuore, tu abbia seguito le mie direttive e che queste
ti siano state di aiuto per migliorare e, magari,
sconfiggere totalmente la tua timidezza. L’ultimo
consiglio che vorrei darti è questo: sii cosciente dei
tuoi progressi e delle tue vittorie quotidiane “contro”
quel lato del tuo carattere che non ti è mai piaciuto e
sii felice per avercela fatta ogni qualvolta sei riuscita
a fare qualcosa che prima avresti pensato
impossibile.
Questa presa di coscienza non significa che non ti
devi accettare per quello che sei, tutt’altro, lo devi
fare! Innanzi tutto non mi stancherò mai di dirti che
essere timidi non è essere malati. L ‘ accettazione di
se è una cosa e il voler migliorare quel lato della tua
personalità che ti mette a disagio e ti penalizza nelle
relazioni sociali, è un altro. Hai fatto la scelta giusta
quando hai deciso di leggere questo libro, vuol dire
che sei disposta a metterti in gioco per non lasciarti
sopraffare da ciò che non gradisci.
Brava! Sono sicuro che ora sei motivata quanto
serve a non mollare e continuare a progredire in
meglio. Adesso come adesso non credo tu intenda
regredire a “timidona”.

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Gli esercizi suggeriti qui sopra fanno parte di una
certa scuola di pensiero ma vi sono anche altre teorie
per affrontare la timidezza.
Vorrei, quindi, anche sottoporti, qui di seguito e a
titolo informativo, i dieci compiti che la ricerca in
campo terapeutico ha dimostrato essere ottimi
esercizi di coraggio. Vengono denominati, Shame
Attaching:
1) Uscire per strada con una banana al
guinzaglio
2) Salire sopra un autobus e ad ogni fermata
urlare il nome della via o della piazza
3) Fermare qualcuno per la strada fingendo di
averlo scambiato per un ’altra persona.
4) Uscire a fare la spesa con una scarpa
diversa dall’altra o, se sei donna, con i bigodini
in testa.
5) Percorrere un pezzo di strada affollata
cantando una canzone, o parlando e
gesticolando da soli, senza il telefonino.
6) Entrare in un ‘ edicola e acquistare una
rivista pornografica, magari chiedendo
consiglio all’edicolante.
7) Chiedere l’elemosina all’angolo della
strada, vestiti in modo elegante.
8) Cercare di vendere una copia del giornale
di ieri, mentre sei al supermercato.

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9) Fermare una persona dell ’ altro sesso e
chiederle di darti un bacio.
10) Chiedere degli spiccioli ai passanti dicendo
che sei appena uscito di prigione.
Indubbiamente riuscire a fare queste cose richiede
una certa dose di sfacciataggine ma, a mio parere,
non risolverebbe il problema di una persona timida.
Secondo la terapia cognitivo-comportamentale è
possibile “superare la timidezza” esponendo un
individuo a situazioni estremamente imbarazzanti.
Ok, se fosse in grado di portare a termine, anche
solo la metà di questo elenco, la si potrebbe definire
una persona “coraggiosa” ma non credo che,
successivamente, sarebbe capace di affrontare, nello
stesso modo, la propria vita, sapendo gestire la sua
timidezza. Correggere un lato di se che ci crea
disagio richiede: impegno, esercizio, costanza e
dedizione, oltre ad un enorme dose di volontà. Non è
un gioco.

89
Come mostrarti sicura anche quando
sei imbarazzata

La timidezza, spesso per chi la vive, fa nascere


situazioni imbarazzanti. Non sentirsi bene, a proprio
agio in un certo contesto sociale, crea
inevitabilmente, imbarazzo. Come tante altre
“sensazioni”, è personale, magari, la proviamo noi
ma nessuno, che ci sta intorno, la sta provando e
magari neppure si rende conto che noi ci sentiamo,
in quel dato momento, imbarazzate. Dico questo
perché è una sensazione e come tale si può gestire in
modi differenti.
I due principali sono: o farsi prendere dal panico e
far accrescere l’imbarazzo oppure minimizzarlo e
cercare anche scherzarci sopra. Ricordati sempre che
chiunque ha provato, più volte, questa défaillance
nella propria vita. Fai caso a quante volte ti sarà
capitato di assistere, in un film, o durante un tg, o
anche nella vita reale, ad una gaffe o a qualche scena
inusuale. Ti faccio un esempio: mentre ascolti le
news in tv, il giornalista sbaglia a dire una parola,
sostituendola con una simile, magari, a sfondo
sessuale. Sicuramente scatta l’imbarazzo del diretto
interessato ma anche il sorriso perché consapevole

90
di aver suscitato ilarità nei telespettatori, di rimando,
infatti, tutti coloro che si saranno accorti della gaffe,
sorridendo lo troveranno subito più simpatico.
L’impasse si supera con il sorriso. Trasforma quindi
la situazione imbarazzante a tuo favore, falla
diventare un ‘ arma vincente, sii ironica e minimizza
l’accaduto, magari, con una battuta o una risata.
Altro esempio: sei con un ‘ amica ad un aperitivo e
vi state avvicinando al banco del bar, c’è molta
gente e neanche un posto libero dove andarsi a
sedere, con i tacchi da dodici centimetri, la
prospettiva di stare sempre in piedi, non è di certo
una buona notizia. Improvvisamente metti male un
piede e ti trovi accasciata a terra in men che non si
dica. In questo momento possono scattare,
normalmente, una di queste due reazioni:
1) Atteggiamento da evitare: diventi
bordeaux e mortificata, con lo sguardo a terra,
ti sollevi e scusandoti scappi via da lì più
veloce della luce.
2) Atteggiamento da attuare: ti sollevi
ridendo e facendo una battuta del tipo: “oh
mamma mia sono così stanca che non mi hanno
retto più le gambe, la tentazione di sedermi qui
è stata più forte di me, adoro questo tratto di
pavimento!”. Ovviamente il tono sarà
fortemente ironico e la risata che accompagnerà

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questa frase farà sorridere anche in chi sarà
stato testimone della tua scivolata, facendoti
risultare subito una persona simpaticissima.
Vedi come è semplice trasformare una “figuraccia”
in qualcosa di allegro e facilmente superabile. Non
credere esista un vaccino che renda immuni da
momenti del genere, tutti ne abbiamo vissuti e ne
vivremo ancora. La vita è imprevedibile! Se sarai in
grado di migliorare la tua capacità di tollerare
l’imbarazzo e di vivere situazioni che ritieni molto
imbarazzanti con nonchalance, ti rafforzerai
emotivamente.
Ogni volta che affronterai il tuo imbarazzo e
supererai una situazione di difficoltà sarà un po’
come se superassi un esame, dopo di che, se ti si
presenterà un’altra volta la stessa situazione, saprai
già come affrontarla e non la vivrai più con quella
sensazione d’imbarazzo addosso. Non farti fermare
da nulla per paura di trovarti in situazioni, diciamo
problematiche, sappi che spesso i nostri film mentali
ci bloccano più di quanto, un freno a mano, blocchi
un ‘auto. Lasciati andare e vivi la vita pienamente,
se e quando ti capiteranno degli inconvenienti,
saprai come superarli, ricordando quanto appena
letto qui sopra.
Da quanto detto possiamo, quindi, dedurre che una
situazione che crea imbarazzo non deve essere

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penalizzante ma è bene riuscire a tramutarla a nostro
favore se vi siamo di invischiate. Vi sono molte
ragazze che, pur di non “rischiare figuracce”,
rimangono chiuse in se stesse, lasciandosi sopraffare
dai propri punti deboli, non si mettono in gioco,
ottenendo come risultato la staticità della loro vita in
situazioni come questa torna in mente il vecchio
detto: “chi non risica non rosica”.
Anche se coinvolta favorevolmente da un ragazzo
che le piace, da un atteggiamento di flirt di sguardi e
sorrisi, la ragazza timida, tende a rifiutare
l’approccio, pur di non esporsi, evitandolo. A tal
punto anche il ragazzo più intraprendente si stanca e
abbandona il corteggiamento. Per raggiungere una
vera intimità è necessario che i propri punti deboli,
vengano scoperti. Essere in grado di mostrare la
propria fragilità, il proprio imbarazzo, può essere
seduttivo e quindi attrarre gli altri e non respingerli.
Elencherò cinque punti in cui un contesto
imbarazzante può venire trasformato in qualcosa di
positivo e rafforzante:
1) L’imbarazzo può far diventare più
attraente e simpatico
2) Vivere situazioni imbarazzanti fa crescere
come persona, fa diventare più sicuri
3) Si ritrova la propria libertà, sbarazzandosi
dal perfezionismo, che è una pessima ansia,

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tipicamente femminile, causa di molti
fallimenti sociali.
4) Mostrando le proprie fragilità umane si
viene avvicinati da persone che non guardano
solo le apparenze, ma che colgono l’umana
unicità di certi comportamenti, con esse potrai
condividere questi attimi di vita.
5) Trovare il coraggio delle proprie azioni fa
acquisire sicurezza in se stesse e accresce
l’autoironia. Queste peculiarità sono sempre
molto ben viste quando si interagisce con
qualcuno.

Facciamo ora qualche esempio per come rapportarsi


al meglio. La situazione in esame sarà l’approccio
tra un ragazzo interessato ed una ragazza a timida.
Quello che dovrebbe sapere, il corteggiatore in
questione, è che dovrebbe approcciarla in modo
discreto, ossia nulla di troppo diretto, altrimenti, il
rischio di una fuga da parte della donzella sarebbe
altissimo. Le ragazze timide sono spesso
estremamente riservate e possono essere difficili da
capire. In generale, seguono delle regole diverse,
soprattutto perché non sanno quali siano queste così
dette “regole” e perché sono troppo insicure.
Non chiedere ai suoi amici se le piaci. La
riservatezza è la priorità principale delle ragazze

94
timide. Se piaci a una ragazza timida, è molto
probabile che non l'abbia detto a nessuno. Chiedere
alle sue amiche, quindi, potrebbe farti avere
informazioni errate. Essendo timida e non
esprimendo spesso i suoi sentimenti, potresti avere
l'idea che non sia interessata a te, quando in realtà
non è così. Far sapere in giro, nella cerchia delle sue
amicizie, che sei interessato a lei, inoltre, la farebbe
sentire sotto pressione, facendole pensare che tu le
voglia chiedere di uscire, sarebbe stressata per
l’attesa di un tuo gesto che, per paura tu non faccia,
la farebbe chiudere ancora più in se stessa.
So che puoi pensare che tutto ciò sia frustrante ma,
se sei veramente interessato a questa ragazza, dovrai
fare tu la maggior parte del lavoro, aiutandola, pian
piano, a farla sentire a suo agio e rilassata. Attendi i
suoi tempi, che si senta pronta per iniziare ad
interagire con te, evita pertanto di “lanciarti a
capofitto” in un corteggiamento sfrenato, prima
ancora si accorga di te. In questa fase delicata è
importante che, chi decide di corteggiare una
ragazza timida, stia attento a come si comporta nei
tuoi confronti e verso degli altri.
Il comportamento delle ragazze timide può essere, a
volte, così fuori dalla norma, da sembrare insensato.
Analizza, quindi, sia il comportamento che tiene con
te che quello che tiene con gli altri, ciò ti permetterà

95
di capire se nei tuoi confronti prova qualcosa di
diverso. Osserva le cose in più che fa con te, positive
o negative che siano. È più gentile? Più silenziosa?
Più nervosa? Più irritabile? Se ti tratta in modo
diverso rispetto agli altri, ha certamente dei
sentimenti forti, di qualche tipo, nei tuoi confronti.
Se, ad esempio, è molto silenziosa in tua presenza,
potrebbe voler dire che la sua incapacità di parlare
viene bloccata dalla tensione nervosa.
Si sa che, se si prova dell’imbarazzo nei confronti
di qualcuno, il più delle volte, è perché ci piace.
Potrebbe avere ha una cotta per te e ha così paura di
dire qualcosa di strano o stupido che ha deciso sia
meglio non parlare quando sei nei paraggi.
Interpreta il suo linguaggio del corpo. Cerca di
capire se è a disagio quando siete vicini, se ad
esempio, sposta lo sguardo verso il basso, incrocia le
braccia, evita il contatto visivo o ha dei tic nervosi.
Se così fosse, stai certo che, è probabile, si stia
sforzando di nascondere il suo interesse nei tuoi
confronti. Non sta ferma con le mani, tocca i capelli
in continuazione o ciò che indossa? Questi sono
chiari segnali di nervosismo; parlarti la agiterà a tal
punto da non riuscire a smettere di giocherellare. So
che non è carino da dire ma se anche la sudorazione
diventa copiosa o, comunque, eccessiva per quel
momento, anche questo è un altro segnale da tener

96
presente come “campanello” d’interesse. Sudare è
una funzione corporea incontrollabile, perciò la sua
fronte e le sue ascelle, in quell’ istante, mentre le sei
ad un passo, probabilmente, staranno grondando.
Anche deglutire o arrossire sono altre due
manifestazioni classiche della timidezza.
L'arrossire non sarà difficile da notare perché il suo
volto sarà come una lampadina accesa, mentre,
deglutire potrebbe essere impercettibile, è il segnale
che sa di dover parlare, ma non riesce a trovare le
parole. Se noti che spesso è nelle tue vicinanze ma
mai troppo vicino, potrebbe non voler rischiare di
avvicinarsi troppo ma che è indubbiamente attratta
da te, esattamente, quanto tu da lei. Prova a coglierla
in flagrante mentre ti sta guardando.
Dal momento che le ragazze timide sopprimono i
loro sentimenti molto più degli altri, mantenendo il
loro interesse segreto e a volte evitando la persona di
cui sono infatuati, tentano spesso di rubare sguardi
per compensare.
Stai attento, quindi, osservala di soppiatto per
verificare se ti fissa quando pensa che non tu non la
stia guardando. Se lo fa e anche spesso, è certamente
interessata. Attento però a non farti “beccare”,
dovesse accorgersene, smetterebbe di guardarti per
non sentirsi in imbarazzo. In caso accadesse, sfodera
uno dei tuoi più accattivanti sorrisi, questo dovrebbe

97
toglierla dall’ impasse del momento. Dovesse
evitare totalmente di guardarti, invece, potrebbe
significare che cerca di nascondere i suoi sentimenti.
Controlla, allora, se presta attenzione ad altri ragazzi
per scoprire se è un atteggiamento generale o
riservato solo a te. Non dimenticarti di porre
particolare attenzione al modo in cui ti parla.
E ‘ normale innervosirci, quando parliamo con la
persona che ci piace, ma per le ragazze timide, è
ancora più stressante. Solitamente ti risponderanno
brevemente, saranno poco loquaci, pertanto e, a
volte anche laconiche e brusche, o al contrario
parleranno molto velocemente e balbetteranno se
prese dal panico.
Anche in questo caso, fai attenzione se quando parla
con te si comporta diversamente rispetto a quando
parla con gli altri. Nota, anche, se le conversazioni
sono più strane rispetto a quelle che sostiene con
altri. Se stenta a parlarti, non sarà perché poco
interessata a conversare con te, al contrario, è molto
interessata ma non vuole dire niente che possa
rivelare i suoi sentimenti nei tuoi confronti. Con le
amiche sembra più sicura?
Vorrà dire che in gruppo, si sentirà supportata da
quest’ ultime e anche in questo caso, evita di
coinvolgerti direttamente, magari parlandoti, per non
dire qualcosa di sbagliato, ma l’atteggiamento di

98
apertura con il suo cerchio di amicizie già implica la
sua prossima disponibilità a conversare anche con te.
Se cerca di avere amici in comune con te, entrando
nella tua compagnia, significherà che sta cercando
un pretesto per avvicinarsi ulteriormente a te, ed
inoltre, cercherà di carpire notizie che ti riguardano,
da loro. In caso dovesse diventare amica di tutti i
tuoi amici e non di te, potrebbe significare che prova
qualcosa proprio nei tuoi riguardi.
Ovviamente occhio ai tuoi amici che non facciano i
“galli” con lei, il suo atteggiamento, potrebbe venir
frainteso come disponibile. Se lo facesse, ossia
flirtasse con uno di loro, potrebbe, in effetti, voler
dire che prova qualcosa per un altro, oppure
potrebbe farlo per mostrarti che sa come trattare i
ragazzi e vedere se suscita, in te, un sentimento di
gelosia.
Ora che abbiamo analizzato l’approccio, veniamo
all’azione vera e propria: chiedile di farti un favore.
Solitamente le ragazze timide, evitano, con azioni
specifiche, di perseguire il loro interesse romantico e
attuano, invece, azioni passive per mostrare il loro
affetto. In caso tu le piaccia, vedrai mollerà tutto per
aiutarti.
Tuttavia, non abusare del tuo potere su di lei, non
sarebbe carino, soprattutto sapendo della sua
timidezza. Potrebbe darsi che proprio questa, infatti,

99
sia causata dal fatto di essere abituata ad essere
trattata male e “sfruttata” per adempiere a compiti
ingrati o difficili. Chiedile, in modo calmo e dolce,
se potrebbe aiutarti con una lezione che non hai ben
capito. Se hai bisogno di una scusa, dille che sei
stato assente e non vorresti peggiorare la tua media
scolastica.
Ovviamente dovrai conoscere le sue competenze in
modo da non chiederle aiuto per una materia in cui
non è brava, se non sei al corrente di ciò in cui
eccelle lascia perdere e trova un'altra scusa,
altrimenti, la renderai solo più nervosa. Magari
offriti di farle assaggiare una prelibatezza che ti sei
portato come spuntino per la pausa pranzo, se
accetterà senza esitazioni, sarà un buon segno.
Sii carino e falle un complimento, osservando poi la
sua reazione. Non fare chissà che apprezzamento,
basta una cosa semplice e spontanea, tipo: "Ehi,
grazie per avermi aiutato in storia". Il modo in cui
reagirà ti farà capire se, in effetti, prova qualcosa per
te. Ecco le cose più importanti da notare nella sua
reazione:
1) Se le piaci: A - Balbetta, si ammutolisce,
oppure si imbarazza palesemente e diventa
ancora più timida. B - Ricambia il tuo
complimento, anche se in maniera un po' goffa.
2) Se non gli piaci: A - Il tuo complimento

100
non sortisce alcun effetto. B - Il tuo
complimento sembra infastidirla.
Non trovi il coraggio di parlarle di persona? Ok,
siamo nell’ era di internet, fallo lì, tramite i social o
una chat alternativa. Molte ragazze timide si
sentono più a loro agio se possono scrivere dietro a
uno schermo, piuttosto che parlare a quattrocchi.
Prova a iniziare una conversazione su Facebook o
altri programmi di messaggistica istantanea e usa
questi consigli per capire se sta provando a flirtare
con te. Se è lei a mandare a te una richiesta di
amicizia su Facebook è già un buon inizio.
Aspetta a mandare tu stesso la richiesta se l'hai
appena incontrata. Aspetta e vedi se lo fa lei. Le
ragazze, solitamente, riescono a fare online quello
che non riuscirebbero a fare di persona. Se vorrà
assolutamente conoscerti troverà il coraggio di
inviarti la sua richiesta, se entro 24 ora, non l’avrà
fatto, fallo tu.
On line, magari, sarà il contrario di quello che
appare di persona, ossia avrà tanta voglia di
conversare e condividere, questo significherebbe una
sua volontà, in positivo, di gestire il rapporto. In
questo modo sente di riuscire a controllare la
relazione e ciò la farà sentire più a suo agio quando
deciderà d’incontrarti.

101
Mostrati interessato a conoscerla, facendole
domande su cosa le piace, se risponderà
interessandosi a sua volta di te, ricambiando le
domande, chessò, sul tuo passato, sul tuo sport
preferito, se ne pratichi uno o, semplicemente, ti
chiede come è stata la tua giornata, prendilo come
un buon segno. Infine, ovviamente lo scopo è non
limitare le conversazioni alla chat online. Perfetto
iniziare a parlarle online o con messaggi, ma alla
fine, dovrai avvicinarla e farla aprire di persona.
Non aspettare un mese prima di invitarla ad uscire,
altrimenti, si sentirà troppo a suo agio su internet che
avrà bisogno di ancora più tempo e coraggio per
affrontare un incontro di persona.
Adesso che abbiamo visto l’approccio, come fare il
primo passo, vediamo come mantenere “sotto
controllo” la situazione in fase di svolgimento.
Mettiamo il caso che, finalmente, dopo un paio di
settimane di messaggini e chat on line, lei accetti di
uscire con te. Proponile di incontrarvi in un posto in
cui presumi si possa sentire a suo agio. Le ragazze
timide si sentono sempre come pesci fuor d'acqua.
Questo può rendere estremamente complicate anche
semplici cose come parlare ai compagni di classe.
Tuttavia, è molto probabile che una ragazza timida
abbia un suo posto personale dove possa sentirsi "al
sicuro", dove si senta più a suo agio, ad esempio ai

102
giardinetti vicino casa, o a casa propria. Se sei stato
attento ed intuitivo, riuscirai a trovare quel posto e a
fare la proposta più azzeccata.
Quale sia quel posto speciale dipende
esclusivamente da ciò che vi siete detti, se non ne
hai idea fai scegliere a lei. Scopri cosa le piace fare e
impegnati a entrare nella sua “comfort zone”. Ad
esempio, è una frequentatrice assidua della
biblioteca della scuola? Bene, fissa un ‘
appuntamento là, per studiare insieme, è un buon
posto per iniziare una frequentazione. Se hai notato
che è ancora un po’ restia nei tuoi confronti, accetta
di esserle solo amico. Le ragazze timide tendono a
farti rimanere nella “friend zone” per periodi
lunghissimi, continuando a chiedersi con sofferenza
se sia il caso o meno di chiedersi di andare oltre
nella conoscenza reciproca. Per soggetti così, la
friend zone, è un modo per riuscire a starti vicino e a
parlarti senza rischiare nulla proponendosi per un
rapporto più intimo.
Potersi vedere, senza rischi, è una cosa che molti
ragazze timide apprezzano particolarmente. Non
lasciarti scoraggiare e non credere a chi ti dice che
non potrai più diventare “qualcosa di più” se
inizierai ad uscire con lei solo da amico. Credi in te,
nelle tue potenzialità e nel tuo istinto, solo così sarai
l'artefice del tuo successo. Non dimenticarti di

103
utilizzare il tuo corpo e la postura di questo per
comunicare messaggi di apertura e non il contrario,
ovviamente, prima avrai osservato anche i suoi.
Sii serena e ben disposta, sorridente e pronta a
dialogare, metti il cellulare in borsa e stacca gli
auricolari, devi trasmettere voglia di simpatizzare,
ricordi? Tutto ciò trasmetterà, a lui e agli altri, che
sei una persona alla mano. Scordati di nasconderti in
un angolo e fingerti interessata al tuo portatile,
smartphone o libro che sia, se pensi di aiutarlo ad
avvicinarsi a te mentre te ne stai assorta nel tuo
mondo, scordatelo!
Si sentirà pietrificato al solo pensiero di avvicinarsi
per chiederti una qualsiasi cosa. Bandisci, pertanto,
qualsiasi segno di chiusura. Armati di pazienza,
mentre aspetti che si avvicini. Nella migliore delle
ipotesi, una volta mostrato il tuo interesse nei suoi
confronti, si farà avanti. Da quel momento il
ghiaccio sarà rotto e non dovrai far altro che lasciarti
vivere, seguire il tuo istinto e non farti prendere da
ansie inutili. Se non ti farai bloccare dalla timidezza,
nascerà una conversazione e tutto il resto fluirà.
Se tu, ragazza in questione, proprio non riesci a
rilassarti, lascia che, per lo meno, sia il tuo
corteggiatore ad andare al sodo prendendo
l'iniziativa, chiedendoti esplicitamente, di uscire.
Non preoccuparti, non verrai considerata una

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“facile”, semplicemente, non l’avrai data vinta alla
tua timidezza, frenando anche la sua intraprendenza.
A questo punto potrebbe sembrare rinneghi tutto
quanto fin qui detto e consigliato ma non è così,
come si usa dire: “a mali estremi, estremi rimedi”,
quindi, piuttosto di perdere un ’ occasione, sono per
il “tentar non nuoce”. L’ideale, ribadisco, sarebbe
riuscire a conquistarla con calma, seguendo i suoi
ritmi, ma non tutti riescono in questo intento, può
anche darsi che se approccerai con il sorriso e
risolutezza, in modo carino, gentile e spontaneo,
riuscirai comunque, a rapirle il cuore. Infondo, in
amore, non ci sono regole prestabilite, l’importante è
instaurare un contatto e iniziare a conoscersi. Per
concludere mi sento in dovere di sottolineare un
piccolo, ma importantissimo, particolare: le ragazze
timide, come quelle che non lo sono, da sempre,
scelgono con chi avere a che fare.
Questo per dire che se i segnali nei tuoi riguardi
sono una serie di “no”, oltre che, atteggiamenti
negativi del tipo che quando ti parla sembra molto
annoiata, cerca di evitarti, dimostra palese
disinteresse, mi pare ovvio che ci sia poco da
insistere. I segnali positivi, ricordati, sono altri:
arrossisce quando ti vede, ti osserva mentre crede di
non esser vista, fatica ad esprimersi se interpellata e
via così. Quindi se prevalgono i primi,

105
probabilmente, è solo infastidita o non è interessata
a te, mentre, in caso prevalessero i secondi, fatti pure
avanti!
Torniamo a bomba, come si dice, sul tema principe
di questo paragrafo: come sentirsi più sicure quando,
in realtà, non lo si è. Chiediti, in prima istanza, cosa
ti fa sentire insicura. La poca sicurezza in se stesse
non permette la libera espressione di sé: di solito
questa scarsa considerazione, in molte di noi, è
intimamente legata al nostro fisico, oltre che, in
parte, anche al carattere. A volte nasce, anche, da
insicurezze che da piccole non abbiamo risolto in
modo adeguato. Fermati a rifletter su queste
insicurezze e cerca di vederle sotto un ‘ aspetto
diverso, come fossero “vecchie emiche”. Modifica il
tuo modo di affrontare le cose, passa ad azioni
differenti dopo aver bloccato i pensieri negativi che
le facevano partire.
Ti accorgerai che non serve cambiare la tua natura,
rimarrai te stessa ma con più grinta e meno
“menate” in testa. Sei tu che gestisci i tuoi pensieri,
non farti gestire da essi! Trasforma il tuo sguardo, da
ragazza timida con gli occhi bassi, in uno sguardo
fiero e alto di una donna consapevole di sé. Ascolta
il tuo cuore e impara a leggere senza censura le
sensazioni più profonde. Cambia le vecchie e
radicate abitudini, sono quelle che ti portavano a

106
farti mille menate su tutto! Avrai riflettuto sulle tue
sicurezze, a questo punto, no?
Avrai, pertanto, capito che solo cambiando modo di
affrontarle, quindi di agire, cambierai i risultati.
Giusto? Devi rompere gli schemi! Molti dei nostri
comportamenti è direttamente collegato a una sorta
di “programmazione di pensieri e conseguenti
azioni”, che abbiamo costruito negli anni, a partire
da che siamo venute al mondo e anche da come
siamo cresciute nel contesto famigliare. Sono sicuro
che tu sia al corrente del tuo potenziale, ma
continuare a ripeterselo, senza fare nulla per
dimostrarlo, non porta a niente.
Quando ti accorgi di questi pensieri prova a ripeterti:
«Questo modo di ragionare appartiene alla vecchia
me stessa, adesso agisco in maniera differente». In
questo modo stai già lavorando sulla tua autostima.
Parti da pochi, ma fondamentali, gesti quotidiani da
applicare giorno dopo giorno per attuare il
cambiamento che desideri. Muoviti di più e meglio,
utilizza il tuo corpo, come abbiamo detto più volte,
per comunicare un messaggio positivo verso chi ti
circonda. Raddrizza le spalle e la schiena. Ricordati
che Il tuo corpo parla di te. Impara a controllare la
respirazione e l’ansia, costruendo pensieri positivi.
Non temere di esporti. Usa lo sguardo, incomincia a
guardare l'altro negli occhi: vedrai, sarà una

107
rivelazione. Se inizialmente ti risulterà difficile
prova ad usare la visualizzazione: immagina, il tuo
interlocutore, in una situazione ridicola, per esempio
in mutande, o immaginalo piccolo piccolo.
Credimi: funziona! L ‘ autostima spesso passa
attraverso la tua bellezza. Valorizza il tuo corpo:
inizia a scegliere accessori in linea con ciò che ti
piace e mettici un pizzico di azzardo, osa! Non
cercare di entrare in un abito che non è adatto alle
tue forme, piuttosto metti in risalto quest’ultime,
soprattutto se sono il tuo punto di forza. Se sei
grassottella ma hai un bel decoltè, prediligi stoffe
morbide ma concediti una bella scollatura. Cura la
tua pelle, se fumi, smetti immediatamente, prova
maschere e scrub, mantieni i capelli puliti e in
ordine, non serve per forza andare dalla
parrucchiera, anche una bella coda è sufficiente per
avere un aspetto ordinato. Adotta un trucco discreto,
mai eccessivo a meno che tu debba andare ad una
festa in discoteca. Utilizza anche nei tuoi confronti
la visualizzazione, per immaginarti come vorresti
essere, più sicura e vincente. Credimi che se sei la
prima a crederci, anche altri vedranno in te quegli
aspetti. La trasformazione che vorresti è già qui, alla
tua portata, devi solo combattere la resistenza ad
uscire dalla confortante nicchia del già conosciuto,
già vissuto.

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Ricordi la famosa “comfort zone”, ecco … quella!
Prova a fare qualcosa che la tua vecchia te stessa
non avrebbe mai fatto: per esempio sorridere a uno
sconosciuto, ostentare uno sguardo sicuro e
mantenerlo o anche cercare di fare qualche battuta
ironica. Non è impossibile tutto questo, basta
volerlo! Crea uno spazio interno a te stessa in cui
ritornare ogni volta che pensi di dover affrontare
qualche situazione difficile.
Questo può essere rappresentato da un bel ricordo
dell’infanzia, oppure un luogo che ti fa star bene.
Investi su pensieri di supporto e non autodistruttivi e
limitanti. Vedrai, questi ti daranno l'energia per
comportarti con più sicurezza, attingendo nelle tue
radici più antiche, troverai sicuramente qualcosa di
buono a cui appoggiarti. Se non hai dei bei ricordi
del tuo passato, ovviamente, concentrati su ciò che
di bello hai vissuto di recente. La famiglia, si sa, è
basilare per la propria autostima. Se hai avuto la
fortuna di crescere all’interno di un nucleo familiare
felice, ciò avrà aumentato la stima in te stessa,
tuttavia, qualsiasi sia la nostra storia, è necessario,
una volta adulte, iniziare a prendere in mano le
redini della propria esistenza e vivere la vita come si
desidera. Inizia a nutrirti di pensieri positivi e ripeti
a te stessa: “Sono una persona positiva e sicura di
me, merito ciò di cui ho bisogno”.

109
Smetti di prenderti sul serio, sappi che la vita,
infondo, è un gioco. Sperimenta, quindi, qualcosa di
nuovo, il gusto dell'imprevisto, anche durante una
giornata come tante. Vivi con entusiasmo le sfide di
ogni giorno. Non dimenticare che tutti sbagliano,
non temere di essere l’unica a farlo. Trarre beneficio
da un fallimento aiuta a crescere, è una delle
conquiste più vitali poiché significa che abbiamo
vissuto. Solo chi non fa nulla non sbaglia mai,
pertanto, Inizia a rischiare. Prova e sbaglia e se cadi,
fatti una risata. La fiducia in te crescerà e andrà oltre
a questi ostacoli quotidiani, ti rafforzerà. Alzati, ogni
nuovo giorno, con rinnovato entusiasmo. Lasciati
andare alle tue passioni. Ad esempio ami ballare?
Scatenati anche in casa, ascoltando la radio.
Assecondare ciò che ci fa star bene non può che
farci bene, non credi? Ancora meglio se vorrai
iscriverti ad un corso di ballo, avrai così anche
occasione di condividere le tue passioni con altri.
Avere interessi, hobbies, frequentare una palestra,
sono tutte attività che ti faranno riscoprire nuove
potenzialità di te stessa e avere più autostima. No
nasconderti dietro a cose già vissute e, magari,
infelici. Affronta il presente con uno spirito diverso
se questo servirà a migliorare la tua vita di adesso.
Riassumendo: per essere più sicure di sé, nulla
funziona se prima non scatta la volontà di esserlo,

110
ossia la voglia di cambiare e passare da timida e
insicura a intraprendente e sicura. Sembra una
banalità dirlo ma rappresenta il primo passo da
compiere per iniziare l’effettivo cambiamento. Ho
ripetuto più volte, che senza volontà non si
raggiungono risultati e quest’ ultima va
obbligatoriamente di pari passo con l’azione. Non è
sufficiente dire: “voglio cambiare”, se poi non fai
seguire, alle parole, delle azioni concrete.
Basta piangersi addosso e giustificarsi con frasi del
tipo: “sai ... io sono così, timida e insicura, quindi…
non ce la faccio a far questo ... e quello”. Non devi
aspettarti, da chi hai intorno, che risolva la tua vita
per te! Troppo comodo delegare o dar colpe, agli
altri, di ciò che non hai il coraggio di fare tu! Adesso
sai che ce la puoi fare, allora muoviti, e metti in
pratica i suggerimenti che hai letto fin’ ora.

111
Come accettare se stesse

Accettare se stessi è fondamentale, se il tuo intento è


vivere bene la tua vita è necessario che impari,
quanto prima, ad amarti ed accettarti per quello che
sei. Bisogna partire da questo presupposto prima di
affrontare qualsiasi altra cosa inerente a quest’
argomento. Certo, un conto è dirlo, ed un conto
farlo.
Se bastasse dirsi di accettarsi non esisterebbero i
disagi psicologici, i problemi di coppia, le
disfunzioni alimentari, la dipendenza dal gioco
d'azzardo, dall‘ alcool e dalla droga così come altri
comportamenti compulsivi ed altamente distruttivi.
L’accettazione è un cammino arduo ed impervio.
Significa imparare a godere del momento presente,
del così detto: "qui e ora" senza venire assorbiti,
continuamente, dalle preoccupazioni e dai problemi.
Questo consente di utilizzare al meglio le proprie
energie e motivazioni per attuare un cambiamento
positivo, non lasciandosi trascinare in quel vortice
deprimente rappresentato dai nostri vecchi sbagli ed
abitudini errate che ci hanno, fin ’ora condizionato
negativamente la vita.
Chiediamoci, allora, come mai sia così difficile
accettarsi, per quale motivo si rigettano e rifiutano

112
parti di se stessi. Vi riporto alcuni dei motivi più
ricorrenti che implicano una fatica spropositata ad
accettarsi:
1) Critiche nell'infanzia: genitori, famigliari,
fratelli, compagni di scuola possono aver
criticato, spesso, il nostro operato o
semplicemente quello che eravamo. Questo
capita se le critiche in esame erano distruttive
anziché costruttive, ossia atte a migliorarci. Può
capitare che un genitore che non si sa accettare,
che quindi rifiuti parti di se, può fare lo stesso
con i figli ed essere eccessivamente critico nei
loro confronti. Queste emozioni, vissute
durante l'infanzia, formano il carattere e
vengono interiorizzate e portate con se nell'età
adulta.
2) Devo essere perfetta: rincorrere la
perfezione, spesso, deriva da un retaggio
genitoriale. Quello di dover raggiungere
l'eccellenza e risultati sempre maggiori per
sentirsi bene. Un genitore che si sente
insoddisfatto per i risultati raggiunti nella
propria vita può pretendere, anche
inconsciamente dai figli, che essi raggiungano
ciò che lui non ha potuto o saputo raggiungere.
A sua volta, il genitore, ha molto probabilmente
vissuto lo stesso tipo di emozioni con i suoi

113
genitori, che a sua volta avranno vissuto
emozioni simili con i propri genitori e così via.
Quando da bambini, inoltre, si vivono tensioni
e litigi, il pensiero magico infantile, può far
autoconvincere che se si riuscirà ad essere
migliori questo risolverà i disagi famigliari.
Nonostante tutti i propri sforzi, solitamente,
questo non avviene, in quanto, i disagi dei
propri genitori derivano a loro volta da
problemi emotivi che hanno portato con sè
nella coppia. In un contesto famigliare di
questo tipo, comunque, il bambino recepisce il
messaggio che “deve fare di più” e che solo se
lo farà potrà sperare di far vivere emozioni
positive nel contesto famigliare.
3) Vergogna tossica: per vergogna tossica si
intende quella sensazione di sentirsi difettosi
nel profondo, di non andare bene così come si
è, equivale ad una emozione tra le più
devastanti. La vergogna deriva appunto dalle
critiche che ci auto infliggiamo, che
interiorizziamo e facciamo nostre. Sono queste
sia su noi stessi che su quanto abbiamo sentito
non aver fatto abbastanza. Tutto ciò porta a
vivere sensazioni di stress costanti, non importa
quanto si faccia o si riesca a raggiungere, ogni
risultato non sarà abbastanza.

114
4) Paura di sbagliare: ovvio che le critiche
distruttive, il bisogno di essere perfetti e la
vergogna tossica, portano la persona, ad avere
paura di sbagliare. Chi sbaglia, non è perfetto e
richiama automaticamente del vissuto emotivo,
in cui non è stato eccellente ed è stato criticato,
di conseguenza, quello in cui ha vissuto
emozioni negative a causa di tali errori.
Cosa fare, allora, per riuscire ad accettarsi?
Certamente la prima cosa da fare, come detto all’
inizio del capitolo, è prendere consapevolezza
dell'importanza di accettare se stessi. Tuttavia, la
comprensione razionale, è solo il primo passo.
Bisogna riflettere sulle emozioni che proviamo e
capire da dove nascano.
Serve ascoltarsi nel profondo, cercando di sciogliere
quei nodi emotivi che portano automaticamente a
farci star male, a percepire emozioni negative. Dopo
di che affrontare le situazioni con più volontà,
rivolgendoci al cambiamento positivo in modo
costruttivo. E‘ fondamentale acquisire un nuovo
senso di potere personale e di autonomia tale da
aiutarci a raggiungere obiettivi importanti nella vita,
sia nella relazioni di coppia che in quelle sociali, o
anche nell'ambito lavorativo. Lasciarci alle spalle,
una volta per tutte il passato, e costruire, con
entusiasmo rinnovato, il nostro presente.

115
Un altro motivo che, spesso, ostacola l’accettazione
si se stesse è legata al nostro corpo:
A tutti noi sarà capitato, almeno ogni tanto, di
parlare del nostro fisico, lo facciamo anche da soli
guardandoci allo specchio. Quando questo accade, il
più delle volte però, viene fatto per criticarci
duramente. Certo è normale, notare qualcosa che
non ci piace, chessò, un fondo schiena un po’ troppo
in carne, o il naso storto, penso sia naturale
desiderare di migliorarsi, se possibile. Ciò che,
invece, penso sia anormale è quando questo senso di
inadeguatezza diventi così forte da trasformarsi in
un'ossessione.
Praticamente un chiodo fisso che ti spinge a
migliorare il tuo aspetto, a nascondere i tuoi difetti o
addirittura a farti del male pur di raggiungere la
forma agognata. Quando passiamo gran parte della
giornata ad avere pensieri incentrati sui propri difetti
e sull'insoddisfazione di sé, allora, dobbiamo
renderci conto che non è giusto, c’è qualcosa che
non va. Questi pensieri ossessivi non sono utili a
farci star meglio, bensì ci rovinano la salute e
condizionano tutta la vita in generale. Non c’è nulla
che possa fare per convincervi ad amare
incondizionatamente il vostro corpo, ma in questo
capitolo proverò, almeno, ad ispirarvi e a darvi
qualche consiglio per non odiarlo:

116
1) Non temere il giudizio altrui. La maggior
parte di coloro che ci stanno intorno sta
combattendo la propria battaglia. Quando si
vive in costante apprensione riguardo al
giudizio degli altri, si percepisce tutto come una
critica personale, rivolta a noi. Anche un
semplice cartellone pubblicitario, potrebbe
destabilizzarci. Si diventa ipersensibili a ogni
stimolo ambientale e anche un'osservazione
scherzosa di un amico o la semplice occhiata di
un passante, diventa un dito puntato verso il
nostro disagio. Si tende ad ignorare è che la
maggior parte della gente, esattamente come
voi, è troppo impegnata a pensare a sé stessa e
ai propri difetti per accorgersi di quelli altrui.
Capita, quindi, che quando pensate di essere
l’epicentro dell’attenzione, in realtà, anche gli
altri stiano pensando la stessa cosa. D’altra
parte, in caso, ci fossero veramente persone che
vi criticano, di certo non smetteranno di farlo
solo perché voi ve ne preoccupate.
Fondamentalmente chi passa il tempo così,
spettegolando su chiunque lo fa per
frustrazione, perché spesso hanno così tante
difficoltà con se stessi da proiettare tutta la loro
personale insoddisfazione sugli altri. Tornerò
dopo su questo punto.

117
2) Siate voi stessi: accettare di essere se stessi
significa rispettare chi sei, con i tuoi pregi e i
tuoi difetti e non vivere una vita dettata dalle
aspettative altrui. Significa non farsi
intrappolare da paure immaginarie o dalla
rabbia per il modo in cui si appare. Quando
accoglierete la meravigliosa persona che siete
non avete più bisogno di nascondere o coprire o
rifare qualcosa di voi, per apparire più belli e
simpatici. Automaticamente accettandovi, vi
sentirete meglio e questo vi permetterà di
apparire anche meglio agli occhi di chi vi
guarda. Accettarsi non è sinonimo di
trascuratezza, ognuno di noi è tenuto a
preservarsi al meglio, nei limiti del possibile,
dobbiamo curare il nostro corpo. Ricordiamoci
che in esso alberga la nostra anima. In sintesi,
accettarsi così come si è, è il primo passo verso
ogni genere di miglioramento. Un esercizio
molto utile è quello suggerito da Louise Hay,
nota autrice di libri e corsi sul pensiero
positivo, la quale consiglia di ripetere ogni
giorno, per un mese, ogni mattino o anche
durante il giorno, guardandosi allo specchio,
questa frase: "adesso, mi accetto
incondizionatamente". Molti penseranno sia
una sciocchezza ma, certamente, è più utile del

118
ripetersi, ogni volta che ci vediamo riflessi,
quanto non ci piacciamo con frasi del tipo:
“sono grassa come un maiale”, “che schifo la
mia cellulite”, “non sarò mai magra come
vorrei”.
3) Non perdere tempo a dare affetto a chi non
lo merita. Circondati di persone che ti accettano
per quello che sei. Cercare di venire accettate a
tutti costi è solo uno spreco di energie.
Accanirsi in tutti i modi pur di raggiungere una
forma fisica molto lontana dalla tua attuale,
sperando che quella sarà la tua ancora di
salvezza nei rapporti con gli altri, è un modo
sbagliato di porti.
Facendo così tenderai ad attirare persone
interessante più a come appari che a quel che
sei. Vuoi quel tipo di persone nella tua vita?
Sarebbe decisamente meglio avere intorno
persone alle quali piace il tuo modo di pensare,
di fare e di vivere. In genere chi cerca di usare
il proprio aspetto fisico per cercare
l'approvazione altrui, lo fa per insicurezza
riguardo altre qualità del proprio carattere, in
cui è ovvio, non crede molto. Tutti noi abbiamo
sia pregi che difetti ma, ciò che conta, è
rendersene conto e cercare, nei limiti, di
migliorare ciò che non ci piace ed evidenziare

119
ciò che di valido abbiamo da offrire.
4) Kay Pollak diceva: “i miei pensieri su di
un altro essere umano spesso rispecchiano più
quello che è dentro di me che non quanto è
davvero l'altra persona”. Ho Fatto questa
citazione per spiegare con poche parole che
bisogna evitare di criticare gli altri, in quanto
più criticate, più vi criticheranno. Ad esempio,
fateci caso, quando sparlate di una persona,
criticando il suo aspetto fisico, lo fate
utilizzando gli stessi parametri di confronto che
utilizzate per giudicare il vostro corpo, ossia
visualizzando quell’esempio di fisico perfetto a
cui vi paragonate quando vi scrutate nei
particolari davanti allo specchio. Peccato che la
perfezione, in natura, non esista. Questo vale
sia che siate voi soggetti del paragone che altri.
Liberiamo la nostra mente da questi ideali
irreali e nel contempo smettiamo di criticarci e
criticare, vedrete, che da subito noterete quanto
si viva meglio abbandonando queste stupide
abitudini.
5) Ognuno di noi non è solo un corpo. In esso
vive la nostra “essenza”, quello che ci rende
unici. Vedere nella propria interezza l’essere
umano, proprio per tutte quelle caratteristiche
che lo distinguono dalla massa, fa capire quanto

120
sia importante rispettarci e considerarci tutti
come persone importanti già solo in quanto vivi
ed umani. La vita quotidiana, spesso, con il suo
carico di stress e problemi, ci fa dimenticare
che non è solo il corpo che necessita di cure e
attenzioni, ma anche la nostra anima ne ha
bisogno. Ti suggerisco, quindi, a questo punto
di dedicare quindici minuti al giorno, da
scegliere nelle lunghe 24 ore di cui è composta
una giornata, per praticare un po’ di ascolto
della tua respirazione. Rilassati e ascolta il tuo
respiro, medita su quanto sia purificante
ripulire la tua mente da tutti quei pensieri, che
vagando, vanno a ripescare sempre i soliti
nefasti ragionamenti, concentrati sulla
respirazione e usala per far piazza pulita del
negativo che risiede in te, fai come se stessi
facendo le faccende domestiche e stessi
cambiando aria alla tua anima. In un ambiente
fresco e pulito, si vive meglio. Vedrai che tutte
le preoccupazioni che avevi riguardo al tuo
aspetto e al tuo fisico inizieranno a perdere
importanza e inizierai ad essere sempre più in
sintonia con le tue qualità. Sei scettica? Prova,
infondo, solo quindici minuti non sono un ‘
eternità.
Non c’è niente che si possa fare, per accettarsi, se

121
nella nostra interiorità, non lo facciamo. Seguire i
consigli qui sopra elencati sono un grande aiuto per
iniziare a farlo, ma ricordati che è un lavoro costante
che non dovrai mai abbandonare, anzi dovrà
diventare parte del tuo modo di vivere. Basta una
giornata no e tutto il tuo impegno ti sembrerà stato
vano. Allora che fare? Semplice, non credere che la
vita sia una vacanza tutta divertimento e belle cose.
Aspettati anche delle giornate nere. Devi solo
imparare a convivere con le sensazioni negative e
capire che passeranno. La gente spesso crede che,
per stare bene con se stessi, serva sentirsi sempre al
massimo, al top. Non è così. Accettare anche periodi
difficili fa parte della vita. Se la tristezza ti assale
non chiuderti in te stessa, parla con una persona che
ti vuole bene e sa ascoltare i tuoi problemi. In caso
questo stato non passi per un lungo periodo, allora,
consulta un medico. Sappi che il corpo percepisce il
tuo umore, lo avverte.
Quando sei di cattivo umore, il corpo lo avverte.
L’organismo ne risente e tu percepirai un senso di
malessere fisico, magari: nausea, mal di testa o mal
di stomaco. I sintomi del tuo corpo non sono che
manifestazioni di disagio del tuo animo. Ti sentirai
“sottosopra”. Saper riconoscere questi segnali, ti farà
comprendere quanto sia basilare risolvere ciò che ti
preoccupa per star bene anche di salute. Ti sarà

122
capitato di sentir parlare di somatizzazione. Questa
parola significa che il tuo corpo reagisce a ciò che
prova la tua anima. Sei sotto pressione per il lavoro
e non ne parli mai con nessuno?
Il tuo corpo ti farà soffrire di problemi digestivi.
Questo è solo un esempio, non è detto che come
manifesto io il disagio interiore, lo manifesterai
anche tu. Non a caso, da che il mondo si è
civilizzato, si soffre di molte altre patologie, rispetto
a prima, legate al progresso e allo stress che questo
genera negli individui. Impegnati ad sviluppare un
atteggiamento positivo. Mantenere una visione
positiva, in ogni circostanza, può essere difficile e
richiedere tempo, ma puoi riuscirci esercitandoti
ogni giorno in questo senso.
Migliorare significherà prendere delle decisioni da
solo e rispettarle, assumendotene le conseguenze. Se
i tuoi pensieri tenderanno a tirarti verso il basso,
verso la negatività, sforati di gestirli per acquisire un
modo di pensare più sano. Per ogni pensiero
negativo che ti passa per la mente, concentrati
almeno su due o tre positivi. Ad esempio, se ti viene
da pensare: "Sono così stanco oggi che non ce la
faccio più ...", dopo puoi aggiungere: " menomale
però che ho finito quel lavoro e tra un paio di giorni
sarà il weekend e mi potrò rilassare, non vedo l’ora
di andare a pesca". Capito cosa intendo? Ti faccio

123
un altro esempio: se ti sfiorasse un pensiero del tipo:
"Sono così impacciata nelle situazioni sociali",
dovresti poi dire: "…ma solitamente so far ridere la
gente e le persone vicino a me, sembrano apprezzare
il mio modo di fare". Impegnati ogni giorno in
questo senso.
Non far caso se il tuo atteggiamento passa
inosservato, esercita la tua positività. La pratica ti
faciliterà questo compito e subito ti renderai conto di
quanto ti migliorerà la vita. Smetti di sminuirti, parla
in positivo di ciò che fai con amici e i parenti, non
commiserarti e smettila di avere quella faccia da
martire. Nutri la tua positività con pensieri ed
argomenti ottimisti, ad esempio, racconta di un
compito che hai portato a termine con successo. Se
accanto a te non riscontrai entusiasmo per i tuoi
successi, chiediti se le persone che hai vicino stiano
provando felicità o invidia. Nel caso in cui
prevalesse l’ultima emozione, allontanali, avere
persone negative a fianco equivale ad avere zavorre
che frenano il tuo miglioramento interiore e pratico,
queste cercano di trascinarti, con loro, nel buco nero
della depressione. Un altro suggerimento utile che
serve, indubbiamente, ad accettarsi e vivere
positivamente le situazioni è quello di saper
determinare l'importanza delle cose, prima di
decidere di arrabbiarti.

124
Un esempio eclatante è quello del nervoso che ci
può cogliere trovandoci nel traffico. Rifletti: anche
se ti metti ad inveire all’insegna degli altri in coda
con te, cosa cambierà? Nulla. In questo caso, allora,
è meglio che ti rassegni e attendi che si ricominci a
circolare, magari, distraiti con la musica o pensando
a cosa preparare per cena, al tuo arrivo a casa. La
mente torna, sempre, protagonista del nostro vivere.
Sono i pensieri che determinano l’azione. Se
riusciamo a gestire al meglio quelli, in modo
proattivo ed ottimistico, “siamo a cavallo”.
Premiati con qualcosa di gradevole, ogni qualvolta ti
rendi conto di aver cambiato il tuo pensiero da
negativo a positivo. Non serviranno soldi per questi
“premi”, ad esempio, potresti fare un lungo bagno o
coccolare la tua pelle con un bagnoschiuma o una
lozione profumata. Regali delle coccole a te stesso e
ciò non potrà che farti star meglio, prendersi cura di
sé è un premio che ti stai facendo. Cerca di
sviluppare un tuo gusto personale anche nel vestire,
uniformarti alla massa indossando qualcosa solo
perché di moda, non è un modo sano di stare al
mondo. Cerca di capire osa ti valorizza e ti sta
meglio e scegli in base al tuo gusto ciò che vorresti
mettere. Anche questo è un modo positivo di fare e
aiuta ad accettarsi per quello che si è. Non è
sbagliato concentrarsi sull'aspetto estetico,

125
fintantoché questo esprima la propria identità.
Ad esempio, indossare il proprio colore preferito
manifesta il proprio gusto. Prova anche a cambiare il
tuo solito look, magari, non hai mi pensato di star
bene con i capelli più corti o raccolti. Osa il
cambiamento senza farti condizionare. Ricordati che
nessuno deve decidere per te, non accettare pressioni
da parte di nessuno, ad esempio, per farti ubriacare,
usare droghe o fare sesso. Questo è un problema
enorme tra gli adolescenti. Le droghe e l’alcol non
sono cose che fanno bene e tutti lo sanno, ma spesso
i ragazzini, pur di entrare a far parte di un dato
gruppo, ne abusano. Che possano procurare dei
danni molto seri alla salute e rovinare la tua buona
reputazione, lo sai, allora perché non ragioni e pensi
con la tua testa?
Chi ti vuole costringerti a fare cose sciocche che ti
renderebbero peggiore non sono persone da
considerare valide, ne tanto meno amiche, quindi,
mollale e cercati frequentazioni migliori. Uscire la
sera pensando di collegare al divertimento, lo stato
di ebrezza dato dall’alcool, è a dir poco da idiota.
Per prima cosa, se sei un’adolescente, sappi che stai
infrangendo anche la legge. Ricordati, inoltre, che
ubriacarsi può essere pericoloso sia per la tua salute
che per quella di altri, potresti fare cose di cui
potresti pentirti. Vivi per quello che sei e non per

126
quello che credi vogliano gli altri da te, fregandotene
un po’ di più della gente e di ciò che pensa. Se
qualcuno ti da un nomignolo, magari ridicolo,
ignoralo, ma se qualcuno ti fa un complimento,
apprezzalo sinceramente e non sminuirti ai suoi
occhi.
Se un ragazzo ti dovesse dire: “hai un corpo
bellissimo”, oppure “le tue labbra sono perfette!”,
ringrazialo e sorridi, non pensare subito male oppure
rispondere: “sono fatta così, non ho fatto nulla per
migliorarmi”. Perché non darti valore e accettare, di
buon grado, il complimento? Non solo ti farà sentire
più felice, ma farà felice anche chi ti ha fatto il
complimento.

127
Ognuno di noi ha dei pregi. Come
riconoscerli e metterli a frutto nelle
relazioni sociali

Inizierò questo capitolo con una citazione di Oscar


Wilde: “Amare se stessi è l’inizio di un idillio che
dura tutta la vita”. Perché ho scelto di citare questa
frase? Semplicemente perché è esplicativa di ciò che
andrò a spiegare qui di seguito. Abbiamo già detto
che ognuno di noi ha sia pregi che difetti, ma molti
non si sono mai soffermati a riflettere su come
mettere a frutto, in ambito delle proprie relazioni
sociali, i propri pregi.
Quando sentiamo di avere dei problemi, soprattutto
nelle relazioni con gli altri, quando ci sentiamo
incompresi, isolati, bloccati o abbiamo paura di
mostrare la nostra vera natura è perché abbiamo in
realtà un unico e grande problema: non ci amiamo.
Amarsi non significa cercare l ‘approvazione e
l’attenzione altrui, andando a sbandierare ai quattro
venti quanto siamo bravi e belli. Chi si ama non ha
bisogno di farlo vedere e di vantarsene cercando
negli altri una conferma del proprio valore. Amarsi
vuol dire riconoscerlo questo valore, riconoscere le
proprie virtù, le capacità e le differenze che ci

128
contraddistinguono.
Di conseguenza se sapremo anche valorizzare,
questi aspetti della nostra persona, avremo
competenze e utilità da porre al servizio degli altri.
La famosa frase “perché io valgo”, che rese nota una
pubblicità, vuole trasmettere proprio questo
messaggio: io esisto e ho un valore; un valore che
riconosco, che coltivo e che difendo in ogni
momento della mia vita. Ci sono individui convinti
che il proprio valore sia inferiore a quello di altri;
queste convinzioni, nel tempo, generano meccanismi
psicologici che portano a complessi di inferiorità, al
vittimismo e ai sensi di colpa fino, nei casi estremi,
ad arrivare ad un odio profondo verso sé stessi.
Un’altra cosa sbagliata è quella di misurare il
proprio valore personale sulla base di ciò che pensa
la gente di noi o sui risultati e i rendimenti ottenuti
quando si intraprende qualcosa.
Non sempre si può risultare vincenti, così, ad
esempio, se un progetto fallisce, se perdiamo il
lavoro oppure se non riteniamo di aver svolto bene
un compito la prima cosa che facciamo è darci la
colpa pensando di essere privi di valore o di non
averne abbastanza.
La persona che nutre amor proprio è in grado di
scindere il suo valore intrinseco dai fallimenti o dai
successi che ottiene e di non confondere sé stesso

129
con le sue attività esterne. Quando faremo chiarezza
tra valore personale, opinioni ed approvazione altrui
ed esiti delle nostre azioni, saremo in grado di
provare più amore verso noi stessi.
Tutti noi: grandi, piccoli, alti, bassi, grassi, magri,
uomini o donne abbiamo lo stesso valore, in quanto
persone, prenderne coscienza sarà il primo passo per
cominciare ad amarsi di più. Pertanto accettarsi
significa esprimere la propria personalità
liberamente senza temere e farsi influenzare dal
giudizio altrui. Non confondere però l’accettazione
con la rassegnazione, quindi, non voglio sentirti
dire: “io sono fatta così, non ho niente di buono, ma
mi accetto lo stesso!” No, accettarsi vuol dire
prendere consapevolezza dei propri pregi, delle
proprie capacità e anche dei propri limiti e difetti
ma, comunque, sempre cercare di migliorarsi. Lo
dobbiamo a noi stessi, al rispetto che ci dobbiamo.
L’accettazione è un atto di comprensione,
amorevolezza e accoglienza della propria
personalità. Dobbiamo, quindi, esaltare le nostre doti
così come riconoscere anche i nostri difetti, ossia ciò
che di noi vorremmo cambiare, e proviamo
attivamente a migliorarli. Amarsi vuol dire anche
avere stima di se.
Quest’ultima, ho già detto, è legata al modo in cui
ciascuno vede, percepisce e giudica sé stesso; in

130
pratica riguarda l’idea che ci facciamo di noi stessi e
delle nostre capacità. Ognuno forma la propria
fiducia in se stesso sin dall‘ infanzia.
Successivamente, con il trascorrere del tempo e le
esperienze, si potrà anche modificare, ma dipenderà
molto dal contesto e dalle situazioni che avranno
segnato la nostra crescita. La stima di sé, quindi,
dipenderà dalle esperienze dell’infanzia e dalla
fiducia nelle capacità personali con cui le avremo
sapute affrontare, oltre a quelle che saremo stati in
grado di acquisire nel tempo. Amarsi significa avere
un alto concetto di sé e credere anche nelle proprie
capacità. Il concetto di sé si forma anche attraverso
le opinioni esterne che funzionano come uno
specchio nel quale ci vediamo riflessi; quindi spesso
giudichiamo noi stessi in base a ciò che gli altri
pensano di noi.
La ragazza timida, ad esempio, spesso ha una bassa
autostima e conseguentemente scarso amor proprio,
non ha fiducia in sé stessa e teme costantemente di
compiere azioni che posso essere giudicate
negativamente dagli altri.
Questo meccanismo porta a una continua paura di
sbagliare nell’esprimersi o nel fare delle scelte,
temendo di non essere accettata. L’amore per sé
stessa, al contrario, si manifesta quando, abbiamo
costruito un’idea positiva della nostra personalità per

131
cui non abbiamo paura di mostraci per quello che
siamo.
Anche solo il riconoscere di non amarsi abbastanza è
un inizio. Dopo di che ci sono tante altre cose che
possiamo fare per innamorarci di noi stessi. Ora
cercherò di darti una mano per farti cominciare ad
amarti di più, eccoti dieci consigli pratici:
1) cerchiamo di analizzare il nostro
comportamento, in determinate situazioni, e
chiediamoci: in questo momento mi sto
amando? o mi sto disprezzando? Dopo aver
determinato questa cosa, riconosci i tuoi sforzi
e premiati! Spesso capita che non sia il risultato
a determinare la vittoria, bensì l’impegno
messo per raggiungere uno scopo, pertanto,
quando fai qualcosa che ti sta a cuore,
indipendentemente dall’esito, riconosci di aver
fatto del tuo meglio e di esserti impegnata al
massimo. Premia il tuo impegno regalandoti
qualcosa di speciale, fatti i complimenti da sola
e se serve a farti star meglio, fatti pure un
‘applauso. Ovviamente è anche giusto
festeggiare i propri successi. Raggiunto un
obiettivo che ti sembrava impossibile, riconosci
di aver svolto un ottimo lavoro e festeggia! E‘
vero che c’è anche il detto: “chi si loda,
s’imbroda”, ma io sto parlando del riconoscere

132
il tuo effettivo valore, il tuo impegno. Sei hai
dato il massimo, è giusto venga lodato, non c’è
nulla di male nel riconoscere di essere stata
brava in ciò che si ha fatto. Non bisogna mai
vergognarsi di ammettere di essere stati in
gamba in una determinata occasione.
2) Non trattenere sentimenti ed emozioni.
Libera la tua emotività, esprimendo ciò che
provi. I sentimenti positivi come l’affetto e
l’amore non devono essere trattenuti. Quando
senti di provare affetto profondo per una
persona, impara a dirglielo e mentalmente fatti i
complimenti per aver avuto il coraggio di farlo.
Prova a manifestare i tuoi sentimenti, noterai
come ti farà sentire meglio. Assapora le
emozioni e vivile apertamente. Tenere un diario
nel quale appuntare tutti i tuoi stati d’animo e le
emozioni che stai provando, può aiutarti a
renderti conto di quante cose, prima,
sottovalutavi o reprimevi, sia per educazione
ricevuta che per i freni che ti imponevi già
mentalmente. Un esempio esplicito in questo
senso viene dalla commozione davanti ad un
film, magari prima, saresti andata di là per
nascondere la tua emozione, ora, invece, le
darai libero sfogo. Se ti senti libera di
manifestare ciò che stai provando dimostri di

133
aver accettato il tuo mondo interiore e di amarti
per quello che sei. Proverai una sensazione
fantastica e liberatoria!
3) Viziati. Perché, non coccolarti un po’ ogni
tanto? Ogni tanto, è importante, concedersi
qualcosa che ci piace e che ci fa stare bene.
Magari, inizia con un piccolo capriccio, una
cosina che ti volevi comprare, chessò un
rossetto. Fatti un piccolo regalo per dimostrarti
il tuo amore, oppure concediti una vacanza o un
po’ di tempo solo per te. Alla fine di una
giornata pesante concediti un attimo di relax
senza far nulla o , se preferisci, fai una bella
passeggiata distensiva. L ‘ importante è cercare
sempre di fare qualcosa di positivo per te
stessa; qualcosa che ti faccia sentire amato
anche nelle piccole azioni quotidiane. Anche
iscriverti a qualche associazione per fare
insieme ad altri le attività che preferisci,
potrebbe essere un ‘ ottima idea, o anche
aiutare chi ne ha più bisogno. Comincia anche a
coccolarti come faresti con il tuo fidanzato o
con un bambino o con il tuo cane. Desidera
sempre il meglio per te, perché, come dice
anche la pubblicità, tu vali e meriti di essere
felice.
4) Curati, sia riguardo alla salute che per

134
quanto concerne il corpo e il tuo aspetto.
Amare se stessi vuol dire anche amare il
proprio corpo, accettarlo e rispettarlo. Ciò
significa trattarlo bene anche attraverso una
giusta alimentazione e attività fisica. Scegli di
nutrirti in modo sano, quindi, aiutati a
controllare il tuo peso forma, eliminando grassi
e porcherie dai tuoi cibi. Muoviti e non essere
pigra, prendendo sempre la macchina o i mezzi,
se hai tempo e modo, cammina. Sappi che il
contatto con la natura rende più felici, pertanto,
approfitta, appena puoi, per concederti delle
passeggiate nel verde. Preferisci rimanere tra le
quattro mura? Ok, allora fai dei piccoli esercizi
sul posto di lavoro o anche a casa. Elimina
l’alcool ed il fumo, in quanto vizi, deleteri per
la salute e pure per il tuo portafoglio. Usa le tue
energie in meglio, ad esempio migliorando
anche il tuo look, il tuo aspetto fisico in
generale. Ogni qualvolta farai qualcosa di
buono per il tuo corpo e per la tua salute, che ti
prenderai cura di te, ti sentirai meglio, più
soddisfatta, più in armonia con te stessa e con il
resto del mondo. Non dimenticare però quanto
detto precedentemente: tu non sei solo il tuo
corpo, ma qualcosa di più profondo che va
aldilà dell’aspetto fisico.

135
5) Asseconda i tuoi sogni e coltiva le tue
passioni. Per amare se stessi è importante
assecondare le proprie passioni e dedicarvici
del tempo, in modo di poter fare qualcosa che
ci piace più di ogni altra cosa. Queste possono
essere le più disparate: il bricolage, un lavoro,
una causa, una persona cara, gli animali e via
dicendo. Dedicare il tuo tempo a ciò che ti
piace, ti fa apprezzare quello che fai e quindi
accresce la tua autostima. Idem per i sogni.
Impegnarsi per realizzarli ti farà sentire viva ed
appagata; quando lotti per concretizzarli stai
dimostrando di volerti bene. In quel momento
stai facendo qualcosa per te stessa e per la tua
felicità. Tuffarsi nelle passioni e rincorrere i
propri sogni aiutano ad avere maggior fiducia
in te stessa e nelle tue capacità, oltre ad essere
una grande espressione di amor proprio.
6) Non perder tempo a criticarti e impara ad
apprezzarti. Una pessima abitudine è quella di
criticarsi di continuo, le critiche non portano da
nessuna parte non cambiano la tua situazione.
Per cominciare ad amarti devi mettere a tacere
quella vocina interiore che continua a giudicare
negativamente tutto ciò che fai. Appena ti
scatta il pensiero negativo, bloccalo sul nascere
e sostituiscilo con qualcosa di positivo. Distrai

136
la tua mente, chessò, magari leggendo,
giocando con la play o facendoti la pulizia del
viso, ce ne sono di cose da poter fare per
distrarsi. Te l’ho detto già più volte che a tutti
capita e sai anche che la perfezione non esiste,
quindi, non serve a nulla condannarsi per un
errore o per un comportamento e continuare ad
umiliarsi e a disprezzarsi all’infinito. Puoi
sostituire le critiche con l’approvazione.
Comincia ad agire diversamente e non dare
sempre ascolto al tuo giudice interiore, quello
che cerca solo di mortificarti in tutti i modi.
Cerca di trovare qualcosa di buono in quello
che stai facendo.
7) Evidenzia le tue caratteristiche positive.
Fai una lista delle cose che ti piacciono di te,
nel farlo sii onesta con te stessa, non essere
troppo modesto e non ascoltare quella voce
critica che ti manda messaggi negativi.
Concentrati sui tratti del tuo carattere che ti
piacciono di più e su quelli che anche gli altri
apprezzano. Lo stesso fallo per elencare le tue
capacità: in cosa sei più brava? Quali sono le
attività in cui riesci meglio? Sai cucinare bene?
O sei un ‘ ottima organizzatrice? Oppure sei
molto creativa? Dopo avere stilato la lista delle
tue caratteristiche positive, concentrati solo su

137
quelle e pensa a come puoi esaltarle e
migliorarle. Questo serve anche per aumentare
la tua autostima e a farti diventare più sicura
delle tue capacità. Potresti scoprire di possedere
delle qualità nascoste e del potenziale
inespresso che non avresti mai pensato di avere
e quindi di riuscire a fare delle attività che
prima non avresti mai immaginato di fare. Se
pensi di essere imparziale, chiedi ai tuoi amici e
a chi ti conosce bene di elencarti, sinceramente,
le cose che più apprezzano di te. Falle tue e
coltivale, applicandole alle situazioni della vita
quotidiana. Ti sentirai più sicura e ti amerai di
più.
8) Abbandona l ‘ odio, sia verso di te, che
verso il prossimo. Questo è un sentimento
cattivo, che non porta nulla di buono. Se lo
provi verso di te, significa che non sei riuscito a
perdonarti gli sbagli del passato. In questo
modo ti trascini dietro questo fardello pesante
pieno di sensi di colpa e di condanne che ti
pesano come macigni sulla coscienza. Non ti
permettono di vivere bene. Non serve
rimuginare, continuamente, sugli errori
commessi anche perché sarebbe tempo sprecato
visto che sappiamo bene che il passato non
tornerà per essere modificato. La sola cosa da

138
fare, per amarti di più, è assolverti e darti
sempre una seconda possibilità per migliorarti,
per crescere e per conoscere meglio te stessa.
Non sarà così semplice metterlo in pratica ma,
con il tempo e la volontà di cambiare, smetterai
questa brutta abitudine d ‘ incolparti e punirti
psicologicamente per qualsiasi cosa sbagliata
che hai commesso. Per amare te stessa è
fondamentale eliminare tutti i rimorsi e i
problemi legati al tuo passato. Cerca di
individuare le cose che non sei mai riuscita a
perdonarti. Ad esempio una brutta azione nei
confronti di qualcuno e riflettici sopra.
Troverai, sicuramente, una soluzione per porvi
rimedio. A volte basta una semplice telefonata
di scuse; se questo non è possibile devi capire
che gli errori commessi fanno parte di un tempo
ormai finito, che ormai non esiste più perché il
solo tempo che vivi è il presente ed è da qui che
devi partire. Decidi adesso di essere felice e di
amarti. I tuoi sbagli sono serviti a formare
quella che sei oggi, inutile rinnegarli, parti da
qui per vivere il presente in modo migliore.
9) Evita il confronto con gli altri. Quante
volte ti ho già detto che devi vivere la tua vita e
non quella del tuo vicino? Un sano paragone
per migliorarsi ci sta ma se ti paragoni a tutti,

139
denigrandoti ogni volta, di sicuro no. Criticare,
spettegolare in continuazione cosa ti porta di
buono? Nulla. Tenderai solo a vedere gli altri
come un popolo di “felici e contenti”, mentre
tu, ti sentirai sempre più sola e triste, immersa
nel tuo mare di sfiga. In questo modo stai
misurando il tuo valore basandoti sulle qualità e
ciò che possiedono altre persone. Questo
atteggiamento è simile a quello che adotta la
fanatica di stars: ammira, in modo spropositato,
una celebrità a tal punto che vorrebbe, a tutti i
costi, somigliarle così comincia a parlare e a
comportarti come il suo “idolo” ed oscura la
sua vera natura, facendo nascere una sorta di
copia mal riuscita che, di certo, non rispecchia
ciò che lei è realmente. Questo equivale al
totale rifiuto della propria persona. Per
cominciare ad amarti devi quindi evitare di
paragonarti agli altri e riconoscere i tuoi punti
di forza per essere sempre te stesso. Ogni volta
che ti accorgi di paragonarti a qualcuno, scaccia
quei pensieri e cerca di concentrarti su te stessa
e su come puoi migliorarti.
10) Amati per come ti vedi riflessa allo
specchio. Ripetiti quanto ti vuoi bene e quanto
ti piaci così come sei, guardati negli occhi e
fregatene se ti scappa da ridere, stai parlando da

140
sola, è vero, ma non sei matta, lo stai facendo
per smettere di farti del male con critiche
assurde e paragoni idioti. Parlare da soli non è
sinonimo di follia se fatto coscientemente come
esercizio a coccolarsi. Comincia ad amare ora,
giorno dopo giorno, quella persona che lo
specchio riflette difronte a te.

Fin ‘ ora ho parlato di come iniziare a volersi bene


ed accettarsi. Fatto questo saremo anche riusciti ad
individuare i nostri pregi, ed ora, vediamo come
metterli in pratica, utilizzandoli, per migliorare le
nostre relazioni sociali. Utilizzerò degli esempi in
modo che ti potrai riconoscere, magari, in alcuni di
questi.

141
Esempio 1
Poniamo il caso tu sia bravissima a fare le torte,
potrai utilizzare questa tua capacità per offrirti
di preparare il dolce di compleanno per quella
festa a sorpresa, che la tua compagnia, sta
organizzando per una vostra amica. Ti sentirai
in grado di prepararne uno ottimo e questo
accrescerà la tua autostima, oltre che la tua
fama e simpatia nel gruppo.

142
Esempio 2
Sei astemia e pertanto non ti ubriachi mai alle
feste. Brava, ottimo, usa questa tua peculiarità
per aiutare gli altri, offrendoti come “driver” e
riportare a casa chi ha un po’ esagerato con i
drink. Occhio a non fare i taxi di tutti coloro
che se ne approfitteranno ubriacandosi fino a
star male, non dovrai fare la crocerossina,
quindi, decidi già all ‘inizio della festa chi
salirà con te in auto e limitati a riaccompagnare
quelle persone, dopo di che, pensa a divertirti,
non dovrai trasformare il tuo favore in una
missione di soccorso.

143
Esempio 3
Sei una brava ascoltatrice? Perfetto, il dono di
saper ascoltare ce l’hanno in pochi. Siamo tutti
presi a raccontare di noi che, spesso, ci
dimentichiamo degli altri. Avendo la pazienza
di ascoltare, avrai certamente, anche capacità
empatiche, magari date dalla tua timidezza.
Utilizza questa tua capacità per aggregarti.
Quando noti che qualcuno è giù di morale,
avvicinati e chiedi il motivo di tale sconforto,
senza essere invadente, solo per prestare il tuo
supporto in caso la persona lo accetti e decida
di sfogarsi con te. Anche questo è un
comportamento che fa star meglio sia chi lo
adotta che chi lo riceve.

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Esempio 4
I tuoi amici non sanno neppure quanto sei brava
a cantare e suonare la chitarra, ti sei sempre
vergognata anche solo di parlarne, pensavi di
poter passare per esaltata. Sfida la tua timidezza
e ritrosia e una sera qualsiasi, quando vi
ritrovate al solito parchetto, porta con te la
chitarra e canta per loro. Vedrai lo stupore e
quanto sarai apprezzata. Non sottovalutare le
tue qualità. Non è detto che ti chiedano anche
di suonare in qualche gruppo, perché non
tentare?

145
Esempio 5
Sei portata e ci sai fare con i bambini? Bene,
offriti per dare una mano all ‘oratorio feriale o
all ‘ animazione dell‘ albergo in cui alloggi.
Anche questa è una caratteristica che non
hanno tutti, ci vuole amore, passione, creatività,
dolcezza e pazienza con i bimbi. Verrai
sicuramente apprezzata e ben voluta. Riceverai,
in cambio, affetto e soddisfazione e questo ti
aiuterà a sentirti più sicura di te. Non temere di
farti avanti, chiedere non è reato e sono certo
che saranno lieti di accoglierti come parte dello
staff, serve sempre un aiuto in più quando si ha
a che fare con tanti piccini scalmanati.

146
Esempio 6
Sei una sorta di genietto in matematica ma lo
sanno solo i tuoi compagni di corso. Una delle
tue amiche è in serie difficoltà proprio in quella
materia e, per caso, lo vieni a sapere. Chiedile
se ha bisogno di ripetizioni e dille che saresti
felice di spiegarle ciò che le serve pe
comprendere ciò che le crea problemi. Dare un
aiuto concreto fa bene sia chi lo dona che a chi
lo riceve e, conseguentemente, migliorerà
anche il rapporto di amicizia tra le due parti. Si
instaurerà più intimità e complicità, pertanto,
anche l’amicizia ne gioverà, così come
l’autostima di chi offrirà i suoi servigi e
l’apprezzamento da parte di chi ne godrà.

147
Esempio 7
Sei molto creativa e brava a disegnare? Ottima
capacità, utilissima per migliorare la propria
sfera sociale. Un tuo caro amico non sa cosa
regalare alla sua fidanzata per San Valentino.
Offriti di fargli un ritratto da incorniciare e
utilizzare come dono per la ragazza. Vedrai che
sarà contento di quest ‘ idea e il tuo talento
susciterà complimenti anche da parte degli altri
amici. Chissà che ne possa nascere, pure, un
piccolo business.

148
Esempio 8
Hai la passione per la moda e i design, fin da
piccina, disegnavi, tagliavi e confezionavi i
vestitini delle tue Barbie. Ora sei diventata un ‘
eccellente sarta ma, nessuno, sa di questa tua
dote. A Carnevale, in paese si organizza la
sfilata dei carri e delle maschere, ogni quartiere
deve collaborare per presentare un carro.
Potresti offrirti per prendere parte alle creazioni
degli abiti che indosseranno i vari personaggi
che saliranno sul carro del tuo quartiere. Per te
rappresenterà una bella sfida e un buon
esercizio e per la gente della tua zona, sarà una
felicità apprezzare il tuo ottimo lavoro. Non
aver paura di non essere all’altezza, sai che
saresti in grado, hai visto quelli degli anni
precedenti, sai di potercela fare, non tirar fuori
scuse, lanciati! Vedrai come sarai soddisfatta a
lavoro ultimato.

149
Esempio 9
Ti sei sempre chiesta come entrare a contatto con il
mondo degli animali perché adori stare in loro
compagnia. Inizia con l’informarti su come poter
fare la volontaria presso un canile, per esempio. Sai
che alimentare le proprie passioni fa bene, inoltre
aiuta a condividerle con chi le ha di uguali. Magari,
un ottimo inizio, potrebbe anche essere quello di
offrirti di prenderti cura dei gatti della tua vicina di
casa, quando lei andrà in vacanza. Imparerai nuove
nozioni e farai un favore gradito a chi ne avrà
bisogno.

150
Esempio 10
Adori ballare il tango ma sei timida e non osi
iscriverti ad un corso, inoltre, non hai un partner.
Osa, invece: la tua capacità innata, la scioltezza dei
tuoi movimenti, il tuo senso del ritmo, meritano di
essere assecondati.
All ‘ interno di questi corsi creano, a doc, delle
coppie, sono certo che non faranno fatica ad
affibbiarti un compagno adatto alle tue qualità. Non
negarti di esprimere ciò che senti ti appartenga. Non
serve diventare dei campioni di ballo per beneficiare
di far quello che più ci piace. Tu starai meglio e farai
felice anche un'altra persona che sarà lì, come te,
senza partner. Creare una coppia, anche solo per
ballare insieme, implica affiatamento e condivisione,
tutte qualità utili a creare buoni rapporti sociali.

151
SECONDA PARTE

In questa seconda parte del libro, tratterò, soprattutto


attraverso esempi pratici, tutte quelle problematiche
che affliggono una ragazza timida nel momento in
cui vorrebbe ma, a causa della sua timidezza, non
riesce a farsi notare da un ragazzo sul quale, le
piacerebbe, far colpo o anche solo conoscere.

152
Come adottare un comportamento
anti-timidezza, per conquistare un
ragazzo

Una ragazza timida può avere molte difficoltà anche


per l’approccio con l ’ altro sesso. Non c’entra nulla
quanto sia bella, la timidezza, potrebbe comunque
penalizzarla. In questo capitolo tratteremo
l’argomento di come riuscire a sconfiggere la
timidezza per trovare l’amore.
Bando a scuse, non dire che tu sei brutta, questo non
c’entra nulla, abbiamo detto pocanzi che una ragazza
timida, a prescindere da quanto sia avvenente,
potrebbe sentirsi, comunque, a disagio e bloccata,
nei rapporti con un ragazzo. Qui di seguito ti
suggerirò un paio di consigli utili da poter adottare
durante la fase di approccio:
1) Per una ragazza timida, anche solo
sostenere lo sguardo di qualcuno che le piace
diventa difficoltoso, anche solo una fugace
occhiata può farla arrossire come un peperone.
Non oso immaginare cosa potrebbe fare alla
sola idea, che il ragazzo in questione, si
avvicini. Minimo si agiterebbe a livelli
prossimi all ‘ infarto. Da ciò si deduce, quindi

153
che, la timidezza, non lasci molto spazio per
l’amore. Come fare allora? Non è possibile
trovare l’amore accompagnate da una timidezza
paralizzante, perché, ironia della sorte, i
“principi azzurri” di questo millennio,
paradosso dei paradossi, si sentono intimiditi da
una donzella tremante e, di conseguenza, si
bloccano a loro volta non sapendo come
comportarsi. Quindi è il momento di iniziare ad
agire! Questo se vuoi veramente che gli uomini
ti corteggino. La timidezza non sei tu, ma solo
un tuo comportamento che usi all’interno della
società. Fino ad oggi non hai saputo fare
altrimenti ma sappi che puoi cambiare
atteggiamento e arrivare a sconfiggerla. Guarda
solo quando sei in casa, con i tuoi famigliari
non sei timida, vero? Nonostante questo a furia
di utilizzare sempre un comportamento
sbagliato, finisci per definire te stessa
attraverso di esso. Per uscirne e smettere di
essere una ragazza timida, dovrai prima
ammettere che la tua timidezza è un
comportamento che tu hai scelto in mancanza
di un altro modo di agire. Ora, pensa e agisci
per cambiarlo. Inizia a convincerti che, la
timidezza è solo la paura di fallire. Hai un
unico vantaggio essere timida, che poi tanto

154
vantaggio non è: eviti di assumere dei rischi.
Da tutto quanto detto fino adesso, quindi,
possiamo riassumere affermando che, la
timidezza, è il risultato di un’eccessiva dose di
cautela. Quando parliamo di ragazzi,
solitamente, è il risultato della paura di un
rifiuto. Bisogna affrontare le situazioni e non
sfuggirle, così facendo avrai modo di
confrontarti con un eventuale approccio non
andato come avresti desiderato e lavoraci su per
capirne le cause ma, se non inizierai mai a
vivere queste cose, mai potrai migliorare il tuo
modo di agire. Il trucco sta nel tentare, più ci
proverai e più ti verrà facile vivere qualsiasi
tipo di approccio. Più ci provi, meno ti sentirai
timida, e maggiori saranno le tue possibilità di
successo. Continuando di questo passo, più
riuscirai, più cercherai e meno sarai timida e le
possibilità di trovare l’amore, saranno sempre
più alte. Tieni bene a mente cosa diceva
Seneca: “Non è perché le cose sono difficili che
non osiamo, è perché non osiamo, che sono
difficili.” Chiaro in concetto? Su, allora, forza,
è tutto … nei tuoi sguardi!

2) Quando si tratta di seduzione, o comunque


di trovare il tanto desiderato amore, solitamente

155
è necessario un po’ flirtare, avviare un gioco di
sguardi, e saper agire. Di questi tempi il
corteggiamento è cambiato, non sono più solo
gli uomini a doversi fare avanti, spesso, è
importante che anche la donna faccia qualcosa
per dare un po’ di coraggio. Come avrai capito
è necessario provare. Buttarsi. Come ogni
paura, tutto si risolve affrontandola. Dimostra
di avere coraggio e autoconvinciti di non essere
timida. Vedrai che riuscirai a fare molte altre
cose nella tua vita, oltre che trovare l’amore!
Sappi che la paura non rimuove il pericolo,
quindi, meglio affrontarlo, piuttosto, che
fuggire e pentirsene! A questo punto il tuo
compitino sarà: scegliere una sfida e darti una
data per portarla a termine. Ad esempio:
“affrontare il ragazzo ce ti piace, entro Natale”.
Devi escogitare una sorta di piano su come
agire, del tipo: fare, ogni giorno, qualcosa per
farti notare, in modo da raggiungere, pian
piano, il tuo obiettivo. Non dire che non ce la
fai perchè non ammetto queste frasi frenanti.
Credimi è più difficile vivere continuando ad
essere una ragazza timida. Qualunque sia
l’esito, dovrai essere fiera di te per averci
provato. Anche andasse male, chissene frega, ci
sarà un'altra occasione, ci sono così tanti pesci

156
nel mare! Fatti, comunque, un regalino per
premiare il tuo tentativo. In seguito, rifletti su
ciò che è accaduto e cerca di capire cosa avresti
potuto fare meglio. Nel mentre, non
dimenticare di esercitarti davanti allo specchio,
ripetendoti: “io non sono una ragazza timida,
quello che mi blocca è la paura ma la saprò
affrontare”. Non sottovalutare questo esercizio,
è molto importante e ti aiuterà a trovare più
sicurezza in te stessa e poi anche l’amore.

157
La formula magica: sostenere lo
sguardo e sorridere

La prima cosa che si fa, normalmente, quando


notiamo qualcuno che ci attrae e ci piace, è
guardarlo. Lo sguardo mette in moto una parte
primitiva del cervello umano, scatenando una delle
due emozioni basilari: interesse o repulsione.
Quando senti di essere osservata, non riesci ad
ignorare quell‘ atteggiamento, devi per forza far
qualcosa. Ovviamente sarà piacevole la sensazione
che ne seguirà se, il soggetto che ci guarda, ci piace,
viceversa, preferiremmo evitarla. Poniamo il caso
sia stato piacevole, dopo l'incontro di sguardi se non
farà seguito un contatto interpersonale, la sensazione
svanirà e probabilmente l'altra persona intanto si è
dileguata.
Se sei interessata a quella persona, non lasciartela
sfuggire, impegnati per dare seguito a quella magica
sensazione, pensa a cosa fare per avvicinare quel
tipo, chessò: chiedigli qualche informazione. In
questo modo creerai un contatto verbale a cui
potrebbe dare un seguito l’interpellato, se a sua volta
interessato, con un approfondimento della
conoscenza. Inizialmente, contatto visivo e sorrisi

158
sono i modi più comuni di corteggiamento a
distanza.
Per esempio: se sei in una stanza affollata puoi
indugiare con lo sguardo e, se si crea un contatto
visivo con qualcuno d’ interessante, goditi l 'istante
di eccitazione, distogli lo sguardo e poi guardalo
ancora, se a questo punto, incroci nuovamente i suoi
occhi, sorridigli. In molti temono di guardare negli
occhi una persona, anche se è gradevole e la si
desidera.
Questo avviene anche per paura di essere fraintesi,
perché si crede che, se si guarda troppo
intensamente qualcuno, quest ‘ ultimo penserà che si
è interessati sessualmente. Non è così. Sappi, inoltre,
che quel che si dice è assai meno importante di come
viene detto. Il vero messaggio lo trasmette
l’intonazione della voce. La voce umana è
paragonabile ad una firma che rivela non solo le
intenzioni di chi parla, ma anche la sua provenienza,
la sua educazione e altre espressioni del carattere
che possono attrarre o respingere all'instante.
Come porsi, quindi, nei confronti di chi si vuole
conoscere? Un tono di voce acuto, per esempio,
segnala interesse sessuale. C’è da dire, inoltre che,
se gli uomini sono prettamente "visivi", le donne
sono molto "uditive". Chiedi ad una tua amica, a tua
sorella, a una conoscente, quanto valore da alla voce

159
del partner. Non c'è donna che non dica o non abbia
mai detto che, la voce del partner, non sia
importante.
Sappiamo già anche quanto sia importante saper
utilizzare la propria nel migliore dei modi,
modulandola e gestendola a seconda dei casi. Una
bella voce può conquistare anche al telefono, lo
sanno bene gli speaker della radio. Non bisogna mai
essere invadenti, infatti, se chiacchierando con una
persona, questa fa il gesto di ritrarsi, probabilmente
sta cercando di farvi capire che state invadendo il
suo spazio personale. Siate pronte a modificare il
vostro concetto di spazio a seconda delle esigenze
del vostro interlocutore.
Dovrai essere pronta, qualora arriverai alla fase
successiva, quella del contatto fisico, a dare inizio a
questo momento con un leggero tocco sul braccio o
sul polso dell'uomo. Da quel gesto capirai se andrà
avanti il corteggiamento, se cerca di evitare qualsiasi
sfioramento seppur minimo, stai certa che questa
fase è già finita. Ovviamente sii recettiva e non
azzardare ad andare oltre ciò che hai constatato, ma
se, invece, si protende verso di te, sorride e
ricambia, a questo punto, è palese abbiate superato
una delle barriere più alte tra quelle conosciute tra
gli umani: stare ufficialmente iniziando a flirtare.
Ricordati che tutto iniziò con il coraggio di ribellarti

160
contro lo stile di vita che avevi tenuto abitualmente e
buttarti in un'esistenza non convenzionale.
Fondamentale è anche la tempistica nell‘ agire con
decisione, senza farsi bloccare dalla paura ma
agendo velocemente, ricordati che la preoccupazione
maggiore della timida è la paura di essere rifiutata.
Esprimi apertura adottando un atteggiamento
rilassato e un ‘ espressione del viso distesa, oltre, ad
usare un tono di voce incoraggiante. Tieniti pronta a
conversare ma senza insistenza, magari, anche il tuo
interlocutore è timido!
Ora ti presenterò alcune situazioni tipo che potresti
vivere e ti aiuterò ad affrontarle al meglio:
1) quando sei ad una festa: solitamente è
galateo aspettare di essere presentati dagli
amici e ci si presenta da soli solo per incontri di
lavoro. Se sei lì a guardarti in giro non sapendo
che fare, sarebbe carino che qualcuno ti si
avvicinasse e ti rivolgesse la parola ma, se così
non accadesse, fatti avanti e inizia una
conversazione anche nel modo più banale con
chi ti trovi accanto. L’ideale sarebbe che
sopraggiunga qualcun altro, in modo che la
conversazione si allarghi. Se in questo
capannello di persone c’è colui che vi piace, ma
ti ha girato totalmente le spalle, avrai perso la
partita: non credo sia interessato a te, viceversa,

161
sorridigli e cerca di sostenere il dialogo.
Ricordati di lasciare il tuo numero di cellulare a
chi t’interessa a fine serata.

2) Quando sei in spiaggia: Inizialmente butta


l’occhio qui e là, osserva un po’ chi hai intorno,
se individui qualcuno di interessante, inizia a
guardarlo ma con molta discrezione, senza che
se ne accorga. Se è con amici, sorridigli e
aspetta di vedere se si avvicinerà per parlarti.
Se è solo fai lo stesso ma spetta un po’ più a
lungo, prima di sorridergli apertamente, per
vedere che non venga raggiunto da una
eventuale fidanzata. L’importante è non
guardare per terra dimostrando così
insicurezza: gli occhi sempre ad altezza
dell'orizzonte delle nostre conquiste! Bisogna
ostentare sicurezza in se stessa per riuscire ad
ottenere il prossimo contatto. Utile per
socializzare e attirare attenzione su di se è
anche iscriversi ad un corso, tipo: vela, nuoto,
canoa … In un contesto di questo genere è più
facile fare amicizia e conoscere persone e, di
conseguenza, si spera, anche conquistare.
Quando sei in spiaggia non fare la vamp, con
trucco e atteggiamenti altezzosi, sii amichevole
e alla mano, accetta anche inviti a giocare ai

162
diversi giochi da mare. Cercati un posto ben
visibile in una posizione strategica, non
appartarti. Tieni d'occhio la tua “preda” senza
farti notare, prima o poi ti scorgerà e, se
interessato, troverà una scusa per venire a
conoscerti. Oppure, non dovesse farlo, puoi
inventarti qualche problema con l'ombrellone o
con la sdraio per chiedergli aiuto. Sii pronta a
cogliere l'attimo! Meglio non disturbarlo se sta
giocando con gli amici, piuttosto, avvicinalo al
bar della spiaggia, secondo molti è il luogo più
indicato per fare conoscenza, il secondo è la
battigia mentre si passeggia. Quando riuscirai
ad arrivare a colloquiare con chi t‘ interessa,
dovrai passare alla fase successiva: fargli capire
che ti piace. Se la persona alla quale punti è
parte di una compagnia di ragazzi e ragazze,
buona cosa sarebbe, avvicinarti prima alle
ragazze, socializza con loro e poi approccia il
“tuo soggetto”.

Ora analizzeremo, oltre ad altre situazioni anche dei


dettagli a cui porre attenzione:
1) Il modo di vestirsi.
Chi l’ha detto che il vestito non fa il monaco?
Nella società in cui viviamo lo fa. Non che un
abito di sartoria, tagliato su misura, di un

163
tessuto pregiato faccia diventare, come per
magia: colti, ricchi, raffinati o di classe, quello
no, infatti ho detto “faccia diventare”, però può
ingannare. Le apparenze hanno il loro peso, è
inutile negarlo. Ad esempio, che se voglio
affrontare, nel migliore dei modi, un colloquio
importante per un lavoro manageriale, di certo
non mi presenterò con una tenuta da spiaggia,
quindi, non facciamo gli ipocriti! Anche nel
modo di vestire esprimiamo qualcosa di noi e
questo messaggio lo inviamo anche durante gli
incontri galanti, pertanto, se riuscite a fissare un
appuntamento con la vostra conquista, curate il
vostro look, non siate sciatte, perché dareste
l’impressione di poco interesse nei confronti
del vostro cavaliere. Ovviamente un pizzico di
buon gusto non guasta, non serve l’abito da
gran galà per uscire a mangiare una pizza!
2) Lo scontro fortuito.
Può essere una tecnica sciocca ma efficace e, in
alcune situazioni, è l'unica possibile, come per
esempio, in discoteca o ad una festa. Come si
attua? Semplice: vai “casualmente” addosso a
chi ti piace. Dopo lo scontro è sempre
opportuno chiedere scusa e in quel momento,
sforzati di aggiungere qualche altra parola di
circostanza. Se la risposta è un semplice

164
borbottio non disperare, alcune persone non
hanno la prontezza di reagire subito a situazioni
del genere. Sappi che la pratica è la cosa più
importante per affinare le tue capacità
relazionali. Non stare lì impalata, passa all’
azione!
3) Sviluppa le abilità verbali. Migliorare la propria
capacità di far conversazione significa, prima di
tutto, imparare ad ascoltare gli altri. Solo dopo
aver fatto caso a come sono abili alcune persone, a
colloquiare, ci si può lanciare in un discorso. L’ho
già detto che, quindi, leggere, informarti o avere
degli argomenti su cui si è ferrate è utile per saper
cosa dire. Quando sei padrona di un argomento, ne
puoi dibattere, rilanciando anche con domande al
tuo interlocutore. Il segreto nel saper mantenere
viva una conversazione e non lasciarla mai
languire bisogna rilanciare trovando sempre nuovi
spunti, usa anche l’ironia, il sense of humor.
Ricordati di lasciare il tuo numero di telefono o
contatto che sia, sui social o la tua mail, è
importante mantenere i contatti, scrivendosi,
anche dopo il primo incontro.
4) Il modo di camminare. Come si cammina
è un altro tratto importante da non
sottovalutare. Ho già detto che la postura, i
gesti, lo sguardo, sono basilari, in quanto

165
trasmettono dei segnali attraverso il proprio
corpo. La prima cosa da evitare è abbassare gli
occhi a terra, mentre si cammina, tieni alto lo
sguardo. 59

5) Fai i complimenti. Un buon esercizio, per


superare la timidezza, è elogiare qualcuno
attraverso un complimento. Non devi scadere
nel ridicolo, solo perché ti piace quel dato
ragazzo, dicendogli sciocchezze, devi avere
l’intenzione di apprezzare qualcosa di lui,
sinceramente, senza essere falsa. Stai attenta
che il passo è breve verso l ‘ adulazione e
adulare un tuo pretendente, soprattutto in
questa fase di approccio, è a dir poco sciocco.
Se decidi fare un commento positivo, magari,
per come è vestito il tuo partner, fallo ma in
modo discreto, fai notare che hai apprezzato il
suo look. 6)

6) Ricevi i complimenti. Sembra una banalità


ma anche come si ricevono i complimenti può
rafforzare o inibire un rapporto sul nascere. Ad
esempio, se quando ricevi un complimento,
rispondi con un distratto "Oh grazie" il
corteggiatore, che è stato gentile con te, si
sentirà avvilito e smontato. Serve, quindi,

166
anche imparare a ricevere i complimenti,
magari accogliendoli con un bel sorriso e un
ringraziamento che non implichi solo una
parola, del tipo: “grazie, sai che sei veramente
gentile a dirmi così … “

7) Ascolta con attenzione. Per conquistare


una donna, serve capirne i valori, gli interessi,
le opinioni. Non credere sia molto diverso,
anche agli uomini piace essere apprezzati nella
loro interezza. Dimostrati interessata, ascoltalo
con attenzione, fagli domande costruttive e
intelligenti. Comunica con lui senza
interromperlo e soprattutto senza voler imporre
le tue idee. Mostrati comprensiva e non
esprimere giudizi affrettati, ancora non sai nulla
di lui. Tu, inizialmente, rappresenti una nuova
conoscenza e basta, solo dimostrandoti aperta
potrai conquistare la sua fiducia.
Dunque, adesso sarai in grado di approcciare, sia in
differenti situazioni, che con l ’ attenzione
necessaria a quei particolari che ti porteranno al
successo nella tua sfera sociale. Impara ad affinare i
sensi per comprendere chi merita di diventarti amico
o amica.
Tutti noi abbiamo bisogno di avere compagnia,
anche il più solitario dei solitari, in realtà ama,

167
almeno ogni tanto, avere qualcuno accanto. Alle
persone piace incontrare gente, ma vorrebbe farlo in
assoluta sicurezza, senza il rischio di trovarsi in
imbarazzo o di essere respinte. Ora, voglio darti
qualche consiglio su come interagire, in senso
generale, per fare amicizia:
1) Cura il tuo aspetto. Non serve essere dei
fighi da paura per fare amicizia. Un aspetto
curato, un pizzico di simpatia e un sorriso
fanno miracoli. Magari anche un tocco di
colore, se ad esempio siamo in estate, un ‘
abbronzatura discreta, il tono carbone è out, un
buon taglio di capelli, unghie di piedi e mani
regolate e pulite. Sappi che riguardo all’
abbigliamento, il jeans è stato classificato tra i
più sexy, sia per le donne che gli uomini,
quindi viva la semplicità poi, ovviamente,
dipenderà dalla situazione.
2) Guarda l'orologio. Cosa, apparentemente
assurda ma scientificamente provata, noi
agiamo in modi differenti a seconda dell‘
orario. Ad esempio, degli studi hanno decretato
che, dopo la mezzanotte, le donne, si sentano
più vulnerabili e quindi meno disponibili.
Meglio, quindi, lasciarsi conquistare in prima
serata o nel pomeriggio, quando le condizioni
esterne: luce del sole, presenza di altra gente ti

168
tranquillizzano. Ribadisco, dipende anche dalla
situazione, ovvio che se sei in discoteca questo
studio perde di validità.
3) Seduzione vincente. Si sa che, alla fine,
chi decide “il gioco” e più che mai il risultato di
un approccio è la donna. Se un ragazzo, si fa
avanti per conoscerti, tu sai bene che se non
suscita in te alcun appeal, nei primi dieci
secondi, il tizio non ha chances, è finito. Sta
all’uomo riuscire a capire se sta affrontando
una normale ritrosia iniziale o un atteggiamento
di rifiuto e chiusura.
4) Indifferenza. Dimostrarsi indifferenti è un
atteggiamento che, anche se un po’ antipatico,
un po’ intriga chi vuole corteggiarti. Non devi
ostentare menefreghismo e freddezza, se il tizio
ti piace, fai un po’ la “gatta morta”, ossia
lanciagli dei segnali, degli sguardi, fagli
intendere che ti interessa ma, nel contempo, stai
in disparte, parla con tutti, fai capire che ti
piace ma non moltissimo; sii gentile con tutti e
un pochino di più con lui ma senza farlo sentire
al centro della tua attenzione, ed infine, butta lì
qualche complimento ma, non troppo palese,
nei suoi confronti.
5) Non fare la stupida, evita di dire cretinate.
Ricorda che, Il corteggiamento vero e proprio,

169
inizia con le parole. No, quindi, ai complimenti
scontati e sì al dialogo frizzante. Bisogna
suscitare curiosità e interesse. Una domanda
sincera fa più effetto di mille battutine.
6) Nota se è divertito. Sappi che anche per
l’uomo, è importante trovare una donna che lo
sappia divertire. Se con te sta bene, l’hai già per
metà conquistato. 7)
7) Giù la maschera. Non fingerti per quella
che non sei, sarebbe controproducente in
futuro. Mostrati sì, al meglio, ma senza
finzioni. Se ti osserva anche mentre non vi state
parlando, si rivolge a te reclinando il capo, si
ravviva, continuamente, i capelli, stai certa che
hai fatto colpo.
Qui, devo aprire una parentesi, per dare qualche
consiglio ai miei “colleghi maschi”, si lo so che sto
scrivendo per aiutare “una ragazza timida” ma, care
mie, fate in modo di “selezionare” il vostro partner
anche attraverso quello che apprenderete da questa
breve divagazione. Sappiate che affronterò quello
che chiamerò il “Il sesso cortese”, ossia esporrò
qualche elementare regola per presentarsi al meglio
quando si passerà dalla fase amorosa, fatta di
corteggiamento e baci, al sesso.

170
Regola 1
Durante la prima notte di sesso, il vero galantuomo,
si presenta al meglio delle sue condizioni
psicofisiche, ossia: ben disposto d’umore,
possibilmente allegro, disponibile e gentile, oltre
che: lavato e rasato, con un look carino e in ordine.
Meglio non esagerare con il profumo, fa pensare che
si voglia nascondere un ‘ igiene non accurata a
dovere.

171
Regola 2
Evita di lanciarsi a bomba sulla sua compagna e
tanto meno non si sbottona la patta dopo il primo
bacio, così come non la lascia e se ne va, subito
dopo aver “consumato”. Il fulcro delle sue attenzioni
deve essere la sua partner. Niente fretta, calma e
relax. L’atmosfera rilassata è importante, così come
la musica.

172
Regola 3
Non deve assolutamente incentrare l’attenzione, con
discorsi o atteggiamenti, sull ‘ eventuale suo
obiettivo di voler finire a letto. Questo
comportamento è da cafoni, “fa passar la fantasia”
ad una donna. Il sesso va fatto e non raccontato,
tanto peggio se prima ancora di farlo, ad alcuni potrà
sembrare eccitante, ma per lo più non è gradito a una
signora, men che meno durante le avances di
preludio alla “prima volta”.

173
Regola 4
Evita di raccontare i suoi trascorsi da tombeur de
femmes. A nessuna donna piace venire paragonata
alle ex conquiste, anche se in positivo, è di pessimo
gusto, ancor più durante i preliminari!
Mi fermo qui, a queste quattro regolette perché,
come ho anticipato, si trattava solo di una parentesi.
Spero siano, comunque, servite a chiarire ciò che è
meglio fare, se maschietti, e ciò che è meglio sapere
e pretendere, se le femminucce.
Ho denominato “formula magica”, ciò che, in questo
capitolo, ho cercato di spiegare riguardo
l’importanza di porsi al meglio, facendo particolare
attenzione ai messaggi come: i gesti, le movenze, la
postura del proprio corpo, comunicano a chi ci è
vicino. Adesso, concluderò questo argomento,
lasciandovi un ‘ elenco di significati legati a
particolari gesti, in modo li possiate usare a ragion
veduta nelle vostre relazioni sociali:
1) Mani aperte davanti a te indicano apertura
e disponibilità.
2) Toccarsi il petto simboleggia lealtà e
cooperazione.
3) Spazzolare la spalla denuncia il desiderio
di compiacere.
4) Puntare con l'indice mostra interesse per

174
l'argomento
5) Giocare con la cintura suggerisce fiducia
in te stessa.
6) Massaggiarsi la nuca indica perplessità e
scarso entusiasmo
7) Strofinare il naso è il gesto tipico di chi sta
mentendo.
8) Dondolarti sui due piedi indica
impazienza.
9) Distogliere lo sguardo non incoraggia chi
ti parla a darti fiducia.
10) Adagiarsi in modo smodato e troppo
rilassato farà pensare che non vuoi dare il
meglio di te.
11) Sguardo verso il basso: se si mente è
probabile che si abbia difficoltà a sostenere lo
sguardo. In questo caso, chi mente, ruoterà gli
occhi ovunque tranne che verso il suo
interlocutore. Se riesci a intercettare lo sguardo,
di chi ha un atteggiamento così, osservagli le
pupille, se sono dilatate, vuol dire che sta
mentendo.
12) Bocca asciutta: la bugia aumenta la
tensione dei muscoli della deglutizione e riduce
la saliva. In un caso del genere, bisognerebbe
controllare se la persona che sta mentendo,
deglutisce o inghiotte a fatica oppure si lecca le

175
labbra prima di parlare o anche se chiede dell
‘acqua.
13) Nascondere le mani: spesso chi vuole
mentire preferisce nascondere le mani in tasca
o dietro la schiena. Se la persona ha studiato
prima la bugia che sta raccontando cercherà di
tenere le mani ferme. In situazioni simili, si
potrebbe provare a porgere un oggetto a chi
parla ed osservare se gli tremano le mani.
14) Espressione asimmetrica del volto: un
sopracciglio alzato, un sorriso storto, un occhio
socchiuso, attenzione, possono essere segnali
che il vostro interlocutore, forse, vi sta
mentendo. Le espressioni asimmetriche
possono venire naturali ma, se durano più di
qualche istante, denotano un atteggiamento
anomalo.
15) Sorriso forzato: quando la persona sorride
ma non trasmette né gioia né tenerezza il
sorriso potrebbe essere falso. Un sorriso sincero
coinvolge tutta la zona intorno agli occhi, anche
guance e sopracciglia. Se così non fosse è un
sorriso falso!

176
Come far nascere un rapporto
d’amore

Un rapporto amoroso nasce quando si riesce a


penetrare nel mondo di qualcun altro, il vostro
“accesso”, nella sfera altrui, è dato dalla
comprensione, dall’ affetto, dalla condivisione e
dalla forte complicità che vi legherà a questa
persona.
Se sarai in grado di creare rapporti interpersonali,
sarai anche in grado di interagire con più persone e
su più livelli, non obbligatoriamente affettivi. In
genere si preferisce stare insieme a gente simile a
noi, con la quale condividere le stesse passioni,
opinioni ed interessi, ma ovviamente, riguardo
all’amicizia, questa “regola” cambia, si possono
avere amici di ogni tipo. Se parliamo però di un
rapporto a due, constateremo che a creare,
inizialmente, il legame che unisce le due persone in
questione, è stato qualcosa che avevano in comune.
Pensa a qualcuno che ti piace davvero tanto e nota
che cos'è che ti attrae in essa. Non è simile a te? O,
per lo meno, somiglia a come vorresti essere?
Spesso accade, quando ci piace qualcuno, che si
pensi: “quando sto con lui mi sento bene, sembra

177
capisca ogni cosa gli dico, abbiamo le stesse idee su
come vivere la vita”. Quando si tratta di utilizzare la
parola “amore”, per alimentare una relazione di
familiarità, però spesso la si vede in modi diversi, in
molti individui questa parola viene meno. Capita,
infatti, che numerose persone trovino difficoltoso
pronunciare "ti amo", al proprio partner, ancor più se
timide.
Alla parola "amore" sono collegate infinite emozioni
che, a volte, spaventano, pertanto si evita di
pronunciarla per cercare di tenere sotto controllo tali
emozioni. Quando ti trovi a dover scegliere un
partner, quindi, per prima cosa è importante cercare
e riconoscere le sue qualità e capire, da subito, se è
interessato a instaurare un rapporto sincero e
responsabile. In questo modo eviterai delusioni nel
caso in cui, nel tempo, non si dimostri amorevole
come desideri tu, anche verbalmente.
LE QUALITA' PIU' IMPORTANTI CHE SI
APPREZZANO IN UN PARTNER
Le principali qualità che, solitamente, si apprezzano
in un partner sono:
1) L ‘ intelligenza: una persona con la quale
poter discutere di qualsiasi cosa, oltre che di
attività e interessi comuni. Il compagno ideale
dovrebbe essere “brillante” e in sintonia con i

178
desideri e le necessità della propria fidanzata.
2) L’ affettuosità: un partner che sappia
dimostrare quanto ti ami, ti desideri, quanto
abbia bisogno di te e non soltanto a parole ma
anche con i baci, gli abbracci, le carezze e le
tenerezze. Queste espressioni concrete
alimentano un rapporto e ricoprono un ruolo
molto importante.
3) L’ affidabilità: bisogna potersi fidare del
proprio partner e sapere che manterrà sempre
l'impegno assunto, che in lui puoi riporre anche
i tuoi segreti o confidenze senza venire tradita,
un complice di vita, sincero e presente.
4) La passione: un partner appassionato si
sente fortemente attratto ed è capace di
esprimere questa attrazione sia a parole che con
il linguaggio del corpo.
5) Il successo: un ruolo di prestigio, una
buona occupazione, creano attrattiva nei
confronti di una possibile partner. Emanano
fascino.
6) L’ onestà: un partner ritenuto onesto
trasmette sicurezza alla coppia, l’onestà nei
confronti della compagna significa rispettare i
propri sentimenti e quelli della partner non
tradendo la sua fiducia.
7) La comprensione: un partner che sappia

179
ascoltare non soltanto le parole ma anche i
sentimenti e i pensieri che si celano dietro di
esse, ti supporta e ama.
8) Il senso dell'umorismo: saper ridere
insieme è basilare per creare complicità in una
coppia.
9) La cura del proprio aspetto: anche se non
bello, il partner che si cura, è molto apprezzato.
Avere un aspetto pulito, in ordine, oltre ad
avere savoir-faire, trasmette sicurezza.
10) L’ amicizia: il partner che riesce ad esserti
anche amico dimostra di comprenderti anche al
di fuori della coppia, ti appoggia e ti sostiene in
ogni cosa della vita.
L'INNAMORAMENTO
La fase dell’innamoramento è fisiologicamente
uguale per tutti gli esseri umani, ecco quali sono i
segnali più eclatanti che ci fanno dire di essere
innamorate:
1) Il cuore batte più veloce, il respiro si fa
corto, la parola s ‘ inceppa, le ginocchia
tremano, le pupille si dilatano e la pelle appare
migliore.
2) I giorni successivi al primo incontro
volano, specie se trascorsi in compagnia della
persona tanto desiderata.
3) Si mangia soltanto per non morire di fame

180
e si dorme soltanto perché si è esausti.
4) Il lavoro passa in secondo piano perché
non si riesce a concentrarsi, in quanto i
pensieri, sono tutti rivolti all ‘ innamorato.
Essere innamorati è un susseguirsi di emozioni
uniche, qualcosa di magico per i sensi che, prima o
poi, tutti dovrebbero sperimentare … almeno una
volta nella vita. Senza dubbio è uno degli aspetti più
belli dell ‘ esistenza umana, così come lo è anche l '
incontro con l'altra persona, quella del cuore. Questa
fase, in quanto tale, dura solo per un periodo, dopo
di che la relazione o si stabilizza e cresce o finisce
poco dopo. Un rapporto, se stabile e serio, cresce e
si rafforza col tempo, portando i componenti della
coppia, ad investire su di esso per il loro futuro,
mettendo su, come si usa dire, famiglia.
LE FASI DI UN RAPPORTO AMOROSO
Quali sono le varie fasi dell’innamoramento? È utile
conoscerle in modo da sapersi rapportare con il
partner nel giusto modo o ottenere il meglio da se e
dalla relazione che stiamo vivendo. Qui di seguito te
le elencherò in modo da rendere più schematica e
semplice la comprensione:
1) L'infatuazione è il primo stadio
dell'innamoramento.
Ci si sente irresistibilmente attratti e coinvolti

181
dalla persona che ci ha colpiti. Si vorrebbe
trascorrere, ogni istante, con lei. Ogni pensiero
le è rivolto così come messaggini dolci e varie
chiamate, sono parte di questo periodo. L
‘equilibrio psicologico delle due persone
coinvolte, ne risente. La concentrazione sul
lavoro diventa difficile e il cibo passa in
secondo piano. Non si pensa ad altro che all ‘
innamorato. Si vive come in una bolla
paradisiaca, tutto ci appare più bello, nulla ci
angustia perché abbiamo una visione rosea
della vita.
2) Superata l'eccitazione iniziale i difetti
vengono a galla. Dopo l ‘ infatuazione segue la
fase della familiarità, ossia, quella durante cui
si inizia a conoscere per quello che si è: la fase
della conoscenza vera e propria.
Frequentandoci si iniziano a notare i pregi ed i
difetti, anche se questi ultimi non saltano subito
all ‘occhio, in quanto inizialmente, tendiamo a
non accorgerci, o a non voler vedere, ciò che
potrebbe non piacerci. All'inizio, infatti, tutte le
relazioni sembrano perfette ma, solo con il
tempo, ci accorgeremo che non lo sono. In
questo secondo stadio, oltre a incontrare gli
amici del partner, si possono incontrare anche i
parenti. La nuova coppia sperimenta i primi alti

182
e bassi della relazione.
3) La terza fase è caratterizzata da una sorta
di assestamento. La passione e la vivacità del
rapporto si affievoliscono per lasciar spazio ad
altre cose. Ci varranno anni prima che si possa
definire una relazione stabile e duratura. L'esito
duraturo, di una relazione, si ottiene
gradualmente attraverso: la fiducia, il rispetto,
la comunione di valori e anche una buona
intesa sia verbale che fisica. A questo punto
l'eccitazione iniziale è calata ma, a favore, si
sono acquisiti: conoscenza e complicità. Ora
siamo consce dei pregi e dei difetti del partner.
Le nostre differenti esigenze personali possono,
in questa fase, determinare il modo di
progredire di una relazione o il suo
interrompersi. Ad esempio: un persistente
egoismo da parte di uno o entrambi i partner,
riguardo bisogni o preferenze dell ‘altro,
sottoporrà a dura prova il rapporto. Mantenere
flessibilità e comprensione è importantissimo,
così come è lo è anche l ’ impegno a mantenere
vivo il rapporto da parte di entrambe i
componenti della coppia. La relazione va
coltivata e nutrita e non abbandonata, poiché è
anch'essa una entità viva e in evoluzione.
Pianificate cose da fare insieme, nuovi obiettivi

183
da raggiungere e dedicatevi a nuove attività,
tutto ciò farà del bene al vostro rapporto.
Abbiate sempre attenzioni reciproche e non
rinunciate mai a un pizzico di magia nella vita
in due!
4) La quarta, ed ultima fase, è caratterizzata
da una pacifica convivenza. Dopo anni trascorsi
con lo stesso partner, si sviluppa una specie di
amorevole devozione, è passata la fase
battagliera, magari si sono avuti dei figli e
questi sono ormai grandi, così come la carriera
lavorativa è decollata. Ci si conosce così bene
che si riescono, persino, ad anticipare pensieri e
reazioni dell'altro. Non cancellate tuttavia
l'imprevisto dalla vostra relazione e non abbiate
paura della novità: anche dopo anni di
convivenza è importante che ognuno mantenga
i propri spazi di indipendenza. Troppa
prevedibilità può infatti condurre alla noia e, da
qui alla fine della relazione, il passo è breve.
Concedetevi dei piccoli spazi di solitudine e
distacco, per ritrovarvi poi, più desiderosi di
stare insieme e non dimenticate mei di parlarvi!
Sappiate che la causa più frequente, che
conduce alla fine di una storia d’amore, è la
mancanza di comunicazione. Molte coppie
mantengono viva la comunicazione fintanto che

184
hanno argomenti comuni, vedi i figli, il lavoro,
poi cominciano ad avere problemi quando
questi argomenti vengono a mancare. La
comunanza di valori, inoltre, come ho già più
volte detto, costituisce la base fondamentale dei
rapporti personali e quindi anche di quelli
amorosi. Se due persone hanno valori in tutto e
per tutto corrispondenti, il loro rapporto può
anche durare per sempre; mentre al contrario ci
sono scarse possibilità che tra loro si crei un
legame duraturo e armonioso. In questo caso è
bene sapere che i valori possono cambiare
radicalmente nel tempo, solitamente a livello
inconscio. Ad esempio, quando eravate
all'università, può darsi che per sentirvi bene
con voi stessi vi serviva condurre una vita
molto mondana, crescendo, negli anni a venire
avete maturato altre esigenze e ora apprezzate
di più una vita meno vivace dal punto di vista
sociale. Se tra i vostri valori c'è l'attrattiva
personale, ossia il sentirvi attraenti dipende dal
numero di flirt che saprete accendere, forse, la
vita di coppia non fa per voi. Quante volte vi
sarà capitato di venire a conoscenza di coppie
infelici che stanno insieme per comodità ma
che in realtà non fanno che tradirsi? Ci sono
individui che non sono portati alla fedeltà

185
affettiva … come pure a quella fisica e
sessuale. A volte accade che due valori diversi,
come libertà e amore, conducano l'individuo in
due opposte direzioni. La libertà può significare
capacità di fare qualsiasi cosa si voglia in
qualsiasi momento e l'amore il legame con
un'unica persona. A questo punto è chiaro
quanto sia basilare conoscere quali siano i
propri valori, onde poter scegliere i
comportamenti capaci di sostenerli. Scoprire i
valori di un'altra persona consiste
nell'individuare ciò che è più importante per
quella persona, pertanto se scegliamo un
partner “farfallone e conquistadores” non
aspettiamoci una relazione senza frustrazioni,
nel caso in cui noi volessimo una storia
tranquilla e onesta sotto l’aspetto amoroso e
sessuale. Altra causa di rottura è l'inflessibilità,
ovvero mettere sempre in primo piano le
proprie esigenze, senza mai considerare quelle
del partner. Bisognerebbe intervallare e cedere,
una volta per uno, ai desideri e alle esigenze
dell'altro. La soluzione è l'elasticità mentale o il
così detto:” vivi e lascia vivere” … ma nel
rispetto reciproco però. Ci sono coppie che,
anche dopo molti anni, emanano la freschezza
di chi si è appena innamorato, perché

186
continuano a sedursi reciprocamente. Una
relazione per continuare ad esistere deve
guardare sempre avanti, altrimenti muore. Con
il tempo, si impara a raggiungere quel piacere
profondo che solo l'intimità, di anni, è in grado
di regalare. Ricorda sempre che nessuno è
perfetto, tutti possono sbagliare e con questo
concetto ben chiaro in mentre guarda verso il
futuro, assaporando ogni attimo del presente.
Molte persone, purtroppo, non sono in grado
ammettere i propri sbagli e sentono, invece, il
bisogno di rimproverare chi hanno accanto.
Nelle relazioni forti spesso i partner si
trasformano, l'uno nel migliore amico dell'altro.
Per far sì che ciò si verifichi bisogna aprire il
proprio cuore, parlare maggiormente dei propri
sentimenti e imparare a provare sintonia
profonda con i sentimenti altrui. Non abbiate
fretta di accoppiarvi per “metter su famiglia” è
bene aspettare, maturare da un punto di vista
sentimentale, fare diverse esperienze, in modo
da sviluppare tutte quelle capacità emotive che
serviranno a mantenere una relazione solida e
appagante. L'esperienza vi fornirà l'opportunità
di sviluppare anche le vostre capacità di
comunicazione e la vostra sensibilità nei
confronti delle esigenze del partner. Buttarsi in

187
un rapporto senza questo patrimonio è senza
dubbio rischioso. La vita, in fondo, è fatta di
una serie di incontri che, in qualche modo, ci
arricchiscono sempre. Ogni rapporto offre una
vasta gamma di situazioni, alcune delle quali,
anche fallimentari. Anche una relazione non
riuscita è, comunque, un'importante fonte di
apprendimento. Si tratta di lezioni che possono
insegnarci a giudicare meglio che cosa si
desidera dal rapporto con un'altra persona.

Un ‘ ultima osservazione per concludere questo


argomento, che personalmente credo sia utile per
vivere bene una relazione di coppia: in un rapporto
amoroso, date sempre più di quanto vi aspettiate
ricevere. Sono convinto che il segreto della felicità,
consista nel dare. Gran parte delle persone iniziano
delle relazioni amorose, solo chiedendosi come
ricevere, mentre dovrebbero preoccuparsi di dare, in
modo da cominciare, il rapporto, da una posizione
attiva piuttosto che passiva. Se credete che l ‘ amore
si calcoli sul “dare e avere” il rapporto andrà in
fumo.
IL MECCANISMO DEL RIFIUTO E DEL
FALLIMENTO
Per una ragazza timida, abbiamo già visto, quanto
incida la paura del fallimento. Sappiate che questo

188
però è un timore che prende anche le persone che
timide non sono. Quante volte avrete provato
l'impulso di avvicinare una persona, che trovavate
attraente, poi non l ’ avete fatto per paura di un
rifiuto? Sentirsi dire “no” fa male a tutti. La
negazione può avvenite in modo silenzioso e
passivo, oppure in modo diretto e schietto.
Qualunque sia il tipo di rifiuto le reazioni sono
sempre brutte. Il rifiuto è qualcosa che ferisce l'amor
proprio, che sia pacato o sia diretto. La sofferenza
che ne segue è causata, più che altro, dalla
spiegazione che diamo noi alla situazione oppure
può anche essere di rabbia verso sé stessi o verso
l'altra persona.
Il cervello umano sembra avere la caratteristica di
concentrarsi più sugli episodi negativi della vita che
su quelli positivi, perciò, se lo teniamo occupato in
altre attività, non potrà arrovellarsi nella ricerca del
negativo. La soluzione è quindi distogliere la mente
dall‘ accaduto, così che, con il tempo, la sofferenza e
l'umiliazione si affievoliranno. Una mente occupata
è in genere una mente tranquilla. Dopotutto, essere
rifiutati non è la fine del mondo.
Quando riuscirete a sdrammatizzare la situazione e a
inquadrarla in una luce diversa, vorrà dire che sarete
tornati come prima! Agite, quindi, e non rimanete
chiusi in casa a piangervi addosso, vedrete che

189
l'uscita dal tunnel della disperazione sarà
sorprendentemente rapida.
Sarà capitato a tutti di sbagliare un esame, soffrire
per un amore non corrisposto, prendere una
fregatura in quello che credevamo un affare. I
vincenti sono coloro che non demordono, nonostante
i loro fallimenti. Ogni sbaglio può esser visto in
positivo in quanto fonte di esperienza. Impara ad
accettare il rifiuto e trasformalo in forza per
migliorare il tuo atteggiamento.

COSA VUOLE UNA DONNA INNAMORATA?


Tutte le donne, prima o poi, hanno immaginato un
amore idilliaco e romantico, dove frasi del tipo: "non
vedo l’ora di vederti"; "Mi piace svegliarmi vicino a
te"; "Ti ho portato una cosa" infarcivano i loro
sogni. Unisci pure una serie di galanterie come: lui
che le apre la portiera dell'auto o che le sistema la
sedia al ristorante oppure che le prende la mano in
pubblico e abbiamo il quadro di quanto gradiscano
queste gentilezze le femmine. Il maschio, invece,
nonostante gli vengano propinate immagini di
questo genere da sempre nei film, fa fatica, nella vita
reale, a metterle in pratica. Cosa piace, allora, oltre a
quanto detto, ad una donna innamorata? Cosa si
aspetta dal suo corteggiatore?

190
1) Una sorpresa: per dare pepe ad una
relazione, falle una sorpresa. Questa cosa è
gradita sia agli uomini che alle donne. Non
dirle dove vuoi portarla, passa a prenderla,
magari dopo il lavoro, e portala a mangiare in
quel posto che le piace tanto.
2) Sorprendila anche nell’intimità: con labbra
morbide, sussurrale qualcosa di dolce all’
orecchio, crea un ‘atmosfera soft con candele
profumate. Durante il rapporto sessuale,
inventati qualche giochino sensuale, magari,
spalmandole dell’olio sulla pelle con caldi
massaggi.

COME SEDURRE CHI CI PIACE


L’arte della seduzione è, da tempo immemore,
oggetto di studio da parte di sessuologi, psicologi e
sociologi. Solitamente, prima ancora di iniziare a
sedurre, si pone il soggetto del nostro desiderio al di
sopra di ogni pensiero, dopo di che parte questo così
detto “gioco”, cercando di dimostrargli dove
l’abbiamo collocato. Si genererà nel destinatario, di
tante attenzioni, un insieme di sensazioni positive,
stimolandone l'immaginario. Il seduttore dovrà
essere in grado di sorprendere la sua “preda” con
comportamenti atti a coinvolgerla in uno scambio di
sguardi e parole oltre che a incuriosirla.

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Sarà il desiderio l’ingrediente base di questo gioco a
due. La passione e l’ardore di questo dovranno
percepirsi perfino nell‘ aria. Il seduttore capace
userà tutti i sensi per circuire la sua “vittima”, con
determinatezza ma senza invadenza. La voce
suadente seguirà uno scambio di sguardi profondi e
sorrisi appena accennati. Arrivati a questo punto ciò
che verrà detto e come lo si dirà determineranno la
fase successiva della seduzione: il contatto fisico. Si
comincerà con un lieve sfioramento della mano per
poi arrivare ad intrecciare le sue dita. Ecco, se la
persona sulla quale volevi far colpo è arrivata ad
intrecciare le dita della sua mano con le tue, puoi
star certa che gli piaci. In questa “gioco” ognuno
deve avere uno stile personale, non ci sono regole
valide per tutti. Nel proprio agire non ci deve essere
né calcolo né imbroglio.
Il seduttore o seduttrice convinta non teme nessuna
situazione, è sempre pronta all'incontro fatale.
Essere creativi e mai banali è un ‘ ottima cosa da
ricordare se si vuole sedurre, sappiate che le donne
ne hanno piene le tasche di frasi da cioccolatino!
Riguardo alle seduttrici donne, sappiate che agli
uomini non fanno così impazzire i chili di trucco e
gli atteggiamenti da “ce l’ho solo io”! L ' originalità
è indispensabile per distinguersi dalla massa, ma mi
raccomando, senza esagerare! Una persona sana, sia

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nel corpo che nella mentre, riuscirà meglio di chi
non lo è a sedurre, in quanto, vitalità, comunicativa
ed espressività si manifestano al meglio in un
soggetto equilibrato.
Un altro aspetto molto importante è quello di saperci
fare utilizzando empatia ed umorismo,
sdrammatizzando il proprio ruolo e sapendo ridere
di sé stessi. La maggior parte delle persone è
abituata a reagire agli stimoli esterni con sorpresa,
spesso, nervosa, di conseguenza è facile che rimanga
piacevolmente disorientata di fronte a questo modo
di sedurre. Ricordati, infatti, che anche colui che ti
sta seducendo non è perfetto, così come tutti noi.
Saper usare il senso dell'umorismo fa sì che si
sviluppi una tendenza all'allegria che contagia,
favorendo una visione positiva delle circostanze. La
capacità di seduzione è caratterizzata anche da una
buona dose di spregiudicatezza, niente a che vedere
con la volgarità.
Attenzione a come vi vestirete per un incontro
galante che avrà la seduzione come portata
principale. Sia che vogliate sedurre o che vogliate
esser sedotte, curate il vostro aspetto in modo da
apparire al meglio, bando alle esagerazioni di
qualsiasi tipo. Anche se sarete voi le sedotte, in
quanto anche timide, non lasciatevi sovrastare dagli
eventi, in caso il vostro presunto seduttore facesse

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fatica a carburare, lanciatevi e prendete voi
l’iniziativa rompendo il ghiaccio parlando di
qualcosa di simpatico o proponendo qualcosa da
fare.
Si lo so che siete timide e per voi è difficile, ma cosa
volete fare? Sprecare una serata ad aspettare che il
vostro latin lover vi stupisca? Non crediate di essere
solo voi le penalizzate dai freni inibitorio, molti
ragazzi, partono convinti di essere dei seduttori nati
poi, quando si trovano a quattr’ occhi con la ragazza
che gli interessa, sono più timidi di voi.
Allora su, aiutatevi a vicenda! Ricorda che chi non
risica non rosica!

TIMIDI FAMOSI
Ho voluto raccogliere una serie di “timidi famosi”
per farti capire che la timidezza ha sempre mietuto
le sue vittime e, nonostante questo, non ha impedito
a queste persone di avere successo.
Grandi personaggi della storia furono grandi timidi e
solitari: lo svizzero Jean-Jacques Rousseau disse:
"sono la timidezza in persona, tutto mi sgomenta,
paura e vergogna mi soggiogano al punto che vorrei
eclissarmi agli occhi di tutti"; altro timido era anche
Ludwig Van Beethoven: "vivo solo nella mia
musica" ripeteva e si chiudeva ogni estate in una sua

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proprietà alternando composizione musicale a
passeggiate nei boschi; riservato e bloccato dalla
balbuzie fu Alessandro Manzoni che amava
rimanere "lontano da qualsivoglia occasione di
linguaggio"; Gandhi fu timidissimo, fin da piccolo
ed ebbe problemi anche da adulto per questo;
Winston Churchill era timido e impacciato nel
parlare, affrontò la sua timidezza esercitandosi
davanti allo specchio; il grande Albert Einstein così
descrisse la sua introversione: "non ho mai sentito la
necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società,
ho sempre sentito bisogno di solitudine e tale
sensazione non fa che aumentare"; il pianista
canadese Glenn Gould aveva una vera e propria
fobia nei confronti della gente; il regista svedese
Ingmar Bergman era un solitario che rifuggiva i
rapporti interpersonali, infatti, passò gli ultimi anni
della sua vita in solitudine.
L'ATTEGGIAMENTO CORRETTO DA TENERE
VERSO GLI ALTRI
Come ci sentiamo non deriva da ciò che ci succede
nella vita o da come pensiamo di essere bensì dalla
nostra interpretazione di ciò che ci accade. La
qualità della vita stessa è determinata da come ci
comportiamo e reagiamo nelle differenti situazioni
quotidiane. Sei tu che decidi come sentire e agire in
base a come hai scelto di percepire la tua esistenza.

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Nessuna cosa ha un significato diverso da ciò che le
attribuiamo. La stragrande maggioranza delle
persone si comporta come se questo processo di
interpretazione fosse automatico, ma non è così!
Ognuno di noi ha il potere di decidere cosa fare.
Nella vita di tutti noi non mancheranno momenti di
sfida, in cui tutte le nostre risorse saranno messe a
dura prova, in cui la vita sembrerà ingiusta, in cui la
nostra capacità di tener duro sarà portata agli
estremi, ecco è in quei momenti che alcuni
diventeranno migliori, altri invece, si lasceranno
sopraffare e distruggere.

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Scegli un look vincente per
conquistare!

Per concludere questo libro, ho deciso di trattare un


argomento caro alle donne: il look. Ho scelto un
tema leggero, se vuoi anche frivolo, dopo aver
sviscerato argomenti psicologici importanti, proprio
per trasmettere un messaggio ottimista alle mie care
amiche lettrici e per concludere in bellezza!
La maggior parte delle ragazze timide, che avranno
fatto tesoro dei consigli letti fino a qui, a questo
punto, avranno anche preso coscienza di quanto sia
realizzabile un cambiamento. Ho titolato, infatti, “da
timida a sicura …” questo capitolo, proprio perchè
ora, amiche, siamo in dirittura d’arrivo. Avrete
iniziato a leggere questo scritto da timidone e mi
piacerebbe vi sentiste, in questo momento, già più
sicure di voi.
Cosa da più sicurezza ad una femmina più di molte
altre cose? Sentirsi a posto, in ordine, presentarsi al
meglio. Come può presentarsi, al meglio, una
donna? Curando il proprio look. Abbiamo già detto
quanto un equilibrio psicofisico sia fondamentale
ma, ricordati che ora, ci dedicheremo a qualcosa di
prettamente femminile e fatuo.

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Non intendo addentrarmi tra i dettami della moda.
Non voglio decidere quale sia il miglior outfit da
indossare o quale tendenza adottare. Non sono un
“fashion victim” e non voglio diventarlo ora. Vorrei
solo dare qualche consiglio alle mie amiche, ex
timide, riguardo a come presentarsi al top al loro,
tanto atteso, primo appuntamento con il ragazzo
faticosamente conquistato bandendo la timidezza. Si
dice sempre che la prima impressione è quella che
conta e questa ce la facciamo anche in base a ciò che
una persona indossa.
Anche se il ragazzo con il quale uscirai, per un
primo appuntamento, ti ha già visto più volte all’
università, questa occasione sarà diversa e pertanto,
il tuo look, assumerà tutt’altra valenza: sarà la prima
volta in cui state veramente insieme, anche forse, per
cominciare una nuova relazione. I consigli che ti
elencherò a breve, mi auguro, aumenteranno le tue
probabilità di avere successo, oltre ad evitarti
figuracce:
1) Scegli l’abbigliamento con attenzione e a
doc per l’occasione. Evita, se puoi, di mettere
qualcosa di troppo abituale, che metti
giornalmente, qualcosa che, magari, ti ha già
visto. Ti devi sentire a tuo agio, verissimo, ma
non devi sembrare disinteressata. Ad esempio,
se è estate e scegli d’indossare un top, abbina

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un capo che ti faccia sentire comoda e senza
imbarazzo. Hai delle gambe da urlo? Allora
metti degli shorts. Non tanto da urlo? Ok, opta
per dei panta o una gonnellina svasata che non
ti segni troppo. Fatti un giro per la casa per
assicurarti che ti ci senti comoda, quindi, prova
a sederti e ad alzarti, cammina, intanto butta un
‘occhio allo specchio per vedere come ti sta
nell‘ insieme. Se non vuoi sbagliare, scegli un
vestito per il quale hai ricevuto dei complimenti
in passato, meglio, ti sentirai più sicura di te e
non dovrai preoccuparti che non ti stia bene.
2) Non esagerare con le scollature, i tacchi
vertiginosi o le lunghezze. È vero che non ti
deve vedere come, magari, ti ha già visto, ma
neanche deve rimanere scioccato per come ti
trasformi. Ok che lo shock potrebbe essere
positivo e molto seduttivo ma, dato che ancora
non lo conosci, non sai che tipo di ragazza
predilige, potresti ance sembragli un tantino
esagerata, inoltre, la sua emozione sarà
proporzionale alla percentuale della tua pelle
scoperta. Quanto appena detto potrebbe
mandare messaggi sbagliati e potresti essere
malintesa, magari tu volevi apparire solo più
sexy e lui interpreta il tuo look come un ‘invito
alla disponibilità sessuale. Se decidi che il

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décolleté è il tuo punto di forza, ok mostra
quello ma non le gambe, viceversa, mostra le
gambe ma non il décolleté. In seguito, se la
vostra frequentazione andrà avanti, allora potrai
osare di più. Dimostragli che non ti serve
esporre tutto in bella mostra, che se deciderai di
farlo, sarà per un ragazzo speciale, non per tutti
quelli con cui hai un appuntamento.
3) La vita è a colori, quindi, sappi che
scegliere un look dal colore azzeccato è una
cosa importante. Se sei pallida e ti vesti di
begie, forse, apparirai un po’ troppo smorta,
non credi? Certo, potresti sempre optare per il
tuo colore preferito ma non sempre è quello che
ci sta meglio addosso. Scegli una tonalità che
metta in risalto il colore della tua pelle e quello
dei tuoi occhi. I colori mandano anche
messaggi, più o meno inconsciamente. Il nero
se sei bionda, oltre a snellire, è semplice da
indossare accompagnato da accessori
personalizzati, ed essendo un colore neutro,
come il begie per le more, sposta l’attenzione
sul viso. Il rosso, è risaputo, è il colore della
passione e sta bene sia alle chiare di capelli che
alle scure. Per un primo appuntamento è un
bell’azzardo però. Il bianco e l ‘ écru
suggeriscono purezza e predilezione per

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l’onestà e la semplicità. I blu e i gialli sono
rispettivamente, i primi, rilassanti ed i secondi,
stressanti, per cui sarebbe meglio limitarne
l’uso, semmai solo scegliere degli accessori di
queste tonalità.
4) Ho appena accennato agli accessori, sappi
che, la maggior parte dei ragazzi, li gradisce e li
trova molto femminili, anche se non
dovrebbero essere troppo grandi e sgargianti,
quindi, via libera a: orecchini, braccialetti e
collane. Indossali solo se aiutano a far risaltare
una delle tue parti migliori, pertanto se hai le
orecchie a sventola, forse è meglio tu non metta
orecchini, mentre, se hai un bel dècolletè,
perfetta sarà la catenina con il ciondolo.
5) Truccati ma non troppo! Alcune ragazze si
truccano pochissimo o niente, altre troppo.
Come in tante cose della vita, la giusta scelta
sta nel mezzo. Voler avere un aspetto naturale
mettendo zero trucco è un po’ eccesivo, a meno
che tu abbia tredici anni. Puoi avere, lo stesso,
un look fresco e nature anche con un filo di
gloss sulle labbra e un pochino di mascara sulle
ciglia. Attenzione al colore dei vostri occhi.
Non è che se li hai azzurri, per forza ti devi
mettere l’ombretto azzurro da Barbie, un grigio
è molto meglio per dare profondità allo

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sguardo. Li hai scuri? Bene ti potrai sbizzarrire
con le tonalità della terra. Il trucco non deve
necessariamente abbinarsi al colore del vestito.
6) Presta attenzione ai dettagli. Anche se,
solitamente, non sei il tipo di ragazza che passa
molto tempo a curare il suo aspetto, fai uno
sforzo per questa occasione. Metti un tocco di
colore anche sulle unghie, mani curate fanno
sempre una buona impressione. Renditi perfetta
almeno al tuo primo appuntamento facendoti
una pulizia del viso, meglio se un paio di giorni
prima dell’appuntamento, cura molto l’igiene
personale e non immergerti in una nube di
profumo. Ovviamente denti appena lavati e
alito fresco.
7) Lavati i capelli. Non importa se non puoi
permetterti dai andare dal parrucchiere, l ‘
importante è che siano puliti e se lo saranno,
avranno anche un gradevole profumo. Se sei
brava ad acconciarli in un modo che ti stiano
bene, allora fallo, altrimenti, lascia che
rimangano sciolti in modo naturale. Anche la
coda di cavallo o lo chignon sono un ‘ ottima
scelta, ma mi raccomando falli bene e non
come quella che ti fai, in fretta e furia, quando
stai in casa! Dedica un po’ di tempo alla cura
della tua chioma, trattala con una maschera o

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un balsamo per renderla morbida e facile da
pettinare. Dei bei capelli sono un ’ arma di
seduzione incredibile.
8) Comportati nel modo più naturale
possibile e non essere aggressiva. Potrai
mostrare quel lato più grintoso di te
all’appuntamento successivo. Al primo
appuntamento, un fare tranquillo, conquista
sempre … sì, ma non troppo però! Sorridi
spesso e fai in modo che lui capisca che sei
impressionata favorevolmente da lui, i ragazzi
impazziscono per questo atteggiamento. Questo
non significa che devi trasformarti in un
agnellino ma solo abbassare la guardia quel
tanto da permettergli di conoscerti un po’.
9) Cerca di mantenere viva la conversazione.
Lo so che per te, che sei una ex timida, non è
ancora cosa facile, ma sono sicuro che adesso
sei pronta per poterlo fare al meglio, sappi che
è importante quanto il tuo aspetto! Preparati
degli argomenti, qualcosa che pensi possa
interessarlo. Varia spesso: parla di una tua
passione e chiedigli delle sue, della scuola o del
lavoro, dei progetti per il futuro e di sport. Se
non ti viene in mente nulla perché vai in tilt,
buttati sulle domande, del tipo: qual è il tuo
piatto preferito? Ti piace quel film? Dopo di

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che lascia che conduca la conversazione e fallo
parlare. In generale, i ragazzi, preferiscono
raccontare di sé e meno ascoltare. Se avrete una
buona intesa, una volta rotto il ghiaccio, la
conversazione dovrebbe scorrere con facilità.
Nel caso contrario, non biasimarti se all’inizio
non funziona.
10) Non lasciare languire la conversazione, il
silenzio, non dovrebbe mai scendere tra di voi.
Capitasse, sii pronta ad infrangerlo con una
battuta carina e spiritosa. Dopo di che mettiti a
raccontare un aneddoto che ti sei preparata in
precedenza.
11) Sii ironica e divertente. Sii di larghe vedute
e prendi l’abitudine di parlare in un modo
spensierato. Sappi che, più riuscirai a farlo
ridere, più lo conquisterai. Alcune ragazze non
hanno questa propensione naturale, pertanto
non demoralizzarti se non sei una persona così.
Potrebbe apprezzare però il tuo senso
dell’umorismo. Evita qualsiasi battuta volgare o
potenzialmente offensiva.
12) Non criticarlo. In caso facesse gaffe o degli
errori, sii comprensiva, ed evita di fare la
maestrina in cattedra. Anche se si rivela diverso
da come avresti voluto, non mostrare il tuo
disappunto. Non sei costretta a vederlo ancora e

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potresti, se vuoi, andare a casa anche subito. Se
ti dicesse cose che ti lasciano perplessa, non
sottolinearlo e lascia correre, al limite, digli che
preferiresti non toccare certi argomenti. Se non
afferra il messaggio, digli pure che è stato
offensivo, a quel punto, è chiaro che non c’è
molto feeling tra voi, non avrai nulla da
perdere.
13) Se capitasse qualcosa di importante per la
prima volta, tipo: il primo bacio, la prima uscita
di sera, la prima parola d’amore, il primo
appuntamento galante, diglielo, così che
capisca che, per te, è un momento speciale e
unico.
14) Non temere di mostrare le tue emozioni. Se
ti va, digli che stai bene in sua compagnia, con
una frase semplice come: "Sono felice di esser
qui con te." Evita però di essere troppo
sdolcinata, al primo appuntamento, rischieresti
di far scappare il ragazzo. Circondati di un
alone di mistero, affinché si chieda se ciò che
hai detto, lo hai detto solo per carineria o se l ‘
hai provato veramente.
Eccomi qui, ho finito con il darti consigli. Ora, mi
raccomando, mettili in pratica!
Auguro a tutte le mie lettrici di trovare il coraggio di
migliorarsi e di capire che è bello farlo per se stesse

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e per vivere meglio la propria vita. A tutte voi
auguro di trovare ciò che cercate!

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