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Schizzo per la scena della Commedia “La Calandria” di B. Dovizi (B. Peruzzi 1514)
Teatri del primo Rinascimento: gli allestimenti nei palazzi
“all’interno di una sala l’allestimento
provvisorio fonde in una misura varia-
bile consuetudini medioevali (le sce-
ne per i luoghi deputati, la relativa
promiscuità tra pubblico e attori) e
prime suggestioni dell’antico (le rico-
struzioni approssimate della scenae
frons, la disposizione del pubblico in
una cavea semicircolare, l’accenno di
un’orchestra)” (A. Pinelli)
-1490, Milano, sala del castello Sforza
(Leonardo da Vinci), allestimento del-
lo spettacolo “La festa del Paradiso”,
in onore di Isabella moglie di Gian
Galeazzo Sforza: tele dipinte alle pa-
reti, festoni “di verzura” pendenti dal
soffitto, gradinate di legno coperte di
tessuto, sipario “a caduta”
- 1586, Firenze, Teatro Mediceo (F.
Buontalenti), il teatro occupava i pri-
mi due piani degli Uffizi (oggi resta
solo il vestibolo) 20x56x14 m
-1502, Ferrara, sala delle Udienze nel
P.zzo della Ragione Isabella d’Este
descrive il luogo addobbato per la
rappresentazione di “commedie”:
58,4x18,4, 13 gradinate, soffitto e
gradinate coperti con panneggio
-1513, Urbino, rappresentazione di
Calandria in una salone del palazzo
ducale
-1561, Vicenza, p.zzo della Ragione
(A.Palladio)
P.zzo della Ragione, Vicenza (A. Palladio), Castello sforzesco, Milano (Leonardo), Salone di Palazzo Medici, Firenze
Teatri del primo Rinascimento: gli allestimenti nei palazzi
Teatro Mediceo
-1586, Firenze, Teatro Mediceo (F.
Buontalenti). Il teatro occupava i pri-
mi due piani degli Uffizi (oggi resta
solo il vestibolo) 20x56x14 m. Il tea-
tro consentiva di cambiare ripetuta-
mente le scene di fondale dietro gli
attori mediante botole sul palcosceni-
co e macchinari di scena
“Sopra i gradi cominciava un ordine di
balaustri finti di finissimi marmi, che
formavano un vaghissimo ballatoio;
dal piano di questa sorgea una spal-
liera di mortella fiorita; dopo questa,
in cima di varie piante d'ogni sorta di
frutti, vedeansi pendere gran quantità
di pomi, altri acerbi, altri maturi, e tali
ancora appena usciti del fiore; fra
dette piante vedeansi camminare di-
versi animali, come lepri, capriuoli, ed
altri sì fatti, che parevano veri partico-
larmente nel moto, che e' facevano
attorno alle piante; eranvi più sorte
d'uccelli, alcuni de’ quali con ali spie-
gate vedeansi nell'aria quasi volando;
ne' vani tra finestra e finestra erano
vasi di bellissime piante odorifere, ed
altre di fiori di tutta bellezza, che
spargevano odore soavissimo; ed in-
somma con tutto quest'ornamento
facevasi comparire un vero ed ame-
nissimo giardino» (F.Baldinucci)
Teatro del Campidoglio, Roma 1513 (Pietro Rosselli, bottega dei Sangallo):
Teatri del primo Rinascimento: gli allestimenti nei cortili
Gli elementi della scena, rispetto agli
allestimenti medioevali scollegati,
tendono ad unificarsi in un unico ele-
mento architettonico e/o dipinto.
“invece di una scenae frons a colon-
ne, c’è una piattaforma nettamente
inclinata su cui la scena prospettica di
una strada o di una piazza di città è
ottenuta tramite una giudiziosa me-
scolanza di case costruite e telone
dipinto; le case vanno diminuendo in
altezza finchè sono chiuse da un fon-
dale dipinto prospetticamente” [A.
Nicoll]
-gli attori recitano davanti alla scena
per non vanificare l’effetto prospetti-
co;
-si supera la divisione spazio tempo-
rale della cultura teatrale medioevale
(scenografia multipla e simultanea)
per affermare una unità tra tempo-
spazio-azione della scena (scenografia
prospettica e unitaria => UN LUOGO,
UN TEMPO)
Palazzo Pitti , Firenze (F. Buontalenti) , Naumachia in onore di Angela Candola nel cortile del P.zzo Pitti (1502) incisione di O. Scartabelli 1589
Teatri del primo Rinascimento: gli allestimenti nei cortili
-1539, Vicenza, P.zzo da Porto (S. Ser-
lio). Divisione sala-scena, palcosceni-
co diviso in 2 (proscenio-retro scena
inclinato per scorcio prospettico), sala
divisa tra gradinate e orchestra occu-
pata dagli scranni “dei più nobili”
Teatro romano disegnato da P. Prisciani (1486), Fra Giocondo (1513), , D. Barbaro (1556), C. Cesariano (1521)
Teatri del Rinascimento
S. Serlio ripropone le scene teatrali
vitruviane tipo (“vi sono tre tipi di
scene: uno detto tragico, il secondo
comico, il terzo satirico”). In Serlio la
“scaena frons” romana è sostituita da
una mescolanza di elementi costruiti
(oggetti con lato parallelo alla scena e
obliquo verso il fuoco prospettico) e
un telone dipinto come fondale
-il proscenio diviene il luogo della rap-
presentazione scenica per evitare il
di vanificare l’illusione prospettica
(area quadrettata).
Teatro Olimpico, Vicenza 1581 (A. Palladio); Teatro romano (A. Palladio)
Teatri del Rinascimento
Teatro, Sabbioneta (MN)
- la cavea lignea è separata dalla sce-
na (-> si profila la divisione tra sala e
scena come luogo dell’illusione)
- abolizione della “scaena frons” e
palcoscenico unico alla maniera di S.
Serlio
- distinzione delle funzione negli in-
gressi e negli spazi:
- camerini e accessori per attori e mu-
sici
- ingresso e ridotto per la corte
- ingresso e balconata sopra le gradi-
nate per la famiglia ducale: sono de-
stinati alle “gentildonne” e alla fami-
glia del duca Vespasiano Gonzaga
. i musici sono collocati nella parte
terminale del palcoscenico
SITOGRAFIA
http://spazioscenico.altervista.org/