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Modulo Let’s Start!

Attività legata al tema dell’Adesione di AC

NON SOLO AFFARI MIEI!

Il numero dei pacchi potrebbe essere venti, come quelli delle regioni italiane del grande
gioco televisivo a cui l’attività è ispirata. Per farlo durare più a lungo, durante il percorso si
possono mettere prove intermedie di giochi vari (un’idea potrebbe essere Sarabanda con
le varie canzoni associative o gli inni acr). In questa scheda noi suggeriamo il contenuto di
dieci delle venti scatole, contenuti che riteniamo imprescindibili per raccontare in modo
omogeneo la nostra #bellastoria a chi non la conosce e dare il benvenuto a chi entra a far
parte di questa grande famiglia. Le altre dieci scatole vi invitiamo a declinarle sulla storia
associativa del vostro territorio, presentando così come proponiamo qui sotto figure o
esperienze a cui siete strettamente legati.

1. Mario Fani e Giovanni Acquaderni


“Preghiera, Azione e Sacrificio”: erano queste le tre parole che guidavano il sogno di
due giovani che nel 1868 fondarono la Società della Gioventù Cattolica. Giovanni era
nato nel 1839 a Castel San Pietro, in Emilia. Laureatosi in legge si dedica al
giornalismo ed è un attivo animatore del laicato cattolico bolognese. Mario invece
nasce a Viterbo nel 1845 da una nobile famiglia locale, studia a Roma dai benedettini
e da tempo ha maturato l’idea di un’associazione fra i giovani cattolici. L’idea
diventa programma il 23 Giugno del 1867, quando si incontra per la prima volta con
Giovanni e realtà nel 1868 quando Pio X approva la costituzione di questa società.
Nasceva così l’Azione Cattolica.

2. ACR (Azione Cattolica dei Ragazzi)


L'ACR è il primo abbraccio dell’Azione Cattolica, nata da lei nel 1969, per
valorizzare il ruolo dei più piccoli nella Chiesa. Da allora moltissimi bambini e
ragazzi hanno dato vita di giorno in giorno all’ACR, trovando nei suoi gruppi un
ambiente adatto a favorire la crescita e l’amicizia con tanti coetanei.
Un cammino che vuole introdurre i ragazzi all’incontro personale con Gesù facendo
esperienza viva e concreta della comunità cristiana. Il percorso formativo, che vede i
ragazzi protagonisti del loro cammino di crescita, è un itinerario di iniziazione alla
vita cristiana che parte dalla realtà quotidiana dei ragazzi e cerca di leggerla e
interpretarla alla luce della Parola di Dio. L’ACR li guarda per ciò che sono oggi e
non in funzione di quello che saranno domani, accompagnandoli a vivere in pienezza
questa stagione della vita legata alla scoperta del mondo e alla crescita della persona.
Dai 4 ai 14 anni, con percorsi adatti a ciascuna fascia di età, i bambini e i ragazzi si
incontrano nelle numerose parrocchie italiane settimanalmente in gruppo dove vivono
attività ricche e coinvolgenti. Alcuni momenti in particolare ritmano la vita dei
ragazzi dando loro occasione di essere testimoni di Cristo: il Mese del Ciao, che segna
l’apertura delle attività in Settembre-Ottobre. Il Mese della Pace, che in Gennaio
promuove un’iniziativa di solidarietà internazionale. Il Mese degli Incontri, Maggio,
che permette di conoscere altri gruppi e realtà. E infine il Tempo Estate Eccezionale,
dedicato ai campi scuola, uscite e numerosi momenti di gioco quotidiano organizzati
dalle parrocchie.

3. Settore Giovani
Benvenuti a bordo! Questo è il posto giusto per voi! Questo lungo viaggio all’interno
di questa bella famiglia sarebbe monco se si fermasse sul più bello, proprio quando da
giovanissimo la fede diventa un bel salto nel vuoto, una sfida, una scommessa.
L’Azione Cattolica ti accompagna anche in questa fase qui, anzi cura proprio il
“passaggio” al settore giovani. Si è quindi giovanissimi dai 14 ai 18 anni (i
meravigliosi anni del liceo) e poi dopo dai 18 ai 30 l’avventura continua come giovani.
In ogni parrocchia conosci il tuo vice-giovani (sarà lui, insieme ai tuoi educatori, il tuo
punto di riferimento), i tuoi vicegiovani diocesani, gli incaricati regionali e i
vicenazionali Luisa e Michele. Accanto a loro potrai contare sulle figure degli
assistenti, sacerdoti che ti aiuteranno sempre quando avrai bisogno di consigli e
supporto. Insomma… benvenuto a casa!

4. Msac
Sembra una parola difficile ma non lo è! MSAC è l’anagramma di Movimento
Studenti Azione Cattolica. Sei un giovane tesserato di questa associazione? Credi che
la scuola sia un luogo da “vivere, non vivacchiare”? Scopri questa realtà sorella del
settore giovani.
Per altre info:
http://portal.sitecom.com/WLM-
2600/v1001/upgrade/parent.php?lanIP=192.168.0.1&userRequest=msac.azionecattolica.it )

5. Adulti
Alla soglia dei trenta anni la nave non si abbandona, anzi forse è proprio quello il
momento propizio che se da un lato ti invita a raccogliere i frutti, dall’altro ti esorta
ad una semina ancora più forte. Sei ormai un adulto, la tua fede è una fede adulta e
con la tua sensibilità dovrai entusiasmare tutte le generazioni di giovani e ragazzi che
imparerai a conoscere in questa grande famiglia. In alcune realtà dove l’Azione
Cattolica opera da anni esistono anche i gruppi di adultissimi (over 60) –sono per noi
motivo di orgoglio perché ci dimostrano con la vita loro eterna passione associativa.
6. Campo scuola
In qualsiasi luogo, in qualsiasi periodo dell’anno e sotto qualsiasi forma e modalità
l’esperienza del campo scuola è una di quelle cose che sicuramente ti porterai per
sempre nel cuore. Tempo di grazia straordinario che vivrai insieme ai tuoi compagni di
avventura, insieme ai tuoi educatori e all’assistente, riflettendo sui temi cari al mondo
dei giovani. Difficile da spiegare ma essenziale da vivere.

7. Musica
“Le canzoni non devono essere belle, devono essere stelle, illuminare la notte, far
ballare la gente” canta Jovanotti in uno dei suoi ultimi singoli. Chissà quanta musica
riempie le nostre/vostre giornate da giovani, ma quella che ascolterai da oggi in avanti
insieme al tuo gruppo e sul quale rifletterai spesso aiutato dai tuoi educatori resterà
cucita in eterno sul tuo cuore e avrà poi per sempre un altro sapore.

8. Piergiorgio (di Manuel Mussoni)


Bellezza e beatitudine. Il rinnovamento spirituale oggi ha bisogno di persone belle e di
persone beate. Questa esigenza si basa sulla consapevolezza che testimoni così sono
presenti e che Cristo continua ancora oggi ad affascinare e a chiamare. Pier Giorgio
Frassati è un giovane di Azione Cattolica bello e beato che si è lasciato affascinare da
Cristo ed ha fatto suo nell’ordinarietà quel rinnovamento spirituale che non passa per
teorie o scelte storiche, ma si concretizza in vissuti che profumano di santità.
Pier Giorgio nasce a Torino il 6 aprile 1901 in una famiglia dell’alta borghesia; il
padre, Alfredo, è giornalista e proprietario del giornale “La Stampa”. Affascinato dal
Vangelo e ispirato da Cristo, desidera con tutto il cuore spendersi per i più bisognosi.
Sceglie di studiare ingegneria meccanica con specializzazione in mineraria per poter
lavorare al fianco dei minatori della zona (una delle classi sociali più disagiate di quel
tempo); vuole tentare di migliorare le loro condizioni di lavoro.
Pier Giorgio vive il suo cammino di fede nell’Azione Cattolica e come membro della
San Vincenzo visita frequentemente le famiglie più povere. Crede molto
nell’associazionismo per alimentare quella cura della fede e quell’educazione alla
carità che sono profondamente necessarie in un momento storico drammatico segnato
dalla prima guerra mondiale e dal fascismo. Frequenta la Fuci durante il periodo
universitario e si iscrive al terz’ordine domenicano. Vive ogni suo impegno con quello
slancio di entusiasmo e di allegria tipici della sua età, e con gli amici fonda un gruppo
in cui stare insieme, ridere, divertirsi e pregare costantemente gli uni per gli altri; sarà
lui stesso a dire: «Io vorrei che noi giurassimo un patto che non conosce confini terreni
né limiti temporali: l’unione nella preghiera».
Qual è il segreto di Pier Giorgio? La sua spiritualità è una proposta “praticabile” per
un laico di oggi? Per descrivere il percorso di fede di Frassati occorre approfondire un
ulteriore aspetto della sua vita: l’amore per lo sport, in particolare per la montagna.
L’abilità sportiva dello scalatore è paradigma della spiritualità di Pier Giorgio; la
sintesi tra vita contemplativa e vita attiva trova un felice slogan nella sua regola
Verso l’alto, che indica un continuo esercizio di crescita, di ricerca, di allenamento.
L’intreccio tra preghiera, partecipazione ai sacramenti, lettura della Parola ed
esercizio della carità si misura attorno all’intensità di questa tensione a crescere, a
“salire”. La montagna in questo senso è metafora straordinariamente chiara per
spiegare la spiritualità laicale, il movimento parte perché è la vetta che ti “chiama”,
ma anche il cammino diventa passo dopo passo più gustoso; non mancano certo gli
ostacoli e gli scoraggiamenti tra una roccia particolarmente pericolosa e un sentiero
che sembra bloccato.
Pier Giorgio Frassati muore molto giovane, a soli 24 anni, per una grave malattia. Il
20 maggio 1990 Papa Giovanni Paolo II lo proclama beato. La sua vita ci incoraggia
e ci dona una certezza: la santità non è cosa per pochi eroi, ma una vocazione per
tutti. Siamo invitati a vivere anche oggi questo dinamismo verso l’alto. Pier Giorgio ci
ispira fiducia perché ci ricorda che se a volte siamo scalatori un po’ affannati
comunque è sempre l’Altezza che in ogni epoca storica e in ogni vissuto personale
affascina e chiama!

9. Armida (di Giampiero Pettiti)


“Nasce nel tempo dei lumi a petrolio, dei treni a carbone, delle carrozze a cavalli e
muore al principio dell'era atomica; nasce quando le ragazze perbene non escono sole,
nè a capo scoperto, non studiano nelle scuole maschili, non partecipano alla vita
pubblica e muore quando le donne, anche giovanissime, godono piena libertà di
movimento”: davvero “donna tra due secoli”, Armida Barelli, che ricordiamo con
qualche mese di anticipo rispetto al sessantennio della morte, certamente da
commemorarsi anche a livello diocesano, dato che dell’Azione Cattolica è stata una
stella di prima grandezza nonché pilastro insostituibile della nascente Università
Cattolica. Nasce nel 1882 in una famiglia dell’alta borghesia milanese, che non le
trasmette un’educazione ai valori religiosi. Li scopre da sé, mentre studia prima dalle
Orsoline a Milano e poi dalle Francescane in Svizzera e, insieme alla fede, scopre
anche la vocazione religiosa, che declina in modo del tutto originale, rivelandosi anche
in ciò precursore di scelte ecclesiali che matureranno 50 anni dopo. Ragazza
emancipata e controcorrente, intelligente e volitiva, fin da giovanissima esprime il suo
entusiasmo e la sua fede lavorando nell’azienda di famiglia e impegnandosi
attivamente nel volontariato, specialmente nei confronti degli orfani e dei figli dei
carcerati.. La svolta nella sua vita arriva nel 1910, quando viene a contatto con il
vulcanico francescano Padre Agostino Gemelli. Lei, che già ha dato una chiara
impronta al suo futuro rifiutando diverse e vantaggiose proposte di matrimonio, si
lascia guidare dal carismatico frate verso un apostolato attivo. Il santo cardinal
Ferrari, che intuisce le sue doti organizzative e le sue qualità morali, la incarica
infatti dell’organizzazione della sezione milanese della Gioventù Femminile di
Azione Cattolica e la segnala al papa per la presidenza nazionale, carica che Ida
ricoprirà praticamente fino alla fine, girando l’Italia e non solo con l’unica ansia di
estendere il regno di Cristo. Sono milioni le giovani che riesce a coaugulare attorno
agli impegnativi propositi della G.F., proponendo loro gli ambiti traguardi di "essere
per agire", "istruirsi per istruire", "santificarsi per santificare". Chi un giorno vorrà
tracciare la storia del “femminismo cattolico” non potrà fare a meno di prendere in
conto l’azione di questa donna anche in campo culturale e politico, a cominciare ad
esempio dalla sua battaglia per il voto femminile, senza dimenticare che questa donna
energica chiama a collaborare indistintamente sia ragazze borghesi che contadine, le
invita ad uscire, talvolta a lasciare la famiglia, ad impegnarsi concretamente. Sul suo
esempio, le donne del Nord e soprattutto quelle del Sud, non abituate ad uscire di
casa, si buttano nell'azione, rompendo schemi rigidi a cui la cultura le ha assoggettate.
Accanto a ciò, ecco anche tutto il suo impegno per la promozione della cultura di
chiara matrice cattolica, sposando in pieno il progetto di Padre Gemelli per fondare
l’Università Cattolica. Di questa istituzione lei sarà all’origine, come ispiratrice,
sostenitrice, realizzatrice e spirito santificante, offrendo il suo lavoro e la sua stessa
vita per la prosperità di un’opera che sentiva sua creatura e sua ragione di vita.
Perché in Ida, insieme allo spirito manageriale e alle indiscusse capacità
organizzative, c’è un’anima di mistica che si sta affinando e perfezionando in una
sempre più stretta unione con Dio e in una sempre maggior ansia missionaria. Nel
1920 riesce a far aprire nella Cina settentrionale un dispensario per i poveri e un
istituto per le vocazioni religiose femminili, che sboccerà in una congregazione di
suore ancora oggi fiorente. Sempre negli stessi anni fonda ed aderisce lei per prima ad
una famiglia spirituale, oggi trasformatasi nell’Istituto Secolare delle Missionarie
della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, che anticipa di 30 anni la “Provvida
Mater” di Pio XII, mentre dà vita anche all’Opera della Regalità che si propone di
avvicinare i laici alla liturgia, anticipando di quasi 50 anni la riforma liturgica
scaturita dal Concilio. Laica nel mondo e per il mondo, mistica del quotidiano, solo e
sempre “sorella maggiore” secondo lo spirito francescano di cui è imbevuta, si spegne
dopo lunga malattia il 15 agosto 1952. La sua causa di beatificazione, avviata nel
1970, è approdata il 1° giugno 2007 al riconoscimento delle sue virtù eroiche e alla
dichiarazione di venerabilità.

10.Vittorio Bachelet
Nasce a Roma il 20 febbraio del 1926, da Giovanni e Maria Bosio. È il figlio più
piccolo, ultimo di nove fratelli, tre dei quali morti in tenera età. Dei cinque (tre
ragazze e due ragazzi) il primogenito, Adolfo, gli farà da padrino di Battesimo.
Nel 1932 la famiglia Bachelet si trasferisce al seguito del padre, ufficiale del genio, a
Bologna.
Nel 1934 viene iscritto nei fanciulli di Azione Cattolica, presso il circolo parrocchiale
di S. Antonio di Savena.
Nel 1938 inizia a frequentare a Roma il liceo classico. Negli anni degli studi superiori
è coinvolto nelle attività della Congregazione mariana guidata dal cardinal Massimo
Massimi.
Consegue la licenza liceale nel 1943. Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza; solo nel
successivo anno accademico inizia a frequentare regolarmente i corsi.
Durante il periodo universitario cresce il suo impegno all'interno della Fuci, sia nella
sezione romana, sia nel centro nazionale. Diverrà condirettore di "Ricerca", il periodico
della federazione universitaria.
Il 24 novembre del 1947 si laurea, con una tesi su “I rapporti fra lo Stato e le
organizzazioni sindacali”; suo relatore è il prof. Levi Sandri.
Nell'anno accademico 1947-48 è assistente volontario presso la cattedra di Diritto
amministrativo.
Dal 1949 al 1959 svolge attività di ricerca in Università accanto al prof. G.
Zanobini.
Nel 1950 diventa redattore capo di “Civitas”, rivista di studi politici diretta da P.E.
Taviani; di questo periodico, a cui collaborerà sino al 1959, sarà poi vicedirettore
responsabile.
Negli anni cinquanta ha incarichi presso il Cir (Comitato italiano per la
Ricostruzione) e le strutture della Cassa per il Mezzogiorno.
Il 26 giugno del 1951 si sposa con Maria Teresa (Miesi) De Januario.
Nel 1952 nasce la figlia Maria Grazia e nel 1955 nasce il figlio Giovanni.
Dal 1956 al 1959 insegna Istituzioni di diritto amministrativo presso l'Accademia e
Scuola di applicazione della Guardia di Finanza.
Nel 1957 consegue la libera docenza in Diritto amministrativo e in Istituzioni di
diritto pubblico. Pubblica la sua prima opera monografica di contenuto giuridico
“L'attività di coordinamento nell'amministrazione pubblica dell'economia”.
Dal 1958 al 1961 insegna Diritto amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza
di Pavia.
Nel giugno del 1959 viene nominato da Giovanni XXIII vicepresidente dell'Azione
Cattolica Italiana; presidente è Agostino Maltarello.
Dal 1961 insegna, prima Diritto pubblico e poi Diritto amministrativo, nella facoltà
di Scienze politiche di Trieste; sarà ordinario dal 1965.
Nel 1964 diviene presidente generale dell'Azione Cattolica.
Nel 1968 insegna, come docente ordinario, Diritto pubblico dell'economia presso la
facoltà di Scienze politiche della Libera Università internazionale di studi Pro Deo.
Nel 1973 conclude il lungo periodo alla guida dell'Azione Cattolica (tre mandati,
l'ultimo dei quali, dal 1970 al 1973, come primo presidente dell'Ac ridisegnata dal
nuovo Statuto).
Viene nominato vicepresidente della commissione pontificia per la famiglia, del
comitato italiano per la famiglia, della Commissione italiana Justitia et Pax.
Nel 1974 è docente ordinario di Diritto pubblico dell'economia presso la facoltà di
Scienze politiche dell'Università di Roma "La Sapienza".
Nel 1976, dopo le elezioni amministrative del giugno, è eletto a Roma in Consiglio
comunale.
Il 21 dicembre del 1976 viene eletto vicepresidente del Consiglio superiore della
Magistratura.
Il 12 febbraio del 1980 è ucciso dalle Brigate rosse al termine di una lezione
universitaria.

(dal volume di Angelo Bertani e Luca Diliberto Vittorio Bachelet. Un uomo uscì a
seminare, AVE, 1994)

Per i contenuti delle altre dieci scatole inserite parole


strettamente legate al tessuto associativo e alla storia
associativa del vostro territorio!
Non dimenticate tra una scatola e l’altra di inserire caselle di
stop o prove varie con giochi e tanto altro.
Date sfogo alla fantasia!
Buon divertimento!

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