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LA FORESTA DI SHINOMEN

Sulla carta la Shinomen Mori è parte dell’Impero di Rokugan. In vari momenti


dall’arrivo dei Kami, questa grande foresta ha confinato coi territori del Leone,
dell’Unicorno, dello Scorpione, della Lepre, del Falcone, della Volpe e del Granchio.
Nessuno di questi clan, tuttavia, ha mai governato sulla Shinomen… e, sebbene
nessun suddito fedele dell’Imperatrice lo direbbe mai apertamente, è dubbio se si
possa dire che almeno la Figlia dei Cieli la controlli. Coloro che hanno provato a
reclamarla hanno irrimediabilmente fallito.

Ci sono mappe dell’interno di Shinomen, ma nessuna di esse è veramente accurata o


anche completa. Alcune furono fatte da viaggiatori che non conoscevano le loro
posizioni bene come pensavano. Altre vennero modificate su autorità Imperiale, per
proteggere od oscurare siti che era meglio lasciare intatti. Poche sembravano essere
corrette quando vennero disegnate – ma se i cartografi avessero ripercorso i loro
passi, avrebbero trovato la foresta di molto cambiata rispetto a cosa videro solo
qualche giorno prima.

La Shinomen Mori tiene per sé i suoi segreti.

Alcuni dicono, tra il serio e il faceto, che qualunque cosa esista in natura possa essere
trovata da qualche parte nella Shinomen Mori. Naturalmente questo non è
strettamente vero; la Shinomen è una foresta, e come tale non contiene piante o
animali del deserto, dell’oceano o delle altitudini gelate delle montagne. Ma la
regione è potentemente connessa al Chikushudo, il Reame degli Animali, e come tale
contiene una diversità di vita che è in effetti degna di considerazione.

Siccome copre un territorio talmente vasto e si estende così lontano da nord a sud, la
Shinomen è tutt’altro che omogenea. La parte settentrionale della foresta (quella che
ci interessa) è generalmente più scura, con alte querce che bloccano molta della luce
del sole mentre gli aceri si affollano nelle ombre sottostanti. Nelle umide aree depresse
come le vallate dei fiumi, questi alberi lasciano spazio ai cipressi e alla cicuta.

Qualunque rokuganese che si avventuri nella Shinomen Mori è ben avvisato di porre
stretta attenzione agli alberi. Molto spesso infatti, un cambiamento negli alberi può
essere un avvertimento. Viaggiatori hanno riportato di essere passati da una ordinaria
foresta di querce ad un posto pieno di alti ginepri, la linea tra loro tanto chiara da
sembrare tagliata con una spada. In un’altra occasione, un disertore di un’armata
parlò di aver trovato tre solitari alberi di ciliegio in mezzo a un nugolo di abeti, che
crescevano in un triangolo preciso intorno a una pietra piatta. Quando queste strane
alterazioni capitano, è frequentemente un segnale di influenza soprannaturale
nell’area. Altre volte, sfortunatamente, il segnale giunge dopo che la stranezza è
accaduta: esploratori hanno narrato storie nelle quali entravano nella foresta da sud,
solo per ritrovarsi circondati da alberi più adatti alle regioni settentrionali. Quando
emersero di nuovo, si ritrovarono molto più a nord di quanto potevano
realisticamente aver viaggiato nel tempo trascorso.

La vita animale della foresta mostra uguale varietà di quella vegetale… ed uguale
peculiarità. La Shinomen Mori è casa di molte creature naturali, ma non è
infrequente per un apparentemente ordinario coniglio rivelarsi improvvisamente
come uno spirito mutaforma usagi. Rokuganesi che sono entrati nella foresta hanno
raccontato storie dei loro incontri con kitsune (volpi), inu (cani), bakeneko (gatti),
koumori (pipistrelli), saru (scimmie), tsuru (gru) e altre di queste creature spirituali.

Né Chikushudo è il solo Reame Spirituale a contatto con la Shinomen Mori:


viaggiatori hanno incontrato entità dal Gaki-Do, Toshigoku, Sakkaku e anche Yume-
Do – il Reame dei Sogni. È probabile che portali spirituali si aprano e chiudano nella
foresta con qualche regolarità, forse seguendo qualche ciclo celeste non ancora
tracciato. Inoltre, molti degli alberi sono casa di kodama, che qualche volta
aiuteranno e qualche altra volta causeranno guai ai viaggiatori, a seconda che gli
venga mostrato il rispetto appropriato.

In effetti, la linea tra la vita naturale e soprannaturale nella foresta è sfocata, nella
migliore delle ipotesi. Il Granchio racconta storie di un branco di lupi vicino alle
Montagne del Crepuscolo che mostrava un acume molto superiore alle capacità di
bestie ordinarie. Questa storia è stata raccontata per secoli, molto dopo il tempo nel
quale qualunque branco del genere avrebbe dovuto morire o disperdersi… ma
chiedete a coloro che viaggiano attraverso la regione e loro vi giureranno che i lupi
sono ancora lì.

Qui come altrove, l’esploratore saggio ricorda che ogni cosa intorno a lui è
probabilmente consapevole e sta guardando, e si comporta a seconda.

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