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Colloqui intimi

Inizio a scrivere un colloquio senza titoli e separazione per argomenti. Si tratta di vere proprie chiacchierate
senza lo scopo di redigere degli insegnamenti o delle direttive. Proprio adesso ho ricevuto una “brutta notizia”,
mi hanno abbassato la percentuale d'invalidità e ciò si ripercuote sulla possibilità di ricevere la pensione,
poiché per riscuoterla bisogna avere un minor livello di reddito annuo di quello che ho io.
Probabilmente se non sicuramente non la riscuoterò più. Importante che questo fatto non abbassi la mia fede.
Cosa vuoi dirmi mio amato Gesù?
• Temevi la prova? E' arrivata, ma Io ti dico di non stare in pena perché aggiusterò le cose. Basta che
tu credi fortemente in Me, il salto nel fosso era grosso e la tua fede non era altrettanto forte, ma Io non
ne farò un motivo valido per non aiutarti. Fondamentale è che tu continui a credere in Me anche in
queste circostanze, se lo farai la tua fede s'ingigantirà con frutti molto maggiori a quelli che sembra tu
abbia perso con la perdita della pensione.
Mi sento scosso perché il fatto è accaduto pochi istanti fa. Sono frastornato eppure sono tranquillo, sei Tu a
donarmi questa tranquillità?
• Si amor mio.
Grazie, o mio Signore, coccolami con le tue grazie, ne ho fortemente bisogno. Dopo che mi hai fatto scrivere
la preghiera della rinuncia: “nelle tue amorevolissime braccia” come posso pensare diversamente a quello
che in essa mi fai dire?
• Se la tua fede non resterà scossa da questo fatto, ma si rinforzerà, le tue richieste saranno sempre più
favorite da Me.
Signor Mio, io credo che Tu provvederai sempre a me ed alla mia famiglia, perché ci vuoi bene e perché te lo
chiedo con fede continuamente.
Quello che mi interessa e non perdere Te, specialmente la sensibilità che stai curando in me nell'ascolto
costante delle tue parole.

Ricordi, ti chiesi che quando ti domando qualcosa, l'unico mio dubbio che Tu non mi esaudisca, non sta nel
fatto che io creda che Tu non voglia farlo, ma che tu possa, ogni tanto, mettermi alla prova e quindi siccome
questa Tua scelta particolare, io non so mai quando la fai, da questo nasce la mia esitazione.

• La certezza del c


Ancora una volta, ho sentito il disturbo della situazione (perdita della pensione) con un senso più accentuato,
stavolta, con un senso iniziale che poteva evolvere all'agitazione, ma così non è stato, credo che Tu mi hai
attratto di nuovo a Te dopo che la temporanea separazione da Te stava producendo effetti negativi per me.
Poi l'evoluzione è stata quella descritta nel colloquio “Sofferenza offerta” scritto in pari data. Caro Gesù come
posso migliorare ancor di più i nostri colloqui?
• Intendi forse che vorresti arrivare a sentirmi in modo ineccepibile e diretto?
Pressappoco, ma non so in realtà cosa vorrei, so solo dirti che sento altri cambiamenti in me dopo l'episodio
di stamattina, descritto nel colloquio detto sopra.
• Comprendo quello che vuoi dire (qui ed altre volte avrete notato che Gesù parla come se fosse una
persona, cioè similarmente coi suoi limiti, ma i realtà Lui non ha bisogno di dire comprendo, spiegami,
cosa vuoi dire e così via perché Lui é omnisciente, ma per poter far intender megli a chi legge si é
scelto questo modo di esposizione), proprio non ce la fai ad attendere, te l'ho detto più volte.
Scusami ma non ci riesco, aiutami.
• Bene, quanto sei disposto a vivere sentendo dentro di te l'incrocio tra quello che dico Io e quello che
usualmente percepisci del mondo che ti gira intorno?
Cosa vuoi dire?
• Voglio dire che te la senti di sopportare nello stesso tempo il senso di distacco sostenuto dal mio
intervento più diretto e forte ed il mondo che comunque devi affrontare?
Si, se questo significa sentire l'unione con Te in modo più palese ed in tutti i momenti.
• Anche se ti crerebbe confusione?
Si, perché conto su di Te e sono sicuro che unito più fortemente a Te, i benefici aumenterebbero e tra questi
quello anche di riuscire a superare anche questa difficoltà.
• Quindi non ti lamentare delle difficoltà che dovrai affrontare.
Son disposto a farlo perché so che per me é cosa buona, anzi buonissima, perciò te la chiedo con amore, con
fede, come già concessami di concedermela, continuando ad abbellirla con fioretti, sacrifici ed anche più.
Quando parlo con Te, mio Signore ho l'impressione che anche quello che dico io mi sia suggerito da te e
quindi alla fine, non è un un colloquio il nostro, ma sei solo tu a parlare, a dirmi innumerevoli cose per cambiar
il cuore mio e l'anima mia nascosta nel tuo cuore.
Quello che scrivo lo percepisco come presente in me, ma grazie allo Spirito Santo prelevo come da un
contenitore (la mia anima, al centro drl mio cuore), dove tu metti tutto quello che mi comunichi, quello più
inerente l'argomento che trattiamo, poi la mia mente sempre con la luce “divina” cerca di tradurre in parole
quanto ho attinto dal mio cuore.

Solo con la luce dello Spirito Santo accade tutto ciò. Quando mi faccio distrarre dal mondo e non sono con te
ne soffro, ma tale sofferenza non basta ad evitare che io mi continui a distrarre, come mai non riesco ad
evitarlo?

• Mi rendo conto che dovresti isolarti totalmente dal mondo per riuscirci meglio, ma non sei ancora in
grado di farlo.
Aiutami Signor mio, senza di te non sono nulla.
• Pian piano azzera in te il mondo che conosci, le cose che facevi prima, le cose che ti piacevano, le
cose che amavi fare, mangiare, bere e così via, effettua un totale cambiamento e rinnovamento e ci
riuscirai.
Come è possibile che la mia mente continui a far altre cose e non correre da te pu se sa che tu sei tutto?
• Essa ha modi consolidati di vivere, per inerzia e risparmio di energia, ricorre ad essi per vivere senza
pensarci troppo su.
Quindi non sono solo i desideri a guidarmi sul cosa fare, ma la pigrizia e l'egoismo del mio io. Vorrei fare solo
le cose che mi suggerisci tu, vivere solo come vuoi tu, che sei amore infinito e perfetto, aiutami.
• Lo faccio di già, ma tu abbandonati a me e lascia scorrere in te più scorrevolmente ciò che io ti
comunico.
Se ricordi ieri ti avevo chiesto proprio questo, quello di essere più in diretta comunicazione con te.
• Ma non ci son ancora riuscito finora. Perché?
La risposta risiede nelle mille difficoltà che son presenti nella tua vita.
Allora aiutami ad eliminarle tutte. Dimmi come posso fare ad annullarmi un po' alla volta perché mi rendo conto
che questa è la strada che porta diritto a te, poiché è il mio io che si frappone tra la mia anima e te.
• Si, il suo annullamento, quello che io chiamo ala morte a te stesso è la strada.
Dimmi come fare per iniziare da subito, lo desidero tanto, perché desidero immensamente te.
Fa che sia il tuo amore per me a guidarti a me, amami, amor mio, sempre, sempre di più e ci riuscirai, ama il
prossimo tuo e ci riuscirai, perché facendo così tu, incontri veramente me, ogni volta, in loro sono io che aspetto
che tu mi ami.
Pur desiderando amar te non mi riesce tanto facilmente, perché?
• Perché non ti è facile vedere me in loro, lo so. Per poterlo fare dovresti sempre tenere a mente le mie
parole.
Io purtroppo non ho una buona memoria.
• Non dipende da quello, dipende dal tuo grado di sensibilità della mia presenza in essi.
Aiutami allora ad aumentarla.
• E' quello che stiamo facendo coi nostri colloqui.
Si, me ne rendo conto ma ho come l'impressione che la cosa prosegue, nonostante il dono che mi hai fatto
dell'ascolto (più continuo) delle tue parole anche nei momenti non d'incontro appartato (colloqui scritti).
• Se sta accadendo ciò, è perché ti manca ancora qualcosa per spiccare il salto, che senti dover fare,
perché io stesso te lo sto comunicando da un bel po'.
• Cosa vuoi dire.
Voglio dire che non appena farai un certo progresso, che io sto aspettando sarai capace di fare molto di più
ed amarmi di più.
Ma cos'è che mi manca, cosa è che mi blocca, cos'è che non riesco ancora a scegliere di fare?
• Offrirmi dei sacrifici.
Ma qualcosa sto facendo.
E' ancora molto poco.
Signore mio, ancora una volta debbo chiederti il tuo aiuto, tuo sai che non posso farne senza.
• Fai bene a chiederlo anzi fallo anche per tutte le cose che credi di saper fare da solo.
Dimmi allora son tutto orecchi, come si suol dire, ma anche tutto anima e cuore.
• Procedi con la “tecnica” dei piccoli passi, ma in senso ascendente e continuo, senza fermarti.
Cosa vuoi dire?
• Voglio dire che dopo un piccolo sacrificio, devi far seguire un sacrificio un poco più grande e cosi via.
Io, invece, a mala pena, riesco a fare i piccoli sacrifici che sto facendo, saltandoli qualche volta, ma mai son
riuscito a far il passo successivo che mi stai indicando, cioè ad aumentare la sofferenza che loro implicano.
Ho difficoltà a sceglierne di diversi da quello che implicano il gusto, parlo delle piccole rinunce a cose gustose.
• Lo so, anche se non è proprio così, poiché tu fai altri piccoli altri sacrifici, ma li consideri cose da fare
e basta, non ti poni neanche il “cruccio “ del loro peso, così dovresti arrivare a fare anche per le altre
cose,
adesso ti dico quali altre cose puoi fare.
• Te ne sarò grato.
Ti stilo una piccola lista per la quale potrai regolare l'intensità e scegliere i passaggi dell'incremento del
sacrifico.
Dimmi allora.
• Partendo dal principio che devi fare tutto quanto è cosa buona per il prossimo, in questa scala di
preferenza: per il loro spirito, per la loro psiche e per il loro corpo. Le rinunce sono queste:
- Accrescere il loro livello spirituale (parlando di me e quindi dell'amore, quando ti è possibile, dando però
sempre il tuo buono esempio, cioè amando. Aiutandoli a convertirsi e così via).
- Sollevarli da ansie, sollecitudini e preoccupazioni sostituendoti a loro con la premura di evitare loro tali
sofferenze.
- Farti carico delle loro fatiche, delle cose che debbono svolgere, aiutandoli alleggerendo il loro peso,
assistendoli nelle sofferenze, facendo loro compagnia, ascoltandoli, prestando loro attenzione, dando loro ogni
aiuto possa giovarli.
In realtà mi stai dicendo di amare, in ogni occasione che mi si presenti, ma questo è il cammino che mi
propongo di fare e per il quale mi sto aggrappando a te, cercando di stare all'interno del tuo cuore, per ascoltare
ogni cosa mi comunichi.
• Si, ma visto da un punto di osservazione diverso, ciò ti aiuta molto.
Cosa é il cambio di punto di osservazione?
• Si perché quando guardi le cose da un sol punto di vista, ristagni nella comprensione e parecchie
particolari importanti ti sfuggono. Ora potrai amarmi anche pensando che il tuo amore è un mezzo, per
il sacrificio che comporta esercitarlo, per crescere e spiccare il salto che ancor ti manca per essere
più vicino a me e più stretto a me nel mio cuore.

Come posso far si che le preghiere “nelle tue amorosissime braccia e quella allo Spirito Santo e tante altre
non rimangano solo parole?
• Devi ripeterle più volte sentitamente nella giornata. La prima dovresti perfino viverla.
Cosa sihgnifioca?
• Che devi far in modo che ogni singola affermazione deve esser realizzata nelle diverse situazioni che
incontri:

“Rinuncio al mondo (tutto ciò che non é in funzione della crescita della capacità d'amore)
ad ogni suo interesse (le attività che il mondo comporta)
ad ogni suo piacere (gusto, divertimento, svago, godimento e così via)
evitando ogni attaccamento (beni, convinzioni, pregiudizi, modi di pensare, conoscenza e così via)
ogni affetto (persone, animali o cose)
ogni preoccupazione (generata da cose materiali, di routine, di burocrazia, problema economico, salute e così
via)
ogni sollecitudine (per risolvere i vari problemi che la vita ti pone davanti)
qualsiasi cosa possa distrarmi o separarmi da Te (tiepidezza, scarsa vigilanza, attenzione e così via)

Ho trovato molta difficoltà a specificare le varie cose, aiutami ad analizzare meglio le cose a cui debbo
rinunciare per ottenere un totale abbandono a Te.

Oggi ho dovuto affrontare un altro scoglio, quello burocratico del tesserino d'invalidità, ho approfittato di far anche
oggi altre azioni per il discorso pensione: lettera ad un amico del gruppo gbm ed il calcolo presunto per
l'abbassamento dei redditi in caso di donazione o dismissione degli immobili. Mi rimane solo di andare al
patronato per chiudere, spero per il momento la distrazione da Te che questa situazione comporta. Confido
fortemente in quello che Tu stesso mi hai detto in questi stessi colloqui il 5/5/14:
-“Temevi la prova? E' arrivata, ma Io ti dico di non stare in pena perché aggiusterò le cose. Basta che tu credi
fortemente in Me, il salto nel fosso era grosso e la tua fede non era altrettanto forte, ma Io non ne farò un motivo
valido per non aiutarti. Fondamentale è che tu continui a credere in Me anche in queste circostanze, se lo farai la
tua fede s'ingigantirà con frutti molto maggiori a quelli che sembra tu abbia perso con la perdita della pensione.”
Ieri ti ho chiesto circa l'invio dei colloqui alla rivista miracoli e sembra che Tu sia di parere negativo, é così?
• Non voglio liquidare la cosa senza una dovuta spiegazione: inviare i colloqui alla rivista potrebbe
risultare un errore a seconda di come prenderebbero il fatto che tu mantieni un colloquio intimo con
Me.
Tu sai che il mio unico scopo era di poter beneficare, col contenuto degli stessi una più larga quantità di
persone. Non ti avevo ancor chiesto nulla, circa la loro diffusione perché aspettavo che fossi Tu ad indicarmi
interamente le modalità della cosa, sempre che Tu voglia.
• Lo so, infatti se ancora non ti ho detto niente in merito é perché non ritengo ancora il momento di
renderle note al largo pubblico, per cui non ne abbiamo ancora parlato nei colloqui.
Sei del tutto contrario? Perchè?
• No. Ho solo detto che non é ancora il momento.
Cosa intendi?
• Voglio dire che la caratura degli stessi non é ancora quella ottimale per esser diffusa.
Vuoi dire forse che non sono ancora molto scorrevoli e precisi a causa mia.
• Si, dovrai ancora far della strada per arrivare a ciò.
Eppure credevo che la mia percezione fosse alquanto precisa anche se forse troppo prolissa e quindi non
divulgabile alla massa.

• Per la seconda affermazione sei nel vero, per la prima debbo dirti che la tua sensibilità dovrà
perfezionarsi, sia nella continuità dei colloqui (scritti e non), sia per la prova (pensione) a cui ti sto
sottoponendo, per la quale ti stai comportando bene, a tratti.
E' pur vero che per me é la prima volta una cosa del genere. In altri momenti sarei andato già fortemente in tilt,
se non in depressione, invece le difficoltà che mi sembra di avere sono per lo più quelle di cui abbiamo parlato
più sopra, cioè il non sapere quando agire e quando aspettare, pur se mi hai detto come fare.

Diciamo che sono in rodaggio (prova). Vorrei non occuparmi assolutamente del fatto di aver perso la pensione,
ma dovendo fronteggiare la situazione grave capitatami, pur se mi sono messo pienamente nelle Tue mani,
non so quando esse agiranno, anche attraverso di me, i tuoi suggerimenti non li ho ancora percepiti al riguardo.
• E' perché non te li ho ancora dati.
Io mi sono mosso in pochi tratti e solo cercando di fare il minimo, infatti mi é rimasto poco da fare, aspetto Te
per sapere cosa fare e se fare quello che penso sia l'unica cosa da fare (dismissione), senza quell'ansia,
agitazione e solecitudine solita che mi avrebbe fortemente distratto da Te.
Diciamo che proprio oggi, come detto poc'anzi, ho cercato di sbrigare varie cose in merito, per non ritornarci
su, senza una tua indicazione.
Il maggior tesor mio sei Tu e nient'altro, dalle tue mani aspetto quello che nel vangelo prometti: provvidenza,
e cerco di comportarmi come nello stesso dici di fare, chiedere con fede.
• Sei nel giusto, stai facendo bene, eccetto qualche tua debolezza.
La prova é ardua, le difficoltà sono molte, fai che io riesca ad aumentare sempre più la mia fede.
• Col mio aiuto e le opportunità che ti darò, vedrai che ci riuscirai.
Grazie Gesù.
Signore aiutami non mi abbabdonare alle mie debolezze, perché la mia incapacità é molta. Riprendimi con Te,
lo so non sono stato all'altezza delle tue pretese, ma tu sei miserdicordioso, perciò abbi pietà di me, perdonami,
il mio cuore non sa stare senza sentirsi nel tuo cuore, senza di te non sono nessuno, te ne prego.
• Vieni da me, corri non aspettare neanche più un attimo, sono qui accanto a te, amor mio carissimo, il
mio amore infinito non può permettere che tu ti allontani da me, ora che ti avevo ritrovato e che ti
avevo stretto a me, anch'io “soffro” se tu non stai con me, appoggiato al mio cuore in pena per te.
Dolce e caro Gesù, come posso ritornare alla grande da te, stretto a te, più di prima?
• Amami intensamente.
Come?
• Pensando quanto più puoi, sempre e solo a me e, quando stai cogli altri, ama me in loro.
Mi dici come?
• Immagine di vedere Me in ogni cosa, ambiente, posto, persona, animale, pianta, fiore, frutta e così
via.
Viuoi dire che debbo mettere davanti a miei occhi la tua mirabile immagine e non staccare più gli occh da essa.
Non é facile farlo.
• Provaci, impara a farlo, io ti aiuterò, ti guiderò, ti darò le opportunità per riuscirci.
Quanto vorrei adorarti, amarti, incantato davanti ai tuoi occhi innamorati. Tenero, dolce, umile, premuroso
amor mio. Mi sembra di essere il bambino capriccioso che vuol far sempre di testa sua, senza ascoltare la tua
guida.
• Non piangerti addosso, ma alzati e datti da fare.
Come posso velocizzare il mio compito così arduo?
• Sii sempre dolce, misura il tuo amor per me con la premura e la gentilezza che hai per gli altri, con la
tua benevolenza, senza limiti e condizioni, ama tutti, in silenzio, sempre in ogni condizione e amerai
Me.
Grazie dolcissimo amor mio. Nella prova ti sento vicino, son io che non sono forte per contrastarla come tu
vorresti, vorrei fare tutte le cose che mi dici di fare, am poi all'atto pratico, davanti al “nemico” sono debole.
• E' perché non ti rivolgi a Me, non chiami il mio nome, non cerchi il mio aiuto tutte le volte, aspetti a
farlo, lo fai quando hai già agito, basandoti solo sulle tue deboli forze.
Signore hai dipinto l'esatto quadro del mio comportameno. Voglio che dopo tante parole possa passare ai fatti.

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