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28/05/2014
Drenaggio venoso dell’addome
Come per la parete addominale, gli organi retroperitoneali e sottoperitoneali sono drenati da circoli
venosi in gran parte satelliti delle omonime arterie.
E’ bene ricordare una regola empirica valida per tutto il corpo :
vene di grosso e piccolo calibro: satelliti singole delle omonime arterie
vene di medio calibro: satelliti doppie delle omonime arterie
Rami tributari della vena cava inferiore
laterali
dx v. frenica inferiore -> surrenale superiore
v. renale -> surrenale inferiore
v. gonadica -> ureterali
sx v. frenica inferiore
v. renale -> surrenale, renale, gonadica
L’asimmetria trova spiegazione nell’origine embriologica.
Importante è ricordare che, dal momento che i vasi linfatici seguono preferebilmente i vasi
venosi, la gonade sx sarà drenata dai linfonodi presenti a livello dell’ilo renale.
Impari mediane: 3 vv epatiche
Gli organi intraperitoneali sia nella loggia
sovramesocolica, sia in quella sottomesocolica
sono sì drenati da vene satelliti delle arterie, ma
invece di confluire direttamente alla cava, danno
origine al sistema portale che si porta dapprima al
fegato, quindi con le 3 vv epatiche alla cava
inferiore.
La vena porta origina per confluenza dietro il
collo del pancreas delle vv
_lienale -> gastroepiploica sx
_mesenterica inferiore
_mesenterica superiore-> gastroepiploica dx
(Esistono numerose varianti circa l’origine della
porta e ci sono autori che considerano la
mesenterica inferiore come affluente della
lienale).
Rami tributari della vena porta:
_v. gastrica dx
_v. gastrica sx
_v. pancreatico-duodenale
Può essere considerata come satellite dell’a. epatica, con la quale, insieme al dotto coledoco, entra
nel parenchima epatico per mezzo del legamento epatoduodenale.
Gli organi sottoperitoneali sono drenati da vene satelliti delle arterie, ma queste originano dai plessi
venosi attorno all’organo (analogia con la regione pterigo-palatina).
Peculiarità: vene del retto
N.B. Il tubo digerente attraversa 3 regioni (toracica, addominale, pelvica), riceve quindi i vasi
tributari di ciascuna di esse. Le arterie, una volta raggiunto l’organo, formano dapprima un
plesso muscolare (è infatti necessaria una ricca vascolarizzazione che sostenga la peristalsi
intestinale), quindi penetrando in profondità formano un plesso sottomucoso.
Analogamente le vene originano dai capillari del plesso sottomucoso, ma, mentre nella porzione
addominale formano anch’esse un plesso muscolare (interno all’organo), nella porzione pelvica
formano un plesso perimuscolare (esterno all’organo).
Nel retto
Plesso sottomucoso -> plesso perimuscolare da cui originano:
_v. emorroidale superiore -> v. mesenterica inferiore -> v. porta
_v. emorroidale media -> v. iliaca interna -> v. cava inferiore
_v. emorroidale inferiore -> v. pudenda interna -> v. iliaca interna -> v. cava inferiore
Se ne deduce che la porzione superiore del retto è ancora assorbente, quindi il sangue drenato arriva
al fegato, mentre la porzione medio-inferiore funziona da mero canale di passaggio, anche se la
linea di demarcazione non è così netta.
Drenaggio linfatico
Linfonodi di 2a/3a stazione
_Organi intraperitoneali e retroperitoneali falsi -> l. aortici anteriori (celiaci, mesenterici superiori
ed inferiori)
_Organi retroperitoneali, gonadi, parete addomino-pelvica -> l. aortici laterali (o paraortici)
_Organi sottoperitoneali -> l. iliaci interni -> l. iliaci comuni -> l. aortici laterali
Linfonodi di 1a stazione seguono il decorso dei vasi venosi che drenano il viscere lungo i loro
margini laterali. Ricordarsi che la nomenclatura dei linfonodi è piuttosto anarchica, l’importante è
sapere quale vaso seguono.
Es. linfonodi dello stomaco: gastrici sx (della piccola curvatura), gastrici di dx.
*Linfonodi del fegato:
_nel peduncolo epatico -> l. celiaci
_lungo le vv sovraepatiche -> anche l. sovradiaframmatici (zona di confine tra torace e addome)
*Linfonodo di Troiser: linfonodo del dotto toracico nella fossa sopraclavicolare dx, raccoglie la
linfa di tutti i visceri contenuti nella metà sx del torace e in tutta la cavità addominopelvica.
Attenzione: si trova solo topograficamente nel collo e non funzionalmente (non drena i visceri del
collo, proprietà dei linfonodi cervicali profondi). Un ingrossamento può, quindi, essere dovuto ad
un tumore delle gonadi, dello stomaco, dei reni, del polmone sx etc.
Innervazione
La rete nervosa davanti ai grossi vasi viene suddivisa in plessi (celiaco, mesenterico superiore,
aortico-addominale, mesenterico inferiore, epigastrico superiore, epigastrico inferiore) e, sempre
seguendo le diramazioni dei vasi, in sottoplessi che prendono il nome del vaso satellite. Una volta
che i nervi raggiungono l’organo, si articolano ulteriormente in due plessi intramurali:
_mioenterico (di Auerbach)
_sottomucoso (di Meissner)
Essi sono costituiti da gangli
(unico caso in cui i gangli sono
all’interno dell’organo) dove
avvengono le sinapsi tra fibre
parasimpatiche pregangliari (vago
e splancnici pelvici) e corpi
neuronali parasimpatici
postgangliari per l’innervazione
della muscolatura liscia e delle
ghiandole sottomucose. L’attività
neuronale non si limita, tuttavia, a
semplici sinapsi parasimpatiche; è
stata dimostrata la presenza di
sinapsi tra un ganglio e l’altro con
la funzione di neuromodulazione.
Questo garantisce una certa
autonomia al SNE, chiamato dai
più romantici “3° cervello”.
A prova di quanto scritto, qualora
una ghiandola salivare o la vescica
o altri organi non concernenti il
tubo digerente venissero denervati,
la loro attività verrebbe
interamente compromessa. Nella
malattia di Hirschprung o megacolon congenito agangliare, caratterizzata dall’assenza dei plessi
mioenterico e sottomucoso, l’attività peristaltica permane, ma manca un controllo del tono
muscolare (funzione neuromodulatoria del SNE appunto) che porta l’organo a dilatarsi.