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CAPITOLO vi LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 1. Generalita sulle travi ad asse rettilineo. Si considerano in questo capitolo e in quelli che seguono — salvo con- trario avviso — travi piane (§ 6-1) ad asse rettilineo, caricate da forze contenute nel piano di simmetria geometrica e normali all’asse; si @ per- cid nell’ambito dei sistemi monodimensionali piani. Lasse della trave si assume come asse z; esso si suppone disposto oriz- zontalmente, e orientato verso destra. Lasse y @ quello verticale, orientato verso il basso; il verso positivo delle rotazioni @ quindi quello antiorario. Gli assi n e t hanno gli stessi versi di y e z. Delle (6-1) sono diverse da zero solo q, ed m,, che si chiamano senz’altro carico distribuito q e cop- pia distribuita m. Delle (6-4) sono diverse da zero solo $, @ ji, che si chiamano distorsione di scorrimento relativo } e distorsione di rotazione relativa 1. Delle tre componenti uv w dello spostamento Ia u e la w sono tra- scurabili rispetto alla v, percid la u e la w si pongono nulle nell’ambito dell’ipotesi di piccoli spostamenti. La v che si considera é quella relativa all’asse; essa infatti, nell'ipotesi accettata, @ la stessa per tutti i punti della stessa sezione. Tale v si chiama semplicemente spostamento; il dia- gramma delle v, riportate parallelamente all’asse y a partire dall’'asse z, si chiama linea elastica, Delle (6-5) sono diverse da zero solo 'T, ed M,, che si chiamano, con dizione semplifieata, sforzo di taglio (0 pit: semplicemente taglio) T e mo- mento flettente M. La q é positiva se diretta verso il basso, e cosi pure le forze concen- trate; la m @ positiva se antioraria, e cosi pure le coppie concentrate; T é positiva se la sezione di sinistra é sollecitata verso il basso e quella di de- stra verso l'alto; M @ positivo se per esso sono tese le fibre inferiori; 9 e 11 sono positive se di verso contrario ai rispettivi spostamenti elastici relativi provocati nel concio elementare da T ed M positivi; v & positiva se diretta verso il basso; la rotazione ¢ della sezione generica é positiva se antioraria. I vineoli si suppongono tali da esplicare reazioni dirette secondo I’a! se y, 0 copie. Uno solo dei vincoli deve poter sviluppare anche una re: 352 SCIENZA DELLE COSTRUZIONE vou. 111 zione orizzontale, che perd risulta nulla, essendo nulle le q,; la presenza di questo vineolo @ quindi teoricamente superflua, nell’ipotesi q,=0, ma esso si pone sia per far rientrare la trave nell’ambito della trattazione svol- ta nel precedente paragrafo in relazione alla isostaticita, labilita o ipersta- ticita delle strutture, sia perché in realt un tale vincolo é necessario per equilibrare i carichi orizzontali, la cui presenza — anche in quei casi in cui non @ teoricamente ammessa — deve sempre supporsi. Le reazioni verticali sono positive se, considerate agenti sulla trave, sono dirette verso il basso; le coppie di reazione sono positive se, considerate agenti sulla trave, sono antiorarie. Circa le proprietA dei diagrammi del taglio e del momento flettente, vale quanto detto al § 6-2 con riferimento ai tratti rettilinel. I riferimenti q-z, T-z, M-z, 9+, dei diagrammi q (2), T (2), M (2) e ¢(2) possono essere qualsiasi; e infatti il riferimento y-z di cui si @ parlato all’inizio del paragrafo é impegnativo solo per gli sposta- menti. Spesso, anzi, I'asse delle ascisse risulta, nei diagrammi del mo- mento, inclinato rispetto all’asse z della trave, e poiché i valori di M si riportano sempre normalmente all’asse 2, il riferimento non @ pili orto- gonale. In genere T (2) e g (2) si disegnano, se positivi, verso V'alto; M (2) e v (2), se positivi, verso il basso; cid corrisponde alla convenzione di disegnare il diagramma del momento dalla parte delle fibre tese. La prima delle (6-14) porge, nel caso in esame, aT —=-— 1) az q @M e la terza delle (6-14) T—m; @) dz dalle (7-1) e (7-2), 0 dalla (6-15), si trae aM. dm - 3) ae (3) dz Sempre nell'ipotesi di piccoli spostamenti é (fig. 7-1) 9 tg g, € quindi (4) Dalla nota formula (5) CAP. VIT LE TRAV AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 353 si trae dg =oM “dz ET Dalle (7-4) e (7-6) si ha dv M aa teeenee nls (6) @ Il raggio di curvatura @ positivo se il vettore SC ha proiezione SC’ lungo y positiva; nel caso della fig. 7-1 6 r <0. Con tale convenzione il raggio di curva- Fic. 1-1 tura 8 fornito dalla formula (§ 5-2 del Vol. 11) ay 1 az ipotesi di piccoli spostamenti si ha 1 ay + dz © quindi + Feucrost - Volume 111 - Tomo 1 "GOP l @ «@) (10) 354 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 11 Dalle (7-3) e (7-7) si trae a &) dm EI | =. 1 dz? ( dz? ate Per sezione costante e materiale omogeneo la (7-11) si scrive av ot ( om.) ay ae er A ae In presenza di distorsioni all’effetto di M occorre aggiungere quello di #4 € quindi le (7-5), (7-6) e (7-7) si scrivono a3) per Ja (7-3) si ha & (ax “) om Fr 14) az? Fae) pee eer ir anda eee ay per sezione costante e materiale omogeneo la (7-14) porge avo ( am) ay — — — —_. 15; a et Mae) ae oy Se si vuole tener conto anche del taglio e delle distorsioni %, la (16) cap. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 355 e quindi si ha ( Ea) “ 17) XGalte—ai +PtePabal+ yf on € ( ) ae ae al’ per sezione costante e materiale omogeneo si ha, per la (7-1), -=—— t+ (19) GA dz" dz dz’ ay 1 dm x #q de a pease meee (ee az EL dz Indicando con apici le derivate rispetto a z, le formule precedenti si serivono: T =a (um) @™) e™ (re) M T ow Zt 9 iy Zoe art (tg) +e ‘ hy) Ty (EIv’y" +m! + [mx (x x)| + (EIp)" — (EL ¥)" (18%) wes @tm— et yey em (195) — a @ cat TS Se si @ in presenza di grandi spostamenti, la (7-5) si modifica nelaltra Mads ag (20) EI Per la (5-5) del II Vol, identica alla (7-10), si ha ay 356 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT © quindi (7-8) vw M pan (22) (+ v7 EL dove v, M,E ed I sono relativi alla trave gid deformata. Liequazione della linea elastica, nella forma (7-11), (7-12), (7-18) 0 (7-19), @ differenziale del quarto ordine; la sua integrazione, se si pre- scinde dal taglio, & immediata, e si esegue con quattro quadrature suc- cessive; la soluzione dipende da quattro costanti. Le funzioni v, v/ v" ev" devono essere derivabili, e percid continue. Ne di- seende la necesita che siano continue le funzioni El, M, T, q, m, 1, % L'integra- zione va fatta percid per ogni tratto che rispetti tale condizione, e che quindi non comprenda vincoli, forze 0 coppie concentrate, distorsioni concentrate, 0 punti di discontinuita delle funzioni EI, q, m, tt, & In ciascuno dei due estremi della trave si scrivono due condizioni, ed in cia- seun punto di contatto fra due tratti altre quattro condizioni; queste condizioni sono di congruenza (esprimono a continuit& in tali punti della v e della v) 0 di equilibrio (esprimono Tequlibrio del tronco elementare in corrispondenza di tali punti). Se i tratti sono n, le condizioni sono 4n, tante quante le costanti da determinare. Di seguito si trascrivono aleune condizioni, nel'ipotesi che siano assenti nelle zone ad esse relative sia m che 1 e %, e trascurando nelle stesse zone T'effetto del taglio. Le condizioni di equilibrio sono scritte sia in termini di caratteristiche che di spostamenti, a) appoggio di estremita: v=0 cong. (23) M= Fm 3 Elv’= 4m eq. (a1 @ Yeventuale copia applicata; il segno + vale se 'ap- poggio @ di sinistra, dove IR—=—M; il segno — se 'ap- poggio @ di destra) b) incastro v=0 cong. (24) v=o cong. ©) bipendolo di estremita cong. (25) THF ; @lvy eq. (F @ Yeventuale forza applicata all’estremita; la condizione cap. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 357 deriva dall’essere T=M=~— (@lvy FF secondo che ci si riferisce all’estremo di sinistra o di destra) d) estremo libero: M= Fm 3 Ew=+4m eq. (26) T=F > @lwy=4F eq. e) appoggio intermedio: vy =0 cong. ve =0 cong. (27) vo=Vve cong. om M—M=om ; vy—w = ea EL (le quantita con indici s e d sono quelle a sinistra e a destra dell’appoggio; la quarta condizione deriva dell’equilibrio del- Yelemento sull’appoggio soggetto alla coppia JN eventual- mente applicata, alla coppia N,—=—M,—=EIv",, ed alla coppia IN, = M,=:—EIv",). £) cerniera intermedia: v% = Va cong. M,= om, > Elv') =— on, eq. (28) M,=— mM, : Evy = omy eq. T—-W=F ; (lv) — Ivy = eq. (I, Itty, F sono le coppie e la forza eventualmente appli- cate; la quarta condizione @ di equilibrio secondo y del- Yelemento contenente la cerniera) 2) bipendolo esterno: cong. cong, (29) va =0 cong. TT —Tj=F 3 (Elv",)' — (El v",) 358 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 11 h) bipendolo interno: ve= ve cong. T= FF 5 lv) =—F, eq. (30) %=-F ; @lvy= Fy eq. M,—M=on ; cdla = 3 a eq. i) In corrispondenza di una forza esterna concentrata si ha ve = Ve cong. ve=v cong. @1) 3 v= va eq. 3 (Elv",)' — lv’) =F eq. 1) In corrispondenza di una coppia applicata é ve = Va cong. ve =v cong. (32) —M,= on ; va eq. M,— M, v EI ‘4. T, = Ta 3 Ev")! = (Elv’y eq. m) In corrispondenza di una distorsione D, si ha vw =Ve cong. ve cong. (33) M, = Ma 5 ve Sve eq. T =T > lv") = Ev") ea. n) Analoghe sono le condizioni per una distorsione D, : vy. —vy =D, cong. ve=vVe cong. (34) M, = M, 5 vg =v" eq. T =T, 3 cap. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 359 Le condizioni di vincolo sono state scritte per vincoli rigidi; esse si modificano in modo ovvio in presenza di cedimenti anelastici 0 ela- stici. Per l'appoggio di estremita e per Pincastro si ha 0) appoggio cedevole di estremita: v =vy—¢R cong. (35) M=F OR 5 Elwin eq. p) incastro angolarmente e verticalmente cedevole: vy =v.—e¢R cong. (36) vo = — 9+ cy Ely” cong. ( infatti v =—g=—q +¢,I, ed N= M= + Elv” secondo che l'incastro é all’estremo di sinistra 0 di destra). Se la trave é isostatica, e i tratti sono n, le condizioni di equilibrio sono 2n, ed altrettante quelle di congruenza; cié consente di risolvere separatamente V’equazione del secondo ordine (7-3), e poi 'equazione del secondo ordine (7-1), 0 (7-17). Se la trave @ iperstatiea, si preferisce, invece di affrontare diretta- mente Vequazione del quarto ordine (7-18) 0 analoghe, operare sul si stema reso isostatico attraverso le equazioni di congruenza in termini fini ti (Cap. VII; nel caso della (7-18) si evita cosi, oltre tutto, l'inconveniente della T al secondo membro, non esplicitabile in funzione dei carichi, Nel Seguito di questo capitolo si tratteranno le travi isostatiche, separando appunto V'equazione del quarto ordine in due del secondo. Nei casi pitt semplici si operera analiticamente, in quelli pitt complessi graficamente, attraverso integrazioni grafiche 0 poligoni funicolari. 2. I diagrammi del taglio e del momento fletten tegrazione. metodo della doppia in- Dalla (7-1) si trae T@ =T, -f adz an e dalla (7-2) M (2) = M, +f (T—m) dz , (38) 360 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 11 dove T, ed M, sono i valori del taglio e del momento flettente in corrispon- denza della sezione all’ascissa z= a, T (2) ed M (z) i valori del taglio e del momento flettente in corrispondenza della sezione all’ascissa generica z. Si pud quindi asserire che il diagramma del taglio si ottiene integran- do quello del carico; il diagramma del momento a sua volta si ottiene in- tegrando quello del taglio, e cio’ operando una doppia integrazione a par- tire dal diagramma del carico. Conviene operare graficamente se il dia- Fra, 7-2 gramma del carico non @ esprimibile in forma analitica semplice, analiti- camente in caso contrario. Se esistono coppie distribuite m, al diagramma del taglio va aggiunto, prima di integrarlo, quello delle —m. cap. VII LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 361 1 procedimento grafico di integrazione di una funzione f(z) consiste, come & noto dalla Statica grafica, nel suddividere (fig. 7-2) il diagramma f (z) in strisce mediante rete parallele all’asse y (gli assi y e z del riferimento cartesiano non sono necessariamente ortogonali) e sufficientemente vicine da permettere l'assimi- lazione di ogni striscia ad un trapezio (in particolare, un triangolo); 1a distanza tra le rete dividenti deve essere percid tanto pid piccola, quanto pitt accentuata é la curvatura del diagramma, e in genere essa varia da striscia a striscia. Si proiettano le estremita M delle ordinate medie di ogni striscia secondo z su y, e queste proie- zioni R si congiungono con un punto P preso dalla stessa parte delle z positive. Si traceia poi la spezzata i cui vertici sono situati sulle rette dividenti il dia- gramma f(z), e i cui lati HK sono paralleli alle congiungenti PR; i vertici di tale spezzata appartengono alla curva integrale di f(z), con fondamentale parallela alla OP. Infatti dalla similitudine dei due triangoli OPR ed LHK si trae, a prescin- dere dal segno, X+LK = 4s-OR, da cui, moltiplicando a sinistra e a destra per 8,8, , TEKS, 8, = 4s-OR = ts. Il segmento LK é diretto verso il basso, e cioé & negativo, se OR é positive. Si pud percio scrivere e quindi (39) La fondamentale z, del diagramma integrale @ parallela alla OP. Se z trasla, z, ruota intorno ad O, dello stesso angolo di cui ruota PO. Dati percid f (2) e P, la conoscenza di z, determina la posizione di z, sempre co- munque parallela alle RM. Tl segno della (7-39) si giustifica per essere P a destra della y. Ogni qualvolta si pud, si preferisce riferire il diagramma {(z) ad una fonda- mentale z normale ad y, ed assumere il punto P sulla z, in modo che anche il riferimento y, 2, del diagramma integrale risulti ortogonale. La scala §, del diagramma jf (z) si ottiene da quella 8, del diagramma f (2) attraverso la 78,8, . (40) Se le s non sono lunghezze, la 8, va sostituita, nella (7-40), con la relativa seala. Se si cambia il verso dell'asse y,, la (7-39) si serive SKS, 8, f fds. (ay Assegnato il diagramma q (z) (fig. 7-3), esso si integra ottenendo il diagramma del taglio, a meno della fondamentale 2, ; infatti Yordinata ge- 362 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. mr nerica & T— f qdz = T(z) La posizione di z, (parallela a z, perché P; @ stato scelto su z) si fissa conoscendo il valore di T in una sezione, per esempio il valore T, in S$, =1 m/em S,= 04 tm'/em 2,3-1-0,4 = 0.92 t/em Fic, 7-3 z=0; le ordinate al disopra della fondamentale sono positive. Se la trave AB su cui il carico q (z) insiste & incastrata in A e libera in B (fig. 7-4), il taglio é nullo in B e percié la fondamentale la GD; se invece (fig. 7-5) Ja trave AB é libera in A e incastrata in B, il taglio @ nullo in A, e la fondamentale @ la CN. Altre volte il valore di T non @ a priori conosciuto in alcuna sezione; cid accade, per esempio, se la trave AB @ appoggiata ai due estremi CAP. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 363 (fig. 7-6). In tal caso si integra il diagramma T (z) con una fondamentale provvisoria, per esempio GD; si ottiene cosi il diagramma EF del mo- | az) | | | | | tI HH11 AM oft ™ | | | 72) n= 4184 |/|]| + | alill E' 92 t/em 25-1-0,92 =3,91 tm/cm Fra, 7-4 mento flettente M (z). Infatti, orientando I’'asse M verso il basso, l’ordinata generica risulta m+ foreome: 364 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 1 le ordinate al disotto della fondamentale sono positive. Si determina la fondamentale di questo diagramma, che é la congiungente EF, e la paral- lela per P,, alla EF fissa in Z il punto per cui deve passare la vera fon- M,=~10,2 tm Fre. 7-5 damentale ZS del diagramma del taglio. Si ottengono cosi anche i due valori delle reazioni R, ed Ry, pari a quelli dei tagli T, e Ty. La risultante R del carico distribuito q (z) passa per Tintersezione delle due tangenti al diagramma M (z) nei punti E ed F, in tal modo in- CAP. VIE LB TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 365 fatti risultano chiusi e il poligono delle forze R, Ry ed Ry, e quello fu- nicolare. Nel caso della trave a mensola, il diagramma del momento M (z) & sempre definito dalla curva integrale del diagramma T(z) gid ottenuta 84 =3,91 tm/em Fic, 7-6 nella fig. 7-6; se la trave é incastrata in A (fig. 7-4) la fondamentale deve essere orizzontale (poiché il polo Py, si @ preso sulla fondamentale, oriz~ zontale pur essa, di T(z)] e deve passare per F; se invece la trave @ incastrata in B, la fondamentale é parallela alla CPy, ¢ passa per E. 366 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. 11 Se i due appoggi sono intermedi (fig. 7-7) la trattazione @ identica a quella svolta nel caso della fig. 7-6; i due momenti M, ed My si ottengono considerando i due tratti AC e BD come due mensole, e la parallela per Py alla fondamentale di M (z) nel tratto CD fornisce la fondamentale di T (2) relativa allo stesso tratto. Cosi pure si tratta la trave isostatica della fig. 7-8, con tre appoggi e una cerniera (Gerber); 1a fondamentale del diagramma del momento nel tratto CB si traccia tenendo conto A 92 t/em 84=3,91 tm/em p= 0,9 tm Frc, 7-7 che M,=M,=0, e quella nel tratto AC considerando che M,—=0, ed ‘M, @ noto dopo aver tracciata la prima fondamentale. Le parallele per Ps: alle due fondamentali forniscono le due fondamentali del diagramma del taglio. E’ importante osservare che in ogni caso le fondamentali del dia- gramma del momento possono tracciarsi ignorando quelle del diagramma del taglio; le condizioni in T infatti sono anche condizioni in M’, e le 2n condizioni in M ed M’ sono nelle travi isostatiche sufficienti a definire le n fondamentali del diagramma momenti. CAP. VI LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE, 367 Si osservi pure che il metodo di integrazione grafico esposto allinizio del paragrafo cade in difetto se la curva f(z) presenta valori 2; percid se sulla trave agiscono, oltre al carico distribuito q (2), dei carichi concentrati F, noti, per ottenere il taglio si deve effettuare un’unica integrazione per tutto il ca- rico q(z), e disporre le fondamentali di ciascun tratto compreso tra due forze successive [tutte orizzontali se il punto P @ preso sulla fondamentale di q (z)] sfalsate di quantita uguali ai valori dei relativi carichi concentrati: il che equi- 1,20 itey= -1,80+ 2,55 tm 0,92 t/em ae May, =0.8 tm. Fic. 7-8 vale ad eseguire una integrazione unica di q(z), come se i carichi concentrati non esistessero, ed a traslare poi l'uno rispetto all'altro i tratti di diagramma compresi tra due forze concentrate successive. Cid si effettua in relazione alle forze applicate, che sono note. Cosi operando Ja fondamentale risulta unica, e il dia~ gramma discontinuo, Anche le reazioni sono forze concentrate, ma in genere non si conoscono a priori; i salti ad esse corrispondenti (e percid i valori delle rea~ zioni stesse) si hanno appunto costruendo le fondamentali nel modo gia esposto. In genere, Je fondamentali del diagramma del taglio, nel quale gia si sia tenuto 368 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT Vo. 111 conto dei salti dovuti alle forze concentrate applieate, sono tante quanti sono i tratti compresi tra due vincoli che introducono una reazione esterna. Analogamente, se sulla trave sono applicate copie concentrate, il diagram- ma M (2) (supposto ottenuto per integrazione da un diagramma T (2) preventi vamente ridotto, se gid non lo &, ad un'unica fondamentale prowvisoria) deve ri dursi ad un’unica fondamentale, traslando i tratti tra coppia e coppia. Dopo aver eseguito tale operazione si passa a costruire le effettive fondamentali del momento e del taglio. Se F, @ positivo, e Vasse delle T rivolto verso Velto, il tratto di destra del dia— gramma del taglio trasla verso il basso, perché F, fa diminuire il taglio pasando da sinistra a destra, come si trae dalla (7-37) Se IR, & positivo e I'asse degli M rivolto verso il basso, il tratto di destra del diagramma del momento trasla verso alto, perché JR, fa diminuire il momento passando da sinistra a destra, come si trae dalla (7-38). Si osservi infine che tutte le costruzioni fin qui esposte continuano ad essere valide anche se il carico q non interessa tutta la trave. Dall'esame delle figg. da 7-4 a 7-8, tutte relative a travi della stessa lunghezza e soggette allo stesso carico, si nota quale influenza abbiano le diverse disposizioni dei vincoli sull’assetto statico della struttura. Il procedimento analitico di integrazione si adotta, come gia detto, quando 1a funzione q (z) @ esprimibile in una forma facilmente quadra- bile. Se il carico q @ costante si ha, per una trave AB incastrata in B (fig. 7-9, for. 7-37), rat,—fewon—e, e poiché per z=0 @ T=0, si ha T qz. (42) Dalla (7-38) si ottiene poi M=M. e poiché per z=0 & M=0, si perviene a M=-—q-. (43) 2 La legge di variazione del taglio con 'ascissa z é percid lineare, quella del momento quadratica; il diagramma M (2) @ una parabola CFD con asse parallelo all’asse M. cap. vit E TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE. 369 E’ noto che le tangenti in due punti C e D di una parabola quadratica y = az + bz +c (fig. 7-10) si incontrano in un punto G situato sulla parallela all’asse condotta per il punto medio E del segmento CD; é noto pure che la lun- ghezza del segmento EF @ la meta di quella del segmento EG, e che la tangente alla parabola in F @ parallela alla corda CD. Di tutto cié si trova conferma nel (sameeates + immo «=f; 3 Fra, 7-9 diagramma della fig. 7-9. Infatti la tangente in D alla parabola @ orizzontale, perché ivi risulta aM Treo dz altro canto la tangente in C alla parabola incontra I'asse z nel punto medio G di HD, poich’ in C @ am (5) enna dz e quindi amt ue an (*) dz + Fuuncost - Volume III - Tomo T m 370 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. ur T i i ! i | 1 parabola y= ast t+b te Fra. 7-10 Fic. 7-11 CAP. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE, 371 da cui GH = t/2. Inoltre @ (1-43) e a—. 8 Se la trave @ appoggiata in A e B (fig. 7-11) si ha T=T,—q 2 Ma, +f mde— [gears =, +T2—a>- Poiché é z=0 M =0 z=t M =0 siha da cui M, =0 i Thee 2 e quindi in definitiva (44) M gru-» . Il valore massimo di M si ha nella sezione in cui T=0, e cioé all’ascissa z=1/2, e vale Mou = —— = ——, (45) ove P=pt é il valore del carico totale che insiste sulla trave. 372 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 111 Poiché in Ce Dé si ha che Je due tangenti in C e D al diagramma dei momenti st incontrano sulla verticale per il punto medio E di CD. Il segmento GE & fornito da e percié si verifica anche qui la proprieta GE 2EF. G Fre. 7-12 La suddetta proprieta permette di tracciare il diagramma dei momenti lungo una qualsiasi trave rettilinea AB soggetta ad un carico q distribuito uniforme- mente, una volta noti i valori dei momenti stessi M, ed M, nei suoi estremi A e B (lig. 7-12); basta infatti riportare, a partire dal punto medio del segmento CD, cap. vir LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO TSOSTATICHE 373 il_segmento EG = qlt/4, nella stessa scala in cui sono tracciati AC=M, ¢ BD = Mg, ottenendo cosi le due tangenti CG e DG in C e D, e la tangente in F, punto medio del segmento EG, che & parallela alla CD. Volendo un’altra tangente, si pud unire F con D, e condurre da L, punto medio del segmento HI, la parallela alla FD; il procedimento si ripete quante volte si vuole, se si desiderano pitt tangenti. Se il earico q agente su una trave AB appoggiata agli estremi (fig. 7- +17 Fre, 1-13 13) @ variabile, con legge lineare, da zero in un estremo ad un massimo Gm all'altro, & 5 ll 374 SCIENZA DELLE COSTRUZI vou. 1 Poiché é M zat M 5 si ha e Tit— dn > = 0 a 6 da cui I = 0 r. t =a 5 e quindi in definitiva T (46) Lm 2 w = (4%) 6 t Il valore massimo di M si ha nella sezione ove T = 0, e cioe per t osr7e, «a7) e vale PL —_— (48) 18 t ove P=q,, — ¢ il valore del carico totale che insiste sulla trave. TI diagramma del taglio @ una parabola quadratica, ¢ le tangenti ad esso nei due estremi si in- contrano sull’asse di mezzeria; la tangente in A é orizzontale, perché ivi & ar az. II diagramma del momento é una parabola cubica; le due tangenti al dia~ gramma del momento negli estremi A e B si incontrano sulla seconda verticale aM infatti i valori di —— in A e B sono rispettivamente az trisecante il segmento Al cap. VIE LB TRAVE AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 375 3. II diagramma del momento: il metodo della curva funicolare. Sia q (2) un carico distribuito, ovunque parallelo ad un asse q (fig. 7- 14); si costruisca il poligono delle forze elementari q dz, che nel caso in esame si riduce ad un segmento punteggiato CD (punteggiata delle forze), si proiettino i vertici di tale poligono da un polo P, e si costruisca il poli- ono funicolare (che, nel caso in esame, trattandosi di forze elementari & una curva funicolare). Si assume per Ja curva funicolare un riferimento verso delle dz positive Fro. 7-14 4% con l'asse z parallelo all'asse della trave, e I’asse 1, parallelo alla di- rezione q del carico ed orientato nel verso delle q positive e cioé verso il basso; la distanza polare OP =}. si misura secondo I’asse z, e con il segno — A del vettore OP. Se % @ l’'angolo zt (letto nel disegno) che V'asse z forma con la tangente alla curva in un generico punto R si ha (il verso antiorario € positivo) tg=—-—. (a) Il segno di tg zt, come @ noto, non dipende dal verso di z 0 di t Dalla (a) si ricava, differenziando, cies dtgg=— 1 az. (b) dz 376 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. mr Poiché & iE ey = —_ oP d (OE) qdz S, digg = — =——, (co) OP a Sp (ad un aumento dz dell’ascissa corrisponde, se q> 0, una diminuzione del valore assoluto del segmento OE, se E é al disopra di O, un aumento se @ al disotto) dal confronto tra la (b) e la (c) si trae (*) ay — 18,5, =— 49 aa a q (49) Si osservi che 1a relazione (7-49) non varia se alla funzione y (2) si somma una funzione lineare in 2; e cioé la (7-49) vale qualunque sia la fondamentale — anche inclinata — rispetto alla quale si misurano le or- dinate 7 della curva fondamentale; la 2 deve essere sempre valutata, perd, normalmente alla direzione del carico. Dal confronto della (7-49) con la (7-3) si trae che, a meno della fon- damentale, le ordinate della curva funicolare, moltiplicate per la forza 2, coincidono con le ordinate del diagramma del momento flettente: M = 7iS,5, (50) Lordinata 4 va letta nella scala delle lunghezze, }, in quella delle forze, 0 viceversa. La scala $, & quella secondo cui sono riportate le qdz nel segmento (*) La (7-49) @ Fequazione della configurazione di un filo flessibile soggetto al tiro XS, ed ai carichi q; di qui il nome curva funicolare. II tiro 2 (compo- nente, presa normalmente alla direzione del carico, dello sforzo normale del filo) & positivo se il filo é teso, In tale ipotesi, e con riferimento alle quantita reali, Ia (7-49) si scrive an a == 49) az? x A volte 2 si assume positiva se corrisponde ad una compressione, come nell’arco; in tal caso, nell'equazione della funicolare occorre cambiare segno al secondo membro ay cas") ae CAP. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 377 delle forze. Se sono presenti anche coppie distribuite, si costruisce il po- ligono di q+m’. La costruzione della curva funicolare si esegue dividendo il dia- gramma q (z) in strisce (fig. 7-15) mediante rette parallele alla direzione Fis, 7-15 del carico. Si valuta l’'area di ogni striscia, che dimensionalmente é una forza; tali forze si fanno agire secondo la direzione del carico, e passanti per i baricentri delle singole strisce. Sia i valori delle forze che le posi- zioni dei baricentri si possono ottenere con buona approssimazione con- siderando le strisce come rettangoli 0, meglio, come trapezi. Si costruisce la punteggiata delle forze 0-1, 1-2, 2-3 etc. e poi il poligono funi- colare, utilizzando un qualsiasi polo P; come @ noto dalla statica gra- fica, la curva funicolare effettiva ha in comune con il poligono cosi co- struito sia i punti (ABCDE) che le tangenti in corrispondenza delle rette dividenti il diagramma q (z) in strisce. La fondamentale, 0 le fondamen- tali, si ottengono dalle condizioni di vincolo. 378 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou, mr Nel caso della fig. 7-15 in E @ nullo sia il momento M che la sua deri- dM vata ——~ ; si trae che la fondamentale passa per E ed @ ivi tangente alla iz curva funicolare. Il momento M é una funzione continua di z se non sono presenti cop- pie concentrate; la derivata @ una funzione continua di z se non sono pre- senti forze concentrate. La presenza di una coppia concentrata si risente con un salto nel diagramma M (z), la presenza di una forza concentrata si risente invece con un salto nel diagramma T (2) del taglio, e con un punto angoloso nel diagramma M (z) (*), Se delle forze e delle copie si tenuto conto nel tracciare la curva funicolare, la fondamentale del diagramma del momento é unica; in caso contrario le fondamentali sono tante quanti i tratti compresi fra due suc- cessive forze o coppie concentrate. Delle forze o coppie applicate si tiene in genere conto nel tracciamento del poligono funicolare; di quelle di reazione invece non si pud tener conto in tale sede, non essendo esse preventivamente note. Le fondamentali sono in tal caso tante quanti sono i tratti compresi fra due successive reazioni vincolari esterne; esse si tracciano con sole considerazioni di statica, se il sistema @ isostatic, e da esse si pué risalire alla conoscenza delle reazioni di vincolo. Fic. 7-16 Nelle figg. 7-16 e 7-17 é riportata la stessa trave della fig. 7-15, soggetta agli stessi carichi, ma diversamente vincolata, La curva funicolare @ quindi la stessa (*) Si ricordi che se ad una parte di carico se ne sostituisce un’altra equi- valente (anche concentrata) la curva funicolare varia soltanto nel tratto inte- ressato dalla sostituzione. Cid permette di tracciare la curva funicolare anche in presenza di forze o coppie concentrate, in contrasto quindi con la (7-49), poiché queste possono intendersi come equivalenti ad un carico q continuo agente in una zona ristretta; non c’é ovviamente bisogno di precisare né la legge del carico né lestensione del tratto elementare di sostituzione. cap. vir LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE, 379 della fig. 7-15. Nel caso della fig. 7-16 la fondamentale @ ancora unica, perché non esistono vincoli intermedi che introducano una reazione esterna; essa si ottiene considerando che in C e in B il momento é nullo. Le reazioni in A ¢ B si ottengono conducendo da P la parallela PI alla fondamentale; ¢ Ry — LI, R, = IH; e cio? ogni reazione @ definita, sulla punteggiata delle forze, dalle parallele alle due tangenti della cuspide che si incontra nella curva funicolare in corrispondenza delle reazioni stesse. Infatti cosi sia il poligono delle forze che quello funicolare relativi ai carichi ed alle reazioni sono chiusi, ¢ sono soddisfatte le condizioni necessarie e sufficienti perch8 carichi e reazioni siano in egitilibrio; dalla condi zione che il poligono delle forze sia chiuso si trae anche il verso delle reazioni, che sono nel caso in esame dirette verso I'alto se considerate agenti sulla trave. Fic. 7-17 interazione in C & fornita da Ry = KI, essendo K il punto dove la parallela per P alla tangente in C alla curva funicolare incontra la punteggiata delle forze; infatti Ro, Ry ed i carichi agenti su CB devono farsi equilibrio, e perché cid av- venga @ necessario e sufficiente che i loro poligoni delle forze e funicolari siano chiusi; il verso della R, considerata agente sulla trave CB @ quello che chiude il poligono KL, delle forze, e quindi tale reazione é diretta, nel caso in esame, verso V'alto, Nel caso della fig. 7-17 il vincolo D introduce una coppia reattiva esterna, e percid le fondamentali sono due, una z,, relativa al tratto AD, Valtra Zpg Telatva al tratto DB. Le due fondamentali sono sfalsate ma parallele, perehé il vineolo in D introduce una coppia, ma non una forza, e quindi suscita nel dia- gramma di M una discontinuita di primo ordine, e nessuna discontinuita di se- condo ordine. La fondamentale zp, si ottiene considerando che il vincolo in E aM impone che in A sia nullo il taglio, © cioe Ia ——; quindi 1a Zp é parallela iz alla tangente in E alla curva funicolare; poiché inoltre la pq deve incontrare Ia curva funicolare in corrispondenza dell’estremo B, ove il momento é nullo, essa @ definita. La 2,5 é parallela alla z,,, come gia detto, e deve tagliare la curva funicolare in corrispondenza di C, ove il momento @ nullo; essa pure @ percid definita. Le reazioni in A e B sono fornite da Ry = LI, R,—IH, essendo I Yintersezione della punteggiata delle forze con la parallela condotta per P alle 380 SCIENZA DELLE COSTRUZIO: Vou, TI due fondamentali. La copia reattiva in D & fornita da MN; di essa la parte MS interessa la sezione a sinistra di D, la parte SN la sezione a destra. Sia MS che SN, considerate agenti sulla trave, sono antiorarie, come si deduce dai segni dei diagrammi dei momenti; la 3, agente sulla trave @ percid antioraria, e dei due pendoli costituenti il vincolo il superiore & compresso, l'inferiore @ teso, Nella fig. 7-18 @ riportato il caso in cui una forza 2-3 agisce sulla trave attra verso un braccio; il poligono funicolare si traccia connettendo le forze nell’ordine Fra. 7-18 secondo cui esse interessano la trave, e percid prima la 0-1 € la 1-2, poi la 2-3, e infine la 3-4 ¢ la 4-5. Cosi in corrispondenza di C si ha la discontinuita del primo ordine KL, cui corrisponde la coppia KL- pari al momento della 2-3 rispet- to a C, e la discontinuita del secondo ordine costituita dall'angolo che formano tra loro la SK ¢ la SL, le cui parallele per P definiscono sulla punteggiata delle forze proprio la forza 2-3. LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE, 381 cap. VIL Oe OM, 6r-2 “Oa 382 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou, mr Nella fig. 7-19 é riportato il caso in cui agisce una coppia OM in una sezione C; di essa si tiene conto nel poligono funicolare tracciando quest'ultimo come se la coppia non esistesse, e traslando poi verticalmente la sua parte di destra di un segmento pari ad JT. Se an é antioraria, e l'asse M @ diretto verso il basso, la parte di destra trasla, come gia detto, verso l'alto; di cid ci si rende anche conto considerando (fig, 7-19 b) Ja coppia come costituita da due forze uguali e contrarie molto vicine, 2-a ed a-2. Fic, 7-21 Attraverso il procedimento della curva funicolare si ritrovano le proprieta dei diagrammi del momento flettente gia enunciate con riferimento al carico uniformemente ripartito (fig. 7-20) e al carico triangolare (fig. 7-21). Per que- 388 vir LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE st'ultimo caso si osserva come la tangente al diagramma in corrispondenza del baricentro del carico si ottenga congiungendo i due punti HK; K é il punto pit vieino ad R dei due punti trisecanti il segmento RN, H invece si trova, rispetto LR alia mezzeria $ del segmento LR, pit lontana da R di ———. Se si traccia il diagramma del momento attraverso il procedimento della curva funicolare, occorre determinare, sfruttando il diagramma del momento, le reazioni vincolari, e poi tracciare il diagramma del taglio 4, La ricerca della grazioni. ea last metodo di Saviotti, 0 delle quattro inte- Dalla (7-6) si trae, tenendo conto del solo effetto flettente, ed in assen- za di distorsioni, 1) e dalla (7-4) v@=u—f eae, (52) dove g, © vq sono i valori della rotazione e dell’abbassamento in corri- spondenza della ascissa z—a. Le (7-51) e (7-52) hanno, con segni invertiti, 1a stessa struttura delle (7-87) e (7-38); dal diagramma M/EI si passa quindi a —g, e da —p av come dal diagramma q si passa a T, e da T ad M; e cioé dal diagramma delle curvature M/EI (considerate positive se M @ positivo) si passa a quello delle rotazioni ¢ mediante un’integrazione, e dal diagramma delle rotazioni g si passa a quello degli spostamenti v mediante un’altra inte- grazione. Poiché dal diagramma q al diagramma v si perviene attraverso quattro integrazioni, il procedimento prende nome di metodo delle quattro integrazioni; ad esso si associa il nome di Saviotti (*). (*) Dalla (7-17) si ha, in generale, da cui IG )e-ae @=a+] (—-r)a—x— +9 a “*) Va" * GA Il diagramma ¢ si ottiene percid integrando tutta la funzione in parentesi; da @ si passa poi, con una seconda integrazione, al diagramma v. 384 SCIENZA DELLE COSTRUZIO: Vou. 11 Le operazioni possono essere condotte analiticamente 0 graficamente. Se il calcolo é analitico, occorre che il momento flettente sia assegnato univocamente, e non a meno di costanti, prima di procedere alla sua inte- grazione; se il calcolo @ grafico, occorre che il diagramma del momento INP 120 +4160x7 1,100- 10 em* 8 « INP 120 +2160%7 ; 1,=0,637-10' cmt ~15,20tm| INP 120 ; 1,=0,827-10' emt 9 1 Tr JA Yineain we E = Ervy=12em ET, 7, E=2,1+10° Kgem* ® P, ° T + ee) | mY tN TT = presi I $,=1 m/em Fl Su=3,91 tm/em VO) 69 cm S.= Ses q009 m/em S, = 5,20-1,2510°=6,84-10% 1/em S, =6,84-4-103 = 2,74-10? m/em Fie. 1-22 sia assegnato a partire da una fondamentale orizzontale. Tutto quanto detto a proposito di g, T ed M puad ripetersi, segno com- M preso, a proposito di =, —¢ e v. Nel caleolo grafico, poiché Yasse M delle - si trova orientato verso il basso, prendendo P, a destra di O (fig. 7-22) T’asse delle @ risulta orientato verso V'alto, Se si assumesse CAP. VI LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE, 385 anche P, a destra di O, ’asse delle v risulterebbe orientato verso V'alto; in genere si assume P, a sinistra di O in modo che I'asse delle v (asse y) & orientato verso il basso. La scala S, del diagramma ¢ é fornita da quella , del diagramma del- le curvature (8, ha le dimensioni di m“/em) moltiplicata per la distanza OP, letta nella scala delle lunghezze, ed ha le dimensioni 1/em. La scala Fra, 7-23 S, del diagramma v @ fornita da $, moltiplicata per 1a distanza OP, letta nella scala delle lunghezze, ed ha le dimensioni m/cm. In alcuni casi (fig. 7-22) la fondamentale del diagramma g é deter- minabile prima di conoscere il diagramma degli spostamenti, perch & noto il valore di g in una sezione. In altri casi invece (fig. 7-23 e 7-24) & necessario integrare il diagramma delle rotazioni assumendo una fonda- * Franevost - Volume [If - Tomo 2B 386 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. 1 mentale arbitraria, tracciare la fondamentale o le fondamentali del dia- gramma degli spostamenti (+), e da queste risalire alla fondamentale o alle fondamentali del diagramma delle rotazioni. Se la trave non ha cerniere (fig. 7-23) la funzione v (z) non ha discontinuita, percid la fondamentale Fic. 7-24 del diagramma v é unica; se invece la trave ha i cerniere (fig 7-24) la fun- zione v (z) presenta i discontinuita di ordine due, e percid le fondamen- tali sono i+ 1. Nel primo caso la fondamentale del diagramma ¢ @ pur (*) Si osservi che in ogni caso, analogamente a quanto gid detto per il dia- gramma momenti, queste fondamentali si possono tracciare ignorando quelle di ¢. cap. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 387 essa unica, nel secondo caso invece le fondamentali sono i +1, tutte oriz- zontali, e percid in corrispondenza di ogni cerniera il diagramma g pre- senta una discontinuita di ordine uno. ON ve ! SO i 2 Nu Fic. 7-25 Quanto detto fin qui in relazione agli appoggi e alle cerniere & pero valido in presenza di qualsiasi tipo di vincolo o di snodo; per esempio nella M trave della fig 7-25 (fig. 7-17) integrato il diagramma —-- si inte 388 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. mr gra di nuovo il diagramma cosi ottenuto assumendo un’arbitraria fonda- mentale OP, . Il secondo diagramma integrale (diagramma v) ha tre fon- damentali, relative ai tratti AC, CE ed EB; infatti in C e in E la v am- mette una discontinuita di ordine rispettivamente due e uno. La fonda- mentale relativa al tratto AC é la tangente in A alla curva », poiché in A la rotazione @ zero. La fondamentale relativa al tratto CE incontra la pri- ma sulla verticale per C, ed é parallela alla tangente alla curva v condotta in corrispondenza della verticule per D; in D infatti la rotazione @ ancora nulla, La fondamentale relativa al tratto EB incontra la curva v sotto B, ed @ parallela alla seconda fondamentale; infatti in E le rotazioni delle sezioni a destra ed a sinistra del vincolo sono uguali. Tracciate le tre fon- damentali del diagramma v, si ottengono quelle del diagramma ¢ (che si riducono a due, perché in E le due rotazioni sono uguali) conducendo da P, le parallele alle prime tre. Si osservi che la fondamentale del dia- gramma ¢ relativa al tratto AC poteva anche tracciarsi prima di inte- grare una seconda volta; infatti @ noto che in A risulta p=0. Sce- gliendo P, sulla fondamentale di ¢ relativa al tratto AC, la fondamentale di v relativa allo stesso tratto vien fuori orizzontale. Si noti che, quando il diagramma v ha pitt fondamentali, é utile ri- durre il diagramma stesso ad una fondamentale unica, per una migliore visione della linea elastica; & quanto si @ fatto nelle figg. 7-24 e 7-25. II procedimento esposto si usa per le travi isostatiche ed iperstatiche; Ja differenza tra i due casi gioca nella costruzione del diagramma M, non nella generazione di v da M. Se la trave é isostatica, occorre far ricorso a tutti i vincoli e snodi per ottenere le fondamentali di v, e un eventuale errore ne] disegno di M passa inosservato; se invece la trave @ iperstatica, basta ricorrere solo ad alcuni dei vincoli e degli snodi per ottenere le fon- damentali di v; in tal caso la necesita che tali fondamentali rispettino gli altri vincoli e snodi costituisce una prova dell'esattezza di M. Si @ trattato finora del procedimento grafico del Saviotti; esso perd pud seguirsi anche analiticamente, compatibilmente con le difficoltA connesse alla materiale esecuzione delle quadrature. Si riportano di seguito alcuni esempi sem- plici di calcolo analitico della linea elastica. a) Trave a mensola di sezione costante caricata da una coppia nell’estremo. Sia AB una trave rettilinea a sezione retta costante, incastrata in B, e caricata da una coppia JM in A (fig. 7-26). Si ha M=—mM e, dalla (7-51), mz g—t| @ =e — acm ET mae CAP. vIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 389 Per z= & y=0, percio si ha mst p= 53) va = Er cD Mm (f—2) ea © 4 mm (j4_____sy_ ; = nn Mt * ° mi ” = Fr l l TM} Fro. 7-28 Dalla (7-52), per la (d), si ha poi vou Pema iy EI J, EL Poiché per z=t @ v0, si ha Me? w= SIE (54) v= su 2 (e) 2EL 390 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. m1 b) Trave a mensola di sezione costante caricata da una forza nell’estremo. Si ha (fig. 7-27) M=—Fz Fe a SaaaTe eS OT + e ———+- F Panes x a" Fic. 7-27 per z=t & g=0, percid si ha Fr comme iT (55) —— #2), cap. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 391 Si ottiene poi . veu—sal ¢ ~ eye =v — 5s (te FZ) poiché per 2=4 @ v=0, si ha Fe ——- 56 Va = SEI 66) F v= QP —3r +7) ® 6EI La (£) é una parabola cubica. ©) Trave a mensola di sezione costante soggetta ad un carico uniforme- ‘mente distribuito. Tl momento flettente @ fornito (fig. 7-28, for. 7-43) da 5 peers 49 Si trae percid =», f ea», -™; Pe oe, Pe Ger per z=t g=0, e percid si ottiene qt oe 57) oe GET eo 4 =r 9 ea | zy Si ha poi vou hf e- 2)az =v, — ; oul, 6x 392 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 111 poiché per z=! @ v=0, si ha git a= 8 y, ra (58) 8 ge aan + 2 (® 24 EL . 8 La (g) @ una parabola del quarto grado. Fis, 7-28 ) Trave di sezione costante app. rico uniformemente distribuito. Il momento flettente (fig. 7-29, for. 7-44) & fornito da M=320-9; jiata agli estremi e soggetta ad un ca- cap. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 393 si ha quindi a « (2) ib aeaat a (tt—4), e ancora (59) a= 24EI © 394 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 111 Si ha quindi q (8 Zz — 2bz* ‘h) sap (We Bde + (wy il valore massimo di v si ha per z= 4/2, e vale 5 Us oe = (60) 384 «EI e) Trave di sezione costante appoggiata agli estremi e soggetta ad una forza concentrata. La forza F agisca in corrispondenza della sezione S; la funzione M (z) @ fornita da due diverse espressioni nel tratto AS e in quello SB tratto AS Fb —z t Fa tratto SB M=——@—2). Conviene utilizzare per il tratto AS il riferimento cartesiano yz, con Yorigine in A, e l'asse 2 diretto secondo AS, e per il tratto SB il riferi- mento y’z', con Vorigine in B, e I’asse z' diretto secondo BS (fig. 7-30). Si ha cosi per il tratto AS, al solito (for. 7-51 e 7-52), M=—~z infatti @ v,=0. Per il tratto BS le formule (7-51) e (7-52), restano in- variate, ma atteso l'orientamento degli assi la ¢ deve considerarsi positiva se oraria. CAP. vi LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 395 Si ha quindi veut] eae i pay,» f Fr ast 2 Te a yt _ 7 Fe | ~Fa CTT = | rf ST ‘lo ° ~ Faw T o SEIt ! _ Fee by) I + me SBE ! noe Hee Pud percid scriversi 396 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT VoL. 11 In S (=a, 2'=b) deve essere ain = Paes Vain = Vaes + @ percid 4 Boe “oun @ , Boe oe ‘ @untaaes da cui si trae = Fe — bt gat = — Gag Oh Sad. Con facili sostituzioni si ha infine (*) a ( ) (61) = eat). ve 6 tBI : Dalla prima delle (i) si trae pure Fb m= — (bY. (62) 6tEL Per il tratto AS si ha quindi oe ee ) sim OF Be e per il tratto SB ae eee (@-)-—@— a). 6tEl (*) Si verifica che b (a? —b?—3 at) = — b'—2a?b—3ab? t@—e =— bi 2atb—sab © quindi b — (a —bt—3ah =— (0 —at) t CAP. VIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 397 Se la forza F é applicata in mezzeria (a=) si ha Fe aoe 63 Fa % 18 EI (63) 8 Fe Fe ea pee oe 364 EI 48ET Alle (7-61) e (7-62) si pud giungere anche attraverso considerazioni cinema- tiche, sfruttando i risultati relativi alla mensola. Rispetto alla tangente in E alla linea elastica (fig. 7-31) gli spostamenti coincidono con quelli della mensola AS Fic. 7-31 b incastrata in S e caricata in A dalla forza F —, e con quelli della mensola BS t a incastrata in S e caricata in B dalla forza F —. I segmenti AC e BD sono for- t da Fba* Fab* BD= D 3¢EI 3UEI ¢ percid la rotazione della CD rispetto alla direzione AB @ fornita da (gli angoli si confondono con le tangenti trigonometriche) BD — AC Fab (a? 30 EI b’) Oi Le rotazioni di A e B rispetto alla sezione S, e cioé le inclinazioni delle tan- genti alla linea elastica in A e B sulla CD, sono fornite da Fba* Fab! ater * °°" Sy ar” Pam 398, SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 111 E’ percid Fab Fb a= Pam + % (— Batt 2a? — 2b) = — wb» Fa Fam 18 Sere OEIt Fab a= Faq + = ( 8bt+ 2a —~ 2p9= a — ay ORI 6EIt 1) Trave di sezione costante appoggiata agli estremi e soggetta ad una coppia concentrata La coppia J agisea (fig. 7-32) in corrispondenza della sezione S; la test . » +++ A sC_k a ’ ™ xt "h TT = Mi : om Tm 1 — eae) -hrmt. ~ eet ~ a ra mi ee E el Fro. 7-32 funzione M (z) @ fornita da due diverse espressioni nel tratto AS ¢ in quello SB tratto AS M— om —: + CAP. VIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 399 tratto SB M=- (ib— 2). Utilizzando lo stesso doppio riferimento dell’esempio precedente si ha: tratto AS M=*—2 tratto BS may t om e=ot+ om 4 ma" v = ez a 6tEI In S deve essere e quindi si ha 4 mat mb Ye Seer 2c ET oma mb? gad + + gab + =0 mat orm t # 6t EI Dal sistema ora scritto si trae on = eee = gam O38 om a= Qb' — 3a'b — a’) 400 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VoL. ur e con facili passaggi = 3b — = Sen ‘ i © Sia OF Si osserva dalle (7-65) che possono darsi due casi. Se a e b sono am- bedue minori di t/ V3, e cioé se la sezione S ove é applicata la coppia & interna al segmento KK’ (AK’ = BK = 1/V 3), i due angoli 4 e ga sono tutti e due di segno contrario a quello della coppia JM, e percid le v sono dei due segni. Se invece S & compreso tra A e K (fig. 7-32), 0 fra K’ e B, i due angoli ¢, € gx Sono di segno opposto, e percid le v sono tutte dello stesso t | segno; se S & compresa tra A e K, gq @ dello stesso segno di IM; se S @ compresa tra K’ e B, é invece gp dello stesso segno di JM. Se la coppia JW é applicata nell’estremo A (fig. 7-33) si ha met _ me a CAP. VIL LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 401 5. La ricerca della linea elastica: il metodo dei due poligoni funicolari i co- rollari di Mohr. Dal confronto tra la (7-3) e la (7-17) va) si trae che la v coincide con il momento fittizio M* dovuto ad un carico fittizio M oe 67 a of (67) ed a coppie distribuite fittizie T maya to. (68) Le dimensioni fisiche di q*, m*, M*, sono [§*] [1] [t], e cioé coin- cidono a meno di [F] con quelle di q, m, M. Liidentita v= M* (69) @ a meno di una funzione lineare in 2; le condizioni di congruenza in » coincidono con quelle in M*, ma sono diverse da quelle in M, quindi deve ricorrersi ad una trave (trave ausiliaria) diversa da quella reale; della trave ausiliaria si parler subito appresso in dettaglio. Le condizioni di ‘M* sulla trave ausiliaria definiscono le fondamentali di M*, e quindi di v, in modo univoco. Dal confronto tra la (7-2) e la (7-4) si trae e quindi g =—T+m*. (70) + Fauxciost - Volume 111 - Tomo 1 % 402 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VoL. 11 La (7-70) assicura che la rotazione g @ fornita dalla somma del taglio fittizio T* cambiato di segno provocato sulla trave ausiliaria da q* ed m¥, e della coppia fittizia m*. Nella fig. 7-34 @ riportata la stessa struttura della fig. 7-22. Diviso il S.=1 m/em 8,= 5,60+102 mifem 107 I/em ¥S,8,=2 cm/em Fic. 7-34 M diagramma —- in strisce, si sono riportate le aree “pr 48 forze con- centrate fittizie, adimensionali) nella punteggiata 0-6; la relativa scala S, @ 10 1/em. Si sono poi connesse queste forze con un poligono di stanza polare X=2 cm, ottenendo il poligono funicolare la cui scala é S. = S, (71) cap. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 403 La fondamentale del poligono é fissata dalla condizione z=0 Mt¥= v=o z=0 T =—g=0. Orientando Vasse v verso il basso, I’asse z verso destra, e convenendo che le forze fittizie positive siano dirette verso il basso, la base OP deve essere positiva, e cio’ il punto P deve essere preso come nella fig. 7-34. Operando come sopra si perviene dal carico q alla linea elastica trac- ciando due poligoni funicolari invece di effettuare quattro integrazioni; i due metodi, operando graficamente, si equivalgono. La convenienza delle (7-69) e (7-70), che prendono nome spesso di corollari di Mohr, si palesa nel calcolo, analitico o grafico, di una sola v o di una sola g; poterle ottenere come caratteristiche di sollecitazione, riducendo il pro- blema ad un problema di statica, e utilizzando ove necessario il procedi- mento delle catene cinematiche, é una grande semplificazione operativa del problema. Cid @ strettamente connesso con il concetto, gia dato in breve, di trave ausiliaria. Un vincolo (reale) impone delle condizioni o lascia delle liberta a v ed ag; sulla trave ausiliaria, caricata da q* ed m*, si devono imporre nella stessa sezione le stesse condizioni e lasciare le stesse liberti ad M* ed a —T*+m*; cid significa che il vincolo (fittizio) cambia. In corrispondenza di un appoggio deve essere v=0, mentre pud essere #0; nella trave caricata da q* e da m* l'appoggio deve essere sostituito da un vincolo che imponga M*=0, e che permetta T*#0, e cio’, se Tappoggio é terminale, da un appoggio terminale; se é intermedio, da una cerniera, In corrispondenza di una cerniera deve essere Av==0, mentre pud essere Ag 0; nella trave caricata da q* e da m* la cerniera deve essere sostituita da un vincolo che imponga AM*=0, e che permetta AT* £0, e ciog da un appoggio. Un incastro impone v= colo che imponga M*=0, T* essere libera (*). Se una sezione @ libera, in essa pud essere v0 e 90, e percid nella trave caricata da q* e da m* tale sezione va incastrata, perché solo Pincastro fornisce la possibilita di M*40, e T*40. Analogamente il bipendolo esterno va sostituito con un bipendolo interno, e viceversa. 0, esso quindi va sostituito con un vin- ), ¢ quindi la sezione corrispondente deve (#) NelVincastro consentita 1a y dovuta al taglio ed alla ; queste infatti si risolvono in una rotazione ¢ tra I'asse della trave e la sezione retta. Se ne trae che nella g da annullare nell'incastro occorre non tener conto di Te > in corrispondenza dell'incastro stesso, e cio’, nella (7-70), non tener conto di m*. 404 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. ur Nella fig. 7-35 sono riportati i vincoli reali e quelli corrispondenti nella trave ausiliaria. Trave effetuva Trave ausiliaria Trave effettiva Trave 7 =0 =o =0 =0 iliaria| yo” g Z = a = ausi Me T Me Te=0 | 4M aT*=0 Neo" \zo Neo ° Fro. 7-35 In una trave appoggiata AB le rotazioni ¢, e gp delle sezioni estreme sono fornite, trascurando V’effetto del taglio, ed in assenza di $, da va = — T% = — Te; poiché chiamando A* e B* le reazioni fittizie della trave appoggiata (*) (considerate al solito positive se dirette, come le forze, verso il basso), si ha T™=— A* T= Bt (*) La reazione fittizia in un vineolo A si chiama generalmente R,*. CAP. VIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 405 pus scriversi Pa At ge =—B. 3) Poiché & (fig. 7-36) At -+ a dz + = +f wena pea 4 a er letca: cd, Er td, si ha pure “M21 Pa nn tr fire-ae (73) 1 ft Mz 1 w= o) ae dice Hie Fic. 7-36 lari di Mohr. Si consideri la trave della fig. 7-38; la trave ausiliaria (*) Se si tiene conto di T, e se & presente $, occorre considerare (fig. 7-37) i termini aggiuntivi lft Mii ( *) > -—| x e@—-| sa—(,—) + a Ga td, GR a aS, Ste- Ga) +8 = aes —(x—) +8 x td, 8®— («ee B (74) che possono anche scriversi, chiamando m*,, il valore medio di m* lungo la trave, % = —m*, + me, v3 = — mt, + my 406 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. mr _ at foe-—a8 Fro. 7-37 ape 24ET cap. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 407 @ ancora la trave appoggiata AB. Le due rotazioni p, € gp sono fornite da 1 2 qt av = a = 12 a ae 2 8 8EI 24 EI 12 a qt =—p = 12 = ca 2 3 8EI 24 ET Lrabbassamento in mezzeria 8 eoo5 5 git w= My= 2 3,75 4 24El 16 384 «EL Si consideri la trave della fig. 7-39; la trave ausiliaria @ ancora la ot n( A B — ut ie 2EI M m 2M -] vet ant ( = mt aca ot Bes set 2 Er iene 3 - + ++ Fic. 7-39 trave AB. Si ha ae ome a SET ome GEL Si prenda in esame la trave della fig. 7-40 incastrata in B e soggetta alla forza F in A; la trave ausiliaria @ una mensola libera in B e inca- strata in A. E’ in tal caso 408 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. 1 si osservi che ad M*, @ stato attribuito il segno che gli compete come mo- mento flettente, non come coppia. Fa T El Fe | Fa SE; 41) Fic. 1-41 del tratto AB; l'ausiliaria (fig. 7-41 b) ha in B un bipendolo interno, in C un appoggio. CAP. VI LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE, 409 Si vuole determinare la rotazione relativa Ago tra le facce unite dalla cerniera C; essa é la differenza tra le rotazioni assolute ~, e ¢ della sezio- ne di sinistra e di quella di destra Age = Ga — Ps» ed & positiva se ¢,> 9,; in tal caso il punto angoloso che si forma in C ha il vertice verso il basso poiché la sezione di destra ruota in senso an- tiorario rispetto a quella di sinistra . E’ ©, poiché la reazione Re*, positiva al solito verso il basso, @ fornita da Re T+ Tye puo scriversi Ago = Rte. (75) Il diagramma q* @ quello riportato nella fig. 7-41b; per ri- EI cercare R*, si @ utilizzato il principio det lavori virtuali dei sistemi olo- nomi (fig. 7-41 c): BEI 3 4EI 4 da cui si trae ll Fat ~ 48 ET Age = Rte Nei suddetti esempi si @ trascurato ’effetto del taglio. La trave a mensola della fig. 7-42 @ soggetta a coppie distribuite uniformemente, di valore m. Risulta T=0, ed M variabile linearment Yinclinazione del diagramma M é pari a —m. Per ottenere y e v si carica Ja trave ausiliaria con il earico q* = ——- . La stessa trave sia soggetta a una distorsione } uniformemente di- stribuita (fig. 7-43); per ottenere g e v carica la trave ausiliaria con le coppie distribuite m*=; risulta cosi g=‘, e v variabile linearmente. 410 SCIENZA DELLE COSTRUZIONE vo. ur In A la (7-70) porge y=m*=$; cid non é in contrasto con le condizioni Me=y ee Fro, 7-42 di incastro, dove si annulla la sola T* (vedi prima nota al § 7-5). Fro. 7-43 Nella trave appoggiata della fig. 7-44, soggetta alle coppie m unifor- memente distribuite, risulta CAP. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 4uL La trave ausiliaria é caricata dalle coppie fittizie mt=—yo ay; GA GA per essa risulta ancora Tmt x ¢ =—T+mt=0 M+ = 0 v=o. La trave della fig. 7-45 @ soggetta alla variazione termica At variabile Fic, 7-44 linearmente lungo Valtezza e annullantesi nel baricentro della sezione; At é positiva (§ 1-13), e la quantita At ap as ! € costante con V’ascissa z. La trave ausiliaria si sottopone al carico. + at . (ee =. a si ottengono cosi i diagrammi di g e di » come diagrammi di —T* e di M*. 412 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT Vou. mr Se si vuole conoscere solo la rotazione gg della sezione S di mezzeria di a, si sfrutta il procedimento delle catene cinematiche; é infatti Gs = — Ts tagliata quindi in S la trave ausiliaria, e collegate le due parti con un Fro. 7-45 bipendolo, si imprime alla trave lo spostamento reso cosi possibile; si ottiene 3 THega-+a* > ga =0 da cui CAP. VI LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 413 Nella fig. 7-46 la trave @ soggetta ad una distorsione concentrata in S di rotazione relativa, e pari a —1. La trave ausiliaria si carica in S con la forza concentrata fittizia F*——D, il diagramma M* fornisce v. La dimensione di M* @ [¢], poiché [F*] Nella fig. 7-47 la trave & soggetta in S ad una distorsione D, D,=-1 TOO 7} Fro. 7-47 - la trave ausiliaria si carica con una coppia fittizia on* = D, = — ed il diagramma M* fornisce v. Le sue dimensioni sono [t], perché for*] = [1]. 414 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou, mr I corollari di Mohr si utilizzano anche nelle travi iperstatiche; in tal caso la trave ausiliaria risulta labile, e su di essa possono agire solo ca- richie coppie fittizi che soddisfino le condizioni di equilibrio della struttura labile. La curvatura del diagramma M dipende solo dal carico q, M © quella del diagramma —— dal carico e dalla legge di variazione di I; percid & solo la scelta della fondamentale o delle fondamentali del dia- M gramma -— che permette al diagramma stesso di soddisfare la condi- EI zione di equilibrio della struttura labile. Se il calcolo delle iperstatiche M @ condotto per altra via, le fondamentali sono fissate, e il diagramma ——- cosi definito deve soddisfare le suddette condizioni di equilibrio; vice- versa, in alcuni casi semplici pud convenire sfruttare la necessita di sod- disfare tali condizioni per definire le fondamentali, e quindi le ipersta- tiche. Nel caso della trave rappresentata nella fig. 7-48, di sezione co- stante, appoggiata in A e incastrata in B, la trave ausiliaria @ solo appog- giata in A; se M, é il momento in B si ha, per l'equilibrio alla rotazione CAP. VIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 415 del carico q* intorno ad A, qe t2 “RE 2° "29 da cui si trae ae M,=——. 76 3 (76) La rotazione 9 in A é pari alla reazione R*, della trave ausiliaria, e cio @ fornita da ae "48 ET a= (77) Nelle (7-76) e (7-77) é trascurato l'effetto del taglio. 6. La composizione delle rotazioni e degli spostamenti A volte riesce molto spedito calcolare la rotazione o lo spostamento i una sezione sfruttando la conoscenza della rotazione e dello spostamento (| 7 Ee 3 a) re et Oy get ati A st Sea ee Cm w) 3a % | Ret ra a SE. B ° 3B ‘5 Fic. 7-49 in altre sezioni. Se si vuole ottenere, per esempio, la rotazione 0 lo sposta- mento della sezione A della trave appoggiata con sbalzo della fig. 7-49 a, si sfrutta l'osservazione che la linea elastica v del tratto AB si ottiene 416 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT VoL. 11 sommando gli spostamenti v, che il tratto AB considerato rigido presen- terebbe per effetto della coppia Fa agente in B (fig. 7-49), e gli spo- stamenti v, relativi alla mensola AB incastrata perfettamente in B e ca- ricata dalla forza F in A. Cid 6 dovuto al fatto che le caratteristiche in a) sono somma di quelle in b) e in c). Si ha quindi Fat Fa* Fa Qt +3a) = += a # 3EL : 2EI 6EL Fat) Fe Ft yy “=3ur° + 3m am “+ ?- Cosi pure, se si vuole P'abbassamento vp della sezione D della trave della fig. 7-50a, si considera che gli spostamenti v del tratto CE si ot- jt joa b/2 se t pets A a ¢ of a » Vie = 2 6EI @ +a) Fb Vip = 48 EI CAP. VIL LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 417 In un certo senso analogo a quello ora esposto é il procedimento se- guito nel caso della fig. 7-31; in quest'ultimo perd si @ giocato sui vin- coli, rimuovendo prima i due appoggi A e B e bloccando la sezione S, e im- primendo poi, a deformazione avvenuta, un moto rigido che riporta al ri- spetto dei vincoli. 7. Travi Gerber. Le travi rettilinee isostatiche con pitt di due appoggi o di un incastro prendono nome di travi Gerber; ai vincoli semplici in pit rispetto a quelli strettamente necessari (considerando I'incastro equivalente a due vincoli semplici) devono corrispondere altrettanti snodi semplici interni; in pill, perché la struttura non risulti in parte labile e in parte iperstatica, @ ne- a eed +t} em Fis. 7-51 cessario che non vi siano pitt di due snodi tra due vincoli esterni, né pitt di due vincoli esterni tra due snodi. La trave Gerber classica @ quella ove i vincoli esterni sono degli appoggi, e gli snodi sono delle cerniere. Esempi di travi Gerber si riportano nella fig. 7-51. I metodi di risoluzione delle travi Gerber sono stati gia esposti nel presente capitolo; @ opportuno soltanto fare un cenno in relazione al 4% Faasciost - Volume TIL - Tomo 1 a 418 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. ur procedimento grafico. Se si esegue una sola doppia integrazione o un solo poligono funicolare dei carichi per tutta la trave, le ordinate momento * risultano a volte molto piccole, e quindi sono rilevanti gli errori di gra- ficismo e di lettura; conviene allora eseguire tante doppie integrazioni © disegnare tanti poligoni funicolari quanti sono i tratti compresi tra due vincoli esterni successivi. Nella fig. 7-52a é riportato un esempio di tale procedimento, Le curve funicolari dei carichi relative ai tratti AB, BC, CD a con rei Fra. 7-52 sono tracciate con tre poli qualsiasi P,, P,, P,, ma tutte con la stessa di- stanza polare ); la fondamentale 3-5 di BC si ottiene considerando che in corrispondenza delle due cerniere il momento é nullo; le fondamentali 3-4 e 5-6 dei tratti AB e CD si ottengono considerando che il momento in Ae Dé nullo, e in B e C é fornito rispettivamente da 3-7 e 5-8. Condu- cendo da P, la parallela alla 3-4 si divide il carico totale EG relativo al tratto AB in due parti, EF ed FG, di cui la prima é la reazione in A, la seconda é la reazione in B della trave AB appoggiata in A e B, sog- ‘CAP. VIT LE TRAV AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 419 getta al carico q e alla coppia 3-7 in B (fig. 7-52b) R, = FE Ry = GF. Analogamente si ha, conducendo da P, e da P, le parallele alla 1-2 e alla 5-6 Ry = KG Ryo = IK Ryo = LI Rp = ML e quindi pud scriversi R, = FE R, = KF Ro = LK Ry = ML. Nella fig. 7-53 é riportato un altro esempio; i due tratti considerati sono stavolta AC e CE, P, e P, i rispettivi poli. La fondamentale 1-3 rela- tiva al tratto CE si determina conducendo da 1 la parallela alla tangente alla curva funicolare in corrispondenza della verticale per D; & Ryo = LI R, = ML. La fondamentale 5-7 relativa al tratto AC si determina considerando che in B il momento deve essere nullo; quindi la 5-7 deve intersecare la curva funicolare in 6, e cio’ in corrispondenza della verticale per B. Inol- tre la reazione in C deve essere nulla, e percid la 5-7 é parallela alla P, L; solo cosi infatti risulta Ry, = IL fe quindi Re + Ro = IL + LI=0 E’ infine R,=LK. 420 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. rr Per traceiare la deformata di una trave Gerber si pud adottare il me- todo di Saviotti o quello di Mohr; il metodo generale & quello gid esposto, e cioé eseguire una doppia integrazione o un poligono funicolare, deter- minando poi le fondamentali attraverso le condizioni di vincolo. Si pud min D “ 444 Fie. 7-53 anche in questa fase — l’utilita @ perd meno sentita che nel caso della ricerca del momento, attesa l’inversione di segno del carico q — eseguire tante doppie integrazioni o disegnare tanti poligoni funicolari quanti sono i tratti compresi tra due snodi successivi della trave reale, o tra due vincoli esterni successivi della trave ausiliaria CAP. VI LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 421 8. Linee d'influenza. La teoria generale delle linee d’influenza si é tratteggiata nel Cap. IV; nel Cap. VI (§ 8) si é poi mostrato come la teoria delle linee d’influen- za delle caratteristiche della sollecitazione interna e delle reazioni di vincolo per forze viaggianti su strutture isostatiche possa essere svolta a partire dal principio dei lavori virtuali per i sistemi rigidi olonomi, senza bisogno quindi di appoggiarsi ai principi di reciprocita. Si riportano di seguito alcuni esempi di linee d'influenza per travi ad asse rettilineo isostatiche. a) Trave a mensola. Nella fig. 7-54 é riportata la linea d’influenza vsp dello spostamen- to vs in S per effetto di una forza verticale F= +1 viaggiante; il verso 5 » teat peg Ge » Pere < te Pere > te Fro. 7-54 positivo di v e di F & quello dell’asse y. La linea vsy coincide con il dia~ gramma degli spostamenti v per effetto di una forza verticale F=+1 agente in S. Siano zs Vascissa di S (origine si pone in corrispondenza del- 422 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. Tr Yineastro per giungere a formule pitt semplici) e z V'ascissa corrente, 4 la luce della trave, fs e ¢ i due rapporti ® L'espressione di v per z< 7, si trae dalla (f) ponendo z,—z al posto diz, e 2 al posto di ¢; si ha cosi . wea Bt — = ve om &%* ed) 6EI 3 (Bks—9) per¢<¢s- (78) Per z > 2s l'espressione di Vp @ diversa dalla (7-78); Vsy Si ottiene in tal caso sommando lo spostamento di S ed il prodotto —@ (z —2s), poiché la parte a destra di S non si deforma: r= (32 272— 2) = ver ogy OF = Fe Ss? (36 — Es) per §> bs - (79) Si osserva dalle (7-78) e (7-79) che la funzione Vey=Vy (f, fs) & sim- metrica rispetto a ed a fs, € cioé Ve (S Se) = Ve (Ess §) 5 (80) € infatti, sostituendo ¢ a fs, € fs a & dalle (7-78) e (7-79) si riottengono le stesse relazioni. Cid era da attendersi perché, per il teorema di Maxwell, lo spostamento in z per una forza F=-} 1 in zs @ uguale allo spostamento in z, per una forza F=+1 in z. La funzione vs (f, {.), che ha le due espressioni (7-78) e (7-79) secondo che ¢ = ts, che rappresenta lo spo- stamento in {36 per una forza unitaria in z—=¢ 4, 0 lo spostamento in z=€¢ per una forza unitaria in 2;={st, si chiama funzione di in- fluenza o funzione di Green dello spostamento per una forza unitaria viaggiante. Nella fig. 7-54b & riportata la linea d’influenza Vgq dello sposta- mento in S per effetto di una coppia IN—-+1 viaggiante; il verso positivo di IN eg @ definito una volta fissati gli assi y e z; nel caso della figura é quello antiorario. Tale linea coincide con il diagramma delle ro- CAP. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 423 tazioni provocate da una forza F=+1 agente in S; @ percid a qf Ce— i J ze ¢ 2% 3) pert < & Vem = (81) ~ ae — oe * er La funzione Vsmu==Vm (f, ts) non @ simmetrica rispetto a ¢ ed a fo, non sussiste infatti uguaglianza fra lo spostamento in z provocato da I= +1 in zg e lo spostamento in 7 provocato da IN = +1 in z. La fun- Zione Vsq—=Vm (%; ts) @ la funzione di Green dell’abbassamento in S per una coppia J =-+1 viaggiante. » berg Ge "Sa » SA : Sa ‘ eS per ¢ be Fra, 7-55 Nella fig. 7-55 @ riportata la linea d'influenza gop della rotazione in § per effetto di F= +1 viaggiante; essa coincide con gli abbassamenti 424 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. ™m provocati da IN—= +1 in S, ed @ fornita da e — 3Er g pero < Gs Por = (82) — Fey & So) pert = %s- Anche la funzione gape (t, =) non @ simmetrica rispetto a x ed @ {s; si osserva pero dal confronto tra le (7-81) e (7-82), che Van (Es Ss) = Ge Ess 8) 5 (83) anche questo era da attendersi, in base al teorema di Maxwell, Infine nella fig. 7-55b é@ riportata la linea d’influenza gs, della ro- tazione in S per effetto di IN 1 viaggiante; essa coincide con il dia- gramma delle rotazioni provocate da IN= +1 in S, ed é fornita anali- ticamente da / 5 per $< bs EL L (84) pS per§ > ts- La gu (¢, 2) & simmetrica rispetto a ¢ ed a fs, conformemente al teo- rema di Maxwell. Si avverte che, come ¢ é riportata positiva verso l'alto, cosi si sono riportate positive verso alto anche le linee Vin € gan» che non sono altro che rotazioni, provocate rispettivamente da F=+1 ed M=+1 ins. Nelle figg. 7-56 e 7-57 sono riportate le linee di influenza delle carat- teristiche della sollecitazione interna e degli spostamenti in S per effetto rispettivamente di forze e distorsioni viaggianti; si completano cosi le linee d'influenza relative alla sezione S, poiché quelle della sollecitazione interna per effetto di distorsioni viaggianti sono nulle, come in ogni strut- tura isostatica. Le linee di cui adesso si tratta sono tutte costituite da seg- menti di retta; esse infatti sono diagrammi di spostamenti rigidi di sistemi ad un grado di liberta, o diagrammi di caratteristiche. Nella fig. 7-56. é riportata la linea @influenza tey del taglio in S per una forza F=+1 viaggiante; il verso positivo del taglio é collegato a quello di y e z, e, come @ noto, @ quello per cui la forza TT, sull’elemento la cui normale é diretta secondo z, ha lo stesso verso di y. La linea tsp coincide con il diagramma cAP. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 425 degli spostamenti v provocati da una distorsione D,==—1 agente in S; si ricordi che la convenzione circa il segno di D, @ collegata a quella circa il segno di T, poiché D, @ positiva se per essa le forze T connesse con un taglio positive compiono lavoro positivo, e cio’, col riferimento adottato, a per 2 < 25 per z 325 » ° per zzz per z >25 a per z Sts per 2 Dz Fre. 7-56 se la faccia di destra sale rispetto a quella di sinistra. Si pud serivere we per z < zs tor = (85) per 2 > 2%. ty (2, 2%), funzione di Green del taglio in S per una +1 viaggiante, non & simmetrica rispetto a z e Z3. Nella fig. 7-56 c é riportata la linea d’influenza mgy del momento in S per una forza F=-1 1 viaggiante. Il verso positivo del momento @ an- ch’esso collegato a quello di y e 2; infatti il momento M é positive quando, considerato agente sulla faccia la cui normale é diretta secondo z, @ rap- presentato da un vettore diretto secondo il verso di x, ove x yz formano terna destrorsa. La linea ms, coincide — nel senso gid precisato al § 4-7 — 426 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou, 11 con il diagrama degli spostamenti v provocati da una distorsione D,=— 1 agente in S; si ricordi che D, é positiva se per essa le coppie M connesse con un momento positivo compiono lavoro positivo, e cioé, con il riferi- mento adottato, se la faccia di destra ruota in senso orario rispetto a quella sinistra. Cosi, per z> 25, & Ag (2 Mge = ——~——_ = 2, — 2. Si ha perci6 0 per z < 2 ee = (86) per zz. Secondo la posizione (t), pud scriversi pure v per { < Mp = Z (8) Nig@—o pero > ts. Nella fig. 7-56 b @ riportata la linea d'influenza ty, del taglio in S per una coppia viaggiante I= + 1; essa, coincidente con il diagramma delle rotazioni per effetto di D,=—1 in S, é ovunque nulla. Nella fig. 7-56 @ riportata la linea d’influenza mg, del momento in S per effetto di una coppia IN = + 1 viaggiante; essa, coincidente con il diagramma delle rotazioni per effetto di D,=—1 in S, é fornita da 0 per 2 < Zs Mem = 0 (88) Nea per z > Zz. La Man==M, (Z, 25) non & simmetrica rispetto a ze Zp. Nella fig. 7-57 a @ disegnata la linea d’influenza Va dello spostamen- to in S per effetto di una distorsione D, +-1 viaggiante; essa coincide con il diagramma del momento provocato da F=—1 in S, e si esprime come segue %—2 perz<% 74 (89) No perz>z cap. VIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 427 oppure oF pert < bs wa (80) per > Ge. La linea d’influenza v.s dello spostamento in S per effetto di una di- storsione D,=+1 viaggiante (fig. 7-57b) coincide con il diagramma a) of —, tro yoectsrE POP 2625 y So per z Bas Myvs, Thyso J s » 4 TW i per 2<25 a per 2 >25 TTT 2) gull ib per 225 del taglio per F=—1 in S, ed é fornita percid da 1 perz<%s @ per 2 > a. La linea d’influenza gq, della rotazione in S per effetto di una distor- sione D,=+-1 viaggiante (fig. 7-57) coincide con il diagramma dei 428 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 1 momenti provocati da JN—=—1 in S, e quindi é fornita da per 2 < 25 (92) per 2 > Z,. La linea d'influenza 9.» della rotazione in S per effetto di una distor- sione D,=+1 viaggiante, coineidente con il diagramma del taglio pro- vocato da IN—=—1 in 8, & ovunque nulla. Tutte le funzioni di Green dalla (7-85) alla (7-92) non presentano carattere di simmetria rispetto alle z, 25. Analogamente a quanto si é fatto per le Van © Gsm, anche Ie tom, Msn, Vs», Got Si Sono riportate positive verso Valto; infatti le to, ed Mex non sono che i diagrammi delle rotazioni provocate da D,=—1 e D,=—1 in S, € le vg € gg» non sono che i diagrammi dei tagli provo- catida F=—1ed M=—1inS. b) Alcune relazioni notevoli. Si verifica agevolmente che le espressioni dalla (7-78) alla (7-92) rispettano alcune relazioni, molto interessanti e di carattere generale, va- I ving, a) ° Fic. 7-58 lide per travi di qualsiasi tipo, isostatiche o iperstatiche. Si consideri una qualsiasi trave AB caricata in S da F=-+1 (fig. 7-58 a); sia vi (2, 25) cap. vir LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 429 la linea elastica. Si consideri la stessa trave caricata in S da M=-++1 (fig. 7-58 b); Ia linea elastica sia vin (2, 25) Si consideri infine la stessa trave, caricata da + F all'ascissa z, e da —F all’ascissa z+ Azs: il prodotto F-Azp sia pari all'unita (fig. 7-580). La linea elastica é fornita da F[v'? (z, zs) — v'P (2, 23 + Azs)] (~) Si faccia ora tendere Azs a zero ed F all’co, in modo che il prodotto F Azs risulti sempre pari all’unita; la (m) tende alla v'™ (z, z.), che @ percid fornita da Vv (2, 26) — Vv (2, 29+ A: v™ (24) = lim ( eee Bhsal A250 ans si ha quindi Ap vi (2, 24) = — 2 2d) (93) 825 Quanto detto per » vale per g, per M, per T; in genere pud enun- ciarsi: «1a funzione e™ (z, 2.) rappresentante un qualsiasi effetto provo- cato su una trave da IR—=+-1 agente in S coincide con la derivata ri- spetto a zs, cambiata di segno, della funzione e'” (z,z,) rappresentante lo stesso effetto provocato da F=+1 agente in S». Si consideri ancora una trave AB caricata in S da D, (fig. 7-59); sia v® (2, 2) D, Ja linea elastica. Si consideri la stessa trave caricata in S da D,=+1 (fig. 7-59 b); sia vil (2, 25) la linea elastica Si consideri infine la stessa trave, carieata da —D, in ze da D, in 25-+As; il prodotto D,Azs sia pari all’unita (fig. 7-52c). La linea clastica @ fornita da Do [— vi (2, 25) + vi” (z, 23 + Azs)] - (a) Facendo tendere Az, a zero ¢ D, all’oo in modo che il prodotto D, Azs si 430 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. mr conservi pari all’unita, la (n) tende alla v (z, zg), che é percié fornita da (© (2, % + Az) — v (2, v (2, z9) = lim WP @ 20 + Ate) — VP (@ 20) D, Aze 5 ‘Azs—>0 azs e quindi in definitiva é av (2, 26) v (2, 25) @ Be (94) Si enuncia percid: «la funzione e” (z, zs) rappresentante un qualsiasi effetto provocato su una trave da D,—=-+1 agente in S coincide con la B : Frc, 7-59 derivata rispetto a z, della funzione e'®? (z,z,) rappresentante lo stesso effetto provocato da D,==-+ 1 agente in S». Dalla (7-93) discendono le relazioni seguenti: @wo=- Ove (Z, 25) G (4) = — 8Vm (Z; 25) $a (Bs Ys) = (95) car. vit LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 431 vn (2, 2s) 2, 2) = — ————_ ge ¢ as OV (% 25) (2, %_) = — ee 825 Cosi pure dalla (7-94) discendono le altre relazioni: te (m=) = Sr 20) Bs te @%) = am, (2, Zs) B%g th @m= 2m) als am, (2, 7) t @% = rm Dalla (7-2) T—m si traggono le relazioni we @m= See a gu (2, Zs) @@y= am, (2, Zs) Ey eee a b@m= Be a2 e dalla (7-4) dv eet) (96) (97) 432 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. ur si traggono le altre Van (2 25) peel az Opr (2, 2s) Qn (m= —— oe (98) My (2%) = — my (2, 25) a be ey = Se a Dalle precedenti relazioni si ha i Gy (2, Za) m (ty Me) = Gm (, te) a ty 8Vn (2, 25) (% %) = — — 8 Oty (99) = Smr (2, 25) & ote & Gr SGD 82 Bt Si pud quindi asserire che solo quattro linee sono indipendenti, e cio® VpV,mym,; da esse per derivazioni semplici o doppie possono trarsi le altre dodici. c) Le dimensioni fisiche e le scale delle linee d’influenza. Le dimensioni fisiche della vsr sono [1 FJ; cid si deduce sia dal fatto che Vey @ la linea elastica provocata da una forza unitaria, come dall’altro che il prodotto di una forza per una ordinata della vsp deve fornire per risultato uno spostamento. Se la Vsy @ determinata analiticamente, l’espres- sione Vsr= Vr (2,23) deve avere dimensioni fisiche [tF"]; e infatti, nel caso gia esaminato (for. 7-78 e 7-79) si osserva che il rapporto {*/EI ha appunto dimensioni [{F"], mentre Y’espressione in ¢ @ adimensionale. Per riportare poi vay in diagramma, é necessario scegliere una certa scala CAP. VIL LE TRAV! AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 433 delle quantita 1F; per esempio, adoperando come unita m e t, occorre fissare una scala SK m t"/em, con il criterio che il diagramma ri- sulti leggibile, pur non occupando una parte eccessiva del foglio. Se il dia- gramma Voy si trae graficamente, la scala degli abbassamenti , @ pari ad un certo numero K di m/em; Ja scala §, della linea d'influenza @ rap- Presentata dallo stesso numero di m t/em, se la forza agente nella se- zione é stata assunta pari ad una tonnellata. Per tutte le linee d'influenza valgono gli stessi ragionamenti; le loro dimensioni fisiche sono le seguenti: Vor [UF] Vou Ct ter (11 te [F] Vou [F**] ve 01 tow 04] ty [FO] gor (F7] oe [1] mop [4] ms. [FE] geo EF] ges [8] Mm [1] me [F] Una precisazione & forse utile. Tutta la teoria delle linee d'influenza Poggia sullipotesi della sovrapponibilita degli effetti, e quindi, in parti- colare, della piccolezza degli spostamenti. Le linee calcolate come dia- grammi di abbassamenti, e cio® Ver, Ger, ter. Mgr, devono rispettare questa condizione, e cid si ottiene imponendo che F, M, D,, D, agenti in § nei quattro casi, siano molto piccoli; i diagrammi Var, gap, tor ed Misr non dipendono dai valori che si assegnano in realta ad F, M, D,, D,, Poiche gli abbassamenti da questi ultimi provocati vanno divisi per i va. lori di F, M, D,, D,. Tutto cid non offre alcuna difficolta nel procedi- mento analitico, poiché le espressioni degli abbassamenti calcolate per F, M, D,, D, unitario sono proprio quelle degli abbassamenti calcolate per F, M, D,, D, piccolissimi, e ad essi rapportate. Nella ricerca grafica di Vey @ gsr Si applicano nella sezione in esame una forza o una coppia di valore noto, per esempio 1t ed 1tm, senza preoccuparsi di indagare se Sli abbassamenti che in realta esse provocherebbero sono non piccoli nel senso noto; gli abbassamenti si calcolano quindi con i metodi gia esposti, ¢ cio’ come se fossero piccoli. Si hanno cosi le Vp € gap in m t? ¢ in t; eld che interessa @ che, nei casi particolari, le quantita { q Vsp dz 1 ¥sr dz rispettino la condizione di piccolezza, e questo dipende — come @ ovvio — solo dal valore di q. Nella ricerca grafica di ts non si impone alcun valore di D, ; 1a linea tay, le cui dimensioni sono numeri puri, si legge assumendo il D, del disegno come unit’ di misura. Per rendere Tuso della linea pitt agevole, si fa spesso in modo che il D, sia espresso da un numero intero di centimetri, Anche nella ricerca grafica di me, hon si impone il valore di D,; la linea msp, le cui dimensioni sono [¢], Si legge nella scala degli abbassamenti S, divisa per il valore di D, . * Fuascrost - Volume IIT - Tomo 1 2% 434 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. 111 4) Trave appoggiata. Nella fig. 7-60 @ riportata la linea d’influenza Vsp; dalle espressioni Fi. 7-60 riportate al § 4e di questo capitolo si ha / gay IS) BAe) — 8 per £ < by Ver (100) e gE 8 Bes Qe 0) — 5] per § > ts La Ver=V (6, «) ora riportata é la funzione di Green dell’abbassamen- y ving 8, =8, Fro. 7-61 to per una forza unitaria viaggiante, e per la trave appoggiata agli estremi, di sezione costante; essa & simmetrica rispetto a ¢ € fs. CAP. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 435 Nella fig. 7-61 @ disegnata la linea d’influenza mg, ; essa @ fornita da per Zz < Zs Nace pees, (101) Nella rappresentazione grafica, per ottenere la mgr nella stessa scala delle lunghezze basta riportare sulle verticali per A e B due segmenti AA’ =2, e BB’ Zs, @ congiungere A con B’ ed A’ con B. +1 + Fie. 7-62 Nella fig. 7-62 & riportata la linea d’influenza ts, ; essa é fornita da 1 - AP, fot per 2 < % = (102) Nea an dae > ; per z Per ottenere nella rappresentazione grafica il segmento unitario pari ad un numero intero di cm, si portano sulle verticali per A e B due seg- menti AA’ e BB’ pari a quello che si desidera come segmento unitario, e si congiunge A con B’ e B con A’. 436 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou, 11 Nella fig. 7-63 infine @ riportata la linea d’influenza Vs,, la cui espres- Mie ‘Fic, 7-63 sione analitica é b—z, yo per 2 < 2 va = < (103) \ 2s ~7 ba per Zz > as. ©) Travi Gerber. Nella fig. 7-64 sono riportate le seguenti linee d’influenza per una trave Gerber di tipo classico, con quattro appoggi e due cerniere: Tar, linea d’influenza della reazione in A, considerata positiva se diretta verso il basso; il verso positive di v e di F é verso il basso. Tpr, linea d’influenza della reazione in B. Ter, linea d’influenza dell’interazione in E, considerata positiva se quella esercitata sulla faccia di sinistra é diretta verso il basso, e quella sulla faccia di destra verso V’alto, cap. VIT LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 437 ™mgy, linea d’influenza del momento in S. La costruzione é fata in modo che la scala di mg, sia quella delle lunghezze; lo stesso si fara per tutte le altre linee d’influenza del momento descritte in questo pa- ragrafo. Fic. 7-64 Myr, Mxy, linee d'influenza del momento in H e in K. tor, tur, typ, line d’influenza del taglio in S, H, K; la scala di queste li- nee é la stessa, e coincide con quella delle linee d’influenza delle rea- zioni, e con quella delle altre linee di influenza del taglio o delle reazioni descritte in questo paragrafo. 438 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. Nella fig. 7-65 sono riportate le linee d’influenza per una trave Ger- ber di tipo meno consueto: yr, linea d’influenza del momento d’incastro M, in A; il segno di que- sto momento si é assunto intendendolo come coppia reattiva, e quindi positivo se, agente sulla trave, é antiorario. Fic. 1-65 4 rar, linea d'influenza della reazione in A, coincidente con quella del ta- glio in A cambiata di segno. m'yr, linea d’influenza del momento nella sezione immediatamente a si- nistra del vincolo in B CAP. VIE LE TRAVI AD ASSE RETTILINEO ISOSTATICHE 439 m'yy, linea d’influenza del momento nella sezione immediatamente a de- stra del vincolo in B. ‘Mgr , linea d’influenza della coppia reattiva esercitata dal vincolo B sulla 5. = 5, | A tl the 5. j | | | T aan) TG I. = oe TT TTT OUT ull I | m, re ea i | 4 8.=8, - | TTT I Fic. 7-656 trave. Tale coppia é intesa positiva se, agente sulla trave, ha verso antiorario; si verifica facilmente la relazione Mgr = ‘pp — M'pp « 440 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VoL, It tor, linea d'influenza del taglio in C, coincidente con quella della rea- zione in C. A D B E L ¢ my = (IE } S T, T ter Ek | |x rs cai ran oo I TTT: | ee 5 . Eh | TT | | | ATE | 5 Fie, 1-656 Msr; Mur, Mgr; Myy, linee d'influenza del momento in S, H, K, L. tor, tur, ter, tie, linee d’influenza del taglio in S, H, K, L.

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