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normativa

Sesta edizione
della Norma CEI 64-8
Le principali novità dell’edizione 2007 della Norma CEI per gli impianti utilizzatori
di bassa e bassissima tensione, che comprendono anche i sistemi fotovoltaici

introdotte nella struttura della Nor- relativa al commento a sinistra. Le


Andrea Gulinelli ma a seguito della pubblicazione del- modifiche della parte normativa e,
le varianti V1, V2, V3 e V4 e del con- conseguentemente, della parte ri-
solidamento degli esiti dell’inchiesta guardante il commento, si sono rese
opo circa quattro anni, durante pubblica di cui al Progetto C. 967. necessarie per recepire quanto si è

D i quali sono stati effettuati ben


quattro interventi per così dire
manutentivi, anche di carattere
I riferimenti ai capitoli, sezioni, ecc.
contrassegnati in grassetto, costitui-
scono delle novità rispetto all’edizio-
andato consolidando in sede del Co-
mitato tecnico 64 dell’IEC e del cor-
rispondente Comitato CENELEC, che
straordinario, il Comitato Tecnico CT ne V, mentre le altre sono modifiche, in tal senso ha prodotto dei docu-
64: “Impianti elettrici utilizzatori di apportate al testo e al commento. In menti(1) che il CEI ha dovuto obbli-
bassa tensione” ha deciso un aggior- qualche caso si tratta semplicemen- gatoriamente introdurre nella propria
namento e un riordino complessivo te di piccole modifiche redazionali. Si normativa. In linea di massima, allo
della Norma CEI 64-8 (nel seguito in- ritorna al passato, perché la nuova scopo di facilitare la lettura, le novità
dicata semplicemente come Norma). Norma non presenta più la stesura e le varianti introdotte sono segnala-
La tabella 1 riporta le immissioni su due colonne; ora il testo normati- te(2) mediante un riga verticale sul
(sotto forma di modifiche o di novità) vo è riportato alla destra e la parte margine a sinistra del testo. Per altro
le modifiche riportate nella tabella 1
sono meglio evidenziate nella pre-
messa di ogni parte (fascicolo) di cui
si compone l’intera Norma.
La necessità di una nuova edizio-
ne della Norma è stata giustificata
dalle numerose modifiche che si sono
dovute apportare al capitolo più im-
portante; cioè il capitolo 41, riguar-
dante le prescrizioni fondamentali di
sicurezza degli impianti (contatti di-
retti, indiretti e sovracorrenti).
Nel seguito, data per scontata la
conoscenza delle precedenti varianti,
si illustrano le principali novità e mo-
difiche intervenute a conclusione del-
l’inchiesta pubblica del già richiama-
to Progetto C. 976, in sintesi ricon-
ducibili ai seguenti argomenti:

쩦 protezione combinata contro i


contatti diretti ed indiretti con i si-
stemi SELV, PELV e FELV;
쩦 protezione addizionale contro i
contatti diretti;
Figura 1: Circuito FELV (Functional-Extra-Low-Voltage) 쩦 protezione contro i contatti indi-

30 Powertechnology 쩨 maggio 2007


Tabella 1: Modifiche e novità introdotte dalla sesta edizione della Norma CEI 64-8
Variante Parte Capitolo Sezione Allegato
V1 473 Misure di protezione contro le sovracorrenti (Modifica al commento
4 47
12-2004 relativa alla protezione del montante) --
Fasc. 7495 7 -- 702 Piscine e fontane (modificato art. 702.520.1)
V2 711 Fiere, mostre e stand
02-2005 7 -- 714 Impianti di illuminazione situati all’esterno --
Fasc. 7526 753 Sistemi di riscaldamento per pavimento e soffitto
703 Locali e cabine contenenti riscaldatori per sauna
708 Aree di campeggio per caravan e camper
V3
754 Caravan e camper (sostituisce art. 708.5 – Prescrizioni particolari
01-2006 7 -- --
per l’impianto elettrico nei camper)
Fasc.8115
Modifiche all’articolo 751.04.3 (prescrizioni riguardanti l’impiego
dei cavi LS0H)
712 Sistemi fotovoltaici solari (PV) di alimentazione
V4
715 Impianti d’illuminazione a bassissima tensione
09-2006 7 --
717 Unità mobili e trasportabili
Fasc. 8491
Modificato art. 751.04.2.7 e alcuni artt. Sez/ni: 708, 751 e 754
400 Introduzione
411 Protezione combinata contro i contatti diretti ed indiretti
4 41 --
412 Protezione contro i contatti diretti
413 Protezione contro i contatti indiretti
510 Introduzione
511 Conformità alle norme
--
51 512 Condizioni di servizio ed influenze esterne
Progetto C. 967 5 513 Accessibilità
Inchiesta 514 Identificazione A
pubblica chiusa 515 Prevenzione di influenze reciproche dannose --
il 19 dicembre 55 559 Apparecchi ed impianti di illuminazione A
2006 61
Verifiche --
iniziali A (A1+A2+A3)
6
62 B (B1+B2)
Verifiche -- CeD
periodiche
701 Locali contenenti bagni e docce
7 -- 704 Cantieri di costruzione e di demolizione
706 Luoghi conduttori ristretti

retti mediante interruzione auto- contenute nella variante V4 di cui al- Capitolo 2 della Guida CEI 64-14, edi-
matica dell’alimentazione; la tabella 1. Argomento meritevole di zione II. Queste non si trovano più,
쩦 protezione contro i contatti indi- informativa e approfondimento, an- quindi, nella parte commento, verso
retti mediante l’impiego di compo- che per il significativo rilancio degli la conclusione del capitolo 41. Abro-
nenti di classe II; incentivi introdotto dal recente De- gato pure, alla Nota 1 dell’articolo
쩦 protezione contro i contatti indi- creto “Conto energia”(3). 411.1.3.2, il divieto, per le spine dei
retti mediante separazione elet- circuiti SELV, d’inserimento nelle pre-
trica; 쩠 Protezione combinata se dei circuiti PELV e viceversa.
쩦 luoghi particolari: locali per ba- contro i contatti diretti Per la protezione contro i contatti
gni e docce. ed indiretti con i sistemi diretti dei sistemi SELV e PELV, so-
SEL(4), PELV(4) e FELV(4) no stati modificati gli articoli
L’ultima parte dell’articolo si sof- Il commento all’art. 411.1.1 avver- 411.1.4.3 e 411.1.5.1, nei quali è pre-
ferma sulla nuova sezione 712: “Si- te che il riassunto delle prescrizioni visto per i componenti un isolamento
stemi fotovoltaici solari (PV) di ali- relative alle bassissime tensioni è sta- con tensione di prova di 500 V, valo-
mentazione”, rientrante nelle novità to riportato, sotto forma di tabelle, nel re efficace per 1 minuto, e conforme

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normativa
spina con corrente nominale non
superiore a 20 A;
쩦 per i circuiti che alimentano le
prese a spina con una corrente no-
minale non superiore a 32 A, de-
stinate ad alimentare apparecchi
utilizzatori mobili usati all’esterno.

Un’esenzione può essere fatta per


specifiche prese a spina previste per
la connessione a particolari compo-
nenti elettrici. Secondo le prime in-
terpretazioni, le predette eccezioni ri-
guardano i circuiti che alimentano
prese a spina non accessibili in con-
dizioni ordinarie, previste, ad esem-
pio, per la connessione, allo scopo di
facilitarne la manutenzione, ad ap-
Figura 2: Nei sistemi TT si devono usare solamente dispositivi di protezione a corrente parecchi di illuminazione situati sul
differenziale soffitto(7).

alle rispettive Norme di prodotto se le spine dei sistemi FELV possono es- 쩠 Protezione contro
queste richiedono una tensione di pro- sere inserite anche nelle prese di al- i contatti indiretti mediante
va superiore. Per quanto concerne il tri sistemi e viceversa. Se la tensione interruzione automatica
grado di protezione, resta solamente nominale dei sistemi PELV non su- dell’alimentazione
il riferimento al grado IP XXB e non pera 12 V in c.a. o 30 V in c.c. in ogni Delle prime tre note di apertura
più anche all’IP X2(5). caso, non è richiesta la protezione con- (art. 413.1) è stata eliminata la ter-
La descrizione delle caratteristiche tro i contatti diretti, mentre prima ta- za, mentre nella seconda è stato sop-
che definiscono un circuito FELV (fi- le deroga era più conservativa, per- presso il riferimento al fascicolo CEI
gura 1), già presenti nell’edizione pre- ché i limiti di tensione erano di 6 V in 4985 R, riguardanti gli effetti fisio-
cedente all’art. 471.3.1, si trova ora c.a. oppure di 15 V in c.c. logici prodotti dal passaggio della cor-
all’art. 411.3.1.1, dove compare una rente elettrica attraverso il corpo
precisazione circa il livello della ten- 쩠 Protezione umano. A margine dell’art. 413.1.3.2
sione(6) utilizzata. Ma la modifica più addizionale è stato inserito un nuovo capoverso,
importante riguarda l’art. 411.3.2 (ex contro i contatti diretti con cui viene ribadito il divieto di in-
471.3.2), dove è stata eliminata la Fermo restando il carattere addi- serire dispositivi di interruzione o di
possibilità, ai fini dei contatti diretti, zionale della protezione mediante in- sezionamento nel conduttore PEN(8).
qualora l’isolamento dei circuiti FELV terruttore differenziale ad alta sen- Per quanto riguarda i sistemi di ali-
non reggano la tensione di prova mi- sibilità (Idn ≤ 30 mA) contro i contat- mentazione TN, è stata modificata,
nima del circuito primario, di garan- ti diretti, la nuova formulazione del- fermo restando i tempi di interruzio-
tire almeno la tenuta di 1.500 V in c.a. la Norma ne impone l’obbligo nei se- ne, la tabella 41 A. Nella nuova, oltre
per la durata di un minuto. È stato guenti casi (art. 412.5.3): all’inserimento dei valori di tensio-
altresì eliminato l’art 471.3.4, che pre- ne e tempo per i sistemi in corrente
scriveva i requisiti d’incompatibiltà 쩦 nei locali ad uso abitativo per i continua (IEC60364-1), i tempi sono
con altri sistemi elettrici. D’ora in poi circuiti che alimentano le prese a correlati a degli intervalli di valori di
tensione nominale (per valori di ten-
sione intermedi, si sceglie il valore
Tabella 2: Tab. 41A, Art. 413.1.3 (Norma CEI 64-8/4) prossimo superiore). Sono state, inol-
tre, aggiunte quattro note esplicati-
Tensione nominale U0 verso terra Tempi massimi d’interruzione
in c.a. o in c.c. per i sistemi TN ve. I tempi massimi di interruzione
[V] [s] indicati nella tabella 41A (tabella 2)
c.a. c.c. si applicano ai circuiti terminali pro-
50 < U0 ≤ 120 0,8 (*) tetti con dispositivi di protezione con-
120 < U0 ≤ 230 0,4 5 tro le sovracorrenti aventi corrente
230 < U0 ≤ 400 0,2 0,4 nominale o regolata che non supera
U0 > 400 0,1 0,1 32 A. Tempi di interruzione conven-
zionali non superiori a 5 s sono am-
(*) Per le tensioni che sono entro la banda di tolleranza precisata nella Norma CEI 8-6 messi per i circuiti di distribuzione e
si applicano i tempi d’interruzione corrispondenti alla tensione superiore per i circuiti terminali protetti con di-
spositivi di massima corrente con cor-

32 Powertechnology 쩨 maggio 2007


rente nominale superiore a 32 A. Ciò Nel commento all’art. 423.1.5.4
(2)
costituisce una notevole semplifica- è stato eliminato l’inciso con il qua-
zione rispetto al dettato precedente, le il caso di doppio guasto a terra (fi-
in quanto la durata del guasto am- gura 3) del tipo fase e neutro (siste-
messa non dipende più dalla presen- affinché si possa contare su un inter- ma IT con neutro distribuito sempre
za, nei circuiti terminali dell’alimen- vento certo dell’interruttore differen- non raccomandato) era considerato
tazione, mediante o senza prese a spi- ziale posto a protezione dell’impian- più gravoso, rispetto all’ipotesi di
na, di apparecchi di classe I, mobili, to. Con il rispetto della (1) è comun- doppio guasto a terra fase e fase, a
portatili o trasportabili. Conseguen- que garantita la sicurezza, ma non causa della minore corrente in gio-
temente, è stato eliminato lo schema l’obbligo d’interrompere nei sistemi co che deve far intervenire il dispo-
esemplificativo che era riportato nel- TT l’alimentazione del circuito al ma- sitivo di protezione di massima cor-
la parte del commento (all’ex art. nifestarsi del primo guasto, che si ot- rente.
413.1.3.5), nel quale erano rappre- tiene, invece, soddisfacendo le condi- Tale considerazione ha portato al-
sentate, con uno schema unifilare, zioni imposte con la (2). la soppressione della tabella 41B, che
tutte le possibili condizioni di prote- Dal punto di vista pratico, questa no- assegnava appunto al doppio guasto
zione per i diversi circuiti (di distri- vità non cambia molto le cose, perché a terra fase e neutro dei tempi di in-
buzione e terminali) in funzione del- l’uso dei dispositivi di massima cor- terruzione del circuito minori di quel-
l’alimentazione dei vari tipi di appa- rente raramente sono impiegati; ma li per il doppio guasto a terra di tipo
recchi utilizzatori. è importante perché sotto l’aspetto fase e fase.
Significativa la variante introdot- normativo si prende atto delle diffi- D’ora in poi, sotto quest’ultimo
ta in ordine al tipo di dispositivo da coltà che ci sono a realizzare, ma più punto di vista, i due tipi di guasti so-
utilizzare per l’interruzione automa- spesso a mantenere nel tempo, valo- no equiparati.
tica dei circuiti TT. D’ora in poi sono ri particolarmente bassi della resi- Per altro, la predetta distinzione,
ammessi solamente i dispositivi di stenza del dispersore di messa a ter- in ordine alla diversa pericolosità del-
protezione a corrente differenziale ra delle masse. le due ipotesi di guasto anzidette, per-
d’intervento (figura 2). Ne discende Per i sistemi IT, oltre ad essere sta- mane comunque relativamente agli
che la resistenza RE, in ohm, che ga- ta eliminata la parte del commento impianti per i quali la Norma impo-
rantisce le condizioni di sicurezza, de- all’art. 413.1.5.1, che faceva riferi- ne il rispetto delle soglie più basse per
ve essere (sono cambiati i simboli ri- mento al fatto che l’interruzione al la tensione convenzionale limite di
spetto all’edizione precedente): primo guasto non viene fatta per ne- contatto (art. 481.3.1.1).
cessità di continuità del servizio, è Sono poi state apportate modifiche
stata aggiornata l’espressione, coe- d’ordine e redazionali al significato
(1)
rentemente con la precedente vista attribuito alle grandezze che com-
per i sistemi TT, che fissa le condizioni paiono nelle formule che fissano le
Dove UL è la tensione di contatto di sicurezza da rispettare in presen- condizioni di sicurezza nelle varie
limite (50 V in c.a. e 120 V in c.c., ov- za del primo guasto a terra. Ossia: condizioni di guasto, con particolare
vero 25 V in c.a. e 60 V in c.c. per am- riferimento al caso dei circuiti ali-
bienti ed applicazioni speciali quali mentati in corrente continua (art.
(3)
cantieri, strutture ad uso agricolo e 413.1.5.4).
studi medici) e Idn è la corrente no-
minale d’intervento, in A, dell’inter-
ruttore differenziale.
Al secondo capoverso dell’art.
413.1.4.1 è stato aggiunto che il col-
legamento a terra del neutro deve es-
sere fatto: “in modo da permettere
l’interruzione dell’alimentazione al
primo guasto franco su una massa
collegata al dispersore di resistenza
di terra RE 413.1.4.2”. Tale precisa-
zione è rivolta al distributore, al qua-
le può rivolgersi l’utilizzatore nel ca-
so che l’interruttore differenziale, per
il tipo di guasto ipotizzato, non inter-
venga per eccessivo valore della resi-
stenza del neutro Rn della rete pub-
blica (figura 2). Indicato con U0 la ten-
sione di fase del sistema, la resisten-
za di messa a terra del neutro Rn del-
la rete pubblica deve quindi essere(9): Figura 3: Doppio guasto a terra fase e neutro in un sistema IT a neutro distribuito

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normativa
quella normalmente assunta nella ge-
neralità dei casi per effettuare la pro-
tezione contro i contatti diretti e in-
diretti, basata appunto, ai fini della
tenuta dell’isolamento, su una dop-
pia, anziché tripla, barriera di sicu-
rezza. Ora il doppio isolamento è for-
nito da quello esistente fra il prima-
rio e il secondario del trasformatore,
cui si aggiunge l’isolamento proprio
dell’apparecchio utilizzatore(11) ma-
neggiato dall’operatore.
L’aspetto distintivo è, invece, ba-
sato sulla valutazione dell’aumento
del rischio nel secondo caso, legato al
possibile danneggiamento delle con-
dutture per la maggiore estensione
Figura 4: Doccia senza piatto doccia delle stesse e per la presenza di più
apparecchi alimentati. Situazione di
쩠 Protezione contro i contatti ti distinte: la 413.5 e la 413.6, rispet- maggior rischio che la Norma affida
indiretti mediante l’impiego tivamente afferenti la protezione me- in gestione solamente alle persone ad-
di componenti di classe II diante separazione elettrica per l’ali- destrate, che si stima siano in grado
Non sono da segnalare modifiche mentazione di un solo apparecchio di valutare il buon isolamento dei cir-
particolarmente significative, se non utilizzatore e la protezione mediante cuiti separati, disponendoli in modo
quella riguardante il trasferimento separazione elettrica per l’alimenta- che il loro stato possa essere esami-
del commento all’ex art. 413.2.1.1 nel zione di più di un apparecchio utiliz- nato a vista, ponendo una particola-
testo delle prescrizioni (art. 413.2.4) zatore. re attenzione ai cavi flessibili, che so-
dei requisiti che devono possedere le L’elemento di novità per entrambi no soggetti facilmente a danneggia-
condutture elettriche, per tensioni i casi sta nel fatto che in futuro non è menti, come recita il commento al-
non superiori a 690 V, per essere con- più obbligatorio l’impiego della sepa- l’art. 413.6.
siderate componenti con un isola- razione di protezione, ossia l’utilizzo
mento equivalente a quello di classe del trasformatore a doppio isolamen- 쩠 Luoghi particolari:
II. Queste condutture, di cui non è ne- to o con lo schermo metallico collega- locali per bagni e docce
cessario che vengano identificate con to a terra, ma è ritenuto sufficiente Sono state modificate le caratteri-
il segno grafico del doppio quadra- l’impiego della separazione semplice, stiche dimensionali delle varie Zone
to(10), devono avere le sotto riportate che è quella fornita da un normale previste per i bagni e le docce. Da ora
caratteristiche: trasformatore. Non si tratta di un ab- è normata anche la Zona 0 della doc-
bassamento del livello di sicurezza, cia senza piatto doccia, la cui altez-
쩦 cavi con guaina non metallica ma semplicemente di un allineamen- za è di 10 cm e la relativa superficie
aventi tensione nominale maggio- to di questa misura di sicurezza a ha la medesima estensione orizzon-
re di un gradino rispetto a quella
necessaria per il sistema elettrico
servito e che non comprendano un
rivestimento metallico;
쩦 cavi unipolari senza guaina in-
stallati in tubo protettivo o canale
isolante, rispondente alle rispetti-
ve Norme;
쩦 cavi con guaina metallica aventi
isolamento idoneo per la tensione
nominale del sistema elettrico ser-
vito, tra la parte attiva e la guaina
metallica e tra questa e l’esterno.

쩠 Protezione contro
i contatti indiretti mediante
separazione elettrica
Praticamente è stata riscritta tut-
ta la parte riguardante la separazio-
ne elettrica, riordinandola in due par- Figura 5: Doccia senza piatto e con parete fissa

34 Powertechnology 쩨 maggio 2007


tale della Zona 1 (figura 4a e b). A
questo proposito è stata eliminata, dal
commento dell’art. 701.32, l’estensio-
ne della Zona 0 a tutto il volume del-
le cabine per docce di tipo prefabbri-
cato. Nella figura 5a e b sono ripor-
tate, in pianta e in alzata, le dimen-
sioni delle Zone 0 e 1 in assenza di
piatto doccia, ma con l’interposizione
di una parete fissa. Nelle citate figu-
re sono pure riportate le dimensioni
della Zona 1, che nel caso di docce sen-
za piatto è delimitata dalla superfi-
cie verticale situata a 1,20 m dal pun-
to centrale del soffione agganciato e
posto sulla parete o sul soffitto. Quin-
di, in assenza di piatto doccia, non esi-
ste la Zona 2, bensì una Zona 1 au-
mentata di m 1,20.
Nella figura 6 sono riportati, con-
trassegnati con a, b e c, i punti d’in-
stallazione, a determinate condizio- Figura 6: Locali contenenti bagni e docce
ni, di apparecchi utilizzatori nei locali
contenenti bagni e docce, che costi- Nella Zona 1 si possono installare, sistemi di alimentazione fotovoltaici
tuiscono la novità saliente introdotta oltre allo scaldacqua elettrico (unica (PV), compresi i sistemi con moduli
nella sezione 701. eccezione ammessa in precedenza), in c.a. La loro importanza sta nel fat-
La premessa, al riguardo, sta nel- anche apparecchi di illuminazione, to che costituiscono il presupposto
l’art. 701.412.5: “Protezione addizio- purché protetti da SELV con tensio- normativo che regge tutto il conte-
nale mediante interruttori differen- ne non superiore a 25 V c.a. od a 60 V nuto della Guida CEI 82-25 – 2006-
ziali”, di nuova formulazione, che pre- c.c. (vedasi particolare “b” nella figu- 06: “Guida alla realizzazione di si-
scrive: “Uno o più interruttori diffe- ra 6). stemi di generazione fotovoltaica col-
renziali, con una corrente differen- Nella Zona 2 (vedasi particolare “c” legati alle reti elettriche di Media e
ziale nominale non superiore a 30 nella figura 6), dove comunque sono Bassa Tensione”(14), pubblicata nel
mA, devono proteggere tutti i circui- ammessi apparecchi utilizzatori di mese di giugno dello scorso anno.
ti situati nelle zone 0, 1, 2 e 3. L’uso ogni tipo, purché siano alimentati me- Il CT 82 resta naturalmente la se-
di tali interruttori differenziali non è diante un sistema SELV, si possono de tecnica deputata alla preparazio-
richiesto per i circuiti: installare, anche in questo caso oltre ne delle Norme relative ai componenti
agli scalda acqua elettrici, apparec- elettrici PV. È da ricordare, inoltre,
쩦 protetti mediante SELV; chi di illuminazione di Classe I e II, che la materia è regolata, per gli
쩦 protetti mediante separazione apparecchi di riscaldamento di Clas- aspetti di carattere generale, anche
elettrica, se ciascun circuito ali- se I e II ed unità di Classe I e II per dalla sezione 551: “Gruppi generato-
menta un solo apparecchio utiliz- vasche da bagno per idromassaggi che ri di bassa tensione” della Parte 5 del-
zatore”. soddisfino le relative Norme, previste la Norma.
per generare, ad esempio, aria com- Gli articoli dal 712.3.1 al 712.3.20
Più precisamente, nella Zona 0 (ve- pressa per vasche da bagno per idro- riportano le definizioni, alcune delle
dasi particolare “a” della figura 6), massaggi. quali, in armonia con quelle genera-
adesso sono ammessi apparecchi uti- I componenti elettrici devono ave- li della Parte 2, hanno anche l’effet-
lizzatori con le seguenti caratteristi- re almeno i seguenti gradi di prote- to di validare quelle (uguali) ripor-
che e requisiti, ossia che siano(12): zione (art. 701.512.2)(13): nella Zona tate dalla suddetta Guida. Per la mes-
0, IP X7; nella Zona1, IP X4 e nella sa a terra dei conduttori attivi del si-
쩦 adatti all’uso in quella zona se- Zona 2, IP X4. Eliminato ogni riferi- stema in corrente continua è imposto
condo le relative Norme e siano mento al grado di protezione dei com- che fra il lato c.c. e quello c.a. esista
montati in accordo con le istruzio- ponenti installati in Zona 3. almeno una separazione semplice,
ni del costruttore; cioè una separazione tra i circuiti e
쩦 fissati e connessi in modo per- 쩠 Sistemi fotovoltaici tra gli stessi e la terra, realizzata me-
manente; solari (PV) di alimentazione diante un isolamento principale. In-
쩦 protetti mediante circuiti SELV Queste prescrizioni derivano dal fatti, analogamente per quanto av-
alimentati a tensione non superio- documento di armonizzazione CE- viene per i sistemi in corrente alter-
re a 12 V in corrente alternata e a NELEC HD 60364.7.712 - 2005-07 e nata, il circuito lato c.c. può avere o
30 V in corrente continua. si applicano agli impianti elettrici dei non avere un punto a terra. Ad esem-

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normativa
renze elettromagnetiche negli edi-
fici;
쩦 le protezioni contro le influenze
esterne;
쩦 il sezionamento.

La protezione contro il sovracca-


rico sul cavo principale PV c.c. può es-
sere omessa quando la sua traspor-
tabilità è maggiore di 1,25 volte la
corrente di cortocircuito del genera-
tore PV in condizioni normalizzate. Il
cavo di alimentazione PV, che collega
i terminali c.a. dell’invertitore PV con
un circuito di distribuzione, deve es-
Figura 7: Messa a terra del sistema in corrente continua sere protetto contro i cortocircuiti con
un dispositivo installato nel punto di
pio, come nel caso di figura 7, il si- tatti indiretti mediante l’interruzio- connessione al circuito di distribu-
stema in corrente continua è vinco- ne automatica del circuito sul lato c.c. zione (art. 712.434.1). Al fine di ren-
lato al potenziale di terra (TN) con il richiede delle prescrizioni particola- dere minimi gli effetti delle tensioni
vantaggio che la tensione verso ter- ri, tuttora allo studio. indotte da fulminazioni, occorre che
ra, grazie al conduttore mediano, è La Norma IEC 60364-7-712 racco- la superficie di tutti gli anelli sia la
pari a metà della tensione nominale manda l’uso di moduli PV con isola- più piccola possibile. Per quanto ri-
(riduzione della sollecitazione dielet- mento di classe II quando la tensione guarda l’azione dovuta alle influenze
trica). Un guasto a terra interessa al a vuoto di stringa supera i 120 V. Sul esterne qualora si usino diodi di bloc-
massimo solo una semistringa. Le lato in alternata, il tipo di sistema di- co, il valore della loro tensione inver-
tensioni indotte sono minori ed ogni pende dalle modalità d’interconnes- sa deve essere 2 volte la tensione, in
contatto a terra, per altro di non sem- sione, normalmente TT (se l’utente è condizioni di prova normalizzate, ai
plice rilevazione, è un cortocircuito. alimentato in bassa tensione) o TN terminali della stringa PV. I cavi de-
Inoltre, va tenuto presente che nei si- (se l’utente è alimentato in media ten- vono essere scelti ed installati in mo-
stemi in corrente continua occorre te- sione). Per impianti in isola è possi- do tale da rendere minimo il rischio
nere in considerazione gli aspetti del- bile anche il sistema IT. Come pre- di guasti a terra e cortocircuiti e de-
la corrosione elettromeccanica a cau- scrizioni di sicurezza, oltre alle pro- vono essere in grado di sopportare gli
sa delle correnti continue disperse nel tezioni classiche, la Norma puntua- agenti esterni quali vento, ghiaccio e
terreno. lizza in particolare: le radiazioni solari.
In ogni caso, all’art. 712.413.2 è Relativamente al sezionamento
raccomandato di usare preferibil- 쩦 le protezioni contro le correnti di (art. 712.536.2.1÷712-536.2.2.5.1),
mente sul lato c.c. la protezione me- sovraccarico sul lato c.c.; premesso che tutti i componenti PV
diante componenti elettrici di classe 쩦 le protezioni contro le correnti di sul lato c.c. sono sempre considerati
II o con isolamento equivalente, an- cortocircuito; sotto tensione, anche quando il siste-
che perché la protezione contro i con- 쩦 le protezioni contro le interfe- ma sia staccato dal lato c.a., al fine di
consentire la manutenzione in condi-
zioni di sicurezza(15) del convertitore
PV, devono essere previsti dispositivi
atti a sezionare(16) lo stesso su en-
trambi i lati c.c. e c.a. (figura 8). I di-
spositivi adatti a permettere al grup-
po generatore di essere sezionato ri-
spetto alla rete pubblica devono es-
sere accessibili in ogni momento al di-
stributore (art. 551.7.4, Norma CEI
64-8/5).

Note
1) Si tratta dei Documenti di Armo-
nizzazione: HD 60364-4-41, HD 60364-
5-51, HD 60364-5-559, HD 60364-7-701,
HD 60364-7-704 e HD 60364-7-706.

Figura 8: Sezionamento per l’accesso in sicurezza al convertitore PV 2) In verità non tutte e non sempre in

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modo “intelligibile” (nel senso che sulla co- l’alimentazione avviene attraverso un nor- dei sistemi SELV, dove permane la neces-
pia cartacea la riga di evidenziazione spes- male trasformatore non di sicurezza. sità del trasformatore di sicurezza (quin-
so è quasi invisibile). di a doppio isolamento). Nei circuiti SELV,
5) Con ciò si è voluto indicare esclusi- infatti, occorre ipotizzare che se cede l’i-
3) Il Decreto Ministeriale 19 febbraio vamente la protezione delle persone con- solamento fra il circuito primario e quel-
2007 (G.U. n. 45 del 23 febbraio 2007): tro i contatti con le parti pericolose. lo secondario, sicuramente si determina a
“Criteri e modalità per incentivare la pro- cascata in contemporanea un secondo gua-
duzione di energia elettrica mediante con- 6) Per inciso, viene detto che la tensio- sto nel circuito secondario (con tensione
versione fotovoltaica della fonte solare, in ne d’utilizzo deve essere “non superiore a d’esercizio massima di 50 V), non essendo
attuazione dell’art. 7 del Decreto legisla- 50 V” (quindi “minore o uguale”), mentre il circuito secondario stesso dimensiona-
tivo 29 dicembre 2003, n. 387”, disciplina, nell’edizione precedente era detto “inferiore to, sotto l’aspetto dell’isolamento, per la te-
tra l’altro, l'accesso alle tariffe incentivanti a 50 V”. nuta della tensione primaria.
per chi produce energia mediante impianti
fotovoltaici e le fissa da un minimo di 36 7) Così si è espresso l’Ufficio Qualità 12) Come noto, prima nella Zona 0 non
ad un massimo di 49 centesimi di euro per del CEI ad uno specifico quesito posto in era possibile installare: condutture, di-
kWh prodotto, innalzandole rispetto alla tal senso. spositivi di comando e protezione, appa-
normativa previgente. recchi utilizzatori e prese a spina.
8) Nell’art. 461.2 (rimasto invariato) si
4) SELV (Safety Extra-Low Voltage); prescrive che: “Nei sistemi TN-C e nella 13) Sono ammesse le seguenti ec-
PELV (Protection Extra-Low Voltage); parte TN-C dei sistemi TN-C-S, sul con- cezioni:
FELV (Functional Extra-Low Voltage). So- duttore PEN non devono essere inseriti di- - le prescrizioni non si applicano alle
no dette misure di tipo combinato in quan- spositivi di sezionamento o di comando”. unità di alimentazione dei rasoi confor-
to realizzano contemporaneamente la pro- mi alla Norma CEI EN 61558-2-5 in-
tezione contro i contatti diretti ed indiret- 9) Supponendo, per esempio, di utiliz- stallati in Zona 2, purché siano im-
ti. I tre sistemi hanno in comune l’utiliz- zare un interruttore differenziale con probabili spruzzi d’acqua;
zo della bassissima tensione nominale ver- Idn = 0,5 A, per soddisfare la (1) deve es- - nei bagni pubblici o destinati a co-
so terra. Il sistema SELV, che nel caso del- sere RE ≤ 100 Ω. Posto poi U0 = 230 V e UL munità, quando sia prevista per la pu-
l’andata a terra di un polo presenta una = 50 V, la resistenza di messa a terra del lizia l’uso di getti d’acqua, i componenti
tensione di contatto comunque non supe- neutro deve essere inferiore a 360 Ω. Nel- elettrici devono avere almeno il grado
riore a 50 V, deve caratterizzarsi per i se- la pratica, tuttavia, non è affatto raro che di protezione IP X5.
guenti requisiti: si riscontrino valori eccessivamente ele-
- tensione nominale: ≤ 50 V; vati di resistenza di messa a terra del neu- 14) Tra gli altri, a commento della Gui-
- alimentazione: da trasformatore di si- tro, vuoi per la presenza di terreni ad ele- da 82-25, si veda anche l’articolo di A. Gu-
curezza, batterie o gruppo elettrogeno; vata resistività, vuoi anche perché il col- linelli: “Guida CEI 82-25 e normativa per
- parti attive: non devono essere colle- legamento a terra risulta interrotto per ef- l’incentivazione”, pubblicato sul n. 10, ot-
gate a terra; fetto di danneggiamenti derivanti dalle tobre 2006, di Elettrificazione.
- conduttori del circuito SELV: vanno lavorazioni agricole. Nelle reti di bassa
tenuti separati dai conduttori di altri tensione delle zone extra urbane, infatti, 15) Poiché il modulo fotovoltaico può
sistemi; il neutro può essere messo a terra sola- essere assimilato ad un generatore di ten-
- masse: non devono essere collegate a mente lungo la linea, mediante calata da sione permanentemente alimentato dal-
terra; un sostegno, ogni 200 metri circa e non la luce del giorno, per i cablaggi dei cir-
- prese a spina (eventuali): non devo- in cabina o posti di trasformazione se ali- cuiti in c.c. ai fini della sicurezza, occorre:
no avere il contatto di terra. mentati da linee aeree in conduttori nudi. - eseguire i collegamenti utilizzando ap-
Il sistema PELV possiede tutti i requi- Questo inciso normativo sortirà sicura- positi attrezzi di lavoro sotto tensione;
siti del SELV, ma in più presenta un pun- mente l’effetto di elevare l’attenzione ver- - collegare in serie i moduli PV la-
to a terra. Il collegamento a terra di un po- so il problema. sciando aperta la stringa in un punto
lo del secondario è in genere previsto per (ad esempio, collegamento del modulo
ragioni funzionali e/o di sicurezza degli 10) Coerentemente la Norma ricorda centrale);
apparecchi utilizzatori. Ciò si traduce in che le parti metalliche con cui dette con- - collegare successivamente gli estremi
una minor sicurezza. Infatti, in caso di un dutture vengono in contatto non devono della stringa (polo positivo e polo ne-
contatto con una parte attiva del circuito essere considerate masse. gativo) al relativo sezionatore, avendo
secondario, la tensione di contatto può as- cura di lasciarlo aperto;
sumere il valore di 50 V aumentato della 11) Con la cessanda normativa si con- - completare il collegamento del modulo
tensione totale di terra qualora si verifichi, siderava la concomitanza di tre guasti: lasciato scollegato precedentemente.
ad esempio, un guasto a terra in un appa- uno sull’isolamento principale del tra-
recchio utilizzatore alimentato alla tensio- sformatore, un secondo sull’isolamento 16) Nel progetto di Norma era specifi-
ne del primario. Il sistema FELV (vedasi supplementare sempre del trasformatore cato che il sezionamento lato c.c. del con-
anche la figura 1), realizzato per ragioni e un terzo guasto sull’isolamento dell’ap- vertitore PV doveva essere un interrutto-
funzionali, non presenta, invece, i requisi- parecchio utilizzatore. Ovviamente tale re di manovra sezionatore; nella Norma
ti visti in precedenza, perché, ad esempio, impostazione non va confusa con quella detta specificazione è stata eliminata.

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