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DISEGNARECON volume 9 / n.16 - giugno. 2016 LE DIMENSIONI DEL B.I.M.

ISSN 1828-5961
Antonella Di Luggo
Professore Ordinario di Rilievo dell’Ar-
chitettura presso il Dipartimento di
Architettura dell’Università di Napoli
Federico II. Ha pubblicato numerosi
testi e saggi nel campo del rilievo e
della rappresentazione del patrimonio
architettonico e più recentemente sulle
tecnologie innovative per il rilievo e la
rappresentazione digitale.

Simona Scandurra
Architetto, svolge attività di ricerca
presso il Dipartimento di Architettura,
Università di Napoli Federico II, con
particolare riferimento ai temi del ri-
lievo con tecnologie innovative range-
based ed image-based e della model-
lazione digitale e parametrica. Borsista
presso Stress, distretto ad alta tecnolo-
gia sulle costruzioni sostenibili.

La traduzione dal modello discreto al modello parametrico per la cono-


scenza del patrimonio architettonico nei sistemi HBIM
The knowledge of the architectural heritage in HBIM systems from the
discrete model to the parametric model
L’applicazione di una rappresentazione BIM al The application of BIM to architectural heritage
patrimonio storico e dunque la parametrizza- and therefore the parameterization of its ele-
zione di realtà caratterizzate da infinite possibili ments show a certain complexity, because the
variazioni presenta notevoli gradi di complessità, historical built environment must be subject to
riconducibili alla necessità di predisporre letture systematic readings, in order to detect an infor-
sistematiche del costruito storico, nell’ottica di mation system based on ontologically defined
individuare un sistema informativo definito sulla elements, which must be associated with data
base elementi ontologicamente definiti, a cui as- able to document their material, historical and
sociare dati capaci di documentarne le specificità constructive peculiarities.
materiche, storiche e costruttive. With reference to a case study, this paper exa-
In riferimento ad un caso studio, il contributo mines some theoretical implications and opera-
esamina alcune implicazioni teoriche e proce- tional procedures concerning the transition from
dure operative che investono il passaggio dal mo- discrete three-dimensional model of point clouds
dello tridimensionale discreto di nuvole di punti to a parametric model.
al modello parametrico.
Parole chiave: BIM, HBIM, ontologia, modellazio-
ne, patrimonio architettonico.
Keywords: BIM, HBIM, ontology, modeling, Archi-
tectural Heritage.
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1-2. Rappresentazione CAD in pian-
ta e sezione longitudinale della chie-
sa di San Pietro in Vincoli (Napoli).
Elaborazione Giulia Di Martini.
INTRODUZIONE AL BIM

Già da molti anni l’introduzione della modellazione


per oggetti (BIM) ha determinato modifiche sostanziali
nelle modalità di approccio al progetto di architettura,
consentendo una reale condivisione del lavoro e costi-
tuendosi il modello digitale pienamente sostitutivo del
reale.
Come è noto è possibile infatti predisporre informazio-
ni diversificate e ordinate in base ad un sistema logico
di conoscenze, queste ultime utili non solo nella fase
operativa di prefigurazione dell’idea, ma disponibili
nell’intero ciclo di vita del manufatto.
Se è vero che l’atto del rappresentare implicitamente
rimanda alla costruzione di ciò che viene rappresenta-
to, ciò appare ancora più vero laddove i sistemi BIM so-
stituiscono ad un sistema di linee indistinte, elementi
ontologicamente definiti, non solo nelle loro dimensio-
ni e funzioni, ma anche nelle reciproche relazioni, nei
materiali e nelle specificità intrinseche.
Solo apparentemente di natura esclusivamente tecno-
logica, il problema della modellazione per oggetti ha
fortissime implicazioni teoriche, in particolar modo
laddove la rappresentazione investa il campo del co- L’HBIM PER LA MODELLAZIONE DEL COSTRUITO fondarsi su di una lettura sistematica del singolo manu-
struito storico e dunque riguardi l’individuazione di STORICO fatto, nell’ottica di individuarne, a priori, il sistema for-
parti ed elementi riconoscibili e classificabili all’inter- male/strutturale a cui al contempo associare tutti quei
no di specifiche categorie. L’architettura storica, infatti, Diverse sono le scale di applicazione del paradigma dati capaci di documentarne le specificità compositive,
non solo nelle sue esemplificazioni paradigmatiche, BIM, dalla scala dell’architettura a quelle del paesag- costruttive, storiche e materiche. Operazione questa
ma anche nelle sue manifestazioni più ricorrenti, non gio, del territorio e oltre. Tra queste, l’Historic Building che presenta notevoli difficoltà, dovendo delineare
si presta alla standardizzazione dei suoi elementi, né Information Modeling (HBIM) riguarda in particolare il processi che individuino nel costruito la regolarità delle
tantomeno a soluzioni combinatorie individuabili a pri- patrimonio architettonico storico ed è un ambito all’at- forme, semplificando ciò che è in realtà profondamen-
ori, ma piuttosto si manifesta attraverso un racconto tenzione di studiosi e ricercatori del settore del Rilievo te complesso e dando un ordine logico al sistema di
fatto di singole parole che ne ricostruiscono la storia e della Rappresentazione per le complesse implicazioni conoscenza.
nelle sue dimensioni, nelle sue parti, nei suoi materiali, a carattere teorico ed applicativo ad esso correlate, ri- Applicare i sistemi BIM al costruito storico significa
nei suoi usi nel tempo. sultando di fondamentale importanza per lo studio del sfruttare le potenzialità della modellazione parametri-
Il problema centrale è pertanto quello di ricondurre costruito, ai fini della conoscenza, valorizzazione, con- ca e al contempo la precisione di rilievi reality-based.
la complessità ad un sistema, non più di segni, ma di servazione e gestione, nonché per tutti gli interventi di E’ fondamentale infatti considerare l’HBIM legato ad
elementi ontologicamente conclusi, la cui definizione è manutenzione, rifunzionalizzazione, riuso e restauro. una acquisizione di dati attraverso sensori ottici attivi o
funzione degli obiettivi conoscitivi. In particolare, l’HBIM [1] consiste nella applicazione passivi, dunque basato su dati acquisiti con tecnologie
La modellazione per oggetti si basa infatti su un diverso dei sistemi BIM al patrimonio architettonico storico laser scanner o fotomodellazione.
modo di affrontare il progetto di architettura e lo stu- e dunque nella predisposizione di sistemi informativi Questi possono essere registrati in nuvole di punti che
dio dell’esistente, predisponendo modelli multidimen- complessi basati sulla modellazione parametrica di re- forniscono un calco perfettamente rispondente al rea-
sionali condivisibili con altre professionalità, anche sul- altà caratterizzate da infinite possibili variazioni. In tal le, con un numero di informazioni sovrabbondante ri-
la base dell’interoperabilità tra software. senso, la rappresentazione deve necessariamente spetto alla necessaria semplificazione che ogni rappre-
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sentazione richiede e la cui restituzione grafica pre- 3. Nuvola dei punti ottenuta col rilie-
senta tempi di elaborazione lunghi e differenti gradi di vo laser scanner della chiesa di San
Pietro in Vincoli (Napoli).
complessità.
Si comprende quindi come, per ottenere un modello
infografico il più possibile completo e sempre imple-
mentabile, sia necessario che il lavoro venga coordina-
to da operatori con una consistente preparazione cul-
turale, che siano al tempo stesso competenti nell’uso
di strumentazioni per l’acquisizione di nuvole di punti
(laser scanner e/o fotogrammetria digitale), nella ela-
borazione e nel processamento dei dati acquisiti, non-
ché nella modellazione BIM [2].
A partire dalle nuvole di punti, il processo può svilup-
parsi attraverso vari dispositivi con specifici output per
l’ottimizzazione dei dati: estrazione dei bordi, ricono-
scimento delle features, estrazione di profili da inter-
polare con il lofting o ancora produzione di ortofoto da
cui estrarre textures e valori dimensionali per la rap-
presentazione grafica, dando luogo in ogni caso ad en-
tità che restituiscono dati metrici da importare in sof-
tware di modellazione e da utilizzare come riferimento
per la restituzione .
L’obiettivo, nell’ambito dell’HBIM, è quello di ricondur-
re gli elementi mappati sulla nuvola di punti ad oggetti
parametrici, per associarvi dati informativi pluridisci-
plinari e creare un data base interrogabile, individuan-
do procedure opportune che siano in grado di tradurre presentazione. formale necessario per la individuazione e concettua-
la complessità del reale, senza perdere la specificità e La modellazione tradizionale si fonda, infatti, sul rico- lizzazione delle parti.
l’unicità delle singole esemplificazioni. E’ necessario, noscimento di geometrie e nella sua rappresentazione A partire dalle nuvole di punti, il costruito viene dun-
dunque, assumere una generalizzazione tenendo con- genera sistemi di segni che denunciano, in base alla que rilevato nel suo calco virtuale e, attraverso la mo-
to, allo stesso tempo, della singolarità dei casi specifici. loro diversa evidenza, gerarchie di elementi e allusio- dellazione parametrica, ne viene data una ricostruzio-
In considerazione della presenza di forme complesse ni di profondità, trovando luogo il continuum del reale ne conforme al reale, aumentata di informazioni e dati
spesso irriducibili le une alle altre, non è possibile, per nella bidimensionalità del piano o nella virtualità dello che ad esso si correlano e ne costituiscono il sotteso
il costruito storico, ricondursi alle librerie esistenti, ma spazio digitale, affidando a letture ed interpretazioni fondamento storico, compositivo e costruttivo.
è necessario individuare nuovi insiemi di prototipi di successive l’individuazione delle parti e la loro articola- Tra i software fondati sul sistema BIM (Revit, Archicad,
oggetti parametrici e costruire apposite librerie di on- zione costruttiva. La modellazione parametrica chiede Allplan), Revit di Autodesk consente di importare e ge-
tologie, correlate da specifiche relazioni compositive e invece ex ante il riconoscimento di parti ed elementi stire nuvole di punti ed elaborarle in modo da ottenere
strutturali, in cui ogni elemento assuma un ruolo nel ontologicamente definiti a cui associare successiva- sezioni, profili, piante e ipografie e, attraverso la mo-
disegno del tutto e nel rapporto con altri elementi. mente specifiche caratteristiche materiche e costrutti- dellazione con masse, ottenere un modello grezzo da
E’ interessante sottolineare come, attraverso la model- ve, assumendo dunque tutte le connotazioni dell’og- affinare. Il riconoscimento delle forme non è automati-
lazione parametrica, venga a compiersi un passaggio getto reale nello spazio virtuale. co, come non lo è la costruzione di elementi tridimen-
fondamentale dalla forma della rappresentazione alla La formulazione del modello è dunque non più per for- sionali aderenti ai punti della nuvola, ma è necessario
rappresentazione del contenuto, dovendosi costruire ma ma per contenuto, non consentendo di prescindere utilizzare altri software, sin dalle prime fasi (ReCap),
a priori uno schema teorico e analizzare gli oggetti e dal riconoscimento ontologico delle singole parti per la per semplificare la nuvola, segmentarla in livelli e se-
le relazioni che popolano il dominio al quale il sistema sua definizione e ad esse facendo riferimento nel lessi- pararla in piccole porzioni, nell’ottica di rendere più
si applica per poterlo specificare nella sua tettonica, co e nella semantica che li collega. L’ontologia si confi- agevole la modellazione delle parti.
all’interno del sistema informatico, per la sua rap- gura dunque quale strumento teorico e specificazione E’ ben noto che non esiste la possibilità di un arricchi-
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mento semantico automatico dei dati acquisiti, ma al-


cuni dispositivi possono essere utili per la trascrizione
dei punti della nuvola: in particolare VirtuSurv (Kubit-
Faro) consente di lavorare parallelamente in due spa-
zi digitali tridimensionali, navigando, da un lato, nelle
foto panoramiche delle nuvole di punti e costruendo
parallelamente, dall’altra, il modello in software di
modellazione. Il riconoscimento avviene, pertanto,
attraverso l’individuazione dei punti di interesse in vi-
sualizzazione panoramica e, contestualmente, gli stessi
punti selezionati vengono automaticamente visualizza-
ti nell’editor. Tale processo si mostra particolarmente
efficace, essendo le foto panoramiche proiezioni solide
ove non si verifica la sovrapposizione di piani come nel-
le nuvole di punti, consentendo pertanto la possibilità
di individuare in modo agevole e intuitivo gli elemen- 4-5. Chiesa di San Pietro in Vincoli, viste di dettaglio in Recap. Nella finestra in alto a destra notiamo i punti di stazione del laser scanner scelti in
ti nello spazio tridimensionale, garantendo al tempo fase di ripresa.
stesso la correttezza del procedimento nel contestuale
rilievo virtuale. (A.d.L.)

CASO STUDIO: LA CHIESA DI SAN PIETRO IN VIN- strutture del Centro [6], ottenendo così un primo mo- ha una sua precisa identità e contiene già intrinseca-
COLI A NAPOLI dello discreto per punti da cui derivare dati metrici e mente le specifiche caratteristiche di quella tipologia
morfologici. Il rilievo è stato effettuato con un numero di elemento in quanto associa ad ogniuno dati diver-
Attualmente, presso il Dipartimento di Architettura e il limitato di scansioni grazie al posizionamento di target sificati, garantendo al contempo la congruenza tra le
Centro Interdipartimentale di Ricerca Urban Eco dell’U- sferici e a scacchiera e alla conformazione della chiesa parti in un sistema strettamente interconnesso, dove
niversità di Napoli Federico II il gruppo di ricerca [3] stessa che presenta un impianto longitudinale definito ogni modifica comporta necessariamente la variazione
che lavora sui temi del rilievo e della rappresentazione da un’aula unica che non determina significative zone di tutti gli elementi ad esso collegati.
dell’architettura con particolare riferimento alle nuove d’ombra. Per la realizzazione del modello parametrico [8]si è
tecnologie, sta portando avanti una sperimentazione A seguito del rilievo si è proceduto con l’inserimento previsto di utilizzare la nuvola come base d’appog-
che si pone come obiettivo quello di applicare il BIM dei dati in FaroScene, per il processamento e la re- gio, utilizzando Autodesk Recap per la conversione di
al costruito storico [4], con particolare riferimento al gistrazione delle scansioni in un’unica nuvola di punti, formato. In particolare si è potuto utilizzare lo snap
patrimonio architettonico a carattere religioso presen- eseguendo le operazioni di visualizzazione e di elimina- sui punti per un corretto posizionamento delle viste,
te nella città di Napoli. Ciò fa seguito ad una più ampia zione del rumore, la decimazione e il filtraggio dei dati oltre che per una verifica costante e immediata degli
ricerca [5] nell’ambito della quale sono state censite e l’assegnazione di un sistema di riferimento [7]. elementi modellati, anche dal punto di vista dimensio-
e mappate sul territorio napoletano oltre 400 chiese, La nuvola di punti così ottenuta per quanto configuri nale.
distinguendole in base alla proprietà e al loro attuale un calco perfettamente rispondente al reale è al tem- E’ stata esclusa la modellazione totalmente in place,
utilizzo. All’interno della più generale ricognizione sul po stesso un modello privo di intelligenza, che non ossia direttamente all’interno del progetto, in quanto
territorio, sono state selezionate oltre trenta chiese di discretizza il bene rilevato, ma presenta un insieme di presenta funzioni di gestione limitate, non rendendo
cui è stato effettuato un rilievo architettonico e dello coordinate che producono un 3D della realtà del tutto inoltre possibile la registrazione di precisi parametri
stato di conservazione: tra queste la chiesa di San Pie- inconsapevole di ciò che rappresenta, per quanto mi- per ognuna delle parti che compongono l’insieme.
tro in Vincoli sita in via Sedile di Porto che è stata utiliz- surabile e fedelmente riprodotto, allo stesso modo di Il progetto è stato georiferito e i livelli -intesi come pia-
zata quale campione sperimentale per la modellazione quanto accade in un modello 3D geometrico costituito ni di lavoro- sono stati utilizzati come riferimento nella
parametrica di forme complesse. da segni la cui interpretazione è demandata a colui che scomposizione del manufatto ed in particolare per i
La ricerca ha previsto una prima fase di rilievo sul cam- ne legge l’articolazione, nel rimando a ciò che viene piani orizzontali e verticali che consentono di ripartire
po attraverso la tecnologia laser scanner utilizzando, rappresentato. lo spazio nelle diverse viste di default.
nello specifico, le strumentazioni disponibili presso le Al contrario, in un modello parametrico, ogni elemento Prima di definire tali piani, è risultato conveniente ra-
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6. Individuazione dei punti in VirtuSurv direttamente sulla foto panoramica e modellazione automatica in 7. Costruzione dei piani di lavoro effettuata in Revit utilizzando come base la nuvola di punti. Ciò ci permette di
Revit. avere al contempo assi di riferimento per la modellazione, piani di lavoro e viste di defoult.

gionare sullo spazio da rappresentare, leggendone le dino di invito e da archi a tutto sesto in corrispondenza terminati elementi.
specificità e l’articolazione, nell’ottica della sua virtuale dei quali, nella parte alta dell’aula, sono presenti vani La modellazione ha preso avvio dal perimetro del cal-
ricomposizione con gli strumenti messi a disposizione di apertura inquadrati all’interno delle lunette nella pestio e dal posizionamento dei muri, scorporandoli
in Revit. volta di copertura. Tale sistema scandisce regolarmen- dall’apparato decorativo e ripercorrendo virtualmente
La chiesa presenta un impianto longitudinale a nava- te lo sviluppo longitudinale dell’aula ricomponendosi le fasi di costruzione del manufatto.
ta unica coperta da una volta a botte lunettata, tre l’insieme in un unico disegno attraverso i profili della Una volta realizzati il calpestio e le pareti principali
cappelle per lato e termina con un arco trionfale che cornice superiore e della zoccolatura che delimita il pe- (pareti di contorno, pareti di separazione tra cappelle
delimita la zona del presbiterio coperta da una cupo- rimetro della chiesa. e navata centrale e le pareti di separazione tra le cap-
la riccamente decorata. Al fine di individuare classi di Anche la rappresentazione di elementi puntuali si è pelle), si è scelto di realizzare apposite famiglie per la
elementi da modellare è stata quindi predisposta una mostrata complessa, richiedendo una iniziale semplifi- creazione delle volte e degli archi in particolare utiliz-
preliminare analisi del sistema architettonico, rileg- cazione in figure geometriche, specificando successiva- zando la famiglia del modello generico adattivo, realiz-
gendo l’insieme nei macroelementi che definiscono il mente la rappresentazione nel dettaglio. zando la volta a botte parametrizzando il suo vuoto e
sistema strutturale (muri perimetrali, sistema di coper- Non è stato possibile riferirsi alle famiglie di oggetti settando, in ambiente di progetto, i parametri in base
tura), per poi procedere alla modellazione di elementi esistenti, ma si è reso necessario generarne di nuove, ai dati derivati dal rilievo.
di dettaglio. determinandone i parametri in un sistema identificati- In maniera simile si è scelto di operare anche per la re-
Per sfruttare al massimo le potenzialità del BIM, sono vo della famiglia stessa, a cui associare informazioni sui alizzazione dell’arco trionfale e della cupola sulla zona
state raccolte ed associate informazioni inerenti la materiali, sullo stato di fatto, sui rapporti geometrici e presbiteriale. Più complessa la realizzazione della volta
composizione stratigrafica della muratura, ipotizzata in su tutto ciò che caratterizza l’elemento. che copre l’aula centrale, per la presenza delle lunet-
base al confronto con tipologie analoghe coeve. Nell’ambito del singolo progetto, le famiglie sono in- te, che hanno richiesto una parametrizzazione decisa-
E’ risultato particolarmente utile, inoltre, assumere fatti rappresentative di specifiche componenti, conno- mente più fitta e laboriosa.
un approccio modulare, individuando la riproposizione tandosi con una precisa identità formale, tecnologica Una volta terminata la modellazione dei macro-ele-
di uno stesso schema compositivo in corrispondenza e funzionale e presentando una serie di possibili con- menti, è stata avviata la fase di dettaglio delle superfici
delle cappelle laterali, queste ultime internamente de- figurazioni in funzione dei parametri che ne regolano murarie, a cominciare dalle lesene presenti tra le cap-
finite da volte a botte e segnate lungo l’aula da un gra- l’identità e consentendone l’associazione solo a prede- pelle, sempre creando apposite famiglie per ogni clas-
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8. Costruzione di un primo model- se di elemento.


lo semplice in Revit. Elaborazione Per le cornici, invece, si è scelto di modellare in place
Gabriella Di Dato, Valerio Flavio De
Stefano, Simona Scandurra. una massa ottenuta per estrusione su percorso, dopo
aver creato una famiglia specifica di tipo profilo me-
trico per il profilo modanato, tracciando la sezione del
profilo attraverso il riferimento ad una ortofoto e asso-
ciandovi esclusivamente informazioni di tipo geometri-
co e materico.
Simile soluzione si è scelta per le modanature che defi-
niscono gli archi e per la base dei piedritti che separano
le paraste, ritenendo adeguata la creazione della fami-
glia del profilo, soprattutto per la possibilità di specifi-
care i rapporti geometrici tra le varie modanature che
costituiscono l’insieme.
Nell’ambito della ricerca è stato sperimentato Point-
Sense della Kubit-Faro nella versione Heritage, un sof-
tware che aggiunge una serie di funzionalità per Re-
vit in riferimento all’interazione tra modello e nuvola
di punti, producendo proiezioni dei dati acquisiti per
la costruzione speditiva di modelli 3D. In particolare
PointSense si è dimostrato particolarmente utile per
le funzionalità del fitting che consente l’adattamento
automatico del modello alla nuvola di punti, attraverso
analisi delle superfici che misurano l’allontanamento
dell’uno rispetto all’altra, traducendo in linee e super-
fici porzioni di nuvole di punti.
Attraverso Point Sense, inoltre, si sono potute notevol-
9. Modanatura ottenuta per estru- mente semplificare le procedure di creazione dei profi-
sione del profilo precedentemente
disegnato in apposita famiglia. li modanati all’interno della specifica famiglia, perché
Ortofoto della pianta, del prospet- consente di segmentare la nuvola all’interno dell’edi-
to e della sezione utilizzate come tor, pervenendo ad una maggiore precisione nella rea-
guida. Elaborazione di Gabriella Di lizzazione del profilo.
Dato, Valerio Flavio De Stefano,
Simona Scandurra. Accanto a ciò, è stato possibile generare ortofoto della
nuvola direttamente nel software, così da poter legge-
re le informazioni in modo speditivo, lavorando pertan-
to attraverso l’integrazione di tali funzioni con quelle di
base presenti in Revit. (S.S.)

CONCLUSIONI

Diversamente dalla modellazione geometrica che pro-


duce una rappresentazione anonima basata solo sulle
forme nelle quali può essere scomposta l’opera archi-
tettonica, il paradigma BIM induce a considerare la
specificità di ciò che viene rappresentato, dove l’archi-
tettura si propone quale sistema di parti ed elementi
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10. Modello infografico ottenuto. Elaborazione di Gabriella Di Dato,
Valerio Flavio De Stefano, Simona Scandurra.

organizzati secondo precise relazioni formali, struttu- In quanto tale, la rappresentazione ha un consistente mazioni non distinguibili per piani conoscitivi. Va in-
rali e funzionali. risvolto critico in quanto indaga nell’ambito di una co- vece perseguito l’obiettivo di una rappresentazione
Ovviamente tali sistemi necessitano di basi documen- noscenza complessa, fornendone interpretazioni con intelligente (nell’etimologia stessa della parola, intus
tarie affidabili capaci di restituire le determinazioni diverse chiavi di lettura. legere) capace di leggere la struttura formale dell’archi-
metriche e materiche del manufatto, nonché il suo sta- Se la rappresentazione si riconduce nella sua formu- tettura, le sue parti e il sistema logico che le correla,
to di conservazione. lazione teorica ad una operazione di costruzione di consentendo implicitamente all’architettura di pren-
Appare pertanto opportuno adottare tali sistemi di co- un modello mentale, ciò risulta ancora più evidente dere coscienza di sé, dandosi un contenuto tramite il
noscenza e rappresentazione al costruito storico per le nell’applicazione dei sistemi BIM, ove la chiarezza del quale è possibile la sua rappresentazione.
potenzialità informative che in esso risiedono, poten- modello è esito di una precisione analitica ed intellet-
do includere in un unico ambito digitale dati storici e tuale che garantisce la costruzione di un paradigma lo-
sulle trasformazioni, registrandone progressivamente gico disponibile ad ogni sezione illustrativa.
i diversi interventi di restauro o di semplice manuten- Ben sappiamo che per la conoscenza del reale è ne-
zione, garantendo un controllo costante dell’opera nel cessario un processo di semplificazione, in quanto solo
tempo e allestendo una documentazione aggiornabile riconducendo la complessità del reale ad uno schema
nel tempo. logico è possibile conoscere e rappresentare. Pertanto
Come sempre, è necessario capire gli obiettivi per i è necessario trovare il giusto equilibrio tra la rappre-
quali viene effettuato il rilievo e di conseguenza la sua sentazione mimetica del reale e la sua semplificazione.
rappresentazione. La rappresentazione infatti costitui- La mimesi e la ricchezza descrittiva infatti non sempre
sce sempre l’esito di un programma costruito con con- garantiscono la trascrizione dei significati del reale, ma,
sapevolezza e strutturato su di una precisa intenzione in quanto pedissequa imitazione, ne producono una
ed è influenzato dalla cultura del tempo. copia, replicandone le apparenze e generando infor-
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NOTE - Cultura ad impatto aumentato . Ti- BIBLIOGRAFIA and Spatial Information Sciences,
[1] H-BIM, Historical Bim Informa- tolo della ricerca: GBEY Una piatta- Alabiso, A., Campi, M., di Luggo, A., ISPRS Volume XXXVIII-5/W16.
tion Modeling, si differenzia dal forma integrata per la conoscenza, (2016). Il patrimonio architettonico
processo bim tradizionale per il la valorizzazione e la fruizione del ecclesiastico di Napoli. Forme e
fatto che l’opera da modellare e patrimonio artistico e architettonico spazi ritrovati, Paparo Edizioni, Na-
informatizzare è già esistente e va negato nella città di Napoli. poli ISBN 978-88-99130-24 4.
esplorata nelle sue precise conno-
tazioni. . [6] Per i rilievi è stato utilizzato Brechin, F., Casidy, C., Dirix, E.,
un Laser Scanner Faro Focus 3d Dore, C., Mccarthy, S., Murphy,
[2] “Se da un lato il BIM aiuta a x-130. M., (2015). Structural Simulations
coordinare le diverse figure del and Conservation Analysis -Histo-
processo edilizio introducendone [7] Le operazioni di rilievo e resti- ric Building Information Model, in
le competenze nei modelli (distinti tuzione dei dati sono state dirette The International Archives of the
in architettonici, strutturali, im- dal Prof. Raffaele Catuogno, Dipar- Photogrammetry, Remote Sensing
piantistici e di manutenzione) così timento di Architettura, Università and Spatial Information Sciences
da pianificarne la realizzazione e di Napoli Federico II che coordina (isprsarchives-XL-5-W4-351).
computarne le quantità per il can- gruppi di lavoro per la sperimen-
tiere, HBIM si concentra invece sul tazione di tecnologie di rilievo Clini, P., Malinverni, E. S., Nespe-
rilievo, sulla definizione dello stato no-contact (range based e image ca, R., Orlietti, E., Quattrini, R.,
di conservazione dei luoghi e dei based) e delle metodologie per il (2015). From tls to HBIM. High
materiali, per meglio pianificarne processamento e l’interpretazione quality semantically-aware 3D
interventi consapevoli. (…) I mo- dei dati. modeling of complex architecture
delli BIM si basano sull’aggrega- in The International Archives of the
zione di “componenti parametrici [8] Hanno lavorato alla modellazio- Photogrammetry, Remote Sensing
intelligenti” in grado di relazionarsi ne parametrica della Chiesa di San and Spatial Information Sciences
semanticamente tra loro. I modelli Pietro in Vincoli: Gabriella Di Dato, (isprsarchives-XL-5-W4-367)
dell’esistente HBIM implicano la Valerio Flavio De Stefano, Simona
produzione esclusiva di tali oggetti Scandurra. Garagnani, S., (2015). Building In-
intelligenti, non reperibili da catalo- formation Modeling semantico e
ghi di produttori o geometrie pure, rilievi ad alta risoluzione di siti ap-
come nel caso del nuovo.” Cfr. S. partenenti al Patrimonio Culturale, «
Garagnani, HBIM nell’esistente DISEGNARECON» Numero Speciale
storico - Potenzialità e limiti degli DOCO 2012 – Documentazione e
strumenti integrati nel recupero Conservazione del Patrimonio Ar-
edilizio, Ingenio, ottobre 2015. chitettonico ed Urbano ISSN: 1828
- 5961.
[3] Il gruppo di ricerca che sta la-
vorando sull’applicazioni HBIM al Garagnani, S., Cinti Luciani, S.,
patrimonio architettonico è compo- (2011). Il modello parametrico in
sto da: Antonella di Luggo, Massi- architettura: la tecnologia B.I.M. di
miliano Campi, Raffaele Catuogno, Autodesk Revit, in « DISEGNARE-
Domenico Iovane, Valeria Cera, Va- CON» giugno 2011 - ISSN 1828-
lerio Flavio De Stefano, Gabriella Di 5961.
Dato, Simona Scandurra.
Mingucci, R., Garagnani, S., (2011).
[4] R. Catuogno, A. di Luggo, Dalla Strumenti digitali per la model-
nuvola di punti all’HBIM. Rilievo e lazione d’architettura, in «DISE-
modellazione per la conoscenza e GNARECON» giugno 2011 - ISSN
la gestione del patrimonio archi- 1828-5961
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22 aprole 2016. tion Modelling - Adding Intelligence
to laser and image based surveys,
[5] La ricerca è stata finanziata in The International Archives of the
dal MIUR- Bando Start up, Linea 2 Photogrammetry, Remote Sensing
http://disegnarecon.univaq.it

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