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P. Foresi, Filosofia e storia della filosofia, in Nuova Umanit, XXVIII
(2006/1) 163, pp. 17-24.
152 La storia come verit
quale tensione esistenziale del mio stesso essere al vero che, ipso
facto, lo coglie, lo recepisce in profondit e, per una sorta di con-
naturalit che vi ritrova, lo fa s.
umanit. Verit che, per lumanit, come per me, coincide, come
abbiamo detto, con Ges.
In tale prospettiva il concetto di tempo muta radicalmente.
Esso si manifesta come ci che intercorre fra lessere io den-
tro e lessere io fuori, e nel quale vado realizzandomi. Il tempo,
allora, di per s non che pura apparenza, realt inesistente.
Vi per un momento della storia in cui il tempo si fatto
realt: nella Palestina di duemila anni fa.
Per esperire il tempo reale dovrei allora, per cos dire, riper-
correre retroattivamente tutta la distanza che mi separa da quel
momento, ove avvenuto, nella persona dellUomo Dio, il con-
giungimento perfetto dellessere dentro e dellessere fuori.
Ma in quel Dio incarnato, morto e risorto, in cui il tempo si
compiuto, il tempo si anche proletticamente aperto verso il
compimento escatologico.
Da qui il mio essere, per Lui, nel tempo e fuori del tempo.
Da qui lo stupore che nasce: stupore dellessere che ancora non .
PASQUALE FORESI