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20/2009/P
REPUBBLICA ITALIANA
la
Visto il testo unico delle leggi sullordinamento della Corte dei conti,
della Corte dei conti, approvato con delibera delle Sezioni Riunite 16
visto lart. 17, commi 30 e 30-bis del decreto legge 1 luglio 2009, n.
modificazioni e integrazioni;
visti gli artt. 3, 5, 97, 100, 114, 117, commi secondo, terzo e
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quarto, 118, 119 e 120, comma secondo della Costituzione;
della funzione pubblica), al Ministero del lavoro, della salute e delle poli-
stero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (Dirigente Luca Sa-
batini).
Ritenuto in
FATTO
comma 30, del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con
onde stabilire gli esatti confini della nuova materia attribuita alla fun-
zione di controllo preventivo della Corte dei conti, sotto laspetto ogget-
tivo e soggettivo.
caso degli altri contratti passivi) soltanto nellipotesi che si superi una
Amministrazioni).
Considerato in
DIRITTO
Corte dei conti (sia in sede di controllo che nellambito della giurisdizione
pubblici.
che uno degli elementi che incidono in maniera rilevante su detti bilanci
ricerca;
discrezionale dellamministrazione;
disciplina;
Sotto il profilo, poi, del valore del contratto, ritiene la Sezione che
il legislatore non abbia inteso limitare il controllo agli atti di importo pari
zioni e consulenze.
266/2005.
anticrisi.
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Deve affermarsi, quindi, che in via di principio il nuovo controllo
determinati soggetti.
D.Lgs. n. 165/2001.
norma, non avrebbe potuto fare altro che rimettere gli atti alla Corte
del 14.10-22.10.1996).
zionali.
espresso lavviso che la norma non si riferisca agli enti locali territoriali
ed alle loro articolazioni; ci, del resto, in armonia con lordine del
sul decreto legge correttivo del decreto legge 78/2009) nella seduta del
richiama, tra le pi recenti, le sentenze nn. 249, 232, 225, 107 e 88 del
il legislatore statale non abbia neppure avvertito sul piano della mera
tonomie locali.
legittimit sugli atti di Regioni ed enti locali sono venuti meno, non solo
centralizzati; a sua volta (come rilevato dalla Regione Veneto nel suo
di cui allart. 120, secondo comma, Cost., con gli specifici limiti e vincoli
dellautonomia degli enti, anche nella ideazione del sistema dei con-
trolli.
la difficolt di ritenere che gli equilibri della finanza pubblica possano di-
tata della norma (conforme, del resto, a quanto prospettato dagli stessi
ritenere che la stessa non applicabile alle Regioni ed altri enti locali
nitarie Locali (ASL) sono unarticolazione infraregionale (ai sensi del de-
30 bis del decreto legge 78/2009, e sulla medesima non luogo a deli-
berare.
Sezione ritiene che la questione non sia matura per una decisione, an-
caso alla Sezione centrale. Daltra parte, una volta espunti gli enti locali
P.Q.M.
preliminari come in motivazione (in particolare, nel senso che lart. 17,
commi 30 e 30 bis del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con
Il Presidente
Fabrizio Topi
Il Relatore
Antonio De Salvo
IL DIRIGENTE