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29 Circuiti oleodinamici fondamentali

Un circuito oleodinamico deve essere costituito come minimo


dai seguenti elementi: una pompa con relativo motore primo,
un serbatoio, un filtro, una tubazione di mandata, un distri-
butore, un attuatore, una tubazione di ritorno.
Per motivi di sicurezza bene inoltre che sia presente una
valvola di massima pressione.
Utilizzando la ormai nota simbologia unificata possiamo di-
segnare, per esempio, un circuito come indicato in figura 1,
dove si considerato un cilindro a d.e. comandato da un dis-
tributore 4/3; il filtro stato inserito allo scarico e non si
fatta alcuna ipotesi circa il sistema di azionamento del dis-
tributore; commutando questultimo si ottengono le due
corse di andata e ritorno del cilindro.
Fig. 1. Circuito oleodinami-
co: (1) motore elettrico;
Un sistema oleoidraulico, comunque complesso, pu es-
(2) pompa; (3) serbatoio; sere sempre pensato come linsieme di un certo numero
(4) filtro; (5) tubazione di di circuiti elementari, ovvero di circuiti che svolgono una
mandata; (6) distributore; determinata funzione utilizzando allo scopo il pi piccolo
(7) cilindro; (8) tubazione di numero possibile di componenti.
ritorno; (9) valvola di mas-
sima pressione.

1. Circuiti di alimentazione
Al circuito di alimentazione si richiede di inviare, a co-
mando, un flusso dolio nellimpianto; esso sar tanto pi
complesso quante pi sono le funzioni complementari che
gli vengono richieste.
Fig. 2. Circuito di alimenta- Nella configurazione pi semplice (fig. 2), oltre ai necessari
zione.
tubi e raccordi, si ha una pompa a portata fissa, azionata da
un motore elettrico, e una valvola di massima pressione.
Qualora un filtro non sia presente nella tubazione di ritorno,
come nel caso della figura 1, occorre inserirne uno nel circuito
di alimentazione, o in mandata o in aspirazione (fig. 3).
Se le interruzioni richieste dallapplicazione sono frequenti,
per evitare noie al motore elettrico, che non sopporta conti-
nue manovre di attacco e stacco, si pu utilizzare una fri-
zione posta tra il motore elettrico e la pompa, oppure man-
dare il circuito in scarico. Questa seconda soluzione si pu ot-
tenere in due modi diversi:

utilizzando unelettrovalvola come indicato nella figura 4;


collegando lattacco di pilotaggio ausiliario, chiamato an-
che venting, della valvola di massima a una valvola 2/2
come nello schema della figura 5.

Quando richiesta unalimentazione a pressione costante


si pu utilizzare un accumulatore oppure una pompa a
portata variabile.
Fig. 3. Circuito di alimenta-
zione con filtro: (A) filtro in Nella figura 6 riportato lo schema con laccumulatore, nella
aspirazione; (B) filtro in man- figura 7 quello con la pompa a portata variabile munita di
data. regolatore a comando di pressione.

166 COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI


29 Circuiti oleodinamici fondamentali

Fig. 7. Circuito di ali-


Fig. 4. Circuito di ali- Fig. 5. Circuito di ali- mentazione con
mentazione con messa mentazione con messa Fig. 6. Circuito di ali- pompa a cilindrata
in scarico mediante in scarico mediante mentazione con accu- variabile a comando
elettrovalvola. valvola di massima. mulatore. di pressione.

Se necessaria unalimentazione a portata variabile, si


pu ricorrere al circuito di figura 8 nel quale si utilizza
una valvola regolatrice di portata.
Se occorre invece unalimentazione a portata costante al
variare del carico, si pu usare, come indicato nella fi-
gura 9, una pompa a cilindrata variabile con regolatore a
comando di portata.
Quando per la stessa applicazione si hanno, in tempi diversi,
le due opposte esigenze di elevata portata a bassa pressione
e bassa portata a pressione elevata, come si verifica nel caso
di alcune presse, oppure quando occorre alimentare diversi
attuatori con circuiti separati, bisogna ricorrere alluso di due
o tre pompe come mostrato nelle figure 10 e 11.
Fig. 8. Circuito di alimenta- Lazionamento simultaneo delle tre pompe per mezzo dello
zione con valvola regolatrice stesso motore si ottiene utilizzando ap-
di portata. positi dispositivi denominati accoppiatori.

Fig. 9. Circuito di alimenta-


zione con pompa a cilin-
drata variabile a comando Fig. 10. Circuito di alimentazione Fig. 11. Circuito di alimentazione
di portata. a due pompe. a tre pompe.

COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI 167


29 Circuiti oleodinamici fondamentali

2. Circuito di comando di un cilindro a s.e.


Per comandare un cilindro a s.e. necessario almeno il cir-
cuito di figura 12 che utilizza, oltre alla sezione dalimenta-
zione, un distributore 2/2 e una valvola di non ritorno.
Se con la stessa pompa si devono muovere altri attuatori, oc-
corre usare un distributore 3/3 (fig. 13) o due distributori 2/2
(fig. 14).

Fig. 13. Comando di pi ci- Fig. 14. Comando di pi cilin-


Fig. 12. Comando di un cilin- lindri a s.e. con distributore dri a s.e. con due distributori
dro a s.e. 3/3. 2/2 interbloccati.

3. Circuiti di comando di un cilindro a d.e.


Consideriamo separatamente le due diverse esigenze:
corse semplici di andata e ritorno;
corse con necessit di arresto intermedio.
Le prime si realizzano con un distributore 4/2, come mostra
lo schema della figura 15; velocit e spinta dipendono dalla
portata, dalla pressione e dallarea su cui agisce lolio, che
diversa per le due corse nei cilindri a uno stelo.
Nel secondo caso occorre distinguere le due situazioni di ar-
resto con stelo libero e di arresto con stelo bloccato.
Fig. 15. Comando di un cilin- Larresto con stelo libero si pu ottenere con uno degli schemi
dro a d.e. per corse semplici di della figura 16; larresto con stelo bloccato si pu ottenere
andata e ritorno. con uno degli schemi della figura 17.

Fig. 16. Comando di un cilindro a d.e. con Fig. 17. Comando di un cilindro a d.e. con arresto in-
arresto intermedio a stelo libero. termedio a stelo bloccato.

168 COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI


29 Circuiti oleodinamici fondamentali

4. Circuiti di regolazione della velocit

La regolazione della velocit degli attuatori oleodinamici


si effettua con le valvole limitatrici di portata.

In funzione della posizione di montaggio di tali elementi si


pu avere la regolazione:
sulla mandata;
sul ritorno;
alternata sulla mandata e sul ritorno;
contemporanea sulla mandata e sul ritorno.

1. La regolazione sulla mandata si ottiene con il circuito della


figura 18 da cui risulta che il regolatore posto sulla tu-
bazione di mandata immediatamente a monte del distri-
butore.
Fig. 18. Regola- Poich la portata regolata su un certo valore, se sono
zione della ve- diverse le aree su cui agisce lolio in pressione, si hanno
locit sulla man- velocit diverse nelle due corse di andata e ritorno; tale
data. regolazione d luogo a un movimento a strappi dello
stelo.

2. La regolazione sul ritorno si realizza con lo schema di fi-


gura 19: una valvola limitatrice di portata viene posta sulla
tubazione di ritorno immediatamente a valle del distri-
butore.
Anche in tal caso si hanno velocit diverse nelle due corse
Fig. 19. Regola-
ma si evita il movimento irregolare dello stelo; sconsi-
zione della velo-
cit sul ritorno. gliabile quando lattuatore collegato a valvole di se-
quenza.

3. La regolazione alternata sulla mandata e sul ritorno si ot-


tiene con lo schema della figura 20: un regolatore po-
sto subito dopo il distributore e prima della camera po-
Fig. 20. Regola- steriore dellattuatore; con tale disposizione la regola-
zione della ve- zione si ha sulla mandata nella corsa di andata e sul ri-
locit alternati- torno durante il rientro dello stelo; la velocit delle due
vamente sulla corse risulta in tal caso uguale, a meno che il regolatore
mandata e sul non abbia perdite di carico diverse nei due versi di per-
ritorno. correnza.

4. La regolazione contemporanea sulla mandata e sul ri-


torno si realizza come descritto in figura 21: si usano due
regolatori di portata in combinazione con due valvole di
ritegno; sia dal punto di vista della precisione che della
regolarit del movimento questa sicuramente la solu-
zione migliore.
Fig. 21. Rego- Altre modalit di regolazione della velocit sono basate
lazione della
velocit con- sullimpiego di pompe a cilindrata variabile, di pompe
temporanea multiple a mandate indipendenti, di pi pompe a cilin-
sulla mandata drata fissa con un dispositivo che consente linserimento
e sul ritorno. di una di esse per volta.

COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI 169


29 Circuiti oleodinamici fondamentali

5. Circuiti rigenerativi
Un circuito si dice rigenerativo quando le due camere di
un attuatore sono collegate come mostrato in figura 22.
Quando si invia olio in pressione si ha lavanzamento dello
Fig. 22. Cir- stelo poich Sa  Sp; la particolarit di tale collegamento
cuito rige-
quella di consentire una velocit duscita dello stelo molto
nerativo.
elevata, poich lolio inizialmente contenuto nella camera
anteriore si aggiunge alla portata inviata dalla pompa; tali
circuiti sono particolarmente adatti per ottenere posiziona-
menti rapidi.
Nella figura 23 dato un esempio di circuito con possibilit
di funzionamento sia normale che rigenerativo, molto utile
quando necessario avere prima una corsa di avanzamento
veloce, poi una spinta a tutta pressione. La prima fase si ha
con il distributore A commutato dal segnale y, la seconda
Fig. 23. Circui- fase con A commutato da x; nel funzionamento rigenerativo,
to con possibi- con A posizionato come in figura, quando B commuta in po-
lit di funzio- sizione (a) si ha lavanzamento rapido, quando B commuta
namento nor- in posizione (b) lo stelo resta bloccato, quando infine B com-
male o rigene- muta in posizione (c) si ottiene il rientro dello stelo.
rativo.

6. Circuiti aperti e chiusi


Con riferimento al percorso seguito dal fluido, i circuiti
oleodinamici si possono suddividere in due tipi fonda-
mentali, circuiti aperti e circuiti chiusi.
1. I circuiti aperti sono caratterizzati dalla circolazione dello-
lio proveniente dalla pompa, attraverso la valvola direzio-
nale, lattuatore, il filtro e infine il serbatoio dal quale il
fluido viene riprelevato, per percorrere di nuovo il circuito.
Il serbatoio deve contenere una quantit dolio propor-
zionale a quella circolante nellimpianto. Normalmente le
La pompa di carico, quasi sue dimensioni devono essere tali da contenere da due a
sempre del tipo a ingra-
quattro volte la portata della pompa; per esempio per
naggi, alimenta con fluido
una portata di 30 l/min si ha un serbatoio di 60-120 l; ci
prelevato dal serbatoio il
circuito principale per com-
rappresenta linconveniente maggiore di questi circuiti,
pensare le perdite dolio; traducendosi in un notevole ingombro del sistema.
viene anche detta pompa 2. I circuiti chiusi sono caratterizzati dalla circolazione diretta
di sovralimentazione o au- dellolio tra la pompa e lattuatore e tra questo e la pompa;
siliaria. Le valvole di rite- consentono un controllo di posizione e di velocit pi ac-
gno assicurano che la curato; necessitano di un serbatoio pi piccolo, per ri-
pompa di carico invii olio chiedono linserimento di ulteriori elementi nel circuito: la
sempre sul ramo a bassa pompa di carico, alcune valvole di non ritorno, una val-
pressione del circuito prin- vola di massima pressione, una valvola di scambio e, in al-
cipale; la valvola di mas- cuni casi, uno scambiatore di calore.
sima limita la pressione Il circuito chiuso quello che meglio si presta al comando
della pompa di carico; la dei motori oleodinamici; con esso possibile variare il verso
valvola di scambio migliora del moto semplicemente agendo sulla pompa in modo da
il raffreddamento e il fil-
invertire la direzione del flusso nei due rami del circuito.
traggio dellolio nel circuito
principale sostituendone
Esso consente una durata superiore della pompa perch,
continuamente una parte.
avendo questa lalimentazione in pressione, pu lavorare
con portate pi elevate e quindi con pressioni minori.

170 COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI


Esercizi 29 Circuiti oleodinamici fondamentali
Esercizio 1. Comando di un sollevatore la chiusura del circuito, nel senso della discesa,
a parallelogramma articolato allorch viene dato il segnale di fine discesa o
sollevamento; inoltre funziona da valvola di si-
I sollevatori a parallelogramma articolato (fig. curezza poich, in caso di assenza di alimenta-
24) trovano larga diffusione nelle industrie per zione elettrica, assume la posizione di tutto
operazioni di carico e scarico. Studiare la loro chiuso impedendo la discesa della piattaforma
movimentazione. che avverrebbe, se tale valvola fosse assente, a
causa degli inevitabili trafilamenti dolio nel dis-
tributore. La valvola di controllo discesa (4) per-
mette di avere una velocit di discesa costante
entro un certo campo di carico applicato sulla
piattaforma.

Esercizio 2. Comando di un argano


Azionare un argano con un sistema di comando
oleodinamico.
Soluzione
Fig. 24. Sollevatore a parallelogramma articolato.
Essendo richiesta una coppia continua da fornire
allalbero dellargano si deve impiegare come at-
Soluzione tuatore un motore idraulico; inoltre, poich in
Il circuito oleodinamico di comando costituito tale applicazione risulta utile sfruttare lo stesso
come illustrato in figura 25: una centralina oleo- motore anche in frenatura, esso deve essere re-
dinamica (1), tramite un distributore 4/3 (2), co- versibile; un tale comando pu realizzarsi con il
manda un cilindro a d.e. che spinge sulle due for- circuito della figura 26.
bici del sollevatore provocandone il movimento. Il motore funziona come tale nella fase di solle-
Quando la piattaforma scende il cilindro mo- vamento, mentre diviene una pompa nella fase
tore ma le valvole (3) e (4) impediscono che il di discesa del carico; ci consente di sfruttare le-
funzionamento sia anomalo; il circuito conce- nergia cinetica del carico, trasformandola in
pito in modo che le possibili avarie non provo- energia idraulica, per effettuare la frenatura.
chino in nessun caso la rapida discesa della piat- Durante questa fase il distributore 4/3 in posi-
taforma; il distributore (2) in condizioni di riposo, zione centrale, come indicato in figura, e il mo-
cio in assenza di corrente, posizionato nella tore pompa olio, attraverso la valvola di mas-
configurazione centrale. sima, nel ramo a bassa pressione del circuito
Lelettrovalvola (3) assolve a due funzioni: opera (ramo destro in figura).

Fig. 25. Circuito di comando di un sollevatore a


parallelogramma articolato. Fig. 26. Circuito di comando di un argano.

COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI 171


29 Circuiti oleodinamici fondamentali

Esercizio 3. Comando di un carrello Esercizio 4. Comando della tavola


elevatore di una rettificatrice per piani
Considerare un veicolo molto utilizzato allin- Comandare la macchina della figura 29 impie-
terno degli stabilimenti industriali, ovvero il car- gando un cilindro a stelo passante le cui due
rello elevatore a forche della figura 27. Studiare estremit sono bloccate sulla tavola da azionare.
il sistema di comando delle forche.

Fig. 29. Rettificatrice per piani.


Fig. 27. Carrello elevatore a forche.

Soluzione Soluzione
Per ottenere il movimento della piastra porta Lo schema del comando oleodinamico ripor-
forche si pu usare un cilindro oleodinamico te- tato in figura 30; il distributore di potenza 4/2
lescopico, a uno o pi sfili, a d.e., comandato di tipo rotante ad azionamento meccanico; sulla
come illustrato nello schema della figura 28. Il tavola sono predisposti due risalti che al termine
distributore ha come posizione di riposo quella della corsa in un verso commutano la valvola di-
intermedia, che un centro chiuso; viene azio- stributrice; prevista la regolazione sia della por-
nato meccanicamente da una leva e ha il ritorno tata che della pressione.
a molla; il centro chiuso necessario per otte-
nere il fermo della piastra porta forche in qual-
siasi posizione; in mancanza di alimentazione la
discesa avviene ugualmente, per effetto del
peso, ma solo commutando il distributore sul
lato discesa.
Qualora il carrello debba muoversi su un terreno
sconnesso occorre montare, in derivazione dalla
tubazione di mandata tra il distributore e il ci-
lindro, un accumulatore che effettua uno smor-
zamento degli urti.

Fig. 30. Circuito di comando della tavola della ret-


tificatrice per piani.

Fig. 28. Circuito di comando di un carrello eleva-


tore a forche.

172 COMANDI OLEODINAMICI ED ELETTROIDRAULICI

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