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Conosciamo meglio il FIENO ed i vari tipi in commercio

IL FIENO

Secondo una autorevole ricerca della San Diego House Rabbit Society la base della piramide alimentare] del coniglio costituita all'
80% di erba o fieno.

Il fieno (o l'erba fresca) deve infatti esser sempre disponibile in quantit illimitata ai conigli in modo che possano pascolarlo
in qualsiasi momento e a loro piacimento.

In natura l'alimentazione naturale del coniglio costituita fondamentalmente da erba, foglie fresche o secche, steli di piccole
piante. Essendo erbivoro mangia anche verdure di tutti i tipi, come sedano, finocchio, cicoria e insalate selvatiche. Raramente e solo
occasionalmente si nutrono anche di alcuni frutti caduti dagli alberi; in mancanza di pascoli freschi tendono anche a rosicchiare
radici tenere,fieno, fiori, semi, piantine secche disidratate e cortecce di albero.

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Il SILICIO contenuto nell'erba e le fibre grezze di alcune verdure permettono un consumo costante e naturale dei denti durante la
masticazione ed infatti a causa di questa elevata abrasione, la dentatura del coniglio geneticamente a crescita costante.

L'apparato digerente del coniglio a digestione continua ed importante che l'animale abbia costantemente a disposizione del cibo
per mantenere sempre attivo il processo di peristalsi intestinale. Un digiuno prolungato per pi di 12 ore apre la porta ad una serie di
patologie molto serie che possono anche provocarne la morte in breve tempo.

Nei conigli domestici, questa costante necessit di erba e fibre grezze, viene per semplicit sostituita dal fieno.

Per fieno si intende dell' erba essiccata in modo particolare, raccolta e immagazzinata ai fini di alimentare determinati animali
erbivori, in particolare bovini, equini, caprini, ovini e lagomorfi.

Il fieno viene usato infatti negli allevamenti come alimento principale quando o dove non ci sono abbastanza pascoli a disposizione e
questo pu accadere a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli (come durante l'inverno) oppure dove non ci sono pascoli
disponibili in quanto il terreno viene impiegato per l'agricoltura.
I VARI TIPI DI PRATO
Per definizione un prato un terreno agricolo inerbito per pi di un anno. Fino ad un anno (un ciclo colturale) si parla invece di
erbaio. Nel caso in cui il cotico erboso venga mantenuto per pi di 5 anni, si parla di prato stabile o, meglio, prato permanente.

Un prato stabile un prato che in genere non ha subito alcun intervento di aratura o dissodamento, non coltivato e lasciato a
vegetazione spontanea : mantenuto esclusivamente attraverso lo sfalcio e la concimazione.

Questi prati in genere in base al clima, al tipo di terreno, altitudine, umidit, piogge etc, sono costituiti in proporzioni differenti da
una serie di erbe e piante spontanee che seguono il normale ciclo stagionale. Escludendo cereali e leguminose proteaginose
spontanee si tratta fondamentalmente di graminacee (festuca, loietto, erba mazzolina, gramigna, bromo cabro, fleolo, coda di topo,
trifoglio, dente canino, paleo, piantaggine, etc..).

LA FIENAGIONE DI UNA VOLTA...

Per fienagione si intende quella pratica colturale che permette la trasformazione di erba fresca in erba secca; consiste quindi nel far
perdere l'umidit presente negli steli erbosi rendendoli fieno.
La produzione del fieno per un contadino era uno dei lavori pi impegnativi e fisicamente uno dei pi gravosi nel periodo estivo, sia

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perch tutte le operazioni si dovevano compiere a mano, sia perch la falciatura era laboriosa e lenta ma indispensabile per
il foraggio invernale del bestiame. L'esito della raccolta dipendeva esclusivamente dalla pioggia che, se cadeva sopra il raccolto,
comprometteva l'intera stagione e il contadino era costretto ad acquistare il foraggio o eliminare uno o pi capi di bestiame. La
buona o la cattiva annata di fieno era importante, da loro infatti dipendeva il cibo per gli animali della stalla, quindi averne una
scorta sufficiente assicurava tranquillit fino all' anno successivo.

Il fieno viene tagliato e raccolto pi volte nel corso dell'anno. A seconda del periodo in cui avviene questa operazione, prende
nomi diversi:

fieno di primo taglio:detto MAGGENGO, perch viene raccolto in maggio (ma anche in giugno), ed considerato il fieno
migliore;
fieno di secondo taglio:detto AGOSTANO;
fieno di terzo taglio: detto SETTEMBRINO o grumereccio o terzuolo quello con qualit nutritive inferiori.

Il taglio del fieno cominciava quando l'erba era matura, in pratica quando la maggioranza delle erbe era in fiore. Al mattino molto
presto, anche prima delle quattro, il contadino con la sua falce in spalla, si recava sul campo per falciare.

Procedeva ritmicamente formando alla sua sinistra il cumulo d'erba tagliata, fermandosi frequentemente ad affilare la falce con la
pietra. Giunto al confine del prato, ritornava indietro e ricominciava.

I tagli pi duri e impegnativi erano il maggengo e l'agostano; il primo per l'erba alta, abbondante e rigida, il secondo perch nel
colmo dell'estate il caldo molto forte si faceva sentire pesantemente.

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Tagliata l'erba con la falce cominciava una nuova fase della giornata: slargare i vari cumuli per farli asciugare al sole .Con la forca
si stendevano uniformemente i cumuli dell'erba fresca e nel primo pomeriggio si andava a ?voltarli? ; a seguire cominciava la
"rastrellatura". Ad intervalli regolari , l'erba rastrellata era "accordonata" (ammassata) in lunghe file di fieno (andane) .

Questa operazione si compiva molto accuratamente , tanto che alla fine del lavoro i prati dovevano essere, senza pi un filo d'erba
secca.

Raramente il fieno essiccava in un solo giorno e nei giorni seguenti si ripetevano in successione le stesse operazioni: si slargavano le
fila bagnate dalla rugiada, quindi voltate, rastrellate e si ricreavano le file .

Tutto procedeva liscio se il tempo era buono; il nuvolo, la pioggia o il temporale spezzavano il ciclo del lavoro, procurando notevole
fatica in pi perch questo processo andava costantemente ripetuto e bisognava mettere al riparo il fieno gi secco da quello ancora
umido. Qualche volta per la pioggia sorprendeva il fieno ancora slargato e bisognava aspettare il sole "che asciugava", ma intanto il
fieno perdeva parte delle sue buone qualit. A volte quando i capricci del tempo duravano per pi giorni, il fieno ammuffiva e si
guastava per cui non poteva pi essere utilizzato come fonte di foraggio per gli animali, ma solo come paglia par creare il giaciglio
del bestiame nelle stalle.

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Con il sole e il sereno invece tutto procedeva bene e quando il fieno era secco, si legavano i fasci e caricati in spalla venivano
trasportati dai campi al fienile.

LA FIENAGIONE OGGI...

Con il progresso della meccanizzazione agraria, la lavorazione della fienazione viene sempre pi affiancata dall' utilizzo di attrezzi
agricoli adibiti a ridurre gli sforzi, ottimizzare i tempi e automatizzare le varie attivit sui campi.

Barra falciante - Falciacondizionatrice

La prima fase del taglio dell' erba a pochi centimetri dal terreno viene eseguito mediante una barra falciante (due lunghe lame
seghettate che sfregando tra loro "strappano" l'erba dal terreno) o una falciacondizionatrice ( che permette il taglio e lo
schiacciamento dello stelo favorendone la fuoriuscita di acqua e quindi di umidit ed il taglio avviene mediante dischi di metallo
attorno ai quali sono presenti delle lame vive che permettono il taglio diretto dell'erba).
In linea di massima la barra falciante solitamente usata in erbai dove sono presenti essenze che di per se contengono poca umidit,
tipo loietto; mentre la falciacondizionatrice pi usata dove presente erba medica e leguminose in genere, ricche nello stelo di
acqua e quindi di umidit.

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Voltafieno

Alcuni giorni a provvedere a capovolgere il fieno per permettere una pi veloce essiccazione ed evitare di incorrere in muffe e
formazione di acidi si usa un attrezzo denominato voltafieno. Questo composto da un telaio sul quale sono fissati uno o pi
?girelli? con dei ?denti strigliatori?i quali sollevano il fieno da terra e lo gettano in aria permettendone il capovolgimento.

Ranghinatore o Andanatore

Quando gli steli hanno perso tutta l'umidit al loro interno e risultano secchi il momento di pressare il fieno, per facilitare questa
operazione vengono fatte delle andane con il ranghinatore. Questo attrezzo passando sul fieno presente nel campo lo ?ammassa? in
un unica andana, quindi lo raccatta; molto simile al voltafieno in quanto sono presenti uno o pi girelli sui quali sono collocati dei
denti strigliatori del tutto simili ad una forca, per effetto della forza centrifuga il fieno raccolto da questi denti viene fatto sbattere
contro una porzione di telo di plastica o di metallo che lo fa cadere a terra formando un'unica andana che sar poi pressata
successivamente dall'imballatrice.

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Rotoimballatrice - Pressa quadra

L'ultima operazione consiste nella raccolta del fieno ormai disposto sul terreno in andane; tale operazione avviene mediante le
rotoimballatrici o le presse quadre; l'unica fondamentale differenza di questi due attrezzi consiste nella maniera di imballaggio
del fieno. La rotoimballatrice formata da un raccoglitore chiamato ?pick-up? che convoglia il fieno in una camera di
compressione, la massa all'interno viene fatta girare su se stessa dall'alto verso il basso in maniera centrifuga, e quando al suo interno
stato raggiunto il peso ideale (che varia dai 400 ai 500 kg) e la grandezza ideale (in quanto pu variare da modello a modello) un
computer palmare installato nella trattrice provveder ad informare il trattorista della avvenuta formazione della balla, il quale
provveder ad aprire il portellone posteriore ed a fare uscire la rotoballa; un funzionamento simile quello della pressa quadra che
sostanzialmente di due tipi, una pressa quadra che crea balle da 30-40 kg chiamate comunemente balline o ballette ed una pressa
molto pi grande che crea balle del peso di 5 quintali circa; nei piccoli appezzamenti molto usata quella che crea balle piccole in
quanto molto maneggevole e permette di creare delle balle adatte sopratutto ai piccoli allevatori. La pressa quadra invece, ha un peso
di circa 50 quintali, risulta quindi poco maneggevole in piccoli appezzamenti ed usata sopratutto nei grandi prati. Il funzionamento
della pressa quadra piuttosto semplice, il fieno viene raccolto da terra mediante un raccoglitore (pick-up), viene mandato in
camera di compressione dove un pistone provvede alla compressione della massa man mano che viene raccolta. Il prodotto viene poi
espulso dalla parte posteriore dell'attrezzo.

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VIDEO SULLA FIENAGIONE

Scritto da Bruno Maselli

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