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PROPOSTE DI ATTIVIT E GIOCHI COOPERATIVI

Motivazione della scelta


Dallesperienza di vari anni nella formazione delle prime classi della scuola primaria
nasce una valutazione.
Una classe prima, anche se costituita da elementi eterogenei secondo i risultati
desunti dalle osservazioni dei prerequisiti stabiliti dai docenti della scuola Primaria e
dalle informazioni avute dagli insegnanti di scuola dellinfanzia, spesso si rivela non
equilibrata per le dinamiche relazionali che si instaurano poi fra alunni di varie
provenienze.
Questo va a scapito del clima di classe e non facilita lapprendimento.
Nel tentativo di superare tali situazioni e favorire lintegrazione nella prima fase
dellinserimento in una nuova realt scolastica vi proponiamo alcuni riferimenti per
strutturare attivit di gioco che sono per gli insegnanti occasioni di osservazione
delle dinamiche relazionali fin dai primi giorni di scuola.
La ricerca stata effettuata su testi che si rifanno alle teorie della cooperazione e
del Cooperative-learning, delle intelligenze multiple di Gardner in particolare di
quella emotiva secondo la teoria di Goleman e del contributo teorico di Rogers e
delle indicazioni di Gordon per quanto riguarda lefficacia dei messaggi degli
insegnanti (vedi bibliografia).

LA TARTARUGA E LA RABBIA
Drammatizzazione di un gioco per leducazione alle emozioni
tratto dal programma PATSH
(Da Emozioni distruttive Goleman, Dalai Lama Edizioni Mondadori)
Lavoro svolto in continuit con il gruppo dei bambini di 5 anni della Scuola
dellInfanzia di Loncon e la prima classe sezione A e B della Scuola Primaria di
Annone Veneto
anno scolastico 2006-07
la storia di una piccola tartaruga. A questa piccola tartaruga piaceva giocare da
sola e con gli amici Le piaceva guardare la televisione e andare fuori a giocare,ma
non le piaceva tanto andare a scuola.
Starsene seduta in classe ad ascoltare per tutto quel tempo il maestro non gli
piaceva. Era durissima. Spesso la tartarughina si arrabbiava con i suoi amici. Le
prendevano la matita,a volte la spingevano o la infastidivano e,quando succedeva
si arrabbiava proprio tantissimo. Spesso rispondeva con la stessa moneta o diceva
cose cattive. Dopo un po gli altri bambini non vollero pi giocare con la
tartarughina.
La tartarughina rimase spesso da sola nel campo di giochi ed era fuori di s.
Arrabbiata e confusa si sentiva triste,perch non riusciva a controllarsi n sapeva
come venire a capo del problema. Un giorno infine incontr una vecchia e saggia
tartaruga che aveva trecento anni e viveva ai margini del paese. La tartarughina le
disse:- Che cosa posso fare?Per me la scuola un problema. Non riesco a
comportarmi bene. Ci provo ma non ci riesco mai- La vecchia e saggia tartaruga le
disse:
Dentro di te c gi la soluzione al problema. la tua corazza.
Quando sei fuori di te o ti senti molto arrabbiata,al punto da non riuscire a
controllarti,puoi andare dentro la tua corazza.
Quando sei dentro la corazza puoi calmarti. Quando io entro nella mia disse la
vecchia e saggia tartaruga-faccio tre cose; mi dico di fermarmi;faccio un lungo
respiro,e se necessario ne faccio un altro; poi mi chiedo qual il problema.
La vecchia e saggia tartaruga pratic questo metodo con la tartarughina. Quest
ultima disse di volerlo provare al suo ritorno in classe.
Il giorno successivo ecco che mentre sta facendo il suo lavoro un bambino si mette
ad infastidirla. Comincia a sentire la rabbia che sale dentro di lei;ha le mani calde e
il battito pi veloce. Ma si ricorda quello che le ha detto la vecchia tartaruga.
Cos ripiega mani e gambe nella corazza,dove c pace e nessuno potr disturbarla,
mettendosi a pensare sul da farsi. Fa un lungo respiro e,quando esce dalla corazza
vede il maestro che le sorride.
Ripete pi e pi volte il sistema. A volte riesce a volte no,ma a poco a poco la
tartarughina impara a controllarsi usando la corazza. Fa nuove amicizie e comincia
ad apprezzare di pi la scuola perch adesso ormai sa come gestire la rabbia.

Alcune indicazioni
Dopo aver raccontato la storia della tartaruga, si fa recitare ai bambini aiutandoli di
volta in volta a prendere la parte della vecchia tartaruga saggia, della tartarughina,
e dellinsegnante. La storia viene cos recitata da punti di vista diversi e compresa

nei vari aspetti. La storia riguarda alcuni punti importanti per le attivit di
educazione alle emozioni:
o la tartaruga insegna come diventare consapevoli delle proprie emozioni, prima
di adottare comportamenti distruttivi,
o la tartaruga insegna a diventare pi consapevoli delle altrui emozioni e
sensazioni,
o la tartaruga insegna a riconoscere le emozioni e a controllarle,
o la tartaruga insegna come assumersi responsabilit e autoregolarsi,
prerequisito dellagire responsabile,
o la tartaruga stimola luso del corpo: fare la tartaruga significa incrociare le
mani sul petto (cos non si pu colpire nessuno) e respirare profondamente per
calmarsi.
Quando un insegnante si trova di fronte ad un bambino arrabbiato, quel bambino di
solito non riesce a calmarsi da solo. Linsegnante pu intervenire e prendere per
mano il bambino dicendo: Vedo che sei molto turbato. Calmiamoci insieme. Io lo
faccio insieme a te. Facciamo un respiro profondo. Ti senti pi calmo adesso?
Occorre ripetere pi volte la procedura perch i bambini interiorizzino questa
tecnica di base. La tecnica della tartaruga viene usata con i bambini piccoli, nel
periodo che va dai tre ai sette anni, perch hanno uninstabilit emotiva
pronunciata e molte difficolt a controllare il comportamento. Se i bambini non
imparano a calmarsi quando sono veramente turbati, nientaltro di quanto si pu
insegnare loro sullo sviluppo morale o sulle sensazioni potr avere un seguito.

Un altro esercizio che si pu effettuare per il controllo della rabbia :


IL CESTINO DELLA RABBIA
(Da D. Novara e L. Regoliosi I bulli non sanno litigare Carocci, Roma 2007)
unattivit legata alle emozioni che i litigi tirano fuori e allimportanza di
visualizzarle, addomesticarle e dialogarci. Il cestino della rabbia unattivit
rituale e comunitaria in cui i bambini costruiscono un oggetto totemico, il cestino,
dove poter collocare le loro emozioni negative, in modo da creare un dialogo
comune con le stesse. La costruzione delloggetto simbolico, il cestino, molto
importante perch diventa unoccasione per il gruppo di attivare una sorta di
consapevolezza dei vissuti negativi, spesso visti semplicemente in termini di colpa.
La rabbia, da questo punto di vista, lemozione pi vicina allaggressivit ed
spesso fortemente presente nei litigi. Individuare uno spazio simbolico dove la
rabbia, in maniera comunitaria, trova una sua collocazione, diventa loccasione per
il gruppo di crescere e di sostenersi reciprocamente, vivendo unesperienza di
condivisione anche nella difficolt del confrontarsi con le proprie emozioni difficili.

RISPARMIO PIEDI

Obiettivo:
o cooperazione
o contatto fisico
o coordinazione del movimento
o divertimento
Materiale: nessuno
Partecipanti: gruppi di cinque
Et: da otto anni in su
Tipologia: moderato
Durata: 5 10 minuti

Svolgimento
I partecipanti si dividono in due sottogruppi di cinque persone ciascuno. Tutti i
gruppi si allineano da una parte della sala o del campo di gioco.
Al via devono raggiungere il lato opposto camminando con meno piedi possibili (con
sette o sei o anche meno).
Non importa chi arriva come primo ma quale gruppo riuscito a farlo con meno
piedi e come i suoi membri si sono organizzati.

Osservazione
un gioco divertente che richiede molta sfida.
Potrebbe essere inserito come tappa in una festa scolastica, come sostitutivo delle
solite gare. Si potrebbe poi premiare il gruppo che ha collaborato di pi (che non
deve essere per forza il pi veloce).

RAGNATELA COLLABORATIVA

Numero dei bambini: 5 - 10


Obiettivi:
1. Adempimento di un compito cooperativo
2. Analogia e consenso del gruppo
Materiale: gomitolo di spago, uno spazio grande a sufficienza per fare sedere i
bambini in cerchio.
Svolgimento
Spiegate ai bambini che farete una ragnatela gigantesca, ma che si riuscir a farla
soltanto se ognuno eseguir il proprio compito.
Mettete i bambini seduti in cerchio. Il cerchio dovrebbe essere abbastanza piccolo in
modo che i bambini possano far rotolare il gomitolo di spago dalluno/a allaltro/a.
Iniziate con un/a bambino/a a cui darete lestremit dello spago e il gomitolo.
Dovrebbe usare una mano per reggere lestremit e laltra per tenere il gomitolo.
Egli poi fa rotolare il gomitolo in direzione di un altro/a bambino/a del cerchio il
quale regge fermamente lo spago con una mano e con laltra fa rotolare il gomitolo
verso un/a bambino/a. Continuate in questo modo.
probabile che dobbiate ricordare pi volte ai bambini di reggere lo spago, in
quanto se tutti non lo tengono stretto in mano la ragnatela si roviner. Non
preoccupatevi se i bambini talvolta fanno rotolare il gomitolo verso la persona
seduta accanto a loro. Il movimento continuo dello spago avr alla fine come
risultato una ragnatela.
Osservazioni
Le prime volte ladulto pu rimanere allesterno del cerchio per aiutare i bambini a
non mollare lo spago e/o aiutare il gomitolo di filo a raggiungere la propria
destinazione.
A volte possibile far seguire una discussione su alcuni fatti reali della vita nei quali
ognuno deve fare la propria parte altrimenti le cose non funzionano bene. Ho
constatato che uno spago pi spesso funziona meglio di uno sottile.

SONO TUTTO A PEZZI


Numero dei bambini : 1 -15
Obiettivi:
1. Perfezionare le abilit comunicative
2. Autostima/affermazione di s
3. Comportamento altruistico/empatia
Svolgimento
Racconterete una storia ai bambini:
Far il disegno di ( inserire un nome ). (Mentre spiegate fate il disegno a figura
intera di una persona ).
quella mattina si era svegliata felice. Era impaziente
di andare a scuola a giocare con i suoi amici. Il giorno prima linsegnante le aveva
promesso che sarebbe toccato a lei giocare con il nuovo gioco e lei non vedeva lora
di farlo. Si vest e saltellando and gi a fare colazione. Quando arriv sotto, la
prima cosa che il padre le disse fu: Oh! Quei pantaloni sono sporchi. Vai a
metterne un paio di puliti.....e sbrigati, se no arriviamo in ritardo!
non era
pi cos contenta. (A questo punto strappate un pezzo del disegno e posatelo vicino
a voi).
Quando scese di nuovo cerc di bere il latte velocemente per non fare tardi e ne
vers un po per sbaglio. Il padre disse: Perch non guardi quello che fai ?. Dopo
quelle parole lei si sent ancora meno contenta. (Strappate un altro pezzo del
disegno).
Mentre erano in macchina per andare a scuola, il fratello di
la colp con un
libro. Quando se ne lament, il padre disse: Per favore state buoni. Non sopporto
che litighiate sempre. Si sent ancora meno contenta. (Strappate un altro pezzo).
Quando arrivarono a scuola, linsegnante era indaffarata e disse soltanto: Ciao,
prima di andare ad aiutare qualcun altro. Si sent ancora meno contenta. (Esatto!
Strappate un altro pezzo). Suo padre aveva fretta e se ne and senza darle un
bacio. Si sent ancora meno contenta.
Due suoi amici, Amy e Paul, stavano giocando con una bambola che Paul aveva
portato da casa. Quando chiese se poteva giocare con loro, Paul disse:No, voglio
giocare solo con Amy. Si sent meno contenta.
And a chiedere allinsegnante se toccava a lei adesso giocare con il nuovo gioco,
ma linsegnante le disse che non poteva perch era ormai quasi ora di riordinare. Si
sent ancora meno contenta.(Potete aggiungere qualche fatto in pi o fare delle
modifiche per raccontare qualcosa successo realmente ad un/a bambino/a quel
giorno). A questo punto non si sentiva pi molto felice.
Chiedete e avviate una discussione: Come si sentiva? Vi siete mai sentiti cos?
Perch? Vediamo se riuscite a pensare a qualche modo in cui potrebbe sentirsi
meglio. Discutete le cose che i bambini potrebbero fare per sentirsi meglio e alcune
interazioni con gli altri che potrebbero ottenere lo stesso scopo. Dopo ogni
suggerimento lasciate che un/a bambino/a, usando del nastro adesivo, vi aiuti a
riattaccare un pezzo al disegno e cos via fino a che non sia tutto ricomposto.
Osservazioni
Questa unattivit utile per un bambino/a che sta passando un brutto momento e
pu essere utile anche in una giornataccia. Consiglio di usarla anche in giorni in cui
i bambini e insegnanti si sentono in forma.
In famiglia pu essere uno strumento utile per parlare di una brutta giornata con il
figlio. Lasciate che il/la bambino/a vi racconti i fatti spiacevoli.

QUESTO NON UN PIANOFORTE

Numero dei bambini: 5 -12


Obiettivi:
1. Adempimento di un compito cooperativo
2. Consapevolezza del proprio corpo
Materiale: Nessuno
Svolgimento
Usate uno spazio ampio. Dite ai bambini che diventeranno lo strumento musicale
che volete costruire. Chiedete a un/a bambino/a di sdraiarsi sul pavimento a faccia
in su. Chiedetegli/le qual il suo suono. Spiegate che qualsiasi suono far con la
bocca andr bene, ma che deve sceglierne uno che dovr mantenere per tutta
lattivit. I bambini afferrano questa idea rapidamente e dovreste poter disporre di
diversi suoni interessanti.
Il vostro scopo aggiungere man mano i bambini finch non li avrete piazzati tutti.
I bambini possono essere disposti sdraiati uno vicino allaltro/a oppure a zig-zag
con la testa sulla pancia di quello precedente. Man mano che aggiungete un/a
bambino/a fategli/le provare il suo suono.
Quando li avete posizionati tutti, dite loro che ora suonerete lo strumento. Quando
toccherete la loro fronte dovranno produrre il loro suono per tutto il tempo che li
toccherete. Ladulto dovrebbe fare il direttore soltanto per un breve periodo e tutti i
bambini dovrebbero avere la possibilit di diventare a loro volta direttori
dorchestra.
Osservazioni
Per quanto mi riguarda, lo strumento ottimale fatto di circa cinque bambini.
Spesso alcuni vorranno solo guardare finch avranno capito che cosa si fa. Quei
bambini potranno poi essere coinvolti per fare un secondo strumento. Assicuratevi
che ogni bambino/a che lo desideri abbia la possibilit di suonare lo strumento. Se
si fa questo gioco ripetutamente, i bambini diventeranno molto fantasiosi con i loro
suoni.

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