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IL MONDO OGGI

Londra fuori dallUe, lEsercito di Xi, Venezuela: il


mondo oggi
20/04/2017
Le notizie geopolitiche del 20 aprile, a cominciare dalla battaglia fra Bruxelles e il Regno Unito per proteggersi dalle
conseguenze delluscita britannica dallUnione.
a cura di Federico Petroni, Niccol Locatelli

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FUORI DALLUE PRIMA DI BREXIT


Mentre il parlamento britannico autorizza la richiesta della premier Theresa May di andare a votare l8 giugno, Bruxelles inizia a
svuotare di senso la residua appartenenza del Regno Unito allUe.
La burocrazia dellUnione, secondo un documento interno visto dal Financial Times, sta procedendo a escludere le compagnie di Sua
Maest dai lucrosi contratti comunitari e a suggerire alle aziende basate Oltremanica di aprire una sede continentale. Inoltre, il rapporto
invita a pensare a come tagliare fuori i britannici dai meccanismi di condivisione delle informazioni, per esempio sulla criminalit e
sullasilo.
Ancora prima che Londra lasci la famiglia europea non prima del 2019 Bruxelles si attrezza per evitare complicazioni non
necessarie. La mossa fa il paio con la recente decisione dellUe di permettere la cancellazione dei contratti stipulati nellultima fase del
progetto satellitare Galileo se il paese sede delle aziende interessate esce dallUnione.
Dal canto suo, la Gran Bretagna sta lottando per conservare sul suo territorio due prestigiose agenzie Ue molto rilevanti per il
posizionamento di Londra sui mercati globali della finanza e della ricerca. Si tratta dellAutorit bancaria europea (Eba) e dellAgenzia
europea per i medicinali (Ema). Bruxelles risponde picche e i pretendenti non mancano: tra questi la Francia che sta gi proponendo
Lille come sede dellEma e Milano, interessata a ospitare entrambi gli organismi.
I preparativi per unUe post-Brexit non si svolgono solo allombra della burocrazia brussellese, anzi. La Danimarca in cerca di
alleati per compensare luscita del Regno Unito, spesso sulla sua stessa linea donda in materia comunitaria, e il temuto blocco
Germania-Francia. La scelta degli interlocutori non pare felicissima: oltre ai periferici Portogallo e Irlanda, il premier danese ha di
recente visitato Austria, Repubblica Ceca e Paesi Bassi. Ossia il cuore della sfera dinfluenza tedesca, pertanto meno propenso a
sganciarsi dalle posizioni di Berlino.

http://www.limesonline.com/prima-del-brexit-londra-e-di-fatto-gia-fuori-da-ue-notizi... 01/08/2017
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Carta di Laura Canali

INQUIETUDINI POLACCHE
A proposito di malumori europei, la Polonia sta pianificando una riforma del proprio sistema dasilo sulla falsariga di quella, molto
contestata, dellUngheria. Varsavia ha proposto di permettere alla polizia di frontiera di trattenere fino a 28 giorni i migranti in campi di
concentramento ai confini in attesa di processare la richiesta. Curioso che la manovra venga presentata anche come un modo per
impedire ingressi illegali in Europa occidentale.
Quella dei migranti non lunica faglia che al momento divide Varsavia da Bruxelles. Il presidente del Consiglio Europeo ed ex premier
polacco Donald Tusk ha testimoniato in uninchiesta sulle possibili connivenze fra il controspionaggio e agenzie dintelligence straniere.
Tusk accusato da uno degli imputati di essere a conoscenza del dialogo con i russi e di averlo autorizzato anatema per i polacchi.
Lex primo ministro descrive linchiesta come una campagna del governo del PiS per screditarlo. ci che sta avvenendo, scrive Paolo
Morawski su Limes, ma lobiettivo di Varsavia non tanto Tusk quanto marcare la differenza con lUe.

LA RIFORMA MILITARE DI XI [di Giorgio Cuscito]


Un nuovo tassello si aggiunge al processo di riforma dellEsercito popolare di liberazione della Cina (Epl): listituzione di 84
unit militari (junji danwei) al livello di corpi darmata.
Pechino non ha ancora spiegato come verranno organizzate le nuove 84 unit, ma i media nazionali affermano che probabilmente
saranno create raggruppando le truppe esistenti, visto che lEpl dovr tagliarne circa 300 mila entro la fine dellanno. Inoltre, i loro
comandanti dovrebbero ricoprire il ruolo di maggiore generale. A giudicare dai rappresentanti delle Forze armate presenti alla cerimonia
presieduta dal presidente Xi Jinping per annunciare la novit, la riorganizzazione dovrebbe coinvolgere tutte le branche dellEpl e i
comandi provinciali.
Il piano di modernizzazione dellEpl lanciato da Xi nel 2015 era iniziato con la modifica dellassetto degli organi apicali e della catena di
comando e controllo.
In questi due anni, i quattro dipartimenti generali sono stati integrati allinterno di 15 agenzie sotto il controllo della Commissione militare
centrale (Cmc), presieduta da Xi. Le Forze di terra sono state dotate di un loro quartier generale (ruolo in passato svolto dai quattro
dipartimenti) per rendere pi equilibrato (almeno sulla carta) il rapporto con le altre branche. In totale, queste sono diventate cinque con
la creazione di quella per il supporto strategico, che si occupa delle operazioni elettroniche, di raccolta informazioni e spaziali e la
trasformazione del 2 corpo dartiglieria nella Forza missilistica. Infine, le sette regioni militari sono state ridotte e trasformate in cinque
teatri di guerra.
Xi ha detto che le nuove 84 unit dovranno concentrarsi sul migliorare la capacit di condurre operazioni congiunte e sullo sviluppo di
nuove tipologie di combattimento. Questa terminologia utilizzata generalmente nellEpl per riferirsi alle operazioni elettroniche, di
raccolta informazioni e spaziali.
La riforma dellEpl ha un doppio obiettivo. Il primo permettere alle Forze armate cinesi di essere pronte a combattere e vincere le
guerre informatizzate. Il secondo rafforzare il potere di Xi sullhard power della Repubblica Popolare. I provvedimenti voluti dal
presidente cinese hanno ridotto infatti la voce in capitolo dei quattro vecchi dipartimenti generali (e delle Forze di terra), ora pienamente
sotto il controllo del suo Cmc.

IL VENEZUELA PROTESTA
La nuova moltitudinaria protesta contro Nicols Maduro non altera gli equilibri (o meglio gli squilibri) in Venezuela.
Il quadro sempre lo stesso: il movente principale del malcontento la fame, non la deriva antidemocratica; il governo si dimostrato
tanto incompetente nella gestione delleconomia quanto abile a dividere lopposizione, ingannare il Vaticano e rinviare elezioni che
perderebbe quasi sicuramente; le Forze armate e la boliborghesia preferiscono sostenere un presidente impopolare che rischiare un
salto nel vuoto; i vicini regionali e gli stessi Stati Uniti criticano Caracas ma non hanno interesse a rischiare di provocare il collasso del
regime chavista.
Fino a quando il quadro rimarr questo, non basteranno le manifestazioni di piazza a portare quel cambiamento di cui il Venezuela
avrebbe bisogno.

OCEANIA ANTI-MIGRANTI
Negli stessi giorni in cui Trump promette una stretta sui visti dingresso per motivi di lavoro, due alleati degli Usa nonch membri dei
Five Eyes prendono decisioni simili.
LAustralia rende pi difficile lingresso nel paese ai lavoratori stranieri qualificati e innalza i requisiti necessari allottenimento della
cittadinanza: padronanza della lingua inglese e adesione ai valori australiani, che in un paese nato grazie allimmigrazione
inevitabilmente non hanno nulla di autoctono. Tolleranza religiosa ed eguaglianza di genere, citati dal premier Turnbull, non sono una
prerogativa di Canberra.
Il vicino sudorientale dellAustralia, la Nuova Zelanda, ha annunciato delle misure volte a limitare lafflusso di lavoratori stranieri, ritenuti
responsabili della stagnazione dei salari e della bolla immobiliare. Lobiettivo del governo di Wellington, che parla esplicitamente di
approccio Kiwi First, capitalizzare la stretta anti-migranti alle elezioni politiche del 23 settembre.

Anniversari geopolitici del 20 aprile


1653 Oliver Cromwell scioglie il Long Parliament.
1808 Nasce a Parigi Napoleone III.
1876 Scoppia la rivolta bulgara contro la dominazione ottomana.
1889 Nasce Adolf Hitler.
1949 Nasce Massimo Dalema.
1970 Muore Paul Celan.
2013 Giorgio Napolitano rieletto presidente della Repubblica Italiana.

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Hanno collaborato Alessandro Balduzzi e Marco Terzoni.

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